Frasi su importanza

Una raccolta di frasi e citazioni sul tema importanza, essere, vita, grande.

Frasi su importanza

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“Ognuno vale quanto le cose a cui da importanza.”

Marco Aurelio (121–180) imperatore romano

libro L'arte di conoscere se stessi. Pensieri

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“Così come si provocano o si esagerano i dolori dando loro importanza nello stesso modo questi scompaiono quando se ne distoglie l'attenzione.”

Sigmund Freud (1856–1939) neurologo e psicoanalista austriaco, fondatore della psicoanalisi

Aforismi e pensieri

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“In quel momento fu come se il tempo si fermasse, e l'Anima del Mondo sorgesse con tutta la sua forza davanti al ragazzo. Quando guardò gli occhi di lei, un paio di occhi neri, le labbra indecise fra un sorriso e il silenzio, egli comprese la parte più importante e più saggia del Linguaggio che parlava il mondo e che chiunque, sulla terra, era in grado di capire con il proprio cuore. E si chiamava Amore, una cosa più antica degli uomini e persino del deserto, che tuttavia risorgeva sempre con la stessa forza dovunque due sguardi si incrociassero come si incrociarono quei due davanti a un pozzo. Le labbra della giovane, infine, decisero di accennare un sorriso: era un segnale, il segnale che il ragazzo aveva atteso per tanto tempo nel corso della vita, che aveva ricercato nelle pecore e nei libri, nei cristalli e nel silenzio del deserto. Ed era là, il linguaggio puro del mondo, senza alcuna spiegazione, perché l'universo non aveva bisogno di spiegazioni per proseguire il proprio cammino nello spazio senza fine. Tutto ciò che il ragazzo capiva in quel momento era che si trovava di fronte alla donna della sua vita e anche lei, senza alcun bisogno di parole, doveva esserne consapevole. Ne era certa più di quanto lo fosse di ogni altra cosa al mondo, anche se i genitori, e i genitori dei genitori, le avevano sempre detto che, prima di sposarsi, bisognava frequentarsi, fidanzarsi, conoscersi, e avere del denaro. Ma, forse, chi lo affermava non aveva mai conosciuto il linguaggio universale: perché, una volta che vi si penetra, è facile capire come nel mondo esista sempre qualcuno che attende qualcun altro, che ci si trovi in un deserto o in una grande città. E quando questi due esseri si incontrano, e i loro sguardi si incrociano, tutto il passato e tutto il futuro non hanno più alcuna importanza. Esistono solo quel momento e quella straordinaria certezza che tutte le cose sotto il sole sono state scritte dalla stessa Mano: la Mano che risveglia l'Amore e che ha creato un'anima gemella per chiunque lavori, si riposi e cerchi i propri tesori sotto il sole. Perché, se tutto ciò non esistesse, non avrebbero più alcun senso i sogni dell'umanità.”

Paulo Coelho (1947) scrittore brasiliano

L'Alchimista

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“La razza umana esagera tutto: i propri eroi, i propri nemici, la propria importanza.”

Charles Bukowski (1920–1994) poeta e scrittore statunitense

24/8/92, 12:28 AM; 2000, p. 105
Il capitano è fuori a pranzo

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“È un onore accogliere un valoroso soldato. Che sia amico o nemico non ha alcuna importanza per me.”

Leiji Matsumoto (1938) fumettista e animatore giapponese

Harlock a Zoru
Capitan Harlock serie classica Space Pirat, Episodio 21, Goram!

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“Inoltre dobbiamo essere grati a Freud per averci fatto rilevare l'importanza dei sogni.”

Carl Gustav Jung (1875–1961) psichiatra, psicoanalista e antropologo svizzero

Origine: Importanza dell'inconscio in psicopatologia (1914), p. 146; 1985

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“La sorte che tocca al corpo non ha alcuna importanza per un uomo dalla divina realizzazione.”

Paramahansa Yogananda (1893–1952) filosofo e mistico indiano

Il Maestro disse

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“Qualunque cosa si dica di me non ha importanza. Quando canto, credo di essere sincero… il pubblico è come una donna – se sei indifferente, è la fine.”

Frank Sinatra (1915–1998) cantante, attore e conduttore televisivo statunitense

Origine: Citato in Deborah Holder, Frank Sinatra The voice.

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“Il fuoco è tutto… il resto non ha importanza.”

