Frasi su via
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“Risuscitati, ci alzammo. Era verde la sera. Ripresa la via del monte fummo presenti, in tempo, ai funerali del sole.”

Loris J. Bononi (1929–2012) farmacologo, scrittore e poeta italiano

Diario postumo

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“*Io vo' che al tenero poeta, al mio | Cecilio, o lettera, tu dica, ch'io | bramo ch'ei lascisi dietro le spalle | Como e del Lario l'amena valle, e che, i propositi d'una persona | amica a intendere, venga a Verona. | Chè se l'antifona capisce, allora | sono certissimo, la via divora.”
Poetae tenero, meo sodali | velim Caecilio, papyre, dicas | Veronam veniat, Novi relinquens | Comi moenia Lariumque litus. | Nam quasdam volo cogitationes | amici accipiat sui meique.

Gaio Valerio Catullo (-84–-54 a.C.) poeta romano

XXXV, vv. 1-7
Carmi
Variante: Io vo' che al tenero poeta, al mio | Cecilio, o lettera, tu dica, ch'io | bramo ch'ei lascisi dietro le spalle | Como e del Lario l'amena valle, e che, i propositi d'una persona | amica a intendere, venga a Verona. | Chè se l'antifona capisce, allora | sono certissimo, la via divora.

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“Qui, o Signora, io sento battere colla stessa veemenza il mio cuore, come nel giorno, in cui sul monte del Pianto dei Romani, i vostri eroici figli faceanmi baluardo del loro corpo prezioso contro il piombo borbonico! […] E Voi, donna di alti sensi e d'intelligenza squisita, volgete per un momento il vostro pensiero alle popolazioni liberate dai vostri martiri e dai loro eroici compagni. Chiedete ai cari vostri superstiti delle benedizioni, con cui quelle infelici salutavano ed accoglievano i loro liberatori! Ebbene, esse maledicono oggi coloro, che li sottrassero dal giogo di un dispotismo, che almeno non li condannava all'inedia per rigettarli sopra un dispotismo più orrido assai, più degradante e che li spinge a morire di fame. Ho la coscienza di non aver fatto male; nonostante, non rifarei oggi la via dell'Italia Meridionale, temendo di esservi preso a sassate da popoli che mi tengono complice della spregevole genia che disgraziatamente regge l'Italia e che seminò l'odio e lo squallore la dove noi avevamo gettato le fondamenta di un avvenire italiano, sognato dai buoni di tutte le generazioni e miracolosamente iniziato.”

Giuseppe Garibaldi (1807–1882) generale, patriota e condottiero italiano

Origine: Ad Adelaide Cairoli, 1868; citato in Lettere ad Anita ed altre donne, raccolte da G. E. Curatolo, Formiggini, Roma, 1926, pp. 113-116. on line http://dbooks.bodleian.ox.ac.uk/books/PDFs/300061937.pdf

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“Sai" disse Ron, i capelli ritti a furia di passarci in mezzo le dita, preso dallo sconforto, "credo che sia ora di ricorrere alle vecchie misure d'emergenza per Divinazione"
"Cosa… dobbiamo inventare?"
"Sì" rispose Ron, spazzando via dal tavolo la gran massa di foglietti scarabocchiati, intingendo la penna nell'inchiostro e cominciando a scrivere.
"Lunedì prossimo" annunciò, "mi verrà la tosse a causa dell'infelice congiunzione di Marte e Giove". Alzò lo sguardo su Harry. "La conosci, no? Dalle un oceano di disgrazie e lei ci sguazzerà!"
"Giusto", disse Harry, appallottolando il suo primo tentativo e lanciandolo nel fuoco, al di sopra delle teste di un gruppo di allievi del secondo anno seduti a chiacchierare. "D'accordo, allora… Lunedì: rischio di… ehm, ustioni".
"Ci puoi giurare" fece Ron cupo, "Lunedì ci toccano di nuovo gli Schiopodi. Okay, martedì, io… ehm…"
"Perderai una cosa preziosa" disse Harry, che sfogliava Svelare il futuro in cerca di spunti.
"Giusto" rispose Ron, prendendo nota. "per colpa di… Mercurio. Perché invece tu non ti fai pugnalare alle spalle da qualcuno che credevi un amico?"
"Sì, dai!" approvò Harry, scrivendo "e sarà perché… Venere è nella dodicesima casa."
"E mercoledì avrò la peggio in una rissa."
"Aah, la rissa la volevo io. No, allora io perdo una scommessa…"
"E certo, perché scommetterai su di me nella rissa!”

