Frasi su bisogno
pagina 10

Anna Stepanovna Politkovskaja photo
Annalena Tonelli photo
Alfonso Maria de' Liguori photo

“Per salvarci, bisogna che sempre temiamo di cadere.”

Alfonso Maria de' Liguori (1696–1787) vescovo cattolico e compositore italiano

Massime spirituali che dee tenere un cristiano

Bobby Sands photo
Roy Dupuis photo
Plotino photo
Rita Levi-Montalcini photo

“Bisogna dire ai giovani quanto sono stati fortunati a nascere in questo splendido Paese che è l'Italia.”

Rita Levi-Montalcini (1909–2012) neurologa e senatrice a vita italiana

Origine: Dall'intervista al TG1 Rai, in occasione del conferimento di una laurea honoris causa presso l'Università di Milano-Bicocca, 22 gennaio 2008.
Origine: Citato in Addio Rita Levi Montalcini, le frasi più belle di un genio gentile http://www.vanityfair.it/news/italia/12/12/30/rita-levi-montalcini-morta-frasi, VanityFair.it, 30 dicembre 2012.

Saturnino Secondo Salustio photo
Agnès Varda photo
Umberto Veronesi photo
Julia Butterfly Hill photo
Renato Zero photo
Umberto Eco photo
Haruki Murakami photo

“Il destino della gente bisogna voltarsi indietro a guardarlo dopo che è passato.”

Haruki Murakami (1949) scrittore, traduttore e saggista giapponese

L'uccello che girava le viti del mondo

Giorgio Gaber photo

“Bisogna essere prudenti quando ci si ammazza. Sennò si fanno delle figure!”

Giorgio Gaber (1939–2003) cantautore, commediografo e regista teatrale italiano

da Il suicidio

Yehiel De-Nur photo

“Quando il cuore è troppo gonfio bisogna piangere. Che altra consolazione ci resta, di questi tempi?”

Yehiel De-Nur (1909–2001) scrittore polacco

Origine: La casa delle bambole, p. 65

Cecelia Ahern photo
Dario Fo photo
Giulio Giorello photo
Prem Rawat photo
Cristina Comencini photo
Francesca Piccinini photo
Luciano De Crescenzo photo
Georges Perec photo
Adolf Hitler photo
Marguerite Yourcenar photo
Vincenzo Nibali photo

“Il mio unico pensiero durante una gara è non aver paura di fare mosse decisive. Se si pensa troppo, se si inizia a giocare con il tempo, allora è finita. Bisogna non aver paura e seguire il proprio istinto. Ecco come ho costruito tutte le mie vittorie più belle.”

Vincenzo Nibali (1984) ciclista su strada italiano

Origine: Citato in Il programma di Vincenzo Nibali: Tour de France su tutto con un occhio alla Sanremo http://www.direttaciclismo.it/interviste/stagione-2014/il-programma-di-vincenzo-nibali-tour-de-france-su-tutto-con-un-occhio-alla-sanremo-13772.php#.VBR95cJ_uig, DirettaCiclismo.it, 30 dicembre 2013.

Huìnéng photo

“Ho scoperto prestissimo che i migliori compagni di viaggio sono i libri: parlano quando si ha bisogno, tacciono quando si vuole silenzio. Fanno compagnia senza essere invadenti. Danno moltissimo, senza chiedere nulla.”

Un indovino mi disse
Variante: I migliori compagni di viaggio sono i libri: parlano quando si ha bisogno, tacciono quando si vuole silenzio. Fanno compagnia senza essere invadenti. Danno moltissimo senza chiedere nulla.

Friedrich Schiller photo
Eugenio Montale photo
Louis Couperus photo
Matteo La Grua photo
Niccolò Ammaniti photo
John Frusciante photo
Tom Clancy photo
Pier Paolo Pasolini photo

“Non c'è cena o pranzo o soddisfazione del mondo, | che valga una camminata senza fine per le strade povere, | dove bisogna essere disgraziati e forti, fratelli dei cani.”

