Frasi sulla letteratura

Una raccolta di frasi e citazioni sul tema letteratura, vita, storia, essere.

Migliori frasi sulla letteratura

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“Nessun ferro più della spada è adatto a scavare oro.”

Papa Pio II (1405–1464) 210° vescovo di Roma e papa della Chiesa cattolica

da I commentari; citato in Frasi celebri della letteratura italiana, Vallardi, Milano, 1994, p. 280. ISBN 88-11-93614-4

“Amici, studiatemi e ne caverete qualcosa di gustoso!”

Clemente Rebora (1885–1957) presbitero e poeta italiano

da Lettere, Vol. I e II, Ed. di Storia e Letteratura
Origine: Citato in Arche di Noè: le prose fino al 1930, a cura di Carmelo Giovannini, Jaca Book, 1994.

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“Nessuno è più superstizioso degli scettici.”

Lev Trotsky (1879–1940) politico e rivoluzionario russo

da Letteratura e rivoluzione

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“Amo più gl'ingegni moderni, che i vecchi pedanti.”

Carlo Denina (1731–1813) presbitero e storico italiano

citato in Giuseppe Maffei, Storia della Letteratura Italiana, Vol. III, p. 23, Giovanni Mazzajoli Editore, Livorno 1852

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“Tutti i grandi sono modesti.”

Gotthold Ephraim Lessing (1729–1781) scrittore, filosofo e drammaturgo tedesco

Origine: Da Lettere sulla letteratura contemporanea.

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“Una letteratura disperata è una contraddizione in termini.”

Albert Camus (1913–1960) filosofo, saggista e scrittore francese

Origine: Da L'estate

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“L'idea di un Dio, un essere onnisciente, onnipotente, e che inoltre ci ama, è una delle più azzardate creazioni della letteratura fantastica.”

Jorge Luis Borges (1899–1986) scrittore, saggista, poeta, filosofo e traduttore argentino

Origine: Citato in "A/Z", F.M. Ricci.

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“Quando mi chiedono perché amo la letteratura, mi viene spontaneo rispondere: perché mi aiuta a vivere.”

Cvetan Todorov (1939–2017) filosofo e saggista bulgaro

da La letteratura in pericolo, Garzanti Libri, 2008

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“La felicità per me non ha motivazioni, non ne ha mai avute, per me è fatta di cose ridicole… Io la felicità l’ho trovata sempre nelle cose terrene, concrete, negli odori, nei sapori, nei rapporti umani, non nella letteratura.”

Andrea Camilleri (1925–2019) scrittore, sceneggiatore e regista italiano

Origine: Citato in Raffaella De Santis, Quell’arancino sulla tomba di Camilleri, la Repubblica, 24 luglio 2019, pp 30-31.

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“La letteratura, come tutta l'arte, è la confessione che la vita non basta.”

Fernando Pessoa (1888–1935) poeta, scrittore e aforista portoghese

da Obras em Prosa de Fernando Pessoa. Textos filosóficos e esotéricos. Prefácio, organização e notas de A. Quadros, Europa-America, Lisboa 1987 (vol. VI n.° 417 della collana "Livros de Bolso Europa-América"), pag. 60
Variante: La letteratura, come tutta l'arte, è la confessione che la vita sola non basta

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“La letteratura, la filosofia, la religione, tutto dà troppa importanza all'uomo.”

Emil Cioran (1911–1995) filosofo, scrittore e saggista rumeno

Quaderni 1957-1972

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“Il mio gatto fa quello che io vorrei fare, ma con meno letteratura.”

Autobiografia del Blu di Prussia, Taccuino del Marziano
Origine: Riportato anche in Un marziano a Roma e altre farse, nella forma: «Un gatto fa quello che io vorrei fare, ma con meno letteratura».

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“[…] la filosofia sembra che si occupi solo della verità, ma forse dice solo fantasie, e la letteratura sembra che si occupi solo di fantasie, ma forse dice la verità.”

IV; 2010, p. 30
Sostiene Pereira
Variante: La filosofia sembra che si occupi solo della verità, ma forse dice solo fantasie, e la letteratura sembra che si occupi solo di fantasie, ma forse dice la verità.

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“Bisogna chiamare scienza solo l'insieme delle ricette che riescono sempre, tutto il resto è letteratura.”