Harry e Ron: p. 192-193
Harry Potter e il calice di fuoco

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“So che Annie Lennox ha salvato la mia vita un bel po' di volte, e non lo dimentico mai. Il ricordo più vivido è svegliarsi a letto con lei e trovare uno degli Hells Angels inginocchiato su di me con lo speed su un coltello a scatto. Lei l'ha fatto andare via.”

David A. Stewart (1952) musicista britannico

I know that Annie Lennox has saved my life quite a few times, and I never forget that. The most vivid memory is waking up in bed with her to find a Hell's Angel kneeling over me with speed on a flick knife. She made him leave.
Origine: Cfr.: Hells Angels
Origine: Cfr.: speed; anfetamina.

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“Due camminando di notte per dubbiosa via, quello dinanzi fece grande strepito col culo; e disse l'altro compagno: — or veggo io ch'i' son da te amato. — Come? disse l'altro. — Quel rispose: — tu mi porgi la coreggia, perch'io non caggia, né mi perda da te.”

Leonardo Da Vinci (1452–1519) pittore, ingegnere e scienziato italiano

1979, p. 287
Le facezie
Origine: Doppio senso dovuto al fatto che "coreggia" può significare sia "scorreggia" sia "striscia di cuoio, cinghia".

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“[Riguardo Dario Fo e Franca Rame] A parte il disprezzo, intende dire? Una specie di pena. Perché v'era un che di penoso in quei due vecchi che per piacere ai giovani radunati in piazza si sgolavano e si sbracciavano sul palcoscenico montato dinanzi a Santa Croce, quindi dinanzi al porticato che un tempo immetteva al Sacrario dei Caduti Fascisti. In loro non vedevo dignità, ecco. A un certo punto l'amico che con me li guardava alla tv ha sussurrato: Ma lo sai che lui militava nella Repubblica di Salò?. Non lo sapevo, no. Come essere umano non mi ha mai interessato. Come giullare, non m'è mai piaciuto. Come autore l'ho sempre bocciato, e la sua biografia non mi ha mai incuriosito. Così sono rimasta sorpresa, io che parlo sempre di fascisti rossi e di fascisti neri. Io che non mi sorprendo mai di nulla e non batto ciglio se vengo a sapere che prima d'essere un fascista rosso uno è stato un fascista nero, prima d'essere un fascista nero uno è stato un fascista rosso. E mentre lo fissavo sorpresa ho rivisto mio padre che nel 1944 venne torturato proprio da quelli della Repubblica di Salò. M'è calata una nebbia sugli occhi e mi sono chiesta come avrebbe reagito mio padre a vedere sua figlia oltraggiata e calunniata in pubblico da uno che era appartenuto alla Repubblica di Salò. Da un camerata di quelli che lo avevano fracassato di botte, bruciacchiato con le scariche elettriche e le sigarette, reso quasi completamente sdentato. Irriconoscibile. Talmente irriconoscibile che, quando ci fu permesso di vederlo e andammo a visitarlo nel carcere di via Ghibellina, credetti che si trattasse d'uno sconosciuto. Confusa rimasi lì a pensare – chi è quest'uomo, chi è quest'uomo – e lui mormorò tutto avvilito: Oriana, non mi saluti nemmeno?. L'ho rivisto in quelle condizioni, sì e mi son detta: Povero babbo. Meno male che non li ascolti, non soffri. Meno male che sei morto.”

Oriana Fallaci (1929–2006) scrittrice italiana

Origine: Dall'intervista di Riccardo Mazzoni Oriana Fallaci risponde http://archivio.panorama.it/Oriana-Fallaci-risponde, Panorama.it, 21 novembre 2002.

