Frasi su cielo
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“Italia, Napoli, Nola; quella regione gradita dal Cielo, e posta insieme talvolta a capo e destra di questo globo, governatrice e dominatrice de l'altre generazioni, e sempre da noi et altri stimata maestra e madre di tutte le virtudi, discipline et umanitadi.”

Origine: Citato in Salvatore Tugini, Prefazione, in De umbris idearum, E.S. Mittlerum & filium, Berlino, 1858, p. V http://books.google.it/books?id=iVouAAAAYAAJ&pg=PR5-IA3#v=onepage&q&f=false.

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“È più facile che cielo e terra spariscano piuttosto che una piccola parola della legge non abbia il suo effetto.”

John Galsworthy (1867–1933) scrittore inglese

vol. II, p. 154
Ancella

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“(Escono gli Studiosi.)(L'orologio batte le undici.)
Faust: Ah, Faust,
ora hai solo un'ora di vita,
poi sarai dannato per sempre.
Fermatevi sfere del cielo che eternamente ruotate,
che il tempo finisca e mezzanotte non venga mai.”

'Faustus: Ah, Faustus,
Now hast thou but one bare hour to live,
And then thou must be damn'd perpetually!
Stand still, you ever-moving spheres of heaven,
That time may cease, and midnight never come.
La tragica storia del Dottor Faust, Atto V, Scena II

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“Faust: Maledetti i genitori che mi fecero!
No, Faust, maledici te stesso, maledici Lucifero
che ti ha privato del cielo.”

'Faustus: Curs'd be the parents that engender'd me!
No, Faustus, curse thyself, curse Lucifer
That hath depriv'd thee of the joys of heaven.
La tragica storia del Dottor Faust, Atto V, Scena II

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“Il cielo proibisce in verità certi piaceri, ma con lui si trova un accomodamento.”

Molière (1622–1673) commediografo e attore teatrale francese

da Le Tartuffe ou l'imposteur, IV, 5

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“Pietà del Cielo! Ma non c'è nessun uomo al mondo che si lagni che gli manca l'intelligenza!”

Lope De Vega (1562–1635) poeta, drammaturgo

Atto I, Scena Terza
La ragazza sciocca

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“García: Che cosa significa amare, Lucindo, se non ostinarsi pervicacemente?
Lucindo: Codesta è la migliore definizione dell'amore!
García: Il credere alle parole di una donna mi ha gettato in tanta confusione.
Lucindo: Chi ripone fiducia in una donna, ara nel vento e semina nel mare!
García: La fragile natura loro può scagionarle. Scrive un antico greco che un giorno si spezzò la prima corda della cetra di Apollo, e allora la corda stessa salì in cielo a lamentarsi del dio. «Chiedo giustizia a voi, giudici sommi, – disse al trono d'avorio, – giacché essendo io la più sottile sono quella che Apollo fa vibrare più spesso! Io sono debole ed egli non si stancaa di solleticarmi, mentre tocca molto meno spesso il bordone, che è ben più forte di me. Quindi Apollo non deve lagnarsi se talora mi spezzo mentre egli sta accompagnando il suo canto, giacché vengo costretta da lui a vibrare tante volte!» Con questo bel paragone lo scrittore vuol dire che quella corda così sottile e delicata che è la donna, l'uomo la carica di tanto onore, fiducia, amore, verità, piacere, cura, lealtà. verecondia, valore e patrimonio, che non è strano che talora, a furia di usarla, la perda, e spezzata in più parti gli sembra impazzita.
Lucindo: Quella corda parlò sottilmente, non per nulla era sottile e strumento nelle mani di Apollo! E da parte sua Seneca, che fra i pagani fu il più degno d'approvazione, affermò che la natura operò sapientemente negando potere e forza fisica alla donna, giacché se avesse anche quella non si potrebbe vivere!”

Lope De Vega (1562–1635) poeta, drammaturgo

Atto III, Scena Prima
San Giacomo il Verde

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“Oggi, 10 gennaio 1610, l'umanità scrive nel suo diario: abolito il cielo!”

Galileo, scoprendo la natura della luna, a Sagredo
Vita di Galileo

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“Quando tutti i giorni diventano uguali è perché non ci si accorge più delle cose belle che accadono nella vita ogni qualvolta il sole attraversa il cielo.”

The Alchemist
L'Alchimista
Variante: E quando tutti i giorni diventano uguali è perché non ci si accorge più delle cose belle che accadono nella vita ogniqualvolta il sole attraversa il cielo.

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“Che tregua offre l'alba? Guarda, dal cielo piagato, | Il giorno incede, un tiranno dalla spada in fiamme!”

Rudyard Kipling (1865–1936) scrittore e poeta britannico

Origine: Poesie, p. 63

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“Armonia, armonia, linguaggio inventato dal genio umano per uso dell'amore, ci venisti dall'Italia, dove eri venuto dal cielo.”

Alfred De Musset (1810–1857) poeta, scrittore e drammaturgo francese

Da Le Saule, fragment, I, nelle "Premières Poésies", e anche in Lucie, élégie, nelle "Poésies nouvelles".

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“Non chiedere a Dio la via per il cielo; ti indicherà la più difficile.”

Stanisław Jerzy Lec (1909–1966) scrittore, poeta e aforista polacco

Pensieri spettinati

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“Per capire che il cielo è azzurro dappertutto non è necessario fare il giro del mondo.”

