Frasi su bisogno
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“La corsa ti può regalare un sogno (o un senso?) di benessere, ti può dare quella serenità che spesso rincorriamo e che non riusciamo a raggiungere. La corsa è un tempo che ti permette di raggiungere te stesso. Bisogna provare, con moderazione piano piano… L'importante, come sempre, è cominciare; e tranquilli, nessuno vi corre dietro!”

Nicola Pfund (1960) scrittore svizzero

Origine: Dall'intervista di Laura Mella, La corsa trasforma l’uomo in un filosofo http://www.tio.ch/News/People/People/735582/La-corsa-trasforma-l-uomo-in-un-filosofo/, Tio.ch, 14 maggio 2013.

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“Per ordine del Podestà sono proibiti tutti i ragionamenti. Berardo provvide ad affiggere il cartello, in alto, sulla facciata. La sua condiscendenza ci sbalordiva assai. Ma poi Berardo disse: "Quello che il Podestà ordina da oggi, io l'ho sempre ripetuto. Coi padroni non si ragiona, questa è la mia regola. Tutti i guai dei cafoni vengono dai ragionamenti. Il cafone è un asino che ragiona. Perciò la nostra vita è cento volte peggiore di quella degli asini veri, che non ragionano. L'asino irragionevole porta 70 chili di peso, oltre non ne porta. L'asino irragionevole ha bisogno di una certa quantità di paglia. Tu non puoi ottenere da lui quello che ottieni dalla vacca, o dalla capra, o dal cavallo. Nessun ragionamento lo convince. Nessun discorso lo muove. Lui non ti capisce, o finge di non capire. Ma il cafone invece, ragiona. Il cafone può essere persuaso. Può essere persuaso a digiunare. Può essere persuaso a dar la vita per il suo padrone. Può essere persuaso ad andare in guerra. Può essere persuaso che nell'altro mondo c'è l'inferno benché lui non l'abbia mai visto. Vedete le conseguenze. Guardatevi intorno e vedete le conseguenze. Un essere irragionevole non ammette il digiuno. Se mangio lavoro. Se non mangio non lavoro. O meglio neppure lo dice, perché allora ragionerebbe, ma agisce così per natura. Pensa un po' se gli ottomila uomini che coltivano il Fucino, invece di essere asini ragionevoli, cioè addomesticabili, cioè convincibili, cioè esposti al timore del carabiniere, del prete, del giudice, fossero invece veri somari, completamente privi di ragione. Il principe potrebbe andare per elemosina. E cosa ci impedisce ora di strappare quel cartello che ci hai portato e strangolarti a morte? Ce lo può impedire solo il ragionamento delle possibili conseguenze dell'assassinio. Ma tu, di tua mano, hai scritto su quel cartello che da oggi, per ordine del Podestà, sono proibiti i ragionamenti. Tu hai rotto il filo al quale era legata la tua incolumità."”

Fontamara

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“[…] io buco; passa l'infinito di lì, passa la luce, non c'è bisogno di dipingere […] invece tutti hanno pensato che io volessi distruggere: ma non è vero io ho costruito, non distrutto.”

Lucio Fontana (1899–1968) pittore, ceramista e scultore italiano

Origine: Citato in G. Baldi, S. Giusso, M. Razetti e G. Zaccaria, Dal testo alla storia dalla storia al testo , [Letteratura italiana con pagine di scrittori stranieri, Analisi dei testi e critica, vol III, tomo secondo, Dal Decadentismo ai giorni nostri, Storia del teatro e dello spettacolo a cura di Gigi Livio], Paravia, Torino, 1993. ISBN 88 395 0453 2

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“Mio padre è mio padre, | mio padre è un brav'uomo, | mio padre tratta tutti da cretini, | i vecchi bisogna ammazzarli da bambini.”

Giorgio Gaber (1939–2003) cantautore, commediografo e regista teatrale italiano

da Eppure sembra un uomo, n. 4
Il signor G

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“Ricordatevi che bisogna odiare il nemico!”

