Frasi su ritorno
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“Icaro mi fa tornare in mente il volo di Lauro De Bosis, che dovrebbe esserle carissimo. Era nato nel 1901 e aveva poco più di vent'anni quando fu invitato a New York e avvertì gli americani dell'infamia della dittatura fascista: proprio come fece poi il Gaetano Salvemini cui lei si ispira, e che fu fra gli amici di Lauro. Nel 1926 insegnò a Harvard e nel 1927 scrisse il poema intitolato così: "Icaro". I suoi famigliari e collaboratori furono arrestati mentre lui tornava dall'Italia in America. Si fermò a Parigi, faceva il portiere d'albergo, traduceva, studiava, preparava antologie di poeti, imparava a guidare l'aereo. Nel 1931 una sottoscrizione gli consentì di acquistare un piccolo velivolo e di caricarlo di volantini. Il 3 ottobre decollò da Marsiglia, arrivò sopra Roma, scese a una quota bassissima, versò su piazza Venezia e sul resto del centro 400 mila manifestini. Aveva preparato tre testi diversi. In uno si leggeva fra l'altro: "Chiunque tu sia, tu certo imprechi contro il fascismo e ne senti tutta la servile vergogna. Ma anche tu ne sei responsabile con la tua inerzia. Non cercarti un'illusoria giustificazione col dirti che non c'è nulla da fare. Non è vero. Tutti gli uomini di coraggio e d'onore lavorano in silenzio per preparare un'Italia libera". De Bosis sapeva che il carburante non gli sarebbe bastato per il ritorno. Precipitò in mare vicino all'isola d'Elba, Icaro di se stesso. La notte prima aveva scritto una "Storia della mia morte". Non era invasato di morte, come gli assassini-suicidi delle Torri. Pensava semplicemente che bisognasse. "Mentre, durante il Risorgimento, i giovani pronti a dar la vita si contavano a migliaia, oggi ce ne sono assai pochi. Bisogna morire. Spero che, dopo me, molti altri seguiranno, e riusciranno infine a scuotere l'opinione."”

Adriano Sofri (1942) giornalista, scrittore e attivista italiano

La sua compagna, la famosa attrice Ruth Draper, intitolò a lui una donazione per una cattedra di italianistica a Harvard. Quel Gaetano Salvemini vi tenne le sue famose lezioni sulle origini del fascismo.
Origine: Da Una mia vecchia lettera non spedita a Oriana Fallaci, il Foglio, 29 marzo 2016.

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“Il vento, gli odori. No. Una canzone lontana. Oppure il mio passo sul selciato. Nel buio io non so. Ma so che sono tornato a casa.”

Elio Vittorini (1908–1966) scrittore italiano

Origine: Da Ritorno, in Lunario siciliano, luglio 1929.

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“Il prossimo sdilluvio universale" pinsò "non sarà fatto d'acqua, ma di tutti i nostri rifiuti accumulati nei secoli. Moriremo assuffucati dalla nostra stissa merda.”

Andrea Camilleri (1925–2019) scrittore, sceneggiatore e regista italiano

Origine: Da La prima indagine di Montalbano, in Ritorno alle origini, Oscar bestsellers Arnoldo Mondadori Editore, novembre 2005, p. 244.

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“Nel mio Paese vivono 170 mila armeni, di cui 70 mila sono cittadini turchi. Pertanto tolleriamo la presenza di 100 mila armeni irregolari. Domani se necessario, potrei dire a questi 100 mila: è ora di far ritorno nel vostro Paese. Per quale motivo? Perché non sono cittadini turchi. Non ho nessun obbligo di ospitarli nel mio Paese.”

Recep Tayyip Erdoğan (1954) politico turco

Origine: Citato in Christopher Hitchens, Genocidio armeno negato: la pericolosa ossessione di Erdogan http://old.comunitaarmena.it/comunita/comunicati/hitchens.pdf, Corriere della Sera, 7 aprile 2010

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“Più la Cina ci imita, e più abbandona i suoi misteriosi privilegi. L'erotismo ritorna alla rozzezza europea.”

