Frasi su eterno
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“Ho sposato i colori sportivi giallorossi non appena ho messo piede nella città eterna. Mi sono innamorato di Testaccio e dei suoi eroi.”

Dino Viola (1915–1991) imprenditore e dirigente sportivo italiano

Frasi di Dino Viola da Storiadellaroma.it

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“La pena di morte è il segno caratteristico ed eterno della barbarie.”

Victor Hugo (1802–1885) scrittore francese

Contro la pena di morte
Origine: Estratto da un discorso all'Assemblea Costituente, 15 settembre 1848

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“Gli animali sono eterni, perché non hanno speranza.”

Origine: Il giorno del giudizio, p. 260

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“Un dopo l'altro i grandi attori si ritirano, | da quel dramma sublime sull'eterno teatro della storia, […].”

Morte del generale Grant, p. 638
Foglie d'erba, Foglie dei settant'anni (primo allegato)

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“A paragone con la famosa epica greca, e altre minori dopo di quella, i supporti spinali della Bibbia sono semplici e magri. Tutta la sua storia, le biografie, le narrazioni, ecc., sono come perle su un filo, a indicare l'eterno bandolo della volontà e del potere Deifico. Tuttavia, con solo quella profondissima fede come impulso, e quella volontà Deifica come visibile, o invisibile, tema, essa spesso trascende i capolavori dell'Ellade, e invero ogni capolavoro. Le metafore audaci oltre il credibile, l'anima libera da ogni legge, stravagante agli occhi nostri, il fuoco dell'amore e dell'amicizia, il bacio fervido – povera di argomentazione e logica, ma insuperata in proverbi, nell'estasi religiosa, nei suggerimenti della mortalità comune e della morte, i grandi livellatori dell'uomo – lo spirito ogni cosa, le cerimonie e le forme delle chiese nulla – la fede illimitata, e la sua immensa sensuosità immensamente spirituale – una incredibile, onni-abbracciante non-mondanità e illetterata rozzezza che sa di rugiada (agli antipodi dall'assorbimento commerciale del secolo diciannovesimo e le sue morbose raffinatezze) – niente dubbi che spaccano il capello, non bronci malsani e sospiri, non «Amleto», non «Adonais», non «Thanatopsis», non «In Memoriam.»”

Walt Whitman (1819–1892) poeta, scrittore e giornalista statunitense

Origine: Whitman si riferisce ai lavori di William Shakespeare, Percy Bysshe Shelley, William Cullen Bryant e Alfred Tennyson.
Origine: Da La Bibbia come poesia; in Giorni rappresentativi e altre prose, pp. 529-530.

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“Nessuna legge ti darà il potere di distruggere idee che sono eterne e indistruttibili.”

Otto Wels (1873–1939) politico tedesco

dal discorso al Reichstag del 23 marzo 1933, in occasione dell'approvazione del Decreto dei pieni poteri

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“Imperatore Jagang: L'Ordine Imperiale entrerà comunque qui dentro e farà a pezzi questo posto e il tuo miserabile popolo. Non hanno bisogno di me per portare avanti la giusta causa per cui combattiamo. L'Ordine ripulirà l'umanità dal flagello della vostra gente egoista. La nostra causa non è solo morale, ma divina. Il Creatore è dalla nostra parte. La nostra fede lo dimostra.
Richard Rahl: La verità ha sostenitori che cercano la tolleranza. Le idee corrotte hanno miserabili piccoli fanatici che tentano di imporre le loro credenze attraverso l'intimidazione e la brutalità… attraverso la fede. La forza bruta è la servitrice obbediente della fede. La violenza su scala apocalittica può solo nascere dalla fede perché la ragione, per sua stessa natura, placa la crudeltà insensata. Solo la fede pensa di giustificarla.
Imperatore Jagang: Noi compiamo l'operato del Creatore! La sincera devozione verso il Creatore è l'unico modo vero e morale di vivere questa vita. La stretta aderenza ai nostri pii doveri ci porterà la salvezza e la vita eterna! È il sangue dei miscredenti come la tua gente che ci solleverà al fianco del Creatore stesso.
Richard Rahl: Questo non ha alcun senso.
Imperatore Jagang: Sei uno sciocco! La nostra fede da sola dimostra che abbiamo ragione! Solo noi saremo ricompensati nell'aldilà per il nostro profondo rispetto per Lui. Siamo i suoi veri figli e vivremo per sempre nella Sua luce.
Richard Rahl: Ho sempre trovato difficile credere che un uomo adulto potesse davvero credere a tali sciocchezze.”

