Frasi sulla bellezza
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“La bellezza non è che il disvelamento di una tenebra caduta e della luce che ne è venuta fuori.”

Alda Merini (1931–2009) poetessa italiana

da Corpo d'amore, Mondadori
Corpo d'amore

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“Nutri te stesso godendo delle bellezze del mondo e utilizza l'energia che ricavi per portare nutrimento là dove occorre.”

Marshall Rosenberg (1934–2015) psicologo statunitense

Preferisci avere ragione o essere felice?

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“Molte frasi ha la lingua Inglese – | io ne ho udita solo una – | Bassa come il riso del Grillo, | Sonora, come la Lingua del Tuono – || Mormora, come antiche Corali del Caspio, | quando la Marea si arresta – | si esprime in nuove inflessioni – | come un Caprimulgo – || irrompe con brillante Ortografia | nel mio semplice sonno – | fa tuonare i suoi Presagi – | finché mi scuoto, e piango || non per il Dolore, che mi ha dato – | ma per lo sprone alla Gioia – | Dilla ancora, Sassone! | Sottovoce – Solo a me!”

Emily Dickinson (1830–1886) scrittrice e poetessa inglese

J276 – F333, vv. 1-16
Lettere
Origine: La "struttura a indovinello irrisolto" (Bacigalupo) di questa poesia stuzzica la ricerca di una soluzione, ma sembra proprio che ce ne sia una sola: quale può essere la frase inglese che racchiude in sé tutte le immagini evocate nelle tre strofe iniziali, che fa piangere di gioia ad ascoltarla, se non "I love you" ("ti amo")? [Nota di G. Ierolli in Tutte le poesie. J251 – 300 http://www.emilydickinson.it/j0251-0300.html, EmilyDickinson.]

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Questa traduzione è in attesa di revisione. È corretto?
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“[…] Compiti dell'ingegnere: rispetto delle leggi fisiche, resistenza dei materiali (limiti materiali, calcoli, uomo economico, sicurezza…).
Compiti dell'architetto: conoscenza dell'uomo, immaginazione creatrice, bellezza, libertà delle scelte”

Le Corbusier (1887–1965) architetto, urbanista, pittore e designer svizzero naturalizzato francese

uomo spirituale
Origine: Citato in Daniel Chenut, Ipotesi per un Habitat contemporaneo, Il saggiatore Alberto Mondadori Editore, 1968, p. 9.

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“L'arte non è l'applicazione di un canone di bellezza ma ciò che l'istinto e il cervello elabora dietro ogni canone. Quando si ama una donna non si comincia sicuramente a misurarle gli arti.”

Pablo Picasso (1881–1973) pittore, scultore e litografo spagnolo

Origine: Citato in Richard Friedenthal, Lettere di grandi artisti.

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“Beh, vedi, una nuvola sta arrivando, inconsapevole della sua forma, e mi chiedo se è quello il cuore della sua bellezza.”

Elisa (1977) cantautrice, polistrumentista e produttrice discografica italiana

Asile's World

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“Ognuno diventi dunque anzitutto deiforme e bello, se vuole contemplare Dio e la Bellezza”

Plotino (203–270) filosofo greco antico

Enneadi I, 6, IX).

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“Noi vediamo il nostro io migliore negli occhi di coloro che ci amano. E c'è una bellezza che solo la brevità procura.”

