Frasi sulla distanza
pagina 12

Rayden photo
Léon Bloy photo
Manuela Repetti photo

“[…] l'interesse suscitato da questo disegno di legge, in Parlamento e nel Paese, dimostra che è su questioni che riguardano i diritti dei cittadini che avviene il vero cambiamento del Paese. Come la questione del divorzio, anche il tema delle unioni civili segnerà uno spartiacque nella storia italiana. La verità è che ancora una volta siamo chiamati a prendere atto di un progresso già avvenuto nella coscienza degli italiani e che le istituzioni devono in realtà solo formalizzare. Siamo in ritardo; il Paese ci ha già sorpassato e ci aspetta. Le responsabilità di questo ritardo le ha certamente una politica disattenta, ma le ha anche la Chiesa cattolica, e mi riferisco soprattutto alle gerarchie della Chiesa. Tutti sappiamo che la vera questione, il vero nervo scoperto della Chiesa cattolica, come per altre importanti religioni, è la sessualità e il rapporto, ancora discriminatorio nel 2016, fra uomo e donna. La sessualità è una questione cruciale, che condiziona fortemente la Chiesa nel suo approccio a molte altre questioni e nel rapporto con i fedeli purtroppo sempre più lontani. Dal divorzio all'aborto, dalle unioni civili alle questioni bioetiche, in particolar modo il fine vita per cui voglio ricordare l'urgente necessità di una legislazione, la Chiesa è irrigidita su posizioni di diffidenza e spesso di chiusura. È lontana, ahimè, da quello spirito di comprensione e compassione che tanto viene proclamato e predicato. E purtroppo questo clericalismo controriformista ha trovato supporto nel cinismo e nell'opportunismo di correnti politiche ultraconservatrici.”

Manuela Repetti (1966) politica e imprenditrice italiana

da un intervento al Senato durante la discussione del ddl Cirinnà, 3 febbraio 2016
Origine: Visibile in Manuela Repetti su Unioni civili in senato https://www.youtube.com/watch?v=xc2QPnbqHxQ, YouTube.com, 4 febbraio 2016; citato in Legislatura 17ª - Aula - Resoconto stenografico della seduta n. 570 del 03/02/2016 http://www.senato.it/japp/bgt/showdoc/frame.jsp?tipodoc=Resaula&leg=17&id=00964302&part=doc_dc-ressten_rs-ddltit_rdddddl2081ecddcdfeduc-intervento_repettiala&parse=no, Senato.it, 3 febbraio 2016.

Jules Renard photo
Eugenio Montale photo
Patrick Vieira photo
Enrico Brizzi photo
Brendan Behan photo
Ted Hughes photo
Giuseppe Parini photo
Arturo Onofri photo

“Anima, troppo vento oggi soffia per uscire. | In casa resteremo con le finestre serrate | ascoltando attenti il vento nelle gole muggire. | Non esser triste. Pensa che manca poco all'estate. || E allora tutto il giorno avremo calma e sole, | e sempre potremo uscire; e andremo a veder bruciare, | appena che il sole raggiorni, sui monti le carbonare, | e a mezzogiorno, tornando, faremo, pei boschi, giaggioli. || Tu sai che nostra madre molto ama i fiori del desco. | Vedrai che felicità! Anima, non ti pervade | la pace di quei tramonti, che per godere il fresco | s'esce a coglier bluastri sugli orli delle strade? || Pensa qual gioia, d'agosto, in certi crepuscoli rossi, | sentirsi l'ombra salire su su, fino ai ginocchi! | E in quelle notti tranquille e nitide come i tuoi occhi, | Anima, non ti ricordi come brillava di casti || inviti lontani la Terra, nei fuochi delle sue stoppie? | Ora non essere triste. Osserva attraverso i vetri | delle piccole finestre della casa di campagna | il vento che pèttina gli alberi con le sue mille dita. || Guarda! Nell'orto l'erbe più esili, in mezzo al tormento, | vibrano in un palpitìo simile a quello dei campi | nei mezzogiorni d'estate. Anima, andiamo nel vento! | Pensa che i miei capelli, anch'essi così vibreranno. || Vieni via; non temere! non questo è l'urlo dei lupi. | A capo scoperto andremo, lì presso: tra quelle rupi. | E all'Ave Maria, tornando, io ti darò conforto. | Ma oggi non voglio che canti. Se mai, con la vanga, l'orto.”

