Frasi su ribelle

Una raccolta di frasi e citazioni sul tema ribelle, essere, vita, stato.

Frasi su ribelle

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“La vita è una cagna correggimi se sbaglio | tiene legati i ribelli senza guinzaglio.”

Emis Killa (1989) rapper italiano

da Come un pitbull, n. 5
L'erba cattiva

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“Non è che la vita vada come tu te la immagini. Fa la sua strada. E tu la tua. E non sono la stessa strada. Io non è che volevo essere felice, questo no. Volevo… salvarmi, ecco: salvarmi. Ma ho capito tardi da che parte bisognava andare: dalla parte dei desideri. Uno si aspetta che siano altre cose a salvare la gente: il dovere, l'onestà, essere buoni, essere giusti. No. Sono i desideri che salvano. Sono l'unica cosa vera. Tu stai con loro, e ti salverai. Però troppo tardi l'ho capito. Se le dai tempo, alla vita, lei si rigira in un modo strano, inesorabile: e tu ti accorgi che a quel punto non puoi desiderare qualcosa senza farti del male. È lì che salta tutto, non c'è verso di scappare, più ti agiti più si ingarbuglia la rete, più ti ribelli più ti ferisci. Non se ne esce. Quando era troppo tardi, io ho iniziato a desiderare. Con tutta la forza che avevo. Mi sono fatta tanto di quel male che tu non puoi nemmeno immaginare.”

Oceano mare
Variante: Poi non è che la vita vada come tu te la immagini. Fa la sua strada. E tu la tua. E non sono la stessa strada. Così, io non è che volevo essere felice, questo no. Volevo salvarmi, ecco: salvarmi. Ma ho capito tardi da che parte bisognava andare: dalla parte dei desideri. Uno si aspetta che siano altre cose a salvare la gente: il dovere, l'onestà, essere buoni, essere giusti. No.
Sono i desideri che salvano. Sono l'unica cosa vera. Tu stai con loro, e ti salverai. Però troppo tardi l'ho capito. Se le dai tempo, alla vita, lei si rigira in un modo strano, inesorabile: e tu ti accorgi che a quel punto non puoi desiderare qualcosa senza farti del male. È lì che salta tutto, non c'è verso di scappare, più ti agiti più si ingarbuglia la rete, più ti ribelli più ti ferisci. Non se ne esce. Quando era troppo tardi, io ho iniziato a desiderare. Con tutta la forza che avevo. Mi sono fatto tanto di quel male che tu non te lo puoi nemmeno immaginare.

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“È questa determinazione a fare di te una ribelle.”

Luis Sepúlveda (1949) scrittore, giornalista e sceneggiatore cileno

Storia di una lumaca che scoprì l'importanza della lentezza

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“Sto sistema più mi ribello e più mi mette al centro.”

J-Ax (1972) rapper e cantautore italiano

da Anni Amari, n. 9
Deca Dance

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“E i ragazzi, in giacche colorate ai gusti misti, ribelli e un po' svogliati vanno in classe, come si entra dai dentisti”

Claudio Baglioni (1951) cantautore italiano

Un nuovo giorno o un giorno nuovo
La vita è adesso

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“Io son ribelle | non mi piace | questo mondo | che non vuol | la fantasia…”

Adriano Celentano (1938) cantautore, ballerino e showman italiano

da Il ribelle, 1959
Origine: Testo di Gian Carlo Testoni.

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“Ti mostrerò quanto sono nere le stelle che hanno perso il loro istinto ribelle!”

Bassi Maestro (1973) rapper, disc jockey e beatmaker italiano

da Come un treno
Furia solista

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“Sessant'anni fa, il 23 ottobre 1956, l'Ungheria intera, compresi moltissimi comunisti, si ribellò unita contro la dittatura. Oggi manca quel coraggio.”

Ágnes Heller (1929–2019) filosofa ungherese

Origine: Dall'intervista Andrea Tarquini Agnes Heller: "La mia Ungheria ha perso il coraggio che ebbe 60 anni fa" http://www.repubblica.it/esteri/2016/10/23/news/agnes_heller_la_mia_ungheria_ha_perso_il_coraggio_che_ebbe_60_anni_fa_-150397888/, Repubblica.it, 23 ottobre 2016.

