Frasi sull'aspetto

Una raccolta di frasi e citazioni sul tema aspetto, essere, vita, due-giorni.

Migliori frasi sull'aspetto

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“S'ha da aspettà, Amà. Ha da passà 'a nuttata.”

Eduardo De Filippo (1900–1984) drammaturgo, attore e regista italiano
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“Il problema non è quanto aspetti, ma chi aspetti.”

Il giorno in più

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“Lo schiavo è quello che aspetta qualcuno a liberarlo.”

Ezra Pound (1885–1972) poeta, saggista e traduttore statunitense

Aforismi e detti memorabili

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“Non importa quanto aspetti, ma chi aspetti!”

Marilyn Monroe (1926–1962) attrice, cantante, modella e produttrice cinematografica statunitense
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“L'abitudine ci nasconde il vero aspetto delle cose.”

XXIII; 2014
Saggi, Libro I

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“Aspetto tutti i miei giovani in Paradiso.”

Giovanni Bosco (1815–1888) presbitero e pedagogo italiano

Origine: Citato in Teresio Bosco, I più bei pensieri di don Bosco, Elledici, Torino, 1999.

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“Anche troppi, per l'impresa che ci aspetta.”

Leonida I re di Sparta

225 A

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Frasi sull'aspetto

Lucio Anneo Seneca photo
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“E posso solo pensare che ho già vinto se convinco te | che sei speciale.”

Laura Pausini (1974) cantautrice italiana

da Le cose che non mi aspetto, n. 4
Inedito

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“Senza il pensiero che prima o poi si cresce e si cambia in peggio | non dico l'aspetto | intendo dentro!”

Emis Killa (1989) rapper italiano

da Ognuno per sè, n. 6
L'erba cattiva

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“La gente cambia in fretta, | cambia chi non ci si aspetta, | cambia tipo Romeo travestito da Giulietta.”

Fabri Fibra (1976) rapper, produttore discografico e scrittore italiano

da Escort, n. 2
Controcultura

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“Ti vengo a prendere e mi aspetto di tutto, e non dev'essere per forza perfetto.”

Luciano Ligabue (1960) cantautore italiano

da Il meglio deve ancora venire, n. 12
Arrivederci, mostro!

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“Non è che la vita vada come tu te la immagini. Fa la sua strada. E tu la tua. E non sono la stessa strada. Io non è che volevo essere felice, questo no. Volevo… salvarmi, ecco: salvarmi. Ma ho capito tardi da che parte bisognava andare: dalla parte dei desideri. Uno si aspetta che siano altre cose a salvare la gente: il dovere, l'onestà, essere buoni, essere giusti. No. Sono i desideri che salvano. Sono l'unica cosa vera. Tu stai con loro, e ti salverai. Però troppo tardi l'ho capito. Se le dai tempo, alla vita, lei si rigira in un modo strano, inesorabile: e tu ti accorgi che a quel punto non puoi desiderare qualcosa senza farti del male. È lì che salta tutto, non c'è verso di scappare, più ti agiti più si ingarbuglia la rete, più ti ribelli più ti ferisci. Non se ne esce. Quando era troppo tardi, io ho iniziato a desiderare. Con tutta la forza che avevo. Mi sono fatta tanto di quel male che tu non puoi nemmeno immaginare.”

Oceano mare
Variante: Poi non è che la vita vada come tu te la immagini. Fa la sua strada. E tu la tua. E non sono la stessa strada. Così, io non è che volevo essere felice, questo no. Volevo salvarmi, ecco: salvarmi. Ma ho capito tardi da che parte bisognava andare: dalla parte dei desideri. Uno si aspetta che siano altre cose a salvare la gente: il dovere, l'onestà, essere buoni, essere giusti. No.
Sono i desideri che salvano. Sono l'unica cosa vera. Tu stai con loro, e ti salverai. Però troppo tardi l'ho capito. Se le dai tempo, alla vita, lei si rigira in un modo strano, inesorabile: e tu ti accorgi che a quel punto non puoi desiderare qualcosa senza farti del male. È lì che salta tutto, non c'è verso di scappare, più ti agiti più si ingarbuglia la rete, più ti ribelli più ti ferisci. Non se ne esce. Quando era troppo tardi, io ho iniziato a desiderare. Con tutta la forza che avevo. Mi sono fatto tanto di quel male che tu non te lo puoi nemmeno immaginare.

