Frasi su tempo
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“Il mio atteggiamento democratico non è perfettamente sincero, è solo una reazione irritata all'irrazionalismo dei tedeschi, alle loro profondità fasulle e al fascismo in genere, che non riesco proprio a sopportare. Ho sempre sentito che, al tempo della mia ostinazione reazionaria, nelle Considerazioni di un impolitico ero stato molto più interessante e lontano dalla banalità.”

Thomas Mann (1875–1955) scrittore e saggista tedesco

Origine: Da una lettera a Ferdinand Lion, 1952; citato in Marino Freschi, Il reazionario amato dalla sinistra http://www.ilgiornale.it/news/reazionario-amato-sinistra.html, il Giornale.it, 1º ottobre 2005.

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“[…] Volevo guardare; ma i miei occhi erano sbarrati, fissi sulla strana figura che ora si dirigeva verso il bagno. Un bicchiere; una pasticca; capii. Volevo correre verso di lui, fermarlo; ma non potevo. Ero lì fermo, dovevo osservare tutta questa scena come solo spettatore. Provai ad urlare; ma la voce non venne. Giaceva lì su quel letto disfatto ansando. Un piccolo rivolo di sangue gli usciva dal naso. Forse sarei stato ancora in tempo, dovevo salvarlo, dovevo. […].”

Luigi Tenco (1938–1967) cantautore italiano

da Giaceva immobile, in Enrico De Angelis, Luigi Tenco. Io sono uno. Canzoni e racconti, p. 173
Citazioni tratte da racconti inediti
Origine: Da alcuni racconti lunghi, usciti dopo quarant'anni dai cassetti della Torre di Recco dove Tenco viveva. Enrico De Angelis, Luigi Tenco. Io sono uno. Canzoni e racconti, retro copertina.

“Mi è possibile constatare che conseguiamo due risultati antitetici: da un lato instauriamo un governo forte, ma, al tempo stesso, più debole di quanti lo subiscono.”

Teramene politico, oratore e militare ateniese

citato in Senofonte, Elleniche, II, 3, 19; traduzione di Giovanna Daverio Rocchi, 2002

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“Al tempo del Carnevale, l'uomo mette sulla sua maschera un volto di cartone.”

Xavier Forneret (1809–1884) poeta, scrittore, giornalista, drammaturgo

Citato in Dictionnaire des citations, sous la direction de Robert Carlier, Jean-Louis Lalanne, Pierre Josserand e Samuel S. de Sacy, Citato in Le petit philosophe de poche, Textes réunis par Gabriel Pomerand

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“Quando la gente prende tempo per te, anche quando è molto impegnata, imbarazzata o non ne ha voglia, e dimostra di tenere a te. È allora che ci si sente veramente amati.”

Emily Blunt (1983) attrice britannica

Origine: Citato in Alessandra Mattanza, Emily Blunt, regina del Tribeca Film Festival http://www.leiweb.it/celebrity/cinema-e-tv/2012/emily-blunt-intervista-tribeca-30622204838.shtml, leiweb.it, 23 aprile 2012.

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“Barometro (s. m.). Ingegnoso strumento che serve a indicare i mutamenti di tempo già avvenuti.”

Ambrose Bierce (1842–1914) scrittore, giornalista e aforista statunitense

1988, p. 36
Dizionario del diavolo

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“Chiamo principio della morte tutto il corso della vita cominciando al nostro nascimento, dal quale cominciamo a morire, e per momenti di tempo andiamo ogni giorno al nostro fine.”

Stefano Guazzo (1530–1593) scrittore italiano

Origine: Citato in Harbottle, p. 275
Origine: Dialoghi Piacevoli, Della Morte, p. 529

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“Neanche il tempo di essere ragazza, ed ero già donna.”

Sergio Claudio Perroni (1956–2019)

Leonilde, storia speciale di una donna normale

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“Risuscitati, ci alzammo. Era verde la sera. Ripresa la via del monte fummo presenti, in tempo, ai funerali del sole.”

