Frasi su nazionale

Una raccolta di frasi e citazioni sul tema nazionale, essere, politico, stato.

Frasi su nazionale

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“Bisogna che non appena questa gente tenterà di sbarcare, sia congelata su questa linea che i marinai chiamano del bagnasciuga.”

Benito Mussolini (1883–1945) politico, giornalista e dittatore italiano

Discorso del 24 giugno 1943 al Direttorio del Partito nazionale fascista
Citazioni tratte dai discorsi

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“I vecchi governi hanno inventato, allo scopo di non risolverla mai, la questione meridionale. Non esistono questioni settentrionali o meridionali. Esistono questioni nazionali.”

Benito Mussolini (1883–1945) politico, giornalista e dittatore italiano

da un discorso del 31 marzo 1939; citato in Indro Montanelli e Mario Cervi, L'Italia dell'Asse, Milano, Rizzoli, 1980

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“Non è il censo, né l'origine nazionale, né il sesso, né la carica o il grado, ma sono le capacità personali di ogni cittadino che determinano la sua posizione nella società.”

Stalin (1879–1953) uomo politico sovietico

Origine: Da Sul progetto di Costituzione dell'U.R.S.S., 25-11-1936; in Opere scelte.

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“Nulla è più anarchico del potere, il potere fa praticamente ciò che vuole. E ciò che il potere vuole è completamente arbitrario o dettato da sua necessità di carattere economico, che sfugge alle logiche razionali. Io detesto soprattutto il potere di oggi. Ognuno odia il potere che subisce, quindi odio con particolare veemenza il potere di questi giorni. È un potere che manipola i corpi in un modo orribile, che non ha niente da invidiare alla manipolazione fatta da Himmler o da Hitler. Li manipola trasformandone la coscienza, cioè nel modo peggiore, istituendo dei nuovi valori che sono dei valori alienanti e falsi, i valori del consumo, che compiono quello che Marx chiama un genocidio delle culture viventi, reali, precedenti. Sono caduti dei valori, e sono stati sostituiti con altri valori. Sono caduti dei modelli di comportamento e sono stati sostituiti da altri modelli di comportamento. Questa sostituzione non è stata voluta dalla gente, dal basso, ma sono stati imposti dal nuovo potere consumistico, cioè la nostra industria italiana pluri-nazionale e anche quella nazionale degli industrialotti, voleva che gli italiani consumassero in un certo modo, un certo tipo di merce, e per consumarlo dovevano realizzare un nuovo modello umano.”

Pier Paolo Pasolini (1922–1975) poeta, giornalista, regista, sceneggiatore, attore, paroliere e scrittore italiano

Origine: Citato nel film del 2006 Pasolini prossimo nostro.

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“24 anni faccio i dischi per campare | nessuno ci credeva | adesso è un caso nazionale.”

J-Ax (1972) rapper e cantautore italiano

da Come Un Sasso, n. 5
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“Esiste solo un vaccino contro la poliomielite: quello che ho preparato io. Lo dice la citazione della mia Medaglia Nazionale per la Scienza, ricevuta nel 1970: io ho creato il vaccino che ha eliminato la poliomielite come minaccia principale per la salute umana. Il resto è confusione di voi giornalisti.”

Albert Bruce Sabin (1906–1993) medico e virologo polacco

Origine: Citato in Gianni Riotta, Il dottor Sabin, un benefattore senza Nobel http://web.archive.org/web/20090310140917/http://archiviostorico.corriere.it/1993/marzo/04/dottor_Sabin_benefattore_senza_Nobel_co_0_9303049463.shtml, Corriere della Sera, 4 marzo 1993, p. 33.

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“Ho partecipato a una protesta che non so ricordare | Come la seconda strofa del mio inno nazionale.”

J-Ax (1972) rapper e cantautore italiano

da Mi-Rifiuto, n. 3
Rap n' Roll

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“Lo sciovinismo nazionale e razziale è un residuato dei costumi misantropici del periodo del cannibalismo.”

Stalin (1879–1953) uomo politico sovietico

Origine: Da Werke, vol. 13, 26.

