Frasi su ascesa

Una raccolta di frasi e citazioni sul tema ascesa, prima, potere, stato.

Frasi su ascesa

Ennio Flaiano photo
Patañjali photo
Francesco Petrarca photo
J-Ax photo

“In Italia sembra che i rom siano sempre colpevoli di tutto. E la cosa più imperdonabile è l'ascesa di Matteo Salvini, spiegatemi voi perché se un italiano va all'estero è un cervello in fuga, mentre se un ragazzo viene da noi è un negro che ci ruba il lavoro e questo anche se ha due lauree.”

J-Ax (1972) rapper e cantautore italiano

Origine: Citato in J-Ax, imperdonabile ascesa di Salvini http://www.ansa.it/sito/notizie/cultura/musica/2015/05/01/j-ax-imperdonabile-ascesa-di-salvini_852f891e-dc9c-4799-9932-064f2b45e940.html, Ansa.it, 1° maggio 2015.

Adolf Hitler photo
Sandro Pertini photo

“La borghesia nostrana – la più gretta, egoistica e meschina di tutte le borghesie d'Europa, ostile a ogni rinnovamento sociale, aggrappata ai residui della feudalità – non esita a spingere il fascismo, uscito da una sanguinosa avventura nazionalistica, contro la classe operaia nella insensata idea di arrestarne l'ascesa.”

Sandro Pertini (1896–1990) 7º Presidente della Repubblica Italiana

Origine: Da La Resistenza secondo Risorgimento nazionale, in Gioventù socialista, aprile 1954; riportato in Pertini.it http://www.pertini.it/cesp/doc_61.htm.

Christiaan Barnard photo
Simone de Beauvoir photo
Augusto photo
Michel Houellebecq photo
Patañjali photo
Desmond Tutu photo
Cristina Campo photo
Antonia Pozzi photo
Victor Hugo photo
Jacopo Fo photo

“L'idea cioè che quelle più brave a fare le cose orali siano le donne moralmente bacate. Prostitute maiale. Vorrei osservare che siamo di fronte a persone che non hanno capito un belino del mondo. Non hanno capito che il rapporto orale è qualche cosa di sacro, un modo di esprimere tenerezza, accoglienza, propensione a accudire… Il rapporto orale è una delle più grandi invenzioni dell'umanità, siamo gli unici animali (insieme ai bonobo, deliziosi scinpanzé) a praticarlo fino all'orgasmo. Negli animali infatti l'eccitazione sessuale spinge automaticamente alla penetrazione. Lo scopo dell'istinto è la procreazione. Noi abbiamo fatto del succhiare il pene e la passera un'arte nobile, una chiave per penetrare in un profondo livello emotivo, una via per l'ascesi mistica. Sì! Mistica. Non sto esagerando. Nell'età dell'oro dell'umanità, ai tempi del Matriarcato, prima dell'invenzione della guerra (tra il 12 mila e il 3500 avanti Cristo) il pompino era un atto sacro. Vi si dedicavano le sacerdotesse per iniziare alla contemplazione dell'Universo i giovani. Se qualcuno ha qualche dubbio si vada a rivedere le pitture egizie che rappresentano Iside intenta a resuscitare Osiride tramite una fellazio. Non so se ci capiamo: la dea fa pompini da far resuscitare i morti!”

Jacopo Fo (1955) scrittore, attore e regista italiano

Origine: Da Buoni pompini a tutti http://www.jacopofo.com/sesso_gratis_politici_corrotti_ministri, 9 luglio 2008.