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“Se il 2012 era l'anno della fine aspetto | l'alba sopra i grattacieli, guardo come va a finire.”

Noyz Narcos (1979) rapper, beatmaker e writer italiano

da Strategia del Terrore
Monster

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“Napule è 'na carta sporca | e nisciuno se ne 'mporta | e ognuno aspetta 'a ciorta.”

Pino Daniele (1955–2015) cantautore e musicista italiano

da Napule è, 1977

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“Per me la gara è sempre una gara, e la tensione non mi piace molto. È perché di solito non ho tanta pazienza, e quando sei in camera che aspetti che sia l'ora di andare… "Ah, ancora un'ora!"”

Carolina Kostner (1987) pattinatrice artistica su ghiaccio italiana

è difficile. Ma lo è anche guardare la gara nel pubblico, dalle tribune... vieni e vedi quelli che fanno benissimo e altri che vanno meno bene, e non si può fare niente per aiutarli, sei impotente.

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“Anche se aspetto il giorno, quello che dico io dove ogni tuo passo si confonde col mio.”

Marco Mengoni (1988) cantante italiano

da In un giorno qualunque, n. 4
Re matto

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“Io parlo parlo … ma chi m'ascolta ritiene solo le parole che aspetta. … Chi comanda al racconto non è la voce: è l'orecchio.”

Marco Polo (1254–1324) mercante, ambasciatore e viaggiatore italiano, appartenente al patriziato veneziano

In fiction

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“Lo sapevate che i gatti dormono venti ore su ventiquattro? Non c'è da stupirsi che abbiano un aspetto migliore del mio.”

Charles Bukowski (1920–1994) poeta e scrittore statunitense

24/8/92, 12:28 AM; 2000, p. 106
Il capitano è fuori a pranzo

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“Adesso che mi ci fai pensare, mi domando anch'io che cosa ho conservato di abruzzese e debbo dire, ahimè, tutto; cioè l'orgoglio di esserlo che mi riviene in gola quando meno me l'aspetto, per esempio quest'estate in Canada, parlando con alcuni abruzzesi della comunità di Montreal, gente straordinaria e fedele al ricordo della loro terra. Un orgoglio che ha le sue relative lacerazioni e ambivalenze di sentimenti verso tutto ciò che è Abruzzo. Questo dovrebbe spiegarti il mio ritardo nel risponderti; e questo ti dice che sono nato a Pescara per caso: c'era nato anche mio padre e mia madre veniva da Cappelle sul Tavo. I nonni paterni e materni anche essi del Teramano, mia madre era fiera del paese di sua madre, Montepagano, che io ho visto una sola volta di sfuggita, in automobile, come facciamo noi, poveri viaggiatori d'oggi… Tra i dati positivi della mia eredità abruzzese metto anche la tolleranza, la pietà cristiana (nelle campagne un uomo è ancora nu cristiane), la benevolenza dell'umore, la semplicità, la franchezza nelle amicizie; e cioè quel sempre fermarmi alla prima impressione e non cambiare poi il giudizio sulle persone, accettandole come sono, riconoscendo i loro difetti come miei, anzi nei loro difetti i miei. Quel senso ospitale che è in noi, un po' dovuto alla conformazione di una terra isolata, diciamo addirittura un'isola (nel Decamerone, Boccaccio cita una sola volta l'Abruzzo, come regione remota: «Gli è più lontano che Abruzzi»); un'isola schiacciata tra un mare esemplare e due montagne che non è possibile ignorare, monumentali e libere: se ci pensi bene, il Gran Sasso e la Majella son le nostre basiliche, che si fronteggiano in un dialogo molto riuscito e complementare… Bisogna prenderci come siamo, gente rimasta di confine (a quale stato o nazione? O, forse, a quale tempo?), con una sola morale: il lavoro. E con le nostre Madonne vestite a lutto e le sette spade dei sette dolori ben confitte nel seno. Amico, dell'Abruzzo conosco poco, quel poco che ho nel sangue.”