Cassandra Clare (1973) scrittrice statunitense

Jem Carstairs
Shadowhunters – Le origini, La principessa

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“Quest'uomo, meglio conosciuto sotto il nome di Tigre della Malesia, che da dieci anni insanguinava le coste del mar malese, poteva avere trentadue o trentaquattro anni.
Era alto di statura, ben fatto, con muscoli forti come se fili d'acciaio vi fossero stati intrecciati, dai lineamenti energici, l'anima inaccessibile a ogni paura, agile come una scimmia, feroce come la tigre delle jungla malesi, generoso e coraggioso come il leone dei deserti africani.
Aveva una faccia leggermente abbronzata e di una bellezza incomparabile, resa truce da una barba nera, con una fronte ampia, incorniciata da fuligginosi e ricciuti capelli che gli cavedano con pittoresco disordine sulle robuste spalle. Due occhi di una fulgidezza senza pari, che magnetizzavano, attiravano, che ora diventavano melanconici come quelli di una fanciulla, e che ora lampeggiavano e schizzavano come fiamme. Due labbra sottili, particolari agli uomini energici, dalle quali, nei momenti di battaglia, usciva una voce squillante, metallica, che dominava il rombo dei cannoni, e che talvolta si piegavano a un melanconico sorriso, che a poco a poco diventava un sorriso beffardo fino al punto di trovare il sorriso della Tigre della Malesia, quasi assaporasse allora il sangue umano.
Da dove mai era uscito questo terribile uomo, che alla testa di duecento tigrotti, non meno intrepidi di lui, aveva saputo in poco volger d'anni farsi una fama sì funesta? Nessuno lo avrebbe potuto dire. I suoi fidi stessi lo ignoravano, come ignoravano pure chi egli fosse.”

Le tigri di Mompracem

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“La bellezza non è una qualità delle cose stesse: essa esiste soltanto nella mente che le contempla ed ogni mente percepisce una diversa bellezza.”

David Hume (1711–1776) filosofo e storico scozzese

Origine: Da La regola del gusto.

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“[Su Sergej Aleksandrovič Esenin] Egli può bestemmiare ma è capace di piangere davanti alla bellezza di un'aurora.”

Stanislas Fumet (1896–1983)

Origine: citato in Sergej Aleksandrovic Esenin, Russia e altre poesie, Baldini Castoldi Dalai, 2007, p. 31

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“Il futuro appartiene a coloro che credono nella bellezza dei propri sogni.”

Eleanor Roosevelt (1884–1962) attivista e first lady statunitense

Attribuite
Origine: Citato in Mario Grasso, Punti di vista, FrancoAngeli, Milano, 2001, p. 30 http://books.google.it/books?id=08Td-bVxbTwC&pg=PA30#v=onepage&q&f=false. ISBN 88-464-3200-2
Origine: Secondo Ralph Keyes, in The Quote Verifier, Macmillan, 2007, non esistono prove che Eleanor Roosevelt abbia mai scritto o pronunciato tale frase: gli archivisti della biblioteca presidenziale "Franklin D. Roosevelt" in Hyde Park, a New York, non sono stati in grado di rintracciare tale citazione in alcuno degli scritti della First Lady.

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“Sarebbe un'illusione credere che si possa fissare sulla carta ciò che determina la bellezza e il carattere dell'esecuzione.”

Franz Liszt (1811–1886) compositore, pianista e direttore d'orchestra ungherese

Origine: Citato da Francesco Gallia in Introduzione a Richard Wagner Del dirigere (Über das Dirigieren), Edizioni Studio Tesi, Pordenone 1989. ISBN 88-7692-218-0

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“La bellezza è l'eternità che si mira in uno specchio.”

Khalil Gibran (1883–1931) poeta, pittore e filosofo libanese

Il Profeta

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“La mente poetica è una mente piena delle forme eterne della bellezza e della perfezione; queste sono il suo materiale di pensiero, il suo strumento e il suo mezzo di osservazione: queste colorano ogni oggetto al quale dirige il suo sguardo.”

John Henry Newman (1801–1890) teologo e filosofo inglese

Origine: La freccia scintillante che colpì Chesterton di Enrico Reggiani, L'osservatore Romano del 20-21 settembre 2012 http://www.vatican.va/news_services/or/or_quo/cultura/2010/217q04a1.html

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“La natura è come un'ombra di Dio, un riflesso della sua bellezza e uno splendore.”

