Frasi su meglio
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“[«In politica, meglio veder lontano o vicino?»] Sia i miopi che i presbiti, in politica, sono pericolosissimi.”

Giulio Andreotti (1919–2013) politico, scrittore e giornalista italiano

p. 10

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“Quando fai qualcosa di sbagliato e nessuno si prende la briga di dirtelo, significa che è meglio cambiare aria. Chi ti critica lo fa perché ti ama e ti ha a cuore.”

Randy Pausch (1960–2008) informatico statunitense

da Randy Pausch Last Lecture: Achieving Your Childhood Dreams
Citazioni tratte da The Last Lecture (2007)

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“È meglio dirsi addio quando si arriva. Così sarà meno doloroso quando ci si dovrà lasciare.”

Subcomandante Marcos (1957) rivoluzionario messicano

Racconti per una solitudine insonne

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“La notte è più bello, si vive meglio, per chi fino alle 5 non conosce sbadiglio.”

Jovanotti (1966) cantautore, rapper e disc jockey italiano

da Gente della notte
Giovani Jovanotti

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“"Del nostro meglio" è il motto dei Lupetti.”

Robert Baden-Powell (1857–1941) militare, educatore e scrittore inglese, fondatore del movimento scout

"Do your best" is the Cub's motto.
Origine: Manuale dei Lupetti, p. 32

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“[Rivolgendosi al capitano di una nave che si lamentava dell'abbordaggio appena subito] Dannazione a voi. Siete un animale strisciante come tutti quelli che accettano di essere governati da leggi che i ricchi si sono fatti per sé; perché questi piccoli cani vigliacchi non hanno il coraggio di difendere in un altro modo quello che si sono procurati con la rapina. Dannazione a tutti: a loro, che sono un ammasso di astute canaglie, e a voi che siete al lor servizio, voi, una massa di codardi dal cuore pavido. Ci disprezzano, quelle canaglie, benché tra noi e loro ci sia una sola differenza: loro rubano ai poveri facendosi scudo della legge, già, proprio così, mio Dio, mentre noi rubiamo ai ricchi difendendoci soltanto con il coraggio. Non fareste meglio a diventare uno dei nostri invece di strisciare dietro quegli scellerati per un lavoro? Quanto a me, sono un principe libero e ho tanta autorità per fare guerra al mondo intero, come se disponessi di cento vascelli sul mare o centomila uomini sulla terraferma, ecco ciò che sento. Ma non serve a niente discutere con simili cuccioli mocciosi che accettano di essere presi a pedate su e giù per il ponte dai loro superiori finché questi ne hanno voglia, cuccioli che mettono la propria fede in mano a un ruffiano pastore, a un merlotto che non crede né pratica quello che ficca nelle teste ridicole degli sciocchi a cui predica.”

Samuel Bellamy (1689–1717) pirata britannico

Origine: Citato in Gilles Lapouge, Pirati (Les pirates. Forbans, flibustiers, boucanieres et autres gueux de mer), traduzione di Anna Benucci Serva, Excelsior, p. 87.

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“Più l'uomo è stupido e meglio capisce il suo cavallo.”

Anton Pavlovič Čechov (1860–1904) scrittore, drammaturgo e medico russo

da I quaderni del dottor Cechov

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“Ho provato a uccidermi. È meglio che mi ricoveri in un ospedale psichiatrico.”

Patch Adams (1945) medico statunitense

Origine: Dopo una serie di drammatici eventi nella sua vita confida ciò alla madre, sintomo che il desiderio della morte non era poi così tanto maturo.
Origine: Salute! Ovvero come un medico clown cura gratuitamente i pazienti con l'allegria e con l'amore, p. 7

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“È meglio una delusione vera | di una gioia finta.”

Neffa (1967) cantautore e rapper italiano

da Il mondo nuovo, n. 2
Alla fine della notte

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“Sai che mi potrei prender cura del tuo cuore, baby, meglio di quello lì”

Bruce Springsteen (1949) musicista e cantautore statunitense

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“Ed abbiamo riso di lui | perché era diverso da noi | non abbiam pensato se lui | era meglio di noi | non abbiam capito che lui | era meglio di noi.”

Adriano Celentano (1938) cantautore, ballerino e showman italiano

da Chi era lui, 1966
Origine: Testo di Miki Del Prete e Mogol.

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“Ma la vita sorprende chi vive | perché il meglio deve ancora venire.”