“È una questione di parole e di sostanza. Il «Vaffa day» rimandava a una volgarità reazionaria ma tutto sommato inoffensiva. Il «certificato di trasparenza» suona decisamente sinistro, da piccolo Grande Fratello. Quanto alla sostanza, siamo alla solita attraente sintesi di astratti furori, buonsensismo e inutilità, già sperimentata con successo nel «Vaffa». Le due principali proposte di legge di Grillo erano, lo ricordiamo, il divieto di candidare alle elezioni condannati in primo grado e il limite di due mandati per i parlamentari. La prima proposta, oltre che incostituzionale, ove interessasse, rappresenta una resa avvilente della democrazia. In una democrazia non c'è bisogno di leggi per impedire ai criminali di essere eletti. Dovrebbe bastare la libera volontà del popolo. Questo giornale, prima di Grillo, ha denunciato la presenza di venticinque condannati in via definitiva in parlamento e di due pregiudicati, gli onorevoli Cirino Pomicino e Alfredo Vito, nella commissione antimafia. Ma a quel punto la parola spetta al giudizio di lettori ed elettori. Se gli italiani continuano a eleggere certa gente, la colpa non può essere sempre dei partiti. È soltanto dell'effetto di una pessima legge elettorale, il «porcellum», dice Grillo. Sarà. Ma quando c'erano le preferenze o i collegi spesso ha vinto Barabba e i pregiudicati in Parlamento erano il doppio e il triplo. Il limite del secondo mandato è un'altra ricetta facile quanto inutile, se non cambia il costume etico, il seggio tolto all'originale andrebbe ai figli, nipoti e portaborse del medesimo, con dubbio vantaggio. Il «Grillo Doc» sulle liste civiche composte da non iscritti ai partiti e incensurati è un'altra parola d'ordine vecchia come il cucco, la stessa usata, per dire, dai protoleghisti veneti negli anni Ottanta, i padri del Gentilini sindaco sceriffo di Treviso.”

Curzio Maltese (1959) giornalista e scrittore italiano

da la Repubblica del 17 settembre 2007

“Io sono quel Desiderio che nella sua polvere cerca se stesso; ho creato una via in seno alla Mèta e (per quella via) io vado.”

Abdul-Qādir Bēdil (1644–1720) poeta persiano

Origine: In Alessandro Bausani, Storia delle letterature del Pakistan, p. 80

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“Lei è stato straordinariamente energico e astuto, […] anche se io non riesco a immaginare che cosa spera di guadagnarci. Lei mi è contro. Per una giornata intera mi ha dato la caccia, ha cercato di privarmi anche del riposo notturno. Ma io ho trovato da mangiare e, nonostante tutto, ho anche dormito. Ora la partita è solo all'inizio: incomincia ora. Adesso incomincia il terrore. Questa lettera le annuncia il primo giorno del terrore. Port Burdock non è più sotto la regina, lo dica pure al colonnello di polizia e a tutti gli altri. È sotto di me: il terrore! Questo è il primo giorno, dell'anno primo, della nuova era. È l'era dell'uomo invisibile. Io sono l'uomo invisibile. Il mio governo sarà facile: tanto per cominciare, il primo giorno ci sarà un'esecuzione capitale, che serva da esempio, un uomo di nome Kemp. La morte, oggi, si mette in moto per lui; egli può rinchiudersi, nascondersi, circondarsi di guardie, mettersi pure un'armatura se vuole… ma la morte, la morte invisibile giungerà lo stesso. Che egli prenda pure le sue precauzioni: ciò colpirà di più i miei sudditi. La morte parte a mezzogiorno dalla cassetta postale. La lettera vi cadrà dentro all'arrivo del postino, e poi via! Incomincia la partita! La morte si mette in moto. Non lo aiutate, o miei sudditi, altrimenti la morte cadrà anche su di voi. Oggi Kempo deve morire.”

lettera di Griffin: 1998, p. 171
L'uomo invisibile

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“Naturalmente anche tu andrai via dalla Sicilia, ma non dimenticare il profumo.”

Luigi Pirandello (1867–1936) drammaturgo, scrittore e poeta italiano premio Nobel per la Letteratura nel 1934

Origine: Citato in Vincenzo Consolo:"Un infelice che voleva essere Sciascia" http://www.panorama.it/cultura/libri/vincenzo-consolo-infelice-voleva-essere-sciascia/, Panorama, 9 febbraio 2015.

“Come a comprar in piazza li poponi, | Ne tagliarete cento e fra cotanti | A pena due ne troverete buoni, | Così hoggidì, fra lingue tante e tante | Che fanno bel veder di fuora via | Due per cento rispondeno al sembiante.”

Pietro Nelli (1672–1740) pittore italiano morto nel 1740

II, IX, A Benedetto Barbarigo
Satire
Variante: Come a comprar in piazza il poponi,
Ne tagliarete cento e fra cotanti
A pena due ne treverete bueni,
Così hoggidì, fra lingue tante e tante
Che fanno bel veder di fuora via
Due per cento rispendene al sembiante.
Origine: Citato in Harbottle, p. 277.

