Frasi su cosa
pagina 95

Bernard Malamud photo
Daniel Pennac photo
Harper Lee photo
Mathias Malzieu photo
Colette photo
Cesare Pavese photo
Paco Ignacio Taibo II photo
Stephen King photo
Italo Calvino photo
Stephen King photo

“Le cose cambiano specialmente al buio, affermava, quando una persona è sola. In quella condizione, dalla gabbia che contiene l'immaginazione cadono i lucchetti e allora qualunque cosa può mettersi a circolare liberamente.”

Gerald's Game
Variante: Quella voce insisteva che al buio le cose cambiano. Le cose cambiano specialmente al buio, affermava, quando una persona è sola. In quella condizione, dalla gabbia che contiene l'immaginazione cadono i lucchetti e allora qualunque cosa può mettersi a circolare liberamente.

Knut Hamsun photo
Arturo Pérez-Reverte photo
Alice Munro photo
Nick Hornby photo
Michael Ende photo

“Le passioni umane sono una cosa molto misteriosa e per i bambini le cose non stanno diversamente che per i grandi. Coloro che ne vengono colpiti non le sanno spiegare, e coloro che non hanno mai provato nulla di simile non le possono comprendere. Ci sono persone che mettono in gioco la loro esistenza per raggiungere la vetta di una montagna. A nessuno, neppure a se stessi, potrebbero realmente spiegare perché lo fanno. Altri si rovinano per conquistare il cuore di una persona che non ne vuole sapere di loro. E altri ancora vanno in rovina perché non sanno resistere ai piaceri della gola, o a quelli della bottiglia. Alcuni buttano tutti i loro beni nel gioco, oppure sacrificano ogni cosa per un'idea fissa, che mai potrà diventare realtà. Altri credono di poter essere felici soltanto in un luogo diverso da quello dove si trovano e così passano la vita girando il mondo. E altri ancora non trovano pace fino a quando non hanno ottenuto il potere. Insomma, ci sono tante e diverse passioni, quante e diverse sono le persone.
Per Bastiano Baldassarre Bucci la passione erano i libri.
Chi non ha mai passato interi pomeriggi con le orecchie in fiamme e i capelli ritti in testa chino su un libro, dimenticando tutto il resto del mondo intorno a sé, senza più accorgersi di aver fame o freddo;
chi non ha mai letto sotto le coperte, al debole bagliore di una minuscola lampadina tascabile, perché altrimenti il papà o la mamma o qualche altra persona si sarebbero preoccupati di spegnere il lume per la buona ragione ch'era ora di dormire, dal momento che l'indomani mattina bisognava alzarsi presto;
chi non ha mai versato, apertamente o in segreto, amare lacrime perché una storia meravigliosa era finita ed era venuto il momento di dire addio a tanti personaggi con i quali si erano vissute tante straordinarie avventure, a creature che si era imparato ad amare e ammirare, per le quali si era temuto e sperato e senza le quali d'improvviso la vita pareva così vuota e priva di interesse; chi non conosce questo per sua personale esperienza, costui molto probabilmente non potrà comprendere ciò che fece allora Bastiano.
Fissava il titolo del libro e si sentiva percorrere da vampate di caldo e di freddo. Questo, ecco, proprio questo era ciò che lui aveva sognato tanto spesso e che sempre aveva desiderato da quando era caduto in preda alla sua passione: una storia che non dovesse mai aver fine. Il libro di tutti i libri.”

The Neverending Story

Alan Moore photo
Henry James photo
Stefano Benni photo
Alan Bennett photo
Italo Calvino photo
Douglas Coupland photo
Stephen King photo

“Volete sapere una cosa buffa? Nemmeno la gente in grado di tornare nel passato sa cosa le riservi il futuro”

