Frasi su interessato

Una raccolta di frasi e citazioni sul tema interessato, essere, vita, persone.

Frasi su interessato

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“Non sono affatto interessato ai tuoi commenti e sai perché? | di cattiverie ne ho pensate anche fin troppe su di me.”

Fabri Fibra (1976) rapper, produttore discografico e scrittore italiano

da Momenti no, n. 6
Mr Simpatia

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“La cultura della morte non è interessata alla vita, ma all'egoismo. Uno è interessato a sopravvivere, ma non a dare la vita, ad avere cura della vita, ad offrire la vita.”

Papa Francesco (1936) 266° vescovo di Roma e papa della Chiesa cattolica

Omelie, Omelia nella solennità di san Raimondo Nonnato http://www.tempi.it/curate-la-vita-dal-principio-alla-fine-il-cristiano-non-puo-permettersi-il-lusso-di-essere-un-idiota#.UUyayTd42So, Buenos Aires, 31 agosto 2005

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“Non occorre essere né cattolici né cristiani, né credenti, né umanisti per essere interessati agli Esercizi Spirituali di Ignazio di Loyola.”

Ignazio di Loyola (1491–1556) gesuita e santo spagnolo

Roland Barthes
Esercizi Spirituali, Citazioni sugli Esercizi Spirituali

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“Non sono interessata al denaro. Voglio solo essere meravigliosa.”

Marilyn Monroe (1926–1962) attrice, cantante, modella e produttrice cinematografica statunitense

p. 137
Variante: Io non sono interessata ai soldi. Io voglio solo essere meravigliosa.

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“Faccio molto più amicizie. Si ha molto più successo quando si tratta di parlare con una ragazza. Improvvisamente sono molto più interessate a me. 3 anni fa se ne sarebbero andate dopo due frasi. Una volta ero seduto a tavola e stavo parlando con questa ragazza. Pensavo: "Dio, quanto sono noioso in questo momento". E lei invece mi diceva: "È così interessante."”

Michael Fassbender (1977) attore irlandese

E io: "Sai una cosa? 5 anni fa non sarebbe stato interessante."
Origine: Da un'intervista rilasciata a GQ; citato in Michael Fassbender: "Le donne mi trovano più interessante ora che sono famoso" http://www.gossipblog.it/post/182163/michael-fassbender-le-donne-mi-trovano-piu-interessante-ora-che-sono-famoso, Gossip Blog.it, ottobre 2013.

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“Non parlarmi di politica, sono solo interessato allo stile.”

James Joyce (1882–1941) scrittore, poeta e drammaturgo irlandese

“Figlia di una numerosa famiglia di umili origini, cresciuta in un quartiere della periferia di Mantova. Che dopo aver vissuto dolorose vicissitudini, decisi di fuggire dalla famiglia d'origine per costruirne una propria. Ma per questa decisione affrettata ebbi una vita solitaria e disagevole. L'unico e autentico amore che diede un senso alla mia vita la nascita dei miei due figli che mi diedero la forza e il coraggio di vivere. Una vita che nonostante il peso di un onere che ha segnato la mia esistenza e ormai rassegnata ed arresa ad un cognome che non mi appartiene in quanto mio padre biologico me lo ha negato. Una donna con un bagaglio di esperienze di vita inique che mi hanno indotto ha mettere fine al mio matrimonio. Ed una convivenza di undici anni con un uomo da un finale di una storia deprecabile, da depennare. Non sono certo fiera ne orgogliosa del mio vissuto, spinta dall' immenso amore per la vita è dal desiderio intenso di emergere dal l'indigenza che regnava nella mia famiglia. Ho fallito in tutti i sensi condannandomi all'autoisolamento distaccandomi dalla società e dal resto del mondo. La mia amata e bramata solitudine mi ha trasformata in una donna consapevole e decisa ad un isolamento di meditazione e di riflessione che mi ha indotto alla passione per la scrittura. Una biro e un foglio ed il desiderio di scrivere nero su bianco, per esprimere, narrare ed esporre i miei pensieri, desideri e speranze. Scrivendo racconti, frasi, poesie, partecipando a numerosi concorsi. A passo lento e cautamente sto uscendo dall'anonimato. Il mio impegno quotidiano, la perseveranza e la tenacia mi ha premiata. Il mio operato è stato inserito in Internet a disposizione di tutte le persone interessate a conoscermi anche se solo virtualmente. Orgogliosa e appagata di poter lasciare nel mondo la mia orma e una traccia della mia esistenza.”

