Frasi su terra-terra
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Origine: Lettere di un polemista, XVIII. Alla signora***, p. 49

“Il Regno di Dio è il regno della risurrezione in terra.”
Venga il tuo regno

Queste parole di Gesù si applicano a ogni nostra azione nei confronti delle creature inferiori.
Origine: Cfr. Gesù: «In verità vi dico: ogni volta che avete fatto queste cose a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l'avete fatto a me».
Origine: Da La melodia del rispetto per la vita: Prediche di Strasburgo, traduzione di Enrico Colombo, Edizioni San Paolo, 2002, p. 56. ISBN 88-215-4646-2

Origine: Da una lettera da Firenze del 29 ottobre 1822.

Origine: Racconto di un amore non corrisposto, p. 107

“Se voi pregate ed amate, ecco, questa è la felicità dell'uomo sulla terra.”
Catechismo

Storia di un'anima, Manoscritto autobiografico C

Storia di un'anima, Manoscritto autobiografico C

“Salve, terra Saturnia, grande madre di grani e di uomini.”
II, 173-174
Variante: "Se Dio è come il fuoco, che io ne sia bruciato. Se Dio è come l'acqua, che io anneghi in essa. Se Dio è come l'aria, che in essa voli. Se Dio è come la terra, che io scavi in essa la mia vita, finché non abbia raggiunto il centro."
Origine: L'ultimo crociato, p. 252

Tra poco ci sarà più gente di quanto la Terra possa sostenere.
La vita spirituale

La terra del Blues

Origine: Citato in Piero Pardini, Citazioni a bordo campo http://www.ubitennis.com/2008/07/31/108596-citazioni_bordo_campo_luglio.shtml, Ubitennis.com, luglio 2008.

“Cristo è Dio in quanto la Terra poté manifestare Dio.”

Origine: Citato in Ubaldo Scanagatta, I tennisti dicono la loro. E voi? http://www.ubitennis.com/sport/tennis/2011/06/07/520091-nadal_federer_bjorn_borg_tennisti_dicono_loro.shtml, Ubitennis.com, 8 giugno 2011

Mercoledì delle Ceneri
Viaggio attraverso la Sicilia e la Magna Grecia
“[…] E io parlo della terra
a una candela;
di te e di noi, di noi soli, creati.”
Origine: Dove eravamo già stati, p. 86

citato in Luciano De Crescenzo, Così parlò Bellavista, Arnoldo Mondadori, Milano, 1977
Amice miei, popolo mio, gente: vuie ve credite ca io sò pazzo e forze avite raggione vuie: io sò pazze overamente. Ma nunn'è colpa da mia, so state lloro che m'hanno fatto'ascì afforza n'fantasia! Io ve vulevo sulamente bbene e forze sarrà chesta 'a pazzaria ca tengo 'ncapa. Vuie primme eravate munnezza e mò site libbere. Io v'aggio fatto libbere. Ma quanto pò durà sta libbertà? Nu juorno?! Duie juorne?! E già pecchè pò ve vene 'o suonno e ve jate tutte quante 'a cuccà. E facite bbuone: nun se pò campà tuttà a vita cu na scupetta 'mmano. Facite comm'a Masaniello: ascite pazze, redite e vuttateve 'nterra, ca site pat' 'e figlie. Ma si ve vulite tenere 'a libbertà, nun v'addurmite! Nun pusate ll'arme! 'O vedite? A me m'hanno avvelenate e mò me vonno pure accidere. E ci 'hanno raggione lloro quanno diceno ca nu pisciavinnolo nun pò addeventà generalissimo d'a pupulazione a nu mumento a n'ato. Ma io nun vulevo fa niente 'e male e manco niente voglio. Chi me vo' bbene overamente diccesse sulo na preghiera pe me: nu requia-materna e basta pé quanno moro. P' 'o rriesto v' 'o torno a dì: nun voglio niente. Annudo so' nato e annudo voglio murì. Guardate!!
da Sulle poesie sparse e ultime di Rilke, p. 281
Studi di letteratura greca e tedesca

La terra degli avi
Antologia poetica

“Oh, quanto è meglio stare in Paradiso che non su questa terra!.”

Origine: Da Le mie favole.

ti trascinerò subito dal pretore e t'intenterò un processo, se non restituisci...
Liconide: Cosa dovrei restituirti?
Euclione: Ciò che mi hai rubato.
Liconide: Io? rubato? dove? Cosa significa?
Euclione: [ironicamente] Che Giove ti protegga, com'è vero che tu non sai niente!
Liconide: A meno che tu non dica cosa stai cercando... (vv. 713-762; 1998)
Aulularia
Origine: Nel lamento dell'avaro Euclione per il furto della pentola dell'oro, Plauto parodia i registri della poesia tragica, come farà anche Gaio Lucilio nel libro XXVI delle Satire.
Origine: Fedria, figlia dell'avaro Euclione, ha partorito prima del matrimonio. Il padre del bambino è Liconide, che l'aveva violentata nove mesi prima, durante le Cerealia. Per riparare al danno, vuole prenderla in sposa, ma deve prima parlarne con il padre della ragazza, Euclione. Gli si avvicina, origlia, lo vede in preda al dolore e subito crede che egli abbia saputo della maternità della figlia. Infatti non sa che Euclione ha una pentola d'oro, il cui furto è la causa di tanto dolore. Il giovane si fa coraggio e gli parla: entrambi sottintendono la causa del dolore, così che il dialogo si intride di equivoco, in quanto Liconide confessa d'aver reso incinta Fedria mentre Euclione lo crede reo confesso del furto della pentola. Questa, per Plauto, è un'occasione d'oro per impostare la satira contro la categoria degli avari: l'avaro, influenzato nelle decisioni dalla sua stessa avarizia, formula male la classifica delle sue priorità e pospone la preoccupazione per i figli alla salvezza del patrimonio, che finisce per trascendere l'utilità e non procura altro che vane preoccupazioni.

da Catalogo dei Viventi 2007

Origine: Decima Flottiglia Mas, p. 127

“Fatiche ed umiltà rendono l'uomo un dio sulla terra.”
Discorsi ascetici – prima collezione

Origine: Da I Frammenti, a cura di A. Garzya, Napoli, 1954, fr. 49, pp. 126 ss.