Frasi sulla paura
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“Corvo torvo seduto sopra il bordo | occhio non vedere, paura non avere.”

Vinicio Capossela (1965) cantautore e polistrumentista italiano

da Il corvo torvo, n. 5
Il ballo di San Vito

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“L'Accidia una freddura, | ce reca senza mesura, | posta 'n estrema paura, | co la mente alienata.”

Jacopone da Todi (1236–1306) poeta e religioso italiano

da Laudi – Trattato e Detti, a cura di Franca Ageno, Firenze, Le Monnier, 1953

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“[Sul decesso di Margherita Hack] Era una grande ricercatrice, una grande combattente per il concetto laico della libertà di ricerca e una grande donna. Margherita non aveva paura di essere anche atea, in nome della libertà della scienza.”

Giulio Giorello (1945) filosofo e matematico italiano

Origine: Citato in Margherita Hack morta a 91 anni: l’astrofisica tra ricerca e diritti civili http://www.ilfattoquotidiano.it/2013/06/29/morta-margherita-hack-trieste-astrofisica-aveva-91-anni/641222/, Il Fatto Quotidiano, 29 giugno 2013.

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“Quando vivrò di quello che ho pensato ieri, comincerò ad avere paura di chi mi copia.”

Fortunato Depero (1892–1960) pittore, scultore e pubblicitario italiano

Origine: Da Corriere d'America, 1929; Citato in Gabriella Belli, La Casa del Mago. [Le Arti applicate nell'opera di Fortunato Depero 1920-1942], Catalogo Mostra, Museo d'Arte Moderna e Contemporanea di Trento e Rovereto, Edizioni Charta, Milano-Firenze, 1992, p. 13. ISBN 88-86158-09-2

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“La coscienza è sinonimo di paura della società oppure, nel migliore dei casi, di paura di se stessi.”

David Herbert Lawrence (1885–1930) scrittore, poeta e drammaturgo britannico

da L'amante di Lady Chatterley

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“Vivere in un qualsiasi angolo del mondo oggi ed essere contro l'uguaglianza per ragioni di razza e colore è come vivere in Alaska ed essere contro la neve.”

William Faulkner (1897–1962) scrittore, sceneggiatore e poeta statunitense

da Paura: il travaglio del profondo Sud: Mississippi, in W.F.

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“Quando cominciai a scrivere Firmino non sapevo nemmeno che Firmino fosse un topo, né che fosse a Boston, né che fosse un romanzo. Se non sto mettendo giù una storia, mi siedo davanti alla macchina da scrivere (oppure ora, al computer) e armeggio senza una vera e propria idea, l'equivalente scrittorio di passeggiare a zonzo. Spesso non ne viene fuori nulla, ma non sempre. Riscrivo un paragrafo molte volte prima di passare al prossimo. Cerco di non pensare dove stia andando il tutto, per paura di sforzare la storia in una direzione prestabilita piuttosto che lasciarla emergere dalla scrittura stessa…
Per ciò che riguarda i miei impieghi, probabilmente ne ho avuti in una quantità maggiore di tanti altri, ma devo dire di aver passato più tempo seduto in poltrona a fare quello che spesso si descrive denigratoriamente come "fissare il vuoto". Le ricchezze che tale attività (infatti è proprio una vera attività) produce non sono convertibili in moneta. Tra gli impieghi che invece mi hanno monetizzato, il mio preferito è stato lavorare come pescatore di granchi lungo la costa del Sud Carolina, dove ritornai dopo l'università. Per sei o sette ore al giorno, ero solo su una barca a navigare nei canali delle paludi, spesso senza veder anima dalla mattina alla sera. Quando spegnevo il fuoribordo per tirar su le reti, gli unici suoni che udivo erano gli uccelli, il vento, e l'acqua. Pensavo, e penso tuttora, di essere in quei momenti la persona più fortunata del mondo.
Di questi tempi, i miei piaceri sono piccoli e localizzati. Passeggio tra i laghi. Guardo dei video. Esco una o due volte alla settimana, per pranzare in qualche ristorantino. Leggo. I miei dispiaceri invece sono grandi e universali. Ho una riluttanza per i gerghi, specie quelli accademici. Sogno che un bel mattino tutte le auto della città non riusciranno a mettersi in moto. Mi dispero per guerre e carestie. Leggo le notizie in maniera ossessiva. Mi scaldo. Credo di farneticare.”

