Frasi su dopo
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“Non so come definirmi dopo Special One e Happy One. Sono arrivato in un club del quale è difficile trovare le parole per descriverlo. Non è un lavoro dei sogni: è la realtà.”

José Mourinho (1963) allenatore di calcio e calciatore portoghese

Manchester United (2016-2018)
Origine: Dalla conferenza di presentazione come allenatore del Manchester United; citato in Manchester United, ecco Mourinho: "Non devo dimostrare nulla. Ripartiamo dal bel gioco" http://www.gazzetta.it/Calcio/Premier-League/05-07-2016/manchester-united-ecco-mou-ripartiamo-bel-gioco-160235155252.shtml, Gazzetta.it, 5 luglio 2016.

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“Come cultura, Gesù Cristo è non meno importante di ciò che è come fede o vita dei fedeli. Nulla di quanto gli uomini hanno detto di nuovo o concreto o anche solo di utile, dopo di lui, è stato detto in contrasto con lui.”

Elio Vittorini (1908–1966) scrittore italiano

Origine: Da Il Politecnico, 1946; citato in Vittorio Messori, Ipotesi su Gesù, collana Sestante, Società Editrice Internazionale, 2001, p. 92. ISBN 88-05-05867-X

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“Israele non sta attaccando i civili palestinesi. Israele sta combattendo un'organizzazione terroristica come Hamas che, essa sì, attacca civili israeliani (di origine ebraica e palestinese, cittadini di uno Stato discutibile finché si vuole, ma democratico). Da tre anni, dopo il ritiro di tutti i soldati israeliani dalla Striscia, quel che accade a Gaza non è più responsabilità di Israele, ma del governo di Hamas, che anziché lavorare a costruire lo Stato palestinese, s'è occupato di distruggere quello di Israele. L'ultima volta l'ha fatto un mese fa violando unilateralmente la tregua a suo tempo firmata e riprendendo il lancio di missili su centri abitati e uccidendo civili, anche bambini. Di qui la reazione di Israele. I paragoni fra il sequestro della Achille Lauro da parte di una frazione dell'Olp negli anni '80 e il terrorismo sionista degli anni '30 e '40 del secolo scorso non hanno alcun senso: sequestrare una nave italiana piena di civili e uccidere a sangue freddo un ebreo paralitico in carrozzella non c'entra nulla con la guerriglia finalizzata allo stato palestinese. E salvare un assassino come Abu Abbas dalla giustizia (che l'avrebbe condannato per omicidio e sequestro di persone all'ergastolo) per consegnarlo a Saddam Hussein, cosa che fece Craxi dopo Sigonella, è un atto inqualificabile che non va mai dimenticato.”

Marco Travaglio (1964) giornalista, saggista e scrittore italiano

14 gennaio 2009

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“Non avevo idea di quello che sarebbe accaduto al mio corpo dopo la seconda gravidanza e se sarei tornata in forma e in quanto tempo… è stata di sicuro la più grande sfida della mia vita.”

Adriana Lima (1981) supermodella brasiliana

Origine: Da un'intervista rilasciata a Latina.com; citato in La dieta di Adriana Lima post partum e l'incubo del peso per le mamme vip http://bellezza.excite.it/la-dieta-di-adriana-lima-post-partum-e-lincubo-del-peso-per-le-mamme-vip-modelle-e-non-solo-N142535.html, Excite.it, agosto 2013.

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“Il sole si alza prima di me, ma io mi corico dopo di lui. Siamo pari e patta.”

Jules Renard (1864–1910) scrittore e aforista francese

24 settembre 1906; Vergani, p. 242
Diario 1887-1910

“Il 21 febbraio, quattro giorni dopo l'arresto di Chiesa, viene a farmi visita Ugo Finetti, vicepresidente della Regione Lombardia, magna pars del socialismo milanese. Lo accompagna Paolo Berlusconi, che non è ancora l'editore del Giornale (lo diventerà il 16 luglio: e per questo Montanelli fin dal 20 gennaio aveva scritto a Silvio informandolo che il preannunciato passaggio di proprietà non avrebbe potuto modificare le intese sull'indipendenza del Giornale e del suo direttore, a suo tempo intercorse con Silvio e «sempre rispettate»). Finetti era pallido, Paolo aveva l'aria di essere seccato per il fatto che i vari appelli rivolti a me da esponenti della Fininvest, affinché Il Giornale non turbasse i rapporti del gruppo con il Psi, continuassero a cadere nel vuoto. Finetti ha una cartella con articoli della nostra cronaca milanese, sottolineati con evidenziatore color verde pisello. Me li consegna affinché io possa contestarli ai colleghi cronisti. «I giudici della Procura – mi spiega Finetti – fanno i fascicoli con i ritagli dei giornali, proprio come questo: poi, quando succede qualcosa, si trovano una documentazione già abbondante e vanno a scavarvi quello che vogliono.»”

