Frasi su fratelli
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“Bada, fratello mio, che a causa di un eccesso di salmi tu non cada nell'accidia e, per questo, tu abbandoni le tue ore”

Giuseppe Hazzaya (710–795)

canoniche
Lettera sui tre gradi della vita monastica

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“Contrariamente a quanto afferma una frase celebre, le rivoluzioni riescono quando le preparano i poeti e i pittori, purché i poeti e i pittori sappiano quale deve essere la loro parte.”

Giaime Pintor (1919–1943) giornalista, scrittore e antifascista italiano

lettera al fratello, Napoli, 28 novembre 1943, in Doppio diario, Einaudi, 1975

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“[Dopo la nomina a segretario federale della Lega Nord] Riuniremo in settimana il consiglio federale, e in settimana, e in settimana lo dico solo adesso, non l'ho detto prima per scaramanzia, nominerò la squadra che mi affiancherà in questo difficile, complicato, affascinante e meraviglioso nuovo incarico. Tre vice segretari con un vice, il vicario, il numero due, che sarà naturalmente del Veneto. Cominciamo a lavorare subito, non c'è tempo da perdere. Io sono uno di voi, voglio che mi consideriate uno di voi. La mia porta sarà sempre aperta. Sono a disposizione dei militanti: ho cominciato come militante e voglio che mi consideriate un semplice militante della Lega momentaneamente incaricato di un compito che fa tremare le vene ai polsi, dopo tanto tempo di Umberto Bossi. Per me è mio fratello, lo porterò sempre nel cuore. Ma oggi inizia una fase nuova: stiamo tutti insieme, statemi vicino, statemi vicino perché ho bisogno di sentire il calore e la passione dei militanti, i nostri meravigliosi militanti: non c'è niente che valga di più nella Lega, voi siete i nostri diamanti, voi siete la nostra ricchezza, voi siete la nostra forza e il nostro futuro. Grazie a tutti amici, grazie! Viva la grande Lega Nord!”

Roberto Maroni (1955) politico italiano

Origine: Dal Finale del discorso di Roberto Maroni, V congresso federale http://commons.wikimedia.org/wiki/File:Finale_del_discorso_di_Roberto_Maroni,_V_congresso_federale,_Milano_2012.webm, Milano, 1º luglio 2012.

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“La giuria è composta da Rosanna Fratello, la sorella di Rosanna Fratello, Carmen Lasorella e il fratello di Carmen Lasorella.”

Nino Frassica (1950) attore, comico e personaggio televisivo italiano

I migliori anni

“Nulla rifiutare ad uno sconosciuto di quanto daremmo ad un fratello secondo la carne.”

Madeleine Delbrêl (1904–1964) mistica francese

Comunità secondo il Vangelo

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“Il mio carattere è battagliare su ogni fronte per far gol e non farlo prendere. Sempre in trincea, per questo mio fratello mi chiama Sir William Wallace.”

Gianluca Lapadula (1991) calciatore italiano

Origine: Citato in Lapadula, il Vardy italiano: "Il mio segreto? Morire su ogni palla" http://www.repubblica.it/sport/calcio/2016/05/12/news/lapadula_bomber_capocannoniere_pescara-139609547/, Repubblica.it, 12 maggio 2016.

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“Da lui ho imparato il lavoro sul campo perché Mancio in questo è il migliore di tutti. All'Inter, da suo assistente, io curavo la fase difensiva, lui quella offensiva. Se sono diventato un allenatore, lo devo a Roberto e per questo lo ringrazio. Non dimentico mai ciò che ha fatto per me, anche quando giocavamo insieme. A volte abbiamo litigato perché se subivamo un gol, lui dava sempre la colpa a noi difensori e io mi arrabbiavo di brutto. Alla fine però eravamo e siamo come fratelli.”

