Frasi su fare
pagina 65

Roberto Mancini photo

“[Su Francesco Totti] Si tratta di un giocatore tecnicamente straordinario e questo gli consente di fare quelle cose che sta facendo anche alla sua età. […] Mi sono sempre rivisto in Totti, ci siamo assomigliati molto come calciatori.”

Roberto Mancini (1964) allenatore di calcio ed ex calciatore italiano

Origine: Dal programma sportivo Tikitaka, 19 gennaio 2015; citato in Inter, Mancini: "Mi sono sempre rivisto in Totti, è fantastico. Destro? È cresciuto parecchio..." http://www.laroma24.it/news/altre-altre/2015/01/inter-mancini-mi-sono-sempre-rivisto-in-totti-e-fantastico-destro-e-cresciuto-parecchio/, Laroma24.it, 20 gennaio 2015.

Frans Timmermans photo

“Non c'è dubbio che la reintroduzione della pena di morte sarebbe contraria ai valori fondamentali dell'Ue. L'abolizione della pena di morte è stata una pietra miliare nell'evoluzione dei diritti fondamentali in Europa, conferendo al nostro continente l'autorità morale di fare campagna in tutto il mondo.”

Frans Timmermans (1961) politico e diplomatico olandese

Origine: Citato in L'Ungheria pensa alla pena di morte. L'Ue: Chiariscano o sarà uno scontro http://www.corriere.it/esteri/15_aprile_30/ungheria-pensa-pena-morte-l-ue-chiariscano-o-sara-scontro-4f7b415a-ef28-11e4-a9d3-3d4587947417.shtml, Corriere.it, 30 aprile 2015.

Eric Schlosser photo
Slash photo
Piero Calamandrei photo

“Ci sono a Partinico, oltre pescatori, altre migliaia di disoccupati. La Costituzione dice che il lavoro è un diritto e un dovere. Allora, che cosa fanno questi settemila disoccupati: invadono le terre dei ricchi, saccheggiano i negozi alimentari, assaltano i palazzi, si danno alla macchia, diventano banditi? No. Decidono di lavorare: di lavorare gratuitamente; di lavorare nell'interesse pubblico. Nelle vicinanze del paese si trova, abbandonata, una trazzera destinata al passo pubblico; nessuno ci passa più, perché il comune non provvede, come dovrebbe, alla sua manutenzione; è resa impraticabile dalle buche e dal fango. Allora i disoccupati dicono: «Ci metteremo a riparare gratuitamente la trazzera, la nostra trazzera. Ci redimeremo, lavorando da questo avvilimento quotidiano, da questa quotidiana istigazione al delitto che è l'ozio forzato. In grazia del nostro lavoro la strada tornerà ad essere praticabile. I cittadini ci passeranno meglio. Il sindaco ci ringrazierà». Che cosa è questo? È la stessa cosa che avviene quando, dopo una grande nevicata, se il Comune non provvede a far spalare la neve sulle vie pubbliche, i cittadini volenterosi si organizzano in squadre per fare essi, di loro iniziativa, ciò che la pubblica autorità dovrebbe fare e non fa; e la stessa cosa che avviene, e spesso è avvenuta, quando, a causa di uno sciopero degli spazzini pubblici, i cittadini volenterosi si sono messi a rimuovere dalle strade cittadine le immondizie e in questo modo si sono resi benemeriti della salute di tutti.”

Piero Calamandrei (1889–1956) politico italiano

Citazioni tratte da articoli de Il Ponte, Giugno 1951

Gianfranco Fini photo
Raffaele La Capria photo
Luciano De Crescenzo photo
Roberto Saviano photo
John Fante photo

“Non esistono lavori umili, ma modi umili di fare lavori.”

Luca Abete (1973) personaggio televisivo, conduttore radiofonico e fotografo italiano

Origine: Dal tour motivazionale #NonCiFermaNessuno; citato in #NonCiFermaNessuno, il tour fa tappa a Lugo: "Guardate sempre oltre" http://www.ravennatoday.it/cronaca/luca-abete-striscialanotizia-noncifermanessuno-lugo-20-gennaio-2016-foto.html, RavennaToday.it, 20 gennaio 2016.

