Frasi su eterno

Una raccolta di frasi e citazioni sul tema eterno, vita, essere, dio.

Frasi su eterno

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“Le guerre vanno e vengono, ma i miei soldati vivono in eterno.”

Tupac Shakur (1971–1996) rapper, attivista e attore statunitense

Wars come and go, but my soldiers stay eternal.
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“Io sono la risurrezione e la vita; chi crede in me, anche se muore, vivrà; chiunque vive e crede in me, non morrà in eterno.”

Gesù (-7–30 a.C.) fondatore del Cristianesimo

11, 25 – 26
Nuovo Testamento, Vangelo secondo Giovanni

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“Odio gli indifferenti. Credo che vivere voglia dire partecipare. Chi vive veramente non può non essere cittadino partecipe. L’indifferenza è abulia, è parassitismo, è vigliaccheria, non è vita. Perciò odio gli indifferenti.

L’indifferenza è il peso morto della storia. L’indifferenza opera potentemente nella storia. Opera passivamente, ma opera. È la fatalità; è ciò su cui non si può contare; è ciò che sconvolge i programmi, che rovescia i piani meglio costruiti; è la materia bruta che strozza l’intelligenza. Ciò che succede, il male che si abbatte su tutti, avviene perché la massa degli uomini abdica alla sua volontà, lascia promulgare le leggi che solo la rivolta potrà abrogare, lascia salire al potere uomini che poi solo un ammutinamento potrà rovesciare. Tra l’assenteismo e l’indifferenza poche mani, non sorvegliate da alcun controllo, tessono la tela della vita collettiva, e la massa ignora, perché non se ne preoccupa; e allora sembra sia la fatalità a travolgere tutto e tutti, sembra che la storia non sia altro che un enorme fenomeno naturale, un’eruzione, un terremoto del quale rimangono vittime tutti, chi ha voluto e chi non ha voluto, chi sapeva e chi non sapeva, chi era stato attivo e chi indifferente. Alcuni piagnucolano pietosamente, altri bestemmiano oscenamente, ma nessuno o pochi si domandano: se avessi fatto anch’io il mio dovere, se avessi cercato di far valere la mia volontà, sarebbe successo ciò che è successo?

Odio gli indifferenti anche per questo: perché mi dà fastidio il loro piagnisteo da eterni innocenti. Chiedo conto a ognuno di loro del come ha svolto il compito che la vita gli ha posto e gli pone quotidianamente, di ciò che ha fatto e specialmente di ciò che non ha fatto. E sento di poter essere inesorabile, di non dover sprecare la mia pietà, di non dover spartire con loro le mie lacrime.

Io partecipo, vivo, sento nelle coscienze della mia parte già pulsare l’attività della città futura che la mia parte sta costruendo. E in essa la catena sociale non pesa su pochi, in essa ogni cosa che succede non è dovuta al caso, alla fatalità, ma è intelligente opera dei cittadini. Non c’è in essa nessuno che stia alla finestra a guardare mentre i pochi si sacrificano, si svenano. Vivo, partecipo. Perciò odio chi non partecipa, odio gli indifferenti.”

Antonio Gramsci (1891–1937) politico, filosofo e giornalista italiano
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“La prima qualità di un onest'uomo è il disprezzo della religione, che ci vuole timorosi della cosa più naturale del mondo, che è la morte, odiatori dell'unica cosa bella che il destino ci ha dato, che è la vita, e aspiranti a un cielo dove di eterna beatitudine vivono solo i pianeti, che non godono né di premi né di condanne, ma del loro moto eterno, nelle braccia del vuoto. Siate forte come i saggi dell'antica Grecia e guardate alla morte con occhio fermo e senza paura.”