Stephen King (1947) scrittore e sceneggiatore statunitense

22/11/63 Parte II

Laurell K. Hamilton photo
George Orwell photo

“è qualcosa di bello, la distruzione delle parole. Naturalmente, c'è una strage di verbi e aggettivi, ma non mancano centinaia e centinaia di nomi di cui si può fare tranquillamente a meno. E non mi riferisco solo ai sinonimi, sto parlando anche dei contrari. Che bisogno c'è di una parola che è solo l'opposto di un'altra? Ogni parole già contiene in se stessa il suo opposto. Prendiamo "buono", che bisogno c'è di avere anche "cattivo"? "Sbuono" andrà altrettanto bene, anzi meglio, perché, a differenza dell'altra, costituisce l'opposto esatto di "buono". Anche se desideri un'accezione più forte di "buono", che senso hanno tutte quelle varianti vaghe e inutili : "eccellente", "splendido", e via dicendo? "Plusbuono" rende perfettamente il senso […].
Non capisci che lo scopo principale a cui tende la neolingua è quello di restringere al massimo la sfera di azione del pensiero? Alla fine renderemo lo psicoreato letteralmente impossibile, perché non ci saranno parole con cui poterlo esprimere […].
Tutta le letteratura del passato sarà distrutta: Chaucer, Shakespeare, Milton, Byron, esisteranno solo nella loro versione in neolingua […].
Anche la letteratura del partito cambierà, anche gli slogan cambieranno. Si potrà mai avere uno slogan come "La libertà è schiavitù", quando il concetto stesso di libertà sarà stato abolito? […].
Il pensiero non esisterà più, almeno non come lo intendiamo ora. Ortodossia vuol dire non pensare, non aver bisogno di pensare. Ortodossia e inconsapevolezza sono la stessa cosa.”

1984

Elias Canetti photo
Philip K. Dick photo

“Un bicchiere di birra alle sei del mattino è male. Un piatto di farinata è orribile alle otto di sera. Ai miei occhi, lo spettacolo dei demagoghi che mandano a morire milioni di persone, condannando il mondo alla deriva tra guerre sante e spargimenti di sangue, distruggendo intere nazioni in virtù di una "verità" religiosa o politica è…» scrollò le spalle. «Osceno. Schifoso. Comunismo, fascismo, sionismo opinioni di individui assolutisti inculcate a interi continenti. Senza che questo abbia niente a che fare con l'onestà del condottiero. O dei seguaci. Il fatto che ci credano rende la cosa ancor più oscena. Il fatto che possano uccidersi a vicenda o morire volontariamente per discorsi insensati…» Si interruppe. «Le vedi le squadre di ricostruzione; sai che potremo dirci fortunati se riusciremo mai a riedificare.» «Ma la polizia segreta… sembra talmente spietata e… be', cinica.» Lui annuì. «Suppongo che il Relativismo sia cinico. Sicuramente non è idealista. È il punto d'arrivo di chi è stato ucciso, ferito, ridotto in miseria e a lavorare duramente per le vuote parole. È il prodotto delle generazioni che gridavano slogan, marciavano con le vanghe e le armi, cantavano e scandivano inni patriottici, rendevano omaggio alle bandiere.» «Ma voi le sbattete in prigione. Queste persone che non sono d'accordo con voi - non permettete loro di dissentire… guarda il ministro Jones.» «Jones può benissimo dissentire. Può credere a quello che vuole; può credere che la terra è piatta, che Dio è una cipolla, che i bambini nascono nelle buste di plastica. Può avere l'opinione che preferisce; ma quando comincia a spacciarla per Verità Assoluta…» «Lo sbattete in prigione» disse Nina rigida. «No» la corresse Cussick. «Tendiamo la mano, diciamo semplicemente: dimostra o stai zitto. Conforta i fatti quello che vai dicendo. Se vuoi dire che gli ebrei sono la radice di tutti i mali - devi provarlo. Lo puoi dire, se riesci a dimostrarlo. Altrimenti, fila ai lavori forzati.»”

The World Jones Made

Daniel Pennac photo
Azar Nafisi photo
Lev Nikolajevič Tolstoj photo
Valerio Massimo Manfredi photo

“Se non fai una cosa è perché non vuoi farla, non perché qualcosa o qualcuno te lo impedisce!”