Vittorio Alfieri photo

“Il sipario si alza; ascolto attenta questi bei versi concisi e fermi che comprendo più facilmente della lingua parlata: è scultura greca e romana. Nei drammi di Alfieri, che chiamerei volentieri stoici, a forza di sobrietà nell'azione e di laconicità nel linguaggio, la commozione vi coglie, per così dire, senza che ve ne rendiate conto, s'impone a grandi tratti attraverso alcune figure che personificano con semplicità sentimenti eterni. Nell'Oreste, è prima di tutto Elettra che s'impossessa della nostra anima. Il suo lutto filiale, la sua angoscia incessante per un fratello che ritrova, ma che il trionfante assassino del loro padre cerca bramosamente e minaccia, sostengono l'azione fino al quarto Atto. Allora l'azione prorompe spaventosa e sublime; essa vi associa a tutti i combattimenti e a tutte le lacerazioni delle passioni umane: è come una mischia sconvolgente di istinti e dolori contrari […] Questo quarto atto dellOreste di Alfieri è una delle cose più belle che abbia visto a teatro: ascoltandolo pensavo alle puerili dispute di scuola, alle ingiustizie e agli accecamenti reciproci dei due campi che rinchiudono il sublime in uno stampo arbitrariamente prescritto. Il sublime piomba su noi come un uccello divino; si abbatte dall'alto, ci rapisce sulle sue ali che fremono e planano; noi ci abbandoniamo alla sua imperiosa ascesa, incuranti della forma e del colore delle sue penne: così fece la folla quella sera.”

Louise Colet
Oreste, Citazioni sull<nowiki>'</nowiki>Oreste

Jakob Böhme photo

“O uomini, io grido a voi e invoco le genti per quanto ancora volete rimanere stolti voi stolti
per quanto tempo ancora i dileggiatori vorranno dileggiare?”

Jakob Böhme (1575–1624) filosofo, teologo e mistico tedesco

Origine: Da Aurora nascente o il rosseggiare del mattino in ascesa.

Adam Smith photo
Wilhelm August von Schlegel photo
Angelo Costa photo

“Soltanto proporzionando i compensi ai meriti si può sperare in un aumento di ricchezza generale e nell'ascesa dei più meritevoli.”

Angelo Costa (1901–1976) imprenditore italiano

L'imprenditore, il mercato e la religione

Papa Paolo VI photo
Sri Aurobindo photo
Ruhollah Khomeyni photo

“L'Islam o è politica o non è nulla […] la guerra è una benedizione per il mondo e per ogni nazione […] una religione senza guerra è zoppa […] Allah ordina agli uomini di condurre una guerra e uccidere […] i nostri giovani combattenti sanno che l'uccisione degli infedeli è uno dei compiti più nobili che Allah affida all'umanità.”

Ruhollah Khomeyni (1902–1989) politico e religioso iraniano

da un discorso del dicembre 1984
Origine: Citato in Ulla Berkéwicz, Forse stiamo diventando pazzi, traduzione di Mara Cristina, Casagrande, 2004, p. 40. ISBN 8877133937
Origine: Amir Taheri, Holy terror: the inside story of Islamic terrorism, Hutchinson, 1987. ISBN 0091659701; citato in Roger Scruton, L'Occidente e gli altri. La globalizzazione e la minaccia terroristica, Vita e Pensiero, 2004, p. 93 https://books.google.it/books?id=CRfbdJAH6KcC&pg=PA93. ISBN 8834310918

Divo Barsotti photo

“L'uomo quando vuole affermare una sua indipendenza da Dio, non è libero che per la morte, non è libero che per la distruzione e la rovina.”

Divo Barsotti (1914–2006) sacerdote e monaco italiano

da Ascesi di comunione, Edizioni San Paolo, 2007

Pablo Neruda photo
Questa traduzione è in attesa di revisione. È corretto?
William Carlos Williams photo

“La discesa reclama
Come reclamò l'ascesa”

William Carlos Williams (1883–1963) poeta, romanziere e medico statunitense
Pier Paolo Pasolini photo
Pier Paolo Pasolini photo
Hans Urs Von Balthasar photo
Bertolt Brecht photo

“Ma qualcosa manca! (Aber etwas fehlt!).”