The Island of the Day Before
Variante: Signore," aveva risposto Saint-Savin, "la prima qualità di un onest'uomo è il disprezzo della religione, che ci vuole timorosi della cosa più naturale del mondo, che è la morte, odiatori dell'unica cosa bella che il destino ci ha dato, che è la vita, e aspiranti a un cielo dove di eterna beatitudine vivono solo i pianeti, che non godono né di premi né di condanne, ma del loro moto eterno, nelle braccia del vuoto. Siate orte come i saggi dell'antica Grecia e guardate alla morte con occhio fermo e senza paura. Gesù ha sudato troppo aspettandola. Che cosa aveva da temere d'altra parte, poiché sarebbe resuscitato?

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“In verità, in verità vi dico: chi crede ha la vita eterna.”

Gesù (-7–30 a.C.) fondatore del Cristianesimo

6, 47
Nuovo Testamento, Vangelo secondo Giovanni

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“O arrivi al primo posto in questo inferno | o sarai come i ricordi, un secondo eterno.”

Fabri Fibra (1976) rapper, produttore discografico e scrittore italiano

da Che tempi, n. 4
Guerra e pace

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“Fra eterni dubbi e nebbie persistenti ci sforziamo chiediamo nuovamente e con più forza: che promesse ha mantenuto il profeta? Dopo che l'olezzo delle divinità è stato spazzato via dal vento della nuova verità che fine ha fatto l'abisso misterioso dionisiaco nettare dio-non-dio di cui la nuova umanità doveva cibarsi? Che forse ci siamo nuovamente imbastarditi, dunque forse ci ritroviamo rimpinzati a adorare nuovi idoli moderni resi forti proprio dalla distruzione di tutto ciò che era vetusto antiquato, d'inciampo alla manifestazione della vita? Che ne è stato della volontà di potenza che ha permesso di poter proseguire su corde tese sull'abisso più tremendamente vertiginoso? Abbiamo sciolto i legacci che impedivano alle ali di avere l'aria per poi convincersi che volare è una storia da fanciulli? Abbiamo venduto per trenta denari d'argento il segreto in cambio dello sfatamento, del disincanto? Abbiamo rotto un eterno ritorno per un nuovo ciclo di diverso periodo e rivoluzione. Abbiamo fatto rapprendere il caos in caso. Abbiamo in definitiva preteso troppo e non siamo riusciti a non scoppiare per poi accasciarci divelti e lasciarci trasportare da quello che è il mondo. Ammettiamolo siamo stati a volte e di nascosto paghi e soddisfatti, anche noi abbiamo acceso qualche lume, bruciato del grasso odoroso ai nuovi dei, commesso nuovi peccati seguito nuove virtù. C'è un qualche scarto fra quello che profondamente siamo e quello che semplicemente pensavamo pensiamo d'essere. E come se la sovrapposizione fra le due cose fosse imperfetta. Ed è li che si insinua, in quelle crepe in quelle fessure, tutto ciò che non è libertà. Cos'è a questo punto l'Uomo. Anche i prefissi hanno fallito. Dobbiamo rassegnarci? A cosa dobbiamo rassegnarci. Al fatto di non poter tornare indietro che ciò che si smaschera non può essere rivelato? all'impossibilità di reggere il tremendo paradosso di un nulla adesso non più ricolmo e saturo di potenza ma sempre più vuoto? Giuravamo guerra a quelli dell'umanità e adesso non riusciamo a reggere i nostri inganni, ecco ciò che ci siamo ridotti a pensare. Come rispondere a questi tranelli come sfuggire a queste perseguitanti domande? Ecco la mia estrema panacea e rimedio: innalzate vorticose are all'esempio unico comandamento e redentore unica grazia e liberazione. Che vibri il fiato negli ottoni per annunciare l'Unico nostro strumento contro la nostra rassegnazione.”

Friedrich Nietzsche (1844–1900) filosofo, poeta, saggista, compositore e filologo tedesco

da una lettera al dott. Skitafka 24 agosto 1900

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“Questa è la vita eterna: che conoscano te, l'unico vero Dio, e colui che hai mandato, Gesù Cristo.”

Gesù (-7–30 a.C.) fondatore del Cristianesimo

17, 3
Nuovo Testamento, Vangelo secondo Giovanni

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“Mi sembra duro pensare che il rumore del vento tra le foglie non sia un oracolo; duro pensare che questo animale, mio fratello, non abbia anima; duro pensare che il coro delle stelle nei cieli non canti le lodi dell'Eterno.”