Ernesto Cardenal (1925) poeta, sacerdote e teologo nicaraguense

Origine: Canto all'amore, p. 28

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“Rio. Fin dall'alba avevo vagabondato in questa residenza del dio solare, il cui portale di roccia accoglie il forestiero apparendogli come le nuove colonne d'Ercole, varcate le quali egli dimentica il Vecchio Mondo. […]Solo nel tardo pomeriggio mi destai come da un sogno nel quale avevo dimenticato di mangiare e di bere, e sentivo che lo spirito cominciava ad affaticarsi sotto la profusione delle immagini. Eppure non riuscivo a separarmene, e mi comportavo da spilorcio col mio tempo. Senza concedermi sosta svoltai in strade e piazze sempre nuove.
Ma presto mi parve che i miei passi divenissero più leggeri e che la città mutasse aspetto, stranamente. Nello stesso tempo, mutò il mio modo di vedere: mentre fino a quel momento avevo dissipato gli sguardi nella visione del nuovo e dell'ignoto, ora le immagini penetrarono in me senza sforzo. Ora poi mi erano note; mi sembrarono ricordi, composizioni di me stesso. Strumentai il mio umore a piacere, come uno che vada a passeggio con la sua bacchetta direttoriale e, gesticolando con essa in questa o in quella direzione, faccia musica col mondo. […] La sera, in un caffé presso Copacabana, meditavo su queste relazioni. Pensai che esiste un'eco non soltanto per l'orecchio, ma anche per l'occhio: anche le immagini che osserviamo richiamano una rima, e come per ogni eco esistono relazioni sonore particolarmente favorevoli, così qui è la bellezza che risuona con maggior forza.
Ma in formula più semplice e precisa, le cose si presentano in questo modo: con lo sguardo profondo e gioioso che rivolgiamo alle immagini, noi offriamo un sacrificio, e ogni volta siamo esauditi secondo il valore della nostra offerta.”

Ernst Jünger (1895–1998) filosofo e scrittore tedesco

da L'eco delle immagini, pp. 174-175
Il cuore avventuroso. Figurazioni e capricci

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“Sapevo di appartenere al pubblico e al mondo, non per il talento o la bellezza, ma perché non ero mai appartenuta a nient'altro o a nessun altro.”

Marilyn Monroe (1926–1962) attrice, cantante, modella e produttrice cinematografica statunitense

p. 138

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“Da qualche parte, dietro la baracca di Bill, una radio accesa dopo il lavoro aveva cominciato a cantare di fato e di follia, e lei era lì, con la sua bellezza distrutta, le mani strette e le vene in rilievo, da adulta, e le braccia bianche con la pelle d'oca, e le orecchie appena concave, e le ascelle non rasate, era lì (la mia Lolita!), irrimediabilmente logora a diciassette anni, con quel bambino che già sognava, dentro di lei, di diventare un pezzo grosso e di andare in pensione intorno al 2020 – e la guardai, la guardai, e seppi con chiarezza, come so di dover morire, che l'amavo più di qualunque cosa avessi mai visto o immaginato sulla terra, più di qualunque cosa avessi sperato in un altro mondo. Di lei restava soltanto il fievole odor di viole, l'eco di foglia morta della ninfetta sulla quale mi ero rotolato un tempo, con grida così forti; un'eco sull'orlo di un precipizio fulvo, con un bosco lontano sotto il cielo bianco, e foglie marrone che soffocano il ruscello, e un solo ultimo grillo fra le erbacce secche… ma grazie a Dio io non veneravo soltanto quell'eco. Ciò che solevo vezzeggiare fra i tralci intricati del mio cuore, mon grand péché radieux, si era ridotto alla propria essenza; il vizio sterile ed egoista, quello lo cancellai e lo maledissi. Potete anche schernirmi e minacciare di far sgombrare l'aula, ma finché non sarò imbavagliato e mezzo strangolato urlerò la mia povera verità. Insisto perché il mondo sappia quanto amavo la mia Lolita, quella Lolita, pallida e contaminata, gravida del figlio di un altro, ma sempre con gli occhi grigi, sempre con le sopracciglia fuligginose, sempre castano e mandorla, sempre Carmencita, sempre mia; Changeons de vie, ma Carmen, allons vivre quelque part où nous ne serons jamais séparés; Ohio? Le plaghe desolate del Massachussets? Non importa, anche se quei suoi occhi si fossero sbiaditi come quelli di un pesce miope, e i suoi capezzoli si fossero gonfiati e screpolati, e il suo adorabile, giovane delta vellutato e soave si fosse corrotto e lacerato… anche così sarei impazzito di tenerezza alla sola vista del tuo caro viso esangue, al solo suono della tua giovane voce rauca, Lolita mia.”

