Frasi su volte
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“Il mondo sta andando in rovina», ripeté Coen annuendo con aria falsamente meditabonda. «Quante volte l'ho già sentito!»
Lambert fece una smorfia. «Anch'io. E non c'è da stupirsi, ultimamente è sulla bocca di tutti. Così dicono i re, quando viene fuori che dopotutto per regnare è necessario almeno un briciolo di cervello. Così dicono i mercanti, quando l'avidità e la stupidità li conducono alla bancarotta. Così dicono i maghi, quando cominciano a perdere la loro influenza sulla politica o sulle fonti di reddito. E colui cui viene rivolta questa frase deve aspettarsi che a essa segua subito una proposta. Perciò abbrevia i preamboli, Triss, e facci la tua.”

Coen e Lambert, cap. 3
Il sangue degli elfi
Variante: «Il mondo sta andando in rovina», ripeté Coen annuendo con aria falsamente meditabonda. «Quante volte l'ho già sentito!»
Lambert fece una smorfia. «Anch'io. E non c'è da stupirsi, ultimamente è sulla bocca di tutti. Così dicono i re, quando viene fuori che dopotutto per regnare è necessario almeno un briciolo di cervello. Così dicono i mercanti, quando l'avidità e la stupidità li conducono alla bancarotta. Così dicono i maghi, quando cominciano a perdere la loro influenza sulla politica o sulle fonti di reddito. E colui cui viene rivolta questa frase deve aspettarsi che a essa segua subito una proposta. Perciò abbrevia i preamboli, Triss, e facci la tua.»

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“Alla solitudine preferisco cento volte il matrimonio. Almeno so a chi dare la colpa.”

Pietro Gorini (1955) autore televisivo e scrittore italiano

p. 137

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“È la vita. A volte credi che due occhi ti guardino e invece non ti vedono neanche. A volte credi d'aver trovato qualcuno che cercavi e invece non hai trovato nessuno. Succede. E se non succede, è un miracolo. Ma i miracoli non durano mai.”

Oriana Fallaci (1929–2006) scrittrice italiana

Variante: È la vita.
A volte credi che due occhi ti guardino e invece non ti vedono neanche. A volte credi d’aver trovato qualcuno che cercavi e invece non hai trovato nessuno. Succede. E se non succede è un miracolo. Ma i miracoli non durano mai

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“Pare che certa gente abbia fatto la fila per tre volte quando il buon Dio ha distribuito la stupidità.”

Konrad Adenauer (1876–1967) politico e statista tedesco

Origine: Citato in Giuseppe Crimaldi, Firenze. Annuncio choc su Ebay: «Cercasi baristi, astenersi meridionali» http://www.ilmattino.it/NAPOLI/CRONACA/ebay-meridionali-baristi-annuncio/notizie/619416.shtml, Il Mattino.it, 7 aprile 2014.

“Una smentita è una notizia data due volte.”

Mario Missiroli (1886–1974) scrittore e giornalista italiano

Origine: Alessandro Rovinetti, Comunicazione pubblica: sapere & fare, 2006, pagina 89 https://books.google.it/books?isbn=883246456X.

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“La mafia? A volte penso sia stata inventata per dare uno stipendio a quelli che fanno antimafia.”

Maurizio Zamparini (1941) imprenditore italiano

Origine: Da un intervento alla scuola Politecnica della facoltà di Architettura di Palermo; citato in Palermo, Zamparini: "La mafia? Inventata per dare uno stipendio a chi fa antimafia" http://www.ilfattoquotidiano.it/2015/05/22/palermo-zamparini-la-mafia-inventata-per-dare-uno-stipendio-a-chi-fa-antimafia/1710483/, Ilfattoquotidiano.it, 22 maggio 2015.

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“Il calcio è così: esaltante a volte, crudele altre volte… e quando meno te l'aspetti può affiorare il patatrac.”

Armando Ceroni (1959) giornalista svizzero

Citazioni tratte dalle telecronache sulla RSI
Origine: Da Svizzera – Francia, 20 giugno 2014.

