Frasi su mano
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“L'artista più attaccato, più maltrattato, da quindici anni, dalla stampa e dal pubblico, è Cézanne. Non c'è epiteto offensivo che non venga accostato al suo nome, e le sue opere hanno ottenuto un successo d'ilarità che dura ancora. […] Cézanne appare come un greco della belle époque; le sue tele hanno la calma, la serenità eroica dei dipinti e delle terrecotte antiche, e gli ignoranti che ridono davanti ai Bagnanti, per esempio, mi fanno l'effetto di barbari che criticano il Partenone. Cézanne è un pittore, e un grande pittore. Quelli che non hanno mai preso in mano un pennello o una matita hanno detto che non sapeva disegnare, e gli hanno rimproverato "imperfezioni" che non sono che una raffinatezza ottenuta grazie a un'enorme abilità. So bene che, nonostante tutto, Cézanne non può avere il successo dei pittori alla moda […] ma la sua pittura ha l'inesprimibile fascino dell'antichità biblica e greca, i movimenti dei personaggi sono semplici e grandi come nelle sculture antiche, i paesaggi hanno una maestà imponente, e le sue nature morte così belle, così esatte nei rapporti tonali, hanno, nella loro verità, qualcosa di solenne. In tutti i suoi dipinti, l'artista commuove, perché egli stesso prova, davanti alla natura, un'emozione violenta che l'abilità trasmette alla tela.”

Georges Riviere (1855–1943)

da L'Impressionniste, 1 aprile 1877
Origine: Citato in Stefania Lapenta, Cézanne, I Classici dell'arte, Rizzoli - Skira, Milano, 2003, pp. 183-188 e frontespizio. ISBN 88-7624-186-8

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“[Sulla strage di Bologna. ] Nonostante il passaggio inesorabile del tempo costituisce un nostro preciso imperativo morale mantenere vivo il ricordo di quel giorno, non solo per rendere omaggio a persone innocenti, che per mano di una violenza cieca e insensata, sono state strappate alla vita e agli affetti, ma, soprattutto, per alimentare la memoria della nostra storia contro la "cultura delle dimenticanza."”

Pietro Grasso (1945) magistrato e politico italiano

Origine: Citato in Due Agosto, la bomba 34 anni fa. Poletti: "Risarcimenti prima possibile". Napolitano: "Resti vivo anelito alla verità" http://bologna.repubblica.it/cronaca/2014/08/01/news/la_bomba_34_anni_fa_bologna_torna_in_piazza_senza_conoscere_i_mandanti-92927099/, Repubblica.it, 2 agosto 2014.

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“Era, il dopoguerra, un tempo in cui tutti pensavano d'essere dei poeti, e tutti pensavano d'essere dei politici; tutti s'immaginavano che si potesse e si dovesse anzi far poesia di tutto, dopo tanti anni in cui era sembrato che il mondo fosse ammutolito e pietrificato e la realtà era stata guardata come di là da un vetro, in una vitrea, cristallina e muta immobilità. Romanzieri e poeti avevano, negli anni del fascismo, digiunato, non essendovi intorno molte parole che fosse consentito usare; e i pochi che ancora avevano usato parole le avevano scelte con ogni cura nel magro patrimonio di briciole che ancora restava. Nel tempo del fascismo, i poeti s'erano trovati ad esprimere solo il mondo arido, chiuso e sibillino dei sogni. Ora c'erano di nuovo molte parole in circolazione, e la realtà di nuovo appariva a portata di mano; perciò quegli antichi digiunatori si diedero a vendemmiarvi con delizia. E la vendemmia fu generale, perché tutti ebbero l'idea di prendervi parte; e si determinò una confusione di linguaggio fra poesia e politica, le quali erano apparse mescolate insieme. Ma poi avvenne che la realtà si rivelò complessa e segreta, indecifrabile e oscura non meno che il mondo dei sogni; e si rivelò ancora situata di là dal vetro, e l'illusione di aver spezzato quel vetro si rivelò effimera. Cosí molti si ritrassero presto sconfortati e scorati; e ripiombarono in un amaro digiuno e in un profondo silenzio. Cosí il dopoguerra fu triste, pieno di sconforto dopo le allegre vendemmie dei primi tempi. Molti si appartarono e si isolarono di nuovo o nel mondo dei loro sogni, o in un lavoro qualsiasi che fruttasse da vivere, un lavoro assunto a caso e in fretta, e che sembrava piccolo e grigio dopo tanto clamore; e comunque tutti scordarono quella breve, illusoria compartecipazione alla vita del prossimo. Certo, per molti anni, nessuno fece piú il proprio mestiere, ma tutti credettero di poterne e doverne fare mille altri insieme; e passò del tempo prima che ciascuno riprendesse sulle sue spalle il proprio mestiere e ne accettasse il peso e la quotidiana fatica, e la quotidiana solitudine, che è l'unico mezzo che noi abbiamo di partecipare alla vita del prossimo, perduto e stretto in una solitudine uguale.”

