Frasi sulla bellezza
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“La bellezza è la sola qualità che ci rende uomini fin dalla nascita. Un corpo, un gesto e un colore che ci inebriano sono l'unico incentivo consentito all'uomo per creare l'opera d'arte e congiungersi a Dio.”

Franco Zeffirelli (1923–2019) regista italiano

Origine: Dall'intervista di Enrico Groppali, Zeffirelli: "A 93 anni ho voglia di innamorarmi..." http://ilgiornaleoff.ilgiornale.it/2015/05/26/zeffirelli-a-noventatre-anni-ho-voglia-di-innamorarmi/, il Giornale.it, 26 maggio 2015.

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“Ci chiediamo soltanto perché quell'educazione facesse sì che chi la riceveva fosse consciamente e inconsciamente in favore della guerra. Consciamente, perché, è ovvio, era obbligata a usare tutta la sua influenza per tenere in piedi il sistema che le forniva servitù, carrozze, bei vestiti, ricevimenti: che erano i mezzi per arrivare al matrimonio. Consciamente, doveva usare tutta la sua bellezza e le sue attrattive per adulare e blandire l'uomo d'affari, l'uomo d'armi, l'uomo di legge, l'ambasciatore, il ministro che volevano ricrearsi dopo le fatiche della giornata. Consciamente doveva accettare i loro punti di vista e assecondare i loro dettami perché solo così poteva indurli a concederle i mezzi per sposarsi o a sposarla. Insomma, ogni suo sforzo cosciente non poteva che essere in favore di quello che Lady Lovelace ebbe a definire "il nostro glorioso Impero"…"il cui prezzo", aggiunge, "viene pagato principalmente dalle donne". E chi può smentirla, o dubitare che fosse un prezzo molto alto? Ma ancora più decisamente in favore della guerra era forse la sua influenza inconscia. Come possiamo spiegare altrimenti l'assurda agitazione dell'agosto del 1914, quando si videro le figlie degli uomini colti che avevano ricevuto questo tipo di educazione precipitarsi negli ospedali, alcune accompagnate dalla cameriera, guidare autocarri, lavorare nei campi e nelle fabbriche di munizioni, e usare le loro inesauribili riserve di fascino e di simpatia per convincere i giovani che combattere era eroico, e che i feriti sul campo di battaglia erano degni di tutte le loro cure e di tutto il loro encomio? La spiegazione va cercata, ancora una volta, in quel tipo di educazione. Così profondo era il disgusto della figlia dell'uomo colto per la casa paterna, con la sua crudeltà, la sua grettezza, la sua ipocrisia, la sua immoralità, la sua vacuità, che era disposta a intraprendere qualunque lavoro, per servile che fosse, a esercitare qualunque fascino, per fatale che fosse, pur di sfuggirvi. Perciò consciamente voleva "il nostro glorioso Impero"; perciò inconsciamente voleva la nostra gloriosa guerra.”

Le tre ghinee

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“A dir la verità, la bellezza di Napoli è un po' un inganno. Napoli non è bella, finché non la guardate da lontano. Da lontano si stende dorata nel sole, il mare è azzurro, quanto ne avete appena un'idea, qui davanti un bel pino, lì quell'azzurro è Capri, il Vesuvio soffia un batuffolo di ovatta biancastra, Sorrento splende lontana e netta – Dio, è bello. E poi scende il crepuscolo, tutto si inazzurra e spuntano le luci, adesso è tutto un semicerchio di piccole scintille, sul mare si muove una nave e splende di luci verdi, azzurre, dorate: Dio, è bello! Ma entra in città, amico mio; cammina per le strade, posa su tutto i tuoi occhi boemi e goditi quanto puoi il pittoresco di questa vita; tra un po' ne sarai nauseato. Forse queste strade sono pittoresche, ma sono decisamente bruttissime. Girovaghi sotto ghirlande di biancheria sporca, ti fai largo tra una minutaglia di ogni risma, asini, mascalzoni, capre, bambini, automobili, ceste di ortaggi, e di altre equivoche porcherie, officine che fuoriescono sul marciapiede e arrivano al centro della strada, immondizie, marinai, pesci, carrozzelle, cespi di cavolo, strilloni, ragazze con i capelli acconciati, sudici monelli stesi a terra; è tutto uno spintonarsi, uno schiamazzare, un bastonare con malagrazia gli animali, un chiamare a gran voce, offrire, urlare, schioccare la frusta, derubare.”