Arturo Onofri (1885–1928) poeta e scrittore italiano

da Canti delle oasi, I
Origine: Citato in Alberto Asor Rosa e Alberto Abbruzzese, Cultura e società del Novecento, Antologia della letteratura italiana, La Nuova Italia Editrice, Firenze, 1981<sup>1</sup>, pp. 430 431.

Janez Drnovšek photo
Francesco De Gregori photo

“Si chiama Locana il borgo dei magnín; la fortuna è lontana e per raggiungerla lungo è il cammin.”

Salvator Gotta (1887–1980) scrittore italiano

Origine: La più bella novella del mondo, p. 8

Albert Einstein photo
Susanna Tamaro photo
Peppino De Filippo photo
Francesco De Gregori photo

“E quando fra i buoni poeti ne trovi uno vero, | è come partire lontano, come viaggiare davvero.”

Francesco De Gregori (1951) cantautore italiano

da Poeti per l'estate, n. 5
Scacchi e tarocchi

Georg Trakl photo
Giovanni Verga photo

“[Monica Cirinnà] Questa qui mi sembra un po' la donna del capitolo diciassettesimo dell'Apocalisse, no? La Babilonia, insomma. Che adesso brinda. Brinda prosecco alla vittoria. Signora, arriverà anche il funerale, stia tranquilla. Glielo auguro il più lontano possibile, ma arriverà anche quello.”

Livio Fanzaga (1940) presbitero italiano

da Radio Maria, 3 febbraio 2016
Origine: Citato in Gisella Ruccia, Padre Livio Fanzaga: "Cirinnà? Arriverà anche lei ai funerali. È la Babilonia". Che simboleggia la meretrice http://tv.ilfattoquotidiano.it/2016/02/03/padre-livio-fanzaga-choc-cirinna-arrivera-anche-lei-ai-funerali-dietro-ddl-ce-anche-la-pascale/475412/, ilfattoquotidiano.it, 3 febbraio 2016.

Andrea Riccardi photo

“Giovanni Paolo II è uno dei grandi del '900. La storia di questo secolo non si può scrivere senza di lui. È sempre stato "piantato" in mezzo agli avvenimenti. E questo non lo può cancellare nessuno, credente o non. Quell'uomo "venuto da lontano" è stato un vento di speranza per tutti, per il mondo, per la Chiesa.”

Andrea Riccardi (1950) storico, accademico e pacifista italiano

Con data
Origine: Citato in Il Prof. Andrea Riccardi a Spoleto ha parlato di Giovanni Paolo II http://www.spoletonorcia.it/parrocchie-e-orari-messe/33-home-page/444-il-prof-andrea-riccardi-spoleto-ha-parlato-di-giovanni-paolo-ii-vento-di-speranza-per-il-mondo-grande-lettore-della-storia-alla-luce-della-fede-uomo-di-preghiera-prete-fino-al-midollo-uomo-mai-dominato-dal-pessimismo-uomo-dellessenzialita-foto.html, Spoletonorcia.it, 25 luglio 2015.

Curzio Malaparte photo
Géza Gárdonyi photo
Gustaw Herling-Grudziński photo
Domenico Tumiati photo
Terry Goodkind photo
Nikolaj Vasiljevič Gogol photo

