Frasi su manifesto
pagina 2

Lauren Kate photo
Salvatore Satta photo
Hans Ruesch photo
Hannah Arendt photo
Sigmund Freud photo

“Perciò la differenza tra me ed un uomo superstizioso consiste in questo: io non credo che un avvenimento verificatosi senza alcuna partecipazione della mia vita psichica possa rivelarmi cose arcane sul futuro; credo invece che un'espressione non intenzionale della mia vita psichica possa rivelarmi qualcosa di ignoto che, in fondo, appartiene solo alla mia vita psichica; credo alla casualità esterna (reale) ma non a quella interna (psichica). Insomma, il mio è l'atteggiamento esattamente opposto a quello del superstizioso; egli, non sapendo nulla della motivazione degli atti casuali e degli atti mancati, crede nella casualità psichica; è portato ad attribuire al caso esterno un'importanza che si manifesta nella realtà futura, ed a vedere nel caso un mezzo d'espressione di qualcosa che è nascosto nella realtà. Ci sono dunque due differenze tra me e l'uomo superstizioso: prima di tutto egli proietta all'esterno una motivazione che io cerco all'interno; in secondo luogo, egli interpreta il caso per mezzo di un avvenimento che io riconduco ad un'idea. Ciò che per lui è occulto per me è inconscio; in noi c'è la tendenza comune a non considerare il caso come tale, ma ad interpretarlo.
Ora io sostengo che quest'ignoranza cosciente e questa conoscenza inconscia della motivazione delle casualità psichiche sono una delle radici della superstizione. Proprio perché il superstizioso non sa nulla della motivazione dei suoi atti casuali e perché questa motivazione cerca di imporsi alla sua conoscenza, egli è obbligato a spostarla ed a collocarla nel mondo esterno.”

The Psychopathology of Everyday Life

Vladimir Vladimirovič Nabokov photo
Primo Levi photo
Plotino photo
Giuseppe Mazzini photo
Leonardo Da Vinci photo
George Clooney photo
Hans Urs Von Balthasar photo

“L'opera di Adrienne von Speyr [L'Apocalisse] è basata su alcuni presupposti. Essi sono essenzialmente i seguenti: 1) l'autore dell'Apocalisse è il discepolo prediletto Giovanni, che l'ha scritta come sua ultima opera dopo il Vangelo e le lettere; 2) le sue affermazioni vanno prese sul serio. Egli ha realmente visto quel che dice d'aver contemplato, e l'ha visto precisamente nel modo in cui lo riferisce: perciò non ha finto né il fatto del rapimento, perché una cosa del genere fa parte del modo di esprimersi del genere letterario apocalittico, né ha fatto ricorso a forme e immagini letterarie esistenti, magari per esprimere un'estasi effettiva; la sua opera è originaria ed autonoma. Essa, qualora qui si possa seriamente parlare di un genere letterario, costituisce al riguardo lanalogatum princeps; se l'Apocalisse conclude la serie delle visioni e predizioni bibliche genuine, allora queste (soprattutto in Ezechiele e Daniele) nell'economia salvifica divina erano orientate alla "rivelazione" conclusiva "di Gesù Cristo concessagli da Dio". Erano predizioni preparatorie e parziali di quanto Dio volle ora rivelare per mezzo di Cristo ai suoi servi nella Chiesa e che manifestò "inviando il suo angelo al suo servo Giovanni"”

Hans Urs Von Balthasar (1905–1988) presbitero e teologo svizzero

Ap 1,1
Origine: Dall'introduzione a Adrienne von Speyr, L'Apocalisse, traduzione di Carlo Danna, Jaca Book, Milano, 1983. ISBN 88-16-30102-3

Hans Urs Von Balthasar photo
Romano Guardini photo
Karl Rahner photo
Giordano Bruno photo
Stephen King photo
Richard Dawkins photo

