Frasi su regina

Una raccolta di frasi e citazioni sul tema regina, essere, due-giorni, re.

Frasi su regina

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“L'amore rende bugiardi.”

Regina della corte Seelie
Shadowhunters, Città di cenere

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“Non capisco cosa vuoi dire a proposito della 'tua' strada,» disse la Regina: «qui tutte le strade sono MIE.”

Lewis Carroll (1832–1898) scrittore, matematico e fotografo britannico

Attraverso lo specchio

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“Il cuore lo trovai in corsia caduto mezzo morto, poi si rialzò ma restò zoppo.”

Claudio Baglioni (1951) cantautore italiano

da Reginella Reginè
Io sono qui

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“Io trovo vergognoso che tanti italiani e tanti europei abbiano scelto come vessillo il signor (si fa così per dire) Arafat. Questa nullità che grazie ai soldi della Famiglia Reale Saudita fa il Mussolini ad perpetuum e che nella sua megalomania credi di passare alla Storia come il George Washington della Palestina. Questo sgrammaticato che quando lo intervisti non riesce nemmeno a compilare una frase completa, un discorso articolato. Sicché per ricomporre il tutto, scriverlo, pubblicarlo, duri una fatica tremenda e concludi che paragonato a lui perfino Gheddafi diventa Leonardo da Vinci. Questo falso guerriero che va sempre in uniforme come Pinochet, mai che indossi un abito civile, e che tuttavia non ha mai partecipato ad una battaglia. La guerra la fa fare, l'ha sempre fatta fare, agli altri. Cioè ai poveracci che credono in lui. Questo pomposo incapace che recitando la parte del Capo di Stato ha fatto fallire i negoziati di Camp David, la mediazione di Clinton. No-no-Gerusalemme-la-voglio-tutta-per-me, Questo eterno bugiardo che ha uno sprazzo di sincerità soltanto quando (en privè) nega a Israele il diritto di esistere, e che come dico nel mio libro si smentisce ogni cinque secondi. Fa sempre il doppio gioco, mente perfino se gli chiedi che ora è, sicché di lui non puoi fidarti mai. Mai! Da lui finisci sistematicamente tradito. Questo eterno terrorista che sa fare solo il terrorista (stando al sicuro) e che negli Anni Settanta cioè quando lo intervistai addestrava pure i terroristi della Baader-Meinhof. Con loro, i bambini di dieci anni. Poveri bambini. (Ora li addestra per farne kamikaze. Cento baby-kamikaze sono in cantiere: cento!). Questa banderuola che la moglie la tiene a Parigi, servita e riverita come una regina, e che il suo popolo lo tiene nella merda. Dalla merda lo toglie soltanto per mandarlo a morire, a uccidere e a morire, come le diciottenni che per meritarsi l'uguaglianza con gli uomini devono imbottirsi d'esplosivo e disintegrarsi con le loro vittime. Eppure tanti italiani lo amano, sì. Proprio come amavano Mussolini. Tanti altri europei, lo stesso.”

Oriana Fallaci (1929–2006) scrittrice italiana

Origine: Da Sull'antisemitismo http://www.oriana-fallaci.com/18-aprile-2002/articolo.html, Panorama, 18 aprile 2002.

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“Quando la festa comincerà | tu sarai regina | tutta la gente si fermerà | a guardarti stupita.”

Eros Ramazzotti (1963) cantautore italiano

da Per me per sempre
Stilelibero

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“L'ape regina è dolce e ballerina | ti sfiora con le ali | ama la libertà.”

Vasco Rossi (1980) cantautore italiano

da L'ape regina, n. 14
Sono innocente
Origine: Testo di Luca Rossi Schmidt e Vasco Rossi.

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“Grande civiltà di Napoli: la città più civile del mondo. La vera regina delle città, la più signorile, la più nobile. La sola vera metropoli italiana.”

Elsa Morante (1912–1985) scrittrice e saggista italiana

Origine: Citato in laltrosud.it http://www.laltrosud.it/HannodettodiNapoli/tabid/66/language/it-IT/Default.aspx.

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“«La stregoneria è la salsa piccante che gli idioti spargono sui loro fallimenti cercando di soffocare il sapore della propria incompetenza.»”

George R. R. Martin (1948) autore di fantascienza statunitense

Tyrion Lannister
2016, p. 471
La Regina di Draghi

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“Ed io incendiai tutto di te ma si smorzò bagnato dal pianto del rimpianto.”