Paul Valéry (1871–1945) scrittore, poeta e aforista francese

libro Tal quale

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“La religione è come una filosofia, ciò a cui dedichi gran parte del tuo tempo. Potrebbe essere una donna. Potrebbe essere una droga. Potrebbe essere la letteratura. Penso che la religione sia il fulcro di ogni pensiero o attività.”

Jim Morrison (1943–1971) cantautore e poeta statunitense

Versi poetici e dichiarazioni di guerra
Variante: La religione è come una filosofia, ciò a cui dedichi gran parte del tuo tempo. Potrebbe essere una donna. Potrebbe essere una droga. Potrebbe essere il denaro oppure la letteratura. Penso che la religione sia il chiodo fisso in ogni pensiero o attività.

“Tutta la letteratura europea è di sofferenza, mai di saggezza.”

Henri Michaux (1899–1984) scrittore, poeta e pittore belga

da Un barbare en Asie

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“La conoscenza di diverse letterature è il modo migliore di liberarsi dalla tirannia di una sola.”

José Martí (1853–1895) politico e scrittore cubano

da Oscar Wilde

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“Non sono affatto un cinefilo. Non sono neanche uno di quelli che chiamano divoratori di letteratura. Mi interesso a certa letteratura e a certi film.”

Alain Robbe-Grillet (1922–2008) scrittore, regista e sceneggiatore francese

Origine: Intervista presente negli speciali del DVD del film Gradiva, edizione Ripley's Home Video, 2008.

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“Tutta la letteratura è una nota a piè di pagina del Faust. Non ho idea di cosa voglio dire con questo.”

Woody Allen (1935) regista, sceneggiatore, attore, compositore, scrittore e commediografo statunitense

2004

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“La fantascienza è una nuova mistica, è la resurrezione della poesia epica: l'uomo e il suo superamento, l'eroe e le sue imprese, la lotta contro l'ignoto.”

Boris Vian (1920–1959) scrittore, paroliere e drammaturgo francese

Origine: Da Stèfane Spriel e Boris Vian, Un nuvo genere letterario, la fantascienza, in 'Les Temps Modernes' VII, n. 72, 1951, 618-27; citato in Giuseppe Petronio, Roma-Bari, Gius. Laterza e figli, 118., Letteratura di massa Letteratura di consumo-Guida storica e critica, Laterza, 1979.

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“[Sullo Zibaldone] È una mole di 4526 facce lunghe e larghe mezzanamente, tutte vergate di man dell'autore, d'una scrittura spesso fitta, sempre compatta, eguale, accurata, corretta. Contengono un numero grandissimo di pensieri, appunti, ricordi, osservazioni, note, conversazioni e discussioni, per così dire, del giovine illustra con se stesso su l'animo suo, la sua vita, le circostanze; a proposito delle sue letture e cognizioni; di filosofia, di letteratura, di politica; su l'uomo, su le nazioni, su l'universo; materia di considerazioni più ampia e variata che non sia la solenne tristezza delle operette morali; considerazioni poi liberissime e senza preoccupazioni, come di tale che scriveva giorno per giorno per sé stesso e non per gli altri, intento, se non a perfezionarsi, ad ammaestrarsi, a compiangersi, a istoriarsi. Per sé stesso notava e ricordava il Leopardi, non per il pubblico: ciò non per tanto gran conto ei doveva fare di questo suo ponderoso manoscritto, se vi lavorò attorno un indice amplissimo e minutissimo, anzi più indici, a somiglianza di quelli che i commentatori olandesi e tedeschi solevano apporre alle edizioni dei classici. Quasi ogni articolo di quella organica enciclopedia è segnato dell'anno del mese e del giorno in cui fu scritto, e tutta insieme va dal luglio del 1817 al 4 dicembre del 1832; ma il più è tra il '17 e il '27, cioè dei dieci anni della gioventù più feconda e operosa, se anche trista e dolente.”

Giosue Carducci (1835–1907) poeta e scrittore italiano

Origine: Dall'introduzione ai Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura.

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“E se un epitaffio dovesse esser la mia storia | ne avrei uno breve pronto per me. | Avrei voluto scrivere di me sulla mia lapide: | ebbi una lite d'innamorato col mondo.”

Robert Lee Frost (1874–1963) poeta statunitense

Origine: Da The Lesson for Today, citato in A.a. V.v., Antologia della critica americana del Novecento, a cura di Morton Dauwen Zabel, Roma, Edizioni di Storia e letteratura, 1962, p. 79 http://books.google.it/books?id=A9XEvLggfz8C&pg=PA79.
Origine: Citato nel film Una canzone per Bobby Long (2004): «Se un epitaffio dovesse raccontare la mia storia, | ne avrei uno breve già pronto | sulla mia lapide: | ho avuto una lite d'amore con il mondo.»

