Frasi su pratica
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“Il coraggio intellettuale della verità e la pratica politica sono due cose inconciliabili in Italia.”

da Il romanzo delle stragi, 14 novembre 1974; p. 114
Scritti corsari

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“Certa gente, anche in area cristiana, dopo aver buttato via il mistero, va poi a comperarlo, di soppiatto, al mercato nero della magia e pratiche affini.”

Alessandro Pronzato (1932–2018) sacerdote cattolico italiano, giornalista, scrittore e professore

Prega per noi!

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“L'intellettuale non ha scelta, salvo fra essere sé stesso o tradire sé stesso. Se pensa che la «felicità», come appare nelle definizioni fondamentali della teoria e della pratica dell'American way of life, sia preferibile, se non sospetta che la «felicità» in quasi tutte le sue forme sia il dispotismo dell'ordinario, del volgare, ha sbagliato mestiere. Queste cose sono organizzate meglio nel mondo del despota. Gli artisti, i pensatori, gli scrittori ricevono il tributo irremovibile dell'attenzione e della repressione politiche. Il KGB e lo scrittore serio sono pienamente d'accordo perché sano entrambi – anche perché agiscono entrambi in funzione di questa conoscenza – che una poesia (quando Pasternak citò il primo verso di un sonetto di Shakespeare alla presenza di uno Ždanov inviperito, per esempio), un romanzo, una scena di tragedia possono essere la centrale energetica degli affari umani, che niente è più carico di detonatori di sogni e di azioni che la parola, e soprattutto la parola che si conosce a memoria. […] Imprigionare un uomo perché cita Riccardo III durante le purghe del 1937, arrestarlo a Praga perché tiene un seminario su Kant, significa valutare esattamente l'importanza della grande letteratura e della grande filosofia. Significa onorare perversamente, ma cionondimeno onorare, l'ossessione della verità.
Quale testo, quale dipinto, quale sinfonia potrebbe scuotere l'edificio della politica americana? Quale atto di pensiero astratto ha qualche influenza? Chi se ne cura?”

George Steiner (1929–2020) scrittore e saggista francese

da Gli archivi dell'Eden: p. 218

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“Mai mangiare in un ristorante cinese che pratica aborti.”

Daniele Luttazzi (1961) attore, comico e scrittore italiano

dal monologo Non qui, Barbara, nessuno ci sta guardando, 1988

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“[Occorre] inventare nuove forme di pratica politica contenenti una dimensione di universalità al di là del capitale.”

Slavoj Žižek (1949) filosofo e psicanalista sloveno

Origine: Da Il Grande Altro, p. 109.

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“Vorrei andare oltre le femministe che dicono che la pornografia è la teoria, e lo stupro la pratica, e dire che la pornografia è già la pratica. La pornografia, a mio parere, è espressione di abusi sessuali. Essa non è una fantasia più di quanto lo siano gli abusi sessuali. […] Tollerare la pornografia con il pretesto di proteggere la libertà di espressione, o la libertà di pensiero, o la libertà di fantasia, significa approvare una visione fantasiosa che non ha fondamento nella realtà, e che è semplicemente servita come ennesimo strumento di sottomissione delle donne.”

Jeffrey Moussaieff Masson (1941) psicoanalista statunitense

Origine: I would go further than the feminists who say pornography is the theory, rape the practice, and say the pornography is already the practice. Pornography, in my opinion, is the expression of sexual abuse. It is no more a fantasy than sexual abuse is a fantasy. [...] To tolerate pornography under the guise of protecting freedom of expression, or freedom of thought, or freedom of fantasy, is to subscribe to a view of fantasy that has no basis in reality, and has simply served as yet another instrument of women's subjugation. (citato in Catharine A. MacKinnon, Andrea Dworkin, In harm's way: the pornography civil rights hearings, Harvard University Press, 1997, p. 338 http://books.google.it/books?id=SQTjuSdZ1i8C&pg=338)

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“Se la parola non detta è oro | vorrei metterla in rima per guadagnare.”

Fabri Fibra (1976) rapper, produttore discografico e scrittore italiano

da Teoria e pratica, n. 4
Casus belli

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“Faccio i testi che voi non fate, | io mi svuoto con le rime, voi vi gonfiate.”

Fabri Fibra (1976) rapper, produttore discografico e scrittore italiano

da Teoria e pratica, n. 4
Casus belli

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“Il miglior maestro è la pratica sotto un esercente capace.”

Prefazione
La scienza in cucina e l'arte di mangiar bene

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“La dieta vegetariana è essenziale per la pratica dello yoga.”