Valerio Massimo Manfredi (1943) archeologo, scrittore, conduttore tv

The Ides Of March

Stephen King photo
Laura Esquivel photo

“Questi elogi del tipo «te lo spiego io di cosa parla il tuo libro» sono tutti appunti che ho mandato agli amici a proposito dei loro libri. La mia tendenza è sempre quella di spingere il libro verso l’astratto, verso la tristezza, verso le tenebre, verso la duplicità, verso diciassette tipi di ambiguità. Mi sforzo sempre di leggere la forma come contenuto, lo stile come significato. In un certo senso il libro balbetta sempre sul suo stesso linguaggio. Dipingo sempre me stesso e l’autore come le uniche fonti di un’oscura sapienza, sono sempre il paladino della disperazione spensierata, volo sempre troppo alto. Metafisico è grande. Nella mia formulazione, il soggetto del libro non è mai quello che sembra. Dico spesso che secondo tutti il libro riguarda X ma in realtà riguarda Y. Leggo sempre il libro come un’allegoria, una tesi filosofica mascherata. Uno dei termini ricorrenti è esistenza, così come umano, animale, sesso, cazzo e violenza. Adoro gli avverbi potentemente ed enormemente e instancabilmente e infinitamente. Uso di continuo indagine ed esplorazione e scavo ed esame e rigoroso. Dove andrei a finire senza meditazione? Sotto sotto c’è sempre una storia d’amore tra me e l’autore: io che amo il libro e l’autore. La chiave è il candore: essere disposto a dire ciò che nessuno è disposto a dire. Il gesto di scrivere è sempre visto come un atto di coraggio (impavido imperversa). La vita è dura, e a volte perfino una noia: il linguaggio è una (piccola) consolazione. Nessun altro coglie quello che stai facendo: solo io ci arrivo. Siamo io e te, baby. Intimità. Urgenza. Solo noi capiamo la vita. Te lo spiego io il tuo libro, il testo. Te lo spiego io di cosa parla il tuo libro. La vita è una merda. Noi siamo delle merde. Solo questo ci salverà: questa dichiarazione.”

Reality Hunger: A Manifesto

Jonathan Safran Foer photo
Virginia Woolf photo
Fred Vargas photo
Emmanuel Carrère photo
Daniel Pennac photo
Galileo Galilei photo
Daniel Pennac photo
Cassandra Clare photo
Richard Dawkins photo
Stephen King photo
Henry David Thoreau photo

“Persino in questo paese relativamente libero, gli uomini, nella maggior parte (per pura ignoranza ed errore), sono così presi dalle false preoccupazioni e dai più superflui e grossolani lavori per la vita, che non possono cogliere i frutti più saporiti che questa offre loro: le fatiche eccessive cui si sottopongono hanno reso le loro dita impacciate e tremanti. In effetti, un uomo che lavora duramente non ha abbastanza tempo per conservare giorno per giorno la propria vera integrità: non può permettersi di mantenere con gli altri uomini i più nobili rapporti, perché il suo lavoro sarebbe deprezzato sul mercato; ha tempo solo per essere una macchina […]. Io mi aguzzai la vista con l’esperienza, e così mi appare evidente che la maggior parte di voi conduce una vita meschina e abbietta: siete sempre in bilico, tentando di entrare in affari e insieme di tirarvi fuori dai debiti […] vivendo, morendo, venendo sepolti sempre per mezzo di questo bronzo altrui; promettendo sempre “pagherò”, ripetendo “domani pagherò” e morendo oggi, insolventi; tentando di ottenere favori e credito in tutti i modi possibili (scartando solo quelli che implichino rischio di galera) cioè con la menzogna, la piaggeria, il voto […] arrivando ad ammalarvi per mettere da parte qualcosa per quando sarete ammalati […].
Talvolta mi meraviglio che si possa essere tanto superficiali, per così dire, da applicarsi a quella volgare ma piuttosto straniera forma di servitù chiamata Schiavismo Negro, quando vi sono padroni così astuti e così scaltri che riescono a tenere schiavi Nord e Sud […] ma la cosa peggiore, è essere negrieri di se stessi.”

Walden

Guido Buffarini Guidi photo
Francesca Cipriani photo
Vere Gordon Childe photo
Federico Bernardeschi photo

“Mi sento davvero fiorentino perché sono arrivato a Firenze che avevo 12 anni. Ho giocato nelle giovanili [della Fiorentina] e sono arrivato fino alla prima squadra, questa è una cosa che mi porterò dietro sempre.”

