Frasi su cosa
pagina 85

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“Non sai mai Lele che cosa ti mette nel bicchiere, però dopo rimani stordita.”

Sara Tommasi (1981) showgirl, attrice e modella italiana

citata ibidem

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“[I criteri per distinguere una macchina da un essere umano] Qui in particolare mi ero fermato per far vedere che se ci fossero macchine con organi e forma di scimmia o di qualche altro animale privo di ragione, non avremmo nessun mezzo per accorgerci che non sono in tutto uguali a questi animali; mentre se ce ne fossero di somiglianti ai nostri corpi e capaci di imitare le nostre azioni per quanto è di fatto possibile, ci resterebbero sempre due mezzi sicurissimi per riconoscere che, non per questo, sono uomini veri. In primo luogo, non potrebbero mai usare parole o altri segni combinandoli come facciamo noi per comunicare agli altri i nostri pensieri. Perché si può ben concepire che una macchina sia fatta in modo tale da proferire parole, e ne proferisca anzi in relazione a movimenti corporei che provochino qualche cambiamento nei suoi organi; che chieda, ad esempio, che cosa si vuole da lei se la si tocca in qualche punto, o se si tocca in un altro gridi che le si fa male e così via; ma non si può immaginare che possa combinarle in modi diversi per rispondere al senso di tutto quel che si dice in sua presenza, come possono fare gli uomini, anche i più ottusi. L'altro criterio è che quando pure facessero molte cose altrettanto bene o forse meglio di qualcuno di noi, fallirebbero inevitabilmente in altre, e si scoprirebbe cosí che agiscono non in quanto conoscono, ma soltanto per la disposizione degli organi.”

V; 1996
Discorso sul metodo

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“I nomignoli sono una cosa volgare. Li usa solo la gente ordinaria.”

Sette aprile 1928, 1997, p. 55
L'urlo e il furore

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“In che cosa è più grande di me, se non è più giusto e più saggio?”

Agesilao II di Sparta (-444–-360 a.C.) re di Sparta

213 C
Citazioni di Agesilao

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“Nei primi anni '80 feci un buon contratto, allenavo la Sampdoria e il segretario del PCI trovò mio padre e gli disse: «Ora il tuo figliolo non è più un comunista», e mio babbo non seppe cosa rispondere e gli disse: «Peggio per lui!»”

Renzo Ulivieri (1941) allenatore di calcio e politico italiano

Origine: Da una conferenza al Palazzo delle Esposizioni di Empoli, 10 novembre 2012. Video http://www.youtube.com/watch?v=Zznqy3vq3_c disponibile su Youtube.com.

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“Intreccio d'ombre e di rami | tutta una cosa col cielo! | Tre cornacchie che hanno il nido in un pino | strillano d'allegria per così poco. | C'è un sospiro d'aria appena, | una dolce calma di sole calato | e nel cielo liscio una stella | che ammicca a un barchetto dorato. | Ecco la navicella | che scivola a fil di cielo | portando nell'aria serena | i sogni dei bambini | che intanto stanno a cena. | Che odore d'infanzia e di favole! || Questo è il mattino | color del mio brivido. | Ed io con parole innocenti | vado come palpando | i fuggitivi contatti di questi momenti col cielo: | sono altrettanti saluti d'amore | al bel clima di felicità silenziosa | specchiata nel giro del nostro orizzonte. || Quando spunta l'erba novella sul prato, | una resistenza è spezzata in forma di luce, | e assistiamo alla gloria | dei lavorii già nascosti sotterra | in forza di luminosi aspetti | che il buio gelosamente protesse | fino al momento che divenuti polpa | il sole vi urta sopra | con quel rimbalzo di splendore | che noi chiamiamo esistenza. || Queste minute creature | che ieri erano fuori del nostro raggio, | possiamo toccarle al vivo | come una nostra affezione… | Tieniti muta, | anima nostra, | nel tuo vibrante solstizio, | giacché un abbraccio tacito e immenso, | un abbraccio al mondo | è l'ultimo gesto appreso dal tuo dolore | quando hai scoperto che la tua pena | è soltanto una pena d'amore.)”

