Frasi su via
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“No, via quest'immagine! Via quest'immagine! Piove, ma finché non rientrano non serve vederli lavorare!”

Guido Meda (1966) giornalista e conduttore televisivo italiano

GP d'Australia 2006, durante un sorpasso di Rossi su Melandri la regia inquadra i meccanici Honda, intenti a preparare le moto da bagnato
Tratte da alcune gare

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“La Via Perfetta non conosce difficoltà, | esclude solo ogni preferenza: | allontanato odio e amore, | essa si rivela a pieno, senza maschera. | Basta introdurre una differenza di un decimo di pollice, | e terra e cielo si separeranno: | se vuoi che la Via ti sia manifesta | non concepire pensiero né per essa né contro di essa. | […] Non star dietro alle complicazioni dell'esterno | e non dimorare nel vuoto interno […] Verbalismi e raziocinazioni – | più ci diamo ad essi, più siamo fuori strada | […] Non tentare di cercare il vero, | cessa solo di attaccarti alle opinioni. | Non appoggiarti al dualismo, | evita con cura di fermartivici; | non appena concepisci un bene e un male | ne seguirà la confusione e lo spirito sarà perduto. | […] Quando la mente non è turbata, è come se essa non esistesse. | Il soggetto si fa calmo non appena l'oggetto viene meno | […] Nell'unità del vuoto i due sono uno | e ognuno dei due contiene in sé tutte le diecimila cose | […] I saggi non agiscono | mentre gli ignoranti vincolano se stessi. | […] L'Illuminato non ha né simpatie né antipatie […] | Se l'occhio non si addormenta, | ogni sogno cesserà da sé | […] Ciò che è, è lo stesso di ciò che non è, | ciò che non è, è lo stesso di ciò che è: | bada a non fermarti | finché non hai raggiunto questo stato | […] Questo è il punto in cui le parole vengono meno, | perché non c'è passato, né futuro, né presente.”

Sēngcàn (529–606) monaco buddhista cinese

Origine: Da Xìnxīn míng; citato in Daisetz T. Suzuki, Saggi sul Buddhismo Zen, Vol. 1, Edizioni Mediterranee, 2013, pp. 185-190.

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“Scusa cara | ci sono dei momenti, | vien voglia di andar via, | non sai che cosa vuoi.”

Giorgio Gaber (1939–2003) cantautore, commediografo e regista teatrale italiano

da Evasione, n. 5
I borghesi

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“Breve è questa esistenza, come una visita fugace in una casa sconosciuta. La via da seguire è scarsamente rischiarata dal lume tremolante della coscienza.”

Albert Einstein (1879–1955) scienziato tedesco

Origine: Dall'elogio funebre di Rudolf Ladenburg, 1° aprile 1952, Archivio Einstein 5-160.
Origine: Citato in Walter Isaacson, Einstein: [la sua vita, il suo universo], p. 516

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“La Sicilia vada via dall'Italia e punti sul separatismo. L'Isola non sarà governata più dalla mafia, dalla politica, dai Calogero Sedara, ma dai siciliani veri, compresi i nobili, come ai tempi di Federico II. E di nuovo stupirà il mondo…”

Edward Luttwak (1942) economista e saggista rumeno

Origine: Citato in Luttwak: "La Sicilia vada via dall'Italia e punti sul separatismo". I grillini al timone? http://www.lavocedinewyork.com/Luttwak-La-Sicilia-vada-via-dall-Italia-e-punti-sul-separatismo-I-grillini-al-timone/d/13893/, La Voce di New York.com, 16 agosto 2015.