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“Quante volte di notte i nostri proiettori sono serviti unicamente per far luce ai nemici usciti per soccorrere i feriti e seppellire i morti; potevamo annientarli, eppure un senso di pietà ci spingeva ad aiutarli.”

Enrico Toti (1882–1916) ciclista, eroe italiano della prima guerra mondiale

Origine: Da una lettera del luglio 1915; citato in Racconti biogarfici a puntate di Dino Salvadori http://www.fanfaralonate.net/wp-content/uploads/2011/08/toti.pdf, parte quarta.

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“Troppe volte si sente dire, a sinistra, che bisogna difendere i diritti acquisiti e le istituzioni che abbiamo ereditato dal passato. Vorremmo che si dicesse invece come dobbiamo cambiarle, anche a costo di scontentare qualcuno.”

Pietro Reichlin (1956) economista italiano

da Pietro Reichlin, Aldo Rustichini, Pensare la sinistra: tra equità e libertà, Roma-Bari, Casa editrice Giuseppe Laterza & figli, 2012. ISBN 978-88-420-9729-7
Non sono sicuro che la citazione sia di Rechlin, sembra essere tratta dalla recensione, o sbaglio?
Origine: Editori Laterza :: Pensare la sinistra, 29 settembre 2013 http://www.laterza.it/index.php?option=com_laterza&Itemid=97&task=schedalibro&isbn=9788858106020,

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“Quasi tutte le volte che qualcuno mi fa un regalo finisce che mi rende triste.”

cap. VII, 1961, p. 61
Il giovane Holden

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“E quando lei sarà tra le tue braccia, | almeno pensami un po' | e ricordati di quando c'ero io | e quante volte hai detto "amore giuro, | non ci lasceremo mai.”

Anna Tatangelo (1987) cantautrice italiana

da Va da lei, n. 3
Nel mondo delle donne
Origine: Testo di Gigi D'Alessio.

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“A volte, se si riceve una risposta, si può anche eliminare la domanda.”

Serie della Guida galattica per gli autostoppisti, Praticamente innocuo

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“"Mondo, ho imparato quanto è grande il mondo / Mi son perso tante volte amando…"”

Carla Vistarini (1948) paroliera, sceneggiatrice e musicista italiana

Mondo
Canzoni

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“L'incremento che la scienza porta al nostro potere è troppe volte annullato dall'aumento concomitante della nostra presunzione.”

Ugo Bernasconi (1874–1960) pittore, scrittore e aforista italiano

libro Parole alla buona gente

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“A volte il fare uno scherzo cattivo lascia un gusto amaro, e Pin si trova solo a girare nei vicoli, con tutti che gli gridano improperii e lo cacciano via. Si avrebbe voglia d’andare con una banda di compagni, allora, compagni cui spiegare il posto dove fanno il nido i ragni, o con cui fare battaglie con le canne, nel fossato. Ma i ragazzi non vogliono bene a Pin: è l’amico dei grandi, Pin, sa dire ai grandi cose che li fanno ridere e arrabbiare, non come loro che non capiscono nulla quando i grandi parlano. Pin alle volte vorrebbe mettersi coi ragazzi della sua età, chiedere che lo lascino giocare a testa e pila, e che gli spieghino la via per un sotterraneo che arriva fino in piazza Mercato.
Ma i ragazzi lo lasciano a parte, e a un certo punto si mettono a picchiarlo; perché Pin ha due braccine smilze smilze ed è il più debole di tutti. Da Pin vanno alle volte a chiedere spiegazioni su cose che succedono tra le donne e gli uomini; ma Pin comincia a canzonarli gridando per il carrugio e le madri richiamano i ragazzi: – Costanzo! Giacomino! Quante volte te l’ho detto che non devi andare con quel ragazzo cosi maleducato! Le madri hanno ragione: Pin non sa che raccontare storie d’uomini e donne nei letti e di uomini ammazzati o messi in prigione, storie insegnategli dai grandi, specie di fiabe che i grandi si raccontano tra loro e che pure sarebbe bello stare a sentire se Pin non le intercalasse di canzonature e di cose che non si capiscono da indovinare. E a Pin non resta che rifugiarsi nel mondo dei grandi, dei grandi che pure gli voltano la schiena, dei grandi che pure sono incomprensibili e distanti per lui come per gli altri ragazzi, ma che sono più facili da prendere in giro, con quella voglia delle donne e quella paura dei carabinieri, finché non si stancano e cominciano a scapaccionarlo. Ora Pin entrerà nell’osteria fumosa e viola, e dirà cose oscene, improperi mai uditi a quegli uomini fino a farli imbestialire e a farsi battere, e canterà canzoni commoventi, struggendosi fino a piangere e a farli piangere, e inventerà scherzi e smorfie cosi nuove da ubriacarsi di risate, tutto per smaltire la nebbia di solitudine che gli si condensa nel petto le sere come quella".”