Federico Bernardeschi (1994) calciatore italiano

Origine: Da un'intervista a La Gazzetta dello Sport; citato in Luca Urru, Federico Bernardeschi: "Amo la Fiorentina ma da piccolo tifavo Milan. Cina? No grazie" http://www.sportface.it/calcio/serie-a/federico-bernardeschi-amo-fiorentina-da-piccolo-tifavo-milan-cina-no-grazie-intervista-gazzetta-dello-sport/133618, Sportface.it, 5 febbraio 2017.

Leonardo Sciascia photo
Paul Feyerabend photo

“Le teorie che riescono a rovesciare un punto di vista generale e ben radicato e lo soppiantano sono ristrette inizialmente a un ambito di fatti abbastanza limitato, a una serie di fenomeni paradigmatici che le sostengono e che solo lentamente vengono estesi in altre aree. Lo possiamo vedere da taluni esempi storici (capitoli 8 e 9; nota 1 del capitolo 9) e risulta plausibile anche sulla base di principi generali; nel tentativo di sviluppare una nuova teoria, dobbiamo prima fare un passo indietro rispetto ai dati empirici e riconsiderare il problema dell'osservazione (come abbiamo visto nel capitolo dodicesimo). In seguito, ovviamente, la teoria viene estesa ad altri campi; ma solo raramente il modo dell'estensione è determinato dagli elementi che costituiscono il contenuto delle teorie precedenti. L'apparato concettuale lentamente emergente della teoria comincia ben presto a definire i suoi problemi, e i problemi, fatti e osservazioni anteriori sono o dimenticati o messi da parte come irrilevanti (si vedano i due esempi nella nota 1 del capitolo 9 e la discussione verso la fine del prossimo capitolo). Questo è uno sviluppo interamente naturale e del tutto incontestabile. Perché infatti un'ideologia dovrebbe essere vincolata da problemi anteriori i quali, in ogni caso, hanno senso soltanto nel contesto abbandonato e ora ci appaiono sciocchi e innaturali? Perché mai dovrebbe prendere in considerazione i "fatti" che dettero origine a problemi di quel genere o che ebbero una parte nella loro soluzione? Perché non dovrebbe procedere piuttosto a modo suo, definendo da sé i propri compiti e delimitando il proprio ambito di "fatti"? Una teoria generale, dopo tutto, dovrebbe contenere anche un'ontologia, la quale ontologia determini che cosa esiste e circoscriva cosi il campo dei fatti possibili e delle possibili domande. (XV; pp. 143-144)”

Contro il metodo

Menghistu Hailè Mariàm photo
Emily Dickinson photo
Norodom Sihanouk photo

“Disse che ero un grande patriota. Poi, grazie a Voice of America, alla Bbc e a Radio Australia, quando incontrai Pol Pot quell'ultima volta, sapevo con certezza una cosa: era un assassino. Non quello dei miei figli. Fingeva che fossero al sicuro. Ma sapevo già che aveva ucciso dei compatrioti innocenti, quindi non potevo appoggiarlo.”

Norodom Sihanouk (1922–2012) re della Cambogia

He said that I was a great patriot. But thanks to Voice of America, BBC and Radio Australia, when I met Pol Pot that last time, I did know one thing: He was a killer. Not the killer of my children. He pretended they were safe. But I knew already he had killed innocent compatriots. So I could not be happy with him.
Citazioni tratte dalle interviste
Variante: Disse che ero un grande patriota. Poi, grazie a Voice of America, alla Bbc e a Radio Australia, quando incontrai Pol Pot quell'ultima volta, sapevo con certezza una cosa: era un assassino. Non quello dei miei figli. Fingeva che fossero al sicuro. Ma sapevo già che aveva ucciso dei compatrioti innocenti, quindi non potevo appoggiarlo.