Claudio Baglioni (1951) cantautore italiano

da Reginella Reginè
Io sono qui

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“Tagliategli la testa!”

Regina di cuori
Le avventure di Alice nel Paese delle Meraviglie

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“Allora è più giusto che io ti lasci a qualcun altro | tanto so che questi attimi passeranno | so che un re può perdere una regina | ma conservare lo scranno.”

Ghemon (1982) rapper italiano

da Propositi di inizio anno, n. 21
E poi, all'improvviso, impazzire feat. The Love 4tet

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“Se non si sogna, si muore ragazzi. Si deve sognare. Io ho ancora quello di vedere la Juve in B. La Juventus è stata la regina di un certo modo di fare calcio, lo sapevamo tutti. E anche se sono anti Juve a vita, devo riconoscere che in qualche modo questa squadra ha contribuito allo spettacolo calcistico.”

Franco Zeffirelli (1923–2019) regista italiano

Origine: Dall'intervista La Nazione - Zeffirelli: "Sogno la Juve in Serie B, ma devo ammettere che..." http://www.tuttojuve.com/altre-notizie/la-nazione-zeffirelli-sogno-la-juve-in-serie-b-ma-devo-ammettere-che-255287, riportata su Tuttojuve.com, 4 ottobre 2015.

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“Benevento! È città legata per secoli al papato da molteplici vincoli di carattere religioso e civile, che affondano le radici nella storia. Dall'alto ho potuto ammirare la verde conca in cui sorge la vostra bella città, circondata da monti e da boschi. All'interno della Regione campana, nel cuore del Sannio storico, Benevento, lungi dal chiudersi in se stessa, è rimasta sempre aperta e disponibile ai contatti con le altre popolazioni della penisola e anche con le genti al di là del mare: la grande via romana – la "regina viarum"”

Papa Giovanni Paolo II (1920–2005) 264° vescovo di Roma e papa della Chiesa cattolica

che passava da qui, apriva le porte verso l'Oriente. Città di duchi e di signori, con i suoi monumenti essa ricorda la grandezza civile e religiosa che l'ha distinta nei secoli. Il suo è un nome augurale, che le fu dato dalla Roma pagana in sostituzione di "Maleventum"; ma il vigore più vero le è venuto dalla nuova Roma, quella cristiana, che le ha trasmesso la "buona novella" del Vangelo. Città di Benevento, io auspico che il tuo passato di rinomanza civile e di impegno religioso divenga ancora, per quanti oggi ti abitano, forza propulsiva per costruire un avvenire di autentico progresso! (da Incontro con la cittadinanza di Benvento, 2 luglio 1990 http://www.vatican.va/holy_father/john_paul_ii/speeches/1990/july/documents/hf_jp-ii_spe_19900702_cittadinanza-benevento_it.html)

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“Colui che non mantiene fede quando è dovuta, difficilmente potrà ottenerla quando non è dovuta.”

Maria Stuarda (1542–1587) regina di Scozia, Francia e d'Inghilterra

Maria avvertiva il fratellastro e reggente Moray che se il popolo si era ribellato a lei, nata regina, avrebbe probabilmente fatto lo stesso con lui, un bastardo
Origine: Citato in Antonia Fraser, Maria Stuart: La tragedia di una regina, p. 385.

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“Un monarca può creare una sola regina.”