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“Non ci fa paura la bestemmia, perché anche nella maledizione di Dio riconosciamo l'immagine stranita dell'ira di Geova che maledice gli angeli ribelli. Non ci fa paura la violenza di chi uccide i pastori in nome di qualche fantasia di rinnovamento, perché è la stessa violenza dei principi che cercarono di distruggere il popolo di Israele. Non ci fa paura il rigore del donatista, la follia suicida del circoncellione, la lussuria del bogomilo, l'orgogliosa purezza dell'albigese, il bisogno di sangue del flagellante, la vertigine del male del fratello del libero spirito: li conosciamo tutti e conosciamo la radice dei loro peccati che è la radice stessa della nostra santità. Non ci fanno paura e soprattutto sappiamo come distruggerli, meglio, come lasciare che si distruggano da soli portando protervamente allo zenit la volontà di morte che nasce dagli abissi stessi del loro nadir. Anzi, vorrei dire, la loro presenza ci è preziosa, si iscrive nel disegno di Dio, perché il loro peccato incita la nostra virtù, la loro bestemmia incoraggia il nostro canto di lode, la loro sregolata penitenza regola il nostro gusto del sacrificio, la loro empietà fa risplendere la nostra pietà, così come il principe delle tenebre è stato necessario, con la sua ribellione e la sua disperazione, a far meglio rifulgere la gloria di Dio, principio e fine di ogni speranza.”

Il nome della rosa

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“Il motto del Ribelle è: "Hic et nunc "”

Ernst Jünger (1895–1998) filosofo e scrittore tedesco

essendo il Ribelle uomo d'azione, azione libera ed indipendente. Abbiamo constatato che questa tipologia può comprendere solo una frazione delle masse, e tuttavia è qui che si forma la piccola èlite capace di resistere all'automatismo e di far fallire l'esercizio della forza bruta. È l'antica libertà in veste moderna: la libertà sostanziale, elementare, che si ridesta nei popoli sani ogniqualvolta la tirannide dei partiti o dei conquistatori stranieri opprime il paese. Non è una libertà che si limita a protestare o emigrare: è una libertà decisa alla lotta. (pp. 93-94)
Trattato del ribelle

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“Avrei voluto essere il ribelle di una società bigotta, ma in una società di troie e rottinculo l'unica ribellione possibile è essere bigotti.”

Mario Adinolfi (1971) giornalista, politico e giocatore di poker italiano

Origine: Da un tweet https://twitter.com/marioadinolfi/status/756759037555970048 del 23 luglio 2016.

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“Ci sono almeno tre destre: la destra liberale, un po' conservatrice sul piano dei valori, liberista in economia, anticomunista e garantista; la destra della tradizione, con significative varianti cattoliche o ribelli; la nuova destra, sociale e comunitaria, critica verso il dominio del mercato e il modello consumista.”

Marcello Veneziani (1955) giornalista e scrittore italiano

Origine: Da Il sobrio orgoglio di essere "destri" http://www.ilgiornale.it/cultura/il_sobrio_orgoglio_essere_destri/06-10-2010/articolo-id=478234-page=0-comments=1, il Giornale.it, 6 ottobre 2010.

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“Un vero ribelle conosce la paura ma sa vincerla”

Luis Sepúlveda (1949) scrittore, giornalista e sceneggiatore cileno

Storia di una lumaca che scoprì l'importanza della lentezza

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“Il mio cuore si ribella a te, ma il mio corpo no. | Le mani tue, strumenti su di me | che dirigi da maestro esperto quale sei.”

Mia Martini (1947–1995) cantante italiana

da Minuetto, 1973
Origine: Testo di Franco Califano.

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“Con i criteri usati dalla maggior parte degli studiosi, l’invasione dell’Iraq da parte di Bush e Blair nel 2003 ha causato almeno 700.000 vittime – in un paese che non aveva storia di jihadismo. I curdi avevano ottenuto concessioni politiche e territoriali; sunniti e sciiti avevano classi e differenze settarie, ma erano in pace; i matrimoni misti erano comuni. Tre anni prima dell’invasione, ho guidato per tutta la lunghezza dell’Iraq senza paura. Nel tragitto ho incontrato gente fiera, soprattutto di essere irachena, erede di una civiltà che a loro pareva una presenza fisica.Bush e Blair hanno fatto a pezzi tutto questo. L’Iraq odierno è un nido di jihadisti. Al Qaeda – come i “jihadisti” di Pol Pot – ha colto l’opportunità fornita dall’assalto di ‘Shock and Awe’ e dalla guerra civile che ne seguì. La “ribelle” Siria ha offerto loro benefici ancora maggiori. Con la CIA e gli stati del Golfo che offrono logistica e denaro per il traffico d’armi attraverso la Turchia, l’arrivo di reclute straniere era inevitabile.”

