Frasi su città
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“Colui che tanto vi domina non ha che due occhi, due mani, un corpo, non ha niente di più dell'uomo meno importante dell'immenso ed infinito numero delle nostre città, se non la superiorità che gli attribuite per distruggervi. Da dove ha preso tanti occhi, con i quali vi spia, se non glieli offrite voi? Come può avere tante mani per colpirvi, se non le prende da voi? I piedi con cui calpesta le vostre città, da dove li ha presi, se non da voi? Come fa ad avere tanto potere su di voi, se non tramite voi stessi? Come oserebbe aggredirvi, se non avesse la vostra complicità? Cosa potrebbe farvi se non foste i ricettatori del ladrone che vi saccheggia, complici dell'assassino che vi uccide e traditori di voi stessi? Seminate i vostri frutti, affinché ne faccia scempio. Riempite ed ammobiliate le vostre case, per rifornire le sue ruberie. Allevate le vostre figlie perché abbia di che inebriare la sua lussuria. Allevate i vostri figli, perché, nel migliore dei casi, li porti alla guerra e li conduca al macello, li faccia ministri delle sue bramosie, ed esecutori delle sue vendette. Vi ammazzate di fatica perché possa trattarsi delicatamente nei suoi lussi e voltolarsi nei suoi piaceri sporchi e volgari. Vi indebolite per renderlo più forte e rigido nel tenervi la briglia più corta. E di tutte queste indegnità, che neanche le bestie potrebbero accettare o sopportare, voi potreste liberarvi se provaste, non dico a liberarvene, ma solo a volerlo fare. Siate decisi a non servire più, ed eccovi liberi. Non voglio che lo scacciate o lo scuotiate, ma solo che non lo sosteniate più, e lo vedrete, come un grande colosso al quale è stata tolta la base, piombare giù per il suo stesso peso e rompersi.”

2014, p. 36
Discorso sulla servitù volontaria

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“Può sembrare strano che lo dica un fiorentino ma il Palio di Siena è una bellissima tradizione che consente a quella città di essere ben governata e l'attenzione che c'è a Siena per i cavalli non c'è da altre parti.”

Matteo Renzi (1975) politico italiano

Origine: Citato in Maurizio Bologni, Muore un cavallo, il ministro attacca http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2011/07/02/muore-un-cavallo-il-ministro-attacca.html, la Repubblica, 2 luglio 2011, p. 9.

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“S'era nell'agosto; ed in Iscaricabarilopoli, città moscosissima, nessuno rimembrava di aver mai visto negli agosti precedenti tanta copia di mosche, tal quantità di mosconi, tanti stuoli di moscerini, tali turbe di mosconcini, tal novero di mosconacci, tal moltitudine di mosconcelli, tanta folla di moschette, tanta adunanza di moscini, tanto popolo di moschettone, tanta frequenza di moscherelli, tanto spesseggiar di moscherini, tanto concorso di moschini, tanto esercito di mosciolini e tanta folta di moscioni. Scaricabarilopoli era tutta un moscaio. I signori salariavano persone apposta per moscare con gli scacciamosche, le ventole, le roste, i ventagli, i paramosche: per ogni stanza si tenevan tre o quattro piattelli con carta moschicida, cinque o sei acchiappamosche prussiani; ed il suolo era bruno per gl'innumerevoli cadaveri moscherecci. Ma non pareva, che quello sterminio le diminuisse: e le moscaiuole e i guardavivande non bastavano a riparare i cibi e le provviste. La povera gente pappava mosche in ogni pietanza. Anzi, il dottissimo Dummkopf, professore a Gottinga, nella Filosofia e Storia comparata della culinaria e della gastronomia, volume quarto, capitolo sessagesimoquinto, pagina seicentonovantotto della settima edizione, annotata dall'egregio Zeitverlust, racconta, che, abituandovisi, le trovarono finalmente gustose; e che gli Scaricabarilesi son tuttora moschivori ed educano ed ingrassano apposta in certi loro moschili sciami, o gregge di insetti. Cosa, della quale non può dubitarsi, vedendola affermata da due tali rappresentanti della scienza tedesca!”

Vittorio Imbriani (1840–1886) scrittore italiano

Origine: Da Mastr'Impicca.