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“In greco, «ritorno» si dice nóstos. Álgos significa «sofferenza». La nostalgia è dunque la sofferenza provocata dal desiderio inappagato di ritornare. Per questa nozione fondamentale la maggioranza degli europei può utilizzare una parola di origine greca (nostalgia, nostalgie), poi altre parole che hanno radici nella lingua nazionale: gli spagnoli dicono añoranza, i portoghesi saudade. In ciascuna lingua queste parole hanno una diversa sfumatura semantica. Spesso indicano esclusivamente la tristezza provocata dall'impossibilità di ritornare in patria. Rimpianto della propria terra. Rimpianto del paese natio. Il che, in inglese, si dice homesickness. O, in tedesco, Heimweh. In olandese: heimwee. Ma è una riduzione spaziale di questa grande nozione. Una delle più antiche lingue europee, l'islandese, distingue i due termini: söknudur: «nostalgia» in senso lato; e heimfra: «rimpianto della propria terra». Per questa nozione i cechi, accanto alla parola «nostalgia» presa dal greco, hanno un sostantivo tutto loro: stesk, e un verbo tutto loro; la più commovente frase d'amore ceca: stýská se mi po tobě: «ho nostalgia di te»; «non posso sopportare il dolore della tua assenza». In spagnolo, añoranza viene dal verbo añorar («provare nostalgia»), che viene dal catalano enyorar, a sia volta derivato dal latino ignorare. Alla luce di questa etimologia, la nostalgia appare come la sofferenza dell'ignoranza.”

Origine: L'ignoranza, pp. 11 e 12

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“Il pittoresco ci ha fregati per tre secoli.”

Benito Mussolini (1883–1945) politico, giornalista e dittatore italiano

dal discorso al consiglio nazionale del PNF, 25 ottobre 1938; da Opera omnia, vol. 29
Citazioni tratte dai discorsi

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“Come se i colpevoli fossero sempre gli altri, come se le responsabilità non spettassero mai a noi, come se il potersi trovare in una situazione favorevole non fosse mai frutto del merito ma sempre e solo della fortuna sfacciata o del caso, come se ammettere che gli avversari sono stati più bravi fosse uno smacco inaccettabile per il nostro ego, come se per nascondere le nostre insicurezze e fragilità avessimo sempre bisogno dell'alibi, come se sapere se ci sono due omosessuali in nazionale fosse l'unico interesse del paese, come se, alla fine di questi giorni di caccia alle streghe, si scoprisse che all'estero sono migliori di noi… vabbè… come se questi pensieri servissero a qualcosa… Pensiamo a noi e cerchiamo di vincere, il resto è aria fritta, discorsi da bar, congetture da mediocri, argomentazioni da perdenti…”

Gianluigi Buffon (1978) calciatore italiano

Origine: Le dichiarazioni risalgono agli Europei 2012. Le squadre nel girone dell'Italia sono Croazia, Spagna e Irlanda. Per via dei risultati delle prime due giornate, a Croazia e Spagna basterebbe un pareggio con 2 o più gol per qualificarsi entrambe, indipendentemente dal risultato dell'Italia. A causa di questa particolare situazione di classifica, molti giornalisti e personaggi televisivi italiani hanno ricamato più volte sull'ipotesi di un "biscotto", anche in riferimento a un episodio degli Europei 2004.
Origine: Citato in Buffon e il biscotto, sfogo su Facebook: "Argomentazioni da perdenti" http://www.gazzetta.it/Europei/2012/16-06-2012/buffon-duro-sfogo-facebook-basta-col-biscotto-pensiamo-noi-911554774871.shtml, Gazzetta.it, 16 giugno 2012.

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“Vi racconto una piccola atroce storia per capire quale possa essere talvolta la posizione del potere politico dentro una vicenda mafiosa, una storia vecchia di alcuni anni fa e che oggi non avrebbe senso e che tuttavia in un certo modo interpreta tutt'oggi il senso politico della mafia. Nel paese di Camporeale, provincia di Palermo, nel cuore della Sicilia, assediato da tutta la mafia della provincia palermitana, c'era un sindaco democristiano, un democristiano onesto, di nome Pasquale Almerico, il quale essendo anche segretario comunale della DC, rifiutò la tessera di iscrizione al partito ad un patriarca mafioso, chiamato Vanni Sacco ed a tutti i suoi amici, clienti, alleati e complici. Quattrocento persone. Quattrocento tessere. Sarebbe stato un trionfo politico del partito, in una zona fino allora feudo di liberali e monarchici, ma il sindaco Almerico sapeva che quei quattrocento nuovi tesserati si sarebbero impadroniti della maggioranza ed avrebbero saccheggiato il Comune. Con un gesto di temeraria dignità, rifiutò le tessere.
Respinti dal sindaco, i mafiosi ripresentarono allora la domanda alla segreteria provinciale della DC, retta in quel tempo dall'ancora giovane Giovanni Gioia, il quale impose al sindaco Almerico di accogliere quelle quattrocento richieste di iscrizione, ma il sindaco Almerico, che era medico di paese, un galantuomo che credeva nella DC come ideale di governo politico, ed era infine anche un uomo con i coglioni, rispose ancora di no. Allora i postulanti gli fecero semplicemente sapere che, se non avesse ceduto, lo avrebbero ucciso, e il sindaco Almerico, medico galantuomo, sempre convinto che la Dc fosse soprattutto un ideale, rifiutò ancora. La segreteria provinciale s'incazzò, sospese dal partito il sindaco Almerico e concesse quelle quattrocento tessere. Il sindaco Pasquale Almerico cominciò a vivere in attesa della morte. Scrisse un memoriale indirizzato alla segreteria provinciale e nazionale del partito denunciando quello che accadeva e indicando persino i nomi dei suoi probabili assassini. E continuò a vivere nell'attesa della morte. Solo, abbandonato da tutti. Nessuno gli dette retta, lo ritennero un pazzo visionario che voleva continuare a comandare da solo la città emarginando forze politiche nuove e moderne.
Talvolta lo accompagnavano per strada alcuni amici armati per proteggerlo. Poi anche gli amici scomparvero. Una sera di ottobre mentre Pasquale Almerico usciva dal municipio, si spensero tutte le luci di Camporeale e da tre punti opposti della piazza si cominciò a sparare contro quella povera ombra solitaria. Cinquantadue proiettili di mitra, due scariche di lupara. Il sindaco Pasquale Almerico venne divelto, sfigurato, ucciso e i mafiosi divennero i padroni di Camporeale. Pasquale Almerico, per anni, anche negli ambienti ufficiali del partito venne considerato un pazzo alla memoria.”