“Felice lo scrittore, il quale, lasciando da parte i caratteri noiosi ed antipatici che lo hanno colpito per il loro banale, triste realismo, si dedica alla descrizione di quelli che rivelano l'alta dignità dell'uomo, e felice colui che dall'immenso turbine delle immagini ogni giorno ricorrenti, ne sceglie solo pochissime ed elette; felice lo scrittore che non ha mai tradito l'elevato tono della propria ispirazione, non si è abbassato dalla sua altezza al livello dei poveri confratelli mortali, si è tutto immerso nelle proprie immagini idealizzate, senza mai toccare la terra, da cui queste sono tanto lontane. Doppiamente invidiabile è la sua splendida sorte: sta in mezzo alle sue splendide creature come nella propria famiglia, e alte e lontane si diffondono le sue parole. Ha offuscato gli occhi degli uomini con fumi inebrianti, li ha meravigliosamente lusingati, celando le tristezze della vita e mostrando loro bellissimo l'uomo. Tutti, applaudendo, lo seguono e corrono dietro il suo carro trionfale. Lo dicono un grande universale poeta, che s'innanza sugli altri geni del mondo, come l'aquila al di sopra degli altri uccelli. Soltanto a sentirne il nome, palpitano i giovani ardenti cuori; lacrime gli rispondono, brillano negli occhi di tutti… Non v'è chi l'uguagli nella sua forza: egli è un dio! Ma non è questo il destino, ben diversa è la sorte dello scrittore, che osa far venire alla superficie quando sta sempre bene in vista, ma che gli occhi indifferenti non vedono, che osa smuovere la terribile melma delle piccinerie che sviano la nostra vita, che penetra nella profondità delle nature fredde, volgari e meschine, di cui brulica il nostro cammino sulla terra, a volte amaro e tedioso; guai allo scrittore che osa, con la potenza del suo scalpello implacabile, rappresentarle in preciso rilievo, agli occhi di tutti! Egli non raccoglie gli applausi del popolo, non scorge lacrime di riconoscenza, non conosce l'unanime plauso degli animi commossi; non gli vola incontro la fanciulla sedicenne, col cervello acceso, colma di eroico entusiasmo; a lui non è dato obliarsi nel dolce incantesimo dei suoni da lui stesso evocati; né può sfuggire al giudizio dei contemporanei, al giudizio ipocritamente insensibile dei contemporanei, un giudizio che dirà di nessun conto e degne di disprezzo le creature da lui vagheggiate, gli assegnerà un posto disprezzato tra gli scrittori che offendono l'umanità, attribuirà a lui le peculiarità dei personaggi che ha descritto, gli negherà il cuore, l'anima e la divina fiamma dell'ingegno, poiché il giudizio dei contemporanei non riconosce come siano egualmente belle le lenti che guardano il sole e quelle che ci mostrano i movimenti degli insetti invisibili; il giudizio dei contemporanei non riconosce che occorre una eccezionale profondità dello spirito per illuminare un quadro che ritrae il lato spregevole della vita e trasformarlo nella perla dell'opera d'arte: il giudizio dei contemporanei non riconosce che l'altisonante riso dell'entusiasmo è degno di stare a fianco agli elevati moti lirici e che un abisso si apre fra questo riso ed i contorcimenti di un pagliaccio da fiera! Non riconosce tutto questo, il giudizio dei contemporanei, e tutto volge a rimprovero e beffa dello scrittore misconosciuto: senza trovare partecipazione, rispondenza, simpatia, come un viandante che non abbia famiglia, egli resta solo sulla strada. Duro è il suo cammino e ben amara la sua solitudine.”

VII; 2003, pp. 146-147
Le anime morte, Parte prima

Henriette Reker photo
Terry Pratchett photo

“Il desiderio del gatto di entrare nel vostro misero orticello è molto più grande della vostra voglia di tenercelo lontano.”

Terry Pratchett (1948–2015) scrittore e glottoteta britannico

Il gatto non adulterato (1989)

Carlo Levi photo
Margaret Mazzantini photo

“È più facile sciogliere l'intreccio dei rami di vite, | cresciuti insieme nel lungo corso del tempo, | che per gli amanti sciogliere i loro corpi intrecciati | nel reciproco abbraccio, stretto e morbido insieme. | Tre volte felice, mia cara, chi è avvolto da queste catene, | tre volte felice, mentre noi bruciamo lontani.”

Paolo Silenziario poeta bizantino

V, 255
Origine: In Antologia Palatina, Epigrammi erotici, Libro V e libro XII, introduzione, traduzione e note di Guido Paduano, Fabbri Editori, collana I grandi classici della poesia, RCS libri, Milano, 1997, p. 191.