Ennio Flaiano (1910–1972) scrittore italiano

Origine: Da una lettera citata in Pasquale Scarpitti, Disincanto, Sarus, Teramo, 1972.

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“Credere che si debba essere felici per il solo fatto di vivere, pur conducendo un'esistenza orrenda, è un modo di pensare da schiavi; pensare che sia piacevole avere una vita ordinaria e confortevole, è il modo di provare emozioni degli animali; gli uomini, però, diventano ciechi pur di non vedere che non vivono e non pensano da esseri umani. La gente si agita davanti a un muro buio e sogna di comprare lavatrici elettriche e televisori, aspetta con ansia il domani anche se esso non porterà a niente. Ed è lì che compaio io, e per il solo fatto che mostro la realtà nella sua crudezza, si scatena un gran trambusto, tutti si terrorizzano, si ammazzano o compiono un doppio suicidio. Io mostro la forma esatta del tempo, come le vendite rateali o le assicurazioni, soltanto che di sicuro sono più gentile; e poi metto in evidenza il tempo che rotola, quello obliquo, quello accelerato, vale a dire il tempo reale; invece gli addetti alle vendite rateali mostrano il tempo del finto perbenismo, quello piatto, quello edulcorato.”

Variante: "Credere che si debba essere felici per il solo fatto di vivere, pur conducendo un'esistenza orrenda, è un modo di pensare da schiavi; pensare che sia piacevole avere una vita ordinaria e confortevole, è il modo di provare emozioni degli animali; gli uomini, però, diventano ciechi pur di non vedere che non vivono e non pensano da esseri umani. La gente si agita davanti a un muro buio e sogna di comprare lavatrici elettriche e televisori, aspetta con ansia il domani anche se esso non porterà a niente. Ed è lì che compaio io, e per il solo fatto che mostro la realtà nella sua crudezza, si scatena un gran trambusto, tutti si terrorizzano, si ammazzano o compiono un doppio suicidio. Io mostro la forma esatta del tempo, come le vendite rateali o le assicurazioni, soltanto che di sicuro sono più gentile; e poi metto in evidenza il tempo che rotola, quello obliquo, quello accelerato, vale a dire il tempo reale; invece gli addetti alle vendite rateali mostrano il tempo del finto perbenismo, quello piatto, quello edulcorato."
Origine: La casa di Kyōko, p. 1444

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“Mi aspetta un'insulina di stricnina in endovena dritta nell'arteria.”

Noyz Narcos (1979) rapper, beatmaker e writer italiano

da Malasorte, in Sangue, 2003
Altre canzoni

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“La gente vive per anni e anni, ma in realtà è solo una piccola parte di quegli anni che vive davvero, e cioè negli anni in cui riesce a fare ciò per cui è nata. Allora, lì, è felice. Il resto del tempo è tempo che passa ad aspettare o a ricordare. Ma non è triste quando aspetta o ricorda. Sembra triste. Ma è solo un po' lontana.”

Alessandro Baricco (1958) scrittore e saggista italiano

Questa Storia
Variante: Mi ha detto che secondo lui la gente vive per anni e anni, ma in realtà è solo in una piccola parte di quegli anni che vive davvero, e cioè negli anni in cui riesce a fare ciò per cui è nata. Allora, lì, è felice. Il resto del tempo è tempo che passa ad aspettare o a ricordare. Sembri triste, ma è solo che stai aspettando, o ricordando. Non è triste la gente che aspetta, e nemmeno quella che ricorda. Semplicemente è lontana.