Karel Čapek (1890–1938) giornalista, scrittore e drammaturgo ceco

da Il popolo napoletano, paragrafo II, pp. 57-58
Fogli italiani

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“Finché l'arte sarà il salone di bellezza della civiltà, né l'arte né la civiltà saranno al sicuro.”

John Dewey (1859–1952) filosofo e pedagogista statunitense

Origine: Da Arte come esperienza.

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“Imitare la bellezza del creato, adeguarsi all'assenza di finalità, di intenzioni, di discriminazione, significa rinunciare alle nostre intenzioni, alla nostra volontà.
Essere perfettamente obbedienti significa essere perfetti come è perfetto il nostro padre celeste.”

Origine: Cfr. Gesù, Discorso della Montagna: «Siate voi dunque perfetti come è perfetto il Padre vostro celeste».
Origine: Attesa di Dio, Forme dell'amore implicito di Dio, p. 145

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“Ho sognato la bellezza per lo più a occhi aperti. Ho sognato di diventare tanto bella da far voltare le persone che mi vedevano passare.”

Marilyn Monroe (1926–1962) attrice, cantante, modella e produttrice cinematografica statunitense

citato in Marilyn Monroe DVD

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“La semplicità è la principale condizione della bellezza morale.”

Lev Nikolajevič Tolstoj (1828–1910) scrittore, drammaturgo, filosofo, pedagogista, esegeta ed attivista sociale russo

19 ottobre 1852, p. 70

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“Tutti sono condannati, eppure tutti vanno avanti. In questo paradosso sta tutta la bellezza, tutta la giustificazione del mondo.”

Emil Cioran (1911–1995) filosofo, scrittore e saggista rumeno

Quaderni 1957-1972

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“Guarda la bellezza della luna nuova che spunta | e squarcia con il suo lume le tenebre || Sembra una falce tutta d'oro che miete il narciso | tra i fiori dei giardini.”

Ibn Hamdis (1056–1133) poeta arabo-siciliano, massimo esponente della poesia araba di Sicilia a cavallo tra l'XI e il XII secolo

La falce lunare
Antologia poetica

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“[Su Simone Weil] Sorelluccia inviolata | ultima colomba dei diluvi stroncata | bellezza del Cantico dei Cantici camuffata in quei tuoi buffi occhiali da scolara miope.”

Elsa Morante (1912–1985) scrittrice e saggista italiana

Origine: Citato in Gabriella Fiori, Simone Weil. Biografia di un pensiero, Garzanti, Milano, 2006, seconda di copertina. ISBN 88-11-68044-1

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“Lo spirito che si affina, posando appena lo sguardo sugli altri oggetti, trascurando i corpi e le forme comuni – dove rimane appena un'ombra di bellezza – ambiziosamente agogna di tornare alla propria fonte e scorge nell'intelligenza prima il paradigma della forma e dell'ordine.”

Anthony Ashley Cooper, III conte di Shaftesbury (1671–1713) politico, filosofo e scrittore inglese

Citazioni di Shaftesbury
Origine: Citato in Eugenio Spedicato, La strana creatura del caos: idee e figure del male nel pensiero della modernità, Donzelli Editore, Roma, 1997. ISBN 88-7989-348-3

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“Ogni onda del mare ha una luce differente, proprio come la bellezza di chi amiamo.”

Virginia Woolf (1882–1941) scrittrice, saggista e attivista britannica

Origine: Citato in Dino Basili, L'amore è tutto, Tascabili economici Newton, 1996, p. 16.

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“Le buone frasi stanno al senso che contengono come la musica sta alle parole del melodramma”

Valery Larbaud (1881–1957) romanziere, poeta e traduttore francese

da A. O. Barnabooth

“A Isfahan visitai una volta una bottega dove dinanzi a un grande telaio verticale una donna, con alla destra e alla sinistra tre giovinette, annodava un tappeto. Udire le parole di Cristina al Collegio di Musica o sull'Aventino non è che replica di quell'immagine, sorprenderla in bottega mentre con un gran foglio davanti annoda le frasi. Il nodo è un segreto di noi orientali, che così procediamo nel compiere la tela. Per questo, Lilla Cristina, la Sua opera ci appartiene. Ha rubato il nostro tempo, cioè il nostro computo del tempo − e così ci onora.”

