Frasi sull'acqua
pagina 4

Mauro Leonardi photo
Leonardo Da Vinci photo

“Questa, bevendo la salsa acqua, caccia da sé il male; se truova la compagna in fallo, l'abbandona, e, quando è vecchia, i sua figlioli la covano e pascano, in fin che more.”

Leonardo Da Vinci (1452–1519) pittore, ingegnere e scienziato italiano

Cicogna; 1979, pp. 59-60
Bestiario o Le allegorie

Luigi Tenco photo

“Era l'autunno e il cameriere Antonio | servendo ad un tavolo di grandi industriali | sentì decidere che per l'estate prossima | sarebbe andata di moda l'acqua blu.”

Luigi Tenco (1938–1967) cantautore italiano

da La ballata della moda, n°7
Luigi Tenco canta Tenco, De André, Jannacci, Bob Dylan

Niccolò Ammaniti photo
Pablo Neruda photo
Giovanni Pascoli photo
Alfonso Gatto photo
Robert Pattinson photo

“Avevo pianificato una nuova vita, poi la porta si aprì e tutti i miei piani andarono in fumo.”

Robert Pattinson (1986) attore britannico

Film Come l'acqua per gli elefanti

David Foster Wallace photo
John Muir photo
Irène Némirovsky photo
Alessandro Baricco photo
Louis-ferdinand Céline photo

“Non sono tipo da messaggi o da idee io… Le idee, ne è piena l’enciclopedia… Io sono uno stilista. Un maniaco dello stile. Oh una cosa da nulla, una certa musichetta introdotta nello stile, tutto qui. Sono l’ultimo musicista del romanzo! Il resto, immaginazione, creatività e roba del genere, non mi interessa. La lingua, nient’altro che la lingua, ecco l’importante. La foto non è il vero: il vero lo si fa barando al modo giusto. Se prendi un bastone e vuoi farlo apparire diritto nell’acqua, devi prima curvarlo sennò sembra rotto. Bisogna romperlo prima di immergerlo. È un vero lavoro, è il lavoro dello stilista. Ci vuole un enorme respiro, grande sensibilità, è difficilissimo da fare, perché bisogna girarle attorno. Attorno a che? All’emozione! Perché in principio non era il verbo, era l’emozione. L’argot non si fa con il dizionario, ma con immagini nate dall’odio; è l’odio che fa l’argot! Tutti hanno voluto imitarmi, nessuno c’è riuscito… Mi prendono per un primitivo, un rozzo… Io invece sono un raffinato, un aristocratico, e quei cretini credono che improvvisi… Io so far ballare i tavolini e loro no, ecco la verità! I miei libri moriranno anche loro, e presto, si capisce, ma almeno avranno vissuto! Tanto i posteri saranno i cinesi… E quelli se ne fregheranno altamente della mia letteratura fessa e del mio stile vacca e dei miei tre puntini…”

Louis-ferdinand Céline (1894–1961) scrittore, saggista e medico francese
Erri De Luca photo
Italo Calvino photo
Jamaica Kincaid photo
Juan Ramón Jimenéz photo
Jonathan Safran Foer photo

