Frasi su tale
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“Il Doge […] non è, come può apparire, un libro divertente. Io ho voluto fare un dramma, rendere il senso segreto dell'esistenza, l'aspirazione dell'uomo a cercare una ragione al di fuori della sua natura. È un tale mistero la nostra vita.”

Aldo Palazzeschi (1885–1974) scrittore e poeta italiano

Origine: Citato in Fausto Gianfranceschi, "Il più giovane dei giovanissimi" http://digitale.bnc.roma.sbn.it/tecadigitale/giornale/CFI0415092/1974/n.223/3, Il Tempo, 18 agosto 1974.

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“… mai ho definito tout court “razzista” la Lega Nord, nonostante i reiterati tentativi, messi in opera da quest'ultima, per meritarsi un tale appellativo.”

Luigi Manconi (1948) politico, sociologo e critico musicale italiano

Origine: Citato in Gli italiani sono razzisti? http://www.internazionale.it/opinione/luigi-manconi/2016/07/26/italiani-razzismo, Internazionale.it, 26 luglio 2016.

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“Jovanotti per chi ancora eventualmente non lo sapesse è quel tale giovanotto tutto salti e gridolini, okay, è qui la festa? che ha un grande seguito nella nostra popolazione giovanile. Personalmente, lo detesto. Trovo fatuo lui, incomprensibile il suo successo.”

Beniamino Placido (1929–2010) giornalista, critico letterario e conduttore televisivo italiano

Origine: Da Che bel laboratorio sarebbe Fantastico http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1990/10/13/che-bel-laboratorio-sarebbe-fantastico.html, la Repubblica, 13 ottobre 1990.

“Goditi potere e bellezza della tua gioventù. Non ci pensare. Il potere di bellezza e gioventù lo capirai solo una volta appassite. Ma credimi, tra vent'anni guarderai quelle tue vecchie foto e in un modo che non puoi immaginare adesso. Quante possibilità avevi di fronte e che aspetto magnifico avevi. Non eri per niente grasso come ti sembrava. Il brano è anche conosciuto come Wear sunscreen ed è apparso per la prima volta sul web nel giugno 1997 sotto forma di catena di Sant'Antonio: il testo veniva erroneamente indicato come un discorso ai laureati del Mit (Massachusetts Institute of Technology) pronunciato da Kurt Vonnegut. In realtà il vero autore del testo è proprio Mary Schmich, giornalista del Chicago Tribune che il 1º giugno 1997 pubblicò questo articolo come una sorta di "Guida alla vita per i neolaureati". Baz Luhrmann nel 1998 realizzò un singolo musicale partendo da questo testo, Everybody's free to wear sunscreen. Dopo aver visto il film Linus, nel 2002, rimase colpito dal monologo finale e decise di realizzarne una versione in italiano, Accetta il consiglio, utilizzando il testo italiano dei sottotitoli del film e lo stesso sottofondo musicale. Tale brano viene recitato da Giorgio Lopez, il quale aveva doppiato Danny DeVito in molti film ma non in The Big Kahuna.”

Mary Schmich (1953)

Origine: L'articolo da cui sono tratte queste citazioni costituisce anche il monologo finale del film The Big Kahuna (2000). Tale monologo viene letto dalla voce fuori campo di Danny DeVito in lingua inglese (sia nel doppiaggio originale sia in quello italiano) che scandisce il testo al ritmo di un sottofondo musicale. Nel frattempo scorrono le immagini finali del film e la parte iniziale dei titoli di coda e vengono mostrati man mano anche i sottotitoli in italiano del monologo. La traduzione qui indicata si rifà a tali sottotitoli.<br >

