Frasi su cerimonia

Una raccolta di frasi e citazioni sul tema cerimonia, vita, essere, grande.

Frasi su cerimonia

Sri Aurobindo photo
Augusto photo

“All'età di diciannove anni per mia sola deliberazione ed a mie spese formai un esercito con il quale restituii la libertà alla repubblica dominata e oppressa da una fazione. Per questo il senato con decreti mi accolse nell'ordine suo attribuendomi il diritto di esprimere fra i consolari la mia sentenza e mi conferì il comando militare; e ordinò che io provvedessi, in qualità di pretore, insieme con i consoli, affinché lo stato non patisse danno. Il popolo in quell'anno medesimo mi fece console, essendo in guerra entrambi i consoli caduti, e triumviro con l'incarico di riordinare la repubblica.
Quelli che il mio padre trucidarono mandai in esilio punendo il loro delitto con procedimenti legali; e movendo poi essi guerra alla repubblica li vinsi due volte in battaglia. Guerre per terra e per mare civili ed esterne in tutto il mondo combattei spesso; e vincitore lasciai in vita tutti quei cittadini che implorarono grazia. Quasi cinquecentomila cittadini romani in armi sotto le mie insegne; dei quali più di trecentomila inviai in colonie o rimandai nei loro municipi, compiuto il servizio militare; e a essi tutti assegnai terre o donai denaro in premio del servizio.
Due volte ricevette l'onore trionfale dell'ovazione e tre curili trionfi celebrai; e fui ventuno volte acclamato imperator, pur decretando altri numerosi trionfi a me il senato, ai quali tutti io rinunziai. […] Triumviro per riordinare lo stato fui per dieci anni continui. Princeps senatus fui fino al giorno in cui scrissi queste memorie per anni quaranta. E fui pontefice massimo, augure, quidecemviro alle sacre cerimonie, settemviro degli epuloni, fratello arvale, sodale Tizio, feziale. […] Nel mio sesto e settimo consolato, dopo di aver estinto l'avvampare delle guerre civili, avendo io per consenso universale assunto il potere supremo, trasferii dalla mia persona al senato e al popolo romano il governo della repubblica. Per questo mio atto, in segno di riconoscenza, mi fu dato il titolo di Augusto per deliberazione del senato. Dopo di allora tutti sovrastai per autorità, ma potere non ebbi più ampio di quelli che in ogni magistratura mi furono colleghi.”

Augusto (-63–14 a.C.) primo imperatore romano antico

da Res gestae divi Augusti

Stefano Benni photo
Isabel Allende photo
Cristina Campo photo
Mircea Eliade photo
Marcello Marchesi photo

“"Muore una madre al matrimonio del figlio". Il modo migliore per rovinare la cerimonia alla nuora.”

Marcello Marchesi (1912–1978) comico, sceneggiatore e regista italiano

Origine: Il malloppo, p. 22

Carmen Consoli photo

“Ho indossato una faccia nuova, su un vestito da cerimonia ed ho sepolto il desiderio intrepido di averti affianco.”

Carmen Consoli (1974) cantautrice italiana

da Guarda l'alba
Per niente stanca

Leiji Matsumoto photo
Jakob Böhme photo
Kwame Nkrumah photo
Jorge Luis Borges photo
Thomas Bernhard photo
Andrzej Sapkowski photo
Konrad Lorenz photo

“La risata dell'uomo è probabilmente anch'essa nella sua forma originale una cerimonia di pacificazione o di saluto.”

Konrad Lorenz (1903–1989) zoologo e etologo austriaco

Origine: Il cosiddetto male, p. 218

Roberto D'Agostino photo
Archibald Joseph Cronin photo
Indro Montanelli photo
Carlo Azeglio Ciampi photo

“Siamo romani. Siamo italiani. Essere nati e vivere in Italia è un dono: a Roma, è un privilegio.”

Carlo Azeglio Ciampi (1920–2016) 10º Presidente della Repubblica Italiana

Origine: Dal discorso per la cerimonia di conferimento della cittadinanza onoraria di Roma; citato in Ciampi: in Campidoglio cita il Papa, semo romani e damose da fa' http://www.adnkronos.com/Archivio/AdnAgenzia/2005/09/27/Politica/CIAMPI-IN-CAMPIGLIO-CITA-IL-PAPA-SEMO-ROMANI-E-DAMOSE-DA-FA_093959.php, Adnkronos.com, 27 settembre 2005.

