Frasi su sorte
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Origine: Manuale del giovane animalista, p. 50
Origine: da un intervento su Repubblica, 16 settembre 2008; citato in Loredana Lipperini, Cattivi pensieri, Lipperatura, 16 settembre 2008
da Il delirio dell'oste Bassà
Origine: citato in François Orsini, Drammaturgia europea dell'avanguardia storica: Pirandello, Rosso di San Secondo, Strindberg, Wedekind, Luigi Pellegrini Editore, Cosenza 2005

Indro Montanelli
Citazioni su Maria Antonietta

“La Sorte ed il Saper stanno in un vaso.”
La Secchia rapita

Citazione un po' troppo lunga: tagliarla
La democrazia in America
Variante: I governi democratici possono diventare violenti e anche crudeli in certi momenti di grande effervescenza e di pericolo, ma queste crisi saranno rare e passeggere.
Quando penso alle piccole passioni degli uomini del nostro tempo […] non temo che essi troveranno fra i loro capi dei tiranni, ma piuttosto dei tutori. Credo, dunque, che la forma d'oppressione da cui sono minacciati i popoli democratici non rassomiglierà a quelle che l'hanno preceduta nel mondo, […] poiché le antiche parole dispotismo e tirannide non le convengono affatto. La cosa è nuova, bisogna tentare di definirla, poiché non è possibile indicarla con un nome.
Se cerco di immaginarmi il nuovo aspetto che il dispotismo potrà avere nel mondo, vedo una folla innumerevole di uomini eguali, intenti solo a procurarsi piaceri piccoli e volgari, con i quali soddisfare i loro desideri. Ognuno di essi, tenendosi da parte, è quasi estraneo al destino di tutti gli altri: i suoi figli e i suoi amici formano per lui tutta la specie umana; quanto al rimanente dei suoi concittadini, egli è vicino ad essi, ma non li vede; li tocca ma non li sente affatto; vive in se stesso e per se stesso e, se gli resta ancora una famiglia, si può dire che non ha più patria.
Al di sopra di essi si eleva un potere immenso e tutelare, che solo si incarica di assicurare i loro beni e di vegliare sulla loro sorte. È assoluto, particolareggiato, regolare, previdente e mite. Rassomiglierebbe all'autorità paterna se, come essa, avesse lo scopo di preparare gli uomini alla virilità, mentre cerca invece di fissarli irrevocabilmente all'infanzia; ama che i cittadini si divertano, purché non pensino che a divertirsi. Lavora volentieri al loro benessere, ma vuole esserne l'unico agente e regolatore; provvede alla loro sicurezza e ad assicurare i loro bisogni, facilita i loro piaceri, tratta i loro principali affari, dirige le loro industrie, regola le loro successioni, divide le loro eredità; non potrebbe esso togliere interamente loro la fatica di pensare e la pena di vivere?
Così ogni giorno esso rende meno necessario e più raro l'uso del libero arbitrio, restringe l'azione della volontà in più piccolo spazio e toglie a poco a poco a ogni cittadino perfino l'uso di se stesso. L'eguaglianza ha preparato gli uomini a tutte queste cose, li ha disposti a sopportarle e spesso anche considerarle come un beneficio. Così, […] il sovrano estende il suo braccio sull'intera società; ne copre la superficie con una rete di piccole regole complicate, minuziose ed uniformi, attraverso le quali anche gli spiriti più originali e vigorosi non saprebbero come mettersi in luce e sollevarsi sopra la massa; esso non spezza le volontà, ma le infiacchisce, le piega e le dirige; raramente costringe ad agire, ma si sforza continuamente di impedire che si agisca; non distrugge, ma impedisce di creare; non tiranneggia direttamente, ma ostacola, comprime, snerva, estingue, riducendo infine la nazione a non essere altro che una mandria di animali timidi ed industriosi, della quale il governo è il pastore.
Ho sempre creduto che questa specie di servitù regolata e tranquilla, che ho descritto, possa combinarsi meglio di quanto si immagini con qualcuna delle forme esteriori della libertà e che non sia impossibile che essa si stabilisca anche all'ombra della sovranità del popolo.
[…] In questo sistema il cittadino esce un momento dalla dipendenza per eleggere il padrone e subito dopo vi rientra.
Anni beati

10 gennaio 2009
la Repubblica, L'Amaca
Un indovino mi disse

“È mala sorte, ti carbonizzino braci, tetro salame.”
palindromo
Calore vorticoso

Origine: Da Speciesism Again: The Original Leaflet (2010); citato in Ricard, p. 44.