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“Il senatore Dell'Utri è un vero bibliofilo. In quanto tale, non si fa scappare niente: libri falsi, libri tarocchi, libri farlocchi. Aveva cominciato con i diari di Benito Mussolini, autentica araba Fenice letteraria del Novecento, comprati attraverso transazioni complicate: meritevoli comunque di una memorabile, in quanto breve e definitiva, demolizione filologica di Luciano Canfora. Ma uno non è un bibliofilo per nulla, non si ferma di fronte a certe inezie. Dell'Utri è andato in giro per l'Italia a presentare i presunti diari del cavalier Benito, in mezzo a radunate di gente nostalgica che godeva al pensiero che Mussolini non fosse così fesso. Incoraggiato dai successi di pubblico, se non proprio di critica, Dell'Utri ha recuperato il capitolo mancante del Petrolio di Pier Paolo Pasolini. Libro forse ancor più misterioso dei diari di Mussolini, libro misteriosissimo. Che nei suoi capitoli più misteriosi potrebbe rivelare sviluppi singolari sulla morte di Enrico Mattei, e forse sul ruolo avuto nella vicenda da Eugenio Cefis. Ma si sa che il petrolio è materia grassa, è una possibile macchia antiecologica che imbratta le pagine. Sicché l'ultimo capitolo dell'opus magnum pasoliniano, grazie a Dell'Utri, potrebbe rivelare un libro unto. Petrolio, senatore, una macchia nera nella letteratura italiana!”

Edmondo Berselli (1951–2010) giornalista e scrittore italiano

Origine: Da Il petrolio di Dell'Utri http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2010/03/06/il-petrolio-di-dell-utri.html, la Repubblica, 6 marzo 2010.

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“Sembra che il movimento sionista sia interessato ad aumentare le stime dei morti a causa dell'Olocausto per averne un maggiore tornaconto. Questo li ha portati ad enfatizzare questa stima [sei milioni] per conquistare la solidarietà dell'opinione pubblica internazionale. Molti studiosi hanno analizzato tale stima ed hanno raggiunto conclusioni sorprendenti, fissando il numero di vittime a poche centinaia di migliaia.”

Mahmūd Abbās (1935) politico palestinese

Citazioni di Abū Māzen
Origine: Dalla sua tesi di dottorato in storia svolta presso il Collegio Orientale di Mosca nel 1982 e intitolata "La connessione tra nazismo e sionismo, 1933-1945", pubblicata nel 1984 in arabo ad Amman in Giordania dall'editrice Dār Ibn Rush, Un primo ministro palestinese negazionista dell'Olocausto? http://www.wymaninstitute.org/articles/2003-03-denier.php, Rafael Medoff (The David S. Wyman Institute for Holocaust Studies)
Origine: Abu Mazen e l'Olocausto http://www.tomgrossmedia.com/mideastdispatches/archives/000032.html di Tom Gross

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“Il governo nazionalsocialista può fare quanto vuole, impunemente. La Germania è nazista. Il Völkischer Beobachter la definisce "una giornata storica. Il sistema parlamentare capitola di fronte alla nuova Germania. In quattro anni, Hitler potrà fare tutto ciò che ritiene necessario: lo sradicamento di tutte le forze corruttrici del marxismo e la costituzione di una nuova comunità popolare. La grande impresa ha avuto inizio! È giunto il giorno del Terzo Reich!". L'impresa ha avuto inizio: è giunto il giorno dei libri. Che cos'è un libro? Domanda abissale: un libro è un santo eretico, un impiccio che fa scivolare i re, la condensazione di visuali alternative e soprannaturali, la morale in azione travolgente, il virus della libertà. Esso agisce per contagio. Tale contagio fu sempre avvertito e si tentò di debellarlo: infezioni e cure simili ebbero luogo in Cina nel III secolo a. C., nel corso del Medioevo a opera dell'Inquisizione, dopo la distruzione dell'Impero Azteco, nella Spagna della Reconquista, fino ai nostri giorni. Laddove il contagio è appiccato, si appicca il fuoco. Lo scrittore è un untore, si sa. Per fare fronte alla diffusione della peste in Venezia devastata dai bubboni, si dispose il rogo di molti libri, strumento di contagio a causa del contatto con le pagine. Quando alcuni umanisti scrissero al vescovo Ghislieri di evitare questa azione, egli rispose che, al pari della peste reale, bisognava debellare la "peste dell'eresia". Nel 1644 John Milton scrisse nell'opera Areopagitica: "Uccidere un buon libro equivale a uccidere un essere umano; chi uccide un essere umano uccide una creatura ragionevole, l'immagine di Dio; ma chi distrugge un buon libro uccide la ragione medesima". Nella Tempesta di Shakespeare, Calibano consiglia Trinculo e Stefano per sottrarre il potere a Prospero: "Egli è abituato a fare un pisolino nel pomeriggio, cosicché, dopo esserti impadronito dei suoi libri, potrai strappargli le cervella; oppure con un bastone potrai spezzargli il cranio, o sventrarlo con una pertica, o tagliargli un'arteria col tuo coltello. Però ricordati di impadronirti prima dei suoi libri; senza di essi egli è solo uno sciocco come me, e nessuno spirito potrebbe obbedirgli. Solo i suoi libri devi bruciare."”