Arturo Onofri (1885–1928) poeta e scrittore italiano

Origine: Citato in De Marchi e Palanza, Protagonisti della civiltà letteraria nella critica, Antologia della critica Letteraria dalle Origini ai nostri giorni, Casa Editrice Federico & Ardia, Napoli, 1974, p. 750.

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“Non so se devo temere l'arrivo dei corazzieri a difesa di Villa Arzilla, ma una cosa è certa: Giorgio Napolitano non ha alcun titolo per distribuire patenti etiche. Per disdicevole storia personale, per palese e nepotistica condizione familiare, per evidente faziosità istituzionale. È indegno di una carica usurpata a maggioranza.”

Francesco Storace (1959) politico e giornalista italiano

citato in Storace insulta Napolitano "Non ha titolo per parlare di etica" http://www.repubblica.it/2007/06/sezioni/politica/napolitano-due/insulti-storace/insulti-storace.html, la Repubblica, 13 ottobre 2007
Origine: Dopo che Giorgio Napolitano aveva difeso Rita Levi Montalcini dalle critiche di Storace.

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“Ricordo che nell'agosto 2003 presi la decisione di diventare (quasi) vegano, e fu allora che avvertii dentro di me un profondo allineamento emozionale. Capii che avevo scelto di fare la cosa giusta, e che mi sarei impegnato a rispettare quella decisione per il resto della vita. Le mie convinzioni e la mia morale avevano finalmente trovato il perfetto allineamento.”

John Mackey (1953)

Origine: Da un'intervista di Jeffrey Moussaieff Masson; riportato in Jeffrey Moussaieff Masson, Chi c'è nel tuo piatto? Tutta la verità su quello che mangi, traduzione di Nello Giugliano, Cairo editore, Milano, 2009, p. 11. ISBN 978-88-6052-218-4

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“La vita è un libro con le note tutte in fondo", disse improvvisamente, come se tutto quello che gli girava dentro, da tempo, avesse preso forma in questa frase.
"Bello. Ma in che senso?" chiese Gerry. Stefania lo guardava.
"Se la vita avesse le note a ogni pagina, vedresti momento per momento dove sbagli, cosa è giusto fare, di cosa devi avere paura. Invece lo scopri solo alla fine. Quando sei arrivato in fondo, quando sei vecchio, voglio dire. Forse, nel momento in cui muori hai davanti il libro tutto intero, completo di note e indice. Leggi le note al capitolo 17, quello dei diciassette anni, mettiamo, e scopri che a quella ragazza piacevi davvero e sei stato uno scemo a non farti avanti, e che quell'amico ti voleva bene e hai sbagliato a non telefonargli. A non chiedergli scusa, dopo che avevate litigato. Al capitolo 35 viene fuori che non avresti mai dovuto licenziarti da quel lavoro, e che il figlio era meglio farlo prima, o dopo. Così le note non servono a niente."
Si passò una mano sulla faccia e guardò i suoi amici.
"Cosa dicono le note al capitolo 18? Io sono arrivata lì", disse Stefania.
"Io sono al 22", borbottò Gerry, e tornò a fissare il fiume ormai quasi nero. Un pesce molto grosso saltò vicino a riva, facendo sussultare la ragazza.
"Le note di cui parlo sono nel mio libro. Io nel vostro non posso leggere. Non si impara niente dall'esperienza degli altri. Niente. Anche se guardassi i capitoli 18 e 22 del mio libro, e vi dicessi cosa dovete fare, non mi ascoltereste. E fareste bene.”

Raul Montanari (1959) scrittore italiano

Chris parla a Gerry e Stefania, p. 178
La verità bugiarda

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“I leader palestinesi chiedono di avere uno stato palestinese a una condizione: che non ci siano ebrei. C'è un'espressione per questa cosa: pulizia etnica.”