Johann Wolfgang von Goethe (1749–1832) drammaturgo, poeta, saggista, scrittore, pittore, teologo, filosofo, umanista, scienziato, critico d'arte e…
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“Sai tu la terra ove i cedri fioriscono? Splendon tra le brune foglie arance d'oro, pel cielo azzurro spira un dolce zeffiro, umil germoglia il mirto, alto l'alloro…”

Johann Wolfgang von Goethe (1749–1832) drammaturgo, poeta, saggista, scrittore, pittore, teologo, filosofo, umanista, scienziato, critico d'arte e…

Varie
Origine: Citato in Rina La Mesa, Viaggiatori stranieri in Sicilia, Cappelli, 1961; Goethe: "evocazione".

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“Le vostre debolezze sono salite al cielo delle virtù.”

Friedrich Nietzsche (1844–1900) filosofo, poeta, saggista, compositore e filologo tedesco
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“Ah, ci sono tante cose fra cielo e terra, di cui soltanto i poeti hanno sognato qualcosa.”

Friedrich Nietzsche (1844–1900) filosofo, poeta, saggista, compositore e filologo tedesco

II, Dei poeti, Montinari 1972

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“Un idealista è incorreggibile: se lo si precipita dal suo cielo, si confeziona un ideale con l'inferno.”

Friedrich Nietzsche (1844–1900) filosofo, poeta, saggista, compositore e filologo tedesco

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“Non c'è nessun cielo, Cesonia.”

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“Se la ragione ci è stata donata dal Cielo, proprio come la fede, allora il Cielo ci ha offerto due doni incompatibili e contraddittorî.”

Denis Diderot (1713–1784) filosofo, enciclopedista, scrittore e critico d'arte francese

Origine: DallAggiunta ai Pensieri filosofici, 1762.

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“Il mio desiderio più ardente e la più fervida preghiera che formulo per voi, e anche per me, nell'eventualità che la cosa non sia già fatta,——è, che i grandi doni e talenti tanto dello spirito quanto del giudizio, con tutto quanto è solito accompagnarli,———come memoria, fantasia, genio, eloquenza, prontezza d'ingegno, e così via, possano in questo prezioso momento esser versati senza limite o misura, ostacolo o impedimento, tanto caldi quanto ognuno di noi può sopportarlo,—schiuma e sedimenti e tutto; (poiché non vorrei perderne neppure una goccia) nei diversi ricettacoli, cellette, cellule, domicili, dormitori, refettori, e ripostigli del nostro cervello,—in tal guisa, che possano continuare a esservi iniettati e stivati; secondo l'autentica intenzione e significato del mio desiderio, fino a che ogni suo vasello, grande e piccolo, ne sia così colmo, saturato e riempito fino all'orlo, che neppure per salvare una vita umana vi possa entrare o uscire niente altro.
Che Dio ci benedica!—quale nobile lavoro non faremmo!—quanto lo completeremmo con successo!——e con quale entusiasmo scriverei per simili lettori!—e voi,—giusto Cielo!—con quale rapimento siedereste a leggere,—ma oh!—è troppo,——mi sento mancare,——svengo deliziosamente a pensarci!——è più di quanto la natura umana possa sopportare!——sostenetemi,—mi gira la testa,—mi si annebbia la vista,——muoio,——sono spacciato.——Aiuto! Aiuto! Aiuto!—Ma ferma,—principio a sentirmi un po' meglio, perché incomincio a prevedere, quando sarà tutto finito, che poiché continueremo tutti a essere begli spiriti,—non saremo mai d'accordo fra noi, per un giorno intero:——vi sarebbero tanta satira e sarcasmo,——beffe e motteggi, con prese in giro e risposte per le rime,——con affondi e parate in un angolo o nell'altro,——non ci sarebbe fra noi altro che malizia.—Caste stelle! che morsi e che graffi, e che schiamazzo e strepito faremmo, con tante teste rotte, e bacchettate sulle nocche, e colpi bassi,—non sarebbe più vita la nostra.
Mai poi, poiché saremmo tutti uomini di gran giudizio, rappattumeremmo le cose non appena andassero storte; e per quanto ci detestassimo, dieci volte più di altrettanti diavoli e diavolesse, saremmo non di meno, figlioli cari, tutti bontà e cortesia,——latte e miele,——sarebbe una seconda terra promessa,——un paradiso in terra, se una cosa del genere si potesse avere,—cosicché nell'insieme ce la saremmo cavata abbastanza bene.
L'unica cosa per cui mi agito e fumo, e che turba maggiormente la mia invenzione in questo momento, è come ottenere questo risultato; poiché come le vostre signorie ben sanno, di quelle celesti emanazioni di spirito e giudizio, che ho tanto generosamente invocato sulle vostre signorie quanto su di me,—non vi è che un certo quantum immagazzinato per tutti, a uso e consumo dell'intera razza umana; e ne vengono mandati in questo vasto mondo dosi così piccole, che circolano qua e là in un angolino o nell'altro,—e in rivoletti così stretti, e a intervalli così prodigiosi l'uno dall'altro, che ci si chiede come possa durare, o bastare a soddisfare i bisogni e le emergenze di tanti grandi stati, e imperi popolosi.”

vol. III, cap. XX; 1982, p. 189
Vita e opinioni di Tristram Shandy

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“Siate una luce, non un giudice. | Siate un modello, non un critico.”

Stephen Covey (1932–2012) scrittore, oratore

da I sette pilastri del successo; citato in Rosemary Altea, Una lunga scala fino al cielo, traduzione di Elena Malossini Fumero, Edizioni CDE, Milano, 1998

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