Jean Cocteau (1889–1963) poeta, saggista e drammaturgo francese

Origine: Il mio primo viaggio, p. 99-100

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“Tutto si integra nell'eterno ritorno: ciò lo sanno gli umoristi, i santi e gli innocenti.”

Pier Paolo Pasolini (1922–1975) poeta, giornalista, regista, sceneggiatore, attore, paroliere e scrittore italiano

25 ottobre 1969
Il caos

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“Essere una cosa sola con tutto ciò che vive, far ritorno, beatamente dimentichi di se stessi, nel seno universale della natura, ecco il vertice di ogni pensiero e di ogni gioia.”

Friedrich Hölderlin (1770–1843) poeta tedesco

Origine: Citato in Mario Pazzaglia, Letteratura italiana, Zanichelli, 1992, vol. 3, p. 105.

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“La terra di Israele fu la culla del popolo ebraico.
Qui fu formata la sua entità spirituale, religiosa e nazionale. Qui esso conquistò l'indipendenza e creò una civiltà di significato nazionale ed universale.
Qui esso scrisse e dette la Bibbia al mondo.
Esiliato dalla Palestina, il popolo giudaico rimase ad essa fedele in tutti i paesi della sua dispersione, non cessando mai di pregare e di sperare per il ritorno e per la restaurazione della propria libertà nazionale.
Spinti da questa storica associazione, gli Ebrei lungo tutti i secoli si sforzarono di tornare alla terra dei loro padri e di recuperare la dignità di Stato.
In decenni recenti sono ritornati in massa.
Essi hanno bonificato il deserto, fatto rivivere la loro lingua, costruito città e villaggi e stabilito una comunità vigorosa ed in continua espansione, con una propria vita economica e culturale.
Cercarono pace, ma erano preparati a difendersi.
Recarono la benedizione del progresso a tutti gli abitanti del paese.
Dopo che numerosi congressi internazionali riconobbero lo storico legame del popolo ebraico con la Palestina e dopo che la persecuzione nazista inghiottì milioni di Ebrei in Europa, risultò ancor più chiara l'urgenza della costituzione di uno stato ebraico capace di risolvere il problema della mancanza di patria per gli Ebrei, aprendo le porte a tutti gli Ebrei ed innalzando il popolo ebraico al livello degli altri popoli nella famiglia delle nazioni.
Il 29 novembre 1947 l'Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha adottato una decisione a favore della fondazione di uno Stato Ebraico indipendente in Palestina ed invitato gli abitanti del paese a prendere le misure richieste da parte loro per attuare il piano. Questo riconoscimento, da parte delle Nazioni Unite, del diritto al popolo ebraico di stabilire un proprio stato indipendente non può essere annullato.”

David Ben-Gurion (1886–1973) politico israeliano

da Proclamazione dell'indipendenza, 1948

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“Su questa strada ho passato un cinema locale e ho scoperto che mi aspettavano alla fine, sui cartelloni si legge: La mummia, Il ritorno.”

Margaret Thatcher (1925–2013) primo ministro del Regno Unito

nel discorso al raduno elettorale conservatore a Plymouth, 22 maggio 2001

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“Si è fuggiti insieme, si ritorna uno per uno.”

Origine: Massa e potere, p. 64

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“E al suo ritorno lo farete passare da me; gli darò uno scudo contro l'amore." "Ohimé, oggi l'amore è come la guerra, e lo scudo è divenuto inutile.”

Alexandre Dumas (padre) (1802–1870) scrittore francese

cap. XCIII, "Nel quale è provato come talvolta sia più difficile ai re rientrare nella capitale che uscirne")

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“Quando si accetta il disgusto di essere stati cattivi, il buon Dio ritorna subito.”

