Frasi su venuta
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“Tu che sei venuto dal niente, sai che in fondo basta niente, non costa niente la felicità.”

Raf (1959) cantautore italiano

da L'era del gigante
Metamorfosi

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“Preparerai il mondo alla Mia ultima venuta.”

Faustina Kowalska (1905–1938) religiosa e santa polacca

Diario

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“Oh! Io devo parlarve de una cosa muy muy importante. Io sono venuta a sapere… Griso! Un momentido! Aspetta! Siediti accanto a me e bevi qualcosa. Vuoi bere qualcosa Griso? Coraggio Griso, bevi qualcosa!”

Anna Marchesini (1953–2016) attrice, doppiatrice e scrittrice italiana

Griso stava già bevendo seduto accanto a lei
Personaggi, Ne I promessi sposi, Bella Fighejra

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“Questa laicità «nuova», che pretende di far convivere pluralismo e neutralità con privilegi, assomiglia a una pallida reincarnazione del passato, una sorta di «semi-laicità» che rappresenta ciò che rimane dell'antico sogno della «repubblica cristiana» che inconsapevolmente si appoggia sull'opposto del principio di Westfalia: cuius religio, eius et regio. Le chiese, le fedi religiose, i rispettivi dèi chiedono di disporre di territori su cui organizzarsi e imporsi. In questo tempo di paura e di ostilità crescenti nel mondo, anche le religioni, nelle loro espressioni istituzionali, si mobilitano per creare identità e coesione spirituale da gettare nel conflitto. L'epoca della neutralizzazione politica rispetto alle religioni sembra terminare la sua curva ascendente. Gli Stati laici vengono percepiti come ostacoli a una nuova confessionalizzazione degli spazi. Dove non è possibile imporre direttamente regimi teocratici o ierocratici, si parla almeno di «nuova» laicità. L'intensità è diversa; il movimento è lo stesso.
Che, poi, questa «nuova» laicità sia anche «sana», oltre che «giusta», sembra da escludere. Essa, contraddicendo l'equidistanza dello Stato dalle manifestazioni di fede, religiosa o laica che sia, contraddice il suo ruolo pacificatore, che è venuto a imporsi nelle società pluraliste e che oggi appare ancor più necessario e urgente nelle società interculturali odierne.”

Gustavo Zagrebelsky (1943) giurista italiano

cap. 2, p. 33
Contro l'etica della verità

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“Mamma, ove si' venuta? | Mortal me dài feruta, | ca 'l tuo planger me stuta, | che 'l veio sì afferrato.”

(p. 41)
«Mamma dove sei venuta? Mi ferisci a morte, ché il tuo pianto mi uccide, tanto è angoscioso».
Donna de Paradiso

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“«Le strade di Fantàsia», disse Graogramàn, «le puoi trovare solo grazie ai tuoi desideri. E ogni volta puoi procedere soltanto da un desiderio al successivo. Quello che non desideri ti rimane inaccessibile. Questo è ciò che qui significano le parole 'vicino' e 'lontano'. E non basta volere soltanto andar via da un luogo. Devi desiderarne un altro. Devi lasciarti guidare dai tuoi desideri.»
«Ma io non desidero affatto andarmene da qui», ribatté Bastiano.
«Dovrai trovare il tuo prossimo desiderio», replicò Graogramàn in tono quasi severo.
«E quando l'avrò trovato», fece Bastiano di rimando, «come potrò andarmene da qui?»
«Ascolta, mio signore», disse Graogramàn a voce bassa, «in Fantàsia c'è un luogo che conduce ovunque e al quale si può giungere da ogni parte. Viene chiamato il Tempio delle Mille Porte. Nessuno lo ha visto dall'esterno, perché non ha un esterno. Il suo interno consiste in un labirinto di porte. Chi lo vuole conoscere deve avere il coraggio di inoltrarsi in quel labirinto.»
«Ma come è possibile, se non ci si può avvicinare dall'esterno?»
«Ogni porta», continuò il leone, «ogni porta in tutta Fantàsia, persino una comunissima porta di cucina o di stalla, sicuro, persino l'anta di un armadio, può in un determinato momento diventare la porta d'ingresso al Tempio delle Mille Porte. Passato quell'attimo, torna a essere quello che era, una porta qualsiasi. Perciò nessuno
può passare per più di una volta dalla stessa porta. E nessuna delle mille porte riconduce là da dove si è venuti. Non esiste ritorno.»
«Ma una volta che si è dentro», domandò Bastiano, «si può uscirne?»
«Sicuro», rispose il leone, «però non è così facile come nei soliti edifici. Perché attraverso il labirinto delle Mille Porte ti può guidare solo un vero desiderio. Chi non lo ha è costretto a continuare a vagarci dentro fino a quando sa esattamente che cosa desidera. E questo talvolta richiede molto tempo.»
«E come si fa a trovare la porta d'ingresso?»
«Bisogna desiderarlo.»
Bastiano rifletté a lungo e poi disse:
«È strano che non si possa semplicemente desiderare quello che si vuole. Ma, per la verità, da dove ci vengono i desideri? E che cos'è un desiderio?»
Graogramàn guardò il ragazzo a occhi spalancati, ma non rispose.