John Pilger (1939) giornalista australiano

Variante: Secondo le stime della maggior parte degli studiosi, l’invasione dell’Iraq da parte di Bush e Blair nel 2003 ha causato almeno 700.000 vittime – in un paese che non aveva alcuna storia di jihadismo. I curdi avevano ottenuto concessioni politiche e territoriali; sunniti e sciiti avevano classi e differenze settarie, ma erano in pace; i matrimoni misti erano comuni. Tre anni prima dell’invasione, ho guidato lungo tutto l'Iraq senza paura. Nel tragitto ho incontrato gente fiera, soprattutto di essere irachena, erede di una civiltà che a loro pareva una presenza fisica.Bush e Blair hanno fatto a pezzi tutto questo. L’Iraq odierno è un covo di jihadisti. Al Qaeda – come i “jihadisti” di Pol Pot – ha colto l’opportunità fornita dall’assalto di ‘Shock and Awe’ e dalla guerra civile che ne seguì. La “ribelle” Siria ha offerto loro benefici ancora maggiori, insieme alla CIA e agli stati del Golfo che offrono logistica e denaro per il traffico d’armi attraverso la Turchia. L’arrivo di reclute straniere era inevitabile.

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“Sì, l'opera esce più bella da una forma ribelle al lavoro dell'artista, verso, marmo, onice, smalto.”

Théophile Gautier (1811–1872) scrittore, poeta e giornalista francese

Origine: L'Art, da Smalti e cammei.

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“Ho creato questo personaggio, questo ribelle, questo antieroe, per cui tutti amate fare il tifo. Perché sapevo che voi adorate fare il tifo per i supereroi. Perché questa è la verità su Las Vegas, questa è la verità sulla WWE. Non importa se sei il miglior lottatore, non importa se sei il miglior parlatore, non importa se sei il più completo, non importa se ho fatto scambiare due pagliacci che stavano seduti accanto a me sul tavolo di commento come due dilettanti. C'è una barriera invisibile che nessuno è autorizzato a infrangere. Questa è la semplice storia di questo popolo: più popolare diventi, più soldi guadagni; più riesci a farti tifare dalla gente come voi, più opportunità ti concedono. Secondo voi perché uno come John Cena, che come lui stesso ha ammesso ha vissuto il peggior anno della sua carriera, ottiene un match per il titolo una dopo l'altra? O perché un letale lottatore tecnico, un serio specialista della sottomissione come Daniel Bryan si mette a sorridere e si ingabbia da solo e si sminuisce con degli stupidi slogan? O perché un mostro di 180 chili come Brodus Clay si inzozza le mani con i vostri luridi e orribili bambini per portarli sul ring e mettersi a ballare e sculettando per voi? O perché un bambino invisibile come Little Jimmy ha un ruolo più importante nello show principale della WWE di uno stacanovista del ring come Tyson Kidd?”

Phil Brooks (1978) wrestler statunitense

Raw del 7 Gennaio 2013

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“Nel mio intimo tutto si ribella contro un'interpretazione dell'Antico Testamento secondo la quale pare che Dio non abbia mai parlato con nessuno fuorché con gli Ebrei.”

Thomas Merton (1915–1968) scrittore e religioso statunitense

Parte quinta, 15 dicembre, p. 366
Il segno di Giona

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“[Ricevendo il Linus Torvalds Award for Community Service, parlando a nome della Free Software Foundation al Linuxworld, agosto 1999] Offrire il Linus Torvalds Award alla Free Software Foundation è un po' come dare il Premio Ian Solo all'alleanza ribelle di Guerre stellari.”