Amélie Nothomb photo

“Ogni uomo normale, se davvero lo vuole, può riuscire a fare della sua mente uno strumento dalle prestazioni meravigliose.”

Dario Bernazza (1920–1995) saggista italiano

O si domina o si è dominati

Carlo Fruttero photo
Andrea Riccardi photo
Natalia Ginzburg photo

“Se c'è Dio non importa pregarlo, è Dio e capisce da sé cosa bisogna fare.”

Natalia Ginzburg (1916–1991) scrittrice italiana

da Tutti i nostri ieri, Einaudi

José Mourinho photo
Mark Twain photo
Suad Amiry photo
Edward Morgan Forster photo
Andrzej Sapkowski photo
Checco Zalone photo
Virginia Woolf photo

“Cos'altro posso fare per incoraggiarvi a far fronte alla vita? Ragazze, dovrei dirvi – e per favore ascoltatemi, perché comincia la perorazione – che a mio parere siete vergognosamente ignoranti. Non avete mai fatto scoperte di alcuna importanza. Non avete mai fatto tremare un impero, né condotto in battaglia un esercito. Non avete scritto i drammi di Shakespeare, e non avete mai impartito i benefici della civiltà ad una razza barbara. Come vi giustificate? È facile dire, indicando le strade, le piazze, le foreste del globo gremite di abitanti neri e bianchi e color caffè, tutti freneticamente indaffarati nell'industria, nel commercio, nell'amore: abbiamo avuto altro da fare. Senza la nostra attività nessuno avrebbe solcato questi mari, e queste terre fertili sarebbero state deserto. Abbiamo partorito e allevato e lavato e istruito, forse fino all'età di sei o sette anni, i milleseicentoventitré milioni di esseri umani che secondo le statistiche sono attualmente al mondo; e questa fatica, anche ammettendo che qualcuno ci abbia aiutate, richiede tempo. C'è del vero in quel che dite – non lo nego. Ma nello stesso tempo devo ricordarvi che fin dal 1866 esistevano in Inghilterra almeno due colleges femminili; che, a partire dal 1880, una donna sposata poteva, per legge, possedere i propri beni; e nel 1919 – cioè più di nove anni fa – le è stato concesso il voto? Devo anche ricordarvi che da ben dieci anni vi è stato aperto l'accesso a quasi tutte le professioni? Se riflettete su questi immensi privilegi e sul lungo tempo in cui sono stati goduti, e sul fatto che in questo momento devono esserci quasi duemila donne in grado di guadagnare più di cinquecento sterline l'anno, in un modo o nell'altro, ammetterete che la scusa di mancanza di opportunità, di preparazione, di incoraggiamento, di agio e di denaro non regge più. Inoltre gli economisti ci dicono che la signora Seton ha avuto troppi figli. Naturalmente dovete continuare a far figli, ma, così dicono, solo due o tre a testa, non dieci o dodici.”

2011, p. 151
Una stanza tutta per sé

Marco Malvaldi photo
Bill Hicks photo

“Ogni lavoro che abbia mai avuto con un capo, ragazzi, ero sempre maltrattato. "Hicks, come mai non stai lavorando?", rispondevo: "Non c'è niente da fare.", "Allora fai finta di lavorare.", "Perché non fai finta tu che io stia lavorando? Sì, tu vieni pagato di più, lavora di fantasia!"”

Bill Hicks (1961–1994) comico statunitense

Every job I ever had with a boss, man, always harassed, you know. "Hicks! How come you're not working?". I go: "There's nothing to do", "Well, you pretend that you're working", "Why don't you pretend I'm working? Yeah, you get paid more than me, you fantasise!".
Relentless

Enrico Pea photo
Mango (cantante) photo

“Odio le cover e il termine cover perché si intende il rifacimento delle canzoni. È un concetto che non reggerà mai perché il paragone con l'originale, considerato giustamente intoccabile, é inevitabile ed é anche un pò stupido fare dei paragoni […] Delle canzoni cerco di scoprire il fulcro e rifarle mie con il mio stile.”

