Frasi sulla notte
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“Credo d'essere in inferno, dunque ci sono.”

Arthur Rimbaud (1854–1891) poeta francese

da Notte dell'inferno, 1972

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“L'inferno non può intaccare i pagani.”

Arthur Rimbaud (1854–1891) poeta francese

da Notte dell'inferno, 1972

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“La teologia è seria, certamente l'inferno sta in basso – e il cielo in alto.”

Arthur Rimbaud (1854–1891) poeta francese

da Notte dell'inferno, 1972

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“La signorina Abbott aveva avuto anche lei una serata meravigliosa, né ricordava d'aver mai visto simili stelle e un tale cielo. La sua testa, anch'essa, era piena di musica, e quella notte, quando aprì la finestra, la sua camera si riempì di aria calda e dolce. Era immersa nella bellezza, di dentro e di fuori; non poteva andare a letto per la felicità. Era mai stata così felice? Sì, una volta; e proprio qui, una sera in marzo, la sera in cui Gino e Lilia le avevano parlato del loro amore… la sera i cui mali era venuta adesso a riparare.
Emise un improvviso grido di vergogna. «Quest'ora… lo stesso posto… la stessa cosa,» — e incominciò a mortificare la sua felicità, sapendo che era colpevole. Era qui per combattere contro questo luogo, per portare in salvo una piccola anima che era ancora innocente. Era qui per difendere la moralità e la purezza, la santità della vita di una famiglia inglese. Quella primavera, aveva peccato per ignoranza; adesso non era più ignorante. «Signore, aiutatemi!» gridò, e chiuse la finestra come se ci fosse della magia nell'aria che la circondava. Ma le melodie non le uscivano dalla testa, e per tutta la notte fu turbata da torrenti di musica, da applausi e da risate, e da giovanotti arrabbiati che urlavano il distico del Baedeker:
Poggibonizzi, fatti in là,
che Monteriano si fa città!

Poggibonsi le si rivelò mentre quelli cantavano — un luogo sperduto e senza gioia, pieno di gente insincera. Quando si destò riconobbe che quel luogo era Sawston.”

Edward Morgan Forster (1879–1970) scrittore britannico

cap. VI, p. 153

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“La prima cosa è il mio nome, la seconda quegli occhi, la terza un pensiero, la quarta la notte che viene, la quinta quei corpi straziati, la sesta è fame, la settima orrore, l'ottava i fantasmi della follia, la nona è la carne e la decima è un uomo che mi guarda e non uccide. L'ultima è una vela. Bianca. All'orizzonte.”

Ocean Sea
Oceano mare
Variante: La prima cosa è il mio nome, la seconda quegli occhi, la terza un pensiero, la quarta la notte che viene, la quinta quei corpi straziati, la sesta è la fame, la settima orrore, l'ottava i fantasmi della follia, la nona è carne e la decima è un uomo che mi guarda e non mi uccide.

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“La rivelazione è antica come l'umanità cosciente: prodotto dell'ispirazione, risale alla notte dei tempi.”

Edouard Schuré (1841–1929) scrittore, critico letterario e poeta francese

Origine: I grandi iniziati, p. 168

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“Chi ti difenderà dal buio della notte, da questa vita che non dà quel che promette…”

Marco Masini (1964) cantautore italiano

da T'innamorerai, n. 2
T'innamorerai

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“Su alcuni confini di contea, nel sud, vi sono cartelli con su scritto: "negro non farti sorprendere dalla notte in questa contea; passa oltre."”

Alan Lomax (1915–2002) etnomusicologo, antropologo e produttore discografico statunitense

La terra del Blues

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“Era notte e la luna splendeva nel cielo sereno.”

Quinto Orazio Flacco (-65–-8 a.C.) poeta romano

XV, 1

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“Emmi, il letto può attendere! Sono ancora sveglio, sto bene. Emmi, venga da me! Beviamoci un altro bicchiere! Mi sussurri nell'orecchio "whisky, whisky, whisky". Dica "accapponare la pelle". Me la mostri. Ecco la bella pelle della Emmi col 37 di scarpe. Glielo prometto: le appoggerò solo una mano sulla spalla. Solo un abbraccio. Solo un bacio. Solo qualche bacio, nient'altro. Innocentissimi baci. Emmi, devo sapere che odore ha. Ho la sua voce nelle orecchie, adesso ho bisogno del suo odore nel naso. Dico sul serio, Emmi: venga da me. Le pago il taxi. No, non accetterà. Fa lo stesso, qualcuno lo pagherà. Hochleitnergasse 17, citofono 15. Venga da me! Oppure devo venire io da lei? Vengo anch'io! Solo per sentire una volta il suo odore. Solo per darle un bacio. Niente sesso. È sposata, purtroppo! Niente sesso, glielo giuro. Bernhard, lo giuro! Emmi, voglio solo sentire l'odore della sua pelle. Non voglio sapere che aspetto ha. Non accenderemo la luce. Buio pesto. Solo qualche bacio, Emmi. Che c'è di male? È tradimento? Cos'è il tradimento? Un'e-mail? O una voce? O un odore? O un bacio? Desidero tenerla vicino. Desidero abbracciarla stretto. Solo una notte insieme a Emmi. Chiudo gli occhi. Non mi serve sapere che aspetto ha. Devo solo sentire il suo odore, baciarla e saperla vicina a me. Rido dalla gioia. È tradimento, Emmi?”