Pier Paolo Pasolini (1922–1975) poeta, giornalista, regista, sceneggiatore, attore, paroliere e scrittore italiano

da Versi del testamento, vv. 44-46; 1997, p. 159
Trasumanar e organizzar

Vittorio Feltri photo
George Mosse photo

“L'opera dell'ebreo convertito Otto Weininger, Geschlecht und Charakter (Sesso e carattere) che, pubblicata nel 1904, conobbe vasta popolarità, faceva della dicotomia maschio-femmina addirittura un principio cosmico. La teoria dell'Eros, maschiocentrica, destinava la donna a una posizione ancillare rispetto all'uomo. Nelle donne, affermava Weininger, mancava l'Eros proprio degli uomini: gli interessi delle donne erano il matrimonio, la riproduzione, la soddisfazione dei bisogni dei figli, ragion per cui era da escludere che fossero responsabilmente depositarie dell'Eros culturale. Nel tentativo di conferire obbiettività alla propria tesi, Weininger esaltava il «femminino-materno» come una forza fondamentale, facendo però il panegirico del «mascolino-creativo» inteso come la forza superiore racchiudente le qualità spirituali dell'uomo. E, non contento ancora, si spinse più in là, col risultato di sconfinare vieppiù nell'assurdo e nell'irrazionale: non solo attribuì alla donna un ruolo inferiore, ma introdusse una componente razziale. Come la femmina era opposta al maschio, così l'ebreo si contrapponeva all'ariano. Le caratteristiche dell'ebreo erano equiparate a quelle della donna: l'uno e l'altra aspiravano a beni materiali a scapito degli interessi spirituali, l'uno e l'altra trasformavano l'amore in lussuria. Laddove tuttavia la femmina nell'ambito di una razza aveva semplicemente un ruolo secondario rispetto al maschio l'ebreo, di sesso maschile o femminile che fosse, era inferiore all'intera razza ariana. Le donne erano semplicemente suddite; gli ebrei nemici dell'anima e della vita spirituale.”

George Mosse (1918–1999) storico tedesco

Origine: Le origini culturali del Terzo Reich, p. 317-318

Elsa Morante photo

“Beh, il primo pensiero, il massimo di tutti, è questo: Non bisogna importarsene della morte!”

Arturo: II, Gli eccellenti Condottieri; p. 117
L'isola di Arturo

Charlotte Brontë photo
Giorgio La Pira photo
Jorge Valdano photo
Harper Lee photo
Muriel Barbery photo
Irvine Welsh photo

“I suoi amici saranno sempre di meno, man mano che aumentano i suoi bisogni.”

Inverno a West Granton; p. 332
Trainspotting, A casa

Grazia Deledda photo

“Anche per perdere bisogna sapersi battere.”

Jean-Claude Izzo (1945–2000) scrittore, giornalista e poeta francese

da "Casino Totale"

Slash photo
Paolo Crepet photo
Piero Gobetti photo
Giovanni Testori photo

“[Su Pier Paolo Pasolini] Sull'atroce morte di Pasolini s'è scritto tutto; ma sulle ragioni per cui egli non ha potuto non andarle incontro, penso quasi nulla. Cosa lo spingeva, la sera o la notte, a volere e a cercare quegli incontri? La risposta è complessa, ma può agglomerarsi, credo, in un solo nodo e in un solo nome: la coscienza e l'angoscia dell'essere diviso, dell'essere soltanto una parte di un'unità che, dal momento del concepimento, non è più esistita; insomma, la coscienza e l'angoscia dell'essere nati e della solitudine che fatalmente ne deriva. La solitudine, questa cagna orrenda e famelica che ci portiamo addosso da quando diventiamo cellula individua e vivente e che pare privilegiare coloro che, con un aggettivo turpe e razzista, si ha l'abitudine di chiamare "diversi". Allora, quando il lavoro è finito (e, magari, sembra averci ammazzati per non lasciarci più spazio altro che per il sonno e magari neppure per quello); quando ci si alza dai tavoli delle cene perché gli amici non bastano più; quando non basta più nemmeno la figura della madre (con cui, magari, s'è ingaggiata, scientemente o incoscientemente, una silenziosa lotta o intrico d'odio e d'amore) e si resta lì, soli, prigionieri senza scampo, dentro la notte che è negra come il grembo da cui veniamo e come il nulla verso cui andiamo, comincia a crescere dentro di noi un bisogno infinito e disperante di trovare un appoggio, un riscontro; di trovare un "qualcuno"; quel "qualcuno" che ci illuda, fosse pure per un solo momento, di poter distruggere e annientare quella solitudine; di poter ricomporre quell'unità lacerata e perduta.”