Mohammed Siad Barre photo

“Il socialismo è l'unico modo per cui possiamo ottenere ciò che vogliamo. È l'unico modo che condurrà alla giustizia e l'uguaglianza fra il popolo. È l'unico modo in cui le persone possono avere gli stessi diritti. È l'unico modo in cui possiamo porrere fine alla situazione dove c'è uno sazio ed uno che crepa di fame.Il socialismo permettera ad ogni somalo d'ottenere cure mediche, e garantirà il lavoro ad ogni somalo desideroso di vivere la vita migliore che egli dovrebbe vivere su questo mondo. Il popolo può condividere questa vita in un modo onesto, giusto e uguale. Il Governo guiderà il popolo su questa via. Ecco di che cosa parla il socialismo - praticamente, significa lavoro e la condivisione dei beni.Il socialismo fornisce il modo per cui il popolo può veramente governare il suo paese; un governo capeggiato dai lavoratori e gli intellettuali. È il principio che si batte contro una manciata di persone, o gruppi di persone, che sfruttano la maggioranza e gli succhia il sangue. Questo è il socialismo.Il socialismo significa che la persona che fatica dovrebbe godersi i frutti della sua fatica. Non provvede niente alla persona che non ha lavorato, ma che invece ha seduto sotto l'ombra a ricevere benefici mentre il lavoro duro cade sui lavoratori e gli altri. Questo non è socialismo.Socialismo è l'unico modo in cui è possibile conservare ed elevare l'onore somalo, internamente ed esternamente.Chiunque si dirotta da questa via mette l'onore, l'unità e il progresso somalo sotto i piedi. Noi diciamo: a basso lui! Chiunque è contro il socialismo è colui che scacciammo dal suo edificio di mattoni rossi che appartiene al popolo somalo. È colui che ne siese dentro e ne fu colonizzato. Fu dietro lui che i coloni si nascondevano. È lui che si oppone al socialismo.”

Mohammed Siad Barre (1919–1995) politico somalo

My Country and My People, Vol. II

Nelly Sachs photo

“Futuro | fossile verde | nella roccia di silenzio || Addio dice il fumo | e descrive cosa bruciata.”

Nelly Sachs (1891–1970) poetessa e scrittrice tedesca

Apriti notte

Henry De Montherlant photo

“Io sono arrivato alla convinzione che di utile, di cose che valgano ne esistono poche. Se rifletto, non mi rendo nemmeno conto perché ho scritto i miei libri. Perché? Forse per comunicare, per l'appunto, il mio sentimento dell'inutilità: che è l'unica cosa vera che sono riuscito a scoprire. E non è cosa da poco, intendiamoci: poiché sull'inutilità, camuffata o dissimulata da utilità, gira il mondo e gira la vita. Del resto, guai se non fosse così. Non si farebbe più nulla. Eppure bisogna fare qualche cosa, dal momento che si è in questo mondo, per vivere. E questo qualche cosa consiste, per somma stranezza, nella scoperta della reale sostanza della vita, di quel che effettivamente è e perché serve. No, non sono un ateo, non vorrei che lei se ne andasse con questa opinione. Dio! Penso che Dio sia immensamente grande e noi immensamente picccoli; così piccoli che non riusciamo ad intuire nulla, o quasi nulla, di questa grandezza; nulla dei fini per i quali siamo nati. E, nella nostra miseria che è poi ignoranza, ci dibattiamo, ci affanniamo, ci straziamo, ci disperiamo per arrivare a collocarci in un sistema del quale tutto ci sfugge. Ci mettiamo allora a indagare, a escogitare, a inventare. Sì, invenzioni dovute alla nostra incapacità di comprendere i veri fini della creazione. Sicché, quel che noi crediamo di avere scoperto e per cui crediamo di agire, è nulla nulla nulla rispetto alla realtà vera che c'è stata data. E gli anni trascorrono nella illusione.”

Henry De Montherlant (1895–1972) scrittore e drammaturgo francese

Origine: Dall'intervista di Luigi Maria Personè, Il Bacione di Montherlant, La Gazzetta del Mezzogiorno, 7 ottobre 1972, p. 3.

Yoweri Museveni photo
Woody Allen photo
Jonathan Safran Foer photo

“Gli piacciono le persone quando gli sono utili, e le ignora quando invece non lo sono. Ma non è niente di personale. È un uomo che fa transazioni – tutto gira attorno a cosa si può fare per lui.”

Tony Schwartz (1952)

He'd like people when they were helpful, and turn on them when they weren't. It wasn't personal. He's a transactional man — it was all about what you could do for him.

