Frasi su spalla
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“Oh, ci sarà da divertirsi quando i nostri cari bolscevichi si troveranno sulle spalle i vari terroristi che stanno istruendo!…”

André Malraux (1901–1976) scrittore e politico francese

Origine: I conquistatori, p. 42

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“Per essere un leader di uomini bisogna voltar loro le spalle.”

Havelock Ellis (1859–1939) medico (sessuologo), psicologo

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“Mira c' ha fatto petto de le spalle; | perché volse veder troppo davante, | di retro guarda e fa retroso calle.”

Dante Alighieri (1265–1321) poeta italiano autore della Divina Commedia

Virgilio: XX, 37-39

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“Ci sono coppie di sposi che si voltano le spalle mentre dormono per non rubarsi a vicenda i sogni ideali.”

Ramón Gómez De La Serna (1888–1963) scrittore e aforista spagnolo

Origine: Mille e una greguería, Greguería‎s‎, p. 51

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“Moglie (s. f.). Una donna con uno splendido avvenire dietro le spalle.”

Ambrose Bierce (1842–1914) scrittore, giornalista e aforista statunitense

1988, p. 120
Dizionario del diavolo

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“Nel fare una profonda riverenza a qualcuno, si volta sempre le spalle a qualche altro.”

Ferdinando Galiani (1728–1787) economista

dalle Lettere Inedite

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“Ho portato il mondo sulle mie spalle, e questo mestiere, dopotutto, non lascia che stanchezza.”

Napoleone Bonaparte (1769–1821) politico e militare francese, fondatore del Primo Impero francese

L'arte di comandare, Appendice

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“Darya si sentiva adesso molto più sicura di sé. E gli diede un'occhiata ardita.
«Non ho nessuna attrazione per te? Molti uomini mi hanno desiderata. E tu devi aver avuto dozzine di donne in Iscozia assai meno ben fatte di me.»
E guardava, così dicendo, la sua formosa, sensuale persona, in placido orgoglio.
«Io non ho mai posseduto una donna» disse Neil con gravità.
«Cosa?»
Essa scattò in piedi per lo stupore. Egli alzò le spalle. Non aveva modo di farle capire il disgusto che provava per quel genere di cose, e il disprezzo in cui teneva i fortuiti amori dei suoi compagni di Edimburgo. Trovava una mistica gioia nella sua castità. L'amore era sacro, per lui. L'atto sessuale lo riempiva d'orrore. Solo la necessità della procreazione e il sacramento del matrimonio lo giustificavano ai suoi occhi.
Gli gettò le braccia al collo e lo teneva. E gli copriva il viso di baci. Egli si dibatteva. Volgeva la faccia. E con la mano cercava di proteggersi la bocca. D'improvviso essa gli affondò i denti nella carne. Il dolore fu così vivo che, senza volerlo, egli le diede un pugno.
«Demonio» le gridò in faccia.
Il colpo violento aveva obbligato Darya a lasciare la preda. Egli si esaminò la mano. Vide che il morso era profondo e che sanguinava. Gli occhi di lei, intanto, mandavano fiamme. Era in tutta la sua vitalità, la donna, come una belva.”

William Somerset Maugham (1874–1965) scrittore e commediografo britannico

da La tentazione di Adamo

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“Prendete tutta la responsabilità sulle vostre spalle e sappiate che voi soli siete i creatori del vostro destino. Tutta la forza e tutto l'aiuto di cui abbisognate sono dentro di voi. Perciò createvi voi stessi il vostro avvenire.”