Qualche giorno più tardi ebbero un altro colloquio molto importante.
Bastiano aveva mostrato al leone la scritta sul rovescio dell'amuleto. «Che cosa può significare?» domandò. «FA' CIO' CHE VUOI, questo vuol dire che posso fare tutto quello che mi pare, non credi?»
Il volto di Graogramàn assunse d'improvviso un'espressione di terribile serietà e i suoi occhi divennero fiammanti.
«No», esclamò con quella sua voce profonda e tonante, «vuol dire che devi fare quel che è la tua vera volontà. E nulla è più difficile.»
«La mia vera volontà?» ripeté Bastiano impressionato. «E che cosa sarebbe?»
«È il tuo più profondo segreto, quello che tu non conosci.»
«E come posso arrivare a conoscerlo?»
«Camminando nella strada dei desideri, dall'uno all'altro, e fino all'ultimo. L'ultimo ti condurrà alla tua vera volontà.»
«Ma questo non mi pare tanto difficile.»
«Di tutte le strade è la più pericolosa», replicò il leone.
«Perché?» domandò Bastiano. «Io non ho paura.»
«Non è di questo che si tratta», ruggì Graogramàn, «ciò richiede la massima sincerità e attenzione, perché non c'è altra strada su cui sia tanto facile perdersi definitivamente.»”

Michael Ende (1929–1995) scrittore tedesco
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“Chi può negare che Gesù di Nazareth, il Figlio del Dio Altissimo venuto nella carne, sia l'etero vanto del popolo giudaico?!”

Benjamin Disraeli (1804–1881) politico e scrittore britannico

citato in Nicola Martella, Offensiva intorno a Gesù, vol II, Punto a croce 2000

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“Alla mia venuta in questo mondo mi avevano (tacitamente) avvertito di non fidarmi mai di un papista e (apertamente) al mio arrivo alla facoltà di inglese di non fidarmi mai di un filologo. Tolkien era l'uno e l'altro.”

Clive Staples Lewis (1898–1963) scrittore e filologo britannico

Origine: Da Sorpreso dalla gioia: i primi anni della mia vita, traduzione di Franco Marano, Jaca Book, Milano, 1981, p. 242.

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“Il giovane è guidato dall'opinione della società come se fosse venuto da te e da me, e avesse detto, cosa dovrei leggere? Che vestito dovrei mettermi? Cosa dovrei dire?”

Ralph Waldo Emerson (1803–1882) filosofo, scrittore e saggista statunitense

Citato in Ralph Waldo Emerson: Il pensiero e la solitudine

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“L'astrologia, secondo me, è una grande signora, molto bella e venuta così da lontano che non posso fare a meno di sottomettermi al suo fascino.”

André Breton (1896–1966) poeta, saggista e critico d'arte francese

Origine: Da Astrologie moderne n. 12, 1954.

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“Ci sono stati l'anti-semitismo, i nazisti, Hitler, Auschwitz, ma loro [gli arabi] in questo cosa c'entravano? Essi vedono una sola cosa: siamo venuti e abbiamo rubato il loro paese. Perché dovrebbero accettarlo?”

David Ben-Gurion (1886–1973) politico israeliano

Origine: Citato in Nahum Goldmann, The Jewish Paradox, Weidenfeld and Nicolson, 1978, pp. 121-122. Tradotto da www.tradizione.biz Cattolicesimo & politica http://www.tradizione.biz/politica/sionismo/citazioni-sioniste.html.

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“Vi ho cercato. Adesso voi siete venuti da me. E vi ringrazio.”

