Frasi su divino
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“La creazione, nella sua infinita varietà, costituisce un insieme armonioso, le cui parti sono legate fra loro e vivono le une in funzione delle altre. Dall'atomo all'angelo, dalla coesione delle molecole alla comunione dei santi, niente esiste da solo né per se stesso. Dio non ha creato che unendo. Il dramma dell'uomo è quello di separare. Egli si separa da Dio con l'irreligiosità, dai suoi fratelli con l'indifferenza, l'odio e la guerra, si separa infine dalla sua anima con la ricerca dei beni apparenti e caduchi. E quest'essere, separato da tutto, proietta sull'universo il riflesso della sua divisione interiore; egli separa tutto intorno a sé; porta le sue mani sacrileghe sulle più umili vestigia dell'unità divina; sbriciola tutto fin dentro le viscere della materia. L'uomo atomizzato e la bomba atomica rispondono l'uno all'altra. La metafisica della separazione è la metafisica stessa del peccato. Ma poiché l'uomo non può vivere senza un simulacro d'unità, queste sue parti, disgiunte ed uccise dal peccato, si ricongiungono, in quanto morte, non più come gli organi d'un medesimo corpo, ma come i granelli di sabbia dello stesso deserto. La separazione porta con sé la confusione, la rottura, l'uniformità. Non esistono più artigiani liberi ed originali, ma una «massa» di proletari; non ci sono più coppie che si amano di un amore unico, ma una bellezza standard ed una sessualità meccanicizzata. Non c'è possibilità di salvezza che nel ritorno all'unità nella diversità […].”

Gustave Thibon (1903–2001) filosofo e scrittore francese

Quel che Dio ha unito

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“Impariamo a rispettare gli altri popoli: ogni uomo è creato a immagine divina, anche se se lo dimentica continuamente.”

Amos Oz (1939–2018) scrittore e saggista israeliano

da Una storia di amore e di tenebra

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“Quando la Divina Madre ti colpisce più duramente, questo è il momento di aggrapparti più fortemente alle Sue sottane.”

Paramahansa Yogananda (1893–1952) filosofo e mistico indiano

in risposta ad un allievo che cominciava a perdere la fede a causa di alcune delusioni
Il Maestro disse

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“Salve, o Divino a cui largì natura | il cor di Dante e nel suo Duca il canto: | Questo fia il grido dell'età ventura, | Ma l'età che fu tua tel dice il canto.”

Alessandro Manzoni (1785–1873) scrittore italiano

Origine: In epigrafe a Poesie di Vincenzo Monti, tip. B. Virzì, Palermo, 1855.

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“La testardaggine delle vecchie istituzioni a perpetuarsi somiglia all'ostinazione di un profumo rancido che reclamasse la nostra capigliatura, alla pretesa del pesce marcio di essere mangiato, alla persecuzione di un vestito da fanciullo che volesse vestire l'uomo, alla tenerezza dei cadaveri che ritornassero ad abbracciare i vivi.
«Ingrati!», dice l'abito. «Vi ho protetto nei tempi cattivi. Perché ora non mi volete?» «Vengo dall'alto mare», dice il pesce. «Sono stato una rosa», dice il profumo. «Vi ho amato», dice il cadavere. «Vi ho civilizzati», dice il convento.
A ciò una sola risposta; un tempo. Sognare di prolungare all'infinito cose defunte e governare gli uomini per imbalsamazione, ristabilire i dogmi in cattivo stato, tornare a indorare le arche, rafforzare i chiostri, ribenedire le reliquie, mobilitare di nuovo le superstizioni, rialimentare i fanatismi, dare un nuovo manico agli aspersori e alle sciabole, ricostruire il monachesimo e il militarismo, credere alla salute della società moltiplicando i parassiti, imporre il passato al presente sembra strano. Eppure vi sono teorici anche per queste teorie. Questi teorici, gente di spirito del resto, procedono per semplicemente; applicano al passato un intonaco che chiamano ordine sociale, diritto divino, morale, famiglia, rispetto degli avi, autorità antica, tradizione santa, legittimità, religione; e vanno gridando:
«Vedere! Ecco! Prendete questo, brava gente!»
Tale logica era conosciuta agli antichi Gli aruspici la praticavano. Davano una mano di gesso a una giovenca nera, e dicevano:
«È bianca. Bos Cretatus».
Quanto a noi rispettiamo qualcosa e risparmiamo tutto il passato, purché accetti di essere morto. Se vuol essere vivo, l'attacchiamo e cerchiamo di ucciderlo.
Superstizioni, bigottismo, bacchettonismi, pregiudizi, queste larve, quantunque non siano che larve, si aggrappano alla vita; hanno denti e unghie nel loro fumo, bisogna spegnerle corpo a corpo, far loro guerra, e fargliela senza tregua, perché è una fatalità dell'uomo essere condannato all'eterno combattimento con i fantasmi.
È difficile prendere l'ombra per la gola e atterrarla.”

