Frasi sul sole
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“È ritrovata. | Che? – L'Eternità. | È il mare andato via | Col sole.”

Arthur Rimbaud (1854–1891) poeta francese

da L'Eternità, vv. 1-4, 1992

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“I protestanti preferiscono essere in disaccordo col sole piuttosto che d'accordo col papa.”

Giovanni Keplero (1571–1630) astronomo, matematico e musicista tedesco

Attribuite

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“Il sole manda la sua luce alla luna.”

Anassagora (-500–-428 a.C.) filosofo greco antico

frammento 18
Frammenti di Sulla natura (titolo convenzionale)

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“Definiamo arcobaleno il riflesso del sole nelle nubi. È dunque segno di temporale, poiché l'acqua che si riversa dalla nube produce tutt'intorno vento o fa cadere la pioggia.”

Anassagora (-500–-428 a.C.) filosofo greco antico

frammento 19
Frammenti di Sulla natura (titolo convenzionale)

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“Nella Contea diremmo che sono le nove. L'ora giusta per una deliziosa prima colazione presso una finestra aperta sul sole di primavera”

Pipino
Il Signore degli Anelli, Il ritorno del re
Variante: "Nella Contea diremmo che sono le nove. L'ora giusta per una deliziosa prima colazione presso una finestra aperta sul sole di primavera"

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“E menato ncopp' 'o lietto | guardo, guardo nnanze a me… | Tengo 'o sole de rimpetto | dint' 'o core tengo a tte.”

Salvatore Di Giacomo (1860–1934) poeta, drammaturgo e saggista italiano

(da Cuntrora, Voce luntane, Tutte le poesie, Newton Compton editori, 1991)
E buttato sul letto | guardo, guardo davanti a me... | Tengo il sole dirimpetto | dentro al cuore tengo a te.
Poesie

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“Io canterò come un sole improvviso in giorno d'aprile.”

Pierangelo Bertoli (1942–2002) cantautore italiano

da Adesso, disco 1, n. 1
Parole di rabbia, pensieri d'amore

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“A volte si diventa ricchi, arcimilionari… ma di niente. Solo perché un'ora di sole entra nell'anima nostra e chiude tutti i limiti intorno; chiude i valichi dell'infinito.”

Antonio Beltramelli (1879–1930) poeta e giornalista italiano

Origine: I tre tempi, Le novelle del tempo conchiuso, p. 172

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“Tutto il mio cuore è tuo, | io non posso vivere dove tu non sei! | Così, come il fiore appassisce, | quando lo splendere del sole non lo bacia.”

Ferenc Lehár (1870–1948) compositore austriaco

da Il paese del sorriso, libretto di Viktor Léon, Ludwig Herzl e Fritz Beda-Löhner

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“L'uomo dai capelli lunghi | girò le spalle a tutti quanti | poi si voltò a guardare il sole | e cominciò a camminare.”

Vasco Rossi (1980) cantautore italiano

da Tropico del Cancro, n. 7
Colpa d'Alfredo

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“Io sono napoletana, guardo sempre avanti e guardo nel sole.”

Barbara d'Urso (1957) conduttrice televisiva e attrice italiana

da Pomeriggio Cinque, 18 gennaio 2011
Citazioni di Barbara d'Urso

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“Come chi vuoi vedere la luce del sole dee nettarsi l'occhio, così chi vuol come prendere il senso de' sapienti di Dio dee purificar l'anima.”

Atanasio di Alessandria (295–373) santo cattolico

Origine: Da De Incarnatione; citato in Cesare Cantù, Sant'Atanasio, p. 510, Biografie per corredo alla storia universale, volume I.

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“Io veggo un mare, che in crudele aspetto | freme in un dì, che al Sole i rai scolora: | nave lo solca tutta cedro eletto | i ben difesi fianchi, e l'alta prora.”

Carlo Innocenzo Frugoni (1692–1768) librettista e poeta italiano

Sonetto, p. 7
Citazioni di Carlo Innocenzi Frugnoni
Origine: citato in Il Parnaso mariano, a cura di Vincenzo Tranquilli, Tipografia Perego-Salvioni, Roma, 1832.