Alessandro Spina (1927–2013) scrittore siriano naturalizzato italiano

Origine: Sorta di titolo onorifico con cui nelle piccole corti barbaresche dell'Africa del Nord si usava rivolgersi alle principesse reali. Cfr. G. Campo – A. Spina, Carteggio, nota a p. 220 e A. Spina Conversazione in Piazza Sant'Anselmo e altri scritti, p. 78.
Origine: Da Lettera di A. Spina a C. Campo del 1 novembre '71, in Cristina Campo − Alessandro Spina, Carteggio, Editrice Morcelliana, Brescia, 2007, ISBN 9788837221850, p. 219.

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“La compressione non è una degenerazione del suono, la compressione è un adattamento del suono ai tempi che si vivono, è un adattamento alla cultura del proprio tempo. È come pensare che leggere l'Odissea su un tablet tolga qualcosa all'Odissea. È un pensiero che non tiene conto neanche della bellezza dell'Odissea.”

Jovanotti (1966) cantautore, rapper e disc jockey italiano

Origine: Visibile al minuto 02:50 in Jovanotti: musica VS tecnologia. Le 10 tappe che hanno cambiato la creatività http://www.wired.it/tv/jovanotti-musica-vs-tecnologia-10-tappe-cambiato-creativita/, Wired Italia, 2 marzo 2015.

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“La bellezza è il nome di una cosa qualunque che non esiste | Che io do alle cose in cambio del piacere che mi danno.”

Fernando Pessoa (1888–1935) poeta, scrittore e aforista portoghese

da Fantasie di interludio, p. 206
Poesie, Pessoa ortonimo, Gli eteronimi, Alberto Caeiro: Poemi completi

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“Faccio molto più amicizie. Si ha molto più successo quando si tratta di parlare con una ragazza. Improvvisamente sono molto più interessate a me. 3 anni fa se ne sarebbero andate dopo due frasi. Una volta ero seduto a tavola e stavo parlando con questa ragazza. Pensavo: "Dio, quanto sono noioso in questo momento". E lei invece mi diceva: "È così interessante."”

Michael Fassbender (1977) attore irlandese

E io: "Sai una cosa? 5 anni fa non sarebbe stato interessante."
Origine: Da un'intervista rilasciata a GQ; citato in Michael Fassbender: "Le donne mi trovano più interessante ora che sono famoso" http://www.gossipblog.it/post/182163/michael-fassbender-le-donne-mi-trovano-piu-interessante-ora-che-sono-famoso, Gossip Blog.it, ottobre 2013.

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“Le donne si trovano dovunque a vivere in questa deplorevole condizione: per difendere la loro innocenza, eufemismo per ignoranza, le si tiene ben lontane dalla verità e si impone loro un carattere artificioso, prima ancora che le loro facoltà intellettive si siano fortificate. Fin dall'infanzia si insegna loro che la bellezza è lo scettro della donna e la mente quindi si modella sul corpo e si aggira nella sua gabbia dorata, contenta di adorarne la prigione. Gli uomini possono scegliere attività e occupazioni diverse che li tengono impegnati e concorrono inoltre a dare un carattere alla mente in formazione. Le donne invece costrette come sono di occuparsi di una cosa sola e a concentrarsi costantemente sulla parte più insignificante di se stesse, raramente riescono a guardare al di là di un successo di un'ora. Ma se il loro intelletto si emancipasse dalla schiavitù a cui le hanno ridotte l'orgoglio e la sensualità degli uomini, insieme al loro miope desiderio di potere immediato, simile a quello di dominio da parte dei tiranni, allora ci dovremmo sorprendere delle loro debolezze.”

Rivendicazione dei diritti della donna
Origine: Da A Vindication of the Rights of Woman (1792), pubblicato a cura di Eileen Hunt Botting, Yale University Press, 2014, pp. 70-71; traduzione di F. Ruggeri in I diritti delle donne, Editori Riuniti, Roma, 1977.

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