Domenico Cirillo photo

“Quando il generale Championnet venne a Napoli, mi fece chiamare e mi designò come uno dei membri del Governo Provvisorio, ch'egli stava per stabilire. Il giorno dopo gl'inviai una lettera, e rassegnai formalmente l'impiego, e non lo vidi più. Durante tre mesi, io non feci altro che aiutare col mio proprio denaro e con quello di alcuni amici caritatevoli il gran numero di [poveri] esistenti nella città. Io indussi tutti i medici, chirurgi ed associazione ad andare in giro a visitare gl'infermi poveri, che non avevano modo di curare i loro malanni. Da questo periodo, Barial venne a stabilire il nuovo governo, ed insistette perché io accettassi un posto nella Commissione legislativa. Io ricusai due o tre volte; ed in fine fui minacciato e forzato. Che cosa potevo fare, e in che modo, e che cosa potevo opporre? Tuttavia, nel breve tempo di questa amministrazione, io non feci mai un giuramento contro il re, né scrissi né mai dissi una sola parola offensiva contro alcuno della Famiglia Reale, né comparsi in alcuna delle pubbliche cerimonie, né venni ad alcun pubblico banchetto, né vestii l'uniforme nazionale: non maneggiai danaro pubblico, e i soli cento ducati in carta che mi dettero, furono distribuiti ai poveri. Le poche leggi, votate in quel tempo, furono soltanto quelle che potevano riuscire benefiche al popolo…”

Domenico Cirillo (1739–1799) medico e botanico italiano

da Lettera a Lady Hamilton del 3 luglio 1799; citata in B. Croce, La Rivoluzione napoletana del 1799: biografie, racconti, ricerche, terza edizione aumentata, Bari, Laterza, 1912, pp. 252-53

Oriana Fallaci photo

“Lo scorso agosto venni ricevuta in udienza privata da Ratzinger, insomma da Papa Benedetto XVI. Un Papa che ama il mio lavoro da quando lesse "Lettera a un bambino mai nato" e che io rispetto profondamente da quando leggo i suoi intelligentissimi libri. Un Papa, inoltre, col quale mi trovo d'accordo in parecchi casi. Per esempio, quando scrive che l'Occidente ha maturato una sorta di odio contro sé stesso. Che non ama più sé stesso, che ha perso la sua spiritualità e rischia di perdere anche la sua identità. (Esattamente ciò che scrivo io quando scrivo che l'Occidente è malato di un cancro morale e intellettuale. Non a caso ripeto spesso: «Se un Papa e un'atea dicono la stessa cosa, in quella cosa dev'esserci qualcosa di tremendamente vero»). Nuova parentesi. Sono un'atea, sì. Un'atea-cristiana, come sempre chiarisco, ma un'atea. E Papa Ratzinger lo sa molto bene. Ne "La Forza della Ragione" uso un intero capitolo per spiegare l'apparente paradosso di tale autodefinizione. Ma sapete che cosa dice lui agli atei come me? Dice: «Ok. (L'ok è mio, ovvio). Allora Veluti si Deus daretur. Comportatevi come se Dio esistesse». Parole da cui si deduce che nella comunità religiosa vi sono persone più aperte e più intelligenti che in quella laica alla quale appartengo. […] E così ci incontrammo, io e questo gentiluomo intelligente. Senza cerimonie, senza formalità, tutti soli nel suo studio di Castel Gandolfo conversammo e l'incontro non-professionale doveva restare segreto. Nella mia ossessione per la privacy, avevo chiesto che così fosse. Ma la voce si diffuse ugualmente. Come una bomba nucleare piombò sulla stampa italiana.”

Oriana Fallaci (1929–2006) scrittrice italiana
Cristina Campo photo

“Cara Mita, questo è Eliot – il mio Thomas detestato ed amato, dove si mischia come in nessun altro, sapore di vita e di morte, l'acqua dolce e salata della foce dei fiumi.
Non ho da offrire al suo silenzio che questi bimbi tra le foglie, sulle cerimonie dei morti, questo sole che riempie d'acqua le conche vuote degli anni; e queste incerte, tormentose stagioni tutte smarrite una nell'altra in lampi di fuoco e neve.”