Benjamin Netanyahu (1949) politico israeliano

Origine: Citato in Netanyahu dice che i leader palestinesi vogliono una “pulizia etnica” http://www.ilpost.it/2016/09/11/netanyahu-palestina-pulizia-etnica/, Il Post.it, 11 settembre 2016.

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“[Nello scrivere] Tenetevi tutti lontani da ogni eccesso e di stile e di passione, e farete cosa utilissima e onestissima.”

Giuseppe Giusti (1809–1850) poeta italiano

dalla lettera a Matteo Trenta, Firenze, 14 febbraio 1848, vol. II, n. 329, p. 312
Epistolario

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“Ogni segreto degenera… Qualsiasi cosa non sia in grado di reggere un dibattito o la pubblicità non è sicura.”

John Emerich Edward Dalberg-Acton (1834–1902) storico e politico britannico

Origine: Citato in Peter Singer e Jim Mason, Come mangiamo, traduzione di Francesca Tondi, il Saggiatore, Milano, 2011, p. 24. ISBN 978-88-565-0241-1

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“La cosa più importante nella vita è scegliere una direzione, e dimenticare le altre.”

Kasturba Gandhi (1869–1944) pacifista indiana

Origine: Citato in Erik H. Erikson, La verità di Gandhi. Sulle origini della nonviolenza militante, traduzione di Riccardo Steiner e Raffaele Petrillo, Feltrinelli, Milano, 1972, p. 96. Erikson spiega che ella diede questa risposta quando, già vecchia, Shankerlal le chiese, riguardo alla vita di sacrifici vissuta col marito, «che cosa fosse accaduto dei suoi desideri di ragazza di avere dei bei vestiti».

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“Chi ha visto vuotarsi tutto, quasi sa di cosa si riempie tutto.”

Antonio Porchia (1885–1968) scrittore e aforista italiano

Voci

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“Il veganesimo dà a tutti noi l'opportunità di esprimere attraverso il nostro comportamento cosa è veramente importante nella nostra vita. Oggi perseguire l'ideale di una esistenza salutare e umana è facile grazie ai mezzi di trasporto moderni, che ci forniscono cibo vegano proveniente da tutto il mondo.”

Donald Watson (1910–2005) attivista inglese

Origine: Da un'intervista del 11 agosto 2004; citato in Pat Crocker, La bibbia del vegano, traduzione di Chiara Balzani, Newton Compton editori, Roma, 2015, epigrafe https://books.google.it/books?id=7pkUCAAAQBAJ&pg=PT7. ISBN 978-88-541-7975-2

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“Non sei un uomo se il rispetto che hai non ti basta! | Lo sai cosa ti manca? Un ferro nella tasca!”

Caparezza (1973) cantautore e rapper italiano

da Un vero uomo dovrebbe lavare i piatti, n. 11
Le dimensioni del mio caos

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“Tutto il tempo che s'impiega a far cosa diversa dal proprio dovere è tempo perso.”

