Frasi su color
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“Ora il mondo è così brutto, perché è un grande e grosso mondo bianco e siamo prosciugati dai nostri stessi colori.”

Marilyn Manson (1969) cantautore, attore e pittore statunitense

da Great Big White World
Mechanical Animals, Voce narrante dell'alieno alpha

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“1. Abolizione della proprietà privata della terra, delle materie prime e degli strumenti di lavoro, perché nessuno abbia il mezzo di vivere sfruttando il lavoro altrui, e tutti, avendo garantiti i mezzi per produrre e vivere, siano veramente indipendenti e possano associarsi agli altri liberamente; per l'interesse comune e conformemente alle proprie simpatie.
2. Abolizione dei Governo e di ogni potere che faccia la legge e la imponga agli altri: quindi abolizione di monarchie, repubbliche, parlamenti, eserciti, polizie, magistratura, ed ogni qualsiasi istituzione dotata di mezzi coercitivi.
3. Organizzazione della vita sociale per opera di libere associazioni e federazioni di produttori e consumatori, fatte e modificate secondo la volontà dei componenti, guidati dalla scienza e dall'esperienza e liberi da ogni imposizione che non derivi dalle necessità naturali, a cui ognuno, vinto dal sentimento stesso della necessità ineluttabile, volontariamente si sottomette.
4. Garantiti i mezzi di vita, di sviluppo, di benessere ai fanciulli ed a tutti coloro che sono impotenti a provvedere a loro stessi.
5. Guerra alle religioni ed a tutte le menzogne, anche se si nascondono sotto il manto della scienza. Istruzione scientifica per tutti e fino ai suoi gradi più elevati.
6. Guerra alle rivalità ed ai pregiudizi patriottici. Abolizione delle frontiere: fratellanza fra tutti i popoli.
7. Ricostruzione della famiglia in quel modo che risulterà dalla pratica dell'amore, libero da ogni vincolo legale, da ogni oppressione economica o fisica, da ogni pregiudizio religioso.”

Errico Malatesta (1853–1932) anarchico e scrittore italiano

L'Anarchia

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“La separazione dell'anima dal corpo è la morte. Coloro che separano il sesso dallo spirito prefigurano la morte.”

Fulton J. Sheen (1895–1979) arcivescovo cattolico statunitense

Origine: Tre per sposarsi, p. 15

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“Coloro che sognano di giorno sanno molte cose che sfuggono a chi sogna soltanto di notte.”

Edgar Allan Poe (1809–1849) scrittore statunitense

da Eleonora
Variante: Quelli che sognano ad occhi aperti sono a conoscenza di molte cose che sfuggono a chi sogna addormentato.

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“Mille violini suonati dal vento, | tutti i colori dell'arcobaleno | vanno a fermare una pioggia d'argento, | ma piove, piove | sul nostro amor!”

Domenico Modugno (1928–1994) cantautore, chitarrista e attore italiano

da Piove, 1959
Origine: Testo di Domenico Modugno e Dino Verde.

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“E coloro che sono stati visti danzare erano ritenuti pazzi da coloro che non potevano ascoltare la musica.”

Friedrich Nietzsche (1844–1900) filosofo, poeta, saggista, compositore e filologo tedesco

And those who were seen dancing were thought to be insane by those who could not hear the music.
[Citazione errata] La frase viene spesso attribuita a Nietzsche sia in lingua italiana che in lingua inglese, tuttavia non vi è alcuna evidenza che la citazione appartenga realmente al filosofo tedesco. La prima attribuzione nota a Nietzsche risale infatti solo al 2003, più di cento anni dopo la sua morte. Probabilmente scaturisce da uno scritto del religioso Thomas Manton, edito nel 1873. Una delle prime menzioni di questa citazione risale al 1927, quando venne riportata in una versione molto simile dal giornale londinese The Times ed etichettata come "vecchio proverbio" (old proverb).
Attribuite
Origine: Citato in Giovanni Floris, Quella notte sono io, Rizzoli, p. 20 https://books.google.it/books?id=HCtwDQAAQBAJ&pg=PT20. ISBN 8858686748
Origine: Those Who Dance Are Considered Insane by Those Who Can't Hear the Music http://quoteinvestigator.com/2012/06/05/dance-insane/, QuoteInvestigator.com, 5 giugno 2012.

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“Tra uccidere animali e creare camere a gas di stampo hitleriano o campi di concentramento di stile staliniano, il passo è assai breve… non ci sarà giustizia fino a che un uomo brandirà un coltello o un'arma per distruggere coloro che sono più deboli di lui.”