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“Non ho potuto fare a meno di notare una bizzarra coincidenza. Il brevetto americano sulla produzione del freon, il più importante clorofluorocarburo utilizzato nei frigoriferi e negli impianti di condizionamento, è scaduto più o meno nel momento in cui il freon è stato messo fuorilegge. I Paesi che avevano cominciato a produrlo senza dover pagare per questo privilegio sono stati invitati a fermarsi. E tra poco sarà possibile sostituire il freon con un nuovo composto chimico, un prodotto industriale che sarà protetto da un brevetto e farà guadagnare molto denaro all'azienda che lo produce.
Le prove indirette della diminuzione della fascia di ozono sono assurde. È vero che è stato rilevato un maggior numero di tumori della pelle, ma questo non è un buon indicatore dell'intensità dei raggi ultravioletti. L'aumento dei tumori potrebbe essere provocato dal fatto che la gente tende a trasferirsi in climi più caldi. […] E nello stesso tempo la tintarella è diventata di moda. […] Per misurare in modo non controvertibile la quantità di raggi ultravioletti che raggiunge la terra non bisognerebbe valutare la diffusione del cancro, bensì la luce ultravioletta che giunge sulla terra. Sarebbe sufficiente predisporre in una delle tante basi antartiche uno strumento per la misurazione degli UV del valore di 6000 dollari, e tenerlo sotto controllo per qualche anno. Qualcuno potrebbe occuparsene, e farci sapere com'è andata? Se è stato fatto, io non ne ho saputo niente.
A parte la mancanza di prove scientifiche, non ha alcun senso pensare che possiamo distruggere l'ozono nell'atmosfera superiore. Ecco cosa succederebbe, se in qualche modo si producesse un buco nella fascia di ozono: i raggi ultravioletti emessi dal sole passerebbero attraverso di esso per arrivare all'atmosfera terrestre, dove sarebbero assorbiti dalla fascia di ossigeno –spessa diverse miglia– che circonda il pianeta. In questo modo, si formerebbe altro ozono: è questo che succede quando i raggi ultravioletti si uniscono all'ossigeno. L'ozono così creatosi assorbirebbe la luce ultravioletta, impedendole di penetrare più a fondo nella fascia di ossigeno.”

Kary Mullis (1944–2019) biochimico statunitense

da Ballando nudi nel campo della mente, pp. 124-5

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“Al tramontar del sole la ninfa mia, | spogliando di fiori il verde piano, | quanti ne troncava la bella mano | tanti il bianco piede ne faceva crescere.”

Luis de Góngora (1561–1627) religioso, poeta e drammaturgo spagnolo

Origine: Citato in Gianni Ferracuti, Profilo Storico della Letteratura Spagnola, 2008. ISBN 9781409238089

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“In Italia ci sta il mare | per nuotare e per pescare, | con le spiagge tutte bianche, | gli ombrelloni stesi al sole. (da In Italia si sta male”

Paolo Rossi (attore) (1953) attore, cantautore e comico italiano

si sta bene anziché no), 2007
Origine: Testo di Rino Gaetano.

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“Ben venga la tecnologia, dunque, perché rappresenta certamente il futuro, ma ricordiamo che l'elemento uomo, che parrebbe da essa quasi relegato in secondo piano, rimane il centro, il motore, l'anima di quest'universo che ci sforziamo di governare. L'uomo e l'inquietudine, figlia dei tempi, che l'accompagna.
Perché inquietudine? Guardiamo in particolare al mondo della Magistratura e pensiamo all'aria avvelenata in cui essa si trova troppo spesso ad operare, e ci chiediamo se ciò avvenga per colpe proprie ovvero per gratuiti e interessati attacchi esterni. Ma è vano cercare di sciogliere il dilemma; occorre invece che ci si adoperi con ogni energia per togliere voce a quanti imputano ad alcuni esponenti della magistratura scarsa diligenza o vanità personale o spinte ideologiche che li orienterebbero altrove rispetto a un'interpretazione corretta e serena della norma. Se queste incrostazioni esistono devono essere rimosse perché lo esige la collettività e lo merita la stragrande maggioranza dei magistrati, per i quali la disposizione prevalente è quella della dedizione incondizionata, della volontà tenace di esercitare il proprio ministero in vista del solo bene comune, con spirito di sacrificio e senza clamori: nel silenzio che spesso non paga ma è dignità di servizio e gratificazione di coscienza. Parimenti, non sono più sopportabili quegli attacchi gratuiti, di provenienza varia, ingeneroso esercizio ormai troppo diffuso di quanti applicano la regola secondo cui la miglior difesa consiste nel distruggere l'immagine del "nemico". Il convincimento da taluni nutrito, da altri propagandato, del giudice come di un soggetto onnipotente e sordo ai problemi di coscienza, e teso a chissà quali fini impropri, è fasullo e banale: quanti ci sono vicini per ragioni di lavoro o affettive conoscono l'ansia del dubitare, la paura di non sapere offrire le corrette risposte, di non poter cogliere il frutto che a volta pare proibito e si chiama giustizia.
Non c'è e non ci può essere indifferenza nell'atto del giudicare. Non si avvia un uomo al calvario di un processo penale né lo si condanna con il sorriso sulle labbra, non si respinge un immigrato onesto con una scrollata di spalle, non si toglie un bambino a una madre o a un padre senza subirne un contraccolpo doloroso come un pugno nello stomaco. Stati d'animo con i quali il buon magistrato fa i conti in compagnia delle sole voci di dentro che impietosamente gli ricordano giorno dopo giorno come una decisione sbagliata possa stravolgere una vita e uccidere una speranza.
Rubo ancora un minuto alla vostra pazienza per un'ultima annotazione: entro pochi giorni o settimane un gruppo di magistrati milanesi chiuderà la propria attività, e a loro voglio dire: per quaranta e più anni s'è combattuta, credo, la buona battaglia – mi perdoni San Paolo per la citazione che non vuole essere irriverente – e ho speranza che ora, giunti al termine della corsa, integra si sia conservata in ognuno la fiducia negli ideali per i quali tutti fummo avviati a questo lavoro. A quanti operano e opereranno nel mondo del diritto, magistrati, avvocati, personale amministrativo, ai giovani soprattutto, auguro di raccogliere in abbondanza, forti del loro impegno e con l'aiuto di Dio, i frutti di quanto di buono si va seminando perché questo Paese, che è stato la culla del diritto e che a volte ci dilettiamo noi stessi a bistrattare al di là dei suoi demeriti, mentre dispensiamo ammirazione incondizionata a quasi tutti gli altri popoli del mondo che hanno invece, quasi tutti, tanto da imparare; questo Paese al quale, fuor d'ogni retorica, credete, mi onoro e sono fiero di appartenere, rivendichi e riprenda il suo ruolo di portabandiera nella faticosa ma entusiasmante corsa di civiltà che porta al traguardo della Giustizia.”