Benito Mussolini (1883–1945) politico, giornalista e dittatore italiano
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“Ci sono ferite che per cicatrizzarsi hanno bisogno di altre ferite.”

Michelangelo Buonarroti (1475–1564) scultore, pittore, architetto e poeta italiano del XV - XVI secolo
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“Bisogna dare i premi Nobel a chi li merita veramente, non a una cittadina molto più semplice come sono io. Lasciamo i Nobel ai Nobel.”

Liliana Segre (1930) reduce dell'olocausto e senatrice a vita italiana

Origine: Intervistata da Liliana Segre sul Nobel per la Pace: «Io sono una semplice cittadina, lasciamolo a chi lo merita» https://www.corriere.it/cronache/19_dicembre_14/liliana-segre-nobel-la-pace-io-sono-semplice-cittadina-lasciamolo-chi-merita-b40a1eb8-1e65-11ea-9389-bd538526c9e7.shtml/. Coeire della Sera, Cuneo, 14 dicmebre 2019. URL archiviato il 14 dicmebre 2019 http://archive.is/FS5Yf/.

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“La verità che ha bisogno di prove è solo mezza verità.”

Khalil Gibran (1883–1931) poeta, pittore e filosofo libanese

Massime spirituali

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“La verità è così preziosa che bisogna proteggerla sempre con una cortina di bugie.”

Winston Churchill (1874–1965) politico, storico e giornalista britannico

da La Seconda guerra Mondiale, V, p. 447, 1948-1954

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“Talvolta nella vita capitano infortuni in cui bisogna avere un briciolo di follia per cavasela.”

François de La Rochefoucauld (1613–1680) scrittore, filosofo e aforista francese

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Massime, Riflessioni morali

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“Le anime hanno un loro particolar modo d'intendersi, d'entrare in intimità, fino a darsi del tu, mentre le nostre persone sono tuttavia impacciate nel commercio delle parole comuni, nella schiavitù delle esigenze sociali. Han bisogni lor proprii e loro proprie aspirazioni le anime, di cui il corpo non si dà per inteso, quando veda l'impossibilità di soddisfarli e di tradurle in atto. E ogni qualvolta due che comunichino fra loro così, con le anime soltanto, si trovano soli in qualche luogo, provano un turbamento angoscioso e quasi una repulsione violenta d'ogni minimo contatto materiale, una sofferenza che li allontana, e che cessa subito, non appena un terzo intervenga. Allora, passata l'angoscia, le due anime sollevate si ricercano e tornano a sorridersi da lontano.”

Il fu Mattia Pascal
Il fu Mattia Pascal
Variante: Le anime hanno un loro particolar modo d'intendersi, d'entrare in intimità, fino a darsi del tu, mentre le nostre persone sono tuttavia impacciate nel commercio delle parole comuni, nella schiavitù delle esigenze sociali. Han bisogni lor proprii e le loro proprie aspirazioni le anime, di cui il corpo non si dà per inteso, quando veda l'impossibilità di soddisfarli e di tradurle in atto. E ogni qualvolta due che comunichino fra loro così, con le anime soltanto, si trovano soli in qualche luogo, provano un turbamento angoscioso e quasi una repulsione violenta d'ogni minimo contatto materiale, una sofferenza che li allontana, e che cessa subito, non appena un terzo intervenga. Allora, passata l'angoscia, le due anime sollevate si ricercano e tornano a sorridersi da lontano.

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“Meno comodità si hanno e meno bisogni si hanno, meno bisogni si hanno e più si è felici.”