Loris J. Bononi (1929–2012) farmacologo, scrittore e poeta italiano

Diario postumo

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“[In riferimento alla missione americana in Iraq] In principio erano le armi di distruzione di massa. Per prevenire il terribile attacco di Saddam al resto del mondo, partì la guerra in Iraq. Poi si scoprì che le armi non c'erano, nulla non c'era nulla da prevenire. Allora si disse che bisognava colpire, a Baghdad, il più terribile alleato e foraggiatore e protettore di Al Quaeda. Poi si scoprì che i due nemmeno si conoscevano, anzi si odiavano. Poi si disse che eravamo lì per liberare gli Iracheni da Saddam […] Allora si disse che dovevamo restare lì perché gli Iracheni lo volevano, infatti ci accoglievano come liberatori. Poi si scoprì che ci sparavano addosso. Allora si disse che eravamo lì per esportare la democrazia. Poi si scoprì che, già che c'eravamo, esportavamo anche la tortura (per esempio nel carcere di Abu Ghraib), dalla quale peraltro l'Iraq era da tempo un discreto produttore. Allora Giuliano Ferrara, che è molto intelligente, disse che c'è una bella differenza fra la tortura di Saddam e la nostra: lui i torturati mica li fotografa, noi sì perché siamo democratici. Clic. Volete mettere la differenza? Allora si disse che bisognava restare per riportare la Pace in Iraq, contro una guerra che prima non c'era e che avevamo scatenato noi. Poi si scoprì che la pace faceva più morti della guerra. Allora si disse che bisognava restare per combattere il terrorismo. Poi si scoprì che di terroristi in Iraq, non ce n'erano, almeno prima dello sbarco delle truppe occidentali: ne arrivarono a migliaia da tutto il mondo arabo e ne sorsero molti in loco, dopo il nostro arrivo; insomma, il terrorismo, da quando lo combattiamo, aumenta. Allora si disse che bisognava restare perché altrimenti sarebbe scoppiata la guerra civile fra sciiti e sunniti. Poi, consultando i libri di storia, si scoprì che quella irachena non conosce guerre civili, ma grazie alla nostra presenza sul posto ottenemmo anche questo risultato: scatenare la prima guerra civile della storia dell'Iraq.”

La scomparsa dei fatti

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“Le soffitte – pensai – sono la memoria delle case, più ancora delle cantine, ed era forse per questo che oggi, nel tempo che perde la memoria, non si fanno più soffitte nelle case.”

Paolo Rumiz (1947) giornalista e scrittore italiano

Origine: Da La casa fantasma di Tommaso Landolfi, il poeta nottambulo di Pico Farnese http://inchieste.repubblica.it/it/repubblica/rep-it/2011/08/10/news/pico_farnese_la_casa_fantasma_di_tommaso_landolfi-20274237/, Repubblica.it, 10 agosto 2011.

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“È tempo che tutti i popoli si preparino alle supreme battaglie.
Su dunque; voi pure stringetevi [popoli slavi] in un popolo solo, dimenticate odi, discordie, pregiudizi di religione e di razza. E accoglietevi in un solo pensiero di vendetta e libertà, e fate impeto irresistibile contro i vostri oppressori. Non prestate ascolto alle mendaci promesse della diplomazia; diffidate de' suoi artifici, delle sue scaltrezze. Vi tradì, vi vendette cento volte; se la soffrite, vi tradirà e vi venderà ancora. Fidate soltanto nel vostro valore, nelle vostre armi, nella vostra concordia, e fidate nei popoli che, come voi, vogliono la libertà e combattono per ottenerla. Tutte le nazioni sono sorelle; esse non hanno cupidigie, ambizioni liberticide; ciascuno vuole la sua parte di terra e di sole; ciascuna aiuterà le altre a ottenerla.
È dovere dei popoli liberi, e che vogliono essere tali, di accorrere dovunque si combatte per i diritti delle nazioni, dovunque s'innalza la bandiera della libertà. […] La causa della libertà è una sola, qualunque sia il nemico che la combatta, qualunque il popolo che la difende, qualunque sia il colore della bandiera sotto cui si schierano gli eserciti. Quando tutti i popoli abbiano intesa questa verità, che la storia e l'esperienza dovrebbe ormai aver loro insegnata, quando pratichiamo davvero questa santa legge di fratellanza e di comune difesa, il regno del dispotismo sarà finito per sempre sulla terra.”

Giuseppe Garibaldi (1807–1882) generale, patriota e condottiero italiano

Alle genti slave sotto la dominazione austriaca e ottomana, Palermo, 23 luglio 1862; pp. 274-275
Scritti politici e militari, ricordi e pensieri inediti

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“Non puoi impiegare il tuo tempo in modo peggiore che nello scrivere versi.”

Sinclair Lewis (1885–1951) romanziere e drammaturgo statunitense

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“Viveva sulla terra, fu a lungo veduta | tra noi al tempo di Saturno re | la Pudicizia.”