Isaac Bashevis Singer (1902–1991) scrittore polacco

Origine: Dalla prefazione a Dudley Giehl, Vegetarianism; citato in Michela Vittoria Brambilla, Manifesto animalista, Mondadori, Milano, 2012, p. 33 http://books.google.it/books?id=Q7unqe9B3JkC&pg=PT16. ISBN 978-88-04-62679-4

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“Il filosofo non tiene affatto conto di tutto ciò che vale poco o niente e guida il suo volo dappertutto, come dice Pindaro: «Sondando gli abissi della terra, e misurandone le superfici, seguendo il cammino degli astri nelle profondità del cieli e, di ciascuna realtà, scrutando la natura nel suo dettaglio e nel suo insieme senza mai lasciarsi irretire da ciò che è immediatamente vicino»
«Che vuoi dire con questo, Socrate?»
«Voglio dir questo. Un giorno Talete osservava gli astri, Teodoro, e con lo sguardo rivolto al cielo finì per cadere in un pozzo; una sua giovane serva della Tracia, intelligente e graziosa, lo prese in giro dicendogli che con tutta la sua scienza su quel che accade nei cieli, non sapeva neppure vedere quel che aveva davanti ai piedi. La morale di questa storia può valere per tutti coloro che passano la vita a filosofare, ed effettivamente un uomo simile non conosce né vicini né lontani, non sa cosa fanno gli altri uomini o altri esseri viventi. Ma che cosa sia un uomo, in che cosa per sua natura deve distinguersi dagli altri esseri nella attività o nella passività che gli è propria, ecco, di questo il filosofo si occupa a questa ricerca consacra le sue pene. Immagino che tu mi segua, Teodoro, o mi sbaglio?»
«Ti seguo e quel che dici è la verità»
«È questo dunque, mio buon amico, nei rapporti privati il nostro filosofo; ed è così anche nella vita pubblica, come ti dicevo all'inizio. Quando nei tribunali o altrove bisogna che, contro la sua volontà, tratti di cose che sono davanti a lui, sotto i suoi occhi, finisce non soltanto per far ridere la donne di Tracia, ma cade effettivamente nei pozzi, non esce dalle difficoltà della vita per mancanza di esperienza e la sua terribile goffaggine gli fa fare la figura dello stupido. Infatti, se è costretto a subire le cattiverie della gente, non sa lanciare a nessuno degli insulti perché non sa nulla dei mali di ciascuno: non se ne è mai occupato. Messo così in difficoltà, appare ridicolo. Di fronte agli elogi, all'arroganza di cui altri si gloriano, non fa affatto finta di ridere, ma ride davvero, e in modo così aperto da essere scambiato per uno stupido.»”

Teeteto

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“Gli inferiori si ribellano per ottenere l'uguaglianza e coloro che hanno ottenuto l'uguaglianza si ribellano per ottenere dei privilegi.”

Aristotele (-384–-321 a.C.) filosofo e scienziato greco antico

Origine: Da Politica e Costituzione di Atene.

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“[…] verso un campo di preghiere laggiù | dove arriverai anche tu | camminando le vie dei colori.”

Claudio Baglioni (1951) cantautore italiano

da Le vie dei colori
Io sono qui

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“Quello che ora sento ferma il cuore, quello che ora sento annulla le parole.”

Emma Marrone (1984) cantautrice italiana

da Colori, n. 11
A me piace così

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“Dio non toglie vita. Dà la sua vita anche a coloro che gliela tolgono.”

Ermes Ronchi (1947) presbitero e teologo italiano

Origine: Da Le ragioni della speranza, Rai Uno, 15 gennaio 2011 http://it.gloria.tv/?media=123683.

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“Noi vediamo il nostro io migliore negli occhi di coloro che ci amano. E c'è una bellezza che solo la brevità procura.”

Cassandra Clare (1973) scrittrice statunitense

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“Dove c'è amore per la musica, spesso c'è solo bontà e non c'è cattiveria. La musica unisce. La musica è quella magia che colora tutto ciò che riesce ad avvolgere con i suoi tentacoli di note e che riesce a farti amare di più la vita anche nei brutti momenti nei quali vorresti morire. La musica ti salva la vita.”

