
Discorso alla sessione per il 60° anniversario dell'ONU, 15 settembre 2005
Discorso alla sessione per il 60° anniversario dell'ONU, 15 settembre 2005
Origine: Dalla prima puntata del programma televisivo 125 milioni di caz..te, andata in onda il 26 aprile 2001 su Rai Uno; citato in Giulio Benedetti, «Sulla donazione di organi sbaglia, pensi a chi sta per morire» https://web.archive.org/web/20160101000000/http://archiviostorico.corriere.it/2001/aprile/27/Sulla_donazione_organi_sbaglia_pensi_co_0_0104271737.shtml, Corriere della Sera, 27 aprile 2001.
da la nuova epoca, o il fazioso, p. 162
Il poveraccio parlatore ed altre prose scelte
“Non uno di loro la comprese, la lasciarono nel suo grande silenzio, tra le braccia di nessuno.”
Lulù Delacroix
da Giocattolo, p. 157
Saggio sul gioco
“Il futuro ci corre incontro a braccia spalancate ma non ci dà il tempo di abbracciarlo.”
IV, VIII, pp. 147-148
Confidenze
“Parigi. Un vandalo irrompe nel Louvre e attacca due braccia alla Venere di Milo.”
Origine: Citato in Gino e Michele, Matteo Molinari, Anche le formiche nel loro piccolo s'incazzano, Arnoldo Mondadori Editore, 1997.
“Per quanto possiamo cadere, mai potremo precipitare al di sotto delle braccia di Dio.”
cap. VI, Roma 2011
Origine: L'estate del cane nero, p. 106
da Il volto dei volti Cristo, a cura dell'Istituto Internazionale di Ricerca sul Volto di Cristo, Editrice Velar, Gorle 2002, p. 59
1970
Origine: «Al Senato prima della votazione dell'emendamento sul ritiro delle truppe dal Vietnam; l'emendamento non passò». Citato in Alberto Piccinini, Il sangue, il manifesto, 19 settembre 2009, p. 10.
Gualberto Alvino,Là comincia il Messico, Firenze, Polistampa, 2008
Dichiarazione davanti ai giudici, 8 marzo 1905
quale la fonte secondaria?
“Lei cadrà proprio qui fra le mie braccia, così innamorata.”
da Right Here in My Arms
L'equilibrio è una unità
presentazione Torino-Inter, 20 aprile 2008
Serie A
Uomini che odiano le donne
Citazione un po' troppo lunga: tagliarla
La democrazia in America
Variante: I governi democratici possono diventare violenti e anche crudeli in certi momenti di grande effervescenza e di pericolo, ma queste crisi saranno rare e passeggere.
Quando penso alle piccole passioni degli uomini del nostro tempo […] non temo che essi troveranno fra i loro capi dei tiranni, ma piuttosto dei tutori. Credo, dunque, che la forma d'oppressione da cui sono minacciati i popoli democratici non rassomiglierà a quelle che l'hanno preceduta nel mondo, […] poiché le antiche parole dispotismo e tirannide non le convengono affatto. La cosa è nuova, bisogna tentare di definirla, poiché non è possibile indicarla con un nome.
Se cerco di immaginarmi il nuovo aspetto che il dispotismo potrà avere nel mondo, vedo una folla innumerevole di uomini eguali, intenti solo a procurarsi piaceri piccoli e volgari, con i quali soddisfare i loro desideri. Ognuno di essi, tenendosi da parte, è quasi estraneo al destino di tutti gli altri: i suoi figli e i suoi amici formano per lui tutta la specie umana; quanto al rimanente dei suoi concittadini, egli è vicino ad essi, ma non li vede; li tocca ma non li sente affatto; vive in se stesso e per se stesso e, se gli resta ancora una famiglia, si può dire che non ha più patria.
Al di sopra di essi si eleva un potere immenso e tutelare, che solo si incarica di assicurare i loro beni e di vegliare sulla loro sorte. È assoluto, particolareggiato, regolare, previdente e mite. Rassomiglierebbe all'autorità paterna se, come essa, avesse lo scopo di preparare gli uomini alla virilità, mentre cerca invece di fissarli irrevocabilmente all'infanzia; ama che i cittadini si divertano, purché non pensino che a divertirsi. Lavora volentieri al loro benessere, ma vuole esserne l'unico agente e regolatore; provvede alla loro sicurezza e ad assicurare i loro bisogni, facilita i loro piaceri, tratta i loro principali affari, dirige le loro industrie, regola le loro successioni, divide le loro eredità; non potrebbe esso togliere interamente loro la fatica di pensare e la pena di vivere?
Così ogni giorno esso rende meno necessario e più raro l'uso del libero arbitrio, restringe l'azione della volontà in più piccolo spazio e toglie a poco a poco a ogni cittadino perfino l'uso di se stesso. L'eguaglianza ha preparato gli uomini a tutte queste cose, li ha disposti a sopportarle e spesso anche considerarle come un beneficio. Così, […] il sovrano estende il suo braccio sull'intera società; ne copre la superficie con una rete di piccole regole complicate, minuziose ed uniformi, attraverso le quali anche gli spiriti più originali e vigorosi non saprebbero come mettersi in luce e sollevarsi sopra la massa; esso non spezza le volontà, ma le infiacchisce, le piega e le dirige; raramente costringe ad agire, ma si sforza continuamente di impedire che si agisca; non distrugge, ma impedisce di creare; non tiranneggia direttamente, ma ostacola, comprime, snerva, estingue, riducendo infine la nazione a non essere altro che una mandria di animali timidi ed industriosi, della quale il governo è il pastore.
Ho sempre creduto che questa specie di servitù regolata e tranquilla, che ho descritto, possa combinarsi meglio di quanto si immagini con qualcuna delle forme esteriori della libertà e che non sia impossibile che essa si stabilisca anche all'ombra della sovranità del popolo.
[…] In questo sistema il cittadino esce un momento dalla dipendenza per eleggere il padrone e subito dopo vi rientra.
citato in Valerio Cappelli, Muti e i suoi giovani: appello a Napolitano per salvare la musica, Corriere della Sera, 19 dicembre 2009
Origine: Citato in Buzzanca: spero vinca il sindaco http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1997/11/04/buzzanca-spero-vinca-il-sindaco.html?ref=search, La Repubblica, 4 novembre 1997.
dall'intervista di Claudio Sabelli Fioretti, Sette, 20 dicembre 2001
da Va da lei, n. 3
Nel mondo delle donne
Origine: Testo di Gigi D'Alessio.
L'incoronazione di Napoleone in Notre-Dame di Parigi