Giuseppe Genna (1969) scrittore italiano

da Hitler – Romanzo

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“C'è qualcosa che affascina nella Scienza. Uno ricava un tale carico di congetture all'ingrosso da un così trascurabile investimento di fatti.”

Mark Twain (1835–1910) scrittore, umorista, aforista e docente statunitense

Origine: Citato in Alberto Salza, L'anello mancato, Rusconi Editore.

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“Sono molto preoccupato da un'eventuale vittoria di Donald Trump perché il peso degli Stati Uniti nel mondo è tale che i disastri combinati da un presidente americano si possono ripercuotere su tutti noi. Però penso anche che il presidente negli Stati Uniti, per fortuna e per disgrazia, ha in fondo poteri abbastanza limitati.”

José Mujica (1935) politico uruguaiano

Origine: Dall'intervista di Omero Ciai, Mujica e "l'apologia della sobrietà": "Chi accumula denaro è un malato. La ricchezza complica la vita" http://www.repubblica.it/esteri/2016/11/06/news/pepe_mujica_uruguay-151459188/?ref=HREC1-10, Repubblica.it, 6 novembre 2016.

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“«la natura della moltitudine è tale che o serve con umiltà o domina con superbia»”

Emilio Gentile (1946) storico italiano

Il capo e la folla. La genesi della democrazia recitativa

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“Gli scrittori di oggi, e ci sono anch'io fra quelli, hanno la tendenza a mettere in risalto l'avvilimento dello spirito, e Dio solo sa quanto spesso la cosa avvenga. Ma quando, qualche volta, questo non succede, è come se si accendesse un faro davanti a noi. E a tale proposito voglio dedicare un momento per spiegare come stanno le cose. A dispetto dei sorrisini provenienti dai sudisti della "Cintura delle Nevrosi" e dagli scrittori, sono convinto che i grandi- Platone, Lao-tsu, Buddha, Gesù, Paolo, oltre ai profeti ebrei- non siano arrivati fino a noi in forza della loro negatività. Chi scrive ha il dovere di incoraggiare, illuminare e dare sollievo alla gente. Se si può dire che la parola scritta sia in qualche modo servita allo sviluppo della specie e a un mezzo sviluppo della cultura, il suo contributo è consistito in questi: che una grande opera può dirsi tale se si offre come un bastone a cui si può appoggiare, una madre a cui ci si può rivolgere, la saggezza che corregge i passi falsi della follia, la forza che soccorre quando si è deboli e il coraggio che viene in aiuto quando si ha paura. Non saprei peraltro dire come si possa affrontare la realtà con un atteggiamento negativo o in preda alla disperazione e chiamare tutto questo letteratura. E' pur vero che siamo fragili, brutti, meschini e litigiosi, ma se quel che siamo fosse tutto qui, saremmo scomparsi dalla faccia della terra ormai da millenni. Questo oggi mi sento di dire, e lo voglio dire in modo chiaro, sì che non lo si debba dimenticare leggendo quanto di terribile e increscioso seguirà in questo libro; e perché il territorio a est dell'non è l'Eden, questo certamente no, ma non si può nemmeno dire che si collochi a un'insuperabile distanza." Da il suo”