“Gli esploratori [europei], ovviamente, scoprirono anche Stati ed imperi pienamente sviluppati, governati da despoti e da classi dirigenti e difesi da eserciti permanenti. Furono questi gli imperi che con le loro città, i monumenti, i palazzi e i tesori spinsero tutti i Marco Polo e i Cristoforo Colombo oltre i deserti e gli oceani. V'era la Cina, il più grande impero del mondo, uno stato ampio e sofisticato i cui governanti schernivano i "barbari dalle facce rosse" [gli europei], supplicanti da piccoli regni oltre i confini del mondo civilizzato. E v'era l'India, un paese dove le vacche erano venerate e il fardello dell'esistenza veniva distribuito in misura ineguale secondo i meriti di ciascun'anima nella sua precedente incarnazione. Vi erano poi gli stati e gli imperi americani primitivi, mondi a parte, ciascuno con le sue arti e le sue religioni caratteristiche: gli Incas, con le loro grandi fortezze di pietra, i ponti sospesi, i granai sempre pieni e l'economia controllata dallo Stato; gli Aztechi, con i loro dei assetati di sangue, nutriti di cuori umani, e la loro incessante ricerca di nuove vittime sacrificali. E infine vi erano gli Europei stessi, con le loro proprie caratteristiche esotiche: pronti a combattere in nome di un Principe della Pace, sempre a comprare e vendere per realizzare profitti, molto più potenti della loro consistenza numerica, grazie all'abile padronanza delle arti meccaniche e dell'ingegneria.”

Marvin Harris (1927–2001) antropologo statunitense

Cannibali e Re

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“[Su Palermo Shooting e la città di Palermo] Qui ci sono le catacombe, la festa dei morti, un dipinto come Il trionfo della morte, un affresco che è stato come un enorme testo per il film. Io credo che una città possa avere un forte diritto alla morte solo se ha un forte rapporto con la vita.”

Wim Wenders (1945) regista tedesco

Origine: Citato in Antonella Lombardi, Al cinema "Palermo Shooting" la Sicilia e la vita secondo Wim Wenders http://livesicilia.it/2008/11/17/film-al-cinema-palermo-shooting-la-sicilia-e-la-vita-secondo-wim-wenders_313/, livesicilia.it, 17 novembre 2008.

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“Palermo è un grandissimo laboratorio, un esperimento: è la più grande città multietnica d'Italia senza problemi. Potrebbe essere, domani, una sorta di capitale virtuale del Mediterraneo. Perciò è un luogo dove mi trovo benissimo.”

Philippe Daverio (1949) critico d'arte, giornalista e conduttore televisivo francese

Origine: Citato in Philippe Daverio: Vado in Sicilia per capire l'Unità d'Italia http://www.lastampa.it/2010/06/06/cultura/philippe-daverio-vado-in-sicilia-per-capire-l-unita-d-italia-P1J3Pw5667oYg1TIqgu0hM/pagina.html, La Stampa.it, 6 giugno 2010.

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“Non vi è peggior schiavitù di quella che s'ignora.”

Charles Webster Leadbeater (1854–1934) vescovo vetero-cattolico e teosofo britannico

Origine: Vegetarismo ed occultismo, p. 21

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“Si trova a Benevento un orgoglio civico e storico maggiore che nelle altre città provinciali campane.”

Guido Piovene (1907–1974) scrittore e giornalista italiano

da Viaggio in Italia, 1957; citato in Storia di Benevento di Gianandrea de Antonellis, Edizioni Realtà Sannita, maggio 1997
Viaggio in Italia

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“Vorrei possedere una grande coperta | lunga migliaia di spanne | che in una volta potesse coprire | ogni palmo della mia città.”

Bai Juyi (772–846) poeta cinese

Origine: Citato in Luciano De Crescenzo, Cosi parlo Bellavista, Mondadori, Milano, 1977, p. 5.

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“La mia prima impressione del mio approdo a Napoli fu quello di una città caotica. I napoletani sono insolenti e maleducati […]. In ogni momento ti assalivano gridando in dialetto "Uè Gargà vien accà" magari per fare una foto. Il "per favore" a Napoli non esiste ma è una cosa unica vivere li. La città cambia dal giorno alla notte. Se le cosa vanno bene non puoi uscire di casa, se vanno male lo stesso.”

Walter Gargano (1984) calciatore uruguaiano

Origine: Da un'intervista rilasciata alla radio messicana RG la Deportiva; citato in Gargano: "Buffon impressionante, mi tolgo il cappello. Che difesa la Juve! I napoletani sono maleducati" http://m.tuttojuve.com/altre-notizie/gargano-buffon-impressionante-mi-tolgo-il-cappello-che-difesa-la-juve-i-napoletani-sono-maleducati-295624/, TuttoJuve.com, 4 maggio 2016.

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“[Su Biagio Conte] Ne ho sentito parlare molto, non ho potuto incontrarlo ancora, ma so quanto bene fa la sua Missione, ma mi hanno detto che stava male e non riusciva a camminare bene. Poi, dopo un viaggio a Lourdes, ha ripreso forze e coraggio. È una storia commovente. Se davvero dovesse mollare sarebbe una disgrazia per la città, da tutti i punti di vista.”

