Frasi su cane

Una raccolta di frasi e citazioni sul tema cane, uomo, essere, animale.

Frasi su cane

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“Simon aveva l'aria del bravo ragazzo che ti viene a prendere a casa ed è educato coi tuoi genitori e fa le coccole al tuo cane. Jace, invece, sembrava il tipo di ragazzo che viene a casa tua e le dà fuoco.”

Clary
Variante: Anche mezzo agghindato da cacciatore di demoni, pensò Clary, Simon aveva l’aria del bravo ragazzo che ti viene a prendere a casa ed è educato coi tuoi genitori e fa le coccole al tuo cane.
Jace, invece, sembrava il tipo di ragazzo che viene a casa tua e le dà fuoco.

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“Ho amato e amo così tanto i cani, che il mio sogno è quello di spegnermi con uno di loro al mio fianco. Li ho amati perché sanno dare quello che gli uomini, ormai, non sanno dare più: la fedeltà, l'amore completo e totale, il rispetto. Un cane ama chi ti ama, ma non esita a difenderti da chi vuole farti del male. E non è poco.”

Franco Zeffirelli (1923–2019) regista italiano

Origine: Dall' intervento http://www.lacoscienzadeglianimali.it/index.php/gli-interventi/1d-giornata-nazionale-13-maggio-2010/148-franco-zeffirelli per la prima Giornata nazionale de La coscienza degli animali del 13 maggio 2010.

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“Il cane ti guarda dal basso in alto, il gatto dall'alto in basso, ma il maiale da pari a pari.”

Winston Churchill (1874–1965) politico, storico e giornalista britannico

Attribuite

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“Scusa non ho voglia di uscire | resto a casa col cane | anche se lui non c'è più.”

Calcutta (1989) cantautore e compositore italiano

da Cane, n. 6
Forse...

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“piedi di formaggio | anima caffettiera | mani che odiano le stecche da biliardo | occhi come graffette | preferisco il vino rosso.”

Charles Bukowski (1920–1994) poeta e scrittore statunitense

da l'amore è un cane che viene dall'inferno; p. 163
L'amore è un cane che viene dall'inferno

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“Quando guardi negli occhi di un cane vedi l'infinito, vedi qualcosa che va oltre la vita.”

Carlo Zannetti (1960) chitarrista, cantautore e scrittore italiano

Origine: Il paradiso di Levon, p. 61

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“Ululo perché la voce del dolore non si dimentica mai.”

Luis Sepúlveda (1949) scrittore, giornalista e sceneggiatore cileno

libro Storia di un cane che insegnò a un bambino la fedeltà

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“Quante persone, lungo questo viaggio, stivano la barca fino a rischiare di farla affondare di cose sciocche che pensano essenziali al piacere e al comfort, ma che in realtà sono soltanto inutile zavorra? Come riempiono la povera piccola imbarcazione fino all'albero di bei vestiti e grandi case, di domestici inutili e di una miriade di amici alla moda ai quali non importa un fico secco di loro, e dei quali a loro importa ancora meno, di costosi divertimenti che non divertono nessuno, di formalità e mode, di finzioni e ostentazioni, e di – oh, la più pesante, la più folle delle zavorre! – della paura di che cosa penserà il vicino, di lussi che possono soltanto nauseare, di piaceri che annoiano, di vuote mostre di sé che, come la corona ferrea del criminale di un tempo, fanno sanguinare e tramortiscono il capo dolorante che la porta! È zavorra uomini… tutta zavorra! Gettatela fuoribordo. Rende la barca così pesante che remare vi sfinisce. La rende così lenta e pericolosa da manovrare che l'ansia e la preoccupazione non vi concendono mai un attimo libero; e non avete mai un momento di riposo per sognare pigramente, mai un momento per osservare le nuvole che sfiorano le onde spinte dal vento, o i scintillanti raggi di sole che giocano con le increspature, o i grandi alberi sull'argine che si curvano per fissare la loro immagine riflessa, o il bosco tutto verde e oro, o i gigli bianchi e gialli, o i giunchi che ondeggiano oscuri o i falaschi, o le orchidee o gli azzurri non-ti-scordar-di-me. Liberatevi della zavorra, uomini! Lasciate che l'imbarcazione della vostra vita sia leggera, carica soltanto di quello di cui avete bisogno: una casa accogliente e qualche semplice piacere, un paio di amici degni di questo nome, qualcuno da amare e che vi ami, un gatto, un cane, e una o due pipe, cibo e indumenti a sufficienza e da bere in abbondanza, perché la sete è una compagna pericolosa. La barca sarà più facile da governare, e non sarà tanto soggetta a capovolgimenti, e se si capovolgerà non sarà così grave; la merce semplice e di buona qualità sopporta un bagno. Avrete tempo per pensare oltre che per lavorare. Tempo per scaldarvi al sole della vita… tempo per ascoltare le melodie eoliche che il vento divino trae dalle corde del cuore umano tutt'intorno a noi… tempo per… Scusate tanto. Divagavo.”