Federico Orlando (1928–2014) giornalista e politico italiano

Paolo Berlusconi taglia corto: «Con le istituzioni, Regione, Comune, Fiera, noi dobbiamo lavorare, perciò dobbiamo poter mantenere buoni rapporti».
Il sabato andavamo ad Arcore

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“Non sempre ciò che vien dopo è progresso.”

Alessandro Manzoni (1785–1873) scrittore italiano

da Del romanzo storico, parte seconda

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“La preghiera è una partecipazione attenta alle cose del mondo, che per il miracolo della preghiera perdono la storia per diventare i necessari passaggi attraverso i quali si compie la salvazione… mentre l'azione rende tutto provvisorio e inutile dopo il consumo, la preghiera rende tutto eterno e necessario.”

Francesco Grisi (1927–1999) scrittore, critico letterario e giornalista italiano

Origine: Da La chiave d'argento, L. Pellegrini, Cosenza, 1984; citato in Alfredo Cattabiani, «La chiave d'argento» per aprire la porta della spiritualità http://www.trapaninostra.it/libri/Biblioteca_Fardelliana/La_Fardelliana_1984_n_2-3/La_Fardelliana_1984_n_2-3-21.pdf, La Fardelliana n. 2-3-21, 1984, p. 383.

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“Il manifesto di convocazione, nella sua indubitabile rozzezza (dire che "dal '43 a oggi in Italia non è cambiato niente" è, per dirla con Grillo, una notevole belinata), era di contenuto squisitamente politico. Almeno due dei tre punti in oggetto (negare ai condannati il diritto di rappresentare il popolo, impedire alle segreterie dei partiti di nominare di straforo i candidati senza passare attraverso il vaglio degli elettori) sono molto difficilmente liquidabili come "qualunquisti". Esprimono, al contrario, un'insofferenza per larga parte condivisibile e condivisa da milioni di italiani, molti dei quali (senza bisogno di vaffanculo) hanno appena fatto la coda per il referendum Segni contro questa indecorosa legge elettorale proprio perché non sopportano più il piglio castale e l'autoreferenzialità malata delle varie leadership di partito. E chiedono la partecipazione diretta dei cittadini alla scelta della propria classe dirigente. Più controverso il terzo punto, perché non è detto che congedare un ottimo politico dopo due sole legislature coincida con il miglioramento della qualità professionale della classe politica (anzi). Ma quello che lascia il segno, vedendo decine di migliaia di cittadini mobilitarsi attorno a Grillo, alle sue drastiche parole d'ordine, al suo ringhio esasperato, perfino alla sua presunzione di Unto dalla Rete, è constatare, piaccia o non piaccia, che un uomo famoso ma isolato, popolare ma ex televisivo, antimediatico suo malgrado o fors'anche per sua scelta, sia in grado di mobilitare una folla che molti dei piccoli partiti, pur radicatissimi nei telegiornali e sui giornali, neanche si sognano.”

Michele Serra (1954) giornalista, scrittore e autore televisivo italiano

9 settembre 2007
la Repubblica

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“A me non piace la prostituzione intellettuale, a me piace l'onestà intellettuale. Mi sembra che negli ultimi giorni ci sia una grandissima manipolazione intellettuale, un grande lavoro organizzato per cambiare l'opinione pubblica per un mondo che non è il mio. […] Negli ultimi due giorni non si è parlato della Roma che ha grandissimi giocatori, ma che finirà la stagione con zero titoli. Non si è parlato del Milan che ha 11 punti meno di noi e chiuderà la stagione con zero titoli. Non si è parlato della Juve che ha conquistato tanti punti con errori arbitrali. […] Ranieri? Se è al fianco di Spalletti, io sono al fianco di tutti gli allenatori che hanno perso punti contro la Juve per errori arbitrali. Mi sento vicino a Prandelli, a Del Neri, a Zenga. Io sono andato davanti alle telecamere per dire che la mia squadra ha vinto a Siena con un errore dell'arbitro. Il giorno dopo l'allenatore di una squadra con la maglia bianco e nera, che guarda le partite dell'Inter, è andato in televisione e ha ammesso di aver segnato un gol in fuorigioco… che bravo… […] Io parlo con la stampa perché sono obbligato. Spalletti parla prima della partita, parla durante l'intervallo e parla dopo la partita: è "primetime", è amico di tutti. Io non sono così.”