Cristina Campo (1923–1977) scrittrice, poetessa e traduttrice italiana

Lettere a Mita
Origine: Il riferimento è ad alcuni passi dei Quattro Quartetti tradotti in francese da Pierre Leyris dattiloscritti da Cristina Campo per M. P. Harwell. Il testo di Cristina Campo è scritto in margine ai passi. più in dettaglio la nota di M. P. Harwell a p. 307 di Lettere a Mita.
Origine: Dalla lettera a Margherita Pieracci Harwell [prima del 13 maggio 1956], p. 17.

Kary Mullis photo

“Gli svedesi prendono le cerimonie molto sul serio, e credo che mi abbiano apprezzato perché io, invece, no.”

Kary Mullis (1944–2019) biochimico statunitense

Origine: Ballando nudi nel campo della mente, p. 28

Ambrose Bierce photo
Claude Debussy photo

“[…] un'arte essenzialmente di apparato e di cerimonia”

Claude Debussy (1862–1918) compositore francese

...
Citato in Lucien Rebatet, Une histoire de la musique

Susanna Tamaro photo
Arto Paasilinna photo
Mario Vargas Llosa photo
Carlo Zannetti photo

“Pochi mesi fa nel febbraio di quest'anno (2017), ancora per una volta, Adele batte Adele. La cantautrice inglese vince 5 Grammy e decide a sorpresa di aprire la cerimonia di premiazione con una straziante interpretazione di "Fastlove" la meravigliosa canzone di George Michael. È un suo emozionante tributo al celeberrimo cantante purtroppo scomparso un anno fa. Adele commuove e si commuove. Quando un grande talento arriva al successo e riesce ancora a commuoversi con reale sincerità davanti al suo pubblico vince il più importante premio, quello del cuore. Così anche in questa occasione, Adele batte Adele.”

Carlo Zannetti (1960) chitarrista, cantautore e scrittore italiano

Variante: Pochi mesi fa nel febbraio di quest’anno (2017), ancora per una volta, Adele batte Adele. La cantautrice inglese vince 5 Grammy e decide a sorpresa di aprire la cerimonia di premiazione con una straziante interpretazione di “Fastlove” la meravigliosa canzone di George Michael. È un suo emozionante tributo al celeberrimo cantante purtroppo scomparso un anno fa. Adele commuove e si commuove. Quando un grande talento arriva al successo e riesce ancora a commuoversi con reale sincerità davanti al suo pubblico vince il più importante premio, quello del cuore. Così anche in questa occasione, Adele batte Adele.
Origine: Da Adele batte Adele http://www.ilpopoloveneto.it/notizie/musica/2017/06/11/43251-adele-batte-adele, Il Popolo Veneto.it, 11giugno 2017.

Giordano Bruno photo
Victor Hugo photo
Frank Herbert photo

“Per molta gente è difficile capire la vita familiare dell'Harem Reale, ma io cercherò di darvene una visione condensata. Mio padre, ne sono convinta, aveva un solo, vero amico: il Conte Hasimir Fenring, l'eunuco genetico, uno dei più temibili guerrieri dell'impero. Il Conte, un uomo piccolo, brutto e vivace, presentò un giorno a mio padre una nuova schiava concubina, e io fui mandata da mia madre a spiare la cerimonia. Noi tutte spiavamo mio padre, per proteggerci. Certo, una schiava concubina concessa a mio padre in base all'accordo fra il Bene Gesserit e la Gilda non poteva generare un Successore Reale, ma i loro intrighi continuavano instancabili, ossessionanti e sempre uguali. Mia madre, le mie sorelle e io ci eravamo ormai abituate a evitare i più sottili strumenti di morte. Può sembrare orribile a dirsi, ma non sicura che mio padre fosse del tutto estraneo a questi tentativi di morte. Una Famiglia Reale è diversa dalle altre. Dunque, dicevo, c'era questa nuova schiava concubina, snella, graziosa, rossa di capelli come mio padre. Aveva i muscoli di una danzatrice, e certamente la neuroseduzione faceva parte del suo addestramento. Era in piedi, davanti a mio padre, nuda, e lui la guardò a lungo, prima di dichiarare: "È troppo bella. La riserveremo per un dono". Non avete idea della costernazione che questa sua decisione creò nell'Harem Reale. L'astuzia e l'autocontrollo non erano, forse, minacce mortali per noi tutte?”

da «Nella mia casa paterna», della Principessa Irulan: Ed. Nord, p. 245
Dune

Ambrose Bierce photo
David Hume photo
Cary Grant photo
Groucho Marx photo

“Potrà essere sacro per lei, giudice, noi abbiamo altre idee.”