Simone Weil (1909–1943) scrittore, filosofo

Origine: Citato in Marcus Parisini, L'anima degli animali, Edizioni Biblioteca dell'Immagine, Pordenone, 2002, p. 110. ISBN 88-87881-68-5

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“Eterna risorge sempre la speranza, come un fungo velenoso.”

Charles Bukowski (1920–1994) poeta e scrittore statunitense

da Azione, in Niente canzoni d'amore
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“Noi vivremo in eterno in quella parte di noi che abbiamo donato agli altri.”

Salvador Allende (1908–1973) politico cileno

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“Io trovo vergognoso che tanti italiani e tanti europei abbiano scelto come vessillo il signor (si fa così per dire) Arafat. Questa nullità che grazie ai soldi della Famiglia Reale Saudita fa il Mussolini ad perpetuum e che nella sua megalomania credi di passare alla Storia come il George Washington della Palestina. Questo sgrammaticato che quando lo intervisti non riesce nemmeno a compilare una frase completa, un discorso articolato. Sicché per ricomporre il tutto, scriverlo, pubblicarlo, duri una fatica tremenda e concludi che paragonato a lui perfino Gheddafi diventa Leonardo da Vinci. Questo falso guerriero che va sempre in uniforme come Pinochet, mai che indossi un abito civile, e che tuttavia non ha mai partecipato ad una battaglia. La guerra la fa fare, l'ha sempre fatta fare, agli altri. Cioè ai poveracci che credono in lui. Questo pomposo incapace che recitando la parte del Capo di Stato ha fatto fallire i negoziati di Camp David, la mediazione di Clinton. No-no-Gerusalemme-la-voglio-tutta-per-me, Questo eterno bugiardo che ha uno sprazzo di sincerità soltanto quando (en privè) nega a Israele il diritto di esistere, e che come dico nel mio libro si smentisce ogni cinque secondi. Fa sempre il doppio gioco, mente perfino se gli chiedi che ora è, sicché di lui non puoi fidarti mai. Mai! Da lui finisci sistematicamente tradito. Questo eterno terrorista che sa fare solo il terrorista (stando al sicuro) e che negli Anni Settanta cioè quando lo intervistai addestrava pure i terroristi della Baader-Meinhof. Con loro, i bambini di dieci anni. Poveri bambini. (Ora li addestra per farne kamikaze. Cento baby-kamikaze sono in cantiere: cento!). Questa banderuola che la moglie la tiene a Parigi, servita e riverita come una regina, e che il suo popolo lo tiene nella merda. Dalla merda lo toglie soltanto per mandarlo a morire, a uccidere e a morire, come le diciottenni che per meritarsi l'uguaglianza con gli uomini devono imbottirsi d'esplosivo e disintegrarsi con le loro vittime. Eppure tanti italiani lo amano, sì. Proprio come amavano Mussolini. Tanti altri europei, lo stesso.”

Oriana Fallaci (1929–2006) scrittrice italiana

Origine: Da Sull'antisemitismo http://www.oriana-fallaci.com/18-aprile-2002/articolo.html, Panorama, 18 aprile 2002.

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“Si devono amare gli animali per essere più vicini a Dio perché ti danno tutto, senza chiedere niente. Perché contro il potere dell'uomo con le armi sono indifesi. Perché sono eterni bambini. Perché non conoscono il denaro e si consolano solamente con un posto dove rifugiarsi dal freddo. Perché si fanno capire senza proferire parola. Perché non conoscono invidia né rancore. Perché il perdono è ancora naturale in loro. Perché sanno amare con lealtà e fedeltà. Perché vivono senza avere una lussuosa dimora. Perché non comprano l'amore, semplicemente lo aspettano. Perché sono nostri compagni, eterni amici che niente potrà separare. Perché sono vivi. Per questo e altre mille cose meritano il nostro amore. Se impariamo ad amarli come meritano, saremo molto vicini a Dio.”