Les Misérables

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“L'uomo proietta la sua essenza fuori di sé… l'opposizione del divino e dell'uomo è un'opposizione illusoria… tutte le caratteristiche dell'essere divino sono caratteristiche dell'essere umano.”

Ludwig Feuerbach (1804–1872) filosofo tedesco

Origine: Citato in Roger Garaudy, Karl Marx (Clefs pour Karl Marx), traduzione di Marilena Feldbauer, Casa Editrice Sonzogno, Milano, 1974.

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“Non l'attributo di divinità, ma la divinità dell'attributo è il primo vero essere divino.”

Ludwig Feuerbach (1804–1872) filosofo tedesco

L'essenza del cristianesimo

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“Al di fuori della misericordia di Dio non c'è nessun'altra fonte di speranza per gli esseri umani.”

Papa Giovanni Paolo II (1920–2005) 264° vescovo di Roma e papa della Chiesa cattolica

dall'omelia per la dedicazione del Santuario della divina Misericordia, Kraków-Łagiewniki, 17 agosto 2002

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“Io sono più sicuro e certo di questa Divina Provvidenza, che non se esista la città di Torino.”

Giuseppe Benedetto Cottolengo (1786–1842) sacerdote italiano

Diario Cottolenghino

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“State certi che la Divina Provvidenza non manca.”

Giuseppe Benedetto Cottolengo (1786–1842) sacerdote italiano

Diario Cottolenghino

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“E nella eccelsa carriera, dappertutto, ed alla testa di tutti si mostra il Galileo; spirito che più che a decoro della sua patria e del suo secolo parve nato a lume ed a stupore dell'universo. Ch'egli pensò e previdde come Bacone, ma con alacrità inoltrossi pel sentiero che quegli aveva soltanto additato; dubitò come Cartesio, ma alle opinioni rivocate in dubbio non sostituì come quello vane chimere e sognate ipotesi; osservò e scoprì come Newton; ma la progressione dei tempi riservò al filosofo inglese il vanto di dare il suo nome al grande sistema per cui l'italiano aveva in gran parte approntato i materiali. Imperciocchè dopo avere in terra stabilite le leggi della caduta dei gravi, delle velocità, delle resistenze, delle percosse, e dopo aver per così dire valutati i corpi in numero, peso e misura, colla pupilla armata del telescopio da lui forse inventato e certamente perfezionato speculò arditamente nel cielo, ed ivi con invitta forza stabilì l'impero del sole ed il nostro mondo gli rese soggetto, vide valli e monti nella luna, vide di nuove stelle risplendere il firmamento, e Giove che prima per solitaria via moveva deserto fornì d'astri seguaci, ed il vaghissimo volto di Venere a seconda dei tempi e delle vicende fece che in vari aspetti ai cupid'occhi si mostrasse: felice! chè le opere ed i trovati mostrarono quanto in lui vi fosse di divino, le sole sventure quanto di mortale!”

Girolamo Venanzio (1791–1872)

Origine: Sulla eccellenza dei prosatori del secolo XVII, p. 341

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“L'equilibrio nel potere umano è una bilancia. L'equilibrio nel potere divino è un essere, una vita. Eterna!”