“La casa dove tua bis-bis-bisnonna e io andammo a stare appena sposati dava sulle cascatelle […] Aveva pavimenti di legno e finestre magnifiche e spazio sufficiente per una famiglia numerosa. Era una bella casa. Una buona casa.
Ma l'acqua… diceva la tua bis-bis-bisnonna… non riesco a sentirmi quando penso.
Tempo, io la incalzavo. Datti tempo.
E, lascia che te lo dica: anche se la casa era spaventosamente umida, e il prato davanti una fangaia perenne a causa degli spruzzi; anche se i muri ogni sei mesi necessitavano di riparazioni, e scaglie di pittura cadevano dal soffitto in tutte le stagioni come neve… ciò che si dice di chi abita vicino a una cascata è vero.
Che cosa, chiese mio nonno, cosa si dice?
Si dice che chi abita vicino a una cascata non senta l'acqua.
Questo, si dice?
Esatto. Naturalmente la tua bis-bis-bisnonna aveva ragione.
All'inizio fu terribile. Non sopportavamo di rimanere in casa per più di poche ore di fila. Le prime due settimane furono caratterizzate da notti di sonno intermittente, litigi soltanto per il gusto di farci sentiore sopra lo scroscio. Litigavamo al solo scopo di ricordarci a vicenda che eravamo innamorati e non in preda all'odio.
Però le settimane successive andò un po' meglio: era possibile dormire qualche buona oretta per notte e mangiare con un disagio sopportabile. la tua bis-bis-bisnonna ancora malediceva l'acqua […], ma meno di frequente, e con minore furia. […]
La vita continuò perchè la vita continua, e il tempo passò, perchè il tempo passa, e dopo poco più di due mesi: Hai sentito? le domandai, una delle rare mattine in cui eravamo seduti insieme a tavola. Hai sentito? Deposi il mio caffè e mi alazi dalla sedia. La senti quella cosa?
Quale? mi chiese lei.
Esatto! risposi, correndo fuori per salutare a pugno teso la cascata. Esattamente!
Ballammo, lanciando in aria manciate d'acqua, senza sentire proprio neinte. Alternavamo abbracci di perdono e urla di umano trionfo all'indirizzo dell'acqua. Chi vince la battaglia? Chi vince la battaglia, cascata? Noi! La vinciamo noi!
E questo vivere vicino a una cascata, Safran. [.. ] Il timbro si sbiadisce. La lama si smussa. Il dolore si affievolisce. Ogni amore è scolpito nella perdita. […]
Ma questa non è tutta la storia, continuò la Meridiana. L'ho capito la prima volta che ho tentato di bisbigliare un segreto senza riuscirvi, o fischiettare una canzone senza insinuare la paura nei cuori di chi era nel raggio di centro metri, quando i miei colleghi della conceria mi hanno supplicato di abbassare la voce perché chi riesce a pensare se gridi in quel modo? Al che io ho domandato: STO DAVVERO GRIDANDO? * La storia della casa sulla cascata, la Meridiana”

Jonathan Safran Foer (1977) scrittore statunitense

Everything is Illuminated & Extremely Loud and Incredibly Close

Italo Calvino photo
Carlo Collodi photo
Anna Russo photo
Haile Selassie photo
Alessandro Manzoni photo
Franco Battiato photo
Stephen King photo
Matthieu Ricard photo
Dante Alighieri photo
Dante Alighieri photo
Adolfo Venturi (storico dell'arte) photo
Shirin Ebadi photo
Franz Schubert photo
William Blake photo

“L'uomo che non cambia mai parere è come l'acqua stagnante, e alleva i rettili della mente.”

William Blake (1757–1827) poeta, incisore e pittore inglese

un musico: da Memorabile apparizione, 2000
Il Matrimonio del Cielo e dell'Inferno

William Blake photo

“Il vino migliore è il più vecchio, l'acqua migliore
è la più nuova.”

William Blake (1757–1827) poeta, incisore e pittore inglese

Il Matrimonio del Cielo e dell'Inferno, Proverbi dell'inferno

William Hamilton photo
Alphonse De Lamartine photo
Jean Cocteau photo

“Chi ha bevuto l'acqua delle fontane di Rodi, a Rodi sempre tornerà.”

Jean Cocteau (1889–1963) poeta, saggista e drammaturgo francese

Origine: Il mio primo viaggio, p. 28

Jean Cocteau photo
Hans Urs Von Balthasar photo
Hans Urs Von Balthasar photo
Hans Urs Von Balthasar photo
Giordano Bruno photo
Graham Greene photo
Graham Greene photo
Richard Dawkins photo

“Il desiderio di individuare uno scopo in ogni dove è naturale in un animale che vive circondato da macchine, da opere d'arte, da strumenti e da manufatti aventi una precisa destinazione; un animale, per di più, i cui pensieri sono costantemente dominati dai propri obiettivi personali. Un'automobile, un apriscatole, un cacciavite o un forcone giustificano tutti la domanda: "A che cosa serve?". È probabile che i nostri predecessori pagani si siano posti il medesimo interrogativo sul tuono, sulle eclissi, sulle rocce e sui corsi d'acqua. Oggi ci facciamo vanto di esserci scrollati di dosso questo animismo primitivo. Se una pietra che si trova nel mezzo di un ruscello si rivela un comodo punto di appoggio per attraversarlo, noi consideriamo la sua utilità come un beneficio casuale, non come un vero e proprio scopo. Ma la tentazione atavica riaffiora prepotentemente quando veniamo colpiti da una tragedia (la parola stessa "colpiti" ha un'eco animistica): "Perché, perché il cancro/il terremoto/l'uragano ha colpito proprio mio figlio?". E la medesima tentazione può diventare addirittura motivo di compiacimento quando il dibattito verte su argomenti come l'origine di tutte le cose o le leggi fondamentali della fisica, nel qual caso culminerà puntualmente nella vuota domanda esistenziale "Perché vi è qualcosa invece del nulla?"”