B. K. S. Iyengar (1918–2014)

Origine: Da Light on Yoga; citato in Rynn Berry, Da Buddha ai Beatles: La vita e le ricette inedite dei grandi vegetariani della storia, traduzione di Annamaria Pietrobono, Gruppo Futura – Jackson Libri, 1996, p. 56. ISBN 88-256-1108-0

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“Mi sono ritrovata a Lourdes, da atea, profondamente atea. Quando mi hanno detto di andare a messa ho detto lasciate perdere, non fa per me. E invece lì è cominciato qualcosa di inspiegabile: non ho avuto visioni, ma mi sono bagnata nell'acqua e ho sentito qualcosa. Questo è un altro di quei temi che ho fatto sempre difficoltà a confessare: oggi io credo, anche se non vado a messa, non pratico, ma credo.”

Paola Turci (1964) cantautrice italiana

Origine: Da Verissimo – Tutti i colori della cronaca, Canale 5, 9 maggio 2015; citato in Paola Turci: «L'incidente stradale mi ha donato la fede» http://www.vanityfair.it/people/italia/15/05/10/paola-turci-incidente-stradale, Vanityfair.it, 10 maggio 2015.

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“È un errore pensare che starsene seduto in calma contemplazione sia cosa essenziale per la liberazione. La verità dello Zen si dischiude da sé dall'interno e non ha nulla a che fare con la pratica del dhyāna. Infatti si legge nel Vajracchedikā che coloro che cercano di vedere il Tathāgata riferendosi a lui come uomo in un qualche atteggiamento, quando sta seduto o quando è disteso, non capiscono ciò che fa di lui un Tathāgata, un Tathāgata essendo così designato perché non viene da nessun posto e non va in nessun posto, per questo è un Tathāgata. Non appare da un «donde» e non scompare passando altrove e questo è lo Zen. Quindi nello Zen non vi è nulla da raggiungere, nulla da capire; che cosa è, dunque, quello starsene a gambe incrociate a praticare il dhyāna? Alcuni possono pensare che per rischiarare le tenebre dell'ignoranza sia necessario un uso speciale dell'intelletto; ma la verità dello Zen è un assoluto, nel quale il dualismo non esiste e che non ammette una qualche condizionalità. Parlare di ignoranza e di illuminazione, di bodhi e di kleça (sapienza e passioni), come termini di una antitesi insuscettibili ad essere risolti in una unità, non è mahāyānico. Il Mahāyāna condanna ogni forma di dualismo, perché il dualismo non esprime la verità ultima. Tutto manifesta la natura di Buddha; natura, che dalle passioni non è contaminata e che dall'illuminazione non è purificata. Essa sta al disopra di ogni categoria. Se volete vedere quale è la natura del vostro vero essere, liberate la vostra mente dall'idea della relatività e voi vedrete da voi stessi quanto essa è calma eppure piena di vita.”

Huìnéng (638–713) monaco buddhista cinese
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“Che cos'è questo amore e come si pratica? […] È donare noi stessi in un certo modo.”

Marshall Rosenberg (1934–2015) psicologo statunitense

Spiritualità pratica

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“«Ma insomma, che cos'avete oggi?» domandò la professoressa McGranitt, tornando se stessa con un debole pop e guardandoli tutti quanti uno a uno. «Non che sia importante, ma è la prima volta che la mia trasformazione non viene accolta da un applauso».
Tutti si voltarono di nuovo verso Harry, ma nessuno parlò. Poi Hermio-ne alzò la mano.
«Ci scusi, professoressa, abbiamo appena avuto la prima ora di Divinazione, e stavamo leggendo le foglie di tè e…»
«Ah, certo» esclamò la professoressa McGranitt accigliata. «Non c'è bi-sogno di aggiungere altro, signorina Granger. Ditemi, chi di voi morirà quest'anno?»
Tutti la fissarono.
«Io» disse Harry alla fine."Capisco" commentò la professoressa McGranitt guardando Harry con i suoi occhi piccoli e lucenti. "Allora è bene che tu sappia, Potter, che Sibilla Cooman ha predetto la morte di uno studente all'anno da quando è arrivata in questa scuola. Nessuno è ancora morto. Vedere presagi di morte dappertutto è il suo modo preferito di dare il benvenuto a una nuova classe. Se non fosse che non ho l'abitudine di parlar male dei miei colleghi…"
La professoressa McGranitt si interruppe, e tutti notarono che aveva le narici bianche e dilatate. Poi riprese, più tranquilla: "La divinazione è uno dei settori più imprecisi della magia. Non vi nasconderò che faccio fatica a tollerarla. I veri Veggenti sono molto rari, e la professoressa Cooman…"
Si interruppe di nuovo, e poi disse in tono molto pratico: "A me sembri in perfetta salute, Potter, quindi mi scuserai se non ti dispenso dai compiti oggi. Ti assicuro che se dovessi morire non sei tenuto a consegnarli."”