Scontro finale, Dialoghi

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“Tra un fiore colto e l'altro donato | l'inesprimibile nulla”

Giuseppe Ungaretti (1888–1970) poeta italiano

Eterno; p. 5

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“Ah, come sono vere le grandi, le eterne parole: "Non potrà conservarsi libera nessuna nazione in cui la libertà è un privilegio e non un principio!"”

dalla Prefazione dell'autrice alla prima edizione europea, Andover, 21 settembre 1852; 1988
La capanna dello zio Tom

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“È inutile e controproducente sperare che i ragazzi non si facciano canne, che non si sentano attratti dall'uso di droghe sintetiche, che non bevano il sabato sera. Deresponsabilizza tutti, genitori, educatori e istituzioni. La verità è che dovremmo trovare il coraggio di dire ai nostri ragazzi: scusateci, siamo talmente inadatti a questo mondo che preferiamo che ogni tanto qualcuno di voi muoia piuttosto che assumerci come società l'onere di vigilare affinché le sostanze che la maggior parte di voi decide di assumere non siano pericolose per la salute. Eh sì, perché chi prova droghe e beve alcolici il sabato sera non è l'adolescente con una vita familiare complicata, non è la ragazza mollata dal fidanzatino. Non è il diciassettenne sovrappeso o che si crede brutto. Le droghe le prova chiunque per semplice curiosità. È un momento di crescita, come fare sesso per la prima volta. È crescita e trasgressione insieme. È dimostrazione di coraggio, e la vita degli adolescenti è nella fase eroica, quella in cui si vuole costantemente dimostrare a se stessi – non necessariamente agli altri – di poter superare i propri limiti o quelli che la pubblica morale pone. A sedici anni ci si sente onnipotenti ed eterni e non c'è nulla che faccia davvero paura, ecco perché inutile demonizzare o vietare, l'unica cosa che gli adolescenti ascoltano è il ragionamento, l'unica cosa davanti alla quale si fermano è la conoscenza.”

Roberto Saviano (1979) giornalista, scrittore e saggista italiano

Origine: Citato in È ora di legalizzare le droghe http://espresso.repubblica.it/opinioni/l-antitaliano/2015/07/29/news/e-ora-di-legalizzare-il-mercato-delle-droghe-1.222979?ref=fbpr&refresh_ce, Espresso.repubblica.it, 31 luglio 2015.

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“Solo con te il presente io vivo | che i futuri non sapranno | eterno.”

Pietro Nigro (1939) poeta italiano

da Boulevard Saint-Michel, vv. 4-6
Astronavi dell'anima

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“L'arte è fragile come le persone che la esprimono. E al tempo stesso, in quell'espressione necessaria alla vita, diventa eterna.”

Leo Ortolani (1967) autore di fumetti italiano, creatore di Rat-Man

Origine: Da Uomini & Topi, Rat-Man Collection, n. 106, Panini Comics, gennaio 2015, pp. 60-63.

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“Quando Dio Onnipotente stabiliva le eterne leggi della natura, venne assalito da un dubbio che non riuscì a dissipare neppure in seguito: come sarebbe imbarazzante se più tardi le massime autorità del materialismo dialettico dichiarassero illegali alcune o addirittura tutte le sue leggi!
Quando poi Egli creò i profeti e i saggi del materialismo dialettico fu tormentato da un altro dubbio analogo. Tuttavia si rincuorò al pensiero che mai quei profeti e saggi avrebbero potuto affermare che la base del materialismo dialettico poteva essere contraria alla Ragione e alla Verità.”

Albert Einstein (1879–1955) scienziato tedesco

Origine: Nell'Unione Sovietica la teoria della relatività venne spesso messa in discussione, non era chiaro se essa si accordasse o meno al materialismo dialettico e gli scienziati sovietici si guardavano bene dal confermare la validità della teoria. Nell'aprile 1952 un membro dell'Accademia delle scienze sovietica accusò Einstein di aver trascinato la fisica «nelle paludi dell'idealismo», di essere reo di «soggettivismo», sostenendo che il materialismo dialettico era invece basato «sull'oggettività della natura materiale». Lo stesso studioso russo condannò due suoi connazionali per aver dato credito alla teoria einsteiniana. L'attacco venne riportato dall<nowiki>'</nowiki>Associated Press. Il commento satirico di Einstein si riferiva all'atteggiamento sovietico in generale ed in particolare a tale episodio. Il lato umano, p. 85.
Origine: Da un commento satirico inedito rinvenuto tra le carte di Einstein e risalente probabilmente agli anni '50.
Origine: Il lato umano, p. 85

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“Io vedo il suo sangue sulla rosa | e tra le stelle la gloria dei suoi occhi, | il suo corpo brilla tra le nevi eterne, | e le sue lacrime cadono dai cieli. || Vedo il suo viso in ogni fiore; | ma il tuono e il canto degli uccelli | sono la voce Sua | – e scolpite dal suo potere | le rocce sono le Sue parole scritte.”

