Frasi su divino

Una raccolta di frasi e citazioni sul tema divino, essere, dio, uomo.

Frasi su divino

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“Quando la vita in ogni sua forma viene considerata divina, tutti possono spiccare il volo.”

da "Dancing the Dream" http://www.dancing-the-dream.com/Dancing_the_Dream/Wings_without_me/wings_without_me.html,una raccolta di poesie e riflessioni scritte da Michael Jackson

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“Io credo ch'ei credette ch'io credesse…”

Dante Alighieri (1265–1321) poeta italiano autore della Divina Commedia

libro La Divina Commedia - Inferno

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“La similitudine in Dante, pur nella sua immediatezza e nel suo realismo, si carica sempre di accenti morali.”

Dante Alighieri (1265–1321) poeta italiano autore della Divina Commedia

dalle note curate da Emilio Alessandro Panaitescu a La Divina Commedia, Fabbri, Milano, 1982

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“Il tuo amore è sceso su di me come un dono divino, inatteso, improvviso, dopo tanta stanchezza e disperazione.”

Fëdor Dostoevskij (1821–1881) scrittore e filosofo russo

Origine: Da una lettera a Apollinarija Suslova; citato in Corriere della Sera, 22 agosto 2003.

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“[Ultime parole] Cercate di ricondurre il divino che è in noi al divino che è nell'universo.”

Plotino (203–270) filosofo greco antico

Origine: Citato in Porfirio, Vita di Plotino; citato in Erminia Ardissino, Tasso, Plotino, Ficino: in margine a un postillato, Ed. di Storia e Letteratura, 2003, p. 116 http://books.google.it/books?id=V5p97NcWQQIC&pg=PA116, ISBN 8884981174.

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“Quel sol che pria d'amor mi scaldò 'l petto,
di bella verità m'avea scoverto,
provando e riprovando, il dolce aspetto.”

Dante Alighieri (1265–1321) poeta italiano autore della Divina Commedia

libro La Divina Commedia - Paradiso

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“Il migliore, il vero infinito, la vera pace, sono ai piedi del divin tabernacolo.”

Charles de Foucauld (1858–1916) religioso cattolico francese, esploratore e studioso della cultura Tuareg

Lettere a Mme de Bondy

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“Desti a me quest'anima divina e poi la imprigionasti in un corpo debole e fragile, com'è triste viverci dentro.”

Michelangelo Buonarroti (1475–1564) scultore, pittore, architetto e poeta italiano del XV - XVI secolo

Origine: Dai Diari.

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“Quante persone, lungo questo viaggio, stivano la barca fino a rischiare di farla affondare di cose sciocche che pensano essenziali al piacere e al comfort, ma che in realtà sono soltanto inutile zavorra? Come riempiono la povera piccola imbarcazione fino all'albero di bei vestiti e grandi case, di domestici inutili e di una miriade di amici alla moda ai quali non importa un fico secco di loro, e dei quali a loro importa ancora meno, di costosi divertimenti che non divertono nessuno, di formalità e mode, di finzioni e ostentazioni, e di – oh, la più pesante, la più folle delle zavorre! – della paura di che cosa penserà il vicino, di lussi che possono soltanto nauseare, di piaceri che annoiano, di vuote mostre di sé che, come la corona ferrea del criminale di un tempo, fanno sanguinare e tramortiscono il capo dolorante che la porta! È zavorra uomini… tutta zavorra! Gettatela fuoribordo. Rende la barca così pesante che remare vi sfinisce. La rende così lenta e pericolosa da manovrare che l'ansia e la preoccupazione non vi concendono mai un attimo libero; e non avete mai un momento di riposo per sognare pigramente, mai un momento per osservare le nuvole che sfiorano le onde spinte dal vento, o i scintillanti raggi di sole che giocano con le increspature, o i grandi alberi sull'argine che si curvano per fissare la loro immagine riflessa, o il bosco tutto verde e oro, o i gigli bianchi e gialli, o i giunchi che ondeggiano oscuri o i falaschi, o le orchidee o gli azzurri non-ti-scordar-di-me. Liberatevi della zavorra, uomini! Lasciate che l'imbarcazione della vostra vita sia leggera, carica soltanto di quello di cui avete bisogno: una casa accogliente e qualche semplice piacere, un paio di amici degni di questo nome, qualcuno da amare e che vi ami, un gatto, un cane, e una o due pipe, cibo e indumenti a sufficienza e da bere in abbondanza, perché la sete è una compagna pericolosa. La barca sarà più facile da governare, e non sarà tanto soggetta a capovolgimenti, e se si capovolgerà non sarà così grave; la merce semplice e di buona qualità sopporta un bagno. Avrete tempo per pensare oltre che per lavorare. Tempo per scaldarvi al sole della vita… tempo per ascoltare le melodie eoliche che il vento divino trae dalle corde del cuore umano tutt'intorno a noi… tempo per… Scusate tanto. Divagavo.”