Origine: Harry Potter e il prigioniero di Azkaban, p. 94

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“A differenza di molti di noi, era quel genere di persona che si sforza di mettere in pratica quello in cui crede.”

Christopher McCandless (1968–1992) viaggiatore statunitense

Mary Westerberg parlando di Christopher McCandless
Jon Krakauer, Nelle terre estreme

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“Essere accettati dagli altri nonostante si creda di essere fondamentalmente ripugnanti, inaccettabili o sgradevoli è una potente forza risanatrice.”

Irvin D. Yalom (1931) scrittore, psichiatra e docente statunitense

libro Teoria e pratica della psicoterapia di gruppo

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“Ballata delle madri.

Mi domando che madri avete avuto. 
Se ora vi vedessero al lavoro 
in un mondo a loro sconosciuto, 
presi in un giro mai compiuto 
d’esperienze così diverse dalle loro, 
che sguardo avrebbero negli occhi? 
Se fossero lì, mentre voi scrivete 
il vostro pezzo, conformisti e barocchi, 
o lo passate a redattori rotti 
a ogni compromesso, capirebbero chi siete? 

Madri vili, con nel viso il timore 
antico, quello che come un male 
deforma i lineamenti in un biancore 
che li annebbia, li allontana dal cuore, 
li chiude nel vecchio rifiuto morale. 
Madri vili, poverine, preoccupate 
che i figli conoscano la viltà 
per chiedere un posto, per essere pratici, 
per non offendere anime privilegiate, 
per difendersi da ogni pietà. 

Madri mediocri, che hanno imparato 
con umiltà di bambine, di noi, 
un unico, nudo significato, 
con anime in cui il mondo è dannato 
a non dare né dolore né gioia. 
Madri mediocri, che non hanno avuto 
per voi mai una parola d’amore, 
se non d’un amore sordidamente muto 
di bestia, e in esso v’hanno cresciuto, 
impotenti ai reali richiami del cuore. 

Madri servili, abituate da secoli 
a chinare senza amore la testa, 
a trasmettere al loro feto 
l’antico, vergognoso segreto 
d’accontentarsi dei resti della festa. 
Madri servili, che vi hanno insegnato 
come il servo può essere felice 
odiando chi è, come lui, legato, 
come può essere, tradendo, beato, 
e sicuro, facendo ciò che non dice. 

Madri feroci, intente a difendere 
quel poco che, borghesi, possiedono, 
la normalità e lo stipendio, 
quasi con rabbia di chi si vendichi 
o sia stretto da un assurdo assedio. 
Madri feroci, che vi hanno detto: 
Sopravvivete! Pensate a voi! 
Non provate mai pietà o rispetto 
per nessuno, covate nel petto 
la vostra integrità di avvoltoi! 

Ecco, vili, mediocri, servi, 
feroci, le vostre povere madri! 
Che non hanno vergogna a sapervi 
– nel vostro odio – addirittura superbi, 
se non è questa che una valle di lacrime. 
È così che vi appartiene questo mondo: 
fatti fratelli nelle opposte passioni, 
o le patrie nemiche, dal rifiuto profondo 
a essere diversi: a rispondere 
del selvaggio dolore di esser uomini.”

Pier Paolo Pasolini (1922–1975) poeta, giornalista, regista, sceneggiatore, attore, paroliere e scrittore italiano
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“A grandi linee, l'ideologia di Nehru può essere definita un paziente, moderato illuminismo pratico, non alieno dal compromesso con le tradizioni storiche, lo spirito e la cultura induisti, ma ostile alle loro degenerazioni e insofferente della loro staticità.”

Alberto Ronchey (1926–2010) giornalista italiano

III - Gandhismo e nehruismo, p. 38
Atlante ideologico
Variante: A grandi linee, l'ideologia di Nehru può essere definita un paziente, moderato illuminismo pratico, non alieno dal compromesso con le tradizioni storiche, lo spirito e la cultura induisti, ma ostile alle loro degenerazioni e insofferente della loro staticità. (III - Gandhismo e nehurismo, p. 38)

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