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“Alla Juventus sono solo arrivato nel momento sbagliato, con l'attuale dirigenza sarebbe stato diverso. Alla Roma avrei fatto meglio a lasciare dopo il primo anno perché avevo capito che non si poteva investire. All'Inter dovevo andare via dopo la cessione di Thiago Motta: il ridimensionamento era evidente.”

Claudio Ranieri (1951) allenatore di calcio e ex calciatore italiano

Origine: Da un'intervista rilasciata a La Gazzetta dello Sport; citato in Se Ranieri potesse tornare indietro... "All'Inter dovevo andare via dopo la cessione di Thiago Motta" http://m.goal.com/s/it/news/4000894/, Goal.com, 24 maggio 2013.

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“Quello del Real è un ambiente molto complicato, nel corso degli anni sono stati mandati via tantissimi allenatori: lì serve la perfezione in tutto e, al primo errore, iniziano ad arrivare i problemi.”

Rafael Benítez (1960) allenatore di calcio e ex calciatore spagnolo

Origine: Da un'intervista rilasciata a BT Sports, citato in Benitez 'spiega' il Real Madrid: "Lì nessun errore, tutto deve essere perfetto" http://www.goal.com/it/news/94/calcio-internazionale/2016/02/17/20456512/benitez-spiega-il-real-madrid-l%C3%AC-nessun-errore-tutto-deve-essere-?ICID=AR_RS_1, Goal.com, 18 febbraio 2016.

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“No, sarà che le conosco e quindi do un po' meno peso. C'è un atto assolutamente pubblico, la requisitoria del pubblico ministero Luca Tescaroli al processo di appello per la strage di Capaci dove sono stati condannati tutti i boss di Cosa Nostra, da Riina in giù, per avere ordinato e realizzato la strage che ha visto la morte di Falcone, della moglie, degli uomini della scorta; in questo processo di appello Tescaroli fa un accenno ad un'altra indagine che è in corso alla procura di Caltanissetta, e che riguarda i mandanti a volto coperto, cioè coloro che avrebbero diciamo suggerito se non altro la tempistica per quelle due stragi in sequenza che erano Capaci e poi via D'Amelio: voi ricorderete che in quei 50 giorni saltarono in aria i due giudici più famosi d'Italia, a Palermo, cioè Falcone e Borsellino: intere autostrade sventrate, cioè una cosa mai vista; forse in Colombia. E questo pubblico ministero nella requisitoria ha sostenuto, ha ricordato, le parole di alcuni collaboratori di giustizia i quali sostengono che Totò Riina, prima di mettere a punto queste stragi, aveva incontrato alcune persone importanti, come le chiamava lui, e questi pentiti riferiscono che erano Berlusconi e Dell'Utri. Naturalmente tutto ciò è una requisitoria, è un documento pubblico, è una cosa che è stata letta in udienza e noi l'abbiamo pubblicata, non è una sentenza, ci mancherebbe altro, è semplicemente uno spunto di indagine, indagine che mentre Tescaroli parlava era in corso: e altre indagini ci sono sulle stragi del '93, perché voi ricorderete che nel '93 ci fu quella replica, quando la mafia stranamente cominciò ad occuparsi del patrimonio artistico: cioè, la mafia uscì dal territorio siciliano e cominciò a mettre bombe agli Uffizi, a via Palestro a Milano e qui a Roma, a San Giovanni in Laterano, per non parlare dell'attentato a Maurizio Costanzo, che è un altro caso clamoroso: è molto interessante, soltanto a livello cronologico, leggere quello che racconta Cartotto, e cioè che Maurizio Costanzo era uno, all'interno della Fininvest, ferocemente contrario alla nascita del partito della Finivest, cioè alla "scesa in campo" della Fininvest in politica. Insomma, è un bel quadretto.”