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“[Su Giorgio Morandi] Non ebbe mai un atelier nel senso pomposo del termine. Viveva e lavorava in una camera di media grandezza, una finestra della quale dava su un piccolo cortile ricoperto di verde […]. Qui si trovava anche la sua brandina, un vecchio scrittoio e il tavolo da disegno, una specie di libreria, il cavalletto e poi tutt'intorno su stretti scaffali l'arsenale, in attesa discreta, delle semplici cose che noi tutti conosciamo attraverso le sue nature morte: bottiglie, recipienti, vasi, brocche, utensili da cucina, scatole. Le aveva scovate chissà dove, per lo più da rigattieri, si era innamorato di ciascuna di esse, le aveva portate a casa una ad una, per poi disporre in fila questi trovatelli quali suoi compagni di stanza, in via sperimentale e con grandi speranze. Qui si trovavano dunque i suoi modelli veri e propri: le "cose" nel loro isolamento silenzioso, gli interlocutori del suo incessante dialogo. […] Quanto più essi diventavano parte del suo mondo abituale, dimostrando il proprio diritto di cittadinanza attraverso un crescente strato di polvere, tanto più gli stavano a cuore. Tutto ciò sembrava molto ordinato in modo piuttosto piccolo-borghese, relativamente ordinato; infatti attorno, davanti e dietro al cavalletto vi era abbastanza spesso una traccia evidente di inquietudine e di caos. Là si trovava una consolle a tre ripiani. Nel settore più basso, che poteva comprendere anche il pavimento, giaceva una confusione di quegli oggetti che l'avevano colpito a un primo esame ma che poi gli si erano dimostrati insufficienti per un discorso prolungato. Al piano di sopra si trovavano oggetti come comparse in attesa di una ancor possibile entrata in scena. Ma la scena, sulla quale comparivano i protagonisti scelti come interlocutori di un lungo dialogo, si trovava nell'ultimo ripiano, situato pressoché all'altezza degli occhi. Lì si trovavano queste cose scelte in tutta la loro imperturbabile solitudine; nelle mutevoli composizioni acquisivano una sconcertante personalità e cercavano anche di allacciare tra loro delle sottili relazioni dalle quali si costituiva pian piano, lenta-mente dalla loro prossimità, una compagine armonica. L'arrangiatore paziente era Morandi, che stava a vedere con dedizione ed ansia estreme il lento formarsi della comparsa delle cose; tutto ciò poteva durare dei giorni. […] E in questa comunicazione meditativa, che si faceva sempre più stretta, la distanza tra le cose e l'io contemplante era abolita […], sicché l'immagine infine raggiunta, la controimmagine che rispondeva al pittore, era al tempo stesso la sua autorappresentazione. Giunto a questo punto, Morandi si metteva a dipingere e trasponeva questa realtà, che egli aveva prefigurato con tanta cura, nella visualità del quadro, nella "seconda", più comprensiva realtà. Il vero e proprio atto pittorico durava spesso solo poche ore. Alcuni quadri mostrano chiaramente le tracce di una certa corsività nella pennellata. Sono segni di spontaneità, di un'estrema visione creatrice divampante come la fiamma di una candela che sprigiona l'ultimo guizzo.”

Werner Haftmann (1912–1999) storico dell'arte tedesco

Origine: Citato in Marilena Pasquali, Morandi, Art Dossier, n°50, Giunti, Firenze, ISBN 88-09-76143-X, pp. 6-8.

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“…con un'attillata camicetta candida e gli shorts bianchi aderenti, il tocco di colore di un nastro fra i capelli, sembrava un sogno che incede lungo la via.”

James Dougherty (1921–2005) poliziotto e marito di Marilyn Monroe

citato in Mike Evans, Marilyn, p. 23

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“[Ultime parole famose nel 2015] Garcia ha ricevuto proposte che si possono definire irrinunciabili, ma intende onorare il suo contratto. Non andrà via da Roma fino a quando non avrà vinto lo scudetto.”

Walter Sabatini (1955) dirigente sportivo, allenatore di calcio e calciatore italiano

Origine: Citato in Sabatini: «Garcia resterà alla Roma fino a quando vincerà lo Scudetto» http://www.giornalettismo.com/archives/1728201/sabatini-garcia-restera-roma-quando-vincera-scudetto/, Giornalettismo.com, 4 febbraio 2015.