Groucho Marx (1890–1977) comico

alla cerimonia del suo matrimonio

Giacomo Leopardi photo
Elias Canetti photo
Eddie Murphy photo

“[Dopo aver abbandonato la conduzione degli Oscar] Capisco e appoggio completamente entrambe le parti sulla decisione di un cambio di produttori per la cerimonia. Ero felice di far parte dello show che stavamo preparando, ma sono sicuro che la nuova squadra e il nuovo presentatore faranno un lavoro altrettanto buono.”

Eddie Murphy (1961) attore, comico e doppiatore statunitense

Origine: Citato in Oscar, Eddie Murphy lascia la conduzione http://www.vanityfair.it/show/cinema/2011/11/10/oscar-eddie-murphy-lascia-brett-ratner-produttore-polemica-omofobia, VanityFair.it, 10 novembre 2011.

Vincenzo de' Paoli photo

“Monsignore, seppi che voi desideravate sapere tre cose da noi. Non avendo potuto, allora, aver l'onore di rispondervi, perché me n'andavo in campagna, lo facevo ora ed ecco che cosa vi dico. Prima di tutto: noi siamo interamente sotto l'obbedienza dei nostri signori prelati per andare in qualunque luogo delle loro diocesi, dove ad essi piacerà andare a predicare, catechizzare e ad indurre la povera gente a fare la confessione generale. Poi il nostro compito è di insegnare l'orazione mentale, la teologia pratica e necessaria e le cerimonie della Chiesa a coloro che devono ricevere l'ordine sacro, dieci o quindici giorni avanti I'ordinazione, e di ospitarli da noi dopo che sono diventati preti, affinché rinnovino i devoti affetti che il Signore aveva dato loro nelI'ammetterli agli ordini. In breve, noi siamo come i seni del centurione del Vangelo rispetto ai monsignori prelati in questo, che se essi ci dicono: andate, siamo obbligati ad andare; se essi ci dicono: venite, noi siamo obbligati a venire; fate la tal cosa, e noi siamo obbligati i farla. Di più siamo sottomessi aIle loro visite e correzioni, come i curati e i vicari di campagna, quantunque, per conservare I'uniformità degli spiriti, vi sia un superiore generale al quale i missionari devono obbedire quanto alla disciplina domestica. Ecco, Monsignore, come viviamo coi nostri signori prelati.”

Vincenzo de' Paoli (1581–1660) sacerdote francese

Al Vescovo di Beziers, ottobre 1635, vol. I, p. 235
Epistolario

Steven Spielberg photo

“E l'Oscar va a, è piazza pulita: per Il Signore degli Anelli - Il ritorno del Re”

Steven Spielberg (1946) regista, sceneggiatore e produttore cinematografico statunitense

dalla cerimonia degli Oscar, 29 febbraio 2004

Antonio Ricci photo
Alessandro Del Piero photo

“[Dalla cerimonia di inaugurazione dello Juventus Stadium] Sono orgoglioso delle pagine importanti che ho scritto nella nostra grande storia. La Juve è sempre stata un meraviglioso dipinto, e un meraviglioso dipinto ha bisogno di una cornice meravigliosa come questa.”

Alessandro Del Piero (1974) calciatore italiano

Origine: Citato in Paolo Menicucci, Del Piero orgoglioso della nuova casa Juve http://it.uefa.com/memberassociations/association=ita/news/newsid=1674718.html, Uefa.com, 9 settembre 2011.

Diane Kruger photo

“[Sul suo ruolo di madrina al Festival di Cannes] È davvero un onore per me essere un'allieva, non certo una maestra, di cerimonie ed è stato un vero regalo dopo un anno professionalmente ricco di soddisfazioni e che mi ha vista sempre in viaggio.”

Diane Kruger (1976) attrice e modella tedesca

Origine: Citato in Giovanna Grassi, [//www.corriere.it/Primo_Piano/Spettacoli/2007/05_Maggio/16/diane_kruger_madrina_cannes_festival.shtml Diane Kruger: «Dalle sfilate a Beethoven»], corriere.it, 16 maggio 2007.