Richard Stallman (1953) informatico e attivista statunitense, fondatore del progetto GNU

citato in Sam Williams, Codice Libero. Richard Stallman e la crociata per il software libero, 2002, cap. 5 – Una piccola pozzanghera di libertà

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“Se seminerete dei gesuiti, raccoglierete dei ribelli.”

Napoleone Giuseppe Carlo Paolo Bonaparte (1822–1891) generale francese

citato in Giuseppe Fumagalli, Chi l'ha detto?, Hoepli, 1921, p. 442

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“I rivoltosi non hanno motivazioni fondamentalmente politiche o religiose. Essi incendiano le loro stesse scuole, i loro stessi ospedali, le automobili dei loro vicini. Praticano sui loro "territori" la politica della terra bruciata. Quello che esprimono è un'ostilità assoluta per tutto quello che, da vicino o da lontano, evoca l'autorità, le istituzioni, lo Stato o i pubblici poteri. La violenza a cui assistiamo in questi giorni è un lungo grido di odio, ma anche di disperazione, da parte di «giovani» che sono quasi tutti disoccupati, in situazione di fallimento scolastico e che constatano di non avere alcun posto in una società globale dove la povertà non cessa di avanzare, mentre le grandi società industriali vedono regolarmente aumentare i loro utili. Essi si ribellano perché constano questo, ma più si ribellano più arretrano. Per questi giovani ribelli, dediti fin dall'infanzia alla delinquenza e alla strada, semplicemente non c'è futuro. Una «vita normale» sembra un sogno inaccessibile. Molti pensano che tali rivolte segnino il fallimento della «società multiculturale». La formulazione è troppo facile. Contrariamente a quello che si afferma ovunque, noi non siamo in una società "multiculturale", ma in una società contemporaneamente multi-etnica e tristemente monoculturale”

Alain de Benoist (1943) scrittore francese

in cui la cultura si riduce ai valori mercantili e alla passione per il consumo
Origine: Da La Francia va a fuoco?, Tribune libre, 7 novembre 2005.

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“Bollettino
Ritirata | su tutta la fronte | dei pochi capelli | ribelli | alla dittatura | del generale Tempo.”

Marcello Marchesi (1912–1978) comico, sceneggiatore e regista italiano

Origine: Il dottor Divago, Mezza età, p. 117

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“Pascal ha detto una volta: filosofo è colui il quale si ribella alla filosofia. Che meschina filosofia!”

Fëdor Dostoevskij (1821–1881) scrittore e filosofo russo

Origine: Da Lettere, traduzione di Olga Resnevic, Carabba Editore, 2011.

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“[Su Marcelo Ríos] Ci ho parlato un paio di volte. Non che parli molto. Forte personalitá, comunque. È come essere di fronte a un leone, non gli vai a dare un dolcetto, al leone, no? Tutti sapevano che era così. Alcuni sono cosí, devi lasciargli il loro spazio… Giocava bene ma non è riuscito a vincere qualcosa di veramente importante. Ne aveva le qualità ma lo ha tradito il fisico. Ma ha lasciato la sua immagine agli altri giocatori, quella di un giocatore che giocava in modo diverso e che aveva il portamento di un ribelle. Era molto interessante e conferiva colore al gioco del tennis. Se non avesse avuto tutti quegli infortuni avrebbe lasciato un segno piú profondo. Ma è triste questo fatto, che il suo corpo l'abbia lasciato a piedi. Era un grande giocatore ma poteva essere il piú grande di tutti, era equipaggiato per esserlo, ma il fisico non gliel'ha permesso. Un po' come accadde a Muster quando stava per diventare numero uno e fu investito da un ubriaco. Ma Muster ci riuscì lo stesso, tre anni dopo. Rios non ha avuto una seconda chance. Puoi dire che Rios è stato uno dei piú talentuosi di sempre. Ma non uno dei piú grandi di sempre. Perché devi aver vinto qualcosa, devi fare qualcosa di piú.”

Guillermo Vilas (1952) tennista argentino

Origine: Citato in Stefano Grazia, Marcelo Rios, un genio della racchetta http://www.blogquotidiani.net/tennis/?p=1575, Servizi Vincenti, 12 febbraio 2008.

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“[…] ad un governo ingiusto nuoce più il martire che non il ribelle.”

Massimo D'Azeglio (1798–1866) politico italiano

cap. XVI; vol. I, p. 317
I miei ricordi

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