Siniša Mihajlović (1969) allenatore di calcio e ex calciatore serbo

Origine: Citato in Serie A, Mihajlovic: «Stimo Totti, ma sono laziale dentro» http://www.corrieredellosport.it/serie_a/sampdoria/2014/02/13-350647/Serie+A,+Mihajlovic%3A+%C2%ABStimo+Totti,+ma+sono+laziale+dentro%C2%BB, Corrieredellosport.it, 13 febbraio 2014.

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“[Su Sergio Mattarella] È molto bello un uomo che si ricorda degli altri esseri umani. Quell'uomo, che avevo visto solo quando tirava fuori il corpo del fratello dalla macchina, adesso è Presidente della Repubblica. Avevamo fatto una decina di foto, io e Franco Zecchin. Oggi questa foto non è più la foto di allora, non è più mia, è entrata dentro la storia. Un Presidente della Repubblica che ha questo background non ci abbandona. Quello che non hanno fatto in precedenza gli altri, lo farà lui.”

Letizia Battaglia (1935) fotoreporter e politica italiana

Origine: Citato in Paolo Nicita, Letizia Battaglia, compleanno con la città. Un museo e uno spettacolo per la festa degli 80 anni http://palermo.repubblica.it/cronaca/2015/03/05/news/letizia_battaglia_compleanno_con_la_citta_un_museo_e_uno_spettacolo_per_la_festa_degli_80_anni-108858074/, Repubblica.it, 5 marzo 2015.

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“Ballata delle madri.

Mi domando che madri avete avuto. 
Se ora vi vedessero al lavoro 
in un mondo a loro sconosciuto, 
presi in un giro mai compiuto 
d’esperienze così diverse dalle loro, 
che sguardo avrebbero negli occhi? 
Se fossero lì, mentre voi scrivete 
il vostro pezzo, conformisti e barocchi, 
o lo passate a redattori rotti 
a ogni compromesso, capirebbero chi siete? 

Madri vili, con nel viso il timore 
antico, quello che come un male 
deforma i lineamenti in un biancore 
che li annebbia, li allontana dal cuore, 
li chiude nel vecchio rifiuto morale. 
Madri vili, poverine, preoccupate 
che i figli conoscano la viltà 
per chiedere un posto, per essere pratici, 
per non offendere anime privilegiate, 
per difendersi da ogni pietà. 

Madri mediocri, che hanno imparato 
con umiltà di bambine, di noi, 
un unico, nudo significato, 
con anime in cui il mondo è dannato 
a non dare né dolore né gioia. 
Madri mediocri, che non hanno avuto 
per voi mai una parola d’amore, 
se non d’un amore sordidamente muto 
di bestia, e in esso v’hanno cresciuto, 
impotenti ai reali richiami del cuore. 

Madri servili, abituate da secoli 
a chinare senza amore la testa, 
a trasmettere al loro feto 
l’antico, vergognoso segreto 
d’accontentarsi dei resti della festa. 
Madri servili, che vi hanno insegnato 
come il servo può essere felice 
odiando chi è, come lui, legato, 
come può essere, tradendo, beato, 
e sicuro, facendo ciò che non dice. 

Madri feroci, intente a difendere 
quel poco che, borghesi, possiedono, 
la normalità e lo stipendio, 
quasi con rabbia di chi si vendichi 
o sia stretto da un assurdo assedio. 
Madri feroci, che vi hanno detto: 
Sopravvivete! Pensate a voi! 
Non provate mai pietà o rispetto 
per nessuno, covate nel petto 
la vostra integrità di avvoltoi! 

Ecco, vili, mediocri, servi, 
feroci, le vostre povere madri! 
Che non hanno vergogna a sapervi 
– nel vostro odio – addirittura superbi, 
se non è questa che una valle di lacrime. 
È così che vi appartiene questo mondo: 
fatti fratelli nelle opposte passioni, 
o le patrie nemiche, dal rifiuto profondo 
a essere diversi: a rispondere 
del selvaggio dolore di esser uomini.”