Bertolt Brecht (1898–1956) drammaturgo, poeta e regista teatrale tedesco

Jim Mahoney, in Ascesa e caduta della città di Mahagonny

Frank Herbert photo

“Il dramma ricomincia.”

L'Imperatore Muad'Dib, il giorno della sua ascesa al Trono del Leone: Ed. Nord, p. 79
Messia di Dune

Dante Alighieri photo
Georg Wilhelm Friedrich Hegel photo
Arthur Schopenhauer photo
Napoleone Bonaparte photo
Gautama Buddha photo

“Dall'ascesi nasce la saggezza: mediante la non-ascesi si perde la saggezza. Avendo conosciuto questa duplice via, ognuno si disponga in modo tale da accrescere la saggezza.”

Gautama Buddha (-563–-483 a.C.) monaco buddhista, filosofo, mistico e asceta indiano, fondatore del Buddhismo

282; 2003, p. 22
Dhammapada

Papa Benedetto XVI photo

“Chiedere di Dio, cercare il suo volto – è questo il presupposto basilare per l'ascesa che conduce all'incontro con Dio.”

Papa Benedetto XVI (1927) 265° vescovo di Roma e papa della Chiesa cattolica

Gesù di Nazareth

John Kenneth Galbraith photo
Giuseppe Pontiggia photo
Samuel P. Huntington photo
Michael Hesemann photo
Natalia Aspesi photo
Roger Federer photo

“Ho sempre avuto un rapporto speciale con quel torneo. È lo Slam più importante e ha giocato un ruolo determinante nella mia ascesa al vertice della classifica. Nel 2001, negli ottavi, sconfissi Sampras sul centrale 7-5 al quinto set: quel successo mi diede la convinzione di poter essere competitivo contro chiunque. Mi sono sempre piaciuti l'atmosfera di Wimbledon, le sue tradizioni e il suo stile un po' snob.”

Roger Federer (1981) tennista svizzero

2004
Origine: Dall'intervista di Gaia Piccardi, Tennis, Totti, una mucca: il mondo di Federer https://web.archive.org/web/20160101000000/http://archiviostorico.corriere.it/2004/novembre/15/Tennis_Totti_una_mucca_mondo_co_9_041115106.shtml, Corriere della sera, 15 novembre 2004.

Massimo d'Alema photo
Nico Perrone photo
Publio Cornelio Tacito photo
Erri De Luca photo
Tamim Ansary photo
Federico Chabod photo
Kazimir Severinovič Malevič photo

“L'ascesa alle altezze dell'arte non oggettiva è faticosa e piena di tormenti, eppure rende felici. I contorni dell'oggettività sprofondano sempre più a ogni passo, e infine il mondo dei concetti oggettivi – «tutto ciò che noi abbiamo amato e del quale abbiamo vissuto»”

Kazimir Severinovič Malevič (1879–1935) pittore russo

diventa invisibile. (in Myriam Cristallo, p. 327)
Il suprematismo come modello della non rappresentazione
Origine: Con queste parole Malevič riassume le reazioni critiche del pubblico e dei critici d'arte al dipinto Quadrato bianco su fondo bianco. Il Novecento, storia scienza arte della società industriale avanzata, p. 327.

Areteo di Cappadocia photo
Giuseppe Ungaretti photo

“La vita si vuota | in diafana ascesa | di nuvole colme | trapunte di sole”

Giuseppe Ungaretti (1888–1970) poeta italiano

Inizio di sera, 15 febbraio 1917; p. 67

Piero Calamandrei photo
Federico Rampini photo
Hans Urs Von Balthasar photo
Henry Stephens Salt photo
Pablo Neruda photo
Paola Ricci Sindoni photo
Robert T. Bakker photo
Silio Italico photo
Alberto Moravia photo

“[A Segesta] Ascesi così, con gli occhi rivolti a terra e il sangue invaso da un fitto benessere, che mi pareva emanare dal luogo: finalmente levai lo sguardo e mi accorsi allora che ero sotto il tempio.”