José Mourinho (1963) allenatore di calcio e calciatore portoghese

Inter (2008-2010)
Origine: Citato in Mourinho contro tutti "Questa è prostituzione intellettuale" http://www.repubblica.it/2008/12/sport/calcio/serie-a/inter/mourinho-polemica-inter/mourinho-polemica-inter.html, Repubblica.it, 3 marzo 2009.

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“Era domenica e ho visto nella zona della stazione decine di negri seduti sulle spallette del ponte, altri extracomunitari seduti sulle panchine e sacchetti e zaini attaccati penzoloni ai rami degli alberi. Il giorno dopo sono andato dal prefetto perché non tollero che Treviso diventi una terra di occupazione.”

Giancarlo Gentilini (1929) politico italiano

1997
Origine: Citato in Tutte le sparate razziste della Lega http://www.vanityfair.it/news/italia/13/06/13/frasi-choc-lega-razzismo-kyenge-gentilini-borghezio,Vanityfair.it, 13 giugno 2013.

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“Nemmeno mi saluta chillu str… Dopo tutto quello che ho fatto anche per lui.”

Clemente Mastella (1947) politico italiano

citato in Francesco Verderami, Ma Clemente pensa al ritorno «Farò come Bossi, la Lega del Sud» http://www.corriere.it/politica/08_marzo_07/Clemente_ritiro_lega_verderami_7e99ce90-ec1d-11dc-a76d-0003ba99c667.shtml, Corriere della sera, 7 marzo 2008

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“È strano che non si trovi più nessuno, ma nemmeno all'estrema sinistra, che ricordi questi fatti documentati. Ancora nel novembre del 1993 quando ormai per Forza Italia si tratta proprio di stabilire i colori delle coccarde e delle bandierine, c'erano i kit del candidato, stavano facendo i provini nel parco della villa di Arcore per vedere i candidati più telegenici; in quel periodo, a tre mesi dalle elezioni del marzo del 1994, Mangano incontra due volte Dell'Utri a Milano. E questa non è una diceria, c'è nelle agende della segretaria di Dell'Utri: Palazzo Cellini, sede di Publitalia, Milano 2, i magistrati arrivano e prendono le agende e nell'agenda del mese di novembre del 1993 si trovano due appuntamenti fra Dell'Utri e Mangano, il 2 novembre e il 30 novembre. E Mangano chi era, in quel periodo? Non era più il giovane disinvolto del '73-'74 quando fu ingaggiato e portato ad Arcore come stalliere: qui siamo vent'anni dopo. Mangano era stato in galera undici anni a scontare una parte della pena complessiva di 13 anni che aveva subito al processo Spatola per mafia e al maxiprocesso per droga, due processi istruiti da Falcone e Borsellino insieme. È stato definitivamente condannato per mafia e droga a 13 anni, ne aveva scontati 11, uscito dal carcere nel 1991 era diventato il capo reggente della famiglia mafiosa di Portanuova e grazie al suo silenzio in quella lunga carcerazione aveva fatto carriera e partecipato alle decisioni del vertice della mafia di fare le stragi. E poche settimane dopo le ultime stragi di Milano e Roma, Dell'Utri incontra un soggetto del genere a Milano negli uffici dove sta lavorando alla nascita di Forza Italia. Io non so se tutto questo sia penalmente rilevante, lo decideranno i magistrati: penso che sia politicamente e storicamente fondamentale saperlo, mentre si vede Gianfranco Fini che cita Paolo Borsellino al congresso che sta incoronando il responsabile di tutto questo, cioè Berlusconi. Verrebbe da dire "pulisciti la bocca". Possibile che invece di abboccare a tutti i suoi doppi giochi, quelli del centrosinistra non – ma dico uno, non dico tutti, li conosciamo, fanno inciuci dalla mattina alla sera e sono pronti a ricominciare con la Costituente come se non gli fosse bastata la bicamerale – uno, di quelli anche più informati, che dica "ma come ti permetti di parlare di Borsellino? Leggiti quello che diceva, Borsellino, di questi signori in quella famosa intervista prima di morire". Leggiti quello che c'è scritto nella sentenza Dell'Utri e poi vergognati, perché quel partito lì non l'ha fondato lo Spirito Santo, l'hanno fondato Berlusconi, Dell'Utri, Craxi con l'aiuto di Mangano che faceva la spola fra Palermo e Milano, infatti le famiglie mafiose decidono di votare per Forza Italia e di abbandonare Sicilia Libera – che viene sciolta nell'acido probabilmente – quando Mangano arriva giù a portare le garanzie.”