III; 1997, pp. 21-22
Tre uomini in barca

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“Cane mangia cane sangue chiama sangue, | fotta non ci estingue l'energia non finge.”

Neffa (1967) cantautore e rapper italiano

da Solo fumo, n. 4
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“Be', non è proprio il modo in cui pensavo di svegliarmi oggi. Dopo aver avuto la notizia, Malia è entrata e ha detto: papà, hai vinto il Nobel per la Pace ed è il compleanno di Bo (il cane). E poi Sasha ha aggiunto: e sta arrivando un week-end lungo. È bene avere bambini che mantengano le cose entro una prospettiva.”

Barack Obama (1961) 44º Presidente degli Stati Uniti d'America

2009
Origine: Citato in Il Nobel per la pace a Barack Obama. Il presidente: "Non so se lo merito" http://www.repubblica.it/2009/10/sezioni/esteri/nobel-obama/nobel-obama/nobel-obama.html, Repubblica.it, 9 ottobre 2009.

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“Se fossi gatto, miao.
Se fossi cane, bao.
Se fossi tardi, ciao.”

Corrado Guzzanti (1965) comico, attore e sceneggiatore italiano

da L'ottavo nano, episodio 3

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“Giorno afoso, una cuccia e un cane alla catena. | Poco più in là una ciotola ricolma d'acqua. | Ma la catena è corta e il cane non ci arriva. | Aggiungiamo al quadretto ancora un elemento: | le nostre sono molto più lunghe | e meno visibili catene | che ci fanno passare accanto disinvolti.”

Wisława Szymborska (1923–2012) poetessa e saggista polacca

Origine: Da Basta così, Adelphi, 2012; citato nel sito http://www.rai.it/dl/radio1/2010/programmi/articoli/ContentItem-2c15b9c8-250a-40b4-83e4-47b891d83ee7.html della trasmissione Con parole mie di Radio 1.

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“Se vivi in un armadio con i topi e | mangi pane vecchio | ti vogliono bene. | In quel caso | sei un genio.”

Charles Bukowski (1920–1994) poeta e scrittore statunitense

Origine: Da Anima, in L'amore è un cane che viene dall'inferno, traduzione di Katia Bagnoli, Sugarco, Milano.

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“Mi piace il lavoro, mi affascina. Potrei stare per ore seduto ad osservarlo…”

Jerome Klapka Jerome (1859–1927) scrittore e giornalista britannico

da Tre uomini in barca (per tacere del cane)

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“Cane che abbaia | Cazzo vuoi, ci vediamo alla Baia.”

Fabri Fibra (1976) rapper, produttore discografico e scrittore italiano

da Festa Festa

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“[A Papa Bonifacio VIII] Entrasti (nel papato) da volpe, regnerai da leone, morirai da cane.”

Papa Celestino V (1215–1296) 192° vescovo di Roma e papa della Chiesa cattolica

citato in Giuseppe Fumagalli, Chi l'ha detto?, U. Hoepli, Milano, 1921, pp. 410-411

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“Non so se è una canzone d'amore | giocavamo a pallone | calpestavamo le aiuole.”

Calcutta (1989) cantautore e compositore italiano

da Cane, n. 6
Forse...

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“Io piango, quanno casco nello sguardo | de' 'n cane vagabondo perché, | ce somijamo in modo assurdo, | semo due soli al monno.”

Franco Califano (1938–2013) cantautore, poeta e scrittore italiano

da Io nun piango, 1977

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“Mi son cari i miei furti di monello | quando rubavo in casa un po' di pane, | e si mangiava come due fratelli, | una briciola l'uomo ed una il cane.”