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“Quando il sole della cultura è basso, i nani hanno l'aspetto di giganti”

Karl Kraus (1874–1936) scrittore, giornalista e aforista austriaco

Variante: Quando il sole della cultura è basso, anche i nani hanno l'aspetto di giganti.

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“Non posso eliminare il dolore che ti aspetta | Ma posso garantirti che tutto passa in fretta.”

Nesli (1980) rapper, beatmaker e cantautore italiano

da Francesco, n. 9
L'amore è qui

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“Quel sol che pria d'amor mi scaldò 'l petto,
di bella verità m'avea scoverto,
provando e riprovando, il dolce aspetto.”

Dante Alighieri (1265–1321) poeta italiano autore della Divina Commedia

libro La Divina Commedia - Paradiso

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“Prendi l'aspetto del fiore innocente, ma sii il serpente sotto di esso.”

William Shakespeare (1564–1616) poeta inglese del XVI secolo

Lady Macbeth: atto I, scena V
Look like the innocent flower but be the serpent under it.
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“Ogni essere vivente […] porta in sé una volontà di sperimentare, vivere, espandersi, affermarsi, dominare sugli altri. Tutti gli animali delimitano un proprio territorio e lottano per espanderlo e impedire agli estranei di entrarvi. Tutti i maschi cercano di accoppiarsi con tutte le femmine più belle e le femmine con i maschi più forti o più vistosi. Tutti inoltre lottano per affermare e vedere riconosciuta la propria superiorità, il proprio rango. Nietzsche, che per primo ha capito questa tendenza universale, l'ha chiamata "volontà di potenza". […] Ciò che invece continua a contare, e sempre di più, è la volontà di potenza in se stessa, purché intesa nel suo senso più ampio, come energia vitale, volontà di creare, di realizzare, di superare gli altri. E questo in tutti i campi, nella scienza, nella musica, nel cinema, negli affari, nella politica. Dovunque il fattore decisivo resta questo slancio interiore che si presenta come irrequietezza, ambizione, curiosità, coraggio di sperimentare il nuovo, tenacia, voglia di riuscire. Lo si vede già nei bambini, negli adolescenti destinati al successo. Qualche volta si presenta come capacità specifica, come nei geni matematici o musicali precoci, ma spesso assume solo l'aspetto di una inquietudine evasiva, conturbante. Lo si vede negli uomini e nelle donne che riusciranno, che hanno tutti, indistintamente, una grande fede in se stessi, una caparbia volontà di realizzare la propria meta da cui nessuno riesce a distoglierli. Per cui cadono e si rialzano. E gli altri percepiscono la loro superiorità. Spesso li invidiano, li temono, cercano di fermarli, ma inutilmente.”

Francesco Alberoni (1929) sociologo, giornalista e scrittore italiano

da Leoni o volpi, in comune abbiamo la volontà di potenza, Corriere della sera, 5 luglio 2004

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“Quando poi davanti a te si apriranno tante strade e non saprai quale prendere, non imboccarne una a caso, ma siediti e aspetta. Respira con la profondità fiduciosa con cui hai respirato il giorno in cui sei venuta al mondo, senza farti distrarre da nulla, aspetta e aspetta ancora. Stai ferma, in silenzio, e ascolta il tuo cuore. Quando poi ti parla, alzati e va' dove lui ti porta.”

Va' dove ti porta il cuore
Va' dove ti porta il cuore
Variante: E quando poi davanti a te si apriranno tante strade e non saprai quale prendere, non imboccarne una a caso, ma siediti e aspetta. Respira con la profondità fiduciosa con cui hai respirato il giorno in cui sei venuta al mondo, senza farti distrarre da nulla, aspetta e aspetta ancora. Stai ferma, in silenzio, e ascolta il tuo cuore. Quando poi ti parla, alzati e và dove lui ti porta.