Raige (1983) rapper italiano

da Vanno e vengono, n. 2
Addio

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“Per ordine del Podestà sono proibiti tutti i ragionamenti. Berardo provvide ad affiggere il cartello, in alto, sulla facciata. La sua condiscendenza ci sbalordiva assai. Ma poi Berardo disse: "Quello che il Podestà ordina da oggi, io l'ho sempre ripetuto. Coi padroni non si ragiona, questa è la mia regola. Tutti i guai dei cafoni vengono dai ragionamenti. Il cafone è un asino che ragiona. Perciò la nostra vita è cento volte peggiore di quella degli asini veri, che non ragionano. L'asino irragionevole porta 70 chili di peso, oltre non ne porta. L'asino irragionevole ha bisogno di una certa quantità di paglia. Tu non puoi ottenere da lui quello che ottieni dalla vacca, o dalla capra, o dal cavallo. Nessun ragionamento lo convince. Nessun discorso lo muove. Lui non ti capisce, o finge di non capire. Ma il cafone invece, ragiona. Il cafone può essere persuaso. Può essere persuaso a digiunare. Può essere persuaso a dar la vita per il suo padrone. Può essere persuaso ad andare in guerra. Può essere persuaso che nell'altro mondo c'è l'inferno benché lui non l'abbia mai visto. Vedete le conseguenze. Guardatevi intorno e vedete le conseguenze. Un essere irragionevole non ammette il digiuno. Se mangio lavoro. Se non mangio non lavoro. O meglio neppure lo dice, perché allora ragionerebbe, ma agisce così per natura. Pensa un po' se gli ottomila uomini che coltivano il Fucino, invece di essere asini ragionevoli, cioè addomesticabili, cioè convincibili, cioè esposti al timore del carabiniere, del prete, del giudice, fossero invece veri somari, completamente privi di ragione. Il principe potrebbe andare per elemosina. E cosa ci impedisce ora di strappare quel cartello che ci hai portato e strangolarti a morte? Ce lo può impedire solo il ragionamento delle possibili conseguenze dell'assassinio. Ma tu, di tua mano, hai scritto su quel cartello che da oggi, per ordine del Podestà, sono proibiti i ragionamenti. Tu hai rotto il filo al quale era legata la tua incolumità."”

Fontamara

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“La nostra paura del peggio è più forte del nostro desiderio del meglio.”

Elio Vittorini (1908–1966) scrittore italiano

Origine: Da Le due tensioni, a cura di Dante Isella, Il saggiatore.

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“[Su Gianroberto Casaleggio] […] un francescano che amava gli animali e la natura, un uomo semplice e disinteressato con una cultura straordinaria e un profondo senso dell'umorismo. Un manager, un padre, un marito, un mentore, un attivista. Per me un amico […]. Era un uomo di parola che dava il massimo per raggiungere gli obbiettivi che si era prefissato e sapeva tirare fuori il meglio dalle persone di cui si circondava, me compreso. Abbiamo intrapreso assieme un'avventura straordinaria a cui si sono aggiunte negli anni decine, centinaia, poi migliaia e infine milioni di persone. Due compagni di viaggio che venivano da mondi e stili di vita lontanissimi. Io dal frivolo mondo dello spettacolo, lui dal mondo dell'impresa olivettiana. Io animale da palcoscenico, lui riservato. E così poi io in giro per le piazze in un camper a "spargere il verbo", lui nel suo ufficio a pensare al resto. Io scherzavo, lui faceva sul serio. Ci ha unito il desiderio di fare qualcosa per il nostro Paese. La visione comune è stata la nostra forza. Quando io volevo tirarmi indietro lui mi convinceva ad andare avanti, quando lui avrebbe voluto lasciar perdere tutto io lo facevo desistere […]. Gianroberto ha fatto tanto nella vita, è stato un manager di successo e negli ultimi anni si è dedicato anima e corpo al sogno del MoVimento 5 Stelle. Grazie ai suoi sforzi fisici e intellettuali abbiamo gettato le basi per l'entrata in Parlamento per la prima volta nella storia di 150 persone scelte online da cittadini e non da capibastone e che non avevano mai avuto nulla a che fare con i partiti. La sua conoscenza della Rete e l'ideale della democrazia diretta ci hanno permesso di condividere idee innovative, di elaborare un programma elettorale votato da milioni di italiani, di selezionare sul web i nostri portavoce e di vincere le elezioni politiche del 2013 […]. Gianroberto per il suo impegno contro un sistema marcio fino al midollo è stato diffamato, offeso e insultato pubblicamente, in tv, in radio, sui giornali. Sul livore contro di lui ci ha addirittura scritto un libro. Non lo hanno mai capito e per questo non lo sopportavano. Era di un altro livello […]. Di uomini così ne campano uno ogni cento anni. E chi, come me, ha avuto la fortuna di conoscerlo di persona si senta un privilegiato.”

Beppe Grillo (1948) comico, attore, attivista, politico e blogger italiano

Da Il Blog di Beppe Grillo
Origine: Da #GrazieGianroberto http://www.beppegrillo.it/m/2016/04/graziegianroberto.html, BeppeGrillo.it, 14 aprile 2016.