Giovanni Testori (1923–1993) scrittore, drammaturgo e storico dell'arte italiano

da A rischio della vita, L'Espresso, 9 novembre 1975

Casty photo
Hermann Hesse photo
Flavio Aquilone photo
PJ Harvey photo
Marisa Bellisario photo
Marvin Hagler photo

“Io per vincere il titolo dei pesi medi ci ho messo sette anni e 50 combattimenti. Oggi diventi campione in fretta, affrontando sconosciuti, selezionando i tuoi avversari, dicendo questo sì, questo no, e altrettanto in fretta te ne vai senza lasciare traccia. Io i grandi li ho sfidati tutti: Duran, Hearns, Mugabi, Leonard. Hamsho mi ha lasciato il ricordo di cinque punti di sutura, ma lui ne ha avuto bisogno di 55 all'ospedale.”

Marvin Hagler (1954) pugile statunitense

Origine: Da un'intervista di Emanuela Audisio Hagler: "La boxe è sparita, ai giovani piace piangere in tv" http://www.repubblica.it/sport/vari/2014/03/31/news/marvin_hagler_la_boxe_sparita_i_giovani_preferiscono_piangere_in_tv-82362508/, La Repubblica.it, 31 marzo 2014.

Luca Ward photo
Arrigo Sacchi photo

“Per diventare un buon allenatore non bisogna essere stati, per forza, dei campioni; un fantino non ha mai fatto il… cavallo.”

Arrigo Sacchi (1946) allenatore di calcio italiano

Origine: Bruno Bernardi, Al mare, in una notte di mezza estate Sacchi si strappa crossando per Sanguin, «Stampa Sera», 1 giugno 1988, p. 15.

Gaetano Salvemini photo
François Mauriac photo
Arthur Ashe photo
Shunryū Suzuki photo

“Quando si fa qualcosa, bisogna bruciare completamente come un buon falò, senza lasciare traccia di sé.”

Shunryū Suzuki (1904–1971) monaco buddhista

Origine: Mente Zen, Mente di principiante, p. 52

Vaclav Fomič Nižinskij photo
Mario Luzi photo
Anthony de Mello photo
George Carlin photo
Erasmo da Rotterdam photo
Aldo Palazzeschi photo
Ignazio Silone photo
Joumana Haddad photo
Giorgio La Pira photo
Muriel Barbery photo
Rabindranath Tagore photo
Daniel Pennac photo
Giulio Andreotti photo
Benito Mussolini photo
Henri Laborit photo
Meryl Streep photo