Dario Fo (1926–2016) drammaturgo, attore, scrittore, paroliere e scenografo italiano

Origine: Citato in Dario Fo: "Cari giovani della Sicilia prendete esempio dal santogiullare" http://palermo.repubblica.it/cronaca/2014/09/05/news/dario_fo_cari_giovani_della_sicilia_prendete_esempio_dal_santogiullare-95097128/, 5 settembre 2014.

“Affidare a un pool di intelligenze il progetto di un nuovo sviluppo, la mappatura dei problemi aperti, la speranza di mobilitazione delle coscienze, il compito di elaborare una prospettiva di futuro. Napoli è una città che non conosce se stessa.”

Ermanno Rea (1927–2016) scrittore e giornalista italiano

Origine: Citato in Paolo di Stefano, Ermanno Rea, utopie e sconfitte http://www.corriere.it/cultura/11_gennaio_24/Ermanno-Rea-paolo-di-stefano_a052ffcc-2782-11e0-a862-00144f02aabc.shtml, Corriere.it, 24 gennaio 2011.

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“[Un romanzo lo ha dedicato a Roma] A Roma con tutte le prerogative di questa città, con tutte le cose che ho visto e delle quali sono stato spettatore: Roma cattolica, del Cattolicesimo, del Cristianesimo. Il mio romanzo vuol dire questo: le cose più belle del Cristianesimo sono l'elevazione degli umili e i dogmi, che mi entusiasmano: perché io ho il senso soprannaturale. Per me le cose più belle della religione sono precisamente i dogmi, sui quali tanti vogliono discutere: i dogmi non si discutono, si credono.”

Aldo Palazzeschi (1885–1974) scrittore e poeta italiano

Origine: Dall' intervista http://picosong.com/DnCf di Elio Filippo Accrocca per il programma radiofonico Bellosguardo http://opac.dds.it/opac/media/showImages.do?service=infos&mediatype=0&quality=0&id=IT-DDS0000067838000000&bib=DS&firma=302C02142D721F735BD6A7CC7C1460E4DFD806F704CA5781021463D67D0CD48878B06754DD4114B18885C12110D9302C02147BD05513BE2313AC809531B67BA7C84C5353DE3A02143A6151F910B6C0FA82D8914823C26F85673AA2C8, Rai, febbraio 1962; citato in Elena Stancanelli, La città, il Principe e Checco. Vita e romanzo di Palazzeschi http://roma.repubblica.it/dettaglio/la-citta-il-principe-e-checco-vita-e-romanzo-di-palazzeschi/1341023/1, Repubblica.it, 16 luglio 2007.

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“Voglio andare a vivere in campagna, | voglio la rugiada che mi bagna, | ma vivo qui in città, e non mi piace più, | in questo traffico bestiale | la solitudine ti assale e ti butta giù.”

Toto Cutugno (1943) cantante, compositore e paroliere italiano

da Voglio andare a vivere in campagna, n. 1
Voglio andare a vivere in campagna

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“La parola algebra proviene da al-ğabr wa'l-muqābala, un libro scritto nell'825 d. C. da Abū Jaʿfar Muhammad ibn Mūsā al-Khwārizmī. Al-Khwarizmi diventerà la parola algoritmo e ci apre la strada verso il curioso rapporto tra il mondo arabo e il mondo occidentale, per il qual rapporto è fondamentale la città di Palermo.”

Philippe Daverio (1949) critico d'arte, giornalista e conduttore televisivo francese

Origine: Dal programma televisivo Palermo o l'Europa di una volta, Passepartout, 29 settembre 2013; visibile su Rai TV http://www.rai.tv/dl/RaiTV/programmi/media/ContentItem-e7d01cae-ca86-42c8-af95-9fd7ffa60b6f.html, Rai.tv.

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“Son tornato per la città e per i tifosi.”

Diego Armando Maradona (1960) allenatore di calcio e calciatore argentino

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“Le genti d'Italia son tutte una sola | Son tutte una sola – le cento città.”