Jules Verne (1828–1905) scrittore francese

da I figli del capitano Grant

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“Per essere uno scrittore istintivamente fai ciò che nutre te e le parole, che ti protegge contro la morte in vita. Per ognuno è una cosa diversa. E per ognuno è una cosa che cambia. Per me una volta significava bere tantissimo, bere fino a uscire pazzo. Mi affilava le parole, le portava fuori. E avevo bisogno di pericolo. Avevo bisogno di mettermi in situazioni pericolose. Con gli uomini. Con le donne. Con le automobili. Con il gioco. Con la fame. Con qualsiasi cosa. Nutriva le parole. Per decenni è stato così. Ora è cambiato. Ora ho bisogno di qualcosa di più sottile, di più invisibile. È una sensazione nell'aria. Parole dette, parole sentite. Cose viste. Qualche bicchiere mi serve sempre. Ma ora cerco le sfumature e le ombre. Le parole mi vengono da cose di cui sono quasi inconsapevole. Va bene. Ora scrivo porcherie di genere diverso. Qualcuno se n'è accorto.
"Hai sfondato il muro," è ciò che mi dicono quasi sempre.
Capisco perfettamente quello che sentono. Lo avverto anch'io. Le parole sono diventate più semplici ma allo stesso tempo più calde, più scure. Mi alimento a nuove fonti. La vicinanza con la morte rinvigorisce. Ho tutti i vantaggi. Riesco a vedere e sentire cose che ai giovani sono nascoste. Sono passato dall'energia della gioventù a quella della vecchiaia.”

Charles Bukowski (1920–1994) poeta e scrittore statunitense

23/6/92, 12:34 AM; 2000, pp. 100-101
Il capitano è fuori a pranzo

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“Ma ho visto i morti sconosciuti, i morti repubblichini. Sono questi che mi hanno svegliato. Se un ignoto, un nemico, diventa morendo una cosa simile, se ci si arresta e si ha paura a scavalcarlo, vuol dire che anche vinto il nemico è qualcuno, che dopo averne sparso il sangue bisogna placarlo, dare una voce a questo sangue, giustificare chi l'ha sparso. Guardare certi morti è umiliante. Non sono piú faccenda altrui; non ci si sente capitati sul posto per caso. Si ha l'impressione che lo stesso destino che ha messo a terra quei corpi, tenga noialtri inchiodati a vederli, a riempircene gli occhi. Non è paura, non è la solita viltà. Ci si sente umiliati perché si capisce – si tocca con gli occhi – che al posto del morto potremmo essere noi: non ci sarebbe differenza, e se viviamo lo dobbiamo al cadavere imbrattato. Per questo ogni guerra è una guerra civile: ogni caduto somiglia a chi resta, e gliene chiede ragione.”

XXIII; p. 122
La casa in collina
Variante: Se un ignoto, un nemico, diventa morendo una cosa simile, se ci si arresta e si ha paura a scavalcarlo, vuoi dire che anche vinto il nemico è qualcuno, che dopo averne sparso il sangue bisogna placarlo, dare una voce a questo sangue, giustificare chi l'ha sparso. Guardare certi morti è umiliante. Non sono più faccenda altrui: non ci si sente capitati sul posto per caso. Si ha l'impressione che lo stesso destino che ha messo a terra quei corpi, tenga noialtri inchiodati a vederli, a riempircene gli occhi. Non è paura, non è la solita viltà. Ci si sente umiliati perché si capisce - si tocca con gli occhi - che al posto del morto potremmo essere noi: non ci sarebbe differenza, e se viviamo lo dobbiamo al cadavere imbrattato. Per questo ogni guerra è una guerra civile: ogni caduto somiglia a chi resta, e gliene chiede ragione.

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“Bisogna parlar agli occhi per persuader il popolo.”

Napoleone Bonaparte (1769–1821) politico e militare francese, fondatore del Primo Impero francese

L'arte di comandare, Aforismi politici

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“Che Iddio possa avere pietà dei miei nemici; ne avranno bisogno.”

George Patton (1885–1945) generale statunitense

da Patton Generale d'acciaio

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“Non bisogna che la bontà degeneri in debolezza.”

Teresa di Lisieux (1873–1897) religiosa e mistica francese

18 aprile 1897

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“Non c'è da vergognarsi a cambiare idea ogni giorno: per cambiare idea bisogna aver idee di ricambio.”

Pitigrilli (1893–1975) scrittore e aforista italiano

Variante: In fondo non c'è da vergognarsi a cambiare idea ogni giorno: per cambiare idea bisogna avere idee di ricambio.