Sam Savage (1940–2019) scrittore statunitense

da un'intervista
citazione necessaria, Se sai qual è la fonte di questa citazione, inseriscila, grazie.

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“In età molto tenera i bambini sono indifesi e completamente dipendenti; li si può controllare facilmente esprimendo disapprovazione oppure facendo ricorso alla forza fisica e alle punizioni. Nei confronti dei bambini più grandi si può raggiungere lo stesso scopo con la seduzione. Al bambino viene promesso un trattamento speciale, una maggiore intimità, se si adeguerà ai desideri dei genitori. […] II bambino che viene portato a sentirsi speciale diventa il centro della lotta dei genitori per il potere e la sua posizione diventa particolarmente critica nel periodo edipico. Se è maschio entra in competizione con il padre, perché la madre lo induce a sentirsi superiore a lui. L'interesse speciale che il padre riversa sulla ragazza fa sì che questa divenga la rivale della madre. Il bambino è intrappolato in una situazione disperata. C'è sempre, da un lato, il pericolo dell'ostilità del genitore dello stesso sesso e dall'altra, se c'è stata una risposta sessuale alla seduzione, la paura dell'incesto o di un rifiuto umiliante. In quasi tutti i casi, il genitore che seduce è anche un genitore che rifiuta. A quell'età la paura dell'incesto è paura fisica dell'organo genitale adulto, che appare potente. Purtroppo per il bambino non c'è via d'uscita da questo genere di situazione edipica se non quella di sopprimere i sentimenti sessuali. Il bambino non soffoca la genitalità ma la sessualità – e cioè sensazioni di languore nell'area della pelvi, che sono la base dell'amore sessuale. Ma la soppressione dei sentimenti equivale a una castrazione psicologica e lascia orgasticamente impotenti. Sono fermamente convinto che, al livello più profondo, questa impotenza sia alla base della lotta per il potere.”

Alexander Lowen (1910–2008) psicoterapeuta, medico e psichiatra statunitense

Origine: Il narcisismo. L'identità rinnegata, pp. 77-79

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“Padrone, non dovete aver paura. | L'isola è piena di questi sussurri, | di dolci suoni, rumori, armonie, | che non fanno alcun male, anzi dilettano.”

William Shakespeare (1564–1616) poeta inglese del XVI secolo

Calibano: atto III, scena II; traduzione di Goffredo Raponi, LiberLiber
La Tempesta
Origine: Citato in lingua originale nel film La dolce vita (1960).

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“Bacio che sopporti il peso | della mia anima breve | in te il mondo del mio discorso | diventa suono e paura.”

Alda Merini (1931–2009) poetessa italiana

Origine: Da Clinica dell'abbandono, Einaudi, Torino, 2003.

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“Ho potere, anche più di quanto la mia mente riesca a comprendere. Potere però significa felicità, duro lavoro e sacrificio. Per me vuol dire anche essere un buon esempio, e non abusare mai del potere che ho. Bisogna avere umiltà, sempre, si può essere dei leader senza dover mettere paura a chi lavora con te.”

Beyoncé (1981) cantante, attrice e imprenditrice statunitense

Origine: Citato in Ernesto Assante, Beyoncé, io posso http://d.repubblica.it/personaggi/2013/07/19/news/beyonce_intervista-1745090/, d.repubblica.it, 19 luglio 2013.