Origine: Gli ultimi fuochi, p. 127

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“La grande riputazione acquistatasi da Alaimo non potea non destar sospetti nell' animo dell' infante don Giacomo, precoce mirabilmente nella cattiveria, ed al quale bene appropriava il Muntaner il proverbio catalano: «Spina non punge se non nasce acuta (2)». Certamente contribuiva a renderlo sgradito all' infante e alla corte la superbia della moglie Macalda, la quale pare che molto potesse sull' oramai vecchio marito. Ella niegava di dare a Costanza il nome di regina; chiamavala «la madre di don Giacomo». In corte non andava quasi mai, o se qualche volta mostravasi era per fare sfoggio de' suoi vestiti di porpora e de' suoi ricchi adornamenti (3). Essendo incinta, come maggiore ad ogni legge, volle far soggiorno nel convento de Frati minori, che piacevale per l'amenità del luogo, e quivi partorì. Costanza andò a visitarla e fa sgarbatamenie ricevuta: si profferì col figlio a tenere al fonte battesimale il fanciullo: rispose la madre che temea il freddo dell' acqua gli nuocesse così piccino; e tre dì dopo lo fece battezzare dandolo a tenere ad uomini del popolo. Un' altra volta fu notato, che essendosi la regina, perché inferma, fatta portare su di una barella da Palermo al santuario di Morreale, l'indomani Macalda, ne inferma ne per cagione di divozione, si fece portare per le vie di Palermo in barella coperta di scarlatto, e di poi viaggiò in quella guisa da quella città fino a Nicosia, il che parve strana e superba cosa in quei tempi. Spiacque anco molto in corte, che viaggiando per l'isola 1 infante don Giacomo con iscorta di trenta cavalli, ella, che volle accompagnarlo, ne menasse seco trecento, e si arrogasse l'autorità di maestro giustiziere, ufficio stato conceduto al marito. Ne le parole raffrenava, e sappiamo che un dì disse al Loria, uomo alla corte devotissimo, e dell'autorità e fama di Alaimo invido e nemico: «Bel compenso ci rende il vostro re don Pietro! Noi lo chiamammo compagno e non re, ed egli, assumendo il dominio del regno, noi che siamo compagni tratta come servi (d)». Aggiungono gli storici a questi fatti palesi e certi altri oscuri e forse finti, cioè che Macalda facesse giurare il marito non darebbe consigli contro i Francesi, procurerebbe il loro ritorno in Sicilia (2). Queste femminili vanità ed intemperanze, se non cagionarono, sollecitarono la rovina di Alaimo, il quale avendo molto contribuito ad assicurare la corona di Sicilia a' reali di Aragona, dovea da costoro essere odiato, perché somiglianti beneficj si pagan sempre colla ingratitudine. Giacomo raduna segretamente in Trapani tutti i suoi fedeli e tutti i Catalani eh' erano ne' dintorni. Quivi egli chiama a sé Alaimo, gli espone i pericoli del regno se il padre non mandi solleciti aiuti : egli solo potrebbe ottener tutto: vada in Catalogna; le galere sono nel porto apparecchiate: salvi alla patria la libertà e al re la corona. Allora tutti i cortigiani circondano Alaimo, e lo priegano con grave istanza e lo sollecitano a partirsi. È li fissa in viso, comprende il suo stato, non vede scampo, risponde che andrà, e nel medesimo dì monta in nave e naviga verso Barcellona, ove Pietro lo accoglie onorevolmente, loda, promette e lo ritiene seco con segni di affetto non sì bene simulati che Alaimo dell' infingimento non s'accorgesse (4).”

Giuseppe La Farina (1815–1863) patriota e scrittore italiano

Vol VI: 1250-1314, Cap. LV Della rovina di Alaimo di Lentini e di sua moglie Macalda, pp. 303-304
Storia d'Italia narrata al popolo italiano

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“Appartengo al mio popolo, ma non come intendeva Elisabetta I. Non ho scelto io di essere regina, so ciò che si attendono da me, manterrò i miei impegni.”

Elisabetta II del Regno Unito (1926–2022) regina del Regno Unito

Citazioni di Elisabetta II
Origine: Citato in Matilde Lucchini, Elisabetta II in Le ultime monarchie, 1973, Istituto Geografico De Agostini, p. 123.

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“In questi giorni ho visto la fotografia della regina Elisabetta e del Papa che si sono incontrati. Erano l'immagine di due resti. La monarchia dentro la chiesa e la monarchia dentro lo Stato.”

Giulio Giorello (1945) filosofo e matematico italiano

Origine: Citato in Dino Cofrancesco, Elogio di Giulio Giorello e delle differenze (tra noi e lui) http://www.loccidentale.it/node/96197, loccidentale.it, 26 Settembre 2010.