Mango (cantante) (1954–2014) cantautore, musicista e poeta italiano

Citazioni di Mango
Origine: Citato in Mango: "Odio le cover e le reinvento" http://www.tgcom24.mediaset.it/spettacolo/2014/notizia/mango-odio-le-cover-e-le-reinvento-_2046548.shtml, Tgcom24.mediaset.it, 24 maggio 2014.

Michel Platini photo

“Una star è un calciatore capace di fare molti gol e non so se Pogba potrà mai arrivare ai livelli di Messi e Ronaldo che segnano 50 reti a stagione. Poi c'è da notare che alla Juventus quando perde palla Pogba, subito la squadra lo sgrida.”

Michel Platini (1955) calciatore francese

Origine: Da un'intervista a RTL, citato in Juventus, Platini: "Pogba non è una star" http://m.calciomercato.it/news/331652/juventus-platini-pogba-non--una-star.html, Calciomercato.it, 17 maggio 2015.

Charlie Chaplin photo

“Il giorno prima di lasciare San Francisco feci quattro passi per Market Street, dove m'imbattei in una botteguccia con la vetrina coperta da una tenda e un cartello che diceva: «Fatevi leggere la fortuna sulle mani e sulle carte. Un dollaro». Entrai, un po' imbarazzato, e mi trovai di fronte a una donna rubiconda sulla quarantina che uscì da una stanza interna masticando un boccone del pasto interrotto. Con aria noncurante m'indicò un tavolino addossato al muro opposto alla vetrina, e senza guardarmi disse: «Prego, si accomodi». Poi sedette davanti a me. I suoi modi erano bruschi. «Mescoli queste carte e tagli il mazzo tre volte, poi metta le mani sul tavolo col palmo in alto, per favore.» Voltò le carte e le sparse sul tavolo, le studiò, poi mi guardò le mani. «Lei sta pensando a un lungo viaggio, il che significa che presto lascerà gli Stati Uniti. Ma vi tornerà fra breve per dedicarsi a un'altra attività… diversa da quella che fa ora.» Qui la donna esitò e parve confondersi. «Be', è quasi la stessa, però è diversa. Vedo un enorme successo coronare questa nuova iniziativa; lei ha davanti a sé una carriera straordinaria, ma non so dirle quale sia.» Per la prima volta alzò lo sguardo su di me, poi mi prese la mano. «Oh sì, ecco tre matrimoni: i primi due non riusciranno, ma lei giungerà alla fine dei suoi giorni felicemente ammogliato e con tre figli.» (Qui sì che si sbagliava!) Poi tornò a studiarmi la mano. «Sì, farà una fortuna eccezionale, è una mano da soldi la sua.» Scrutandomi in viso, disse: «Morirà di broncopolmonite all'età di ottantadue anni. Un dollaro, prego. Ha qualche domanda da fare?».
«No» dissi ridendo «mi pare che basti.»”

Charlie Chaplin (1889–1977) attore, regista, sceneggiatore, compositore e produttore britannico

Origine: La mia autobiografia, pp. 155-156

Antonio Martino photo
Claudio Borghi Aquilini photo
Anthony Kiedis photo
Piero Fassino photo
Alessandro Baricco photo
Hans Ruesch photo

“Moro non è il santino immaginario della interessata iconografia ufficiale. […] Moro è quello che vien fuori dalle sue lettere, quelle lettere che scrisse quando era prigioniero delle Br e che sono quanto di più penoso ed umiliante sia mai uscito da una prigione. Lo «statista insigne» che, al momento del dunque, sconfessa tutti i principi dello Stato di diritto, sembra considerare lo Stato ed i suoi organismi come un proprio patrimonio privato, invita gli amici del suo partito ed i principali rappresentanti della Repubblica a fare altrettanto. L'uomo che chiede pietà per sé ma, in novanta lettere, non ha una parola per gli uomini della sua scorta, morti ammazzati per lui e, anzi, l'unico accenno che ne fa è gelidamente burocratico per definirli «amministrativamente non all'altezza». Il politico che conferma la tradizione della classe dirigente italiana pronta a chiedere tutto, anche la vita, agli umili, ma mai disposta, le poche volte che capita, a pagare di persona (si pensi a Mussolini in fuga sotto un pastrano tedesco, al modo con cui il re e Badoglio abbandonano Roma). Dire queste cose d'un uomo che è morto come è morto Moro può apparire, anzi è, crudele. Ma è la verità. E poiché ho scritto queste cose quando Moro era ancora vivo («Statista insigne o pover'uomo?»”