Vivekananda (1863–1902) mistico indiano

citato in Swami Vivekananda - Il significato della respirazione http://www.ramakrishna-math.org/index.php?option=com_content&view=article&id=124:swami-vivekananda-il-significato-della-respirazione&catid=34:swami-vivekananda&Itemid=73

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“La seconda venuta di Y2J è giunta! [La folla lo acclama] E c'è soltanto un modo per regnare, e Jericho regna, è c'è soltanto una ragione per la quale sono tornato a Raw, ovvero salvarci da Randy Orton!… [Boati della folla] Diventando il nuovo campione WWE! [Reazione mista tra boati e fischi con una reazione maggiormente positiva] Il messaggio è stato detto in modo chiaro, Chris Jericho vuole un match per il titolo, tutti sanno che Chris Jericho vuole un match per il titolo, tutti eccetto Randy Orton! E la prima cosa che ho pensato questa settimana è che avremo una risposta si o no, ho pensato questo perché lui non ha spina dorsale. Ma poi ho dovuto riconoscere che lui è soltanto… troppo stupido per capire la domanda. [Boato] Ha un QI inesistente, credo di aver usato parole troppo grandi, ho parlato troppo in fretta, Randy si è perso nel discorso! così, riformulerò la domanda più piano – lo sto per chiedere con parole molto corte in modo che anche Randy possa capirle – Sto per Ortonizzarla, okay?!
Io-voglio-il titolo! [Boato]
È molto semplice, io-voglio-il titolo! Randy, perfino tu potresti capirlo, ho perfino preso delle immagini solo per te Sig. O. [La videocamera si inquadra il Titantron alle spalle di Jericho]
Io. Voglio. Incontro. Titolato. [Una serie di immagini si proietta sul maxischermo dove nella prima è raffigurata Jericho, nella seconda viene raffigurato Cookie Monster, nella terza c'è la fase di un match e nell'ultima la foto del titolo WWE. Queste ultime 2 però nella lingua inglese sono cronologicamente invertite. ] Ditelo con me ora! Io! Voglio! Match! Titolato! Aspetterò in questo ring tutta la notte se sarà necessario Randy, finché tu non verrai in questo ring e mi darai una risposta verbale, una risposta fisica, o una risposta violenta, ma non andrò da nessuna parte, perché ho bisogno di sapere, i Jerichoholics han bisogno di sapere: mi darai un match per il titolo o no?”

Christopher Irvine (1970) wrestler, cantante, attore, presentatore televisivo e conduttore radiofonico canadese

WWE RAW, 26 novembre 2007

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“Le cose restarono a lungo indefinite, e solo nell'agosto del 1945 si cercò di dare un crisma ufficiale a nomi e cifre. Con decreto governativo fu istituita una commissione, presieduta da Antonino Tarsia in Curia, con il compito di attribuire legalmente «la qualifica di partigiano combattente». La commissione accertò, con elenchi nominativi, che alle «giornate» avevano partecipato 1589 partigiani, che vi erano stati inoltre 155 morti, 85 feriti, 53 invalidi e 21 mutilati, e che altri 126 caduti si erano avuti fra la popolazione. Il totale dei combattenti si avvicina quindi alle 2000 unità. Ma 2000 unità non sono una metropoli che già sfiorava allora il milione di abitanti, e questo basterebbe a dimostrare che la città non si mosse, che il popolo napoletano restò indifferente, e che — lo abbiamo già visto esaminando minutamente i fatti del 28 settembre — nemmeno la polveriera umana di fuggiaschi e rifugiati, stivata con tanta indifferenza da Scholl e alimentata dai suoi bandi, riversò la sua carica esplosiva nel movimento. Ma anche queste cifre, a un più attento esame, sembrano piuttosto lontane dal vero. Già nel saggio di De Antonellis gli elenchi vengono definiti non attendibili, perché «gonfiati di combattenti dell'ultima giornata, e largamente deficitari dei combattenti più impegnati». Tarsia stesso, parlando degli uomini del suo gruppo, dopo aver spiegato che negli scontri del giorno 28 non ne ebbe intorno più di 30, precisa che «i patrioti che effettivamente combatterono al Vomero non superarono i 170-180», che essi «complessivamente si misero in possesso di 140-150 moschetti», alcuni dei quali però «non furono mai adoperati poiché fecero soltanto bella mostra sulle spalle di individui — furbi ma non coraggiosi — che in quei giorni pensarono a fare esclusivamente dell 'esibizionismo.»”