Jean Puget de la Serre (1594–1665) scrittore, drammaturgo e storico francese

n. 1
Lo spirito di Seneca

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“[Intervento sull'abolizione del reato di clandestinità] L'impressione che io e i miei colleghi abbiamo avuto è che i colleghi che ci hanno preceduto [alludendo ai senatori della Lega Nord] o non sanno di cosa stiamo parlando, oppure lo sanno benissimo, però, svolgendo il loro preciso ruolo di sollecitatori delle pance del proprio elettorato, sono disposti a sostenere le più grandi falsità e bugie pur di riuscire a mantenere il consenso, che evidentemente sentono che si sta sgretolando. […] Se un collega della Lega o di Forza Italia è in grado di dimostrare che l'articolo 10‑bis del decreto legislativo n. 286 del 1998, inserito nell'anno 2009 con il «pacchetto Maroni», è servito a scoraggiare l'arrivo di un solo cittadino extracomunitario clandestino o è servito o serve tutt'ora all'espulsione effettiva di un solo clandestino, cortesemente ci porti le prove. Quello che sostengo, a differenza di chi mi ha preceduto e magari mi seguirà, è che io posso dire la verità. Anche per la mia esperienza personale – sono un modesto avvocato di provincia, difensore d'ufficio talvolta di imputati per il reato di cui all'articolo 10-bis davanti ai giudici di pace del Salento, la terra da cui provengo – vi assicuro che, in anni di esercizio professionale, commentando con colleghi, con magistrati, con poliziotti costretti a venire a testimoniare di aver trovato quel clandestino sbarcato dal gommone a una data ora, ovviamente con costi e con sovraccarico di lavoro per le cancellerie e per i fax da mandare ai CIE e ai CARA (un lavoro incredibile e un dispendio di energie), tutti quanti in udienza ci chiedevamo: a che serve questa norma, questo reato? Non serve a niente. Lo sapete anche voi che la sanzione applicabile, superstite alle varie censure che la Corte costituzionale e le Corti europee hanno ovviamente dovuto pronunciare rispetto al testo originario, oggi è solo un'ammenda pecuniaria di 5.000 euro, e sapete benissimo che non viene mai recuperata: non è stato recuperato un euro dalle persone condannate per il reato di clandestinità. Il reato di clandestinità non serve ad espellere nessuno. Cari radioascoltatori di Radio Padania, se mai avrete la possibilità di ascoltare questa voce, dopo aver preso in considerazione quello che i vostri rappresentanti hanno detto legittimamente… Scusate, siccome Radio Padania la pago anch'io, perché gode di finanziamenti pubblici, mi piacerebbe avere spazio - uno contro dieci che hanno parlato - anche su quel canale comunicativo, che merita di essere considerato. Cari ascoltatori di Radio Padania, sappiate che l'articolo 10-bis della legge Bossi-Fini, che probabilmente il Senato oggi proverà ad abrogare, non serve a niente. È un articolo inutile, perché non serve a scoraggiare l'arrivo di clandestini. La prova è nei dati e nei fatti. Dal 2009 il numero di arrivi clandestini non è diminuito in alcuna maniera.”

Maurizio Buccarella (1964) avvocato e politico italiano

Origine: Dall'intervento al Senato durante la seduta n. 165 del 14 gennaio 2014 della XVII Legislatura - Resoconto stenografico dell'Assemblea http://www.senato.it/japp/bgt/showdoc/frame.jsp?tipodoc=Resaula&leg=17&id=00734924&part=doc_dc-ressten_rs-ddltit_rdddddl925ecpdncemap-intervento_buccarellam5s&parse=no&stampa=si&toc=no.

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“Bè, è un'intervista abbastanza agghiacciante, per chi la vede soprattutto col senno di poi, cioè la vede come il testamento spirituale. Borsellino dice alcune cose: a) che la procura di Palermo in quel momento sta indagando sui rapporti tra Berlusconi, Dell'Utri e Mangano; e poi dice un'altra cosa: dice che in una intercettazione del 1981 tra Mangano e Dell'Utri, Mangano sta contrattando con Dell'Utri a proposito di un cavallo. E Borsellino dice che "nel maxiprocesso noi abbiamo appurato che Mangano quando parla di cavalli intende partite di droga". Quando poi il giornalista, che è un francese, quindi fa domande, gli dice "se ricordo bene nell'inchiesta c'è un'intercettazione fra Mangano e Dell'Utri in cui si parla di cavalli". Borsellino, che evidentemente è un fine umorista, risponde "bè, nella conversazione nel maxiprocesso, se non piglio errore, si parla di cavalli che dovevano essere mandati in un albergo. Quindi non credo che potesse trattarsi effettivamente di cavalli: se qualcuno mi deve recapitare due cavalli me li recapita all'ippodromo oppure al maneggio, non certamente dentro a un albergo". Allora, voi immaginate un'intervista di questo genere rilasciata oggi da Borsellino vivo, che cosa si direbbe di Borsellino, che è una toga rossa, che è arrivata la cavalleria comunista, che non a caso è un complotto politico, la giustizia a orologeria. Il problema è che pare che Paolo Borsellino votasse Movimento Sociale; cioè apparteneva a quella tradizione della destra, la nobile tradizione della destra legalitaria, che in Sicilia faceva fronte contro la mafia. Per cui, andava perfettamente d'accordo con suoi colleghi che erano di sinistra. Immaginatevi se un uomo come Borsellino fosse sopravvissuto e avesse rilasciato oggi questa intervista dove sarebbe già finito, come minimo davanti al CSM, come minimo. Il fatto che in questo paese un'intervista del genere non trovi un programma che la trasmetta in prima serata ma debba andare di notte è abbastanza significativo.”