Walter Bonatti photo

“Monte Argentario, 18 aprile 2001
Al Presidente della Repubblica CARLO AZEGLIO CIAMPI Palazzo del Quirinale -- Roma
Signor Presidente
Ho appena visto al telegiornale la cerimonia svoltasi al Quirinale in onore del prof. Ardito Desio per il suo 104° compleanno. Lei lo ha premiato con un prestigioso riconoscimento che assume il massimo valore proprio perché consegnato dalle Sue mani.
Anch'io come tanti rispetto il traguardo anagrafico del professor Desio e la sua opera di studioso; ben diverso credo sia invece il suo merito come Capo della riuscita Spedizione Nazionale Italiana per la conquista del K2, nel 1954.
La stimo, moltissimo, Signor Presidente, ed è la ragione per cui mi permetto di inviarLe questo mio libro sperando che trovi il tempo per sfogliarlo: è la storia postuma di questa grande Spedizione Nazionale, di cui ho fatto parte.
Non è tanto la mia vicenda personale che intendo portare alla Sua conoscenza, essendo essa complementare all'impresa, bensì voglio informarLa sul falso storico contenuto, tuttora, nelle relazioni e nei documenti ufficiali della conquista del K2; un falso storico ormai riconosciuto come tale nel mondo intero.
Vorrei dunque che una persona come Lei fosse totalmente informata sull'argomento, poiché la posizione ufficiale di questo fatto non fa certo onore al nostr Paese.
Grazie per avermi ascoltato.
Con il massimo rispetto e ammirazione”

Walter Bonatti (1930–2011) alpinista italiano

Walter Bonatti
Origine: K2 La verità. 1954 – 2004, p. 201

Francesco de Sanctis photo

“Avellino è quasi casa mia, colà mi sento come in famiglia, e non ci vogliono cerimonie.”

Francesco de Sanctis (1817–1883) scrittore, critico letterario e politico italiano

cap. XIII, p. 103
Un viaggio elettorale

Carlo Levi photo
Paolo Maldini photo
John Toland photo
Antonio Fogazzaro photo
Salvatore Borsellino photo

“Per sette o otto anni io non sono andato più a Palermo, non sono andato più… non avevo più voglia neanche di vedere quei posti dove era stato ammazzato mio fratello. Nel 2007, se ben ricordo, dopo aver scritto quella lettera: "1992, una strage di Stato", andai a Palermo, e andai proprio il 19 luglio in via D'Amelio, e in via D'Amelio fui costretto a vedere Schifani, il presidente Schifani, una di quelle persone che vilipendono le istituzioni, perché vedete, io ritengo… io ritengo che il più grosso vilipendio alle istituzioni sia il fatto che persone non degne di occupare quelle istituzioni le occupino, perché io rispetto profondamente le istituzioni, però non sempre gli uomini che occupano le istituzioni sono degni di rappresentarle, e allora, io, vedete, non faccio il magistrato, quindi non condanno nessuno, non… non è che dico che Schifani sia colpevole di qualcosa, non posso dirlo perché una persona viene riconosciuta colpevole di qualcosa quando la magistratura l'ha giudicato, non è passato attraverso i tre gradi di giudizio, eccetera, eccetera, ma mi chiedo perché una persona nel momento in cui gli si chiede, come ha fatto il giornalista, come ha fatto Marco Travaglio, gli ha chiesto quali erano i suoi trascorsi societari in Sicilia, invece di rispondere, è la cosa più normale che si può chiedere: con chi aveva fatto delle società in Sicilia, perché invece di rispondere si è ammantato della carica che riveste e ha minacciato querele contro lo stesso Travaglio, che poi, querelato, è stato anche assolto da… dalla sua… da… per… per le sue domande, perche erano delle semplici domande, erano quelle stesse domande che il… che su… su la Repubblica il… quel giornalista… come si chiamava… D'Avanzo poneva a Berlusconi dieci domande alle quali non ha avuto mai… mai una risposta, non faceva altro che porgli quelle domande. E perché Schifani non ha risposto? Avrebbe potuto rispondere ma non lo ha fatto. E allora magari sarebbe stato… avrebbe acquistato la dignità di occupare quel posto. Allora io quando, sette anni, fino al 2007, arrivai in via D'Amelio, e vidi che c'era Schifani che stava deponendo una corona davanti all'albero di olivo che è stato piantato nella buca che era stata scavata dal… dall'esplosione che ha ucciso mio fratello, io ebbi l'istinto di andare lì e di andargli a dire: "Le sue corone le vada a portare davanti alla tomba di…", volevo dirgli… volevo dirgli… volevo dirgli: "Questo è il nostro eroe, questi sono i nostri eroi, questi eroi li lasci onorare a noi come noi sappiamo onorarli.". Io quell'anno ebbi quell'impulso ma non lo feci, non lo feci perché in quel momento, mentre io proprio stavo andando, ero da solo, davanti non c'erano questi ragazzi delle agende rosse, c'ero soltanto io, e mentre stavo andando e l'avrei fatto, mi ci sarei parato davanti e glie l'avrei detto, però arrivò mia… mia cognata, Agnese. Mia cognata Agnese ha scelto un'altra… un'altra linea di condotta: lei, diciamo, partecipa alle cerimonie istituzionali e io rispetto le decisioni degli altri, quello che fa, io reagisco in maniera diversa, però, diciamo, fu quello che mi frenò.”