Napoleone Bonaparte (1769–1821) politico e militare francese, fondatore del Primo Impero francese

Origine: Citato in G. Rothenberg, Wagram, p. 53.

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“Perché non vi siano né l'oppressione del popolo né le inutili guerre, e perché nessuno s'indigni più contro coloro che sembrano essere i colpevoli di tutto ciò, occorrerebbe in realtà ben poco, e precisamente e unicamente che gli uomini capiscano come stanno veramente le cose, e le chiamino con il loro nome; e sappiano che un esercito è uno strumento d'omicidio e che il costruire e comandare un esercito – ovverosia ciò di cui si occupano con tanta disinvoltura i re, gli imperatori, i presidenti – è soltanto una preparazione all'omicidio.
Basterebbe che ogni re, imperatore, o presidente comprendesse che i suoi doveri di comandante in capo delle forze armate non sono affatto un incarico onorevole e importante, come gli fan credere i suoi adulatori, bensì un malvagio e vergognoso prepararsi all'omicidio; e che ogni privato cittadino comprendesse che il pagamento delle tasse, con le quali si arruolano e si armano i soldati, e a maggior ragione il prestar servizio militare, non sono affatto azioni senza importanza, bensì azioni malvagie e vergognose, e costituiscono non soltanto una connivenza ma una vera e propria complicità ad un omicidio – e subito si vanificherebbe da sé tutto quel potere degli imperatori, dei presidenti e dei re che tanto ci indigna, e per il quale adesso si continua ad assassinarli.
Per cui non occorre assassinare gli Alessandri, i Carnot, gli Umberti e gli altri, ma occorre spiegar loro che sono essi stessi degli assassini, e occorre soprattutto non permettere loro di assassinare altra gente, rifiutare di assassinare su loro comando.”

Lev Nikolajevič Tolstoj (1828–1910) scrittore, drammaturgo, filosofo, pedagogista, esegeta ed attivista sociale russo
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“[Su Mario Merola] Era tanto grande quanto umile. Con Mario Merola se ne va veramente un pezzo importante della storia di Napoli paragonabile per importanza a Massimo Troisi e a Totò.”

Gigi D'Alessio (1967) cantautore e produttore discografico italiano

Origine: Citato in «Era grande e umile», Gigi D’Alessio lo paragona a Totò http://ricerca.gelocal.it/ilcentro/archivio/ilcentro/2006/11/14/CT5PO_CT505.html, il Centro, 14 novembre 2006.

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“Il vero scrittore non ha niente da dire. Ciò che ha importanza è il modo in cui lo dice.”

Alain Robbe-Grillet (1922–2008) scrittore, regista e sceneggiatore francese

Priva di fonte

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“La trasmissione economica dell'energia senza fili è di importanza fondamentale per l'uomo. Gli permetterà infatti di dominare incontrastato sull'aria, sul mare e sui deserti. L'uomo sarà libero dalla necessità di estrarre minerali o petrolio, trasportare e bruciare combustibili, abolendo così molteplici cause di inquinamento. […] Il glorioso sole diventerà il nostro servo ubbidiente. Pace e armonia si diffonderanno sulla Terra.”

Nikola Tesla (1856–1943) fisico, inventore e ingegnere serbo naturalizzato statunitense

The economic transmission of power without wires is of all-surpassing importance to man. By its means he will gain complete mastery of the air, the sea and the desert. It will enable him to dispense with the necessity of mining, pumping, transporting and burning fuel, and so do away with innumerable causes of sinful waste. [...] It will make the living glorious sun his obedient, toiling slave. It will bring peace and harmony on earth.

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“Cosí durante tutto questo periodo vediamo il partito dell'ordine costretto dalla sua posizione equivoca a consumare e spezzettare la sua lotta col potere esecutivo in una serie di meschini conflitti di competenza, di risse, di cavilli, di contrasti di potere; costretto a fare delle piú stupide questioni di forma il contenuto della sua attività. Esso non osa impegnare la battaglia quando questa ha un'importanza di principio, quando il potere esecutivo si è veramente smascherato e la causa dell'assemblea nazionale sarebbe la causa di tutta la nazione. In tal modo quest'ultima darebbe alla nazione un ordine di marcia; ma quello che teme piú di tutto è che la nazione si muova. In simili occasioni, perciò, il partito dell'ordine respinge le proposte della Montagna e passa all'ordine del giorno. Spogliato cosí il conflitto delle sue grandi dimensioni, il potere esecutivo attende tranquillamente il momento in cui può riprenderlo per motivi insignificanti e meschini, che non offrono piú, per cosí dire, che un interesse strettamente parlamentare. Allora il furore contenuto del partito dell'ordine scoppia; allora questo partito strappa il sipario che nasconde il retroscena; allora denuncia il presidente e dichiara la repubblica in pericolo; ma allora il suo pat[h]os appare insipido e il motivo della lotta appare ormai soltanto un pretesto ipocrita o, in generale, non degno di un combattimento. La tempesta parlamentare si trasforma in una tempesta in un bicchier d'acqua; la lotta diventa intrigo; il conflitto diventa scandalo.”