Pier Paolo Pasolini (1922–1975) poeta, giornalista, regista, sceneggiatore, attore, paroliere e scrittore italiano
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“Fratelli! L'Esercito e il popolo si sono fusi in una singola entità. Sono diventati una fonte di forza che rabbrivida gli stranieri. Lo straniero, insieme all'imperialismo, ha perciò cominciato ad adoperare altri mezzi per dividerci e sopraffarci. Ma questi tentativi di dividerci da parte degli imperialisti sono svaniti tempo fa. Adesso l'imperialismo tenta a dividerci insistendo sulla formazione di partiti e gruppi esclusivi. Lo scopo è di farci lottare fra di noi mentre gli stranieri e gli imperialisti stanno a guardare. Ma conficcheremo una pietra nella bocca dell'imperialismo. Sconfiggeremo l'imperialismo e chiuderemo i varchi fra di noi sotto i suoi occhi. I gruppi parocchiali e le affiliazioni partigiane non sono di alcun beneficio al paese ora… lo scopo di ciò è di creare divisioni e di indebolirci, facendoci lottare fra noi stessi. Siamo in un periodo di transizione. Siamo risolti a proteggere le vittorie della nostra Rivoluzione a qualsiasi costo.”

Abd al-Karim Qasim (1914–1963) militare e politico iracheno

Principles of 14th July revolution
Variante: Fratelli! L'Esercito e il popolo si sono fusi in una singola entità. Sono diventati una fonte di forza che fa rabbrividire gli stranieri. Lo straniero, insieme all'imperialismo, ha perciò cominciato ad adoperare altri mezzi per dividerci e sopraffarci. Ma questi tentativi di dividerci da parte degli imperialisti sono svaniti tempo fa. Adesso l'imperialismo tenta a dividerci insistendo sulla formazione di partiti e gruppi esclusivi. Lo scopo è di farci lottare fra di noi mentre gli stranieri e gli imperialisti stanno a guardare. Ma conficcheremo una pietra nella bocca dell'imperialismo. Sconfiggeremo l'imperialismo e chiuderemo i varchi fra di noi sotto i suoi occhi. I gruppi parrocchiali e le affiliazioni partigiane non sono di alcun beneficio al paese ora... lo scopo di ciò è di creare divisioni e di indebolirci, facendoci lottare fra noi stessi. Siamo in un periodo di transizione. Siamo risolti a proteggere le vittorie della nostra Rivoluzione a qualsiasi costo.

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Questa traduzione è in attesa di revisione. È corretto?
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“[…] la fatale conoscenza di una realtà miserabile ha sostituito il tempo felice.”

Franz Schubert (1797–1828) compositore austriaco di musica romantica

Origine: Da una lettera al fratello.

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“[POPOLARITA']"Non ci presto nessuna attenzione. Proprio non lo faccio. La vita è fin troppo breve e cos'è che la gente desidera più di ogni altra cosa? Vuole il tuo autografo… Nessuno di loro mi conosce e io non conosco loro. Mi vengono incontro e sono convinti di conoscermi soltanto perché io ho scritto determinate canzoni, che magari a loro hanno dato noia, e delle quali la loro mente si è subito sbarazzata. Non hanno niente a che fare con me, continuano a non conoscermi, e io continuo a non conoscere loro, e quelli mi vengono incontro come se fossi un loro fratello o sorella che non vedono da un pezzo. Questa è una cosa che non ha niente a che fare con me – credo che potrei facilmente dimostrarlo al cospetto di qualsiasi tribunale”

Bob Dylan (1941) cantautore e compositore statunitense

1986)
Variante: [POPOLARITA']"Non ci presto nessuna attenzione. Proprio non lo faccio. La vita è fin troppo breve e cos'è che la gente desidera più di ogni altra cosa? Vuole il tuo autografo... Nessuno di loro mi conosce e io non conosco loro. Mi vengono incontro e sono convinti di conoscermi soltanto perché io ho scritto determinate canzoni, che magari a loro hanno dato noia, e delle quali la loro mente si è subito sbarazzata. Non hanno niente a che fare con me, continuano a non conoscermi, e io continuo a non conoscere loro, e quelli mi vengono incontro come se fossi un loro fratello o sorella che non vedono da un pezzo. Questa è una cosa che non ha niente a che fare con me – credo che potrei facilmente dimostrarlo al cospetto di qualsiasi tribunale"

