Frasi sulle leggi
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“"Alcuni forti istinti e alcune leggi chiare" ci bastano.”

Ralph Waldo Emerson (1803–1882) filosofo, scrittore e saggista statunitense

Leggi spirituali, p. 110
Saggi, Prima serie
Origine: William Wordsworth, dalla poesia Alas! What Boots The Long Laborious Quest, 1809.

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“Il bello è una manifestazione di arcane leggi della natura, che senza l'apparizione di esso ci sarebbero rimaste eternamente celate.”

Johann Wolfgang von Goethe (1749–1832) drammaturgo, poeta, saggista, scrittore, pittore, teologo, filosofo, umanista, scienziato, critico d'arte e…

XIII, 7

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“[Sull'utopia de La Scienza della Legislazione di Gaetano Filangieri] Quando voi farete nuove leggi, noi dobbiamo prenderci la briga di escogitare il modo di trasgredirle.”

Johann Wolfgang von Goethe (1749–1832) drammaturgo, poeta, saggista, scrittore, pittore, teologo, filosofo, umanista, scienziato, critico d'arte e…

Varie
Origine: Citato in Elena Croce, La patria napoletana.

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“Le leggi penali son state fatte da gente che non ha conosciuto la sventura.”

Honoré De Balzac (1799–1850) scrittore, drammaturgo e critico letterario francese

Il giglio della valle

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“Pregare (v. tr.). Pretendere che le leggi dell'universo vengano annullate a favore di un singolo postulante, il quale se ne confessa del tutto indegno.”

Ambrose Bierce (1842–1914) scrittore, giornalista e aforista statunitense

1988, p. 142
Dizionario del diavolo

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“Ogni anno in villeggiatura il berlinese vede che anche su questa terra è possibile vivere.”

Kurt Tucholský (1890–1935) scrittore, poeta e giornalista tedesco

Berlino! Berlino!

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“A chi desidera acquisire un'idea intuitiva e non astratta della stessa, non mi riferisco all'Elena greca e neppure alla Lucrezia romana bensì alla Santissima Trinità, non posso consigliare di meglio che sognare niente, finché non si sia addormentato, ma al contrario, di vegliare nel signore e di esaminare attentamente questo periodo, dato che in esso è compreso il concetto palese. Innalzandoci sino alla sua altezza che dista gradini dal punto in cui ci troviamo e che galleggia in alto come una nuvola, e ci si presenterà il gigantesco "non"; avviciniamoci alla sua metà e ci spaventeremo per l'enorme "niente"; quando scenderemo poi nella sua profondità, entrambi si concilieranno ancora armoniosamente nel "non" che ci si presenterà dinanzi con una fiammeggiante eretta ed audace scrittura.
"Non", "niente", "non",
questo è il concetto intuitivo della Santissima Trinità, ma chi potrebbe scoprire quello astratto, dato che: "chi sale su in cielo e ne discende?", "chi nelle sue mani tiene il vento?", "chi nella sua veste raccoglie l'acqua?", "chi ha fatto nascere tutte le terre del mondo?", "Come si chiama, e come si chiama suo figlio? Sai tu questo?"”

Karl Marx (1818–1883) filosofo, economista, storico, sociologo e giornalista tedesco

dice Salomone il saggio.
Origine: Da Scorpione e felice – Romanzo Umoristico (Einige Kapitel aus SKorpion und Felix, Humoristischer Roman), a cura di Domenico Commisso e Gianni Jotti, traduzione di Lorenzo Compagnoni, Edizione Integrale La Piramide 1970, p. 73.

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“Le leggi non vegliano sulla verità delle opinioni ma sulla sicurezza e l'integrità di ciascuno e dello Stato.”

John Locke (1632–1704) filosofo e fisico britannico

Origine: Da Lettera sulla tolleranza, 1689.

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“Non siamo autorizzati a supporre che esistano leggi fisiche, che siano esistite fino ad ora, o che continueranno ad esistere in forma analoga nel futuro.”

Max Planck (1858–1947) fisico tedesco

Origine: Da The Universe In The Light Of Modern Physics George Allen & Unwin Ltd., 1931.

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“La libertà consiste nell'obbedire alle leggi che ci si è date e la servitù nell'essere costretti a sottomettersi ad una volontà estranea.”