Papa Giovanni Paolo II (1920–2005) 264° vescovo di Roma e papa della Chiesa cattolica

1° aprile 2005
Origine: Dal bollettino http://www.vatican.va/gpII/bulletin/B0179-XX.01.pdf sulle condizioni del Papa del Direttore della Sala Stampa della Santa Sede Joaquín Navarro-Valls, ore 11.30, 2 aprile 2005. Il riferimento è probabilmente ai migliaia di giovani "incontrati in tutto il mondo lungo il percorso" pontificio e alla loro presenza in Piazza San Pietro nelle sue ultime ore.

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“La signorina Abbott aveva avuto anche lei una serata meravigliosa, né ricordava d'aver mai visto simili stelle e un tale cielo. La sua testa, anch'essa, era piena di musica, e quella notte, quando aprì la finestra, la sua camera si riempì di aria calda e dolce. Era immersa nella bellezza, di dentro e di fuori; non poteva andare a letto per la felicità. Era mai stata così felice? Sì, una volta; e proprio qui, una sera in marzo, la sera in cui Gino e Lilia le avevano parlato del loro amore… la sera i cui mali era venuta adesso a riparare.
Emise un improvviso grido di vergogna. «Quest'ora… lo stesso posto… la stessa cosa,» — e incominciò a mortificare la sua felicità, sapendo che era colpevole. Era qui per combattere contro questo luogo, per portare in salvo una piccola anima che era ancora innocente. Era qui per difendere la moralità e la purezza, la santità della vita di una famiglia inglese. Quella primavera, aveva peccato per ignoranza; adesso non era più ignorante. «Signore, aiutatemi!» gridò, e chiuse la finestra come se ci fosse della magia nell'aria che la circondava. Ma le melodie non le uscivano dalla testa, e per tutta la notte fu turbata da torrenti di musica, da applausi e da risate, e da giovanotti arrabbiati che urlavano il distico del Baedeker:
Poggibonizzi, fatti in là,
che Monteriano si fa città!

Poggibonsi le si rivelò mentre quelli cantavano — un luogo sperduto e senza gioia, pieno di gente insincera. Quando si destò riconobbe che quel luogo era Sawston.”

Edward Morgan Forster (1879–1970) scrittore britannico

cap. VI, p. 153

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“Forse tutta l'Italia va diventando Sicilia… A me è venuta una fantasia, leggendo sui giornali gli scandali di quel governo regionale: gli scienziati dicono che la linea della palma, cioè il clima che è propizio alla vegetazione della palma, viene su, verso nord, di cinquecento metri, mi pare, ogni anno… La linea della palma… Io invece dico: la linea del caffè ristretto, del caffè concentrato… E sale come l'ago di mercurio di un termometro, questa linea della palma, del caffè forte, degli scandali: su su per l'Italia, ed è già oltre Roma…”

Opere – 1956.1971, p. 479
Il giorno della civetta
Variante: "Forse tutta l'Italia va diventando Sicilia… A me è venuta una fantasia, leggendo sui giornali gli scandali di quel governo regionale: gli scienziati dicono che la linea della palma, cioè il clima che è propizio alla vegetazione della palma, viene su, verso nord, di cinquecento metri, mi pare, ogni anno… La linea della palma… Io invece dico: la linea del caffè ristretto, del caffè concentrato… E sale come l'ago di mercurio di un termometro, questa linea della palma, del caffè forte, degli scandali: su su per l'Italia, ed è già oltre Roma…"

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“Maria continua a camminare nel mondo, come dicevano i Padri, per essere sempre Colei che prepara la venuta di Gesù.”