Ruggero Pesce (1938) giudice italiano

da Discorso di inaugurazione dell'anno giudiziario 2010 per il distretto della Corte d'Appello di Milano del Presidente Ruggero Pesce http://it.wikisource.org/wiki/Discorso_di_inaugurazione_dell%27anno_2010_per_il_distretto_della_Corte_d%27Appello_di_Milano

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“Sento il vento che mi chiama splende il sole su di me.”

Noemi (1982) cantautrice, personaggio televisivo, regista di videoclip e sceneggiatrice italiana

da Il cielo toccherò
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“Oggi c'è il sole Giada, ma non riesco più a sorridere. Perdonami. Sono uno stronzo.”

Volfango De Biasi (1972) regista e sceneggiatore italiano

Sms di Riccardo
Come tu mi vuoi

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“E tu cantavi la provincia, | le tragedie dei burattini, | il suono dell'Avemaria; | cantavi le domeniche | piene di sole e di malinconia | e aspettavi di morire, Sergio Corazzini!”

Nino Oxilia (1889–1917) giornalista, scrittore e poeta italiano

da Il saluto ai poeti crepuscolari
Gli orti

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“Un uomo sulla luna non sarà mai interessante quanto una donna sotto il sole.”

Origine: Citazione n.° 68 da Anche le formiche nel loro piccolo s'incazzano, edizione completa 2004

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“Ma il fiore della giovinezza dura per un attimo, quando il Sole si sparge sulla terra.”

Mimnermo (-670) poeta greco antico

fr. 2 D, vv. 7-8; p. 150 ;2011
Origine: L'elegia greca, in particolare quella di Mimnermo, è tutta pervasa da un senso di malinconia per il tempo che fugge, portando via "i fiori fugaci di giovinezza" (come Ungaretti traduce un verso di un'altra elegia dello stesso poeta), cioè l'amore e la gioia. In questo testo il poeta paragona la vita dell'uomo a quella delle foglie, inaugurando una fortunatissima tradizione poetica, in cui le metafore del raggio di sole e della foglia che cade col primo vento diventeranno dei veri e propri topoi. (2011)

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“Dentro una lacrima | e verso il sole | voglio gridare amore.”

Zucchero (1955) composto chimico chiamato comunemente zucchero

da Dune mosse, n. 4
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Origine: Testo di M. Figliè.

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“Decisero allora, per poter in qualche modo difendersi dai suoi giochi fastidiosi, e prendere un po' di riposo, e lasciare a turno uno di loro di sentinella mentre gli altri dormivano, con l'incarico di tenere almeno lontano il monachicchio, se la fortuna non consentiva di afferrarlo. Tutto fu inutile: quell'inafferrabile folletto continuava i suoi dispetti come prima, ridendo allegramente della rabbia impotente degli operai. Disperati, essi ricorsero allora all'ingegnere che dirigeva i lavori: era un signore istruito, e forse sarebbe riuscito meglio di loro a domare il monachicchio scatenato. L'ingegnere venne, accompagnato dal suo assistente, un capomastro: tutti e due armati col fucile da caccia a due canne. Al loro arrivo il monachicchio si mise a fare sberleffi e risate, dal fondo della grotta, dove tutti lo vedevano benissimo, e saltava come un capretto. L'ingegnere imbracciò il fucile, che aveva caricato a palla, e lasciò partire un colpo. La palla colpì il monachicchio, e rimbalzò indietro verso quello che l'aveva tirata, e gli sfiorò il capo con un fischio pauroso, mentre lo spiritello saltava sempre più in alto, in preda a una folle gioia. L'ingegnere non tirò il secondo colpo: ma si lasciò cadere il fucile di mano: e lui, il capomastro, gli operai e Carmelo, senza aspettar altro, fuggirono terrorizzati. Da allora quei manovali si riposano all'aperto, sotto il sole, coprendosi il viso col cappello: anche tutte le altre grotte dei briganti, in quei dintorni di Irsina, erano piene di monachicchi, ed essi non osarono più metterci piede.”