Luigi Mercantini (1821–1872) poeta italiano

citato in Giuseppe Fumagalli, Chi l'ha detto?, Hoepli, 1921, p. 383 e 673
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“I disordini verificatisi sabato 12 dicembre u. s. in questa città con luttuose, se pure accidentali, conseguenze, sono da considerare i prodromi di altri eventi ben più gravi e deprecabili che possono ancora verificarsi in conseguenza del progressivo rafforzamento e proliferazione delle formazioni estremiste extra-parlamentari di ispirazione «maoista» (Movimento Studentesco, Lotta Continua, Avanguardia Operaia, ecc.) nonché dei movimenti anarchici e di quelli di estrema destra. Tutti questi movimenti, che hanno la loro «centrale» a Milano, nonostante differenziazioni sul piano ideologico e nella metodologia, sono prettamente rivoluzionari, propongono «la lotta al sistema» e si prefiggono di sovvertire le istituzioni democratiche, consacrate dalla Carta Costituzionale, attraverso la violenza organizzata. Gli appartenenti a tali formazioni, che sino a qualche anno fa erano poche migliaia, ammontano oggi a circa ventimila unità, svolgono fanatica ed intensa opera di propaganda e proselitismo sia nell'ambiente studentesco che in quello operaio, facendo leva sulle frange maggiormente portate all'oltranzismo. Si rileva quindi con frequenza sempre maggiore l'organizzazione di riunioni e cortei, i quali sono spesso l'occasione per turbare profondamente la vita della città, compiere atti vandalici con gravi danni a proprietà pubbliche e private, limitare la libertà dei cittadini, usare loro violenza, vilipendere e dileggiare i pubblici poteri centrali e locali con ingiurie volgari ed accuse cervellotiche.”

Libero Mazza (1910–2000) magistrato e politico italiano
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“Il basket è sempre esistito, a Siena. Anzi, mi hanno spiegato che la città è stata la culla della pallacanestro: nel 1907 la professoressa Pesciolini aveva tradotto le regole di Naismith e aveva insegnato i principi fondamentali del gioco alle sue allieve della Mens Sana. La cultura cestistica, dunque, è solida.”

Ergin Ataman (1966) allenatore di pallacanestro turco

Origine: Citato in Flavio Vanetti, Ataman: «Una coppa da dedicare all'amico Terim» https://web.archive.org/web/20160101000000/http://archiviostorico.corriere.it/2002/aprile/29/Ataman_Una_coppa_dedicare_all_co_0_0204291958.shtml, Corriere della Sera, 29 aprile 2002, p. 43.

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“Il mondo è una città, un'immensa città in cui si trovano ovunque le stesse grandi imprese economiche e finanziarie, gli stessi prodotti.”

Marc Augé (1935) etnologo e antropologo francese

Tra i confini. Città, luoghi, interazioni

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“Empoli e Udine sono la mia famiglia. Voglio ringraziare l'Udinese, se ho fatto due Europei e un Mondiale è merito della città e della società.”

Antonio Di Natale (1977) calciatore italiano

Origine: Dalla conferenza stampa del 31 luglio 2012; citato in Di Natale: "il Milan mi ha cercato, ma non vado via neanche per il Real" http://www.udinetoday.it/sport/conferenza-stampa-antonio-di-natale-31-luglio-2012.html, Udinetoday.it.

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“Napoli, illustrissima e magnifica città, esposta al mezzo giorno, su le falde, anzi in mezzo alle radici del monte di Sant'Ermo […] e d'alcuni altri piacevolissimi colli si riposa; l'onde mirando dell'imperioso Tirreno.”

Bernardo Tasso (1493–1569) poeta italiano

da una lettera a un amico, 1543-1545; citato in Francesco Abbate, Storia dell'arte nell'Italia meridionale http://books.google.it/books/about/Storia_dell_arte_nell_Italia_meridionale.html?id=PVku08BCtuIC&redir_esc=y, il Cinquecento, Donzelli editore, 2001, p. 133

“Tra la fine del 2008 e l'inizio del 2009 tre anziani muoiono tra le fiamme nella provincia di Lucca: la vestaglia di Veronica, 80 anni, prende fuoco quando la donna passa troppo vicino a un fornello. Liliana viene consumata da un incendio misterioso. Giuseppina dormiva quando un corto circuito della presa elettrica sotto il suo letto ha scatenato le fiamme. A Voltri, nel marzo 2008, i pompieri sfondano una porta e si trovano davanti il cadavere di Maria, 84 anni. Suo fratello Giovanni, 82, è semisvenuto. A Roma, nello stesso periodo, un'altra porta viene abbattuta: dietro c'è una donna morta da dodici ore. Aveva 88 anni. Nell'altra stanza, due parenti ancora vivi: due ultraottentenni invalidi che da lei erano accuditi. A Genova, il giorno di Santo Stefano, qualcuno ha l'idea di bussare alla porta di Edda e Ottavio per fare gli auguri. Erano morti da una settimana.
Nel gennaio di quello che sarà il suo ultimo anno di vita, il 2009, la poetessa Alda Merini sbotta: "è una vergogna: i vecchi in questa città vengono trattati come carta igienica". E aggiunge: "C' è indifferenza, a Milano, ed è il crimine più grosso. Si è tanto parlato della violenza del branco contro le ragazze, ed è certamente un fatto orribile, ma c' è una violenza sotterranea che non è meno feroce. Una persona che muore da sola e nessuno se ne accorge è davvero il silenzio degli innocenti."”

Loredana Lipperini (1956) giornalista, scrittrice e conduttrice radiofonica italiana

Non è un paese per vecchie

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