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“Quanto ai fidanzati, lo sforzo comune nella purezza permette di crescere in quell'amore, fatto di rispetto reciproco e di capacità di attendere, che un giorno sarà il solo a poter garantire la riuscita del loro matrimonio. Permette di apprezzare gesti semplici come una stretta di mano, uno sguardo, un bacio, gesti che agli altri possono sembrare banali, ma che acquistano invece, in questo caso, un valore grandissimo.
Agli sposati la purezza, che si chiama ora fedeltà, permette di guardarsi negli occhi ogni sera, senza dover mentire, di guardare senza rimorsi i propri figli; permette di avere il cuore in famiglia e non altrove. Evita di finire in quella doppia vita di falsità a cui quasi sempre condannano l'adulterio e il tradimento.
Alle persone consacrate, sacerdoti e suore, la purezza permette di essere fratelli e sorelle di tutti senza voler possedere nessuno in esclusiva per noi stessi. Permette di essere messi a parte di ogni segreto e di accostarci a ogni miseria, senza rimanere personalmente invischiati; permette, come diceva il grande Lacordaire, di avere «un cuore di acciaio per la castità e un cuore di carne per la carità».
A tutti infine, giovani, sposati e consacrati, la purezza assicura la cosa più preziosa che c'è al mondo: la possibilità di accostarsi a Dio. «Beati i puri di cuore, perché vedranno Dio.»”

Raniero Cantalamessa (1934) presbitero, teologo e predicatore italiano

Non lo vedranno solo un giorno, dopo la morte, ma già ora. Lo vedranno nella bellezza del creato, di un volto, di un'opera d'arte; lo vedranno nel loro stesso cuore.
Gettate le reti

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“Ognuno è uomo perché ha lo stesso Dio di suo fratello, questa è la ragione dell'amore umano.”

Hans Urs Von Balthasar (1905–1988) presbitero e teologo svizzero

Le lettere pastorali di San Paolo

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“Voglio andarmene in qualche posto dove nessuno mi conosce e dove non ho nessuna macchia nera addosso prima di cominciare. Ma non so se ce la faccio." "Perché?" "La gente. La gente ti trascina giù." "Chi?" chiesi io, pensando si riferisse agli insegnanti, o a mostri adulti come Miss Simons, che aveva desiderato una gonna nuova, o magari a suo fratello Eyeball che se ne andava in giro con Ace e Billy e Charlie e gli altri, o magari a suo padre e sua madre. Ma lui disse "I tuoi amici, loro ti trascinano giù, Gordie. Non lo sai?" Indicò Vern e Teddy, che si erano fermati e aspettavano che li raggiungessimo. Stavano ridendo di qualcosa; Vern, anzi, era piegato in due dalle risate. "I tuoi amici. Sono come quelli che ti annegano attaccandosi alle gambe. Non puoi salvarli. Puoi solo annegare con loro.”

da Il corpo)
Variante: «Voglio andarmene in qualche posto dove nessuno mi conosce e dove non ho nessuna macchia nera addosso prima di cominciare. Ma non so se ce la faccio».
«Perché?».
«La gente. La gente ti trascina giù».
«Chi?» chiesi io, pensando che si riferisse agli insegnanti, o a mostri adulti come Miss Simons, che aveva desiderato una gonna nuova, o magari a suo fratello Eyeball che se ne andava in giro con Ace e Billy e Charlie e gli altri, o magari a suo padre e a sua madre. Ma lui disse:
«I tuoi amici, loro ti trascinano giù, Gordie. Non lo sai?».
Indicò Vern e Teddy, che si erano fermati e aspettavano che li raggiungessimo. Stavano ridendo di qualcosa; Vern, anzi, era piegato in due dalle risate.
«I tuoi amici. Sono come quelli che ti annegano attaccandosi alle gambe. Non puoi salvarli. Puoi solo annegare con loro»

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“Fratelli miei, forse sono crudele? Ma io dico: a ciò che sta cadendo si deve dare anche una spinta!”