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“Pochi nemici buona politica.”

Giulio Andreotti (1919–2013) politico, scrittore e giornalista italiano

libro Il potere logora... ma è meglio non perderlo

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“Quest'uomo, meglio conosciuto sotto il nome di Tigre della Malesia, che da dieci anni insanguinava le coste del mar malese, poteva avere trentadue o trentaquattro anni.
Era alto di statura, ben fatto, con muscoli forti come se fili d'acciaio vi fossero stati intrecciati, dai lineamenti energici, l'anima inaccessibile a ogni paura, agile come una scimmia, feroce come la tigre delle jungla malesi, generoso e coraggioso come il leone dei deserti africani.
Aveva una faccia leggermente abbronzata e di una bellezza incomparabile, resa truce da una barba nera, con una fronte ampia, incorniciata da fuligginosi e ricciuti capelli che gli cavedano con pittoresco disordine sulle robuste spalle. Due occhi di una fulgidezza senza pari, che magnetizzavano, attiravano, che ora diventavano melanconici come quelli di una fanciulla, e che ora lampeggiavano e schizzavano come fiamme. Due labbra sottili, particolari agli uomini energici, dalle quali, nei momenti di battaglia, usciva una voce squillante, metallica, che dominava il rombo dei cannoni, e che talvolta si piegavano a un melanconico sorriso, che a poco a poco diventava un sorriso beffardo fino al punto di trovare il sorriso della Tigre della Malesia, quasi assaporasse allora il sangue umano.
Da dove mai era uscito questo terribile uomo, che alla testa di duecento tigrotti, non meno intrepidi di lui, aveva saputo in poco volger d'anni farsi una fama sì funesta? Nessuno lo avrebbe potuto dire. I suoi fidi stessi lo ignoravano, come ignoravano pure chi egli fosse.”

Le tigri di Mompracem

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“Uomini del Sud! È meglio morire in piedi che vivere in ginocchio.”

Emiliano Zapata (1879–1919) rivoluzionario, politico e guerrigliero messicano

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Origine: Citato in Hudson Strode, Timeless Mexico, 1944, p. 259.

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“Il poeta comprende la natura meglio che lo scienziato.”

Novalis (1772–1801) poeta e teologo tedesco

fr. 1222
Frammenti

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“Se la poesia non viene naturalmente come le foglie vengono ad un albero, è meglio che non venga per niente.”

John Keats (1795–1821) poeta inglese

da Lettera a John Taylor, 27 febbraio 1818

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“Cammino e ripenso a te, questa notte, come fossi qui, a cosa mai io salverei, meglio niente o forse tutto.”

Marco Mengoni (1988) cantante italiano

da Questa notte, n. 2
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“Piuttosto che morire immobile, meglio morire di te!”

Vasco Rossi (1980) cantautore italiano

da Domani sì, adesso no, n. 2
Cosa succede in città

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“Essere famosi è una sciagura, ma è meglio di essere normali.”

Rupert Grint (1988) attore britannico

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“L'uomo non fu creato per rimanere inchiodato a una sedia. Ma forse non meritava di meglio.”

Emil Cioran (1911–1995) filosofo, scrittore e saggista rumeno

Il funesto demiurgo

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“Meglio essere un gagliardetto della Juve piuttosto che una bandiera della Lazio.”

Paolo Di Canio (1968) allenatore di calcio e ex calciatore italiano

Origine: ; citato in Di Canio-Totti, la guerra delle bandiere https://web.archive.org/web/20160101000000/http://archiviostorico.corriere.it/2005/gennaio/05/Canio_Totti_guerra_delle_bandiere_co_9_050105100.shtml, Corriere della sera, 5 gennaio 2005.

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“Stavo meglio quando potevo andare al mare | e il paparazzo non mi scattava foto | o come quando nessuno si meravigliava | se cannavo un passato remoto.”

Fabri Fibra (1976) rapper, produttore discografico e scrittore italiano

da Troppo famoso, n. 15
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“Dipingo autoritratti perché sono spesso sola, perché sono la persona che conosco meglio.”

Frida Kahlo (1907–1954) pittrice messicana

Origine: Citato in Jane Fortune e Linda Falcone, Invisibile women. Forgotten artist of Florence, TheFlorentinePress, 2010, p. 67 https://books.google.it/books?id=n-ujfOEWcfcC&pg=PA67. ISBN 8890243457

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“Non cerco cose per pochi per quando le hanno in troppi le odi.”

Ghemon (1982) rapper italiano

da Meglio tenersi i dubbi feat. Hyst, n. 6
E poi, all'improvviso, impazzire feat. The Love 4tet