Carlo Zannetti (1960) chitarrista, cantautore e scrittore italiano

Variante: Dove c'é amore per la musica, spesso c'é solo bontà e non c'é cattiveria. La musica unisce. La musica é quella magia che colora tutto ciò che riesce ad avvolgere con i suoi tentacoli di note e che riesce a farti amare di più la vita anche nei brutti momenti nei quali vorresti morire. La musica ti salva la vita.
Origine: Da Chuck Berry, un uomo inquieto liberato dal Rock and Roll http://www.ilpopoloveneto.it/notizie/musica/2017/05/13/40077-chuck-berry-un-uomo-inquieto-liberato-dal-rock-and-roll, Il Popolo Veneto.it, 13 maggio 2017.

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Questa traduzione è in attesa di revisione. È corretto?
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“Come 'l ramarro sotto la gran fersa | dei dì canicular, cangiando sepe, | folgore par se la via attraversa, | sì pareva, venendo verso l'epe | de li altri due, un serpentello acceso, | livido e nero come gran di pepe; | e quella parte onde prima è preso | nostro alimento, a l'un di lor trafisse; | poi cadde giuso innanzi lui disteso. | Lo trafitto 'l mirò, ma nulla disse; | anzi, co' piè fermati, sbadigliava | pur come sonno o febbre l'assalisse. | Elli 'l serpente e quei lui riguardava; | l'un per la piaga e l'altro per la bocca | fummavan forte, e 'l fummo si scontrava. | Taccia Lucano omai là dov'e' tocca | del misero Sabello e di Nasidio, | e attenda a udir quel ch'or si scocca. | Taccia di Cadmo e d'Aretusa Ovidio, | ché se quello in serpente e quella in fonte | converte poetando, io non lo 'nvidio; | ché due nature mai a fronte a fronte | non trasmutò sì ch'amendue le forme | a cambiar lor matera fosser pronte. | Insieme si rispuosero a tai norme, | che 'l serpente la coda in forca fesse, | e 'l feruto ristrinse insieme l'orme. | Le gambe con le cosce seco stesse | s'appiccar sì, che 'n poco la giuntura | non facea segno alcun che si paresse. | Togliea la coda fessa la figura | che si perdeva là, e la sua pelle | si facea molle, e quella di là dura. | Io vidi intrar le braccia per l'ascelle, | e i due piè de la fiera, ch'eran corti, | tanto allungar quanto accorciavan quelle. | Poscia li piè di rietro, insieme attorti, | diventaron lo membro che l'uom cela, | e 'l misero del suo n'avea due porti. | Mentre che 'l fummo l'uno e l'altro vela | di color novo, e genera 'l pel suso | per l'una parte e da l'altra il dipela, | l'un si levò e l'altro cadde giuso, | non torcendo però le lucerne empie, | sotto le quai ciascun cambiava muso. | Quel ch'era dritto, il trasse ver' le tempie, | e di troppa matera ch'in là venne | uscir li orecchi de le gote scempie; | ciò che non corse in dietro e si ritenne | di quel soverchio, fé naso a la faccia | e le labbra ingrossò quanto convenne. | Quel che giacëa, il muso innanzi caccia, | e li orecchi ritira per la testa | come face le corna la lumaccia; | e la lingua, ch'avëa unita e presta | prima a parlar, si fende, e la forcuta | ne l'altro si richiude; e 'l fummo resta.”

Dante Alighieri (1265–1321) poeta italiano autore della Divina Commedia

XXV, 79-135

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“Ci furono sempre malati fra coloro che sognano e cercano Dio; e tutti odiano ferocemente chi aspira alla conoscenza e la più giovane tra le virtù, che ha nome sincerità.”

Friedrich Nietzsche (1844–1900) filosofo, poeta, saggista, compositore e filologo tedesco

I, Di coloro che abitano un mondo dietro il mondo, 1963

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“Cercando l'impossibile, l'uomo ha sempre realizzato e conosciuto il possibile, e coloro che si sono saggiamente limitati a ciò che sembrava possibile non sono mai avanzati di un sol passo.”

Michail Bakunin (1814–1876) rivoluzionario, filosofo e anarchico russo

Origine: Da Considerazioni filosofiche sul fantasma divino, il mondo reale e l'uomo, traduzione di Edy Zarro, La Baronata, Lugano 2000.

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“Data l'esistenza della fotografia e della cinematografia, la riproduzione pittorica del vero non interessa né può interessare più nessuno.”