Marco Travaglio (1964) giornalista, saggista e scrittore italiano

da I nuovi padri della patria http://www.beppegrillo.it/2009/03/passaparola_lun_22.html#comments, 30 marzo 2009
BeppeGrillo.it

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“No, non passo molto tempo davanti allo specchio, ehm no, perché magari dopo due-tre ore bussano.”

Caterina Guzzanti (1976) attrice e comica italiana

Personaggi originali, Miss Italia
Origine: Visibile in Caterina Guzzanti - Miss Italia https://www.youtube.com/watch?v=AOpljfMri5M, YouTube.com, 8 febbraio 2011.

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“Gli antifascisti hanno voluto dimostrare di essere della medesima lega, identica dei fascisti, anzi peggio, perché venuti dopo ci sono riusciti perfettamente.”

Aldo Palazzeschi (1885–1974) scrittore e poeta italiano

Origine: Da una lettera a Marino Moretti del 28 giugno 1946; citato in Carteggio vol. III, 1940-1962 / Marino Moretti, Aldo Palazzeschi; a cura di Francesca Serra, Storia e Letteratura, Roma 2000, p. 79.

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“Perché deve esserci sempre un resp… un deficiente di turno qua, che paga per tutti, cazo?
Dodici anni, ventiquattro allenatori: e cazo, sarà mica sempre l'allenatore qua che deve pagare. Sempre l'allenatore? E i tifosi diano una mano alla squadra oggi invece di contestarla, che sono giovani, abbiamo fatto una squadra, diano una mano! Abbiano i coglioni di dare una mano alla squadra!
Io son là ventiquattro ore al giorno, io! Ventiquattro ore al giorno sono là, io! Tutti i giorni, cazo! Non è possibile una roba del genere… vergognatevi, cazo!
E sono arrabbiato no perché ho pareggiato… sono arrabbiato perché è uno schifo, 'sta roba qua! Io non ho mai visto una roba del genere! Ma come dove siamo, cazo? Cos'è diventato il calcio? 'Na jungla, cazo?!? No, no, no, calma… e ridono, e ridono, cosa ridete, cosa? Vi divertite a scrivere cosa, dopo? Cosa ridete, che? Cosa ridete, cazo? Cosa ridete? Cosa ridete? Abbiate il rispetto della gente!
Con voi bisogna dire bugie e fare i ruffiani, come coi tifosi… io non lo sono, cazo!!! Okay? Io guardo tutti in faccia, tutti, dal primo all'ultimo! Perché sono serio, cazo! Vado a lavorare con serietà. No, no, parlo io adesso… è finita qua, cazo. Parole? Parole di che, cazo? Dopo quattro mesi che giochi a calcio, ss.. parole?!? Ma fatemi un piacere, dai, su! Cazo! Fatemi un piacere! È ora di finirla qua, state calmi tutti, cazo! State calmi! Non ho mai visto una roba del genere! Tutti presuntuosi, ironici, ridono: eh, eccolo, arriva il scemo di turno! Qua si fanno le cose seriamente, cazo!
No, è meglio che… eh, vabbè, è lo stesso… va… non preoccup… […] Bravo. Ecco, se hai capito traducilo te allor'! Lascia che, traduci te, avanti. No, no, io non ce l'ho con te. No, no, io non ce l'ho con te, eh. Ho detto ""traduci te"". No, no, io non ce l'ho con te, eh. Oh, io posso andar fuori. Scusami, no, no, io posso andar fuori. A me non me ne frega neanche se m'ammazzano, Me son roto i coioni. […] Cosa me ne frega a me? […] Dai… E ridono, cazo. Non vedi che ridono? […] Parla te: spiegagli come lavoriamo. […] Son tranquillissimo. Dì che i vegna avanti. Me faso ucider, me faso pugnalar. Vaffanculo! […] È cattiveria questa, dai. […] Cosa devo dire, cazo? Andiamo via? Non è un problema.”