Alberto Moravia (1907–1990) scrittore italiano

Origine: Citato in Ernesto Di Lorenzo, Quando Segesta affascinò Alberto Moravia http://palermo.repubblica.it/dettaglio/quando-segesta-affascino-alberto-moravia/1401211, la Repubblica, 6 dicembre 2007.

Mircea Eliade photo
Henri Troyat photo
Carl Gustav Jung photo
August Strindberg photo
Silvio Berlusconi photo

“Il M5S nei sondaggi è in ascesa, in tv sono abili, ma si tratta di un partito pauperista e giustizialista. Se vincesse sarebbe una catastrofe per l'Italia.”

Silvio Berlusconi (1936) politico e imprenditore italiano

2016
Origine: Da una conferenza stampa per il comitato promotore della candidatura di Guido Bertolaso a Sindaco di Roma; citato in Berlusconi torna in campo per Bertolaso: "Sono come Batman, ho la corazza di kevlar" http://www.lastampa.it/2016/03/23/italia/politica/berlusconi-torna-in-campo-per-bertolaso-sono-come-batman-ho-la-corazza-di-kevlar-ypE30ncxWhj7rJqKbhpgMP/pagina.html, Lastampa.it, 23 marzo 2016.

Viktor Janukovyč photo

“Non mi dimetto, [in Ucraina] è in corso un colpo di Stato simile alla crisi politica che avvenne in Germania con l'ascesa dei nazisti.”

Viktor Janukovyč (1950) politico ucraino

Origine: Citato in Luca Pierattini, Ucraina, Yanukovich: "In corso un colpo di Stato". Verso la liberazione Yulia Tymoshenko http://www.repubblica.it/esteri/2014/02/22/news/ucraina_si_dimette_presidente_parlamento-79327199/, Repubblica.it, 22 febbraio 2014.

Benjamin Graham photo
Karen Armstrong photo
Barbara Spinelli photo
Ian McEwan photo
Aldous Huxley photo

“Oscuramente noi sappiamo veramente chi siamo. Da ciò il dolore di dover sembrare ciò che non siamo, e da ciò l'appassionato desiderio di superare i limiti di questo io che ci imprigiona. L'unica autotrascendenza liberatrice è attraverso l'altruismo e la docilità all'ispirazione (in altri termini, l'unione col Figlio e con lo Spirito Santo) nella coscienza di quell'unione col Padre in cui, senza conoscerla, abbiamo sempre vissuto. Ma l'autotrascendenza liberatrice è piú facile a descriversi che a raggiungersi. Per coloro i quali sono trattenuti dalle difficoltà di una ascesa, vi sono altre alternative meno ardue. L'autotrascendenza non è affatto invariabilmente verso l'alto. Infatti, in molti casi, essa è una scappatoia sia verso il basso in uno stato al di sotto della personalità, oppure orizzontalmente in qualche cosa di piú vasto dell'io, ma non piú alto, non essenzialmente diverso. Noi cerchiamo sempre di mitigare gli effetti della caduta collettiva nell'isolamento dell'io, con un'altra caduta strettamente privata nell'animalità e nel disordine mentale, oppure con qualche altra autodispersione piú o meno stimabile nell'arte o nella scienza, nella politica, nel lavoro o nel divertimento. Inutile dire, questi surrogati dell'autotrascendenza verso l'alto, queste fughe in surrogati subumani o meramente umani della Grazia, sono nella migliore ipotesi insoddisfacenti e nella peggiore, disastrosi.”