Joseph Plunkett (1887–1916) poeta irlandese

Origine: Da Io vedo il Suo sangue sulla rosa (I See His Blood upon the Rose); citato in Andrew Linzey, Teologia animale, traduzione di Alessandro Arrigoni, Cosmopolis, Torino, 1998, p. 54. ISBN 978-88-87947-01-4

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“Maria non si stupì affatto della presenza di un angelo. Fu invece l'angelo a stupirsi di lei. Maria vedeva il Creatore in tutte le creature, e vederlo negli occhi di un angelo le sembrava altrettanto sublime che vederlo in quelli di un uomo. Non la stupiva scorgere ovunque il Creatore. Era intenta a normali lavori domestici. Aveva forse un panno in mano o una spazzola di legno che a un certo punto le erano caduti non perché fosse rimasta trasecolata dall'apparizione di Gabriele, ma per lo stesso identico motivo per cui a ciascuno di noi cascano di mano le penne e gli smartphone. Gabriele ha il volto di un giovane molto bello, dai lineamenti molto delicati. Capelli leggermente ondulati, castani. Occhi verdi. Niente ali però, questo no. Solo una veste candida. È lui a stupirsi. Molto, molto più di Maria. Gabriele è un arcangelo eviterno abituato a guardare fisso l'eterno Dio, e sa bene tutta l'opaca caligine che avrebbe trovato arrivando sulla terra. Aveva ancora fresca una certa esperienza con Zaccaria (cfr Lc 1). Proprio per questo si stupì. Di Maria. Si stupì molto. Non si aspettava di vedere il Creatore guardando una creatura. Di vedere una creatura "tutta così piena di Creatore. Così stracolma, così piena di grazia, così kecharitoménê. Devo aver sbagliato strada, pensò Gabriele. Credevo d'esser sceso sulla terra, e guarda un po' sono arrivato in cielo. Si guardava attorno nella stanza mentre Maria curava cose casalinghe impercettibili a un angelo, e quel principe del cielo pensava: «Guarda un po', qui è tutto pieno di cielo. È tutto pieno degli spirituali sorrisi che si sorridono nei cieli, delle trepidanti parole che alitano su da noi nei cieli». Era molto stupito, Gabriele, di fronte a Maria. Era stupefatto. Non aveva mai visto nulla di simile. Con nessuna creatura aveva mai visto Dio comportarsi in simile modo. Gabriele disse «il Signore è con te» (Lc 1, 28) e non lo aveva mai detto a nessuno. Una cosa così non l'aveva mai detta. Era una prima volta, una primizia. Di tutta la creazione, di tutte le creazioni. Mai vista una cosa simile, pensava Gabriele, mentre Maria lo guardava e non si stupiva più di tanto. E lui proprio di questo era stupefatto. Dell'atmosfera famigliare, normale, che lo sguardo di Lei, le sue mani, la sua presenza, creavano. Lei era quasi seduta a terra (forse a filare o a pulire) e lui, che veniva dal più alto dei cieli, era molto affascinato da quelle dita, da quelle mani. E si chiedeva se stesse filando o forse solo pulendo, e si stupiva di essere affascinato da una cosa così semplice e umile.”

Mauro Leonardi (1959) giornalista italiano

Il Signore dei Sogni

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“Dovremo sapere un giorno che cosa voglia dire avere vita eterna: quando avremo cessato di assassinare.”

Henry Miller (1891–1980) scrittore, pittore e saggista statunitense

Origine: Il colosso di Maroussi, p. 87

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“La bomba atomica è un simbolo come le piramidi, ma non un simbolo di vita eterna com'esse, ma una minaccia simbolica di morte. A questo bel grado di progresso siamo arrivati dopo cinquemila anni.”

Mario Praz (1896–1982) critico d'arte, critico letterario e saggista italiano

Origine: Da Nel mondo dei simboli, Il Tempo, 13 febbraio 1977.

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“La vita spirituale comincia a decadere quando non riusciamo più a sentire la grandiosità di ciò che è eterno nel tempo.”

Abraham Joshua Heschel (1907–1972) rabbino e filosofo polacco

Il Sabato: Il suo significato per l'uomo moderno

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“Benedetto XVI non dimentica mai, in nessuna occasione, di rivolgere il suo pensiero benevolo ai ragazzi. Lo ringrazio perché ancora oggi ha voluto trasfonderci tutta la sua forza con un messaggio, improntato alla visione di un avvenire migliore, che sarà tale se le giovani generazioni sapranno riscoprire gli eterni valori del rispetto del prossimo e della collaborazione tra tutte le componenti della società.”

Giorgia Meloni (1977) politica e giornalista italiana

Origine: Citato in Papa: Meloni, grazie a Benedetto XVI per parole speranza rivolte a giovani http://www1.adnkronos.com/Archivio/AdnAgenzia/2009/03/09/Politica/PAPA-MELONI-GRAZIE-A-BENEDETTO-XVI-PER-PAROLE-SPERANZA-RIVOLTE-A-GIOVANI_145142.php, Adnkronos.com, 9 marzo 2009.