1963, pp. 165-166
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“Come un illuso io vorrei che fosse vero che ogni mano che apre il tuo ventre fossi tu a partorirla.”

Ivan Graziani (1945–1997) cantautore e chitarrista italiano

da Taglia la testa al gallo

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“[…] ogni conoscenza non è altro se non coscienza del proprio corpo nel senso più alto. La frase più celebre di Cartesio si può intendere così: «Io penso così come sono.»”

Ernst Jünger (1895–1998) filosofo e scrittore tedesco

da Linguaggio e anatomia, La mano, Destra e sinistra, pp. 45-46
Il contemplatore solitario

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“La scuola solo in mano ai sindacati funziona? Io credo di no.”

Maria Elena Boschi (1981) politica italiana

Origine: Citato in Boschi: la scuola non funziona se in mano solo ai sindacati http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2015-05-10/boschi-scuola-non-funziona-se-mano-solo-sindacati--152028.shtml?uuid=ABMO4ndD, Il Sole 24 ore.com, 10 maggio 2015.

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“«Ma insomma, che cos'avete oggi?» domandò la professoressa McGranitt, tornando se stessa con un debole pop e guardandoli tutti quanti uno a uno. «Non che sia importante, ma è la prima volta che la mia trasformazione non viene accolta da un applauso».
Tutti si voltarono di nuovo verso Harry, ma nessuno parlò. Poi Hermio-ne alzò la mano.
«Ci scusi, professoressa, abbiamo appena avuto la prima ora di Divinazione, e stavamo leggendo le foglie di tè e…»
«Ah, certo» esclamò la professoressa McGranitt accigliata. «Non c'è bi-sogno di aggiungere altro, signorina Granger. Ditemi, chi di voi morirà quest'anno?»
Tutti la fissarono.
«Io» disse Harry alla fine."Capisco" commentò la professoressa McGranitt guardando Harry con i suoi occhi piccoli e lucenti. "Allora è bene che tu sappia, Potter, che Sibilla Cooman ha predetto la morte di uno studente all'anno da quando è arrivata in questa scuola. Nessuno è ancora morto. Vedere presagi di morte dappertutto è il suo modo preferito di dare il benvenuto a una nuova classe. Se non fosse che non ho l'abitudine di parlar male dei miei colleghi…"
La professoressa McGranitt si interruppe, e tutti notarono che aveva le narici bianche e dilatate. Poi riprese, più tranquilla: "La divinazione è uno dei settori più imprecisi della magia. Non vi nasconderò che faccio fatica a tollerarla. I veri Veggenti sono molto rari, e la professoressa Cooman…"
Si interruppe di nuovo, e poi disse in tono molto pratico: "A me sembri in perfetta salute, Potter, quindi mi scuserai se non ti dispenso dai compiti oggi. Ti assicuro che se dovessi morire non sei tenuto a consegnarli."”

Origine: Harry Potter e il prigioniero di Azkaban, p. 94

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“La sua fragile sicurezza si scioglie subito, come un gelato al mare nel giorno di ferragosto in mano a qualcuno che ha deciso di stare a dieta.”

Federico Moccia (1963) scrittore, sceneggiatore e regista italiano

da Scusa ma ti voglio sposare, Rizzoli

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“Chi è dedito alla stretta di mano è sospetto.”