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“La cultura è come la vita, e la vita è bella!”

Claudio Abbado (1933–2014) direttore d'orchestra italiano

dal programma televisivo Vieni via con me, Rai 3, 8 novembre 2010

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“Le periferie, che sono molto più integrate da un punto di vista di comunicazione rispetto a quelle del secolo scorso, sono invece distaccate e non rappresentate da un punto di vista sociale e politico. Qui spesso le reti sociali sono scadenti o assenti. Il controllo sugli spazi urbani periferici risulta complesso e difficile, tanto che vaste aree — specie nelle megalopoli — finiscono sotto il dominio di mafie e di cartelli internazionali o nazionali del crimine. La città del XXI secolo è sempre meno una comunità di destino. Anzi, mentre una parte di essa viene assorbita nei flussi globali e procede sulla via dell’internazionalizzazione, un’altra resta ai margini e fuori dai circuiti di integrazione, se non sprofonda in una condizione di isolamento. Sono i quartieri abbandonati dove spesso le persone vivono per l’intera esistenza e dove forse i figli faranno la stessa vita dei genitori. L’universo delle megalopoli si è strutturato in modo che molto spazio abitato diventi luogo di esclusione. La megalopoli produce costantemente periferie urbane e periferizzazioni umane. Di fronte a questa realtà, specie nel Sud del mondo, lo Stato e le istituzioni sovente rinunciano ad un controllo reale di questi spazi. Diventa un mondo perduto, in cui i drammi umani e sociali si annodano con reti criminose e ribellismi endemici, nel quadro di una cultura della sopravvivenza. Il cristianesimo — su impulso di papa Bergoglio — ha la possibilità di comprendere in modo nuovo la condizione umana e urbana del XXI secolo.”

Andrea Riccardi (1950) storico, accademico e pacifista italiano

da Periferie. Crisi e novità per la Chiesa, Jaka Book, 2016
Libri

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“Quando sono arrivato [alla Juventus] era normale ci fosse contestazione. Era andato via un grande allenatore ed era arrivato quello antagonista degli anni precedenti. Sto portando avanti il mio programma e spero di portare a casa qualche trofeo. Nel calcio come nella vita il tempo aggiusta tutto. Conta solo fare risultati. Può passare chiunque ma la colonna portante rimane la società.”

Massimiliano Allegri (1967) allenatore di calcio ed ex calciatore italiano

Origine: Citato in Giulia Borletto, Allegri: "Il calcio è fatto di cicli. Contano solo i risultati" http://www.tuttomercatoweb.com/serie-a/live-tmw-allegri-il-calcio-e-fatto-di-cicli-contano-solo-i-risultati-643656, Tuttomercatoweb.com, 6 febbraio 2015.

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“Modena è una città di Lombardia, | Che nel pantan mezza sepolta siede, | Ove si suol sm… da capo a piede | Chi s'imbatte a passar per quella via.”

Alessandro Tassoni (1565–1635) scrittore italiano

citato in Giuseppe Fumagalli, Chi l'ha detto?, Hoepli, 1921, p. 317
La Secchia rapita