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“"Comunque" continuò Hermione, come se non fossero stati appena aggrediti da un tronco di legno,"Lumacorno darà una festa di Natale, Harry, e non potrai evitarla stavolta, perché mi ha chiesto di controllare le tue serate libere in modo da organizzarla quando potrai esserci anche tu". Harry gemette. Nel frattempo Ron, che si era alzato in piedi e con tutta la sua forza stava cercando si spremere il baccello nella ciotola, sbottò, rabbioso: "E questa è un'altra festa riservata ai cocchi di Lumacorno, vero?" "Solo per il Lumaclub, sì" rispose Hermione.
Il baccello schizzò via dalla stretta di Ron, colpì il vetro della serra, rimbalzò sulla testa della professoressa Sprite e le fece volar via il vecchio cappello rappezzato. Harry andò a riprenderlo; quando tornò, Hermione stava dicendo: "Senti, non l'ho inventato io il nome Lumaclub…" "Lumaclub" ripeté Ron con un ghigno beffardo degno di Malfoy. "È penoso. Be', spero che ti diverta. Perché non provi a uscire con McLaggen, così Lumacorno potrà nominarvi Re e Regina dei Lumaconi…" "Possiamo portare degli ospiti" lo interruppe Hermione, che per qualche ragione era violentemente arrossita, "e stavo per chiederti di venire, ma se la pensi così allora lascio perdere!" Harry all'improvviso desiderò che il baccello fosse volato molto più lontano, in modo da non dover stare lì con quei due. Senza che lo notassero, prese la ciotola e cercò di aprire il baccello nel modo più rumoroso e violento che riuscisse a escogitare, ma questo purtroppo non gli impedì di sentire ogni parola.
"Stavi per invitare me?" chiese Ron in tutt'altro tono.
"Sì" rispose Hermione, adirata. "Ma se preferisci che esca con McLaggen…"
Ci fu una pausa durante la quale Harry continuò a pestare il baccello elastico con una paletta.
"No che non lo preferisco" bisbigliò Ron.
Harry mancò il baccello e colpì la ciotola, che andò in pezzi.
"Reparo" ordinò subito, picchiettando i frammenti con la bacchetta, e la ciotola tornò integra. Ma il fracasso evidentemente ricordò a Ron e Hermione che Harry era a un passo da loro. Hermione apparve turbata e cominciò subito a cercare la sua copia di Alberi Carnivori del Mondo per scoprire il modo corretto di spremere i baccelli di Pugnacio; da parte sua, Ron era imbarazzato ma anche compiaciuto.
[…] Non era veramente sorpreso, pensò Harry mentre lottava con un tralcio spinoso deciso a strangolarlo; aveva avuto il sospetto che prima o poi sarebbe potuto succedere. Ma non era sicuro di come si sentiva al riguardo. Lui e Cho ormai erano troppo imbarazzati per guardarsi, figuriamoci parlarsi; e se Ron e Hermione si fossero messi insieme e poi si fossero lasciati? La loro amicizia sarebbe sopravvissuta? Harry ricordò le poche settimane in cui non si erano parlati, al terzo anno; non si era affatto divertito a cercare di riconciliarli. E se invece non si fossero lasciati? Se fossero diventati come Bill e Fleur, e si fosse rivelato imbarazzante stare con loro, e lui fosse stato escluso per sempre?”

Origine: Harry Potter e il principe mezzosangue, pp. 260-262

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“Non vada un picciol legno | a contrastar col vento, | a provocar lo sdegno | d'un procelloso mar.”

Pietro Metastasio (1698–1782) poeta italiano

da Pel giorno natalizio di Maria Teresa Imperatrice Regina

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“Fate degli Apostoli! E date loro per condottiera Maria: l'Apostola e la Regina.”

Giacomo Alberione (1884–1971) presbitero e editore italiano

Maria Regina degli Apostoli

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“Era l'anno dei mondiali quelli del '66, | la regina d'Inghilterra era Pelé.”

Antonello Venditti (1949) cantautore italiano

da Giulio Cesare, n. 3
Venditti e segreti

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“Semina maldicenza: riga la macchina del Re di Spagna e di' in giro che è stata la Merkel, poi metti il Guttalax nella birra alla Merkel e dille che è stata la regina d'Inghilterra, vai in Olanda dove c'è scritto "zoccoli" ci metti la "e" e togli la "i" e e gli dici che sono stati gli svedesi. E quando tutti si mandano affanculo tu ci vendi le bombe atomiche!”

Maurizio Crozza (1959) comico, imitatore e conduttore televisivo italiano

da Crozza nel Paese delle Meraviglie, 11 dicembre 2015
Imitazioni, Antonio Razzi
Origine: Visibile al minuto 01:01:00 di Puntata 11/12/2015 https://www.youtube.com/watch?v=esoGTDUT4ZI, La7 Intrattenimento, YouTube.com, 11 dicembre 2015.

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“Ho sniffato cocaina nel bagno della regina. La regina aveva il suo bagno personale a cui nessuno poteva accedere. Ma qualcuno dello staff mi chiese se volessi visitarlo. Fu piacevole. Il bagno aveva persino le sedie di velluto.”

Noel Gallagher (1967) cantautore e chitarrista inglese

Origine: Citato in Noel Gallagher degli Oasis: sniffai cocaina nel bagno della regina a Downing Street http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2008/09/24/noel-gallagher-degli-oasis-sniffai-cocaina-nel.html, la Repubblica, 24 settembre 2008.