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“Che è un Bummel?", chiese George. "Come lo tradurreste?"
"Un Bummel", spiegai, "lo direi un viaggio, lungo o breve, senza uno scopo, regolato dalla sola necessità di ritornare entro un certo tempo al punto da cui si è partiti. A volte si va per strade piene di movimento, a volte per campi e sentieri; a volte soli per poche ore, a volte per un po' di giorni. Ma sia lungo o breve il viaggio, in questa o quella parte, si pensa sempre che il tempo vola. Si fanno dei cenni di saluto e si sorride a quelli che passano; con qualcuno ci si ferma a parlare un po', e con qualche altro si fa un tratto di strada insieme. Ci siamo interessati a tante cose, e spesso ci siamo sentiti un po' stanchi. Ma dopo tutto, ci siamo divertiti, e ci rincresce che il viaggio sia finito.”

Jerome Klapka Jerome (1859–1927) scrittore e giornalista britannico

da Tre uomini a zonzo)
Variante: "Che è un Bummel?", chiese George. "Come lo tradurreste?""Un Bummel", spiegai, "lo direi un viaggio, lungo o breve, senza uno scopo, regolato dalla sola necessità di ritornare entro un certo tempo al punto da cui si è partiti. A volte si va per strade piene di movimento, a volte per campi e sentieri; a volte soli per poche ore, a volte per un po' di giorni. Ma sia lungo o breve il viaggio, in questa o quella parte, si pensa sempre che il tempo vola. Si fanno dei cenni di saluto e si sorride a quelli che passano; con qualcuno ci si ferma a parlare un po', e con qualche altro si fa un tratto di strada insieme. Ci siamo interessati a tante cose, e spesso ci siamo sentiti un po' stanchi. Ma dopo tutto, ci siamo divertiti, e ci rincresce che il viaggio sia finito."