John Steinbeck (1902–1968) scrittore statunitense
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“(…) Ma perché non siete mai a scuola? vi vedo ogni giorno, in giro, sempre vagabonda…"
"Oh, non soffrono troppo della mia mancanza, credetemi" rispose lei. "Sono un temperamento asociale, dicono. Non mi mescolo con gli altri. Ed è strano, perché io sono piena di senso sociale, invece. Tutto dipende da che cosa si intenda per senso sociale, non vi sembra? Per me significa parlare con voi di cose come queste. (…) O anche parlare di quanto è strano questo mondo. Stare con la gente è una cosa bellissima. Ma non mi sembra sociale riunire un mucchio di gente, per poi non lasciarla parlare, non sembra anche a voi? Un'ora di lezione davanti alla TV, un'ora di pallacanestro, o di baseball o di footing, un'altra ora di storia riassunta o di riproduzione di quadri celebri e poi ancora sport, ma, capite, nopn si fanno domande, o almeno quasi nessuno le fa; loro hanno già le risposte pronte, su misura, e ve le sparano contro in rapida successione, bang, bang, bang, e intanto noi stiamo seduti là per più di quattr'ore di lezioni con proiezioni. Tutto ciò per me non è sociale. E' tutt'acqua rovesciata a torrenti, risciacquatura è, mentre loro ci dicono che è vino quando non lo è. Ci riducono in condizioni così pietose, quando viene la sera, che non possiamo fare altro che andarcene a letto o rifugiarci in qualche Parco Divertimenti a canzonare o provocare la gente, a spaccare vetri nel Padiglione degli spaccavetri o a scassare automobili, nel Recinto degli scassamacchine, con la grossa sfera d'acciaio. O non ci resta che salire in macchina e correre pazzamente per le strade, cercando di vedere quanto da vicino si possano sfiorare i lampioni e quanto strette si possano fare le curve, magari sulle due ruote laterali. Può darsi benissimo che io sia proprio quello che dicono, d'accordo. Non ho amici, io. E questo dovrebbe provare che sono anormale. Ma tutte le persone che conosco urlano e ballano intorno come impazzite o addirittura si battono a vicenda, selvaggiamente. Avete notato come la gente si faccia male, di questi tempi? (…) Ho paura dei ragazzi della mia età. Si uccidono a vicenda. (…) Sei amici miei sono morti d'arma da fuoco da un solo anno a questa parte. Dieci ne sono morti in incidenti automobilistici. Mi fanno paura e loro non mi hanno in simpatia perché ho paura
(…)
Soprattutto mi piace studiare la gente. A volte passo l'itera giornata nella Ferrovia Sotterranea, a sentir le persone parlare, a guardarle. Mi piace indovinare chi sia quel tale, che cosa voglia quell'altro, dove vadano. Spesso scivolo come un serpente su una vettura della Sotterranea a sentire cosa dicono le persone. O nelle mescite di bibite e dolci, e sapete cosa ho scoperto? (…) Che la gente non dice nulla. (…) Parla di una gran quantità di automobili, parla di vestiti e di piscine e dice che sono una meraviglia! Ma non fanno tutti che dire le stesse cose e nessuno dice mai qualcosa di diverso dagli altri. E quasi sempre nei caffè hanno le macchinette d'azzardo in funzione, si raccontano le stesse barzellette, oppure c'è la parete musicale accesa con i disegni a colori che vanno e vengono.”

Ray Bradbury (1920–2012) scrittore statunitense
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“«Gesù» disse «non avrò dunque il mio altoparlante?»
«Se è stabilito che tu lo abbia lo avrai. Ma se lo avrai non sarà certo perché tu abbia indotto Dio a mutare quanto prestabilito per farti un favore personale. E Lo dovrai ringraziare solo perché ti avrà concesso la grazia di compiere una azione in accordo con la divina armonia che regola ogni cosa dell'universo. Don Camillo, tu cammini soprappensiero ed ecco che, nell'attraversare la ferrovia,
finisci con un piede impigliato non si sa come in una rotaia e, per quanti sforzi tu faccia, non riesci a toglierti di là e nessuno ti può aiutare. La linea ferroviaria è doppia e ha due binari affiancati e tu non sai su quale dei due binari passerà il treno. E tu domandi aiuto al tuo Dio. E, poco dopo, ecco un fischio: il treno passa sull'altro binario. Tu sei salvo e ringrazi Dio di aver predisposto le cose in modo tale che tu non finissi impigliato nell'altro binario. Non puoi ringraziare Iddio di aver fatto passare il treno dove tu volevi che passasse. Il treno era già in viaggio, quando tu sei finito col piede nella rotaia. E il treno camminava sull'altro binario. Tu non puoi pensare che Dio, per favorirti, lo abbia tolto da un binario per metterlo in quello vicino. Lo devi perciò ringraziare soltanto perché il treno camminava nell'altra rotaia.»
Don Camillo si inchinò e si segnò:
«Se vincerò al totocalcio Vi ringrazierò non di avermi fatto vincere, ma perché ho vinto» disse.
«E quindi non mi rimprovererai nel caso che tu non vincessi» concluse il Cristo sorridendo.”