Teresa di Lisieux (1873–1897) religiosa e mistica francese

3 settembre 1897

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“E l'Oscar va a, è piazza pulita: per Il Signore degli Anelli - Il ritorno del Re”

Steven Spielberg (1946) regista, sceneggiatore e produttore cinematografico statunitense

dalla cerimonia degli Oscar, 29 febbraio 2004

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“Gesù sapeva benissimo che sarebbe stato conservato nei Tabernacoli anche solitari, senza contorno nella notte, all'infuori di una fiammella che le leggi della Chiesa esigono. Sapeva benissimo che anche nel giorno, secondo il variare della densità di fede nei tempi, cristiani sarebbero andati e non andati a rendere adorazione alla sua ineffabile Presenza, lo sapeva. Forse qualcheduno di noi avrebbe potuto obbiettargli: "Signore, fa' in modo di essere presente quando c'è gente che Ti adora, altrimenti è inutile". Inutile? No. Le Chiese possono essere vuote, ma Cristo nel tabernacolo non è inutile, perché l'Eucarestia, sia attraverso il Sacrificio – del quale oggi non parlo – sia attraverso il Sacramento permanente, è una fonte di forza, di grazia, di benedizione, di salvezza incessante. Ricordiamoci che è di lì che si germinano i vergini e le vergini, è di lì che sorgono i fondatori, è di lì che resistono i combattenti, è di lì forse che attraverso una vita apparentemente lontana da Dio si prepara la finale di salvezza nella sua misericordia, ma la si prepara attraverso questa Presenza, che appare a noi silenziosa e inerte, e non è né silenziosa né inerte. Non dobbiamo compiangere la solitudine che spesso è intorno ai Tabernacoli e che è sempre da condannarsi. Dobbiamo rimpiangere, dico rimpiangere e a piena ragione, coloro che si dimenticano che Gesù Cristo sta lì ad attenderli, come Egli, narrando la parabola del figliol prodigo, pone per tanto tempo immobile sulla soglia di casa il padre che non si stanca di aspettare il figlio, il quale alla fine ritorna ed è accolto come figlio, non come servo.”

Giuseppe Siri (1906–1989) arcivescovo cattolico e cardinale italiano

citato in Il Settimanale di Padre Pio, n. 23, anno VIII

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“Il 3D è ormai arrivato a un punto di non ritorno, come quando schiacci un tubetto di dentifricio, per un po' il dentifricio può tornare indietro, poi non più.”

James Cameron (1954) regista, sceneggiatore e montatore canadese

Origine: Citato in Cameron: «Titanic 3D» per 18 milioni di dollari https://web.archive.org/web/20160101000000/http://archiviostorico.corriere.it/2011/novembre/11/Cameron_Titanic_per_milioni_dollari_co_8_111111013.shtml, Corriere della Sera, 11 novembre 2011.

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“Il ritorno dei Beatles? Non sono sicura che usare la voce di Lennon in quel modo sia un bene, però lo fanno rivivere. A John non sarebbe dispiaciuto: non gliene sarebbe importato nulla.”

Tina Turner (1939) cantante e attrice statunitenseanno di nascita

da Tina Turner: a 56 anni torno al rock, Corriere della sera, 23 novembre 1995

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“La gloria disdegnata ritorna talvolta, a tempo debito, accresciuta.”

II, 47; 2010
Adeo spreta in tempore gloria interdum cumulatior rediit.
Ab urbe condita, Proemio – Libro X

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“Quando mi domandano che cosa mi ha colpito di più nel mio ritorno in Italia, rispondo senza esitazione: Papini. Papini è la cosa più grande che ci ho trovato.”

Giuseppe Prezzolini (1882–1982) giornalista, scrittore e editore italiano

da L'italiano inutile, Rusconi, Milano, 1994

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“Scegliere se stessi al posto del bene o del male è un cammino senza ritorno: bisogna sempre scegliere. Quando si sa che il giusto sta da una parte non è bello mantenersi neutrali.”

Roberto Benigni (1952) attore, comico, showman, regista, sceneggiatore e cantante italiano

Origine: Dal programma televisivo Che tempo che fa, Raitre, 15 aprile 2012. Video http://www.rai.tv/dl/RaiTV/programmi/media/ContentItem-729280fd-5fc0-434c-b914-e60dc6cc7511-ctcf.html#p=0 disponibile su Rai.tv.