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“Ben venga la tecnologia, dunque, perché rappresenta certamente il futuro, ma ricordiamo che l'elemento uomo, che parrebbe da essa quasi relegato in secondo piano, rimane il centro, il motore, l'anima di quest'universo che ci sforziamo di governare. L'uomo e l'inquietudine, figlia dei tempi, che l'accompagna.
Perché inquietudine? Guardiamo in particolare al mondo della Magistratura e pensiamo all'aria avvelenata in cui essa si trova troppo spesso ad operare, e ci chiediamo se ciò avvenga per colpe proprie ovvero per gratuiti e interessati attacchi esterni. Ma è vano cercare di sciogliere il dilemma; occorre invece che ci si adoperi con ogni energia per togliere voce a quanti imputano ad alcuni esponenti della magistratura scarsa diligenza o vanità personale o spinte ideologiche che li orienterebbero altrove rispetto a un'interpretazione corretta e serena della norma. Se queste incrostazioni esistono devono essere rimosse perché lo esige la collettività e lo merita la stragrande maggioranza dei magistrati, per i quali la disposizione prevalente è quella della dedizione incondizionata, della volontà tenace di esercitare il proprio ministero in vista del solo bene comune, con spirito di sacrificio e senza clamori: nel silenzio che spesso non paga ma è dignità di servizio e gratificazione di coscienza. Parimenti, non sono più sopportabili quegli attacchi gratuiti, di provenienza varia, ingeneroso esercizio ormai troppo diffuso di quanti applicano la regola secondo cui la miglior difesa consiste nel distruggere l'immagine del "nemico". Il convincimento da taluni nutrito, da altri propagandato, del giudice come di un soggetto onnipotente e sordo ai problemi di coscienza, e teso a chissà quali fini impropri, è fasullo e banale: quanti ci sono vicini per ragioni di lavoro o affettive conoscono l'ansia del dubitare, la paura di non sapere offrire le corrette risposte, di non poter cogliere il frutto che a volta pare proibito e si chiama giustizia.
Non c'è e non ci può essere indifferenza nell'atto del giudicare. Non si avvia un uomo al calvario di un processo penale né lo si condanna con il sorriso sulle labbra, non si respinge un immigrato onesto con una scrollata di spalle, non si toglie un bambino a una madre o a un padre senza subirne un contraccolpo doloroso come un pugno nello stomaco. Stati d'animo con i quali il buon magistrato fa i conti in compagnia delle sole voci di dentro che impietosamente gli ricordano giorno dopo giorno come una decisione sbagliata possa stravolgere una vita e uccidere una speranza.
Rubo ancora un minuto alla vostra pazienza per un'ultima annotazione: entro pochi giorni o settimane un gruppo di magistrati milanesi chiuderà la propria attività, e a loro voglio dire: per quaranta e più anni s'è combattuta, credo, la buona battaglia – mi perdoni San Paolo per la citazione che non vuole essere irriverente – e ho speranza che ora, giunti al termine della corsa, integra si sia conservata in ognuno la fiducia negli ideali per i quali tutti fummo avviati a questo lavoro. A quanti operano e opereranno nel mondo del diritto, magistrati, avvocati, personale amministrativo, ai giovani soprattutto, auguro di raccogliere in abbondanza, forti del loro impegno e con l'aiuto di Dio, i frutti di quanto di buono si va seminando perché questo Paese, che è stato la culla del diritto e che a volte ci dilettiamo noi stessi a bistrattare al di là dei suoi demeriti, mentre dispensiamo ammirazione incondizionata a quasi tutti gli altri popoli del mondo che hanno invece, quasi tutti, tanto da imparare; questo Paese al quale, fuor d'ogni retorica, credete, mi onoro e sono fiero di appartenere, rivendichi e riprenda il suo ruolo di portabandiera nella faticosa ma entusiasmante corsa di civiltà che porta al traguardo della Giustizia.”

Ruggero Pesce (1938) giudice italiano

da Discorso di inaugurazione dell'anno giudiziario 2010 per il distretto della Corte d'Appello di Milano del Presidente Ruggero Pesce http://it.wikisource.org/wiki/Discorso_di_inaugurazione_dell%27anno_2010_per_il_distretto_della_Corte_d%27Appello_di_Milano

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Questa traduzione è in attesa di revisione. È corretto?
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“Egocentrico (s. m.). Persona dai gusti volgari, più interessata a se stessa che a me.”