Giuseppe Fava (1925–1984) scrittore, giornalista e drammaturgo italiano

da I Siciliani, gennaio 1983

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“Una signora con i capelli rossi, di mezza età, ben vestita si fece largo tra la gente che mi circondava, si avvicinò e si incaricò di riportarmi alla realtà. «Dunque, lei ha detto che nel caso in cui perderà le elezioni tornerà a lavorare e non farà come fanno tutti, vero?» «Certo signora, penso che dobbiamo dare il buon esempio per primi noi.» «Giusto, molto interessante. Come interessanti sono le altre cose che ha detto, in particolar modo sulla macchina comunale e le cose da fare nei primi cento giorni. Condivido.» Bene, penso, questa è presa. Vediamo se riusciamo anche a coinvolgerla nella campagna elettorale. «Grazie signora. Se vuole può darci una mano. Vorremmo che la campagna elettorale fosse l'occasione per avvicinare nuove persone a un modo diverso di fare politica.» «No, guardi, non ha capito proprio niente. Io non la voto. È vero che condivido praticamente tutte le vostre idee e mi piace il vostro modo di proporle. Ma lei ha detto che se perde le primarie torna a lavorare. E siccome io credo che la sua scelta sarebbe utile come segnale nazionale, non solo non la voto, ma spero anche che perda, così da mantenere la sua promessa. Arrivederci.» Sono un chiacchierone e spesso ho la battuta pronta, ma quella volta non trovai le parole per risponderle. Persi l'attimo. E dietro al ragionamento stringente della signora rimasi come inebetito. Condivideva il nostro progetto al punto di sperare che noi perdessimo. Mitica! Mi sentivo scartato e buttato a terra come un difensore ubriacato da un dribbling del miglior Messi.”

Matteo Renzi (1975) politico italiano

Origine: Fuori!, pp. 30-31

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“Eccellenza, sento che questo è il momento più proprio di dichiarare una fede nutrita e servita in silenzio. Se l'Eccellenza Vostra mi stima degno di entrare nel Partito Nazionale Fascista, pregierò come massimo onore tenervi il posto del più umile e obbediente gregario.”

Luigi Pirandello (1867–1936) drammaturgo, scrittore e poeta italiano premio Nobel per la Letteratura nel 1934

dalla lettera a Benito Mussolini, 17 settembre 1924; in L'Impero, 19 settembre 1924; citato in Giuseppe Bonghi, Pirandello e il fascismo http://www.classicitaliani.it/pirandel/critica/Bonghi_Pirandello_fasc_Abba.htm
Citazioni di Jacopo marino