Marco Travaglio (1964) giornalista, saggista e scrittore italiano

Citazioni tratte da interviste

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“Si riprese a vivere senza sapere di vivere. Né il gioco né la guerra ci erano serviti a qualche cosa. Tutto era passato su di noi, da una primavera all'altra, senza lasciarci un segno di salvezza o di speranza.
Di tutti quei giocatori, di tutta quella gioventù, non ci fu nessuno, tranne i morti, a cui riuscisse il sogno di evadere dal paese, di andarne fuori in ogni senso eppure di non perderlo, come non si può perdere la memoria dei primi anni di vita. I più lontani, quelli annidati in fondo alle Americhe o nel cuore dell'Etiopia, al pari di quelli che sono vicini, a Milano o in altri luoghi conosciuti, sentono di non essersi liberati da una specie di peso o di intoppo che la vita del paese ha lasciato in loro.
Non si sa se questo sia un bene o un male. Si sa soltanto che è un velo oltre il quale potrebbe aprirsi la vera vita, se si potesse capire com'è la vera vita.
Un poeta o un pittore che nascesse qui inosservato e prima di legarsi all'ambiente volasse via, forse troverebbe la strada della liberazione.
Ci sarà qualcuno che l'ha trovata, come Bernardino che dipingendo in tanti luoghi diversi ha sempre ricomposto questo paesaggio, mescolandolo ad altre cose del mondo. Ci sarà certamente stato fra di noi, senza che ce ne accorgessimo, qualcuno a cui è riuscito di evadere in un modo che a nessun altro è mai stato possibile.
Lo aspettiamo di ritorno, un giorno o l'altro, perché ci racconti la sua storia.”

Il piatto piange, Explicit

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“Penso che Gullit possa essere considerato il simbolo del mio Milan. Aveva una grande potenza dal punto di vista fisico e sapeva anche essere un punto di riferimento per i compagni. Quando partiva in progressione si portava via anche il vento. Era anche un donnaiolo: una volta rispose per le rime a Berlusconi, che aveva chiesto ai giocatori 30 giorni di astinenza prima della finale di Coppa dei Campioni, dicendogli "Dottore io con le palle piene non riesco a correre."”

Ruud Gullit (1962) allenatore di calcio e ex calciatore olandese

Origine: Da un'intervista rilasciata al Quotidiano Sportivo; Retroscena Sacchi: "Gullit disse a Berlusconi 'con le p****e piene non corro..." http://m.goal.com/s/it/news/2/serie-a/2015/04/01/10372342/retroscena-sacchi-gullit-disse-a-berlusconi-con-le-pe-piene, Goal.com, 1º aprile 2015.

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“Non si arriva alla fede che per una sola via, per quella del dolore.”

Iginio Ugo Tarchetti (1839–1869) scrittore, poeta e giornalista italiano

Pensieri, La fede

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“Lui era così incauto che le toglieva via a ogni passo le pietre dalla strada. Così si prese un calcio.”

Karl Kraus (1874–1936) scrittore, giornalista e aforista austriaco

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“Possiamo distinguere vari tipi di teorie nella fisica. Per la maggior parte sono costruttive. Tentano di ricavare un quadro dei fenomeni più complessi dai materiali di uno schema formale relativamente semplice, da cui prendono le mosse. Così la teoria cinetica dei gas cerca di ridurre i processi meccanici, termici e di propagazione a movimenti di molecole, cioè a ricavarli dalle ipotesi del moto molecolare. Quando diciamo che siamo riusciti a comprendere un insieme di processi naturali, invariabilmente intendiamo dire che abbiamo trovato una teoria costruttiva che copre i processi in questione.
Insieme a questa classe di teorie assai importante ne esiste una seconda, che chiamerò delle «teorie dei principi». Queste impiegano il metodo analitico, anziché quello sintetico. Gli elementi che ne costituiscono la base e il punto di partenza non sono stati costruiti per via ipotetica, ma vi si è giunti in modo empirico; essi sono caratteristiche generali di processi naturali, principi che danno origine a criteri formulati in modo matematico, che i processi separati o le loro rappresentazioni teoriche devono saper soddisfare. Così la scienza della termodinamica cerca di dedurre con mezzi analitici i nessi necessari – che gli eventi separati devono soddisfare – del fatto universalmente provato che il moto perpetuo è impossibile.
I vantaggi della teoria costruttiva sono la completezza, l'adattabilità e la chiarezza, quelli della teoria dei principi sono la perfezione logica e la sicurezza dei fondamenti.
La teoria della relatività appartiene a quest'ultima classe. Al fine di coglierne la natura, occorre prima di tutto acquisire dimestichezza con i principi su cui si fonda.”

Albert Einstein (1879–1955) scienziato tedesco

Origine: Out of My Later Years, pp. 51-52

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“La morte a le gno via de qua | verso l'eternità | in ora più queta, | canta più forte mio poeta.”

Biagio Marin (1891–1985) poeta italiano

La morte a le gno spale, p. 238
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