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“[Parlando in consiglio comune dell'alluvione] Sulle prime, si è diffuso in tutti noi un senso di impotenza, sia per l'isolamento in cui ci siamo trovati nei momenti drammatici dell'inondazione sia per le proporzioni assunte dal disastro. […] Il criterio cui ci siamo ispirati è stato quello di richiedere natanti in grado di portare i primi soccorsi (ma in comune sono affluiti mezzi inadeguati alla necessità). Poi abbiamo cercato di portare cibo e acqua nelle zone rimaste sommerse. Ci siamo trovati davanti alla gente che rifiutava la cioccolata pur di avere pane e acqua. Questo esempio, meglio di qualunque altro, ci ha dato l'esatta misura di ciò che occorre a Firenze. Perciò abbiamo inviato richieste di cibo al governo e in tutte le parti d'Italia; le colonne hanno cominciato ad affluire poche ore dopo il ritiro delle acque e, attraverso i centri di smistamento realizzati dal nostro personale, abbiamo dato il via ai rifornimenti. […] Bisogna però fare tanto di più e abbiamo bisogno di tante cose. Ecco perché occorre sviluppare un'azione coordinata che impegni la giunta e i rappresentanti del consiglio nei piccoli come nei grandi eventi. […] Il Capo dello Stato ha potuto rendersi conto dell'immensità del disastro poiché ho personalmente insistito per la modifica dell'itinerario che era stato predisposto. Siamo stati nelle zone centrali e nel rione Santa Croce e avrei voluto accompagnarlo in Oltrarno verso Villamagna e il Bandino. Era già predisposto un barcone, ma le autorità non hanno voluto che il presidente andasse dall'altra parte del fiume e lo stesso onorevole Saragat, a questo punto, ha detto di aver visto abbastanza e di essersi reso conto delle proporzioni della sciagura. "Non credevo – è stato il suo commento – che il disastro fosse di questa misura". Ecco perché oggi Firenze è in condizione di chiedere tutti quegli aiuti che gli che sono necessari a farla risorgere.”

Piero Bargellini (1897–1980) scrittore e politico italiano

citato da L'alluvione di Piero Bargellini di Bernardina Bargellini Nardi, pag. 45-46

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“La Vita? Un gioco affatto | degno di vituperio, | se si mantenga intatto | un qualche desiderio.”

Guido Gozzano (1883–1916) scrittore italiano

La via del rifugio, [citation needed]
Poesie

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“Non perseguendo oggetti esteriormente, con la mente che non si affanna interiormente, se la mente è come una parete, si può entrare nella Via.”

Bodhidharma (483–540) monaco buddhista indiano

Origine: Citato in Musō Soseki, Buddismo e Zen, a cura di Thomas Cleary, traduzione di Roberto Sorgo, Gruppo Editoriale Armenia, Milano, 1996, p. 58.

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“Deviarmi? La via del mio fermo proposito è segnata da rotaie di ferro per correre sulle quali il mio spirito è scanalato. Su precipizi senza fondo, attraverso i cuori infestati delle montagne, sotto i letti dei torrenti, io mi precipito infallibilmente. Nessun ostacolo c'è, nessun gomito su questa mia strada di ferro.”

Achab: XXXVII; p. 199
Moby Dick
Variante: Deviarmi? Voi non potete deviarmi. La via del mio fermo proposito è segnata da rotaie di ferro per correre sulle quali il mio spirito è scanalato. Su precipizi senza fondo, attraverso i cuori infestati dalle montagne, sotto i letti dei torrenti, io mi precipito infallibilmente. Nessun ostacolo c'è, nessun gomito su questa mia strada di ferro!

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“Trenta quaranta, | tutto il Mondo canta | canta lo gallo | risponde la gallina…”

Guido Gozzano (1883–1916) scrittore italiano

La via del rifugio, [citation needed]
La via del rifugio
Origine: L'opera inizia con una antica filastrocca cantata dai bambini nei giochi a nascondino. Le strofe della filastrocca proseguono alternandosi a quelle del poeta.