Salvatore Borsellino (1942) attivista italiano

da Salvatore Borsellino a Pescara - 30 settembre 2011 http://www.youtube.com/watch?v=aPhlwAEpB1E, YouTube; filmato caricato il 1° ottobre 2011

Mark Harmon photo

“[Dal discorso alla cerimonia di assegnazione della stella sulla Walk of Fame di Hollywood]
Sono fiero di essere un attore che lavora, è qualcosa che ho tentato di fare per lungo tempo, quando ho iniziato, qui, molti anni fa. Il fatto che sia ancora in giro, significa probabilmente che qualcosa di buono l'ho combinata.”

Mark Harmon (1951) attore statunitense

Origine: Citato in, L'agente Gibbs di NCIS riceve la stella sulla Walk of Fame http://video.ilsole24ore.com/TMNews/2012/20121002_video_15265870/00006491-lagente-gibbs-di-ncis-riceve-la-stella-sulla-walk-of-fame.php, ilsole24ore.com, 2 ottobre 2012.

Silvio Berlusconi photo

“Posso darvi know how, produzione, capitali, esperienza. Ma soprattutto decine di milioni di telespettatori uniti nel conoscere e nel consumare.”

Silvio Berlusconi (1936) politico e imprenditore italiano

1987
Origine: Dalla cerimonia del Matthiae-Mahlzeiten, Amburgo; citato in Laura Delli Colli, La Germania a Berlusconi http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1987/02/22/la-germania-berlusconi.html, la Repubblica, 22 febbraio 1987.

Silvio Berlusconi photo

“[Parlando della sua rinuncia ad andare alla cerimonia di insediamento del neo presidente statunitense Barack Obama] Io sono un protagonista, non una comparsa.”

Silvio Berlusconi (1936) politico e imprenditore italiano

2009
Origine: Citato in Berlusconi: «Insediamento di Obama? Non andrò. Non sono una comparsa» http://www.corriere.it/politica/09_gennaio_13/berlusconi_obama_be853f44-e195-11dd-ac77-00144f02aabc.shtml, Corriere.it, 14 gennaio 2009.

Indro Montanelli photo
Harlow Shapley photo
Guido Ceronetti photo
Mario Vargas Llosa photo
Carmelo Bene photo
Filippo Facci photo

“Io detesto gli inglesi, ogni trend newyorchese, chi s'interessa di attrici e cerimonie a Cannes, non ho mai sentito nominare un sacco di gente che perciò penso che non conti un accidente, giuro.”

Filippo Facci (1967) giornalista italiano

da Filippo Facci si racconta a Simona Siri http://blog.graziamagazine.it/blog/2007/01/03/filippo-facci-si-racconta-a-simona-siri/, 3 gennaio 2007

Diego Abatantuono photo
Magdi Allam photo
Maurizio Costanzo photo
Costanzo Preve photo
Filippo II di Spagna photo
Dalai Lama photo
Ed McBain photo
Gianfranco Miglio photo

“Dai tempi di Machiavelli – anzi, da quelli di Tucidide – è sempre toccato a coloro che scrutano per mestiere la natura della politica – anche ai più umili artigiani di questa professione – il duro privilegio di chiamare le cose con il loro nome e di aiutare gli uomini a non confondere la realtà effettuale con i propri sogni.”

Gianfranco Miglio (1918–2001) giurista, politologo e politico italiano

Origine: Da Le trasformazioni dell'attuale regime politico, discorso letto l'8 dicembre 1964 durante la cerimonia inaugurale dell'anno accademico, in Annuario dell'Università Cattolica, anno accademico 1964-1965, Milano, Vita e Pensiero, 1965, p. 84.

