Frasi sull'amore
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“È una macchina diabolica, l'esercito, e il militarismo un ingranaggio mortale. Lo sai qual è la ricetta per fotter le reclute fin dal momento in cui arrivano alla caserma, Bernard? Prima si schierano sul piazzale coi loro abiti borghesi affinché ricordino d'appartenere a una società priva di uguaglianza, vale a dire un consorzio nel quale c'è chi veste bene e chi veste male. Poi gli si infila l'uniforme affinché si illudano d'accedere a un sodalizio di uguali, vale a dire un consorzio nel quale tutti vestono i medesimi panni. Subito dopo si rimbecilliscono con le esercitazioni e le marce che stroncano. E-marciando-cantate-così-tenete il passo. (Però il passo non c'entra, Bernard. C'entra che a cantare non pensano, e a non pensare non s'accorgono di venir fottuti.) Infine si cancella la loro personalità, la loro individualità. Perché il soldato non deve essere un individuo, una persona: deve esser parte d un nucleo perfetto che agisce all'unisono. E lo sai qual è l'ingrediente per ottenere un nucleo perfetto o quasi perfetto? L'odio. L'odio collettivo cioè diretto verso lo stesso bersaglio, e non il bersaglio rappresentato dal nemico che la guerra ti procura o ti procurerà: il bersaglio rappresentato da un paria coi gradi di sergente. Il sergente becero, ignorante, di cui subisci la tirannia che gli è stata delegata dal tenente al quale è stata delegata dal capitano al quale è stata delegata dal maggiore al quale è stata delegata dal colonnello al quale è stata delegata dal generale al quale è stata delegata dalla Macchina, a cui hanno insegnato a berciare come a un cantante si insegna a gorgheggiare do-re-mi-fa-sol-la. Sì, gli hanno insegnato a usare la voce per comandarti e sfotterti e umiliarti, Bernard. E lui la usa nel modo prescritto. «Sei laureato, tu? Bene, allora va' a pulire i cessi.» Al contadino e all'operaio, invece: «Razza di piercolo, da che fogna vieni? Non sai nemmeno contare, somaro?» Poi dispetti, addestramenti forzati, canagliate, fino a quando laureati e contadini e operai lo odiano in uguale misura, e il nucleo quasi perfetto è ottenuto. "Quasi" perché manca il tocco finale, l'ingrediente decisivo, e indovina qual è il tocco finale. L'ingrediente decisivo. È l'amore. L'amore concentrato sullo stesso bersaglio che stavolta è il tenente o meglio ancora il capitano. Insomma l'ufficiale buono, comprensivo, paterno, che ascolta e consola e magari si rivolge a te con il Lei. «È laureato, lei? Bravo, me ne rallegro. È contadino, lei? Bravo, me ne compiaccio. È operaio, lei? Bravo, me ne complimento.» Oppure: «Sì, la rampogna del sergente è stata eccessiva: lo rimprovererò a mia volta. Voglio essere un amico, per voi, in caso di bisogno rivolgetevi a me.» Bisogno? Che bisogno? Ormai l'unico bisogno di cui hanno bisogno è ricevere amore, darlo, e dall'odio per il sergente passano all'amore per il tenente o il capitano. Il-mio-capitano. Per il loro capitano accettano qualsiasi sacrificio, qualsiasi martirio, sono pronti a crepare. Con lui salteranno fuori dalla trincea, con lui si lanceranno contro la mitragliatrice che falcia, con lui uccideranno il nemico cioè il disgraziato che dall'altra parte della barricata ha subìto l'identico trattamento, con lui creperanno come bovi al macello. E questo, inutile dirlo, senza che sospettino d'esser le vittime d'un lurido imbroglio, le ruote di un ingranaggio ben oliato e ben collaudato. Perenne.”

I, IV, I; pp. 110–112
Insciallah

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“Di Maradona basta dire che tutto quel che faceva su un campo di calcio era perfettamente irragionevole.”

Jorge Valdano (1955) dirigente sportivo, allenatore di calcio e ex calciatore argentino

Origine: Il sogno di Futbolandia, p. 39

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“L'amore è sempre un debito, per questo è rosso.”

Leo
Bianca come il latte, rossa come il sangue

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“Ho sognato che facevo l'amore con una sirena, ma non ricordo come.”

Roberto Gervaso (1937) storico, scrittore, giornalista

Origine: Aforismi, p. 29

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“L'amore è un attimo fuggente guardami e non fermarti mai.”

Antonello Venditti (1949) cantautore italiano

da Raggio di luna, n. 8
Benvenuti in paradiso

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“"Amo ergo sum" dico io. Amo, ed è grazie a questo amore che "sono", che esisto.”

Luciano De Crescenzo (1928–2019) scrittore italiano

Non parlare, baciami: La Filosofia e l'Amore

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“Non sono proprio una tragedia le rughe e i capelli bianchi… che siam belli perché siam pieni di difetti! Siamo belli, non perché siamo onnipotenti, ma perché siamo fragili, per quello siamo belli! Perché abbiamo paura! Perché ci tremano le gambe! Perché ci sentiamo goffi! Perché abbiamo bisogno di amore! Per questo siam belli!”