Daniel Glattauer (1960) giornalista e scrittore austriaco

Le ho mai raccontato del vento del Nord

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“La notte cala, l'orologio suona | ogni campana ha la sua tonalità | la strada è un quaderno | sulla pagina scritta si riflette di più.”

Ennio Rega (1953) cantautore e compositore italiano

da Il camminatore
Lo scatto tattile

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“Cielo e mare sono come due specchi che di giorno si riflettono e di notte si ascoltano.”

Romano Battaglia (1933–2012) scrittore italiano

Il mare in discesa

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“Di notte ogni cosa assume forme più lievi, più sfumate, quasi magiche. Tutto si addolcisce e si attenua, anche le rughe del viso e quelle dell'anima.”

Romano Battaglia (1933–2012) scrittore italiano

Origine: Ho incontrato la vita in un filo d'erba, p. 28

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“Quando facevo il servizio militare in Asia, mi capitò di alloggiare a Pergamo presso una famiglia privata. Ci stavo volentieri non solo perché la casa era comoda e pulita ma soprattutto in grazia del figlio del mio ospite, un bellissimo ragazzo; sicché mi misi subito a escogitare il modo di farmene un amichetto senza dare sospetti al padre. […]
Pochi giorni dopo, offertasi [di notte] l'occasione propizia, appena sentii russare il padre, cominciai a pregare il mio efebo di far la pace, di concedersi alla gioia, e tutte quelle parole che può suggerire un intenso desiderio. Ma lui, tutto corrucciato, non faceva che rispondermi:
– Dormi o lo dico a mio padre.
Tuttavia non c'è nulla di così difficile che a forza d'insistere non si possa ottenere. E, mentre lui bada a ripetermi "Adesso sveglio mio padre", io scivolo nel suo letto e, dopo un po' di resistenza mal simulata, raggiungo il mio scopo. La mia perfidia non dovette dispiacergli molto perché, dopo essersi lamentato un bel pezzo, aggiunse:
– Tuttavia, vedrai che non sono [un bugiardo] come te. Se vuoi, fallo ancora.
Allora, dimenticato ogni rancore, torno nelle grazie del ragazzo e, dopo aver approfittato della sua condiscendenza, mi abbandonai al sonno. Ma la replica non bastò al mio efebo nel pieno fiore di un'età ardente di desideri. Mi tolse dunque ai miei sogni e:
– Non desideri altro? – mi chiese.
Il dono non mi riusciva del tutto sgradito, sicché, alla meno peggio, tra un grande anfanare e sudare, gli diedi quello che desiderava e ricaddi sfinito nel sonno. Ma non era nemmeno trascorsa un'ora che quello mi dà un pizzicotto e riprende a dire:
– Perché non lo facciamo più?
Allora nel sentirmi svegliare a ogni momento, vado su tutte le furie e gli restituisco tali e quali le sue parole:
– Dormi, o lo dico a tuo padre!”

Petronio Arbitro (27–66) scrittore, filosofo

Eumolpo; capp. LXXXV–LXXXVII; 1960

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“C'è in me quello che si trova in molti uomini del mondo, amori, spari, qualche frase piena di spine, nessuna voglia di parlarne. Siamo dozzina noialtri uomini. Speciale è solo vivere, guardarsi di sera il palmo di mano e sapere che domani torna fresco di nuovo, che il sarto della notte cuce pelle, rammenda calli, rabbercia gli strappi e sgonfia la fatica.”

Erri De Luca (1950) scrittore, traduttore e poeta italiano

Tre cavalli
Tre Cavalli
Variante: C'è in me quello che si trova in molti uomini del mondo, amori, spari, qualche frase piena di spine, nessuna voglia di parlarne. Siamo dozzina noi altri uomini. Speciale è solo vivere, guardarsi di sera il palmo di mano e sapere che domani torna fresco di nuovo, che il sarto della notte cuce pelle, rammenda calli, rabbercia gli strappi e sgonfia la fatica.

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“Inoki e Joe Joe, e non chiamarci rappettoni! Investi su di noi e gonfi tasche dei tuoi pantaloni!”

Joe Cassano (1973–1999) rapper italiano

da Giorno e notte, n. 3
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“È notte e la città si è spenta sotto un temporale. Io non dormo perché tu potresti arrivare. È un inferno, un amore così che non prende forma e rimane sospeso tra me e un'altra.”