Giovannino Guareschi (1908–1968) scrittore italiano

Tutto Don Camillo: Mondo Piccolo

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“Di colpo era come se Katherine fosse nella stanza accanto e l'avesse lasciata solo qualche istante prima. Sentì un pizzicore alle dita, come se la stesse toccando. Il senso di quella perdita, che aveva rinchiuso così a lungo dentro di sé, straripò sommergendolo mentre lui si lasciava portare alla deriva, oltre il controllo della sua volontà, perché ormai non voleva più salvarsi. Poi sorrise di gioia, come sull'onda di un ricordo: pensò che aveva quasi sessant'anni e avrebbe dovuto essersi lasciato alle spalle la forza di una tale passione, di un tale amore. Ma sapeva di non averlo fatto. Sapeva che non l'avrebbe fatto mai. Oltre il torpore, l'indifferenza, la rimozione, quell'amore era ancora lì, solido e intenso. Non se n'era mai andato. In gioventù l'aveva dato liberamente, senza pensarci; l'aveva dato a quella conoscenza che gli era stata rivelata - quanti anni prima? - da Archer Sloane. L'aveva dato a Edith, nei primi, ciechi, folli anni del corteggiamento e del matrimonio. E l'aveva dato a Katherine, come se fosse stata la prima volta. Stranamente, l'aveva dato a ogni momento della sua vita, e forse l'aveva dato più pienamente proprio quando non si rendeva conto di farlo. Non era una passione della mente e nemmeno dello spirito: era piuttosto una forza che comprendeva entrambi, come se non fossero che la materia, la sostanza specifica dell'amore stesso. A una donna o a una poesia, il suo amore diceva semplicemente: Guarda! Sono vivo!”

John Williams (1932) direttore d'orchestra e compositore statunitense

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“Le iene che ripetono le parole degli imperialisti e che parlano di sequestri, esortando il popolo a svuotare i loro conti bancari, continueranno a dire tale cose. Noi diciamo a coloro che scelgono di stare dalla lore parte che possono prelevare tutti i loro soldi dalla banca. Noi non li vogliamo. Siamo soddisfatti con voi presenti qui che condividono i nostri stessi principi e che sono somali onesti. Non abbiamo bisogno del reazionario e dei suoi seguaci.”

Mohammed Siad Barre (1919–1995) politico somalo

My Country and My People, Vol. II
Variante: Le iene che ripetono le parole degli imperialisti e che parlano di sequestri, esortando il popolo a svuotare i loro conti bancari, continueranno a dire tale cose. Noi diciamo a coloro che scelgono di stare dalla lore parte che possono prelevare tutti i loro soldi dalla banca. Noi non li vogliamo. Siamo soddisfatti di voi che siete presenti qui con quelli fra noi che condividono i nostri stessi principi e che sono somali onesti. Non abbiamo bisogno del reazionario o dei suoi seguaci.