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“L'aspetto più brutto del farsi un'overdose di ciliegie è che restano lì tutti i noccioli a ricordarti quante ne hai mangiate. La frutta con un solo seme mi angoscia proprio per questo.”

Andy Warhol (1928–1987) pittore, scultore, regista, produttore cinematografico, direttore della fotografia, attore, sceneggiatore e…

La cosa più bella di Firenze è McDonald's

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“Esistono persone belle e belle persone, è sbagliato giudicare il prossimo in base all'aspetto e non è giusto, è scorretto e demenziale…”

Carlo Zannetti (1960) chitarrista, cantautore e scrittore italiano

Origine: Da Janis Joplin, la piccola dolce ragazza blu http://www.ilpopoloveneto.it/notizie/musica/2017/02/18/29159-janis-joplin-la-piccola-dolce-ragazza-blu, Il Popolo Veneto.it, 19 febbraio 2017.

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“Io quando guardo una montagna aspetto sempre che si converta in vulcano.”

Italo Svevo (1861–1928) poeta, scrittore

da Il vegliardo

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“La luce crede di viaggiare più veloce di tutto, ma si sbaglia. Per quanto sia veloce, la luce scopre sempre che il buio è arrivato prima di lei, e l'aspetta.”

Terry Pratchett (1948–2015) scrittore e glottoteta britannico

Origine: Serie del Mondo Disco, 11. Il tristo mietitore (1991), p. 254

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“Mi sono sentito in imbarazzo per lui, e il mio primo pensiero è stato il rifiuto - «no, povero Montanelli» - quando all'ingresso dei giardini di via Palestro mi sono trovato davanti alla sua statua, al punto che ho pensato che ci sono vandali che distruggono e vandali che costruiscono, e che anzi, per certi aspetti, il vandalismo che crea è ben peggiore, perché tenta di disarmarti con le sue buone intenzioni. Dunque era di mattina, molto presto, e i giardini erano vuoti, al sole. Ebbene in questo vuoto, la statua mi è apparsa all'improvviso: una figurina in gabbia che non ha niente a che fare con Montanelli, se non perché lo offende anche fisicamente, lui che era così "verticale", e che ci invitava a buttare via «il grasso» e la retorica monumentale. Il giornalista che ogni volta si ri-definiva in una frase, in un concetto, in un aforisma, in una citazione, è stato per sempre imprigionato in una scatola di sardine. Perciò ho provato il disagio che sempre suscita il falso, la patacca, la similpelle che non è pelle, perché non solo questo non è Montanelli, come ci ha insegnato Magritte che dipinse una pipa e ci scrisse sotto "questa non è una pipa". Il punto è che questa non è neppure una statuta di Montanelli, ma di un montanelloide in bronzo color oro, che ha la presunzione ingenua e goffa di imprigionare il Montanelli entelechiale, il Montanelli che era invece l'asciuttezza, era il corpo più "instatuabile" del mondo, troppo alto, troppo energico, troppo nervoso, incontenibile nello spazio e nel tempo com'è l'uomo moderno, che è nomade e ha un'identità al futuro. Era il più grande nemico delle statue il Montanelli che sempre ci sorprendeva, fascista ma con la fronda, conservatore ma anarchico, con la sinistra ma di destra, un uomo di forte fascino maschile che tuttavia non amava raccogliere i trofei del fascino maschile, ingombrante ma discreto, il solo che nella storia d' Italia abbia rifiutato la nomina a senatore a vita perché, diceva, «i monumenti sono fatti per essere abbattuti», come quello di Saddam, o di Stalin o di Mussolini. Come si può fare una statua ingombrante e discreta? Come si può fare un monumento all'antimonumento?”

Francesco Merlo (1951) giornalista e scrittore italiano