Karl Marx (1818–1883) filosofo, economista, storico, sociologo e giornalista tedesco

2001, p. 140
Il 18 brumaio di Luigi Bonaparte

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“Due cose riempiono l'animo di ammirazione e venerazione sempre nuova e crescente, quanto più spesso e più a lungo la riflessione si occupa di esse: il cielo stellato sopra di me, e la legge morale in me. Queste due cose io non ho bisogno di cercarle e semplicemente supporle come se fossero avvolte nell'oscurità, o fossero nel trascendente, fuori del mio orizzonte; io le vedo davanti a me e le connetto immediatamente con la coscienza della mia esistenza. La prima comincia dal posto che io occupo nel mondo sensibile esterno, ed estende la connessione in cui mi trovo, a una grandezza interminabile, con mondi e mondi, e sistemi di sistemi; e poi ancora ai tempi illimitati del loro movimento periodico, del loro principio e della loro durata. La seconda comincia dal mio io invisibile, dalla mia personalità, e mi rappresenta in un mondo che ha la vera infinitezza, ma che solo l'intelletto può penetrare, e con cui (ma perciò anche in pari tempo con tutti quei mondi visibili) io mi riconosco in una connes­sione non, come là, semplicemente accidentale, ma universale e necessaria. Il primo spettacolo di una quantità innumerevole di mondi annulla affatto la mia importanza di natura animale che deve restituire nuovamente al pianeta (un semplice punto nell'universo) la materia della quale si formò, dopo essere stata provvista per breve tempo (e non si sa come) della forza vitale. Il secondo, invece, eleva infinitamente il mio valore, come [valore] di una intelligenza, mediante la mia personalità in cui la legge morale mi manifesta una vita indipendente dall'animalità e anche dall'intero mondo sensibile, almeno per quanto si può inferire dalla determinazione conforme a fini della mia esistenza mediante questa legge: la quale determinazione non è ristretta alle condizioni e ai limiti di questa vita, ma si estende all'infinito.”

dalla conclusione, ediz. 1966, pp. 201-202
Critica della ragion pratica

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“Konstantin Rokossovskij: Non posso entrare in dettagli, ma posso dirti questo: dopo varie settimane di duri combattimenti nella Bielorussia e nella Polonia orientale, avevamo raggiunto i sobborghi di Praga. Allora i tedeschi lanciarono 4 divisioni corazzate e fummo respinti.
Alexander Werth: Respinti di quanto?
Konstantin Rokossovskij: Non posso dirtelo esattamente. Diciamo di circa 100 chilometri.
Alexander Werth: Indietreggiate ancora?
Konstantin Rokossovskij: No, si ricomincia ad avanzare. Ma lentamente.
Alexander Werth: Ritieni che il 1° agosto avreste potuto prendere Varsavia in qualche giorno?
Konstantin Rokossovskij: Se i tedeschi non avessero lanciato nella battaglia quelle unità corazzate, avremmo preso Varsavia, ma non con un attacco frontale. In ogni modo avevamo soltanto 50 probabilità su 100. Non avevamo escluso un contrattacco tedesco a Praga. Tuttavia sappiamo che prima dell'arrivo delle divisioni corazzate, i tedeschi di Varsavia erano in preda al panico: facevano le valigie in fretta e furia.
Alexander Werth: In tali circostanze era giustificata l'inmsurrezione di Varsavia?
Konstantin Rokossovskij: No. È stato un terribile errore. Gli insorti hanno cominciato di loro iniziativa senza averci consultato.
Alexander Werth: Sì, ma c'era stata una notizia da radio Mosca che li incitava alla rivolta.
Konstantin Rokossovskij: Quella era una routine. La radio Swit li chiamava pure alla rivolta, senza dimenticare i servizi polacchi della BBC, almeno così è stato detto; non ho ascoltato quelle trasmissioni. Siamo seri: una insurrezione armata in un luogo come Varsavia sarebbe potuta riuscire soltanto se fosse stata accuratamente coordinata con l'azione dell'Armata Rossa. La questione della data aveva una importanza capitale. Gli insorti di Varsavia erano male armati, e la sollevazione avrebbe avuto senso solo se noi fossimo stati sul punto di entrare in Varsavia. Ma non c'era da parlarne in quella fase della battaglia. Riconosco però che certi corrispondenti sovietici si siano mostrati troppo ottimisti il 1° agosto. Venivamo respinti; nel migliore dei casi non avremmo potuto raggiungere Varsavia prima di metà agosto. Ora le circostanze ci sono state sfavorevoli. Sono cose che succedono in guerra: vedi Harkov nel marzo 1943 e Zitomir nell'Inverno scorso.
Alexander Werth: Pensate di poter ritornare a Praga nelle prossime settimane?
Konstantin Rokossovskij: Tutto quello che posso dire è che cercheremo di prendere Praga e Varsavia. Ma non sarà cosa da poco.
Alexander Werth: Avete però delle teste di ponte a sud di Varsavia.
Konstantin Rokossovskij: Certamente, ma i tedeschi fanno di tutto per eliminarle, e noi subiamo perdite enormi. Pensa che combattiamo senza interruzione da 2 mesi.”