Friedrich Nietzsche (1844–1900) filosofo, poeta, saggista, compositore e filologo tedesco

III, Di antiche tavole e nuove, 20; Montinari 1972

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“L'omicidio, come tutti possono osservare leggendo le storie recenti e i giornali di ogni mattina, è sempre più fiorente tra i popoli di razza bianca. Qualunque motivo o pretesto è buono per sopprimere i nostri simili: la gelosia o la politica, la vendetta o il lucro, la punizione dei delinquenti o l'amore non corrisposto, la speranza di un premio o l'accecamento del furore, l'assillo del guadagno sognato o il sadismo sessuale, senza contare le carneficine di massa delle insurrezioni, delle fucilazioni e delle invasioni e neppure quegli omicidi gratuiti e perfetti venuti di moda attraverso la letteratura europea negli ultimi decenni.
Si vedono ogni giorno innamorati che uccidono le amanti, mogli che uccidono i mariti, mariti che uccidono le mogli, padre che uccidono i figli, figli che uccidono i genitori, fratelli che ammazzano i fratelli, ladri che ammazzano i derubati, criminali che sopprimono i polizziotti, polizziotti che sopprimono i criminali e perfino fanciulli e adolescenti che per gioco o per gola di pochi soldi strangolano e sgozzano i loro coetanei. Gli stati non sono meno risolutamente omicidi dei cittadini che li compomgono: le guerre di sterminio sono ancora frequenti e in quasi tutti i paesi cristiani i codici ammettono solennemante il diritto di contravvenire a uno dei più antichi e perentori comandamenti di Dio. Anche ai tempi nostri come in quelli delle «Soirées de St. Petersbourg» di Giuseppe de Maistre c'è sulla terra un perenne «ruissellement de sang.»”

pagg. 92-93
La spia del mondo, I figli del quinto giorno

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“O miei cari fratelli! Satana è uno schermitore che darebbe del filo da torcere a Grand-Jan, a Jan-petit e all'Inglese, e io vi dico in verità che molto rudi sono i suoi assalti. Fintanto che noi siamo nell'età di peccare mortalmente, messer Satana ci chiama sul Préx-aux-Clercs della vita. Le nostre armi sono i divini sacramenti; ma egli porta tutto un arsenale fatto dei nostri peccati, armi offensive e difensive insieme. Mi par di vederlo entrare in campo chiuso; la Golosità sul ventre; ecco la sua corazza; la Pigrizia gli serve da speroni; nella sua cintura vi è la Lussuria, che è uno stocco pericoloso, l' Invidia è la sua spada, sulla testa porta l' Orgoglio come un gendarme l'elmetto; ha in testa l' Avarizia per servirsene al bisogno ed ha in bocca la Collera con le ingiurie e tutto quel che segue il che vi dimostra che egli è armato fino ai denti. Quando Dio dà il segnale, Satana non vi dice come i cortesi gentiluomini: Signore in guardia! ma si precipita sul cristiano a testa bassa. Il cristiano accorgendosi che sta per ricevere un colpo di Gola nel mezzo dello stomaco, lo para col Digiuno. A questo punto il predicatore, per essere più eloquente, staccò un crocefisso e prese a maneggiare, dando colpi e facendo parate come un maestro d'armi col suo fioretto per mostrare un colpo difficile. – Satana ritirandosi, tira un gran fendente di Collera, poi producendo una ferita con l' Ipocrisia vi lascia andare un colpo di Orgoglio. Il cristiano prima si copre con la Pazienza, poi risponde all' Orgoglio con un colpo di Umiltà. Satana irritato, gli dà un 'a fondo' di Lussuria, ma vedendolo parato dalla Mortificazione, si getta a corpo morto sul suo avversario, dandogli una frustata di Pigrizia e un colpo di spada di Invidia, mentre tenta di fargli entrare l' Avarizia nel cuore. È qui che bisogna avere buon occhio e buoni piedi. Col Lavoro ci si libera della frustata della Pigrizia; del colpo di spada con l' Amore del prossimo (parata molto difficile, fratelli); e quanto alla botta dell' Avarizia non vi è che la Carità che possa farla deviare.”