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“Siete mortali, invecchiate, morite – disse la Regina in tono sprezzante.”

Se questo non è l'inferno, dimmi, ti prego, che cos'è?
Shadowhunters, Città di cenere

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“La regina non è riuscita a trovare uova fresche. Non sarebbe possibile avere in qualche modo una dozzina di uova?”

Vittorio Emanuele III di Savoia (1869–1947) re d'Italia dal 1900 al 1946

Al diplomatico statunitense Robert Daniel Murphy che, a Brindisi nel settembre 1943, gli chiedeva se potesse fare qualcosa per aiutarlo
Citazioni di Vittorio Emanuele III
Origine: Citato in Robert Katz, La fine dei Savoia (The Fall of the House of Savoy), traduzione di Maria Vittoria Martinelli, Editori Riuniti, Roma, 1975, p. 444.

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“Lo specchio si groria forte tenendo dentro a sé specchiata la regina e, partita quella, lo specchio riman vile.”

Leonardo Da Vinci (1452–1519) pittore, ingegnere e scienziato italiano

Lo specchio e la regina
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“La forza è la regina del mondo, non già l'opinione. – Ma l'opinione fa uso della forza.”

Blaise Pascal (1623–1662) matematico, fisico, filosofo e teologo francese

n. 303, 1994

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“Il destino l'ha posta simbolica Regina di questo secolo, perché con esso viva la sua vita e muoia la sua morte.”

Stefan Zweig (1881–1942) scrittore, giornalista e drammaturgo austriaco

Origine: Maria Antonietta, p. 95

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“I sovrani migliori hanno avuto donne nelle proprie vite. Perché una regina non dovrebbe potersi sollazzare un proprio damo?”

Lin Yutang (1895–1976) scrittore e traduttore cinese

Origine: Madame Wu, p. 129

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“[su Margherita di Valois] La giovane sposa, figlia di Enrico II, era la perla della co­rona di Francia, Margherita di Valois, che con affettuosa fa­miliarità il re Carlo IX chiamava sempre mia sorella Margot. Certo, accoglienze tanto lusinghiere non erano mai state più meritate di quelle che si facevano in quel momento alla nuova regina di Navarra. Margherita a quel tempo aveva appena vent'anni, e già era oggetto delle lodi di tutti i poeti che la paragonavano alcuni all'Aurora altri a Venere citerea. Era in realtà la bellezza senza rivali di quella Corte nella quale Ca­terina de' Medici aveva riunito, per farne le proprie sirene, le più belle donne che aveva potuto trovare. La giovane sposa aveva i capelli neri, il colorito brillante, gli occhi voluttuosi velati da lunghe ciglia, la bocca rossa e fine, il collo elegante, il corpo tornito e snello e, perduto in una pianella di seta, un piede di bambina. I francesi cui apparteneva, erano fieri di vedere sbocciare nella loro terra un così splendido fiore e gli stranieri di passaggio per la Francia ripartivano abbagliati dalla sua bellezza se l'avevan soltanto vista, storditi dalla sua cultura se avevano parlato con lei. Certo è che Margherita era non soltanto la più bella, ma anche la più colta delle don­ne del suo tempo; si citava la frase di un dotto italiano che le era stato presentato e dopo aver parlato con lei un'ora in ita­liano, in spagnolo, in latino e in greco, l'aveva lasciata dicen­do nel suo entusiasmo:
«Vedere la Corte senza vedere Margherita è non vedere né la Francia, né la Corte».
Così i panegirici non mancarono al re Carlo IX e alla gio­vane regina di Navarra; si sa quanto gli ugonotti siano fecon­di. Inevitabilmente, allusioni al passato e domande per l'av­venire furono accortamente insinuate in mezzo a quegli indi­rizzi al re; ma a tutte le allusioni egli rispondeva con le sue labbra pallide e il suo sorriso astuto:
«Nel dare mia sorella Margot a Enrico di Navarra, io do il mio cuore a tutti i protestanti del regno».
La frase rassicurava gli uni e faceva sorridere gli altri poi­ché aveva in realtà due sensi: uno paterno e del quale in buo­na coscienza Carlo IX non voleva sovraccaricare il suo pen­siero; l'altro ingiurioso per la sposa, per il marito e anche per chi lo pronunciava, poiché ricordava alcuni sordi scandali con i quali la cronaca di Corte aveva già trovato il modo di lordare la veste nuziale di Margherita di Valois.”

Alexandre Dumas (padre) (1802–1870) scrittore francese

pp. 26-27

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