“È troppo facile confondere la passione di chi è disposto a cambiare parere con l'integralismo che non cambia mai nulla. I cristiani integralisti si oppongono appassionatamente all'evoluzione, mentre io appassionatamente la sostengo. Passione per passione, parrebbe una condizione di parità. Ma, per citare un aforisma non ricordo di chi, quando si sostengono due opposti punti di vista con uguale forza, non è detto che la verità stia al centro. È possibile che una delle due parti si sbagli; e questo giustifica la passione della parte avversa. Gli integralisti sanno in che cosa credere e sanno che niente farà mai loro cambiare idea. La citazione da Kurt Wise […] è esemplare: «Se tutte le prove dell'universo andassero contro il creazionismo, sarei stato il primo ad ammetterlo, ma sarei rimasto creazionista perché è quello che la Parola di Dio sembra indicare. E qui io devo collocarmi.». Non si sottolineerà mai abbastanza la differenza tra questa appassionata fedeltà alla Bibbia e l'altrettanto appassionata fedeltà dello scienziato alle prove empiriche. L'integralista Kurt Wise afferma che neanche le più schiaccianti prove concrete gli farebbero mai cambiare idea. Il vero scienziato, per quanto «creda» con forza all'evoluzione, sa esattamente che cosa gli farebbe cambiare idea: prove contrarie. Come rispose J. B. S. Haldane quando gli chiesero che cosa avrebbe potuto smentire l'evoluzione: «Conigli fossili nel Precambriano». Mi si permetta di formulare la versione opposta del manifesto di Kurt Wise: «Se tutte le prove dell'universo dimostrassero l'attendibilità del creazionismo, sarei il primo ad ammetterlo e cambierei subito idea. Stando le cose come stanno, tutte le prove disponibili (e ve n'è in abbondanza) sono a favore dell'evoluzionismo. È per questo e solo per questo che lo sostengo con una passione pari a quella dei suoi oppositori. La mia passione si basa sulle prove. La loro, che sfida apertamente l'evidenza, e solo la loro è integralista..”

Richard Dawkins (1941) etologo, biologo e divulgatore scientifico britannico
Albert Einstein photo
Albert Einstein photo
Albert Einstein photo
Paul Valéry photo
José Saramago photo
Jack London photo

“La materia è la grande illusione. La materia, cioè, si manifesta nella forma e la forma è un fantasma.”

Jack London (1876–1916) scrittore statunitense

capitolo XII

Oscar Wilde photo
Stanisław Jerzy Lec photo

“Quando non tira vento, anche il galletto in cima al campanile manifesta del carattere.”

Stanisław Jerzy Lec (1909–1966) scrittore, poeta e aforista polacco

Pensieri spettinati

Heinrich Heine photo
Thomas Mann photo
André Breton photo

“Il meraviglioso è sempre bello, anzi, solo il meraviglioso è bello.”

André Breton (1896–1966) poeta, saggista e critico d'arte francese

Origine: Dal Manifesto del surrealismo.

André Breton photo
Honoré De Balzac photo
Ernst Jünger photo
Ernst Jünger photo
Ernst Jünger photo
Marshall McLuhan photo
Pelham Grenville Wodehouse photo
Giovannino Guareschi photo

“Nel segreto della cabina elettorale Dio ti vede, Stalin no.”

Giovannino Guareschi (1908–1968) scrittore italiano

Manifesto elettorale 1948, da Mondo Candido 1946-1948, a cura di C. e A. Guareschi, Rizzoli, pag. 417

Ferdinando Galiani photo
Jean Paul Sartre photo
Baruch Spinoza photo
Johann Gottlieb Fichte photo
Arthur Schopenhauer photo
Arthur Schopenhauer photo
Arthur Schopenhauer photo
Arthur Schopenhauer photo