Alberto Malesani (1954) allenatore di calcio e ex calciatore italiano
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“Una ragazza non è una vera e propria femmina, una donna, se non ha un vibratore dentro la borsetta. Se non lo hanno nel cassetto o nella borsetta non sono vere donne. Dopo molti anni sono arrivato a questa conclusione. Se non c'è questa dotazione non c'è la femminilità, non c'è l'adrenalina.”

Giuseppe Cruciani (1966) giornalista, conduttore radiofonico e conduttore televisivo italiano

Origine: Dal programma radiofonico La Zanzara, Radio 24, 7 luglio 2014; citato in Giuseppe Cruciani: "Una donna senza vibratore nella borsetta non è una vera donna" http://www.liberoquotidiano.it/news/sfoglio/11651182/Giuseppe-Cruciani---Una-donna.html, LiberoQuotidiano.it, 8 luglio 2014.

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“Esultate! l'orgoglio mussulmano
Sepolto è in mar:
Nostra e del cielo è gloria
Dopo l'armi lo vinse l'uragano!”

Virgilio Brocchi (1876–1961) scrittore italiano

Origine: Le aquile, p. 2

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“[Su proprio padre] La collera e lo sdegno che gli conoscevo da sempre gli venivano dal suo disprezzo per i regnanti e per la carriera alla quale non s'era mai adattato e l'aveva indubbiamente fatto soffrire; ma la sua ribellione, le sue critiche non si legavano — come dovetti giudicare più tardi — alla realtà d'un fermento sociale che gli era invece estraneo e del quale non riusciva a cogliere i bagliori. L'avevo, sì, udito condannare aspramente l'infamia del Bava Beccaris di tanti anni prima, ma anche quell'episodio, per lui vergognoso, l'aveva messo sul conto dell'ottusità e del cinismo dei regnanti e della viltà d'un governo che giudicava incapace o irresponsabile — mai reazionario e classista. Sembrava anzi ignorare non solo il significato di questi termini, che del resto non adoperava, ma anche la crescente potenza d'una classe dirigente borghese, quindi non poté allora capire quel che la storia c'insegnò poco dopo, a noi che non avevamo ancora vent'anni: e cioè che la guerra del '15 non era stata affatto una continuazione del Risorgimento (oh, le frasi romantiche e patetiche che come zucchero caramellato filavano nell'aria scintillante del giardino di via dell'Istria!) bensì la grossa manovra d'una borghesia paurosa e irritata che voleva sopra tutto ostacolare l'avanzata del socialismo. Anche i reazionari triestini irredentisti avevano dimostrato, al tempo loro, come il Venezian, un congenito disprezzo per i lavoratori ("date il superfluo ai poveri!") e un loro miope, livido antisocialismo. La conseguenza che ai nostri occhi diveniva sempre più chiara ed evidente era che la borghesia nazionale aveva senz'alcuno scrupolo gettato in guerra una massa composta quasi unicamente di contadini, e di contadini del sud, i più ignoranti e i più miseri, quindi i più adatti a esser precipitati in un conflitto di cui non avrebbero capito nulla e avrebbero sopportato come una delle tante sciagure che piovevano sulla loro vita faticosa e primitiva — un diluvio o un terremoto, per l'appunto — con quella pazienza e quella rassegnazione che insegnava loro una chiesa tanto dolce e mite per i ricchi e tanto severa per i poveri.”

parte III, cap. II, p. 175
Le quattro ragazze Wieselberger

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“Da uomini con tanto di laurea, giorno per giorno milioni di animali indifesi —– soprattutto cani, gatti, conigli, cavie, topi, scimmie, maiali, ma anche cavalli, asini, capre, uccelli e perfino pesci – immobilizzati e imbavagliati e spesso con le corde vocali recise, vengono lentamente accecati con acidi, avvelenati a piccole dosi, sottoposti a soffocazione intermittente, infettati con morbi mortali, sventrati, eviscerati, segati, bolliti, arrostiti vivi, congelati per essere riportati in vita e ricongelati, lasciati morire di fame o di sete, molto spesso dopo che sono state resecate parzialmente o totalmente le glandole surrenali o l'ipofisi o il pancreas o dopo sezione del midollo spinale. In un solo cervello si conficcano fino a 150 elettrodi o vi si iniettano vari acidi o se ne asportano parti. Le ossa vengono spezzate una a una, i testicoli vengono schiacciati a martellate, si lega l'uretra, vengono recise le zampe, estirpati o trapiantati vari organi, si mettono a nudo i nervi, si procede allo smidollamento della spina dorsale mediante sonde di metallo, vengono cuciti gli sbocchi naturali "per vedere che cosa succede", poi vengono attentamente osservate le sofferenze, che possono durare settimane, mesi, anni, finché non sopraggiunge la morte liberatrice, che per la stragrande maggioranza di queste creature sarà l'unica anestesia che avranno mai conosciuto.”