III, 2; p. 77
I diavoli di Loudun

Gianfranco Ravasi photo
Noam Chomsky photo
Louise Colet photo

“Il sipario si alza; ascolto attenta questi bei versi concisi e fermi che comprendo più facilmente della lingua parlata: è scultura greca e romana. Nei drammi di Alfieri, che chiamerei volentieri stoici, a forza di sobrietà nell'azione e di laconicità nel linguaggio, la commozione vi coglie, per così dire, senza che ve ne rendiate conto, s'impone a grandi tratti attraverso alcune figure che personificano con semplicità sentimenti eterni. Nell'Oreste, è prima di tutto Elettra che s'impossessa della nostra anima. Il suo lutto filiale, la sua angoscia incessante per un fratello che ritrova, ma che il trionfante assassino del loro padre cerca bramosamente e minaccia, sostengono l'azione fino al quarto Atto. Allora l'azione prorompe spaventosa e sublime; essa vi associa a tutti i combattimenti e a tutte le lacerazioni delle passioni umane: è come una mischia sconvolgente di istinti e dolori contrari […] Questo quarto atto dell'Oreste di Alfieri è una delle cose più belle che abbia visto a teatro: ascoltandolo pensavo alle puerili dispute di scuola, alle ingiustizie e agli accecamenti reciproci dei due campi che rinchiudono il sublime in uno stampo arbitrariamente prescritto. Il sublime piomba su noi come un uccello divino; si abbatte dall'alto, ci rapisce sulle sue ali che fremono e planano; noi ci abbandoniamo alla sua imperiosa ascesa, incuranti della forma e del colore delle sue penne: così fece la folla quella sera.”

Louise Colet (1810–1876) poetessa francese
Aldous Huxley photo
Nicholas Sparks photo
Gregory Scott Paul photo

“Il mondo dei dinosauri con cui ero cresciuto era in qualche modo classico. Essi erano universalmente visti come rettili squamosi che abitavano i continenti immobili. Non c'era alcun indizio che fossero gli antenati diretti degli uccelli. Essendo rettili, i dinosauri erano a sangue freddo e piuttosto lenti, con l'eccezione degli esemplari più piccoli, più simili agli uccelli. Tutti i dinosauri trascinavano le loro code sul suolo. Gli arti anteriori erano spesso spalancati. I muscoli delle gambe erano snelli, tratto tipico dei rettili. Le loro capacità intellettuali erano minime e lo stesso valeva per le loro attività sociali e materne… Gli adrosauridi e soprattutto i sauropodi erano gli ippopotami dei dinosauri. Gli ultimi infatti erano forse un po' troppo colossali per emergere sulla terraferma e quando lo facevano il loro grande peso li costringeva ad alzare dal suolo solo una zampa alla volta. Erano adatti solo per il clima tropicale umido, caldo e soleggiato che avvolgeva la terra da un polo all'altro prima del Cenozoico. Un clima che andava raffreddandosi e la formazione di nuove catene montuose rappresentarono la condanna degli arcosauri obsoleti, risparmiando solo i coccodrilli. I dinosauri e i pterosauri, simili a pipistrelli, erano semplicemente degli interludi evolutivi, un periodo di inerzia geo-biologico prima che le cose si facessero serie con l'ascesa degli uccelli e soprattutto dei mammiferi energetici e astuti, per poi condurre con l'inevitabile progress all'apice della selezione naturale: l'uomo. Era quasi tutto sbagliato. Sentivo in fondo che qualcosa non andava. Nel disegnare i dinosauri, trovai che erano molto più simili agli uccelli e ai mammiferi che non ai rettili, che sarebbero dovuti essere. Ero pronto a un nuovo punto di vista.”