“Vi amo tutti, ma dovete perdonarmi se ho perso la voce urlando e lamentandomi questa settimana e ho perso la testa un po’ di tempo prima quest’anno per cui dovrò leggere. Grazie Hollywood Foreign Press, giusto per sottolineare quello che ha già detto Hugh Laurie, voi e tutti noi apparteniamo alla categoria più diffamata in America. Pensateci: Hollywood, foreigners (stranieri), press (stampa). Ma chi siamo noi e che cosa è Hollywood? Siamo solo persone provenienti da altri luoghi. Sono nata e cresciuta e ho studiato nelle scuole pubbliche del New Jersey. Viola è nata nella cabina di un mezzadro in South Carolina ed è cresciuta a Central Falls, Rhode Island; Sarah Paulson è nata in Florida, allevata da una madre single a Brooklyn. Sarah Jessica Parker è una di sette o otto fratelli dell’Ohio. Amy Adams è nata a Vicenza, in Italia. E Natalie Portman è nata a Gerusalemme. Dove sono i loro certificati di nascita? E la bella Ruth Negga è nata ad Addis Abeba, in Etiopia, cresciuta a Londra – o forse in Irlanda ed è qui nominata per aver interpretato una ragazza proveniente da una piccola città della Virginia. Ryan Gosling, come tutte le persone migliori, è canadese, e Dev Patel è nato in Kenya, cresciuto a Londra, e qui ha interpretato un indiano cresciuto in Tasmania. Hollywood è dunque infestata da stranieri e da gente che viene da fuori. E se li cacciassimo tutti a calci non ci rimarrebbe nulla da guardare se non il football e le arti marziali. Che non sono arti. Mi hanno dato tre secondi per dire queste parole: il lavoro di un attore è quello di infilarsi nella vita delle persone diverse da noi, e far sentire come ci si sente. E nell’anno passato ci sono state molte, molte, molte prove di attore potenti in questo senso. Mozzafiato. Ma ce n’è stata una quest’anno che mi ha stordito. Colpito al cuore. Non perché fosse particolarmente buona; non c’era niente di buono. Ma è stata efficace e ha fatto il suo dovere. Ha fatto ridere l’audience a cui era destinata. È stato il momento in cui la persona che chiedeva di sedersi sulla poltrona più rispettata nel nostro Paese ha imitato un giornalista disabile che superava per privilegi, potere e per capacità di reagire. Vedere quella scena mi ha spezzato il cuore e ancora non riesco a togliermela dalla testa. Perché non era un film. Era vita reale. E questo istinto di umiliare gli altri, quando è usato da qualcuno che ha una grande visibilità, da parte di qualcuno potente, si trasmette nella vita di tutti, perché dà un pò il permesso agli altri di fare la stesse cose. La mancanza di rispetto incoraggia altra mancanza di rispetto, la violenza incita alla violenza. E quando i potenti usano la loro posizione di prevaricare gli altri tutti noi perdiamo. O. K., andare avanti con lui. E questo mi porta alla stampa. Abbiamo bisogno di una stampa capace di esercitare il controllo sui potenti, e farli rispondere per ogni gesto oltraggioso. È per questo che i nostri fondatori hanno inserito la libertà di stampa ed espressione nella Costituzione. Quindi chiedo alla facoltosa Hollywood Foreign Press e a tutti i presenti di unirsi a me nel sostenere il Comitato per la protezione dei giornalisti, perché ne avremo bisogno nell’immediato futuro, ne avremo bisogno per salvaguardare la verità. Ancora una cosa: una volta me ne stavo sul set a lamentarmi per qualcosa – del tipo che stavamo lavorando troppo o all’ora di cena o qualcosa di simile – e Tommy Lee Jones mi disse: «Non è un già un enorme privilegio, Meryl, essere solo un'attrice?». In effetti è proprio così, e dobbiamo ricordarci a vicenda il privilegio e la responsabilità di questo mestiere. Dovremmo essere tutti orgogliosi del lavoro di Hollywood che si onora qui stasera. Come la mia amica, la Principessa Leia, mi ha detto una volta, prendete il vostro cuore spezzato, e fatene arte."”

Meryl Streep (1949) attrice, doppiatrice e produttrice cinematografica statunitense

Golden Globe 2017, Meryl Streep riceve il Golden Globe alla carriera

Claudio Magris photo
Inayat Khan photo
Roberto Benigni photo
Desmond Morris photo
Vittorio Foa photo

“Non bisogna accusare l'indisciplina. Non c'è niente di male ad essere indisciplinati se nell'indisciplina c'è una volontà. La cosa peggiore è quando l'indisciplina non c'è più, quando si sceglie di dare retta agli altri.”

Vittorio Foa (1910–2008) politico, giornalista e scrittore italiano

Origine: Dal sito www.cgil.it del 20 ottobre 2008, per ricordare la scomparsa di Vittorio Foa.

Philip Roth photo
Aldo Moro photo

“Quando si dice la verità non bisogna dolersi di averla detta: la verità è sempre illuminante.”

Aldo Moro (1916–1978) politico e accademico italiano

Origine: Citato all'inizio del film Piazza delle Cinque Lune, 2003.
Origine: Da L'intelligenza e gli avvenimenti: testi, 1959-1978, a cura della Fondazione Aldo Moro, Garzanti, 1979.

Léopold Sédar Senghor photo
Paul Valéry photo

“Bisogna chiamare scienza solo l'insieme delle ricette che riescono sempre, tutto il resto è letteratura.”

Paul Valéry (1871–1945) scrittore, poeta e aforista francese

libro Tal quale

Fanny Ardant photo
J. K. Rowling photo
Jojo Moyes photo
Demócrito photo
Anaïs Nin photo
Louis Armstrong photo