Sof'ja Tolstaja photo

“Tale fede religiosa ha un carattere segnatamente pragmatista, poiché le manifestazioni di essa nei riti e nelle cerimonie rivelano una preoccupazione per assicurare alla vita umana una base solida di continuità. Il Norito, collezione di preghiere per le diverse festività, è orientato nel suo insieme a rivolgersi alle divinità per assicurarsi una vita migliore. Le parole usate nelle preghiere sono parole umane, ma possono anche essere chiamate "parole divine", nel senso che le divinità stesse le hanno trasmesse indirettamente, attraverso uomini specialmente dotati di spirito divino; e dunque in tal modo si stabilisce un dialogo tra le divinità e gli uomini, grazie al quale si ottiene il grande beneficio di una vita felice.
Ma la vita felice non era, per i giapponesi antichi come poi, e ancora, per lo shintoismo, una vita di oltre la tomba, bensì una vita presente, attualmente esistente. La felicità consiste nella sufficienza dei mezzi necessari per la vita, garantita, soprattutto nei tempi antichi, da abbondanti raccolti agricoli; ma, e ciò è alquanto sorprendente, anche dalla purezza del cuore. In ambedue gli aspetti, l'uno materiale e l'altro spirituale, si insiste molto nelle preghiere contenute nel Norito. Non si parla di peccati contro la divinità, tuttavia si accentua la purezza dei costumi come mezzo per placare gli dèi e ottenere i loro favori.”

da Shintoismo, cap. III.1c, p. 50

Edith Wharton photo
Virginia Woolf photo
A. C. H. Smith photo

“Il Ciambellano fece una profonda quanto ironica riverenza all'onnisciente Imperatore. Protendendo il braccio offrì Kira al trono cominciando nel contempo un lungo e minuzioso sproloquio su come fosse riuscito a scovarla e a catturarla grazie alla sua abilità e scaltrezza. Avrebbe voluto continuare aggiungendo un'agghiacciante descrizione del destino degli Skeksis se lui non fosse riuscito nell'impresa, quando fu interrotto dal Maestro delle Cerimonie.
– Kelffinks Krakweekah! – strillò, indicando Kira, e si passò un artiglio di traverso alla gola per indicare quello che si proponeva di farle. Il Maestro delle Cerimonie aveva già fatto un passo avanti per afferrare la vittima destinata al sacrificio, quando il Generale dei Garthim lo fermò alzando lo scettro.
Il Maestro delle Cerimonie rimase dov'era, ma sfoderò egualmente il lungo e acuminato coltello sacrificale, che tenne pronto mentre fissava il Generale dei Garthim. Gesto e occhiata erano inequivocabili.
Intanto, il Ciambellano non era rimasto solo a guardare, e aveva cominciato a protestare: il Ghelfling era suo prigioniero e spettava a lui decidere cosa farne.
Il Generale dei Garthim chiamò a sé con un cenno lo Scienziato, e gli mormorò qualcosa a bassa voce. Lo Scienziato annuì più volte. Poi il Generale dei Garthim si rivolse all'assemblea e dichiarò: – Kelffinks na Rakkash!
Non tutti gli Skeksis approvarono la decisione. Qualcuno dubitava dell'abilità dello Scienziato. L'Artista, per esempio, aveva già pensato a come poteva servirsi della testa di Kira. Il Buongustaio pregustava già il sapore del resto del corpo, e tutti sapevano perfettamente quali erano le vere intenzioni del Generale dei Garthim. Forse, il vecchio Imperatore era morto per mancanza di vliya Ghelfling. Adesso, se lo Scienziato avesse trovato il modo di allevare i Ghelfling in cattività, con una produzione regolare di vliya, la salute del nuovo Imperatore non avrebbe più avuto nulla da temere, e lui sarebbe rimasto per sempre saldamente sul trono. Ma, come stava blaterando in quel momento il Maestro delle Cerimonie, lo Scienziato era capace solo di ottenere qualche risultato con i Podling, e basta. Inoltre, tutti lo consideravano un pazzo che si era automutilato. Non sarebbe stato meglio per tutti, chiese il Maestro delle Cerimonie, festeggiare la loro raggiunta salvezza col coltello sacrificale che lui impugnava?
Al Generale dei Garthim non piaceva come si stavano mettendo le cose. Lui stesso non nutriva un'eccessiva stima nei confronti dello Scienziato, però riteneva che gli altri lo stimassero. Quale di loro si sarebbe tagliato una mano o una gamba per puro amore della scienza?”