Luigi Giussani (1922–2005) sacerdote e teologo italiano

L'equilibrio è una unità

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“Il sipario si alza; ascolto attenta questi bei versi concisi e fermi che comprendo più facilmente della lingua parlata: è scultura greca e romana. Nei drammi di Alfieri, che chiamerei volentieri stoici, a forza di sobrietà nell'azione e di laconicità nel linguaggio, la commozione vi coglie, per così dire, senza che ve ne rendiate conto, s'impone a grandi tratti attraverso alcune figure che personificano con semplicità sentimenti eterni. Nell'Oreste, è prima di tutto Elettra che s'impossessa della nostra anima. Il suo lutto filiale, la sua angoscia incessante per un fratello che ritrova, ma che il trionfante assassino del loro padre cerca bramosamente e minaccia, sostengono l'azione fino al quarto Atto. Allora l'azione prorompe spaventosa e sublime; essa vi associa a tutti i combattimenti e a tutte le lacerazioni delle passioni umane: è come una mischia sconvolgente di istinti e dolori contrari […] Questo quarto atto dellOreste di Alfieri è una delle cose più belle che abbia visto a teatro: ascoltandolo pensavo alle puerili dispute di scuola, alle ingiustizie e agli accecamenti reciproci dei due campi che rinchiudono il sublime in uno stampo arbitrariamente prescritto. Il sublime piomba su noi come un uccello divino; si abbatte dall'alto, ci rapisce sulle sue ali che fremono e planano; noi ci abbandoniamo alla sua imperiosa ascesa, incuranti della forma e del colore delle sue penne: così fece la folla quella sera.”

Louise Colet
Oreste, Citazioni sull<nowiki>'</nowiki>Oreste

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“Ascoltare la parola divina non equivale a conoscere un oggetto, ma ad essere in rapporto con una sostanza che eccede la sua idea in me.”

Emmanuel Lévinas (1906–1995) filosofo francese

Totalità e infinito. Saggio sull'esteriorità

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“Io non amavo il Dio giusto che punisce i peccatori, anzi, lo odiavo; pur vivendo infatti una vita di monaco irreprensibile, davanti a Dio mi sentivo un peccatore con la coscienza sempre inquieta, e non riuscivo a confidare che la mia riparazione potesse placarlo. […] Fu così finché infine, riflettendo per giorni e notti, per misericordia di Dio rivolsi la mia attenzione al nesso [intimo] fra le parole «La giustizia di Dio viene in lui rivelata, secondo quanto sta scritto: il giusto vive per mezzo della fede», cominciai a intendere la giustizia divina come la giustizia in cui vive il giusto per dono di Dio, in grazia della fede, e cominciai a capire che questo significa che nel Vangelo si manifesta la giustizia di Dio, la giustizia passiva, per mezzo della quale Dio misericordioso ci rende giusti in virtù della fede […]. A questo punto mi sentii come rinato, come se fossi entrato in paradiso attraverso le porte aperte. Tutta la Scrittura mi si mostrava sotto un nuovo aspetto. Ripercorsi tutta la Sacra Scrittura, per quanto me lo consentì la memoria, e rimarcai anche in altre espressioni la corrispondenza, per esempio «l'opera divina», cioè l'opera che Dio attua in noi; «la forza divina» con la quale ci rende forti; «la saggezza divina» con cui ci rende saggi; «la potenza divina», «la salvezza divina», «l'onore divino.»”

Martín Lutero (1483–1546) teologo tedesco

Origine: Breviario, pp. 167-168

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“Esiste una particolare Provvidenza divina nei confronti dei matti, dei bambini, degli ubriachi e degli Stati Uniti d'America.”

Otto Von Bismarck (1815–1898) politico tedesco

Origine: Citato in Mauro della Porta Raffo, USA 1776/2016, libro II, p. 13.

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“Un artista, un pensatore, è veramente grande sulla terra, quando nei mondi spirituali ha potuto con pienezza contemplare il divino.”

Massimo Scaligero (1906–1980) filosofo e esoterista italiano

Origine: Reincarnazione e karma, p. 99

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“I nostri pretenziosi involucri culturali scoppiano a contatto col divino.”

Alessandro Pronzato (1932–2018) sacerdote cattolico italiano, giornalista, scrittore e professore

Prega per noi!

“Non c'è cumulo di nefandezze umane che possa uguagliare la sterminata compassione divina.”

Alessandro Pronzato (1932–2018) sacerdote cattolico italiano, giornalista, scrittore e professore

Prega per noi!

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“Meravigliosa forza è quella del divino professore: l'amore!”

Lope De Vega (1562–1635) poeta, drammaturgo

Atto III, Scena Prima
La ragazza sciocca

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