Marco Travaglio (1964) giornalista, saggista e scrittore italiano

Citazioni tratte da interviste

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“Quando veniamo a Venezia ci chiedono con entusiasmo del nostro lavoro e non del nostro tenore di vita o che cosa indossiamo.”

Michael Caine (1933) attore britannico

Origine: Citato in Andrea M. Campo, Loren, Allen, Tarantino Le prime volte a Venezia http://corrieredelveneto.corriere.it/veneto/notizie/cultura_e_tempolibero/mostra_cinema_2010/notizie/loren-allen-tarantino-prime-volte-venezia-1703728239644.shtml, corriere.it, 9 settembre 2010.

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“[Fabrizio] chiedeva perdono a Dio per molte cose; ma, fatto notevole, non pensò neppure ad annoverare tra i suoi peccati il progetto di diventare arcivescovo, per la semplice ragione che il conte Mosca era primo ministro e giudicava quel posto e i suoi svariati privilegi convenienti al nipote della duchessa. Fabrizio l'aveva desiderato senza eccessivo slancio, è vero, però ci aveva pensato spesso, proprio come avrebbe fatto per un posto di ministro o di generale. Non gli era mai passato per la testa che la sua coscienza potesse avere voce in capitolo nel progetto della duchessa: e questo è un esempio concreto della strana forma di religione imparata da Fabrizio presso i gesuiti di Milano. È una religione che toglie il coraggio di pensare alle cose che non rientrano nelle abitudini, e vede nell'esame di coscienza il più grave di tutti i peccati, perché rappresenta un passo avanti verso il protestantesimo. Per sapere di cosa si è colpevoli, bisogna chiederlo al prete, oppure leggere la lista dei peccati così come appare nei libri intitolati "Preparazione al sacramento della Penitenza". Fabrizio sapeva a memoria la lista dei peccati redatta in latino; l'aveva imparata all'Accademia Ecclesiastica di Napoli. Mentre la recitava, arrivato alla voce "delitto", si era accusato davanti a Dio di avere ucciso un uomo, anche se per legittima difesa. Aveva rapidamente elencato, ma senza farci attenzione, i diversi articoli relativi al peccato di simonia (procurarsi attraverso il denaro le dignità ecclesiastiche). Se gli avessero chiesto cento luigi per diventare primo gran vicario dell'arcivescovo di Parma, avrebbe respinto la proposta con sdegno; ma, pur non mancando di intelligenza né di logica, non gli venne mai in mente che impiegare a suo vantaggio l'autorità del conte Mosca fosse una simonia. E qui trionfa l'educazione gesuitica: abituare la gente a non fare attenzione a cose più chiare della luce del sole. Un francese cresciuto all'insegna dell'interesse personale e nutrito di ironia parigina avrebbe facilmente, e in buona fede, accusato Fabrizio di ipocrisia, proprio nel momento in cui il nostro eroe apriva il suo cuore a Dio con la più grande sincerità e la più profonda commozione.”