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“[Su Jean Racine] Dà soddisfazione pensare che il primo scrittore della letteratura francese non è un moralista, né uno scienziato, né un generale, né un re, ma un uomo di lettere.”

Jean Giraudoux (1882–1944) scrittore e commediografo francese

citato in Jean-François Revel, Nietzche in go-kart, La Fiera Letteraria, 19 ottobre 1967
Citazioni di Jean Giraundoux

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“Quando leggete Turgenev, sapete che state leggendo Turgenev. Quando leggete Tolstoj, lo leggete perché non potete smettere.”

Vladimir Vladimirovič Nabokov (1899–1977) scrittore, saggista e critico letterario russo

da Anna Karenina, in Lezioni di letteratura russa, Milano 1987, p. 169

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“Tradurre, in verità, è la condizione d'ogni pensare e d'ogni apprendere.”

Giovanni Gentile (1875–1944) filosofo e pedagogista italiano

da Frammenti di estetica e letteratura, R. Carabba, 1920; citato in George Steiner, After Babel, Oxford University Press, New York e Londra 1975, p. 251

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“L'intellettuale non ha scelta, salvo fra essere sé stesso o tradire sé stesso. Se pensa che la «felicità», come appare nelle definizioni fondamentali della teoria e della pratica dell'American way of life, sia preferibile, se non sospetta che la «felicità» in quasi tutte le sue forme sia il dispotismo dell'ordinario, del volgare, ha sbagliato mestiere. Queste cose sono organizzate meglio nel mondo del despota. Gli artisti, i pensatori, gli scrittori ricevono il tributo irremovibile dell'attenzione e della repressione politiche. Il KGB e lo scrittore serio sono pienamente d'accordo perché sano entrambi – anche perché agiscono entrambi in funzione di questa conoscenza – che una poesia (quando Pasternak citò il primo verso di un sonetto di Shakespeare alla presenza di uno Ždanov inviperito, per esempio), un romanzo, una scena di tragedia possono essere la centrale energetica degli affari umani, che niente è più carico di detonatori di sogni e di azioni che la parola, e soprattutto la parola che si conosce a memoria. […] Imprigionare un uomo perché cita Riccardo III durante le purghe del 1937, arrestarlo a Praga perché tiene un seminario su Kant, significa valutare esattamente l'importanza della grande letteratura e della grande filosofia. Significa onorare perversamente, ma cionondimeno onorare, l'ossessione della verità.
Quale testo, quale dipinto, quale sinfonia potrebbe scuotere l'edificio della politica americana? Quale atto di pensiero astratto ha qualche influenza? Chi se ne cura?”

George Steiner (1929–2020) scrittore e saggista francese

da Gli archivi dell'Eden: p. 218

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“Nella storia dell'uomo, infatti, la fine della vita ha sempre coinciso con l'arresto del battito cardiaco: ogni eroe degno di questo nome è morto perché il suo cuore ha smesso di battere, la letteratura e le opere d'arte ne danno ampia testimonianza così come i vecchi manuali di medicina. […] Con i primi interventi di cardiochirurgia e con l'invenzione della circolazione extracorporea apparve chiaro che la funzione del cuore poteva essere sostituita da un meccanismo artificiale: la persona continuava a vivere senza che il cuore battesse nel torace, purché il cervello continuasse a ricevere il sangue. Molti segnali erano stati registrati dai medici e l'idea che il cervello svolgesse un ruolo determinante per la vita degli esseri umani era già ben consolidata. Partendo da questi presupposti, si sviluppò un dibattito che vide riuniti ad Harvard non solo medici ma anche giuristi, filosofi, esponenti delle religioni perché l'obiettivo era trovare una definizione alla morte che tenesse in considerazione anche gli aspetti etici e il contesto in un dato momento storico. Da Harvard in poi la morte dell'individuo si certifica nel momento in cui sono cessate tutte le funzioni vitali del cervello in maniera irreversibile, quello che viene definito in linguaggio semplificato encefalogramma piatto.”

Ignazio Marino (1955) medico e politico italiano

Origine: Da Un atto irresponsabile http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2008/09/03/un-atto-irresponsabile.html, la Repubblica, 3 settembre 2008, p. 1.