Ambrose Bierce (1842–1914) scrittore, giornalista e aforista statunitense

1988, p. 71
Dizionario del diavolo

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“[…] si può dire ancora che vi siano delle 'donne'? Certo la teoria dell'eterno femminino conta numerosi adepti […]; altri sospirano: 'La donna si perde, la donna è perduta.'. Non è più chiaro se vi siano ancora donne, se ve ne saranno sempre, se bisogna augurarselo o no, che posto occupano nel mondo, che posto dovrebbero occuparvi. 'Dove sono le donne?' […]. Ma innanzi tutto: cos'è una donna? 'Tota mulier in utero: è una matrice', dice qualcuno. Tuttavia parlando di certe donne, gli esperti decretano 'non sono donne', benché abbiano un utero come le altre. Tutti sono d'accordo nel riconoscere che nella specie umana sono comprese le femmine, le quali costituiscono oggi come in passato circa mezza umanità del genere umano; e tuttavia ci dicono 'la femminilità è in pericolo'; ci esortano: 'siate donne, restate donne, divenite donne'. Dunque non è detto che ogni essere umano di genere femminile sia una donna; bisogna che partecipi di quell'essenza velata dal mistero e dal dubbio che è la femminilità. La femminilità è una secrezione delle ovaie o sta congelata sullo sfondo di un cielo platonico? Basta una sottana per farla scendere in terra? Benché certe donne si sforzino con zelo di incarnarla, ci fa difetto un esemplare sicuro, un marchio depositato. Perciò essa viene descritta volentieri in termini vaghi e abbaglianti, che sembrano presi in prestito dal vocabolario delle veggenti. […] le scienze biologiche e sociali non credono nell'esistenza di entità fisse e immutabili che definiscano dati caratteri, come quelli della donna, dell'Ebreo o del Negro; esse considerano il carattere una reazione secondaria a una situazione. Se oggi la femminilità è scomparsa è perché non è mai esistita. […] il fatto è che ogni essere umano concreto ha sempre la sua particolare situazione. Respingere le nozioni di eterno femminino, di anima negra, di carattere giudaico non significa negare che vi siano, oggi Ebrei, Negri e donne: questa negazione non ha per gli interessati un significato di libertà ma una fuga dall'autenticità.”

dall'introduzione; Il saggiatore, 1949, p. 13
Il secondo sesso

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“Diciamo semplicemente che i Kennedy sono interessati alle arti vive e che Sinatra è la più vivente delle arti.”

Peter Lawford (1923–1984) attore statunitense

parlando delle relazioni tra i Kennedy e Sinatra
citato in Guida completa a Frank Sinatra

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“Non ero interessato alla gloria, ma a fare film. Non volevo esibire la macchina da presa, il regista, lo sceneggiatore. Volevo il pubblico coinvolto nella storia.”

Frank Capra (1897–1991) regista italiano

Origine: Citato in Vito Zagarrio, Frank Capra. L'Unità – Il Castoro, Milano, 1995. ISBN 88-8033-043-8

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“Le narrazioni evangeliche sono altamente interessate a riportare le gesta di Gesù più che a testimoniare solo la fede dei primi cristiani.”

Angelo Amato (1938) cardinale e arcivescovo cattolico italiano

La questione cristologica odierna

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“I clienti sono interessati soprattutto a qualità, assistenza e valore.”

Philip Kotler (1931) economista statunitense

Trecento risposte sul marketing

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“[Nel 2012 riferendosi al mancato acquisto di Arturo Vidal dal Bayern Monaco nel 2011] È stato un momento: entrambi eravamo interessati al giocatore, poi il procuratore del giocatore ha creato un po' di casino. Quando lui ha dichiarato che non avrebbe rinnovato col Bayer [Leverkusen], noi abbiamo provato a prenderlo. Io so la cifra che ha pagato alla Juve e noi avevamo anche offerto di più, ma alla fine il Leverkusen ha preferito cederlo all'estero per non rinforzare una concorrente. Non è stato un problema della Juve.”

Karl-Heinz Rummenigge (1955) dirigente sportivo e ex calciatore tedesco

Origine: Citato in Rummenigge e la Juve: "Calciopoli non mi ha sorpreso, ma ora è un esempio da seguire" http://calcissimo.com/it/tutte-le-notizie/item/1210-esclusiva-3-%E2%80%93-rummenigge-e-la-juve-calciopoli-non-mi-ha-sorpreso-ma-ora-%C3%A8-un-esempio-da-seguire?Itemid=102#.UGvr2JjMidc, calcissimo.com, 2 ottobre 2012.

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“Il Parma s'è detto interessato al prestito di Adriano. Come da tradizione non vuole perdersi il miglior prosciutto della stagione.”

Gene Gnocchi (1955) comico, conduttore televisivo e ex calciatore italiano

26 agosto 2007 http://archiviostorico.gazzetta.it/2007/agosto/26/ROMPI_PALLONE_ga_10_070826109.shtml