Mohammad Reza Pahlavi photo
Christopher Hitchens photo
Leo Varadkar photo

“Dobbiamo essere tutti vigili contro ogni estremismo e non permettere che la minaccia del terrorismo ci porti a limitare la libertà delle persone o a creare barriere tra le diverse comunità. È una cosa che non accetterò mai.”

Leo Varadkar (1979) politico irlandese

Origine: Citato in Patsy McGarry, Taoiseach's sexual orientation "not an issue" at Clonskeagh mosque https://www.irishtimes.com/news/social-affairs/religion-and-beliefs/taoiseach-s-sexual-orientation-not-an-issue-at-clonskeagh-mosque-1.3133212, The Irish Time.ii, 25 giugno 2017; tradotto in Due primi ministri omosessuali per l'Irlanda e la Serbia https://www.ilgrandecolibri.com/irlanda-serbia-premier-omosex/, Il Grande Colibrì.it, 30 giugno 2017.

Haile Selassie photo
Tucker Max photo

“La cosa più intelligente che potrebbe uscire dalla tua bocca è un pisello. (SlingBlade: p. 51)”

Tucker Max (1975)

Spero che servano birra all'inferno

Lucio Cecilio Firmiano Lattanzio photo
Marco Malvaldi photo
Aymeric Caron photo
Jonathan Safran Foer photo
René Guénon photo

“Queste stesse idee platoniche inoltre, sotto altro nome e per filiazione diretta, sono la stessa cosa dei numeri pitagorici; e ciò rende ben evidente che tali numeri pitagorici, […] non sono affatto numeri nel senso quantitativo e ordinario del termine, ma sono al contrario puramente qualitativi, corrispondendo inversamente, dal lato dell'essenza, a ciò che sono i quantitativi dal lato della sostanza.”

René Guénon (1886–1951) scrittore e esoterista francese

Variante: Queste stesse idee platoniche inoltre, sotto altro nome e per filiazione diretta, sono la stessa cosa dei numeri pitagorici; e ciò rende ben evidente che tali numeri pitagorici, [... ] non sono affatto numeri nel senso quantitativo e ordinario del termine, ma sono al contrario puramente qualitativi, corrispondendo inversamente, dal lato dell'essenza, a ciò che sono i quantitativi dal lato della sostanza. (pp.21-22)
Origine: Il Regno della Quantità e i Segni dei Tempi, pp. 21-22

Dacia Maraini photo
Fabio Fazio photo
Lara Gut photo
J. D. Salinger photo
Philip K. Dick photo
Indro Montanelli photo
Woody Allen photo

“Dopo molta riflessione, l'integrità intellettuale di Needleman lo convinse che lui non esisteva, i suoi amici non esistevano, e l'unica cosa reale era il suo pagherò alla banca per sei milioni di marchi.”

Woody Allen (1935) regista, sceneggiatore, attore, compositore, scrittore e commediografo statunitense

2004
Effetti collaterali (Side Effects), In ricordo di Needleman

Mario Praz photo
Robert Katz photo

“Umberto sapeva ben poco di qualche cosa e quasi nulla di moltissime cose. (Parte seconda Umberto e Margherita”

Robert Katz (1933–2010) giornalista, scrittore e storico statunitense

1878-1900), p. 76
La fine dei Savoia
Variante: Umberto sapeva ben poco di qualche cosa e quasi nulla di moltissime cose. (p. 76)

Yoweri Museveni photo
Kim Jong-il photo
Marina Marfoglia photo
Gianni Mura photo
Lara Gut photo
Tucker Max photo
Isaias Afewerki photo
Antonio Tabucchi photo
Pol Pot photo

“Senza una linea politica che dia una guida accorta, si diventa ciechi. Anche agendo con grande forza e determinazione, non si può vincere. Si perde l'orientamento, non si sa a cosa aggrapparsi, si va incontro alla sconfitta certa e, infine, alla rovina.”

Pol Pot (1925–1998) politico e rivoluzionario cambogiano

Without a political line which gives judicious guidance, one becomes blind. Even with great strength and determination, one cannot win. One loses one's orientation, one doesn't know what to hold onto, one proceeds toward certain defeat and, in the end, ruin.