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“Ho sempre constatato che, per riuscire nel mondo, bisogna avere l'aria folle ed essere saggi.”

Charles Louis Montesquieu (1689–1755) filosofo, giurista e storico francese

da Pensées diverses

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“I partiti politici specializzati nella denuncia anti-immigratoria non sono nient'altro che partiti demagogici piccolo-borghesi, che cercano di capitalizzare sulle paure e sulle miserie del mondo attuale praticando la politica del capro espiatorio. L'esperienza storica ci ha mostrato verso cosa conducono tali flautisti! Bisogna adesso distinguere l'immigrazione e gli immigrati. L'immigrazione è un fenomeno negativo, in quanto è lei stessa il frutto della miseria e della necessità, e i seri problemi che pone sono ben conosciuti. È quindi necessario cercare, se non di sopprimerla, almeno di rimuovere il carattere troppo rapido e troppo massiccio che la caratterizza attualmente. È chiaramente evidente che non risolveremo i problemi del Terzo mondo invitando i suoi popoli a venire ad installarsi in massa nei paesi occidentali! Nello stesso tempo, bisogna avere uno sguardo più globale dei problemi. Credere che è l'immigrazione a minacciare principalmente l'identità collettiva del paese d'accoglienza è un errore. Ciò che minaccia le identità collettiva, è inanzitutto il tipo di esistenza che prevale oggi nei paesi occidentali e che rischia di estendersi progressivamente al mondo intero. Non è colpa degli immigrati se gli Europei non sono più capaci di dare al mondo l'esempio di un modo di vita che sia loro! L'immigrazione, da questo punto di vista, è una conseguenza prima di essere un causa: costituisce un problema perché, di fronte a degli immigrati che hanno spesso saputo conservare le loro tradizioni, gli Occidentali hanno già scelto di rinunciare alle loro. L'americanizzazione del mondo, l'omogeneità dei modi di produzione e di consumazione, i regno della merce, l'estensione del mercato planetario, l'erosione sistematica delle culture sotto l'effetto della mondializzazione mettono in pericolo l'identità dei popoli molto di più dell'immigrazione.”

Alain de Benoist (1943) scrittore francese

Origine: C'est-à-dire, Les Amis d'Alain de Benoist, 2006.

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“Possiamo vedere solo poco davanti a noi, ma possiamo vedere tante cose che bisogna fare.”

Alan Turing (1912–1954) matematico, logico e crittografo britannico

dal suo articolo sul test di Turing

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“Avendo così pochi bisogni che meno non si potrebbe, sono vicinissimo agli dei.”

Socrate (-470–-399 a.C.) filosofo ateniese

II, 27
Diogene Laerzio, Vite dei filosofi

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“Ma perché bisogna comprare guanti solo al portiere? Qui sono tutti uguali. Li devono avere pure gli altri.”

Angelo Massimino (1927–1996) imprenditore e dirigente sportivo italiano

Origine: Citato in Marco Sappino, Dizionario biografico enciclopedico di un secolo del calcio italiano, Dalai editore, 2000, p. 2109 http://books.google.it/books?id=J5OpwwKggrsC&pg=PA2109. ISBN 8880898620

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“Bisogna ricominciare a dare senso alle parole, bisogna ricominciare ad essere persone e smettere di fare finta che va tutto bene.”

Giorgia (1971) cantautrice, musicista e produttrice discografica italiana

da Libera la mente, 2007

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“Ho bisogno di amore e di un po' di verità e di un giorno migliore e non del grigio che c'è qua.”

Luca Carboni (1962) cantautore e musicista italiano

da Mi ami davvero
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“Il nostro mondo è stato lacerato ed ha ora bisogno di essere ricostruito.”

Maria Montessori (1870–1952) pedagogista, filosofa e medico italiana

Origine: Da Educazione per un mondo nuovo.

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“Bisogna avere sempre una mente aperta, ma non così aperta che il cervello caschi per terra.”

Piero Angela (1928) divulgatore scientifico e giornalista italiano

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