Hans Ruesch (1913–2007) pilota automobilistico, scrittore e sceneggiatore svizzero

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“Ambizione (s. f.). Desiderio irresistibile di essere vilipeso in vita dai nemici e deriso dopo la morte dagli amici.”

Ambrose Bierce (1842–1914) scrittore, giornalista e aforista statunitense

1988, p. 25
Dizionario del diavolo

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“[Su José Mourinho] È davvero in gamba. Dopo quella frase del pirla è diventato ufficialmente il mio secondo idolo dietro ad Ancelotti.”

Alessandro Costacurta (1966) allenatore di calcio e ex calciatore italiano

Origine: Citato in "Io, Mourinho e Martina" http://www.gazzetta.it/Calcio/SerieA/Squadre/Milan/Primo_Piano/2008/07_Luglio/04/intervistacostacurta.shtml, Gazzetta.it, 4 luglio 2008.

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“Il nostro punto di partenza era questo: il peggior modo di raccontare il bene è farlo in modo didascalico. Tutti cattivi? Sì, in quel mondo non ci sono personaggi positivi, il bene ne è alieno. Nessuno con cui lo spettatore può solidarizzare, nel quale si può identificare. Nessun balsamo consolatorio. Nessun respiro di sollievo. Lo spettatore, in maniera simbolica, non doveva avere tregua, come non ha tregua chi vive nei territori in guerra. Quindi la visuale doveva essere unica. Nessuna salvezza per nessuno. Polizia, società civile, sono state messe in secondo piano perché così è nella testa dei personaggi che raccontiamo. Quindi nessuna via di fuga narrativa, nessuna quota di bontà pari a quella della cattiveria. Non una serie in cui ci sono " il cattivo irredimibile, il cattivo che si redime, un buono con delle ombre e il buono redentore". Con la storia di sangue e la storia d'amore. Questa dialettica così classica e così scontata non serve più a un paese che è andato culturalmente oltre. Ecco perché abbiamo scelto un modo diverso di raccontare, non l'unico, non il più giusto, ma certamente diverso. Condivido la critica che spesso viene mossa alle serie italiane – e soprattutto ai direttori di rete che le scelgono – di essere costruite come se qualcuno le avesse masticate prima di darle in pasto ai telespettatori per evitare che possano strozzarsi. Noi non volevamo costruire storie masticate, ma storie difficili da digerire, di quelle che ti tornano in mente il giorno dopo e ancora devi forzarti a scrollartele di dosso.”

Roberto Saviano (1979) giornalista, scrittore e saggista italiano
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“[Riguardo il ddl sulle unioni civili] Credo che questa maggioranza stia ottenendo esattamente la legge che voleva fin dall'inizio e, dopo tutto, credo pure il popolo italiano, nella sua media. Ma non c'è da stupirsi, perché noi abbiamo in casa il Vaticano. Quando tu hai in casa una religione, ben difficilmente riesci a muoverti in modo indipendente. Tutte le religioni, infatti, checché se ne dica, non sono né democratiche né libertarie. Sono religioni, prevedono un pensiero unico, con tanto di manuale, stile servizio militare: esattamente come nel servizio militare, devi fare determinate cose. Alla fine, quindi, questo è.”

Carlo Martelli (1966) accademico e politico italiano

Origine: Citato nel resoconto stenografico della seduta n. 582 del 25 febbraio 2016 http://www.senato.it/japp/bgt/showdoc/frame.jsp?tipodoc=Resaula&leg=17&id=00965977&part=doc_dc-ressten_rs-ddltit_rdddddl2081ecddcdfeducedqdf:3-intervento_airolam5s&parse=no; Senato della Repubblica – XVII Legislatura, Roma, 25 febbraio 2016. Video disponibile su YouTube.com https://www.youtube.com/watch?v=YYLvSeOpdJY

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“Assumi come auriga l'ottima intelligenza che è quella che viene dall'alto [sc. dagli dèi], e se dopo avere abbandonato il corpo giungerai al libero etere, sarai immortale come un dio, non più un uomo mortale.”

Pitagora (-585–-495 a.C.) matematico, legislatore, filosofo, astronomo, scienziato e politico greco

15, p. 315
Citato in Giamblico, Summa pitagorica

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