Nichi Vendola (1958) politico italiano

Origine: Da un comizio a Piazza Sant'Oronzo, Lecce, 25 marzo 2010; visibile al minuto 06:00 di Nichi Vendola in Piazza Sant'Oronzo a Lecce https://www.youtube.com/watch?v=GtVSzOkc7s8, YouTube.com, 27 marzo 2010

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“Non esistono leggi in amore | basta essere quello che sei.”

Marco Ferradini (1949) cantautore italiano

da Teorema, Lato B, n. 1
Schiavo senza catene

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“Dobbiamo nascere due volte per vivere un po', anche solo un po.”

Christian Bobin (1951) poeta, scrittore

da Più viva che mai. [Una storia d'amore dura per sempre], Edizioni San Paolo, 2010

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“L'amore è un capriccioso soffio che Eros invia tra gli uomini per ingarbugliar le matasse dei loro destini.”

Nino Salvaneschi (1886–1968) scrittore, giornalista e poeta italiano

Il tormento di Chopin

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“[Sul rapporto con Bagheria] È inevitabilmente intenso. Se hai vissuto 22 anni come ho fatto io, non è facilmente estirpabile, nel bene e nel male. È intenso come può essere con un vecchio amore, anche con gli amori che ti hanno tradito.”

Ferdinando Scianna (1943) fotografo italiano

Origine: Citato in Intervista a Ferdinando Scianna. “Quando vengo cerco il pane e panelle” http://www.lavocedibagheria.it/2014/01/intervista-a-ferdinando-scianna-quando-vengo-cerco-il-pane-e-panelle/, La Voce di Bagheria.it, 19 gennaio 2014.

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“No, questa sera, | io lo so già | che finisce qui | qui proprio dove hai detto sì.”

Nicola Di Bari (cantante) (1940) cantautore italiano

da Questo amore tanto grande, lato B, n. 6
Ti fa bella l'amore
Origine: Testo di Rino Gaetano e Nicola Di Bari.

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“Il matrimonio è il sepolcro dell'amore; però dell'amor pazzo, dell'amore sensuale.”

Francesco Domenico Guerrazzi (1804–1873) politico e scrittore italiano

dalla lettera ad Antonio Mangini, 6 ottobre 1853, nelle Lettere
Lettere

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“Far l'amore è un atto psicologico, non solo materiale.”

John Boynton Priestley (1894–1984) romanziere e drammaturgo inglese

Origine: Saturno sopra le acque, p. 129

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“[Zurwan al Servitore delle Ossa] C'è un solo e unico scopo nella vita: testimoniare e comprendere per quanto possibile la complessità del mondo, la sua bellezza, i suoi misteri, i suoi interrogativi. Più si cerca di capire, più s'indaga, e più si apprezza la vita e ci si sente in pace col mondo. È questa la sostanza della vita. Tutto il resto si riduce a vacui passatempi. Se un'attività non si basa sull'amore o sulla conoscenza, non ha alcun valore. Sempre, se puoi scegliere, sii caritatevole. Ricordati dei poveri, degli affamati e dei miseri. Ricordati sempre di chi soffre e di chi è bisognoso. La più grande forza creativa di cui disponiamo sulla Terra, sia che siamo angeli, spiriti, uomini, donne o bambini, è quella di aiutare gli altri… I poveri, gli affamati, gli oppressi. Il potere più bello è quello di alleviare il dolore e dare gioia. Essere caritatevoli: questo è il miracolo umano, si potrebbe dire. È il tratto distintivo dell'umanità, e dei migliori angeli e spiriti: essere caritatevoli. Ci si può chiedere perché bisogna amare e imparare o perché sarebbe questo lo scopo della vita: voglio dire, come mai è stato deciso fare solo queste cose e con la massima dedizione? Una domanda stupida, non importa perché sia così. È così: lo scopo della vita è amare ed imparare. Proviamo a rispon­dere a questa domanda per gli altri… Perché è tanto importante amare ed imparare? Ad un uomo crudele e sciocco bisognerebbe rispondere: "È il modo meno rischioso di vivere la vita". Ad un uomo di valore bisognereb­be dire: "È il modo più appagante ed illuminante di vivere la vita". A chi è preda di un cieco egoismo, potrei dire: "Se ti ricorderai dei poveri, degli affamati, degli oppressi, se ti ricorderai degli altri, se amerai, se imparerai alla fine troverai una pace immensa."”

Per gli oppressi, la risposta è: "Allevierà la tua pena, la tua pena terribile"
Lo schiavo del tempo

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“Noi, fanciulle dalle guance lucenti di rosa e dai denti brillanti di lacca, vogliamo non solamente aver l'onore di esser spose di letterati, ma anche giungere a un amore meraviglioso come quello che unisce la fenice maschio alla fenice femmina. Non andrebbero forse perduti i nostri sforzi per farci belle se lasciassimo il gufo posarsi sul ramo di albicocco?”