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“Credi forse che questa Terra sia la unica dimora dell'Uomo? I vostri corpi, anche se circoscritti nel Tempo e nello Spazio, sono tratti da tutto ciò che si trova nel Tempo e nello Spazio. Quanto di voi proviene dal Sole, vive nel Sole. Quanto di voi procede dalla Terra, vive nella Terra. E così con tutte le altre sfere ed infiniti spazi intermedi. Solo gli sciocchi amano credere che la Terra sia l'unica dimora dell'Uomo, e che le miriadi di corpi fluttuanti nello Spazio non siano altro che ornamenti per la sua residenza e distrazioni per i suoi occhi. La Stella del Mattino, la Via Lattea, le Pleiadi, non sono le dimore dell'Uomo meno di quanto lo sia questa Terra. Ogni volta che esse inviano un raggio al suo occhio, innalzano lui a se stesse. Tutte le volte che egli passa sotto di esse, le attira verso di sé. Tutte le cose sono incorporate nell'uomo ed egli, a sua volta, è incorporato in esse. L'universo è solo un singolo corpo. Entrate in comunione con la sua più minuta particella, e sarete in comunione con tutto. E come voi, da vivi, morite continuamente, così, da morti, vivete incessantemente; se non in questo corpo, in un altro di diversa forma. Ma voi continuerete a vivere in un corpo finché non vi dissolverete in Dio; il che è come dire, fino a quando non prevarrete su ogni mutamento. […] Il Tempo ha, come legge, la ripetizione. Una volta accaduta nel Tempo, una cosa è destinata a continue ripetizioni; gl'intervalli, nel caso dell'uomo, possono essere lunghi o brevi a seconda dell'intensità dei desideri di questi e della sua volontà per la ripetizione. Se voi, passando dal ciclo noto come vita a quello conosciuto come morte, vi porterete dietro brame inestinte per la Terra ed appetiti insoddisfatti per le sue passioni, allora la calamita della Terra vi attirerà nuovamente al proprio seno. E la Terra vi allatterà, ed il Tempo vi svezzerà, vita dopo vita e morte dopo morte, finché, consenzienti e d'accordo, non vi svezzerete da soli una volta per tutte.”

Mikha'il Nu'ayma (1889–1988) scrittore e poeta libanese

Origine: Il libro di Mirdad, pp. 133-134

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“Il 20 luglio del 1973, all'apice della sua carriera, mentre sta per essere consacrato come una star internazionale, Bruce Lee muore. Post mortem diventerà comunque una star internazionale e un mito del cinema, ma sarà un mito che i suoi fan percorreranno a ritroso. Lee aveva trasformato il genere arti marziali in un fenomeno da botteghino, grazie al suo modo di concepire il genere e alla sua faccia. Quindi, siccome per gli occidentali "tutti i cinesi sono uguali", i distributori e i produttori internazionali da quel momento in poi trasformano tutti i cini che fanno Kung Fu in tanti piccoli Bruce Lee. Escono una valanga di pellicole con attori che vagamente assomigliano a Bruce Lee, nei credits e sui cartelloni vengono scritti a caratteri cubitali dei nomi assonati, tipo Bruce Li o Bruce Lai, Bruce Ly e tutti i Li che ti pare. Si replicano i plot dei film originali con Lee, se non altro per le atmosfere e le ambientazioni di base. I film bruceploitation e i film autentici di Bruce Lee si accavallano via via che il fenomeno Lee si espande in occidente. Coesistono nelle sale e nelle televisioni. Il filone si esaurisce dal 1978 in poi quando, finalmente, viene incoronata una nuova star adatta per i palati occidentali. Il suo nome è Jackie Chan e il film che chiude per sempre la bruceploitation è Snake in the Eagle's Shadow.”

Diego Cajelli (1971) fumettista e sceneggiatore italiano

Tra i vari film cloni con attori cloni, il mio preferito è: Exit the Dragon, Enter the Tiger, dove il fantasma di Bruce Lee, che è morto, chiede a Bruce Li di prendere il suo posto e vendicarlo.
Origine: Da Tutto il cinema exploitation! (prima parte) http://www.diegozilla.com/tag/documentazioni/, Diegozilla.com, 5 marzo 2015.