Massimo Fini (1943) giornalista, scrittore e drammaturgo italiano

Il Lavoro 4 aprile 1978) non ho alcuna remora a ripeterle ora che è morto e che altri tasselli vengono a completarne la figura.
Origine: Da E questo era lo «statista insigne»? http://www.massimofini.it/1986/blog/pagina-2, Massimofini.it, archivio 1986.

Gian Maria Volonté photo
Rayden photo

“Suono originale come il peccato di Adamo | tu vuoi fare il Wiz Kalifa italiano | Wiz Califfano.”

Rayden (1985) rapper e beatmaker italiano

da Steve Jobs RMX
Collaborazioni

Indro Montanelli photo
Diego Armando Maradona photo
Thabo Mbeki photo
Jessa Crispin photo
Anthony de Mello photo
Andrew Linzey photo
Erich Maria Remarque photo
Flea photo
Daniel Ciofani photo

“Sono anni che faccio il fantacalcio e per la prima volta ho potuto fare l'asta su di me. […] Quando ho fatto il primo gol contro il Carpi è stato bellissimo perché mi ero schierato e ho beneficiato del gol. Sono tornato nello spogliatoio ed ho detto ai miei compagni: "Comprarsi, schierarsi al fantacalcio e fare gol non ha prezzo."”

Daniel Ciofani (1985) calciatore italiano

Origine: Dall'intervista di Bruno Majorano, Daniel Ciofani e il fantacalcio: "In panchina per scaramanzia, ma ho vinto con Higuain!" http://gianlucadimarzio.com/news-cat/d-ciofani-e-il-fantacalcio-cosi-mi-sono-preso-e-lasciato-in-panchina-ma-ho-vinto-con-moras/, GianlucaDiMarzio.com, 2 dicembre 2015.

Jean Guéhenno photo
Mario Michele Giarrusso photo

“Quando noi abbiamo presentato la mozione di sfiducia nei confronti di questo Governo è perché la vicenda del salvataggio di queste banche, fatto pagare alle altre banche e ai risparmiatori, fa emergere un quadro gravissimo di rapporti, che è organico con tutto quello che è successo fino ad ora nel nostro Paese da quando il Presidente del Consiglio ha assunto la carica. Eppure, lui, il Presidente del Consiglio, viene qua a difendersi, e invece di spiegare questi rapporti che coinvolgono i parenti di un importante Ministro – guarda caso, il Ministro delle più importanti riforme nella storia di questo Paese – invece – ripeto – di spiegare i rapporti dei suoi parenti con l'ultimo direttore della Banca Etruria e con società panamensi – perché questo emerge dai dati – che cosa fa? Viene a dirci che ha commissariato Banca Etruria. Colleghi, ma ci prende per imbecilli? È la Banca d'Italia che ha commissariato Banca Etruria. La deve finire di venire qui a mentire. Piuttosto, ci deve spiegare com'è possibile che in questo Paese si voglia liquidare la Costituzione, nata dalla Resistenza, attraverso gruppi di soggetti tra loro collegati – non ultimo questo Carrai – che vogliono inserire al vertice di strutture pericolosissime! La conosciamo la storia della famiglia Carrai? Stiamo parlando del cuore nero di questo Paese, che non ha mai accettato la Costituzione repubblicana, che ha scalato il vostro partito [il Partito Democratico] e che non ha niente a che vedere con la storia del vostro partito. Ma quali nomine dobbiamo sentire in quest'Aula per fare scattare i campanelli d'allarme? Non vi dice niente Michael Ledeen? A cosa è servita la Commissione di inchiesta sul sequestro e l'omicidio Moro se non vi dice niente quel nome? Non dobbiamo essere preoccupati quando Carrai vuole l'immunità per ficcare il naso nelle vite di noi cittadini, di tutti i cittadini di questo Paese? Questo è un momento gravissimo.”