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“Come possiamo sperare di fare dell'Africa una zona denuclearizzata e indipendente dalla pressione della guerra fredda con un tale coinvolgimento militare nel nostro continente? Solo contrapponendo una forza comune di difesa, ispirata dal desiderio unitario di un'Africa libera dall'influenza straniera e dalla presenza militare e nucleare. Ciò richiederà la costituzione di un Alto Comando di tutti gli Stati africani, soprattutto laddove si debbono revocare i patti militari con gli imperialisti. È l'unico modo in cui possiamo spezzare questi legami diretti fra il colonialismo del passato e il neocolonialismo che sconvolge il nostro presente. (dal discorso all'Oua, 25 maggio 1963)”

Kwame Nkrumah (1909–1972) rivoluzionario e politico ghanese

Variante: Come possiamo sperare di fare dell'Africa una zona denuclearizzata e indipendente dalla pressione della guerra fredda con un tale coinvolgimento militare nel nostro continente? Solo contrapponendo una forza comune di difesa, ispirata dal desiderio unitario di un'Africa libera dall'influenza straniera e dalla presenza militare e nucleare. Ciò richiederà la costituzione di un Alto Comando di tutti gli Stati africani, soprattutto laddove si debbono revocare i patti militari con gli imperialisti. È l'unico modo in cui possiamo spezzare questi legami diretti fra il colonialismo del passato e il neocolonialismo che sconvolge il nostro presente. (Discorso all'Oua, 25 maggio 1963)

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“È fuori moda parlare di emergenza antifascista, in questo Paese; non fosse che è il Paese che il fascismo lo ha incubato, partorito e regalato al mondo, e come tale dovrebbe farsi qualche controllo periodico.”

Michele Serra (1954) giornalista, scrittore e autore televisivo italiano

17 maggio 2017 http://www.repubblica.it/rubriche/l-amaca/2017/05/17/news/l_amaca_del_17_maggio_2017-165647348/
la Repubblica, L'Amaca

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“Che qualcuno per il quale si prova Modestia, la provi lui stesso con dolcezza e chieda quanto è suo con tale grazia, è un'adorabile rimprovero. (a Otis P. Lord, 3 dicembre 1882, 790”

Emily Dickinson (1830–1886) scrittrice e poetessa inglese

Lettere
Variante: Che qualcuno per il quale si prova Modestia, la provi lui stesso con dolcezza e chieda quanto è suo con tale grazia, è un'adorabile rimprovero. (a Otis P. Lord, 3 dicembre 1882, 790)

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“[Sulla preparazione per doppiare] No, non ho studiato niente, perché come si dice, sono figlia d'arte, si può dire che l'avevo proprio nel mio DNA questa capacità di recitare. Perché poi "doppiaggio" è una parola quasi inadeguata, nel senso che il doppiaggio lo può fare chi sa recitare, e in più a questo deve aggiungere una tecnica particolare. Perché una cosa è recitare in teatro, quindi portare la voce, avere un timbro diverso; e una cosa è fare il doppiaggio, avere davanti un microfono, e quindi devi poter dosare la tua voce, e avere la tecnica tale da permetterti di essere vera, autentica, di trasmettere emozioni. Tutto quello che l'attore in presa diretta ha costruito magari in mesi di lavoro, noi dobbiamo doppiarlo in tempi molto stretti, quindi è necessaria una tecnica particolare, una particolare sensibilità, perché bisogna tradurre quello che è il lavoro dell'attore in originale, a noi, alla nostra lingua, il nostro modo di essere, le nostre sensazioni, quindi è un lavoro anche creativo.”

Maria Pia Di Meo (1939) attrice, doppiatrice e direttrice del doppiaggio italiana

Variante: No, non ho studiato niente, perché come si dice, sono figlia d'arte, si può dire che l'avevo proprio nel mio DNA questa capacità di recitare. Perché poi "doppiaggio" è una parola quasi inadeguata, nel senso che il doppiaggio lo può fare chi sa recitare, e in più a questo deve aggiungere una tecnica particolare. Perché una cosa è recitare in teatro, quindi portare la voce, avere un timbro diverso; e una cosa è fare il doppiaggio, avere davanti un microfono, e quindi devi poter dosare la tua voce, e avere la tecnica tale da permetterti di essere vera, autentica, di trasmettere emozioni. Tutto quello che l'attore in presa diretta ha costruito magari in mesi di lavoro, noi dobbiamo doppiarlo in tempi molto stretti, quindi è necessaria una tecnica particolare, una particolare sensibilità, perché bisogna tradurre quello che è il lavoro dell'attore in originale, a noi, alla nostra lingua, il nostro modo di essere, le nostre sensazioni, quindi è un lavoro anche creativo.
Origine: Da Quel mostro di mia suocera è Mary Poppins: intervista a Maria Pia Di Meo http://www.panorama.it/blog-5/la-fine-del-mondo-e-ritorno/quel-mostro-di-mia-suocera-e-mary-poppins-intervista-a-maria-pia-di-meo/, Panorama, 8 agosto 2016.