Angelo Branduardi (1950) cantautore, violinista e chitarrista italiano

da Confessioni di un malandrino, n. 7
La luna

“Il ghepardo, un cane con la faccia da gatto.”

Danilo Mainardi (1933–2017) etologo italiano

Origine: Dalla parte degli animali, p. 84

“È ingiustizia dire di un uomo cattivo: ha il cuore d'un cane; sarebbe assai più giusto, invece, dire di un cane: ha il cuore d'un uomo.”

Libero Bovio (1883–1942) poeta, scrittore e drammaturgo italiano

Origine: Don Liberato si spassa, p. 16

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“[Haiku] Con la bocca aperta | va a caccia di mosche | un cane da guardia”

Kobayashi Issa (1763–1828) poeta e pittore giapponese

citato in Haiku antichi e moderni, parte prima, p. 50

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“Presto o tardi, l'allenatore italiano avrà pietà del cavaliere solitario che schiera in avanti e gli metterà vicino qualcuno a fargli compagnia: un cane, un gatto, un canarino…”

Jorge Valdano (1955) dirigente sportivo, allenatore di calcio e ex calciatore argentino

Origine: Il sogno di Futbolandia, p. 100

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“Il lupo è un lottatore feroce. Può decimare un branco di segugi attraverso i rapidi morsi delle sue fauci, senza intanto subire ferite. Nemmeno i comuni cani grossi, apparentemente allevati per la lotta, sono in grado di abbatterlo senza addestramento speciale. So di un lupo che ha ucciso con un solo morso un bulldog che l'aveva avventato, e di un altro che, dopo essersi infiltrato nell'orto d'una fattoria in Montana, uccise rapidamente in successione i due grossi mastini che lo attaccarono. L'immensa agilità e ferocia di questa bestia selvaggia, il terribile morso delle sue fauci zannute, e la vita dura che passa, gli sono di grande vantaggio contro i cani, più grassi, dai denti più piccoli, e dalla pelle morbida, sebbene siano nominamente delle razze selezionate per il combattimento. Considerando il modo in cui i tornei del sollevamento dei pesi sono organizzati oggi, questo è solo naturale, siccome non c'è motivo di produrre cani da combattimento degni quando i premi sono distribuiti a base di punti tecnici che sono totalmente non pertinenti all'utilità del cane. Un mastino o un bulldog che ha vinto premi potrebbe essere quasi inutile per gli scopi per cui la sua razza è stata sviluppata. Se ben addestrato o di taglia sufficentemente grossa, un mastino potrebbe avere la meglio contro un lupo del Texas giovane o nano, ma non ho mai visto un cane di questa categoria che giudicherei un degno avversario per uno dei grossi lupi del Montana occidentale. Anche se il cane fosse il più pesante dei due, i suoi denti e artigli sarebbero molto più piccoli, e la sua pelle meno dura.”

Theodore Roosevelt (1858–1919) 26º presidente degli Stati Uniti d'America
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“Un anticomunista è un cane, su questo sono irremovibile e lo sarò sempre.”

Jean Paul Sartre (1905–1980) filosofo, scrittore, drammaturgo e critico letterario francese

Origine: Le temps modernes, numero speciale, ottobre 1961, ripreso in Situation IV, Paris Gallimard, 1964, p. 248

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“[Raccontando di quando attraversò un campo di battaglia dal quale non erano stati ancora portati via i morti] Ad un tratto un cane sbuca di sotto il mantello di un cadavere, si slancia verso di noi, e ritorna subito nel suo nascondiglio emettendo dolorosi guaiti. La bestiola leccava, convulsamente la faccia del morto, e si dirigeva poi di nuovo verso di noi come per implorare soccorso, o per chiedere vendetta. Fosse lo stato d'animo, o il luogo o il tempo o il fatto stesso, o altro che non so spiegare, certo è che mai nulla, in nessun altro campo di battaglia, mi ha tanto commosso. Mi fermai un momento per apprezzare quella scena. Quest'uomo, mi dicevo, forse ha degli amici, ne ha forse in questo campo, nella sua compagnia, e giace qui, abbandonato da tutti meno che dal suo cane! Che lezione ci dà la natura tramite un animale!…
Che cosa è mai l'uomo e quale è il mistero delle sue impressioni! Avevo, senza commuovermi, ordinato battaglie che dovevano decidere della sorte dell'esercito, avevo veduto, con occhio distaccato, eseguire movimenti che portavano alla perdita di molti tra noi e ora mi sentivo toccato nel profondo dai gemiti e dal dolore di un cane… Quello che è certo è che in quel momento sarei stato più arrendevole verso un nemico supplichevole: capii meglio il gesto di Achille che restituisce il corpo di Ettore al pianto di Priamo.”