Cristo si è fermato a Eboli

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“Amare al buio, dormire al sole, mangiare in silenzio: tre sciocchezze.”

Ugo Ojetti (1871–1946) scrittore, critico d'arte e giornalista italiano

Origine: Sessanta, CII

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“Cara Mita, questo è Eliot – il mio Thomas detestato ed amato, dove si mischia come in nessun altro, sapore di vita e di morte, l'acqua dolce e salata della foce dei fiumi.
Non ho da offrire al suo silenzio che questi bimbi tra le foglie, sulle cerimonie dei morti, questo sole che riempie d'acqua le conche vuote degli anni; e queste incerte, tormentose stagioni tutte smarrite una nell'altra in lampi di fuoco e neve.”

Cristina Campo (1923–1977) scrittrice, poetessa e traduttrice italiana

Lettere a Mita
Origine: Il riferimento è ad alcuni passi dei Quattro Quartetti tradotti in francese da Pierre Leyris dattiloscritti da Cristina Campo per M. P. Harwell. Il testo di Cristina Campo è scritto in margine ai passi. più in dettaglio la nota di M. P. Harwell a p. 307 di Lettere a Mita.
Origine: Dalla lettera a Margherita Pieracci Harwell [prima del 13 maggio 1956], p. 17.

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“Li vidi passare | vicino al mio campo | ero un ragazzino | stavo lì a giocare. | Erano trecento | erano giovani e forti, | andavano al fronte | col sole negli occhi.”

Luigi Tenco (1938–1967) cantautore italiano

da Li vidi passare, 1967
Non incluse negli album
Origine: Prima versione di Ciao, amore ciao.

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“Avremmo disperatamente bisogno dell'abitudine a vegliare in questo distratto mondo moderno. Se più uomini di notte camminassero e pensassero, ci sarebbero meno miserie sotto il sole.”

John Dos Passos (1896–1970) scrittore, saggista e giornalista statunitense

p. 15
Origine: In Ronzinante di nuovo in viaggio, a cura di Francesco Cappellini, Via del Vento, Pistoia, 2011. ISBN 9788862260589

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“"Invece di rubare il grano, potreste comprarlo. Quanto ve ne occorre? Avete ancora una gran quantità di cose considerate straordinariamente preziose dagli uomini. Potreste commerciare."
Filavandrel fece un sorriso sprezzante. "Con voi? Mai."
Geralt contrasse il viso in una smorfia, facendo screpolare il sangue rappreso sulla guancia. "Che il diavolo vi porti insieme con la vostra arroganza e col vostro disprezzo. Non volendo convivere, vi condannate da soli allo sterminio. Convivere, accordarsi, è la vostra unica possibilità."
Filavandrel si curvò in avanti, i suoi occhi brillarono. "Convivere alle vostre condizioni?" chiese con voce mutata, ma sempre calma. "Riconoscendo il vostro dominio? Perdendo la nostra identità? Convivere in qualità di cosa? Di schiavi? Di paria? Convivere con voi al di là dei muri con cui proteggete da noi le vostre città? Convivere con le vostre donne, e per questo salire al patibolo? Oppure guardare che cosa succede a ogni pie sospinto ai bambini risultato di una simile convivenza? Perché eviti il mio sguardo, strano umano? Come convivi col tuo prossimo, da cui sei comunque un po' diverso?"
Lo strigo lo guardò dritto negli occhi. "Me la cavo. In qualche modo me la cavo. Perché devo. Perché non ho altra via d'uscita. Perché in qualche modo ho sopraffatto dentro di me la superbia e l'orgoglio per la mia diversità, perché ho capito che la superbia e l'orgoglio, sebbene siano un'arma contro la diversità, sono un'arma miserevole. Perché ho capito che il sole brilla in maniera diversa, perché qualcosa cambia e io non sono l'asse di questi cambiamenti. Il sole brilla in maniera diversa e continuerà a brillare, non serve a niente bersagliarlo di pietre. Bisogna accettare i fatti, elfo, bisogna imparare a farlo."”

Il guardiano degli innocenti

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