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“La bella che è addormentata, | lalalà, lalalà, lalalà, | ha un nome che fa paura: | libertà, libertà, libertà.”

Fabrizio De André (1940–1999) cantautore italiano

da Fabrizio De André in concerto, Teatro Brancaccio di Roma, 1998
Non incluse negli album

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“Né con speranza né con paura.”

Isabella d'Este (1474–1539) marchesa consorte di Mantova

citato in Giuseppe Fumagalli, Chi l'ha detto?, Hoepli, 1921, p. 567-568

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“[Su Gennaro Gattuso] Non mi sono mai preoccupato di lui: né prima, né durante né dopo la partita. La gente lo ritiene uno valido, non so bene perché. Per me è tutto bocca. Sembra aggressivo, ma fa paura quanto un "kitten", un gattino.”

Steven Gerrard (1980) calciatore britannico

Origine: Dalla sua prima autobiografia My Autobiography; citato in Giancarlo Galavotti, "Gattuso? Solo un gattino" http://www.gazzetta.it/Calcio/Primo_Piano/2007/05_Maggio/05/gattusogerrard.shtml, Gazzetta.it, 5 maggio 2007.

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“Un fanciullo amava molto il pollo e aveva gran paura dei lupi. Una sera, mentre dormiva sul suo letto, fece un sogno: egli era solo nella foresta e cercava funghi. A un tratto, un lupo balzò da una macchia e si gettò su di lui. Spaventato, il fanciullo si mise a gridare: «Aiuto! Aiuto! Mi vuol mangiare!».Il lupo gli disse: «Aspetta a gridare: io non ti mangerò, voglio soltanto discutere con te».
E il lupo si mise a parlare come fosse un uomo.
Disse: «Tu hai paura che io ti mangi. Ma tu? Non ti piacciono forse i polli?».
«Sì!».
«Eppure li mangi, perché? Essi sono vivi come te, i piccoli polli. Va a vedere la mattina, come li pigliano, come il cuoco li porta in cucina e taglia loro il collo, e ascolta la loro madre gridare perché le hanno tolto i suoi piccini. Non hai mai osservato tutto questo?».
«No», rispose il fanciullo.
«No, davvero? Ebbene, guarda meglio! Del resto, per ora, sono io che ti mangerò. A modo tuo, tu non sei altro che un piccolo pollo: è deciso, ti mangerò».
Il lupo si gettò sul fanciullo che gridò spaventato: «Ahi! Ahi! Ahi!».
E si svegliò.
Da quel giorno, egli smise di mangiar carne: fosse di bue, di montone o di pollo.”

Lev Nikolajevič Tolstoj (1828–1910) scrittore, drammaturgo, filosofo, pedagogista, esegeta ed attivista sociale russo

Origine: Favola registrata da Tolstoj il 19 luglio 1908 con un fonografo inviatogli in dono da Thomas Edison nello stesso anno, e pubblicata nel 1909 sulla rivista Il faro. Traduzione di Gianfranco Giorgi; citato in Perché sono vegetariano, pp. 16-17.

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“Da quando ho avuto la storia con Ronaldinho mi succede che svengo, che mi sento strana, ho delle vertigini e poi questo impulso insopprimibile al sesso…”

Sara Tommasi (1981) showgirl, attrice e modella italiana

da Il blob del 2011. Le migliori frasi http://www.gazzetta.it/Sport_Vari/Altri_Sport/Altri/30-dicembre-2011/blob-2011-migliori-frasi-804163295835.shtml, Gazzetta.it, 31 dicembre 2011

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“Questo vi fa capire la differenza tra noi e loro. Noi non siamo mai andati a disturbare l'incontro tra capi ed elettori perché siamo uomini democratici. Hanno strumentalizzato paura, speranza, dolore, morti, vergogna. Non avete dignità, nobiltà d'animo, libertà, siete ancora oggi e come sempre dei poveri comunisti.”