Achille Starace (1889–1945) militare, politico e dirigente sportivo italiano

Origine: Citato in Indro Montanelli e Mario Cervi, L'Italia del Novecento, BUR, Milano, 2001, p. 98. ISBN 88-17-86402-1

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“Gli Italiani, quando scoprirono di essere stati derubati e grassati per anni dai loro sedicenti rappresentanti, s'incazzarono. Finché durò il fruscio delle mazzette negli orecchi degli Italiani, fu facile per loro comprendere chi fossero le vittime della Grande Ruberia: erano loro. I partiti, per mantenere i loro apparati elefantiaci ed il tenore di vita principesco di molti loro boss, imponevano il pizzo su ogni loro appalto; gli imprenditori gonfiavano i prezzi dei lavori con continue varianti in corso d'opera, lo Stato si svenava con una spesa pubblica sempre più fuori controllo, ed ogni anno veniva da noi a bussare a quattrini con leggi finanziarie sempre più giugulatorie. Nel 1993 eravamo sull'orlo della bancarotta. Lo Stato italiano non aveva letteralmente più un soldo in cassa: mancava persino di che pagare gli stipendi ai dipendenti pubblici. Una situazione pre-Argentina, che costrinse il governo Amato a varare la più spaventosa legge finanziaria della storia d'Europa. Era, quello, lo scontrino fiscale di Tangentopoli. E toccò ai cittadini pagare il conto. Che dovevano fare i derubati? Metter mano ai portafogli e ringraziare chi li aveva ridotti così? Il minimo che si dovesse fare era quel che fecero decine di veneziani, inseguendo De Michelis per le calli della Laguna al grido di «ladròn, ladròn». E quel che fecero migliaia di romani di destra e di sinistra, lanciando banconote false contro Craxi che usciva dalla sua suite all'Hotel Raphael, cantando beffardamente sull'aria Guantanamera: «Vuoi pure queste? Bettino, vuoi pure queste?». Fu una reazione normale, e non c'è proprio nulla di cui vergognarsi. Anche perché il Craxi in questione era stato appena salvato dalla Camera dei deputati, che aveva respinto gran parte delle richieste di autorizzazione a procedere nei suoi confronti per gravi episodi di corruzione, e tutte le richieste di arresto e perquisizione avanzate dal pool di Milano. Lo stesso Craxi, pochi mesi prima, si era presentato alla Camera con l'aria dell'accusatore per tenere un discorso ricattatorio puntando il dito sui colleghi e chiamandoli a correo dei propri reati.”

La scomparsa dei fatti

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“Ogni qual volta una cosa in Italia viene chiamata in inglese io vedo la mano del Cretino.”

Paolo Isotta (1950–2021) critico musicale e scrittore italiano

Origine: Da Bruciare il giorno della nascita di Vivaldi non salva dai cretini, Il Fatto Quotidiano, 4 aprile 2016; riportato su PaoloIsotta.it http://www.paoloisotta.it/index.php/articoli/52-bruciare-il-giorno-della-nascita-di-vivaldi-non-salva-dai-cretini.

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“Sono classico o romantico? Non lo so. Desidererei lasciare il mio verso, come il capitano la spada, famosa per la mano virile che l'impugnò non per lo scopo che il costruttore si prefisse.”

Antonio Machado (1875–1939) poeta e scrittore spagnolo

Origine: Dal prologo di Campos de Castilla; citato in Lorenzo Misuraca, Antologia della poesia religiosa spagnola, con alcuni saggi di poesia ispano-americana, traduzione di Lorenzo Misuraca, Edizioni Paoline, Roma, stampa 1962, p. 130.

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“Un bacio sulla mano può farti sentire meglio, ma una tiara di diamanti è per sempre.”

Marilyn Monroe (1926–1962) attrice, cantante, modella e produttrice cinematografica statunitense
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“[Parlando dell'entrata in politica di Donald Trump] I padroni eliminano la politica ed entrano direttamente a gestire la cosa pubblica. Il novecento è stato il secolo in cui la politica serviva alla grande borghesia anche per intermediarsi con la società. Oggi la prendono in mano direttamente.”

Marco Rizzo (1959) politico italiano

Origine: Dal programma televisivo Coffee Break, La7, 21 gennaio 2017. Video https://www.youtube.com/watch?v=J9xVIZfeKHQ disponibile su YouTube.com (min. 59:36).

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“Un giorno il viandante che passerà dall’alto dei colli che recingono Genova, accennando con la mano i lontani cumuli di detriti, dirà: laggiù fu Genova.”

Brigida di Svezia (1303–1373) religiosa e mistica svedese

metà del '300, presso mura della Chiappe, sul colle del Peralto
Attribuite
Origine: Citato da Genova la Superba https://www.genovasuperba.it/, su genovasuperba.it. URL archiviato il 26 novembre 2019 http://archive.is/XpGIq/.

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