1971; VI, 1
Credo Pudicitiam Saturno rege moratam | in terris visamque diu
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“L’amore è o animale, o razionale. L’amore animale ha tutti i fenomeni d’una febbretta, quando è nel suo aumento: frequenza ed espansione di polsi, palpitazioni di cuori più sensibili, inquietudine di tutta la macchina, deliri, sogni, guance rubiconde, ecc. E quando quest’amore tira a lungo senza conseguire il desiderato fine, genera i segni d’una febbre continuata per lungo tempo: inappetenza, lassezza, pallore, emaciamento, lentezza e bassezza di polsi, debolezza e vacillamento di testa, e delle volte una morte etica. Dunque l’amore ha la sua sede e cagion fisica nel diaframma, nel cuore e nel sangue. I primi moti di quest’amore sono dolcemente piacevoli per quelle momentanee e continuate pressioncine nascenti e cadenti in tempi cortissimi ed eguali, per la forza dell’immagine dell’oggetto amato. Ma continuando poi, le percosse divengono più forti e lunghe; ond’è che essendo le cadute momentanee, comincia a prevalere la premitura dolorosa, e con ciò la tristezza e la malinconia. Così anche un vento mediocre, se continua, prima increspa il mare, poi fa che ondeggi, e ultimamente tempesti. In fatti l’amore quando tira a lungo, se vi si mischia la disperazione di conseguire il bene che si ama, diventa, come nelle febbri acute, frenesia: e dove venga ad unirsi la gelosia, furore.”

Antonio Genovesi (1713–1769) scrittore, filosofo e economista italiano

da Logica e metafisica

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“La maggior parte degli insegnanti perdono tempo a fare domande che mirano a scoprire ciò che l'alunno non sa, mentre la vera arte del fare domande mira a scoprire ciò che l'alunno sa o che è capace di sapere.”

Albert Einstein (1879–1955) scienziato tedesco

Origine: Nel 1920; citato in Alexander Moszowski, Conversation with Einstein, Horizon Press, New York, 1970, p. 65.
Origine: Pensieri di un uomo curioso, p. 69

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“Quando ho lasciato la band, più di un anno fa, noi eravamo in una pausa a tempo indefinito. Non era presente nessun dramma o rabbia all'interno di ciò, e gli altri ragazzi del gruppo avevan capito le mie ragioni. Sono stati realmente solidali su qualsiasi cosa rendesse me contento ed era come se di riflesso lo fossero anche loro. Lo dichiaro nella forma più semplice, il mio interesse musicale mi ha portato in una strada diversa. Una volta tornato nel gruppo, e durante tutto il periodo che sono stato nella band, sono stato molto preso dall'esplorare le strade musicali che aveva da offrirmi l'essere in una rock band, e approfondendo ciò con le persone con cui interagivo. Diversi anni fa, ho iniziato ad essere mosso dalla medesima eccitazione, ma stavolta ero intriso di un desiderio di una concezione di musica diversa, più intima, divenire l'ideatore di me stesso. Amo realmente la band e ciò che abbiamo creato. Capisco e valuto quanto davvero il mio contributo sia stato significativo per tanta gente, ma devo seguire le mie ispirazioni. Per me, l'arte non deve mai essere qualcosa da creare sotto l'ispirazione del dovere. È qualcosa che compongo quando davvero mi diverto, mi affascino, e ne sono immerso. In questi 12 anni, sono cambiato, come persona quanto da artista, a tal punto da considerare che se avessi continuato con la band, sarei andato contro la mia stessa natura. Non c'è nient'altro dietro questa mia decisione. Semplicemente devo essere ciò che sono, e far ciò che devo fare.”

John Frusciante (1970) chitarrista e cantautore statunitense

Origine: Da un comunicato pubblicato sul suo sito ufficiale e sul suo profilo MySpace, dicembre 2009; citato in Adesso è ufficiale: John Frusciante ha lasciato la band http://www.venicequeen.it/cms/News/adesso-e-ufficiale-john-frusciante-ha-lasciato-la-band.html, Venicequeen.it, 17 dicembre 2009.

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“Tu provaci sempre. Anche se è inutile. Per lo meno passi il tempo.”

Silvana De Mari (1953) scrittrice italiana

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L'ultimo Orco

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“Il tempo è come un governo, non ne fa mai una dritta.”

Cap. Il tempo, p. 67
I pensieri oziosi di un ozioso