Prosper Mérimée (1803–1870) scrittore, storico e archeologo francese
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“L'africano è mio fratello, ma è un fratello più giovane di parecchi secoli.”

Albert Schweitzer (1875–1965) medico, teologo, musicista e missionario luterano tedesco, di origine francese alsaziana

Origine: Da The Observer, 23 ottobre 1955.

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“… BOSWELL. «Quando venni a trovarvi, pensavo di vedere un grandissimo ma cattivissimo uomo». VOLTAIRE. «Siete molto sincero». BOSWELL. «Sì, ma la stessa [sincerità] mi fa confessare che ho trovato il contrario. Solo il vostro Dictionnaire philosophique [mi turba]. Per esempio. Âme, l'Anima…». VOLTAIRE. «Quello è un buon articolo». BOSWELL. «No. Scusate. Non è [l'immortalità] un'idea piacevole? Non è più nobile?». VOLTAIRE. «Sì. Voi avete il noblie desiderio di essere il Re d'Europa. [Dite] "Lo desidero, e chiedo la vostra protezione [per continuare a desiderarlo]". Ma non è probabile». BOSWELL. «No. Ma se non può essere in un modo, non è detto che non possa essere nell'altro. [Come Catone, diciamo] "Dev'essere così", finché [arriviamo a possedere] l'immortalità». VOLTAIRE. «Ma prima di dire che quest'anima esisterà, dobbiamo sapere che cosa sia. Io non conosco la causa. Non posso giudicare. Non posso essere un giudice. Cicerone dice, potius optandum quam probandum. Noi siamo esseri ignoranti. Siamo gli zimbelli della Provvidenza. Io sono il povero Punch». BOSWELL. «Non vorreste che vi fossero pubbliche funzioni?». VOLTAIRE. «Sì, con tutto il cuore. Riuniamoci quattro volte all'anno in un gran tempio con musica, e ringraziamo Dio di tutti i suoi doni. V'è un solo sole. V'è un solo Dio. Vi sia una sola religione. Allora tutti gli uomini saranno fratelli». BOSWELL. «Potrò scrivervi in inglese, e voi mi risponderete?»”

Voltaire (1694–1778) filosofo, drammaturgo, storico, scrittore, poeta, aforista, enciclopedista, autore di fiabe, romanziere e s…

VOLTAIRE. «Sì. Addio».
Origine: Citato in James Boswell, Visita a Rousseau e a Voltaire, traduzione di Bruno Fonzi, Adelphi, 1973, pp. 108-109.

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“Vorrei poter dar da mangiare al pesce, pensò. È mio fratello.”

I wish I could feed the fish, he thought. He is my brother.
Il vecchio e il mare

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“Bisogna chiavarla, fratello, disse la Dubois, e chiavarla bene; non vedo altro mezzo per convertirla.”

Donatien Alphonse François de Sade (1740–1814) scrittore, filosofo e poeta francese

p. 69, 2007

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“[Sugli italiani] I fratelli minori hanno quasi superato in valore i fratelli maggiori.”

Napoleone Bonaparte (1769–1821) politico e militare francese, fondatore del Primo Impero francese

Origine: Citato in Carlo Zucchi, Memorie, pubblicate per cura di Nicomede Bianchi, Milano, 1861, p. 66.

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