Origine: Citato in Las Cases, p. 203 https://books.google.it/books?id=bbtZAQAAQBAJ&pg=PT203.

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“Certamente non siamo gli unici animali che vivono l'esperienza del dolore e della sofferenza. In altre parole, non c'è una linea netta tra l'animale uomo e il resto del regno animale. È una linea indistinta e lo sarà sempre…
La paura in una scimmia, un cane, un maiale, viene vissuta verosimilmente alla stessa maniera della specie umana. Giovani animali, umani o di altre specie, mostrano, difatti, comportamenti simili quando sono ben nutriti e sicuri – sono vivaci, saltellano, fanno piroette, rimbalzano, fanno capriole – tanto che è difficile non credere che non provino sentimenti molto simili. Essi sono, in altre parole, pieni di gioia di vivere – sono felici… un giovane scimpanzé, dopo la morte della sua mamma, mostra un comportamento simile alla depressione che affligge i bambini – postura incurvata, dondolio, occhi offuscati fissi nel vuoto, perdita di interesse per quanto accade attorno a sé. Se un piccolo d'uomo può soffrire di dolore, così può soffrire un giovane scimpanzé…
…stare a chiedersi se scimpanzé, elefanti, cani e così via, sperimentino felicità, tristezza, disperazione, rabbia, è uno spreco di tempo – poiché queste cose sono evidenti a chiunque abbia… sperimentato nella sua vita una conoscenza degli animali.”

Jane Goodall (1934) etologa e antropologa britannica

Origine: Da Premessa, in Marc Bekoff, La vita emozionale degli animali; citato in Marini, [//books.google.it/books?id=fDaVAwAAQBAJ&pg=PA185 p. 185].

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“L'ironia sentimentale è un cane che ulula alla luna pisciando sulle tombe.”

Karl Kraus (1874–1936) scrittore, giornalista e aforista austriaco

30 aprile 1906
Aforismi in forma di diario

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“Rimorso. – Il rimorso è, come un morso di un cane a una pietra, una sciocchezza.”

Friedrich Nietzsche (1844–1900) filosofo, poeta, saggista, compositore e filologo tedesco

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“Yurga: Non siete voi che dovete ringraziare, signore, ma io. Siete stato voi a salvarmi la vita, a ridurvi così per difendermi. E io? Io che cosa ho fatto? Ho medicato un uomo ferito e privo di sensi, l'ho caricato sul carro, non l'ho lasciato crepare? È una cosa normale, signor strigo.
Geralt: Non poi così normale, Yurga. Sono già stato abbandonato… in simili situazioni… come un cane…
Yurga: Eh, sì, viviamo in un mondo schifoso. Ma non è una buona ragione perché facciamo tutti gli schifosi. Abbiamo bisogno del bene. A me lo ha insegnato mio padre e io lo insegno ai miei figli.”

Andrzej Sapkowski (1948) scrittore polacco

Miecz przeznaczenia
Variante: «Signore, avete tutta la coscia gonfia. E la febbre vi consuma...»
«Vada a farsi fottere la febbre. Yurga?»
«Sì, signore?»
«Ho dimenticato di ringraziarti...»
«Non siete voi che dovete ringraziare, signore, ma io. Siete stato voi a salvarmi la vita, a ridurvi così per difendermi. E io? Io che cosa ho fatto? Ho medicato un uomo ferito e privo di sensi, l'ho caricato sul carro, non l'ho lasciato crepare? È una cosa normale, signor strigo.»
«Non poi così normale, Yurga. Sono già stato abbandonato... in simili situazioni... come un cane...»
Il mercante, la testa bassa, rimase in silenzio. «Eh, sì, viviamo in un mondo schifoso. Ma non è una buona ragione perché facciamo tutti gli schifosi. Abbiamo bisogno del bene. A me lo ha insegnato mio padre e io lo insegno ai miei figli.»

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“Quel che Dio è per l'uomo, l'uomo lo è per il cane.”

Frank Wedekind (1864–1918) scrittore, drammaturgo e attore teatrale tedesco

da una lettera ad A. Barte, febbraio 1884