“Preso sensu proprio il dogma diventa rivoltante. Esso, infatti, prevedendo le eterne torture dell'inferno, fa scontare con pene senza fine qualche fallo o persino la mancanza di fede di una vita che spesso non giunge neppure a vent'anni; in più vi è il fatto che questa dannazione quasi universale è in realtà la conseguenza del peccato originale e quindi il risultato inevitabile della prima caduta dell'uomo. Ma questa caduta avrebbe dovuto, in ogni caso, essere prevista da colui che in primo luogo non ha creato gli uomini migliori di quello che sono, e poi ha loro apprestato un tranello, pur sapendo che vi sarebbero caduti, poiché tutto era opera sua e nulla gli rimane nascosto. Secondo questo dogma egli avrebbe chiamato dal nulla all'esistenza un genere umano debole e soggetto al peccato per poi condannarlo a torture senza fine. Inoltre c'è da aggiungere che il Dio che prescrive l'indulgenza e il perdono di ogni colpa fino a giungere all'amore per i nemici non manifesta simili sentimenti, bensì cade in sentimenti opposti; perché un castigo che subentra alla fine delle cose, quando tutto è passato e concluso, non può avere per scopo né il miglioramento né l'intimorimento: è, dunque, soltanto vendetta. Visto così, sembra persino che l'intero genere umano sia stato in realtà destinato e creato apposta per l'eterna tortura e dannazione – tranne quelle poche eccezioni che, non si sa perché, sono state salvate mediante la predestinazione, per grazia di Dio. A parte queste eccezioni, risulta come se il buon Dio avesse creato il mondo affinché il diavolo se lo pigliasse; onde egli avrebbe fatto assai meglio se vi avesse rinunciato.”

Arthur Schopenhauer (1788–1860) filosofo e aforista tedesco

L'arte di insultare

Dylan Thomas photo
Cyril Northcote Parkinson photo
Gottfried Wilhelm von Leibniz photo

“È manifesto che le sostanze create dipendono da Dio, il quale le conserva e, anzi, le produce continuamente con una sorta di emanazione, come noi produciamo i nostri pensieri.”

Origine: Da Discorsi di Metafisica, 14; citato in Gottfried Wilhem Leibniz, Monadologia, a cura di Salvatore Cariati, Bompiani, 2011, p. 123.

Elias Canetti photo
Carl Gustav Jung photo

“Con la sua rimozione della sessualità manifesta, il Cristianesimo è il negativo dell'antico culto sessuale.”

Carl Gustav Jung (1875–1961) psichiatra, psicoanalista e antropologo svizzero

Origine: La libido, simboli e trasformazioni (1912), p. 207; 2006

Francesco Guccini photo
Lev Nikolajevič Tolstoj photo
Lev Nikolajevič Tolstoj photo
Fénelon photo
Aulo Cornelio Celso photo
Aulo Cornelio Celso photo
Lev L'vovič Tolstoj photo

“Nella sua profonda opera Della vita, che era anche il libro preferito di mia madre, Tolstoj parla della ragione come fonte stessa della nostra vita. Questo testo fu scritto con un vigore e un fervore eccezionali. In quel periodo si videro rinascere di nuovo in mio padre allegria e buon umore. Il suo lavoro lo appassionava ed era il segno più evidente della sua riuscita. Infatti questo libro di Tolstoj, poco noto alla massa dei lettori, è una delle più notevoli tra le sue opere filosofiche e religiose.
«La vera vita inizia solo nel momento in cui si manifesta la ragione.» La ragione è l'unica forza che riveli in noi l'amore.
Ed è ancora una nuova forma di fede che Tolstoj scopre all'interno della sua anima e che ci espone in quest'opera. A mio giudizio, Della vita e Il regno di Dio è in voi sono le opere religiose capitali di mio padre.
In quest'ultima opera di una chiarezza sorprendente e perfettamente armoniosa, Tolstoj esprime al meglio la propria dottrina, rivolgendosi direttamente agli uomini dalle professioni più disparate e predicando le sue idee. Zar, generali, ministri, giudici, preti, uomini di scienza, ognuno trova in questo sermone una parola che lo tocca personalmente e che lo invita a cambiare vita.
Fu l'ultima grande opera prettamente religiosa di mio padre e tutte quelle che scrisse in seguito non sono altro che ripetizioni.”

Lev L'vovič Tolstoj (1869–1945) scrittore russo

Origine: La verità su mio padre, pp. 123-124

Carl Schmitt photo
Jean-Marie Le Pen photo

“Le camere a gas erano un dettaglio della storia della Seconda guerra mondiale.”

Jean-Marie Le Pen (1928) politico francese

dall'intervista alla rivista Bretons del 25 aprile 2008; citato ne il manifesto, 26 aprile 2008, p. 2

Thomas Tryon photo

“Tutto ciò che si può sapere di Dio è manifesto nell'uomo.”