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“Cosí durante tutto questo periodo vediamo il partito dell'ordine costretto dalla sua posizione equivoca a consumare e spezzettare la sua lotta col potere esecutivo in una serie di meschini conflitti di competenza, di risse, di cavilli, di contrasti di potere; costretto a fare delle piú stupide questioni di forma il contenuto della sua attività. Esso non osa impegnare la battaglia quando questa ha un'importanza di principio, quando il potere esecutivo si è veramente smascherato e la causa dell'assemblea nazionale sarebbe la causa di tutta la nazione. In tal modo quest'ultima darebbe alla nazione un ordine di marcia; ma quello che teme piú di tutto è che la nazione si muova. In simili occasioni, perciò, il partito dell'ordine respinge le proposte della Montagna e passa all'ordine del giorno. Spogliato cosí il conflitto delle sue grandi dimensioni, il potere esecutivo attende tranquillamente il momento in cui può riprenderlo per motivi insignificanti e meschini, che non offrono piú, per cosí dire, che un interesse strettamente parlamentare. Allora il furore contenuto del partito dell'ordine scoppia; allora questo partito strappa il sipario che nasconde il retroscena; allora denuncia il presidente e dichiara la repubblica in pericolo; ma allora il suo pat[h]os appare insipido e il motivo della lotta appare ormai soltanto un pretesto ipocrita o, in generale, non degno di un combattimento. La tempesta parlamentare si trasforma in una tempesta in un bicchier d'acqua; la lotta diventa intrigo; il conflitto diventa scandalo.”

Karl Marx (1818–1883) filosofo, economista, storico, sociologo e giornalista tedesco

2001, p. 140
Il 18 brumaio di Luigi Bonaparte

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“Il valore della nazionale non si confronta con il denaro, si confronta con la gloria.”

Diego Armando Maradona (1960) allenatore di calcio e calciatore argentino

libro Io sono El Diego

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“Cinquant'anni di vita unitaria sono stati in gran parte dedicati dai nostri uomini politici a creare l'apparenza di una uniformità italiana: le regioni avrebbero dovuto sparire nella nazione, i dialetti nella lingua letteraria. La Sicilia è la regione che ha più attivamente resistito a questa manomissione della storia e della libertà. La Sicilia ha dimostrato in numerose occasioni di vivere una vita a carattere nazionale proprio, più che regionale.”

Antonio Gramsci (1891–1937) politico, filosofo e giornalista italiano

Origine: Da Cronache teatrali dell'«Avanti!»; citato in Raffaele Di Florio, Gramsci, cronache teatrali dall'«Avanti!»: Angelo Musco http://www.quartaparetepress.it/2012/03/30/gramsci-cronache-teatrali-dallavanti-angelo-musco/, Quartaparetepress.it, 30 marzo 2012

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“[Alla Convenzione nazionale] Popolo, ricordati che se nella Repubblica la giustizia non regna con impero assoluto, la libertà non è che un vano nome!”

Maximilien Robespierre (1758–1794) politico, avvocato e rivoluzionario francese

Origine: 26 luglio 1794; citato in F. Del Giudice, Il latino in tribunale, Esselibri Simone, 2005, p. 1.

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“[Nel 1994] Boniperti è stato un alpino, e come tale ha e avrà sempre la stima di un vecchio alpino come il sottoscritto, ex vicepresidente nazionale. Con la stima, la mia amicizia e il mio grazie per quanto ha fatto (e forse tornerà a fare…) per il calcio. Non mi pare proprio che un personaggio così grande abbia bisogno di altre forme di difesa.”

Giuseppe Prisco (1921–2001) avvocato e dirigente sportivo italiano

Origine: Citato da Gian Paolo Ormezzano, Prisco: «Juve presto al top» http://www.archiviolastampa.it/component/option,com_lastampa/task,search/action,viewer/Itemid,3/page,0003/articleid,0733_01_1994_0089_0041_17651933/, La Stampa, 2 aprile 1994, p. 3.

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“Viva il Cile indipendente e sovrano!”

Salvador Allende (1908–1973) politico cileno

Frase finale di un discorso tenuto l'11 luglio 1971 per il Giorno della solidarietà e della dignità nazionale

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“[Ai suoi calciatori che venivano convocati dalle rispettive nazionali] Ti hanno convocato, ma sei infortunato.”

Brian Clough (1935–2004) calciatore e allenatore di calcio inglese

Origine: Citato in Giampietro Agus, Niente Francia per Trezeguet: la Juve lo blocca http://archiviostorico.gazzetta.it/2002/ottobre/09/Niente_Francia_per_Trezeguet_Juve_ga_0_0210092135.shtml, La Gazzetta dello Sport, 9 ottobre 2002.

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“È come per un giocatore della Spal, tanto per non fare nomi, arrivare lentamente alla nazionale, ma la strada è ancora lunga e piena di difficoltà. Però io vivo di spettacolo. Sai che sono sul palco già da vent'anni? È la mia vita.”

Andrea Poltronieri (1965) comico, polistrumentista e cantante italiano

dall'intervista di Vincenzo Iannuzzo, Il ritmo delle note nel cabaret, La Nuova Ferrara, 28 gennaio 2008

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