Silvio Berlusconi (1936) politico e imprenditore italiano

2009
Origine: Durante un comizio per i ballottaggi delle amministrative a Cinisello Balsamo; citato in Berlusconi ai contestatori: poveri comunisti, fate pena http://tg24.sky.it/tg24/politica/2009/06/19/Berlusconi_ai_contestatori_poveri_comunisti_fate_pena.html, Tg24.Sky.it, 19 giugno 2009.

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“[Sulla richiesta degli scudetti 2004-05 e 2005-06 da parte di Silvio Berlusconi nel 2006] Quanto agli scudetti da restituire, e quali, e a chi, segnaliamo un bel libro di Carlo Petrini: «Le corna del diavolo» (Kaos). Vi si racconta come il Milan ha vinto i suoi, di scudetti. A cominciare da quello del 1987-88, quando il Napoli di Maradona ormai sicuro vincitore si suicidò a fine stagione. Poi si scoprì che alcuni giocatori partenopei avevano rapporti con la camorra, terrorizzata dall'idea di restituire le alte quote promesse col totonero a chi scommetteva sul Napoli. Ma soprattutto c'è il caso di Gianluigi Lentini, il fantasista passato nel '92 dal Toro al Milan per 64 miliardi [di lire], di cui 10 versati in nero da Berlusconi e Galliani al presidente-bancarottiere Gianmauro Borsano. L'acquisto avvenne in periodo proibito: marzo '92. Borsano voleva i soldi subito, ma il Milan non si fidava e pretendeva garanzie: alla fine ottenne «in pegno» la maggioranza azionaria della società granata sino al termine della stagione. Così, per mesi, il Cavaliere controllò due società di serie A: un illecito sportivo clamoroso, sul quale ovviamente la giustizia sportiva sorvolò. Non però quella penale: la Procura di Milano fece rinviare a giudizio Berlusconi e Galliani per falso in bilancio. Ma niente paura. Il processo fu poi assassinato nella culla dalla legge Berlusconi sul falso in bilancio. Prescrizione garantita per tutti: per il Cavaliere, quello che rivuole indietro gli scudetti, e per Galliani, quello del codice etico.”

Marco Travaglio (1964) giornalista, saggista e scrittore italiano

da Il Codice da Perdi, l'Unità, 22 maggio 2006
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“Chi ha paura dei colori si veste di nero.”

Diego Lama (1964) Scrittore e architetto italiano
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“Guarda la paura in faccia e cesserà di turbarti.”

Sri Yukteswar (1855–1936) astrologo e mistico indiano

Origine: Citato in Rotondi 1981, p. 17, § 20.

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“[Chi scrive] Deve imparare da sé che la più vile di tutte le cose è avere paura.”

William Faulkner (1897–1962) scrittore, sceneggiatore e poeta statunitense

dal Discorso di accettazione del premio Nobel per la Letteratura, Stoccolma, 10 dicembre 1950, in W.F.

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“L'astuto è un uomo intelligente che ha paura d'essere un imbecille.”

Ugo Ojetti (1871–1946) scrittore, critico d'arte e giornalista italiano

Origine: Sessanta, CCCXXVIII

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“La paura della noia è la sola scusa del lavoro.”

Jules Renard (1864–1910) scrittore e aforista francese

10 settembre 1892; Vergani, p. 60
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“Io non avevo paura, io sono salva, perché già perduta.”

Isabella Santacroce (1970) scrittrice italiana

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“Perché giocare alla roulette quando puoi giocare con la vita della gente?”

Richard Gere (1949) attore statunitense

Film Schegge di paura

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“A volte penso che dovrei mettermi a dieta, poi penso che se dimagrissi sarei sempre tesa per la paura di ingrassare, invece così sono tranquilla.”

Stefano Benni (1947) scrittore, giornalista e sceneggiatore italiano

Margherita Dolce Vita