Giacomo Balla (1871–1958) pittore, scultore e scenografo italiano

da Manifesto del colore, 1918
Origine: Citato in Umbro Apollonio, Futurismo, Mazzotta, Milano, 1970, p. 276.

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“Io sento fra le dita | ancor color di rosa | un lungo filo bianco, | cui relegata sta, | in alto, molto in alto, | la mia felicità.”

Michele Marzulli (1908–1991) poeta, pittore e scrittore italiano

da Aquilone, vv. 12-17, p. 48
C'è sempre un po' di buio

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“Con i colori si può cancellare | il più avvilente e desolante squallore.”

Adriano Celentano (1938) cantautore, ballerino e showman italiano

da L'arcobaleno, n.° 3

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“Resta solo un discorso della via:
che "è". Su questa via ci segni indicatori
assai numerosi: che l'essere è ingenerato e imperituro,
infatti è un intero nel suo insieme, immobile e senza fine.
Né una volta era, né sarà, perché è ora insieme tutto quanto,
uno, continuo. Quale origine, infatti, cercherai di esso?
Come e da dove sarebbe cresciuto? Dal non-essere non ti concedo
né di dirlo né di pensarlo, perché non è possibile né dire né pensare
che non è. Quale necessità lo avrebbe mai costretto
a nascere, dopo o prima, se derivasse dal nulla?
Perciò è necessario che sia per intero, o che non sia per nulla.
E neppure dall'essere concederà la forza di una certezza
che nasca qualcosa che sia accanto ad esso. Per questa ragione né il nascere
né il perire concesse a lui la Giustizia, sciogliendolo dalle catene,
ma saldamente lo tiene. La decisione intorno a tali cose sta in questo:
"è" o "non è". Si è quindi deciso, come è necessario,
che una via si deve lasciare, in quanto è impensabile e inesprimibile, perché non del vero
è la via, e invece che l'altra è, ed è vera.
E come l'essere potrebbe esistere nel futuro? E come potrebbe essere nato?
Infatti, se nacque, non è; e neppure esso è, se mai dovrà essere in futuro.
Così la nascita si spegne e la morte rimane ignorata.
E neppure è divisibile, perché tutto intero è uguale;
né c'è da qualche parte un di più che possa impedirgli di essere unito,
né c'è un di meno, ma tutto intero è pieno di essere.
Perciò è tutto intero continuo: l'essere, infatti, si stringe con l'essere.
Ma immobile, nei limiti dei grandi legami
è senza un principio e senza una fine, poiché nascita e morte
sono state cacciate lontane e le respinse una vera certezza.
E rimanendo identico e nell'identico, in sé medesimo giace,
e in questo modo rimane là saldo. Infatti, Necessità inflessibile
lo tiene nei legami del limite, che lo rinserra tutt'intorno,
poiché è stabilito che l'essere non sia senza un compimento:
infatti non manca di nulla; se, invece, lo fosse, mancherebbe di tutto.
Lo stesso è il pensare e ciò a causa del quale è il pensiero,
perché senza l'essere nel quale è espresso,
non troverai il pensare. Infatti, nient'altro o è o sarà
all'infuori dell'essere, poiché la Sorte lo ha vincolato
ad essere un intero ed immobile. Per esso saranno nomi tutte
quelle cose che hanno stabilito i mortali, convinti che fossero vere:
nascere e perire, essere e non-essere,
cambiare luogo e mutare luminoso colore.
Inoltre, poiché c'è un limite estremo, esso è compiuto
da ogni parte, simile a massa di ben rotonda sfera,
a partire dal centro uguale in ogni parte: infatti, né in qualche modo più grande
né in qualche modo più piccolo è necessario che sia, da una parte o da un'altra.
Né, infatti, c'è un non-essere che gli possa impedire di giungere
all'uguale, ne è possibile che l'essere sia dell'essere
più da una parte e meno dall'altra, perché è un tutto inviolabile.
Infatti, uguale da ogni parte, in modo uguale sta nei suoi confini.”

Parmenide (-501–-470 a.C.) filosofo greco antico
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“Giù come a planar tra mille girasoli | tra tutti quei colori | verso una piccola Abbazia | dove ogni giorno che vivrò |ti sposerò”

Jovanotti (1966) cantautore, rapper e disc jockey italiano

da Ti sposerò
Lorenzo 2002 – Il quinto mondo

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“Passa un treno che va via | Di un colore nostalgia | Flying angel in the sky.”

Zucchero (1955) composto chimico chiamato comunemente zucchero

da Spicinfrin boy