Mario Michele Giarrusso (1965) politico italiano
Michelle Wolf photo
Anastacia photo
Gianni Biondillo photo
Simone Cristicchi photo
Giamblico photo
Rayden photo
Vittorio Sgarbi photo
John Carpenter photo

“Negli Stati Uniti d'America la classe media sta lentamente scomparendo: ci sono sempre più poveri e sempre più ricchi. Penso che Essi vivono verrà visto in futuro come una delle poche voci d'indignazione in un periodo durante il quale tutti volevano due cose: vincere e fare soldi; tutto il resto era secondario. Se aveste avuto un paio di quegli occhiali avreste voluto far attenzione al vostro Primo Ministro.”

John Carpenter (1948) regista statunitense

Nel 1989 nel Regno Unito, nazionalità del quotidiano da cui Carpenter è intervistato, era in carica Margaret Thatcher
In the US, the middle class is slowly disappearing: there are more poor people and more rich. I think They Live will be looked back on as one of the few voices of outrage at a time when everyone wanted two things: to win, and to make money; all other considerations were secondary. If you had a pair of those sun-glasses, you might want to watch out for your Prime Minister.

Carlo Gubitosa photo
Amedeo Sebastiani photo

“Come nel calcio: ritieni di fare gol ma ti tengono in panchina. Significa che non crede in te. […] Quando ti accorgi che avresti potuto fare dei programmi (sono uno che ha raggiunto anche il 30% di share)… Non capisci come mai finisci per essere utilizzato in maniera part-time.”

Amedeo Sebastiani (1962) presentatore italiano

Citazioni di Amedeus
Origine: Dall'intervista «Raiuno mi ha messo in panchina» http://www.iltempo.it/cultura-spettacoli/2011/09/17/raiuno-mi-ha-messo-in-panchina-1.53042, Il Tempo.it, 17 settembre 2011.

Daniel Pennac photo

“Ci sono quelli che vengono schiantati dal dolore, quelli che diventano pensosi. Ci sono quelli che parlano del più e del meno sull'orlo della tomba, e continuano in macchina, del più e del meno, neanche del morto, di piccole cose domestiche; ci sono quelli che dopo si suicideranno e non glielo si vede in faccia, ci sono quelli che piangono molto e cicatrizzano in fretta, quelli che annegano nelle lacrime che versano, quelli che sono contenti, sbarazzati da qualcuno; ci sono quelli che non riescono più a vedere il morto, tentano, ma non ce la fanno, il morto ha portato con sé la propria immagine, ci sono quelli che vedono il morto ovunque, vorrebbero cancellarlo, vendono i suoi tre stracci, bruciano le sue foto, traslocano, cambiano continente, ci riprovano con un vivo, ma niente da fare, il morto è sempre lì, nel retrovisore; ci sono quelli che fanno il pic-nic al cimitero e quelli che lo evitano perché hanno una tomba scavata nella testa, ci sono quelli che non mangiano più, ci sono quelli che bevono, quelli che si domandano se il loro dolore è autentico o costruito; ci sono quelli che si ammazzano di lavoro e quelli che finalmente si prendono una vacanza, ci sono quelli che trovano la morte scandalosa e quelli che la trovano naturale con-l'età-per-cui, circostanze-che-fanno-sì-che; è la guerra, è la malattia, è la moto, la macchina, l'epoca, la vita; ci sono quelli che trovano che la morte sia la vita.”

La fata Carabina

John Elkann photo
Angelina Jolie photo
Charles Louis Montesquieu photo
Alessandro Di Battista photo
Benjamin Graham photo
Giancarlo Galan photo