Madre Teresa di Calcutta (1910–1997) religiosa e beata albanese

Attribuite
Origine: Brano citato da Silvio Berlusconi in un discorso agli iscritti del suo partito e postato sulla propria pagina Facebook il 29 marzo 2014; citato in Berlusconi a caccia di nuovi consensi. «Ogni cane, un voto» http://www.iltempo.it/politica/2014/03/30/news/berlusconi-a-caccia-di-nuovi-consensi-ogni-cane-un-voto-934081/, IlTempo.it, 30 marzo 2014. Il brano è rintracciabile su internet già prima di tale data, in varie pagine web di argomento animalista, con un inizio leggermente diverso ("Perché amare gli animali? Perché ti danno tutto, senza chiedere niente", in inglese "Why Should We Love Animals? Because they give everything asking for nothing back").

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“La vera felicità temporale ed eterna sta nel possesso di Dio.”

Dolindo Ruotolo (1882–1970) presbitero italiano

Origine: Commento ai quattro Vangeli, p. 127

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“Dio abita in una luce cui strada non conduce: chi luce non diventa, non lo vede in eterno.”

Angelus Silesius (1624–1677) poeta e mistico tedesco

Il pellegrino cherubico

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“Ma io son fiero del mio sognare, di questo eterno mio incespicare, e rido in faccia a quello che cerchi e che mai avrai!”

Francesco Guccini (1940) cantautore italiano

da Quattro stracci
D'amore di morte e di altre sciocchezze

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“Niente ti turbi: tutto passa, ciò che non è eterno, è niente!”

Giovanni Bosco (1815–1888) presbitero e pedagogo italiano

Origine: G. B. Lemoyne, Scene morali di famiglia esposte nella vita di Margherita Bosco. Racconto ameno ed edificante, Torino, Libreria Salesiana 1886.

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“Fermati, dove corri? | Il cielo è dentro di te; | Se altrove tu lo cerchi | In eterno lo perdi.”

Angelus Silesius (1624–1677) poeta e mistico tedesco

I, 82; V, 68; citato in Karlheinz Deschner, Sopra di noi... niente, Ariele, 2008
Il pellegrino cherubico

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“Nulla è perduto di ciò che è stato fatto, tutto è canto e poesia.”

Jacques Maritain (1882–1973) religioso, filosofo

da Le cose del cielo. Riflessioni sulla vita eterna

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“Nulla di finito […] nemmeno l'intero mondo può soddisfare l'animo umano, che sente il bisogno dell'eterno.”

Søren Kierkegaard (1813–1855) filosofo, teologo e scrittore danese

2015
Aut–Aut

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“Roma, città fortunata, invincibile e eterna.”

V, 7; 2010
[B]eatam urbem Romanam et invictam et aeternam illa concordia dicere.
Ab urbe condita, Proemio – Libro X

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“Ogni giorno cambiamo, ogni giorno moriamo, eppure ci vagheggiamo eterni.”

San Girolamo (345–420) scrittore, teologo e santo romano

Epistole

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“Nessuna eterna clemenza potrà perdonarci per aver sprecato l'aurora.”

Jim Morrison (1943–1971) cantautore e poeta statunitense

Canzoni

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“Il dolore ci conduce per mano alla soglia della vita eterna.”

Léon Bloy (1846–1917) scrittore, saggista e poeta francese

La tristezza di non essere santi

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“Dio non pensa, Egli crea; Dio non esiste, Egli è eterno. L'uomo pensa ed esiste e l'esistenza separa pensiero ed essere, li distanzia l'uno dall'altro nella successione […].”

Søren Kierkegaard (1813–1855) filosofo, teologo e scrittore danese

Origine: Da Postilla conclusiva non scientifica alle «Briciole di filosofia»; citato in Andrea Dalledonne, Il rischio della libertà: S. Tommaso – Spinoza, Marzorati Editore, 1990, p. 34.

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“Il momento è eterno.”

La storia infinita

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