Konstantin Konstantinovič Rokossovskij (1896–1968) generale sovietico

da un discorso del 26 agosto 1944; citato in Alexander Werth, La Russia in guerra, 1941-1945, traduzione di Mario Rivoire, Mondadori, Milano, 1966
verificare la fedeltà della trascrizione

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“La letteratura, la filosofia, la religione, tutto dà troppa importanza all'uomo.”

Emil Cioran (1911–1995) filosofo, scrittore e saggista rumeno

Quaderni 1957-1972

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“È curioso come le cose non abbiano importanza in sé, come conti solo il senso che noi diamo loro.”

Silvana De Mari (1953) scrittrice italiana

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Gli ultimi Incantesimi

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“Si dice che ci sono quattro tipi di cavalli: eccellenti, buoni, mediocri e cattivi. Il migliore correrà piano o forte, a destra o a sinistra, secondo la volontà del cavaliere, ancor prima di vedere l'ombra della frusta; il secondo miglior cavallo farà tutto bene come il primo, ma un attimo prima che la frusta lo raggiunga; il terzo correrà quando avvertirà dolore sul corpo; il quarto correrà solo dopo che il dolore gli sarà penetrato fin nel midollo delle ossa. Immaginate un po' quanto è difficile per il quarto cavallo imparare a correre! Ascoltando questa storia, quasi tutti vorremmo essere il cavallo migliore. Se non è possibile essere il migliore, vogliamo essere il secondo dopo di lui. È questo, credo, il modo consueto di intendere questa storia e lo Zen. Può darsi che pensiate che, sedendo in zazen, scoprirete se siete tra i migliori cavalli o tra i peggiori. Qui, tuttavia, ci troviamo di fronte a un fraintendimento dello Zen. Se pensate che scopo della pratica zen sia addestrarvi a diventare uno dei cavalli migliori, allora avrete veramente un grosso problema. Ma non è questo il retto intendimento. Se praticate lo Zen nel modo giusto non ha alcuna importanza che voi siate il cavallo migliore o peggiore. Se considerate la misericordia del Buddha, quale pensate sia l'atteggiamento del suo cuore nei confronti dei quattro tipi di cavalli? Egli avrà più simpatia per i peggiori che non per i migliori. Quando siete decisi a praticare lo zazen con la grande mente di Buddha, scoprirete che il cavallo peggiore è quello che vale di più. Proprio nelle vostre imperfezioni troverete la base per la vostra mente ferma, la mente che cerca la via.”

Shunryū Suzuki (1904–1971) monaco buddhista

Origine: Mente Zen, Mente di principiante, pp. 33-34

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“Odiare è dar troppa importanza all'odiato.”

Ugo Bernasconi (1874–1960) pittore, scrittore e aforista italiano

Parole alla buona gente

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“L'uomo dimostra di essere grande e piccolo, secondo l'importanza che egli dà, nella vita, alle grandi o alle piccole cose.”

Inayat Khan (1882–1927) mistico indiano

Origine: Citato in Rotondi 2006, p. 172.