Richard Dawkins (1941) etologo, biologo e divulgatore scientifico britannico

Ormai ho perso il conto delle volte in cui qualcuno si è alzato al termine della conferenza per proclamare: "Voi scienziati siete molto bravi a rispondere alle domande sui "Come", ma dovreste ammettere di essere impotenti dinanzi alle domande sui "Perché" ".
Il Fiume della Vita

Richard Dawkins photo
Albert Einstein photo
Hermann Hesse photo
Blaise Pascal photo
Paul Valéry photo
Paul Valéry photo
Gesualdo Bufalino photo

“Gira, rigira, da Talete in poi la filosofia pesta l'acqua nel mortaio.”

Gesualdo Bufalino (1920–1996) scrittore

Origine: Il malpensante, Marzo, p. 35

Roberto Gervaso photo
Roberto Gervaso photo
William Shakespeare photo

“La gloria è simile a un cerchio nell'acqua che va sempre allargandosi, sin quando per il suo stesso ingrandirsi si risolve nel nulla.”

William Shakespeare (1564–1616) poeta inglese del XVI secolo

Giovanna: da Enrico VI, atto I, scena II; traduzione di Goffredo Raponi, LiberLiber

Edmond Rostand photo
Ludovico Ariosto photo
Ludovico Ariosto photo

“Che chi ne l'acqua sta fin alla gola | ben è ostinato se mercé non grida.”

canto I, ottava L, versi 3-4
Orlando furioso
Variante: Che chi ne l'acqua sta fin'alla gola
Ben'e ostinato se merce non grida.

Alberto Moravia photo
Italo Svevo photo
Aldous Huxley photo
Terry Pratchett photo
Frank Herbert photo
Frank Herbert photo
Frank Herbert photo
Jorge Luis Borges photo
Maurice Maeterlinck photo
Paulo Coelho photo
Thomas Hardy photo
Pablo Neruda photo
Charles Baudelaire photo

“Chi beve solo acqua ha un segreto da nascondere.”

Charles Baudelaire (1821–1867) poeta francese

da I paradisi artificiali

Boris Vian photo
Dante Alighieri photo
Dante Alighieri photo
Stanisław Jerzy Lec photo

“Chi tiene l'acqua in bocca abbia almeno la creanza di non sputarla poi sugli altri.”

Stanisław Jerzy Lec (1909–1966) scrittore, poeta e aforista polacco

Pensieri spettinati

Charles Bukowski photo

“Dicono che l'acqua abbia sorretto Cristo: per uscirne indenni spero che siate quasi altrettanto fortunati.”

Charles Bukowski (1920–1994) poeta e scrittore statunitense

Sotto un sole di sigarette e cetrioli

Allen Ginsberg photo
Johann Wolfgang von Goethe photo

“Non sempre dove c'è l'acqua ci sono rane, ma là dove si sentono gracidare le rane c'è acqua.”

Johann Wolfgang von Goethe (1749–1832) drammaturgo, poeta, saggista, scrittore, pittore, teologo, filosofo, umanista, scienziato, critico d'arte e…
Georg Heym photo
Georg Heym photo

“Perché è morta? Perché, sola, discende | sull'acqua che fa all'erba mulinello?”