Noemi (1982) cantautrice, personaggio televisivo, regista di videoclip e sceneggiatrice italiana

da Poi inventi il modo
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“Provengo da Abitibi. A 14 anni, quando arrivi a Montreal, è affascinante. È stato curioso. La vita notturna, il lato oscuro della città ed anche della gente, mi hanno attratto. All'inizio non era facile perché la vita notturna, le sostanze, erano il tuo modo di vivere, l'espressione di te stesso. Quando elimini tutto questo, ed io ho eliminato tutto dal giorno alla notte, tu perdi un po' delle tue certezze. Da avere una dozzina di amici ne rimani con solo 3 o 4. Ti senti offuscato, disinteressato. Non hai più nulla da fare, non sei più eccezionale contando sulle droghe e l'alcool che ti avevano coinvolto, o diverso dal resto. Dunque sì, è la conseguente depressione che ne segue. Avrei potuto andare oltre. Arrivai al mio limite. Io penso di aver incontrato delle buone persone che mi hanno portato ad un nuovo livello di coscienza così ho deciso di fermarmi. In fine avevo anche degli interessi nella mia vita e una carriera che amavo. Questo è quello che mi ha aiutato a scegliere di vivere. Adesso mi sento bene, lucido. Di tanto in tanto prenderò un bicchiere di vino perché non bevo tanto come prima, mi da un po' alla testa e non mi piace. Non mi piace perdere la mia lucidità abbastanza semplicemente. Vorrei cercare di prendere la vita il più lucidamente possibile.”

Roy Dupuis (1963) attore cinematografico e attore televisivo canadese

dall'intervista a Echo Vedettes del 15 marzo 2002
2002

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“[Zbigniew Boniek] Bello di notte.”

Gianni Agnelli (1921–2003) imprenditore italiano
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“Chi sei, strano ricordo al tatto | e strane radici in fuga | rilassamento oscuro simile alla coltre delle nubi | ed estinzione simile all'essenza dell'essere?”

Joumana Haddad (1970) poetessa, giornalista e traduttrice libanese

da Il tuo paese, questa notte ardente
In Non ho peccato abbastanza

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“Vanno via | e non tornano più | non danno neanche | il tempo di chiamarli.”

Enrico Ruggeri (1957) cantautore, scrittore e conduttore televisivo italiano

da Il portiere di notte
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“Buona notte a tutti voi, non vi disturberò | i giornali consumati sparsi sul comò.”

Enrico Ruggeri (1957) cantautore, scrittore e conduttore televisivo italiano

da Sonnambulismo
L'isola dei tesori

“La conversione non è la causa della luce, ma l'effetto della tua notte toccata dall'allegria della luce, che apre la gioia come un fiore.”

Ermes Ronchi (1947) presbitero e teologo italiano

Origine: Da Le ragioni della speranza, Rai Uno, 22 gennaio 2011 http://it.gloria.tv/?media=125349.

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“Ho fantasmi che la notte fanno a gara per punirmi.”

Nesli (1980) rapper, beatmaker e cantautore italiano

da Una come lei, n. 11

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“Degli uccelli che camminano la notte, non valgono nemmeno le penne.”

Vinicio Capossela (1965) cantautore e polistrumentista italiano

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“È sempre notte, o altrimenti non avremmo bisogno della luce.”

Thelonious Monk (1917–1982) pianista e compositore statunitense

It's always night, or we wouldn't need light.
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“Vorrei alzarmi e correre con voi, ma non posso. Vorrei urlare con voi canti di gioia, ma non posso. Vorrei che questo fosse un sogno dal quale svegliarmi felice, ma non lo è. Vorrei che la mia vita riprendesse da dove si è fermata. Grazie a tutti.”

Gianluca Signorini (1960–2002) calciatore, allenatore di calcio e dirigente sportivo italiano

citato in Gaia Piccardi, Lacrime e commozione nella notte per Signorini https://web.archive.org/web/20160101000000/http://archiviostorico.corriere.it/2001/maggio/25/Lacrime_commozione_nella_notte_per_co_0_0105255594.shtml, Corriere della sera, 25 maggio 2001

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“[Su Fabrizio De Andrè] Aveva appena scritto Preghiera in gennaio, in una notte. Volevo sapere come gli veniva l'ispirazione, mi raccontò che di giorno dormiva e di notte usciva e ascoltava i rumori della campagna.”

Luigi Riva (1944) dirigente sportivo e ex calciatore italiano

Origine: Citato in Elvira Serra, La sera ascolto De Andrè ricordando il nostro whisky. Avrei voluto il Pallone d'Oro, Corriere della Sera, 12 febbraio 2017, p. 25.

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“Sulla porta della notte mi porrò | come un nuovo Don Chisciotte | ridicolo e commovente | a difendere il mio diritto di sognare.”

Pietro Nigro (1939) poeta italiano

da Palingenesi notturna, vv. 7-10
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