III; 1997, pp. 21-22
Tre uomini in barca

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“Nella sfera divina volere è potere; nella sfera umana volere è poco, bisogna potere.”

Henri Fréderic Amiel (1821–1881) filosofo, poeta e critico letterario svizzero

libro Diario intimo

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“Preso nella morsa di questa sfida [il nostro ambiente in pericolo], il genere umano diventa per la prima volta uno solo, che lo sappia già o no, saccheggiando la propria dimora terrena, condividendo il destino della propria rovina, essendo l'unico possibile salvatore di entrambi: la terra e se stesso. Una nuova solidarietà di tutto il genere umano sta sorgendo tra noi. Una colpa comune ci lega, un interesse comune ci unisce, un destino comune ci attende, una responsabilità comune ci chiama […]. Lasciatemi concludere con una valutazione simbolica di come la "condizione umana" sia venuta trasformandosi. Una volta era la religione a dirci che eravamo tutti peccatori a causa del peccato d'origine. Oggi è l'ecologia del nostro pianeta che ci accusa di essere tutti peccatori a causa dell'eccessivo sfruttamento dell'ingegno umano. Una volta era la religione a terrorizzarci con il Giudizio universale alla fine dei tempi. Oggi è il nostro torturato pianeta a predirci l'approssimarsi di quel giorno senza alcun intervento divino. L'ultima rivelazione, che non giungerà da alcun monte Sinai né da alcun monte delle beatitudini, né da alcun albero della bodhi di Buddha, è il grido silenzioso delle cose stesse, quelle che dobbiamo sforzarci di risolvere per arginare i nostri poteri sul mondo, altrimenti moriremo tutti su questa terra desolata che un tempo era il creato.”

Hans Jonas (1903–1993) filosofo tedesco

Origine: Da Il concetto di Dio dopo Auschwitz, pp. 48-49.

“Con la parola alla gente non si fa nulla. Sul piano divino ci vuole la grazia e sul piano umano ci vuole l'esempio.”

Lorenzo Milani (1923–1967) sacerdote, insegnante e scrittore italiano

da Esperienze Pastorali
Esperienze pastorali

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“Un buon modo per rappresentare efficacemente il nostro compito è immaginare che le creature viventi siano opera di un Artefice divino e tentare, applicando la progettazione inversa, di comprendere che cosa l'Artefice abbia voluto massimizzare. Qual era la funzione di utilità di Dio?
Il ghepardo indica in ogni dettaglio di essere stato superbamente progettato per qualche scopo, e dovrebbe essere abbastanza facile studiarlo applicando la progettazione inversa per comprendere la sua funzione di utilità. Il ghepardo sembra fatto apposta per uccidere la gazzella. I denti, gli artigli, gli occhi, il naso, la muscolatura degli arti, la colonna vertebrale e il cervello di questo predatore sono tutti come potremmo aspettarci se lo scopo di Dio nel progettarlo fosse stato quello di massimizzare le morti tra le gazzelle. Ma se applichiamo la progettazione inversa allo studio della gazzella troviamo evidenze ugualmente impressionanti dello scopo diametralmente opposto: la sopravvivenza delle gazzelle e la morte dei ghepardi per fame. È come se il ghepardo fosse stato progettato da una divinità e la gazzella da una divinità rivale. In alternativa, se vi è un solo Creatore che ha fatto la tigre e l'agnello, il ghepardo e la gazzella, qual è il Suo gioco? È un sadico che si diverte ad assistere a spettacoli cruenti? Cerca di scongiurare la sovrappopolazione tra i mammiferi africani? Oppure ha interesse a mantenere alta laudience dei documentari naturalistici di David Attenborough? Tutte queste supposizioni sono funzioni di utilità del tutto plausibili. All'atto pratico, ovviamente, sono del tutto false.”