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“L'origine psicologica del concetto di spazio, o della necessità di esso, è lungi dall'essere così ovvia come potrebbe apparire in base al nostro abituale modo di pensare. Gli antichi geometri trattano di oggetti mentali (retta, punto, superficie), ma non propriamente dello spazio in quanto tale, come più tardi è stato fatto dalla geometria analitica. Il concetto di spazio, tuttavia, è suggerito da certe esperienze primitive. Supponiamo che si sia costruita una scatola. Vi si possono disporre in un certo ordine degli oggetti, in modo che essa risulti piena. La possibilità di queste disposizioni è una proprietà dell'oggetto materiale "scatola", qualcosa che è dato con la scatola, lo "spazio racchiuso" dalla scatola. Questo è qualcosa di differente per le varie scatole, qualcosa che in modo del tutto naturale viene pensato come indipendente dal fatto che vi siano o no, in generale, degli oggetti nella scatola, Quando non vi sono oggetti nella scatola, il suo spazio appare "vuoto". Fin qui, il nostro concetto di spazio è stato associato alla scatola. Ci si accorge però che le possibilità di disposizione che formano lo spazio-scatola sono indipendenti dallo spessore delle pareti della scatola. Non sarebbe possibile ridurre a zero tale spessore, senza che si abbia per risultato la perdita dello "spazio"? La naturalezza di tale passaggio al limite è ovvia, e ora rimane al nostro pensiero lo spazio senza scatola, una cosa autonoma, che tuttavia appare così irreale se dimentichiamo l'origine di tale concetto. Si può capire che ripugnasse a Descartes il considerare lo spazio come indipendente da oggetti corporei, capace di esistere senza materia.”

Albert Einstein (1879–1955) scienziato tedesco

Origine: Cartesio, Principia philosophiae, II, 16: «[...] se dal solo fatto che un corpo è esteso in lunghezza, larghezza e profondità concludiamo giustamente che esso è una sostanza, perché ripugna del tutto che il nulla abbia un'estensione, lo stesso si deve concludere anche per lo spazio supposto vuoto; infatti, poiché in esso vi è estensione, necessariamente vi è anche sostanza.»
Origine: Relatività. [Esposizione divulgativa], pp. 295-296

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“Come ribadisce Papa Francesco, il cambiamento climatico è una minaccia totalizzante … Mi congratulo con il Papa per la sua forte leadership morale ed etica. Abbiamo bisogno di più di tale guida ispirata. Ci vediamo al vertice sul clima a Parigi?»”

Kofi Annan (1938–2018) 7º segretario generale delle Nazioni Unite

Origine: Statement by Kofi Annan, Chair of the Africa Progress Panel and Kofi Annan Foundation, in Support of the Encyclical on Climate Change by His Holiness Pope Francis, globenewswire.com, en, 21 giugno 2015 http://globenewswire.com/news-release/2015/06/18/745567/10138977/en/Statement-by-Kofi-Annan-Chair-of-the-Africa-Progress-Panel-and-Kofi-Annan-Foundation-in-Support-of-the-Encyclical-on-Climate-Change-by-His-Holiness-Pope-Francis.html,

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“Se i dipinti etiopici e altre opere d'arte otterranno un tale standard da poter essere inviate fuori dal Paese e occupare il proprio posto in mezzo alle opere provenienti da altre nazioni, essi potranno certamente dare un contributo nel tentativo di rendere l'Etiopia più ampiamente nota come nazione che partecipa pienamente allo spirito e alla sostanza della moderna civilizzazione.”

Haile Selassie (1892–1975) negus neghesti etiope

Citazioni tratte dai discorsi
Origine: Dal discorso di S.M.I. Haile Selassie I in occasione dell'inaugurazione della scuola delle belle arti, 23 luglio 1958; citato in Discorsi di sua maestà imperiale Haile Selassie I tradotti in italiano.

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