Lê Quý Đôn (1726–1784) scrittore vietnamita

Origine: Antico uso, praticato anche in altri paesi d'Indocina e d'Indonesia, di tingersi i denti in lacca nera. Le letterature del Sud-est asiatico nota a p. 223.
Origine: Citato in Alessandro Bausani, Le letterature del Sud-Est asiatico, p. 223

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“Tutto è permesso in amore e in guerra.”

Francis Edward Smedley (1818–1864) scrittore

da Frank Fairleigh, 1850, cap. 50

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“Una meravigliosa serenità, simile a questo dolce mattino di primavera, mi è scesa nell'anima e io ne godo con tutto il mio cuore. Sono solo e sono lieto di essere vivo in questo luogo creato per anime come la mia. Sono così felice, mio caro, così perduto nel senso di questa serena esistenza che la mia arte ne soffre. Ora non saprei disegnare nemmeno una linea, eppure non sono mai stato un pittore così grande come in questi momenti. Quando la bella valle effonde intorno a me i suoi vapori e il sole alto investe l'impenetrabile tenebra di questo bosco e solo qua e là qualche raggio riesce a penetrare in questo sacrario, e io mi stendo nell'erba alta accanto al torrente e, così vicino alla terra, scopro le piante più diverse e più singolari; quando sento vicino al mio cuore il brulichio del piccolo mondo in mezzo agli steli, le innumerevoli, incomprensibili figure dei bruchi e degli insetti e sento la presenza dell'Onnipotente che ci ha creati secondo la Sua immagine, l'alito del Supremo Amore che ci porta e ci sostiene in un'eterna beatitudine; quando, oh, amico mio!, i miei occhi si smarriscono in questa vertigine e l'universo e il cielo riposano nella mia anima come la figura di una donna amata, io provo allora l'angoscia di un desiderio e penso: oh, se tu potessi esprimere tutto questo, se potessi effondere sulla carta lo spirito di ciò che in te vive con tanta pienezza e con tanto calore, in modo da farne lo specchio della tua anima, come la tua anima è lo specchio del Dio infinito! Amico mio, io mi sento morire e soccombo alla forza e alla magnificenza di queste immagini!”

10 maggio; 1998, p. 9
I dolori del giovane Werther, Libro primo

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“L'Inter è un amore difficile, non un prodotto in serie.”

Beppe Severgnini (1956) giornalista italiano

Tripli interismi

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“Chiedo che un flutto almeno | dal mio grembo discenda | a suscitar miriadi di me stessa.”

Alda Merini (1931–2009) poetessa italiana

Perché duplice amore
Destinati a morire. Poesie vecchie e nuove

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“Ho il colon ustionato di versi.”

Alda Merini (1931–2009) poetessa italiana

Origine: Citato in Paolo Di Stefano, Alda Merini, la poetessa dei Navigli che cantò i poveri, l'amore e l'inferno.

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“Credo che la sua uscita sia un fatto tecnico, d'altronde certe divergenze [con Erick Thohir] erano già emerse da tempo. A Moratti va riconosciuto un grande amore per l'Inter, talmente forte da avergli fatto accettare una cosa un pó folle, come lo scudetto che non ha vinto.”

Andrea Agnelli (1975) imprenditore e dirigente sportivo italiano

Origine: Citato in Juve, Agnelli: "Moratti, per l'Inter un amore...folle" http://mobile.sportmediaset.it/checkexistpage.shtml?/calcio/juventus/2014/articoli/1049566/juve-agnelli-moratti-per-l-inter-un-amore-folle-.shtml, Sportmediaset.it, 24 ottobre 2014.

“Per me la scrittura è rivolta, io mi sento una rivoltosa, una strana guerriera spaventata e coraggiosa, da questo nasce l'idea di farmi fotografare con un maschera. L'inchiostro è la mia arma. Sì, violenza e lirismo, amore e rabbia, dolcezza e morte.”

Isabella Santacroce (1970) scrittrice italiana

Origine: Dall'intervista di Rossano Astremo, La famiglia secondo Isabella Santacroce http://web.archive.org/web/20060511034701/http://www.coolclub.it/giornale/dettaglio_interviste.asp?menu=16&submenu=0&id_interviste=39, Coolclub.it, 3 marzo 2006.

“Si dice che chi viene morso da un cane rabbioso | vede nell'acqua l'immagine della belva feroce. | Amore ha piantato rabbiosamente in me i suoi denti terribili, | e ha fatto preda delle sue smanie il mio cuore. | La tua adorabile immagine io la vedo nel mare, | nell'acqua dei fiumi, nella coppa che mi versa il vino.”

Paolo Silenziario poeta bizantino

V, 266
Origine: In Antologia Palatina, Epigrammi erotici, Libro V e libro XII, introduzione, traduzione e note di Guido Paduano, Fabbri Editori, collana I grandi classici della poesia, RCS libri, Milano, 1997, p. 199.

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