Thomas Tryon (1634–1703) mercante, scrittore e saggista inglese

Origine: Citato in Mannucci, p. 59.

Jean-Luc Marion photo
Giuseppe Rensi photo
Federico Caffè photo
Giuseppe Prezzolini photo
Alain Daniélou photo
Alain Daniélou photo
Alain Daniélou photo
Alain Daniélou photo
Papa Pio XII photo
George Steiner photo
Germaine de Staël photo
Michail Bakunin photo
Francesco Cossiga photo
Papa Benedetto XVI photo
Papa Benedetto XVI photo

“L'amore infinito di Dio per ciascuno di noi si manifesta in modo pieno in Gesù Cristo. In Lui si trova la gioia che cerchiamo.”

Papa Benedetto XVI (1927) 265° vescovo di Roma e papa della Chiesa cattolica

Messaggi, Messaggio per la XXVII GMG

Giovanni Semeria photo
Johannes Trithemius photo

“Solamente quando la donna manifesta la propria malvagità, diventa buona!”
Aperte mala cum est mulier, tum demum est bona.

Publilio Siro scrittore e drammaturgo romano

Sententiae

“Una causa evidente ha già la sentenza pronta!”
Manifesta causa secum habet sententiam.

Publilio Siro scrittore e drammaturgo romano

Un questione evidente ha già entro di sé la sentenza.
Sententiae

Vincenzo De Luca photo

“Non era solo una scritta sui manifesti, era la verità: noi tutti siamo fieri di Salerno.”

Vincenzo De Luca (1949) politico italiano

Origine: Citato in La Città, n. 116, 17 maggio 2011, p. 4.

Marcello Pera photo
Cesare Cantù photo
Alberto Arbasino photo

“[Parlando di Gadda] La derisoria violenza della sua scrittura esplodeva esasperata, contestando insieme il linguaggio e la parodia, tra il ron-ron rondesco-neoclassico-fascistello e il pio-pio crepuscolare-ermetico-pretino, in schegge di incandescente (espressionistica) espressività… Proprio come per Rabelais e per Joyce che gli sarebbero poi stati accostati, «a braccio» e «a orecchio», i suoi messaggi fanno a pezzi ogni codice, spiritate e irritate, le sue invenzioni verbali dileggiano significati e significanti; devastano ogni funzione o finalità comunicativa; rappresentano innanzitutto se stesse, e i propri fantasmi, in un foisonnement inaudito e implacabile di spettacolari idioletti… […] La complessa ricchezza linguistica e tematica dell'opera gaddiana, così visceralmente composta e tramata, e sardanapalesca, e pantagruelica, continua a sollecitare una pluralità di letture, a diversi livelli, lungo differenti parametri, secondo i più svariati presupposti e pregiudizi: a costo di razionalizzare fin troppo lucidamente attraverso nitidi procedimenti di schede e di referti quel suo atrabiliare viluppo di fantasticate irrisioni e di furie «compossibili»… […] Non per nulla, gl'interessi enciclopedici dell'Ingegnere coincidono (fino al delirio di riversare tutta la Funzione nell'Espressione) coi manifesti tracciati due secoli fa dagli impeccabili fratelli Verri e da Cesare Beccaria, risoluti a insultare programmaticamente la Crusca in nome di Galileo e di Newton, cioè a sviluppare una cultura extraletteraria cosmopolita e un pensiero intellettuale «assolutamente moderno» a dispetto della grammatica arcaica dei Pedanti, trasgredendo al purismo imbecille che caldeggia l'impiego di qualsiasi grulleria del Piovano Arlotto per definire prodotti e nozioni del nostro tempo.”

Alberto Arbasino (1930) scrittore, saggista e giornalista italiano

da Genius Loci, in Certi romanzi, pp. 339-71

Rainer Riesner photo
Walter Bonatti photo
Osho Rajneesh photo
Osho Rajneesh photo

“Quando voi non siete, il Divino si manifesta. Quando voi siete, il Divino è assente.”

Osho Rajneesh (1931–1990) filosofo indiano

La dottrina suprema