Blaise Pascal photo
Lucien Rebatet photo
Tucidide photo
Bernardo Tanucci photo

“Carnera era un mito annebbiato, eco lontana dell'età del jazz e del Charleston.”

Nantas Salvalaggio (1923–2009) scrittore italiano

da L'Epopea di Primo Carnera

Sergio Nazzaro photo
Luciano De Crescenzo photo
Dacia Maraini photo
Francesco Domenico Guerrazzi photo
Jeffrey Moussaieff Masson photo
Antonio Tabucchi photo
Alessandro di Alessandria photo

“[Le tesi di Ario] chi ad udirle non se ne tiene lontano e tura le orecchie per tenerle immuni dalla sozzura di tali parole?”

Alessandro di Alessandria (250–326) vescovo egiziano

Origine: Da Lettera a tutti i vescovi, traduzione di M. Simonetti; citato in Jacques Liébaert, Michel Spanneut, Antonio Zani, Introduzione generale allo studio dei Padri della Chiesa, Queriniana, Brescia, 1998, p. 144. ISBN 88-399-0101-9

Renato Zero photo
Jeffrey Moussaieff Masson photo
Dante Graziosi photo

“Nel silenzio la pianura parla con la sua voce che viene da lontano.”

Dante Graziosi (1915–1992) politico e scrittore italiano

La terra degli aironi

Giuseppe Cesare Abba photo
Daniel Pennac photo
Giuseppe Parini photo
Hans Urs Von Balthasar photo
Robert Musil photo
Alberto Gilardino photo
Plutarco photo
Jean de La Bruyère photo
Fiorella Mannoia photo
Franz Kafka photo

“Egregio signore, ultimamente Lei mi scrisse che Ottomar Starke avrebbe disegnato la copertina de La metamorfosi. Mi sono preso un piccolo, probabilmente inutile spavento. Inutile stando a ciò che conosco di quell'artista in Napoleone. Mi è venuto in mente, siccome Starke è un vero illustratore, che forse potrebbe voler disegnare l'insetto. Questo no, per favore, questo no! Non voglio limitare la sua libertà d'azione, voglio soltanto avanzare una preghiera derivante dalla mia conoscenza, ovviamente migliore, della storia. L'insetto non può essere disegnato. Ma non può neppure essere mostrato da lontano. Se questa intenzione non sussiste, se, dunque, la mia richiesta è ridicola, tanto meglio. A Lei sarei grato se volesse trasmettere il mio desiderio. Se potessi fare una proposta per una illustrazione, sceglierei scene come: i genitori e il procuratore dinanzi alla porta chiusa o, ancor meglio, i genitori e la sorella nella stanza illuminata, mentre la porta che dà nella stanza attigua, totalmente oscura, è aperta.”

Franz Kafka (1883–1924) scrittore e aforista boemo di lingua tedesca

Origine: Da una lettera all'editore Kurt Wolff, in merito alla copertina del racconto La metamorfosi, in corso di pubblicazione; citato in Abraham Yehoshua, Kafka e il suo doppio https://web.archive.org/web/20160101000000/http://archiviostorico.corriere.it/2007/luglio/06/Kafka_suo_doppio_co_9_070706092.shtml, Corriere della Sera, 6 luglio 2007.

Albert Einstein photo

“Bisogna tenersi lontani dalle imprese dubbie anche quando portano un nome altisonante.”

Albert Einstein (1879–1955) scienziato tedesco

primavera 1923
Lettere a Maurice Solovine

Roberto Saviano photo

“Erasmo, col suo elegante scetticismo era più lontano dalla Chiesa che non Lutero.”

Franz Xaver Kiefl (1869–1928)

da Luthers religiose Psyche als Wurzel eines neuen philosophischen Weltbildes, in Hochland, 1917, p. 17.
Origine: Citato in Nello Caserta, Filippo Melantone, Dall'Umanesimo alla Riforma, Edizioni ITA, Roma, stampa 1960, nota 27, p. 23.