Jean Daniélou (1905–1974) teologo e cardinale francese

Il mistero dell'Avvento

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“Sta il fatto che mai come oggi, cioè con altrettanta irruenza e rapidità, torme di bruttissimi neologismi sono venute a cacciar di nido, e in esilio, termini e modi profondamente radicati nel nostro idioma, senz'alcun riguardo né per il vigore né per le benemerenze. E ciò, in piena armonia con la maggior parte dei loro compagni sorti col buon fine di dare un termine alle idee nuove (che sono moltissime). Insomma, dove si tratta di fare il brutto, la concordia non manca.
C'è anzitutto una legge, in questo campo nemico e compatto: quella che vorrei chiamare della mostrina, perché mi ricorda (senz'alcuna gioia) la vita militare. Il cittadino che va a rispondere alla chiamata del distretto, non sa nulla, ancora, della sua destinazione; ma per lui è verità matematica che fra poche ore non sarà più il "signor X", libero cittadino in tutti i sensi che quest'espressione può assumere nella vita d'un uomo: farà parte d'un corpo, d'una specialità. Scomparirà molto, in lui, dell'individuo; e per tutto il tempo che egli passerà "sotto la naia" non lo abbandonerà mai il senso d'esser divenuto qualcosa di simile a una pedina fra le tante d'una scacchiera, o a una mattonella in un pavimento o, forse meglio, a un'unità in un numero grande grande, che è appunto il corpo a cui appartiene. […] e centinaia d'altre simili parole che sembrano messe insieme coi cubi di legno o coi pezzi d'un "meccano", secondo un procedimento altrettanto di casa nelle lingue nordiche — p. e., in tedesco, pietoso è barmherzig; pietà: barmherzigkeit; spietato: unbarmherzig; spietatezza: unbarmherzigkeit; in inglese, pietà è pity; pietoso: pitiful; spietato: pitiless; spietatamente: pitilessly; spietatezza: pitilessness… — quanto estraneo e ripugnante alla nostra, dove il posto d'onore è sempre toccato alla libera fantasia, e non alla scienza esatta o all'officina per macchine di precisione.
Se l'italiano si conserverà italiano (il che nessuno oserebbe giurare), proverà sempre disagio di fronte a una siffatta maniera d'esprimere i pensieri, nella quale ogni sillaba sembra distillata da un alambicco nucleare, e a cui s'accompagna costante, ossessiva, la pretesa di rincorrere sino in fondo — chiamiamola così — la vocabologenesi.”

Franco Fochi (1921–2007) linguista e saggista italiano

Tutti al distretto, p. 29

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“Io credo che la verità sull'Olocausto ancora non sia completa e non tutto è venuto alla luce.”

Elio Toaff (1915–2015) rabbino italiano

Origine: Citazioni di Elio Taff, p. 7

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“Guardatelo bene. Ha un aspetto umano, ma è un punto esclamativo pervaso d'energia, venuto dallo spazio. Si chiama Igor Cassina, signori. Si chiama Igor Cassina. E non ce n'è per nessuno.”

Andrea Fusco (1959) giornalista italiano

Origine: Dalla telecronaca della finale di ginnastica artistica, specialità sbarra, Olimpiadi di Atene 2004, Rai 2, 23 agosto 2004.

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“Tu sei quelli che son venuti prima | che in parte hai conosciuto, e quelli dopo | che non conoscerai, come una rima | vibrante e bella, però senza scopo.”

Adriano Celentano (1938) cantautore, ballerino e showman italiano

da Vite, n. 8
Per sempre
Origine: Testo di Francesco Guccini.

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“Il jazz è musica della venuta, musica che crea.”

Amiri Baraka (1934–2014) poeta e scrittore statunitense

citato in Flavio Caprera, Jazz Music, Mondadori, Milano 2006

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“Secondo me è stato perseguitato dai magistrati. È una magistratura che ha giocato sull'uomo, come anche in altri casi, diciamocelo. Questa magistratura per certi versi la amo, per altri la critico. È venuto il momento in cui tutti coloro che hanno giudicato Berlusconi si facciano un serio esame di coscienza su quello che ha fatto.”

Antonio Mazzi (1929) presbitero e scrittore italiano

Origine: Citato in Luisa De Montis, Don Mazzi: "Perdonerei gli assassini ma non chi ha condannato Berlusconi" http://www.ilgiornale.it/news/don-mazzi-perdonerei-assassini-non-chi-ha-condannato-1001840.html?mobile_detect=false, Il giornale.it, 15 marzo 2014.

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“Se il linguaggio è un virus venuto dallo spazio, anche gli uomini potrebbero essere alieni mimetizzati sul pianeta, in quanto il linguaggio si lega in modo indissolubile con i processi mentali umani, alle modalità della nostra intelligenza, al punto che è il linguaggio simbolico che ci differenzia dagli altri esseri viventi.”

Caterina Davinio (1957) poetessa, scrittrice e artista italiana

Origine: Cfr. Laurie Anderson, "Il linguaggio è un virus proveniente dallo spazio", ispirata da William S. Burroughs.
Origine: Virtual Mercury House. Planetary & Interplanetary Events, p. 49

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“Marcello Lippi ha l'assoluta certezza di essere venuto al mondo come esempio. Ma di che?”

Franco Rossi (1944–2013) giornalista italiano

Senza data precisa