“Stamattina ho chiesto a mia moglie un soldo. Le ho detto, amore, è per il caffè, i giornali… […] Mi ha detto che devo mettermi a fare qualcosa. […] Sono amareggiato, avvilito, indignato […] con quelli che nella vita non hanno mai fatto niente di buono e ci trattano peggio dei delinquenti. Urlano, sputano, tirano monetine. […] Però una fine così, con Franceschini, i cori, gli sputi… no, non la meritavamo. […] Tremonti non lo perdonerò mai! Mai! […] ho visto da parte sua un'arroganza, una protervia. Ci ha trascinati nel baratro. […] Io dico che Tremonti non è dei nostri. Lui non ha mai fatto parte della nostra squadra. […] Sono stati diciassette anni belli. Abbiamo davvero fatto cose positive: abbiamo fermato la Gioiosa macchina da guerra di Occhetto, abbiamo fondato un sistema bipolare che aveva tutte le caratteristiche per diventare un sistema bellissimo, civilissimo. […] [Su Berlusconi] Potrei elencare mille suoi difetti, riempire cento pagine con gli errori che ha commesso ma… sono con lui da 27 anni, gli devo tutto, non è neppure ipotizzabile che non gli sia riconoscente, fedele, leale fino a pagare il prezzo più alto. E poi, per quante sciocchezze abbia fatto, lui è ancora il migliore di tutti. Mi viene il magone…”

Giancarlo Galan (1956) politico italiano

Origine: Intervista a La Stampa http://www3.lastampa.it/politica/sezioni/articolo/lstp/429652/, 14 novembre 2011.

Gary Lawrence Francione photo
Michele De Rosa photo
Ardengo Soffici photo
Mariotto Segni photo
Alda Merini photo
Alessandro Manzoni photo

“Addio, monti sorgenti dall'acque, ed elevati al cielo; cime inuguali, note a chi è cresciuto tra voi, e impresse nella sua mente, non meno che lo sia l'aspetto de' suoi più familiari; torrenti, de' quali distingue lo scroscio, come il suono delle voci domestiche; ville sparse e biancheggianti sul pendìo, come branchi di pecore pascenti; addio! Quanto è tristo il passo di chi, cresciuto tra voi, se ne allontana! Alla fantasia di quello stesso che se ne parte volontariamente, tratto dalla speranza di fare altrove fortuna, si disabbelliscono, in quel momento, i sogni della ricchezza; egli si maraviglia d'essersi potuto risolvere, e tornerebbe allora indietro, se non pensasse che, un giorno, tornerà dovizioso. Quanto più si avanza nel piano, il suo occhio si ritira, disgustato e stanco, da quell'ampiezza uniforme; l'aria gli par gravosa e morta; s'inoltra mesto e disattento nelle città tumultuose; le case aggiunte a case, le strade che sboccano nelle strade, pare che gli levino il respiro; e davanti agli edifizi ammirati dallo straniero, pensa, con desiderio inquieto, al campicello del suo paese, alla casuccia a cui ha già messo gli occhi addosso, da gran tempo, e che comprerà, tornando ricco a' suoi monti. Ma chi non aveva mai spinto al di là di quelli neppure un desiderio fuggitivo, chi aveva composti in essi tutti i disegni dell'avvenire, e n'è sbalzato lontano, da una forza perversa! Chi, staccato a un tempo dalle più care abitudini, e disturbato nelle più care speranze, lascia que' monti, per avviarsi in traccia di sconosciuti che non ha mai desiderato di conoscere, e non può con l'immaginazione arrivare a un momento stabilito per il ritorno! Addio, casa natìa, dove, sedendo, con un pensiero occulto, s'imparò a distinguere dal rumore de' passi comuni il rumore d'un passo aspettato con un misterioso timore. Addio, casa ancora straniera, casa sogguardata tante volte alla sfuggita, passando, e non senza rossore; nella quale la mente si figurava un soggiorno tranquillo e perpetuo di sposa. Addio, chiesa, dove l'animo tornò tante volte sereno, cantando le lodi del Signore; dov'era promesso, preparato un rito; dove il sospiro segreto del cuore doveva essere solennemente benedetto, e l'amore venir comandato, e chiamarsi santo; addio! Chi dava a voi tanta giocondità è per tutto; e non turba mai la gioia de' suoi figli, se non per prepararne loro una più certa e più grande.”

cap. VIII
I promessi sposi

“Parole, perché tra il "dire" e il "fare" c'è di mezzo il coraggio!”

Pino Roveredo (1954) scrittore italiano

da Mandami a dire

Rachel McAdams photo

“Di fronte a un'opportunità importante tendo a fare di tutto per riuscire, se so che potrebbe essere l'unica.”