Gregory Scott Paul (1954) paleontologo, sociologo e illustratore statunitense

The dinosaur world I grew up in was classical. They were universally seen as scaley herps that inhabited the immobile continents. There was no hint that birds were their direct descendents. Being reptiles, dinosaurs were cold-blooded and rather sluggish except perhaps for the smaller more bird-like examples. They all dragged their tails. Forelimbs were often sprawling. Leg muscles were slender in the reptilian manner. Intellectual capacity was minimal, as were social activity and parenting... Hadrosaurs and especially sauropods were dinosaurian hippos, the latter perhaps too titanic to even emerge on land, and if they did so were limited by their bulk to lifting one foot of the ground at a time. Suitable only for the lush, warm and sunny tropical climate that enveloped the world from pole to pole before the Cenozoic, a cooling climate and new mountain chains did the obsolete archosaurs in, leaving only the crocodilians. Dinosaurs and the bat-winged pterosaurs were merely an evolutionary interlude, a period of geo-biological stasis before things got really interesting with the rise of the energetic and quick witted birds and especially mammals, leading with inexorable progress to the apex of natural selection: Man. It was pretty much all wrong. Deep down I sensed something was not quite right. Illustrating dinosaurs I found them to be much more reminiscent of birds and mammals than of the reptiles they were supposed to be. I was primed for a new view.
Autobiography

Nicola Tranfaglia photo
Emilio Gentile photo
Thomas Hardy photo
Julian Barnes photo
Enver Hoxha photo
John Pilger photo

“Come testimone delle conseguenze umane dei brutali bombardamenti aerei – tra cui la decapitazione delle vittime, con le loro parti interne sparse come festoni sugli alberi e sui campi – non mi sorprende che ancora una volta venga calpestata la memoria e la storia. Un esempio significativo è l’ascesa al potere di Pol Pot e dei suoi Khmer Rossi, che ha molto in comune con l’odierno Stato Islamico (ISIS) in Iraq e in Siria. Anche loro erano spietati medievalisti che hanno iniziato come una piccola setta. Anche loro erano il prodotto di un disastro di fabbricazione americana, quella volta in Asia.”

John Pilger (1939) giornalista australiano

Variante: Come testimone delle conseguenze umane dei brutali bombardamenti aerei – tra cui la decapitazione delle vittime, con le loro parti interne sparse sugli alberi e sui campi – non mi sorprende che ancora una volta si denigrino la memoria e la storia. Un esempio significativo è stata l’ascesa al potere di Pol Pot e dei suoi Khmer Rossi, che ha molto in comune con l’odierno Stato Islamico (ISIS) in Iraq e in Siria. Anche loro erano spietati medievalisti che hanno iniziato come una piccola setta. Anche loro erano il prodotto di un disastro di fabbricazione americana, quella volta in Asia.

Massimo Piattelli Palmarini photo
Saddam Hussein photo

“Ciò che mi irritò di più, e che mi fece odiare il potere, fu lo spettacolo dei membri del Comando Regionale in lotta per il potere. Litigavano tanto sull'autorità che persero la Rivoluzione del Ramadan, e anche se stessi. Erano loro i responsabili per il rovesciamento del Partito nel 1963, e io osservavo la loro lotta per il potere, il modo in cui si mordevano a vicenda nell'ascesa al potere. Così, io sviluppai un'avversione per il potere, infatti cominciai a detestarlo. Posso dire che anche oggi lo detesto. Non potrebbe mai piacermi, e ho sempre percepito una distanza fra ma stesso e il potere.”

Saddam Hussein (1937–2006) politico iracheno

What annoyed me most and made me hate power was the sight of the members of the Regional Command, fighting for power. They disagreed over authority so much that they lost the Ramadhan Revolution and themselves too. They were responsible for the Party setback in 1963, and I used to watch their power struggle, how they used to bite each other on the way to power. So I developed an aversion to power, that is, I began to loath it. And I tell you even now I hate power. I could never like it, and have always felt a distance between power and myself.
Variante: Ciò che mi irritò di più, e che mi fece odiare il potere, fu la vista dei membri del Comando Regionale lottare per il potere. Bisticciavano così tanto sull'autorità che quasi quasi persero la Rivoluzione del Ramadan, e anche se stessi. Erano loro i responsabili per l'intoppo del 1963, e io osservai la loro lotta per il potere, in cui si mordevano a vicenda nell'ascesa al potere. Così, io sviluppai un disprezzo per il potere, infatti cominciai a odiarlo. Posso dire che anche oggi lo odio. Non potrebbe mai piacermi, e ho sempre percepito una distanza fra ma stesso e il potere.