Richard Dawkins (1941) etologo, biologo e divulgatore scientifico britannico

Il Fiume della Vita

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“Cercando l'impossibile, l'uomo ha sempre realizzato e conosciuto il possibile, e coloro che si sono saggiamente limitati a ciò che sembrava possibile non sono mai avanzati di un sol passo.”

Michail Bakunin (1814–1876) rivoluzionario, filosofo e anarchico russo

Origine: Da Considerazioni filosofiche sul fantasma divino, il mondo reale e l'uomo, traduzione di Edy Zarro, La Baronata, Lugano 2000.

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“Osservate un po' quel sultano, che provvede con tanto affetto ai suoi. Non è egli forse l'immagine più schietta del disinteresse? Non sacrifica egli forse incessantemente se stesso al bene dei suoi? Sì, proprio dei suoi! Prova un po' a fargli capire che non sei suo bensì tuo: in premio dell'esserti sottratto al suo egoismo, tu sarai gettato in carcere. Il sultano non conosce altra causa che la propria: egli è per sé il tutto nel tutto, è l'unico, e non consente ad alcuno di non essere dei "suoi". E da tutti questi esempi illustri non volete apprendere che il miglior partito è quello dell'egoista? Io per mio conto faccio tesoro di queste lezioni e piuttosto che servire disinteressatamente a quei grandi egoisti, voglio essere l'egoista io stesso. Dio e l'umanità non hanno riposto la loro causa che in se stessi. Epperciò voglio riporre anch'io in me stesso la mia causa, io, che, al pari di Dio, sono nulla per ogni altra cosa, e per me sono il mio tutto, l'unico. Se Dio e l'umanità son ricchi abbastanza per esser tutto a se stessi, io sento che a me manca ancor meno e che non potrò lagnarmi della mia vanità. Io non sono il nulla del vacuo, ma il nulla creatore, il nulla dal quale io stesso creo ogni cosa. Lungi dunque da me ogni causa, che non sia propriamente e interamente la mia! Voi pensate che la mia causa debba essere per lo meno la buona causa? Ma che buono, ma che cattivo! Io sono per me stesso la mia causa, ed io non sono né buono né cattivo. Tutto ciò per me non ha senso alcuno. Il divino è cosa di Dio, l'umano dell'"uomo."”

Max Stirner (1806–1856) filosofo tedesco

La mia causa non è divina né umana, non è la verità, non è la bontà, né la giustizia, né la libertà, ma unicamente ciò che è mio: e non è una causa universale, bensì unica, come unico sono io. Nessuna cosa mi sta a cuore più di me stesso.
L'unico e la sua proprietà, Citazioni dal testo

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“La sorte che tocca al corpo non ha alcuna importanza per un uomo dalla divina realizzazione.”

Paramahansa Yogananda (1893–1952) filosofo e mistico indiano

Il Maestro disse

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“Errare è umano, perdonare è divino.”

da An Essay on Criticism, 1711, II parte, riga 325
Variante: Errare è umano, perdonare divino.

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“Il divino del pian silenzio verde.”

Il bove, IX, v. 14
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“La somma totale di questo intero universo è Dio stesso. È Dio, dunque, materia? No, certamente no; poiché la materia è Dio percepito dai cinque sensi. Dio percepito attraverso l'organo interiore è mente; e visto attraverso lo Spirito, è Spirito. Lui non è materia, ma tutto ciò che esiste nella materia è Lui.”

Vivekananda (1863–1902) mistico indiano

citato in Swami Vivekananda - Il Divino http://www.ramakrishna-math.org/index.php?option=com_content&view=article&id=118:swami-vivekananda-il-divino&catid=34:swami-vivekananda&Itemid=73

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“Noi siamo più grandi dell'universo intero; un giorno avremmo noi stesse un'esistenza divina.”

Teresa di Lisieux (1873–1897) religiosa e mistica francese

a Celina, 5 marzo 1889
Lettere