Richard Bach photo
Plutarco photo
Mauro Leonardi photo
Piero Angela photo
Archita photo
Paolo Conte photo

“L'uomo ch'è venuto da lontano | ha la genialità di uno Schiaffino | ma religiosamente tocca il pane | e guarda le sue stelle uruguaiane.”

Paolo Conte (1937) cantautore, paroliere e polistrumentista italiano

da Sudamerica, lato B, n. 3
Un gelato al limon

Villem Grünthal-Ridala photo

“Dietro il sole, vela lontana, impallidita | all'orizzonte, cinta dal crepuscolo, | rifluisce l'anima – come l'onda notturna | col suo fruscio di spuma, nella distanza colma | di desideri indistinti.”

Villem Grünthal-Ridala (1885–1942)

da Sulla duna di sabbia, Luitel, 1908
Origine: In I canti di Willem Grünthal, Willem Grünthali laulud, 1908; in Poeti estoni, a cura di Margherita Guidacci e Vello Salo, Edizioni Abete, Roma, 1973, p. 48.

Vladimir Galaktionovič Korolenko photo
Francesco De Gregori photo

“Cosa importa se sono lontani | dai cortili che li hanno cresciuti, | oramai questa terra è loro.”

Francesco De Gregori (1951) cantautore italiano

da 1940, n. 2
Alice non lo sa

Violette Leduc photo
Francesco De Gregori photo
Robert Jordan photo
Hugo Von Hofmannsthal photo
Nick Hornby photo
Giuseppe Parini photo
Sándor Petöfi photo

“[Su János Arany] Il tuo canto è come un limpido rintocco di campana | che si leva dal silenzio della puszta lontana.”

Sándor Petöfi (1823–1849) poeta e patriota ungherese

Origine: Citato in Folco Tempesti, La letteratura ungherese, Sansoni/Accademia, Firenze/Milano, 1969, p. 101.

Tito Maccio Plauto photo
Giovanni Pascoli photo
Alberto Gilardino photo
Washington Irving photo
Leopoldo Elia photo
Denis Diderot photo

“[Sulle Lettere a Mita] Come nelle fiabe da lei tanto amate, Cristina, senza neanche proporselo, entra nella gara del romanzo e stravince perché ha in mano il talismano che schiude le porte: il talento appunto.
Forse l'opera che è anche un romanzo, è una delle rare possibilità oggi di scrivere un romanzo. D'altronde ogni opera d'arte ha un legame oscuro, e talvolta risolutivo con ciò che è involontario. Bisogna asciugare la vita a mano a mano che sgorga, dice Chamfort. Qui la vita ci lascia la sua ombra mobile, la vita è fuggita e l'ombra resta, come se la scrittura fosse ombra consolidata (è nell'ombra appunto che la vita si perpetua). Tutto ciò è lontano quanto mai da ogni progetto letterario […]
Ecco un ritratto preordinato di Cristina. Quanto agli amici, è ovvio che sono i primi posteri.”

Alessandro Spina (1927–2013) scrittore siriano naturalizzato italiano

Origine: Da Fra romanzi dintrattenimento e romanzi castigo, il romanzo ingenuo di Cristina Campo, Parte seconda in Conversazione in Piazza Sant'Anselmo e altri scritti, p. 162.</reF> *La Bruyère scrive:
«Celui qui n'a égard en écrivant qu'au goût de son siècle songe plus à sa personne qu'à ses écrits: il faut toujours tendre à la perfection, et alors cette justice qui nous est quelquefois refusée par nos contemporaines, la posterité sait nous la rendre».<ref>Traduzione: «Chi, scrivendo, tiene in considerazione soltanto il gusto del proprio secolo si cura più della sua persona che dei suoi scritti: si deve sempre tendere alla perfezione, e allora questa giustizia che ci è talvolta rifiutata dai nostri contemporanei, la posterità sa rendercela.»
Origine: Da A. Spina Conversazione in Piazza Sant'Anselmo, Parte prima, in Conversazione in Piazza Sant'Anselmo e altri scritti, Editrice Morcelliana, Brescia, 2002, ISBN 8837218885, p. 84.

Ian McEwan photo
Carlo Sgorlon photo