Rachel McAdams (1978) attrice canadese

Origine: Citato in Anna Maria Speroni, CINEMA Rachel McAdams: "Il mio amore a Parigi" http://www.iodonna.it/personaggi/interviste/2011/rachel-mcadams-30630684700.shtml, iodonna.it, 22 ottobre 2011.

Marco Malvaldi photo
Vasco Pratolini photo

“Napoli fu per Metello il Rettifilo, via Toledo, piazza Plebiscito, e via Sergente Maggiore, via de' Fiorentini, quando gli sembrava di non aver altro da fare e si voleva prendere una distrazione. Non soltanto la mancanza di denaro, ma la divisa un poco lo umiliava; e dové adattarsi a quelle domestiche della Villa comunale, seppure non erano, per lui che aveva avuto Viola, proprio il suo tipo. Col tempo fece ghega insieme a un livornese, uno di Cascina, un fiorentino di Porta Romana: Mascherini, che negli anni dipoi non seppe mai dove fosse finito. Leoni, quello di Cascina, riceveva denaro, suo padre era mobiliere, ed egli era tirato ma finiva per offrire. Fu un sodalizio che durò a lungo: si frequentarono le bettole di Forcella, del Vasto e del Pendino, rioni che chiamano sezioni, come chi dicesse Sezione San Niccolò o Madonnone. Ebbero a che fare con la gente, per quei vicoli traversi o tutti in salita, dove la miseria e la spocizia erano pari all'animazione che vi si trovava. Entrarono, piuttosto che in via Sergente Maggiore, in alcuni bassi, dietro una sottana: ragazze tutte more di capelli, dai volti appassiti e i grossi seni. I bambini giocavano al di là della tenda. Non ci si toglieva nemmeno le mollettiere. Poi magari si restava a cena con tutta la famiglia, si diventava amici, ci tenevano in conto di figlioli: era gente come noi, come il livornese che non viveva meglio dietro la Darsena, come Mascherini che aveva il babbo fiaccherajo. E un po' ci si vergognava. Si vuotavano le tasche dell'ultimo soldino, come per farci perdonare. Cose trapassate nella memoria, viste e vissute da dentro la campana.”

Metello

Renzo Arbore photo
Ernst Jünger photo

“Non ho un'ammirazione incondizionata per Fellini. Potrei usare una bandiera: Strada no, Vitelloni sì. Ma credo che se ci si lasciasse completamente andare, Otto e mezzo apparirebbe, aldilà dei pregiudizi e delle reticenze, come un oggetto prodigioso. Una fantastica generosità, un'assenza totale di precauzioni e d'ipocrisia, una sincerità evidentemente priva di compiacimento e un grande coraggio artistico e finanziario caratterizzano questa impresa stupefacente. […] Otto e mezzo, intellettualmente ed esteticamente, è uno sforzo lirico, patetico e forsennato verso l'unità, al di là delle contraddizioni e degli ostacoli interni o esterni. Da questa permanente inquietudine nasce un'opera, da questa follia barocca un'architettura molto ben congegnata, in un'appassionata negazione delle convenzioni e dei valori consolidati, in una ricerca neo-francescana, al di là delle false ricchezze, d'una specie di equilibrio. Io non amavo né La strada né Cabiria. Fellini riprende, riesamina senza pietà tutto ciò che ha detto fino ad ora con la follia e il movimento di Vitelloni e dello Sceicco bianco. Non credo che si tratti di un gusto per l'auto-citazione. […] Fellini affila il suo coltello contro se stesso. Così facendo supera le proprie angosce, e quelle di ogni uomo di cinema, traumatizzato […] dallo stato d'inferiorità e di soggezione in cui vegeta, come un pesce delle caverne, l'arte di fare dei film.”

Pierre Kast (1920–1984) regista francese

da Cahiers du Cinéma, 145, Parigi, luglio 1963
Origine: Citato in Claudio G. Fava, I film di Federico Fellini, Volume 1 di Effetto cinema, Gremese Editore, 1995, p. 109 https://books.google.it/books?id=DNMSsPUpWnoC&pg=PA109. ISBN 8876059318

Michele Serra photo
Cristina Donà photo
Vittorio Messori photo
Sun Pin photo
Herman Melville photo
Matt Birk photo
Patrizio Oliva photo
Rayden photo
Luigi Gaetti photo