Dark Crystal

Walt Whitman photo

“A paragone con la famosa epica greca, e altre minori dopo di quella, i supporti spinali della Bibbia sono semplici e magri. Tutta la sua storia, le biografie, le narrazioni, ecc., sono come perle su un filo, a indicare l'eterno bandolo della volontà e del potere Deifico. Tuttavia, con solo quella profondissima fede come impulso, e quella volontà Deifica come visibile, o invisibile, tema, essa spesso trascende i capolavori dell'Ellade, e invero ogni capolavoro. Le metafore audaci oltre il credibile, l'anima libera da ogni legge, stravagante agli occhi nostri, il fuoco dell'amore e dell'amicizia, il bacio fervido – povera di argomentazione e logica, ma insuperata in proverbi, nell'estasi religiosa, nei suggerimenti della mortalità comune e della morte, i grandi livellatori dell'uomo – lo spirito ogni cosa, le cerimonie e le forme delle chiese nulla – la fede illimitata, e la sua immensa sensuosità immensamente spirituale – una incredibile, onni-abbracciante non-mondanità e illetterata rozzezza che sa di rugiada (agli antipodi dall'assorbimento commerciale del secolo diciannovesimo e le sue morbose raffinatezze) – niente dubbi che spaccano il capello, non bronci malsani e sospiri, non «Amleto», non «Adonais», non «Thanatopsis», non «In Memoriam.»”

Walt Whitman (1819–1892) poeta, scrittore e giornalista statunitense

Origine: Whitman si riferisce ai lavori di William Shakespeare, Percy Bysshe Shelley, William Cullen Bryant e Alfred Tennyson.
Origine: Da La Bibbia come poesia; in Giorni rappresentativi e altre prose, pp. 529-530.

A. C. H. Smith photo
Filippo Facci photo

“Vedere la radicale Emma Bonino festeggiare l'anniversario del Concordato a Palazzo Borromeo – dopo che aveva combattuto il Concordato per tutta la vita, da anticlericale militante – mi ha ricordato quando da bambino mi davano il Fernet Branca per aiutarmi a vomitare. A voi non farà schifo, a me sì: perché le incoerenze più orrende non sono quelle dei voltagabbana professionisti, gente che del galleggiamento ha fatto un'arte molto italiana: sono quelle degli idealisti, dei promotori dei diritti civili, per esempio di una radicale che fino a due anni fa festeggiava la Breccia di Porta Pia coi compagni anticlericali – la Bonino c'era, ogni 20 settembre – e martedì scorso eccola presenziare solennemente all'anniversario della firma dei Patti Lateranensi all'ambasciata italiana presso la Santa Sede: c'erano le più alte cariche ecclesiastiche e naturalmente il segretario di Stato Vaticano. Domanda: era una scelta obbligata e responsabile, da ministro degli Esteri? Ma nemmeno per idea: e in ogni caso avrebbe potuto mandare uno dei suoi tanti viceministri o capi di gabinetto. Allora siamo troppo severi? No, perché forse non è chiaro che non stiamo parlando di una cerimonia qualsiasi, di una scartoffia burocratica, o di una fisiologica apertura tipo quelle che lo sciamano Pannella sta riservando a un papa sensibile verso il problema dei carcerati: parliamo dei Patti Lateranensi e cioè del Concordato, forse il nemico numero uno dei Radicali dalla fondazione a oggi, quel Concordato contro il quale i Radicali promossero un referendum abrogativo poi bocciato dalla Corte Costituzionale.”

Filippo Facci (1967) giornalista italiano

Origine: Da Emma Bonino, o in morte dei Radicali http://www.ilpost.it/filippofacci/2014/02/21/emma-bonino-o-morte-dei-radicali/, Il Post.it, 21 febbraio 2014.

Richard Wright (scrittore) photo
Matt Birk photo
Elsa Morante photo
Giancarlo Magalli photo
Felice Orsini photo
Enrico De Nicola photo
Mario Andrea Rigoni photo

“Il sesso non avrebbe niente di attraente se non fosse, insieme, cerimonia e rapina.”

Mario Andrea Rigoni (1948) saggista e scrittore italiano

Variazioni sull'impossibile

Gianna Nannini photo
Sergio Zavoli photo
Jakob Böhme photo