Georg Heym (1887–1912) scrittore tedesco

Ophelia I

Friedrich Nietzsche photo

“Avete sentito di quel folle uomo che accese una lanterna alla chiara luce del mattino, corse al mercato e si mise a gridare incessantemente: "Cerco Dio! Cerco Dio!". E poiché proprio là si trovavano raccolti molti di quelli che non credevano in Dio, suscitò grandi risa. "È forse perduto?" disse uno. "Si è perduto come un bambino?" fece un altro. "Oppure sta ben nascosto? Ha paura di noi? Si è imbarcato? È emigrato?" – gridavano e ridevano in una gran confusione. L'uomo folle balzò in mezzo a loro e li trapassò con i suoi sguardi: "Dove se n'è andato Dio? – gridò – ve lo voglio dire! L'abbiamo ucciso – voi e io! Siamo noi tutti i suoi assassini! Ma come abbiamo fatto? Come potemmo vuotare il mare bevendolo fino all'ultima goccia? Chi ci dette la spugna per strofinare via l'intero orizzonte? Che mai facemmo per sciogliere questa terra dalla catena del suo sole? Dov'è che si muove ora? Dov'è che ci moviamo noi? Via da tutti i soli? Non è il nostro un eterno precipitare? E all'indietro, di fianco, in avanti, da tutti i lati? Esiste ancora un alto e un basso? Non stiamo forse vagando come attraverso un infinito nulla? Non alita su di noi lo spazio vuoto? – Non si è fatto piú freddo? Non seguita a venire notte, sempre piú notte? Non dobbiamo accendere lanterne la mattina? Dello strepito che fanno i becchini mentre seppelliscono Dio, non udiamo ancora nulla? Non fiutiamo ancora il lezzo della divina putrefazione? Anche gli dèi si decompongono! Dio è morto! Dio resta morto! E noi lo abbiamo ucciso! Come ci consoleremo noi, gli assassini di tutti gli assassini? Quanto di piú sacro e di piú possente il mondo possedeva fino ad oggi si è dissanguato sotto i nostri coltelli – chi detergerà da noi questo sangue? Con quale acqua potremmo lavarci? Quali riti espiatòri, quali sacre rappresentazioni dovremo noi inventare? Non è troppo grande, per noi, la grandezza di questa azione? Non dobbiamo anche noi diventare dèi, per apparire almeno degni di essa? Non ci fu mai un'azione piú grande – e tutti coloro che verranno dopo di noi apparterranno, in virtú di questa azione, ad una storia piú alta di quanto mai siano state tutte le storie fino ad oggi!". A questo punto il folle uomo tacque, e rivolse di nuovo lo sguardo sui suoi ascoltatori: anch'essi tacevano e lo guardavano stupiti. Finalmente gettò a terra la sua lanterna che andò in frantumi e si spense. "Vengo troppo presto" proseguí "non è ancora il mio tempo. Questo enorme evento è ancora per strada e sta facendo il suo cammino – non è ancora arrivato fino alle orecchie degli uomini. Fulmine e tuono vogliono tempo, il lume delle stelle vuole tempo, le azioni vogliono tempo, anche dopo essere state compiute, perché siano viste e ascoltate. Quest'azione è ancor sempre piú lontana dagli uomini delle stelle piú lontane – eppure son loro che l'hanno compiuta!". – Si racconta ancora che l'uomo folle abbia fatto irruzione, quello stesso giorno, in diverse chiese e quivi abbia intonato il suo Requiem aeternam Deo. Cacciatone fuori e interrogato, si dice che si fosse limitato a rispondere invariabilmente in questo modo: "Che altro sono ancora queste chiese, se non le fosse e i sepolcri di Dio?".”

Friedrich Nietzsche (1844–1900) filosofo, poeta, saggista, compositore e filologo tedesco

125; 2007

Friedrich Nietzsche photo

“Presenza di testimoni. – Dietro un uomo caduto in acqua ci si tuffa tanto più volentieri se si è in presenza di persone che non osano farlo.”

Friedrich Nietzsche (1844–1900) filosofo, poeta, saggista, compositore e filologo tedesco

L'uomo nel rapporto con gli altri, 325

George Orwell photo
Louis-ferdinand Céline photo
Giovanni Papini photo
Giovanni Papini photo
Cesare Pavese photo
Niccolò Tommaseo photo

“Senz'acqua non fiorisce la terra; né l'anima senza lagrime.”

Niccolò Tommaseo (1802–1874) scrittore italiano

Pensieri morali

Joseph Conrad photo