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“Invitare i lettori a non leggere gli articoli di Wikipedia e a preferire loro la Treccani, la Britannica o un’altra enciclopedia, cartacea o online, ma comunque provvista di un comitato editoriale è una cosa; convincerli davvero a farlo è un’altra. Di fatto, il problema dell’autorevolezza si pone a chiunque cerchi un’informazione. E dato che chiunque cerchi un’informazione ha molte probabilità di farlo usando Google, se un articolo di Wikipedia si trova in cima alla pagina di risposta di Google, come spesso capita, allora è inevitabile che si vada poi a guardare l’articolo di Wikipedia. La battaglia da combattere quindi non è invitare a non consultare Wikipedia o cercare di convincere che sarebbe meglio non guardare Wikipedia, quanto cercare di migliorare la qualità di quello che vi si trova, dato che è lì e non altrove che è probabile che i vostri amici, figli, colleghi e studenti finiranno per guardare, e dato che Wikipedia può venir editata.
Invitare ad intervenire su Wikipedia non è certo esente da rischi; innumerevoli possibilità di inquinamento si profilano all’orizzonte: persone che scrivono elogi ai propri beniamini (inclusi se stessi) e filippiche contro i propri nemici, interventi pubblicitari, vandalismo tribale o religioso, incapacità di mettere due parole in croce, impertinenza, dilettantismo e via dicendo. Ma non c’è nulla di nuovo sotto il sole. L’aneddotica invita a una certa cautela anche nel caso di enciclopedie cartacee di vecchio pelo. L’impareggiabile Edwards, luminosa enciclopedia di filosofia degli anni ’60 dello scorso secolo, avendo subappaltato le voci sulla filosofia italiana, offre al lettore una voce sull’assai marginale ‘Gallarate movement’ che tradisce la volontà del subappaltatore di dar lustro alle sue amicizie. Il Lexicon der Renaissance pubblicato nella ex Germania Orientale poco prima del crollo del Muro di Berlino può servire per un corso sulla cultura di regime della ddr e molto meno per ottenere informazioni sul Rinascimento. Più banalmente le enciclopedie, capitolazioni al tentativo di mettere ordine nel sapere imponendo l’unico registro classificatorio su cui nessuno ha obiezioni, ovvero l’ordine alfabetico, sono inevitabili specchi del loro tempo; non esistono enciclopedie perfette né metodi consensuali per generarle; non esiste un loro lettore da cima a fondo – e quando esiste, è un po’ eccentrico; sono collezioni di frammenti, legati a logiche decisionali che muovono da piani grandiosi e producono compilazioni di liste della spesa. E se servono, come servono, più a chi le scrive che a chi le legge, in quanto aiutano a mettere in forma semplice e concisa un sapere, o in quanto creano o cristallizzano identità culturali; allora la funzione addizionale di Wikipedia è che aiuta molti a chiarirsi le idee; non leggendo, ma scrivendo.”

Roberto Casati (1961) filosofo italiano

cap. Ha senso fare la guerra a Wikipedia?
Contro il colonialismo digitale

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“Se uno dopo essere andato via dice che è stato doloroso, allora non è stato doloroso. Non serve a niente dire questo. Higuaín ha sbagliato a tramare alle spalle della società e dei napoletani. Se fosse andato alla Juve in modo pulito non sarebbe stato odiato dai napoletani. Un giocatore che fa 36 gol è normale sia voluto da tutti, ma ci sono modi e modi per andar via.”

Diego Armando Maradona (1960) allenatore di calcio e calciatore argentino

Con data
Origine: Da un'intervista rilasciata a PiùEnne; citato in RILEGGI LIVE - Maradona: "Parlerò con ADL a Madrid, ho tante idee! Higuain? Ha tramato alle spalle! Sul Real, Mughini, Diego jr ed i cinesi..." http://m.tuttonapoli.net/in-primo-piano/rileggi-live-maradona-parlero-con-adl-a-madrid-ho-tante-idee-higuain-ha-tramato-alle-spalle-sul-real-mughini-diego-jr-ed-i-cinesi-301314, TuttoNapoli.net, 18 gennaio 2017.

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