A. Radames Ferrarin
Incipit de La speranza, Citazioni sul libro

Origine: Paradiso come nuovo affittasi, p. 54

“Nel cosmo, quanto liga è Dio, Demone, Animo, Natura, Sorte e Fortuna, e, per ultimo, Fato.”
art. 1, 2000, p. 95

“Sono necessarie maggiori virtù per sostenere la buona sorte piuttosto che la cattiva sorte.”
25
Massime, Riflessioni morali

Origine: Da Sir Martin Mar-all.

Ufficiale: atto I, scena II; traduzione di Goffredo Raponi, LiberLiber
Macbeth

da Poesie di Natale citato in Frederic Ewen, Bertold Brecht

Origine: Citato in Umberto Veronesi, L'ombra e la luce: La mia lotta contro il male, Einaudi, Torino, 2008, p. 87. ISBN 978-88-06-19501-0

Origine: Maria Antonietta, pp. 14-15

Origine: Inventiva e invettiva nell'ottocento francese, Prima lettera al redattore del «Censeur», p. 26

Origine: Lettere di un polemista, I. Al signor Chlewski a Tolosa, pp. 25-26

“Pochi sono gli amici di un uomo in sé, e molti quelli della sua buona sorte.”
da Gli amici d'elezione, p. 104
Oracolo manuale e arte di prudenza

da Historia in nuce: La ruota della fortuna, p. 174
Il cuore avventuroso. Figurazioni e capricci

da Il nodo di Gordio, p. 112-113
Il nodo di Gordio

“Nessuno è più forte di un uomo che non ha più nulla da aspettarsi dalla sorte.”
Diomede
Le paludi di Hesperia

prefazione, p. 3 http://books.google.it/books?id=Ei0UAAAAQAAJ&pg=PA3&#v=onepage&q&f=false
Del dialetto napoletano

p. 163-164 http://books.google.it/books?id=Ei0UAAAAQAAJ&pg=PA163&#v=onepage&q&f=false
Del dialetto napoletano

Origine: Da Letta la vita dell'Alfieri scritta da esso.

da This Week Magazine; citato in Selezione dal Reader's Digest, novembre 1962

citato in Roberto Gervaso, La bella Rosina, Bompiani editore
Origine: Discorso fatto in Parigi nel 1838 alla nuova amante, Mélanie Waldor, che lo sollecitava a trasferirsi nella capitale francese. Dopo poco rientrava in Torino.

da Odysseus
Ritratti
Origine: Divina Commedia, Inferno, canto XXVI, 125: «[...] de' remi facemmo ali al folle volo [...]».
Origine: Il villaggio sepolto nell'oblio, p. 34

“Patisca la stessa sorte chiunque abbia ad oltrepassare le mie mura.”
Romolo: I, 7; 1997
Sic deinde, quicumque alius transiliet moenia mea, interfectum.
Ab urbe condita, Proemio – Libro X

“L'animo umano non si sazia nemmeno con le più belle promesse della sorte.”
IV, 13; 1997
Est humanus animus insatiabilis eo quod fortuna spondet.
Ab urbe condita, Proemio – Libro X

“Ognuno ha in mano la propria sorte.”
XXIV, 18; 1997
[S]uam cuique fortunam in manu esse.
Ab urbe condita, Libro XXI – Libro XXX

“La buona sorte è abituata a volgersi indietro una volta raggiunto il suo apice.”
Lucio Emilio Paolo Macedonico: XLV, 41; 1997
[C]um ex summo retro volui fortuna consuesset.
Ab urbe condita, Libro XLI – Libro CXL

“E meglio tra capanne in umil sorte, | che nel tumulto di ribalta corte, | filosofia s'impara.”
da Invito d'un solitario a un cittadino, p. 275
Poesie varie
da L'amitié; citato in Gilles Deleuze e Félix Guattari L'Anti-Edipo, traduzione di Alessandro Fontana, Einaudi, 2002, pp. 391-392

– – (Cosma ovvero La montagna del nord; p. 250)
Alessandro o Della verità
“Il Vietnam, mi sa tanto, è quel che abbiamo avuto in sorte al posto di un'allegra gioventù.”
citato in Gustav Hasford, Nato per uccidere, traduzione di Pier Francesco Paolini, Bompiani, 1989
Origine: Dall'intervista di Giacomo Galeazzi, Monsignor Casale: Lasciamola morire in pace come facemmo con Giovanni Paolo II http://archivio.lastampa.it/LaStampaArchivio/main/History/tmpl_viewObj.jsp?objid=9072518, La Stampa, 5 febbraio 2009, p. 4.