Libro Primo – Capitolo XII
La Certosa di Parma

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“Trovai [in riferimento alla magia] una spiegazione illuminante nel sesto libro dei Naturalia di Avicenna, in cui si dice che è insita nell'anima umana una certa proprietà (Virtus) di cambiare le cose, e che le altre cose le sono soggette; precisamente quando essa è trascinata a un grande eccesso di amore o di odio o qualcosa di analogo. Se quindi l'anima di un uomo cade in preda a un grande eccesso di una qualche passione, si può stabilire sperimentalmente che l'eccesso costringe [magicamente] le cose e le cambia nella direzione verso cui tende l'eccesso e non l'ho creduto per lungo tempo, ma dopo la lettura di libri negromantici e che hanno per tema immagini magiche e magia, ho trovato che (realmente) l'emotività (affectio) dell'anima umana è la radice principale di tutte le cose, sia che essa, a causa della sua grande emozione, modifichi il suo corpo e altre cose alle quali tende, sia che ad essa anima siano soggette, data la sua dignità, le altre cose inferiori, o che con tale affetto spinto al di là di ogni limite corra parallelamente l'ora adatta o la situazione astrologica o un'altra forza, e noi crediamo [di conseguenza] che [ciò] che produce questa forza sia causato dall'anima. (…) Chi vuole quindi conoscere il segreto di questo fatto per provocarlo e scatenarlo, deve sapere che chiunque può influenzare magicamente ogni cosa, se cade preda di un grande eccesso (…) e allora lo deve fare precisamente in quell'ora in cui l'eccesso lo aggredisce e agire con le cose che l'anima gli prescrive. Infatti l'anima è allora così bramosa della cosa che vuole causare, che afferra anche da sé l'ora più importante e migliore, che comanda anche alle cose che più convengono a quell'effetto. Così è l'anima che brama più intensamente l'oggetto che rende le cose più efficaci e più simili [a ciò] che risulta (…) In maniera simile funziona infatti la produzione in tutto ciò che l'anima brama con intenso desiderio.”

Alberto Magno (1206–1280) vescovo cattolico, religioso e santo tedesco

Da De mirabilibus mundi
Origine: Citato da Marie-Louise von Franz, Psiche e materia, Bollati Boringheri <nowiki>ISBN 978-88-339-0712-3</nowiki> p. 145

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“È risaputo: se una ragazza possiede una cosa nuova, anche tutte le altre devono averla.”

Louisa May Alcott (1832–1888) scrittrice statunitense

cap. 13; 2016
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“In questo periodo sto scrivendo alcune storie interessanti e chissà che non possa tornare a girare un film da queste parti. Adoro la Sicilia. Non vi rendete conto di stare su uno scoglio di importanza strategica: cosa c’è di meglio delle invasioni per accrescere la civiltà?”

Lina Wertmüller (1928) regista italiana

Origine: Citato in Lina Wertmüller «Vorrei girare un film in Sicilia» http://www.iltempo.it/cultura-spettacoli/cinema/2015/05/24/l-annuncio-1.1418050, Il Tempo.it, 24 maggio 2015..

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“Le nazionali tolgono i giocatori migliori ai club per circa 60 giorni all'anno. Rappresenta sicuramente una cosa unica nel suo genere. Immaginatevi un'azienda privata che presta i suoi migliori dipendenti ogni anno per una causa comune.”

Andrea Agnelli (1975) imprenditore e dirigente sportivo italiano

Origine: Da un' intervento rilasciato in occasione dell'inaugurazione dell'anno accademico 2015-2016 del Collegio di Milano;citato in Agnelli vs FIFA: "Assurdo che le nazionali tolgano i migliori giocatori ai club" http://www.goal.com/it/news/4962/nazionali/2016/01/30/19820552/agnelli-vs-fifa-assurdo-che-le-nazionali-tolgano-i-migliori?ICID=HP_BN_1?utm_source=facebook.com&utm_medium=referral&utm_campaign=itfb, Goal.com, 30 gennaio 2016.

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“Velocissima la mente, perché discorre ogni cosa.”

Talete (-624–-547 a.C.) filosofo greco antico
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