Origine: Napoli 1943, p. 167

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“Per mesi e mesi, non riuscivo a camminare, per strada, senza guardarmi continuamente intorno, e alle spalle. Dovettero passare quattro o cinque anni, perché riuscissi ad accettare quel che era accaduto. Ecco perché non posso prendermela per una palla in rete.”

Andy Murray (1987) tennista britannico

Origine: Il riferimento è a un trauma infantile subito da Andy. Quando aveva otto anni, infatti, nella sua scuola elementare di Dunblane si insinuò un folle, che uccise sedici dei suoi compagni e il maestro. Andy riuscì a salvarsi, rifugiandosi nell'ufficio della preside. Questa dichiarazione fu rilasciata da Andy nel 2004 al Glasgow Herald. (citato in Gianni Clerici, Murray: Il talento dopo l'orrore adesso lo scozzese vola http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2008/10/21/murray-il-talento-dopo-orrore-adesso.html, la Repubblica, 21 ottobre 2008)

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“Quando indossate quella divisa non conta quel che avete scritto dietro. È molto più importante quello che sta sul davanti.”

Herb Brooks (1937–2003) allenatore di hockey su ghiaccio e hockeista su ghiaccio statunitense

dall'Olimpiade di Lake Placid 1980, prima della semifinale del Miracolo contro l'URSS; citato in Mario Salvini, La fantasia sulle spalle http://chepalle.gazzetta.it/2012/04/30/la-fantasia-sulle-spalle/, blog Che Palle!, Gazzetta dello Sport.it, 30 aprile 2012

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“[Famosa gaffe] Guardiamoci le spalle e rimbocchiamoci le mani.”

Walter Zenga (1960) allenatore di calcio e ex calciatore italiano

Attribuite
Origine: Citato in Palla lunga e pedalare. Dalai Editore, p. 41.

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“Silvio Berlusconi è una persona capace anche di gesti estremi, di darti magari una coltellata alle spalle, come dimostra l'esperienza di questi giorni.”

Lorenzo Cesa (1951) politico italiano

Origine: Citato in Udc, attacco frontale a Berlusconi "È capace di accoltellarti alle spalle" http://www.repubblica.it/2008/02/sezioni/politica/verso-elezioni-4/cesa-contro-berlusconi/cesa-contro-berlusconi.html, la Repubblica, 20 febbraio 2008

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“Il barone Fisichella, che tra monsignor Airoldi e l'abate Vella faceva la spola, arrivò in casa dell'abate di prima mattina: a sorpresa, ché di solito compariva nel pomeriggio; e trafelato, sudato, confuso. Disse subito che aveva brutte nuove, ma ce ne volle prima che arrivasse a dire chiaro e tondo "Vi arresteranno, prima di sera vi arresteranno."
L'abate restò Impassibile.
"Monsignore è dispiaciuto, amareggiato… Proprio non se l'aspettava."
"Io me l'aspettavo" disse l'abate.
"Ma santo cristiano, e non potevate difilarvi da qualche parte, nascondervi?"
"Non ho voglia di muovermi, sono stanco… E poi, chiamatemi pazzo, ma ho il desiderio di vedere dove si va a finire."
"Ma questo posso dirlo io che ne sono fuori: vediamo come finisce quest'imbroglio, stiamo a vedere come se la cava l'abate Vella… Ma voi ci siete infilato così" portò la mano di taglio al disotto della bocca, ad indicare il livello d'acqua in cui l'abate stava per affogare.
L'abate scrollò di noncuranza le spalle.
"Non vi capisco" disse il barone "parola mia d'onore, non vi capisco."
"Nemmeno io" disse l'abate.
"Ma, dico: il carcere… Non vi impressiona, non vi spaventa?"
"Mi mancava a provarlo."
"A me manca di provare… Scusatemi, stavo per dirla grossa… Beh sì, mi manca di provare… Voi mi capite… E che, mi faccio…?"
"Quello che a voi manca di provare non appartiene all'uomo: ché capisco quello che volete dire… Ma il carcere sì, il carcere è dell'uomo; direi anzi che è nell'uomo."”

Leonardo Sciascia (1921–1989) scrittore e saggista italiano

Opere – 1956.1971, pp. 623-624
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