Vladimir Vladimirovič Nabokov (1899–1977) scrittore, saggista e critico letterario russo

1993

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“La creazione, nella sua infinita varietà, costituisce un insieme armonioso, le cui parti sono legate fra loro e vivono le une in funzione delle altre. Dall'atomo all'angelo, dalla coesione delle molecole alla comunione dei santi, niente esiste da solo né per se stesso. Dio non ha creato che unendo. Il dramma dell'uomo è quello di separare. Egli si separa da Dio con l'irreligiosità, dai suoi fratelli con l'indifferenza, l'odio e la guerra, si separa infine dalla sua anima con la ricerca dei beni apparenti e caduchi. E quest'essere, separato da tutto, proietta sull'universo il riflesso della sua divisione interiore; egli separa tutto intorno a sé; porta le sue mani sacrileghe sulle più umili vestigia dell'unità divina; sbriciola tutto fin dentro le viscere della materia. L'uomo atomizzato e la bomba atomica rispondono l'uno all'altra. La metafisica della separazione è la metafisica stessa del peccato. Ma poiché l'uomo non può vivere senza un simulacro d'unità, queste sue parti, disgiunte ed uccise dal peccato, si ricongiungono, in quanto morte, non più come gli organi d'un medesimo corpo, ma come i granelli di sabbia dello stesso deserto. La separazione porta con sé la confusione, la rottura, l'uniformità. Non esistono più artigiani liberi ed originali, ma una «massa» di proletari; non ci sono più coppie che si amano di un amore unico, ma una bellezza standard ed una sessualità meccanicizzata. Non c'è possibilità di salvezza che nel ritorno all'unità nella diversità […].”

Gustave Thibon (1903–2001) filosofo e scrittore francese

Quel che Dio ha unito

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“Del color non dipende | Degli occhi la bellezza, | Ma sol dalla dolcezza | Che da lor piove e scende.”

Vincenzo Monti (1754–1828) poeta italiano

Origine: Il cespuglio delle quattro rose, Canzonetta, p. 276

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“Informazione non è conoscenza, | conoscenza non è saggezza, | saggezza non è verità, | verità non è bellezza, | bellezza non è amore, | amore non è musica. | La musica è la cosa migliore che esista.”

Frank Zappa (1940–1993) chitarrista, compositore e arrangiatore statunitense

da Packard Goose in Joe's garage
Information is not knowledge | Knowledge is not wisdom | Wisdom is not truth | Truth is not beauty | Beauty is not love | Love is not music | Music is THE BEST.
Origine: Zappa modifica la poesia Ode on a Grecian Urn (Ode su un'urna greca), di John Keats

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“Ogni bellezza è complicata.”

Stefano Benni (1947) scrittore, giornalista e sceneggiatore italiano

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“L'umiltà e la semplicità sono le due vere sorgenti della bellezza.”

Johann Joachim Winckelmann (1717–1768) archeologo e storico dell'arte tedesco

Pensieri sull'imitazione delle opere greche in pittura e scultura

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