Italo Calvino (1923–1985) scrittore italiano

The Path to the Spiders' Nests

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“Ho notato spesso che siamo inclini a dotare i nostri amici della stabilità tipologica che nella mente del lettore acquistano i personaggi letterari. Per quante volte possiamo riaprire, non troveremo mai il buon re che fa gazzarra e picchia il boccale sul tavolo, dimentico di tutte le sue pene, durante un'allegra riunione con tutte e tre le figlie e i loro cani da compagnia. Mai Emma si riavrà, animata dai sali soccorrevoli contenuti nella tempestiva lacrima del padre di Flaubert. Qualunque sia stata l'evoluzione di questo o quel popolare personaggio fra la prima di e la quarta di copertina, il suo fato si è fissato nella nostra mente, e allo stesso modo ci aspettiamo che i nostri amici seguano questo o quello schema logico e convenzionale che noi abbiamo fissato per loro. Così X non comporrà mai la musica immortale che stonerebbe con le mediocri sinfonie alle quali ci ha abituato. Y non commetterà mai un omicidio. In nessuna circostanza Z potrà tradirci. Una volta predisposto tutto nella nostra mente, quanto più di rado vediamo una particolare persona, tanto più ci dà soddisfazione verificare con quale obbedienza essa si conformi, ogni volta che ci giungono sue notizie, all'idea che abbiamo di lei. Ogni diversione nei fatti che abbiamo stabilito ci sembrerebbe non solo anomala, ma addirittura immorale. Preferiremmo non aver mai conosciuto il nostro vicino, il venditore di hot-dog in pensione, se dovesse saltar fuori che ha appena pubblicato il più grande libro di poesia della sua epoca.”

Lolita

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“Per capire una città bisogna conoscerne l'anima. Imbevuta del passato e in costante trasformazione, l'anima di una città rimane strettamente legata alla sua fisicità e alle azioni di quanti la amministrano. A volte ci si innamora o si ha disgusto di un posto dal primo momento : in un caso come nell'altro, è raro che questa prima impressione porti alla scoperta dell'anima. Le anime sono pudiche, rifuggono la ribalta e perfino la conversazione. Bisogna scovarle. Comunicano attraverso uno sguardo, un gesto, una parola. Quelle delle città comunicano attraverso le pietre, le piante, le strutture urbane, la folla e i singoli abitanti. La conoscenza di una città può avvenire per mezzo di libri, giornali, televisione, oltre che con l'osservazione diretta. Raramente, comunque, l'anima di una città si rivela per caso. Le città che si presentano al visitatore frontalmente, nella propria nudità, sono spesso false : costituiscono la difesa della città che sta sotto. Ciò non toglie che in certi casi la loro anima possa essere talmente forte e imperiosa da manifestarsi come tale al primo impatto.
In una città nuova, mi lascio andare ai sensi e al caso. Senza pensare a niente, cammino, mi guardo intorno, mi unisco a una piccola folla curiosa, prendo i mezzi pubblici, compro il cibo di strada e mangio nei posti meno frequentati. Faccio una sosta, seduta su una panchina in un parco, bevendo una bibita in un caffè o appoggiata alla facciata di un edificio, come una mosca su un muro : e da lì osservo, odoro, ascolto. Se sono fortunata, piano piano l'anima del luogo mi si rivela.”

Simonetta Agnello Hornby (1945) scrittrice italiana

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