Maximilien Robespierre (1758–1794) politico, avvocato e rivoluzionario francese

Origine: Da Oeuvres, PUF, Paris, 1912-1967, vol. VII, pp. 162-63; citato in Domenico Losurdo, Controstoria del liberalismo, Laterza, 2005, p. 135.

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“Ma le leggi, buone per la società, sono deleterie per l'individuo che ne fa parte.”

Donatien Alphonse François de Sade (1740–1814) scrittore, filosofo e poeta francese

p. 122, 1986

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“Il regime della Chiesa non è punto arbitrario; essa ha canoni e leggi che il Papa deve osservare.”

Napoleone Bonaparte (1769–1821) politico e militare francese, fondatore del Primo Impero francese

L'arte di comandare, Pensieri morali

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“Le leggi che in teoria sono il tipo della chiarezza, nell'applicazione loro divengono troppo sovente un vero caos; gli uomini e le passioni guastano tutto ciò che toccano.”

Napoleone Bonaparte (1769–1821) politico e militare francese, fondatore del Primo Impero francese

L'arte di comandare, Pensieri morali

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“Arsame: Della natura, un cieco amor non sempre, | Le leggi venerò.”

Prosper Jolyot de Crébillon (1674–1762) poeta e drammaturgo francese

Atto I, p. 12
Radamisto e Zenobia

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“[…] le leggi deono essere comuni e fatte con consentimento di coloro a cui toccano.”

Giovanni Boccaccio (1313–1375) scrittore e poeta italiano

VI giornata, novella VII
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“I desideri sono incatenati alle leggi del successo e del fallimento. I desideri devono portare l'infelicità.”

Vivekananda (1863–1902) mistico indiano

citato in Swami Vivekananda - Il lavoro e il suo segreto http://www.ramakrishna-math.org/index.php?option=com_content&view=article&id=123:swami-vivekananda-il-lavoro-e-il-suo-segreto&catid=34:swami-vivekananda&Itemid=73

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“Le leggi sono come ragnatele, che rimangono salde quando vi urta qualcosa di molle e leggero, mentre una cosa più grossa le sfonda e sfugge.”

Solone (-638–-558 a.C.) legislatore, giurista e poeta ateniese

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“[il suo secondo motto] Tu, natura, sei la mia dea; alle tue leggi si legano i miei servizi…”

Carl Friedrich Gauss (1777–1855) matematico, astronomo e fisico tedesco

da Re Lear

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“L'anima non conosce leggi, non conta gli anni…”

Maksim Gor'kij (1868–1936) scrittore e drammaturgo russo

Origine: L'eremita, p. 22

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“Non questo è ciò che v'è di piú mirabile al mondo: il lieto in un baleno si converte in triste, se appena un po' a lungo ti ci fermi innanzi; e Allora Dio sa che cosa ti potrebbe frullar per la testa. Chissà, potresti addirittura finire a pensare: «Ma in fin dei conti, soltanto la Koròbočka sta cosí in basso sulla scala infinita della perfettibilità umana? È proprio tanto grande l'abisso che la divide dalla sorella inaccessibile fra le pareti d'una casa aristocratica, con infiorate scale di ghisa, bronzi splendenti, legni preziosi e tappeti, mentre sbadiglia su un libro che si forza a finire, in attesa d'una visita mondano-intellettuale, durante la quale avrà campo di far scintillare il suo spirito e di metter fuori pensieri imparati a memoria, pensieri che secondo le leggi della moda interessano la città per la durata d'una settimana: pensieri che non riguardano già quel che avviene in casa sua e nei suoi possedimenti, trascurati e in isfacelo per l'insipienza dei padroni, bensí quale rivolgimento politico stia preparandosi in Francia, o quale indirizzo abbia preso il cattolicesimo di moda?» Ma avanti, avanti! Perché parlare di questo? Ma perché, dunque, proprio nei momenti che non si pensa a nulla, e si è allegri, senza inquietudini, d'improvviso, per conto suo, ci traversa un'altra bizzarra corrente? Ancora il riso non ha fatto in tempo a sparire del tutto dal volto, e già sei diventato un altro fra le stesse persone di poc'anzi, già un'altra luce t'illumina il volto…”

III; 1977, pp. 55-56
Le anime morte, Parte prima

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