Frasi su labbro
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“Ed è forse un gioco dilettevole l'amore? | Mi baci, e le tue labbra sono di metallo.”

Sergej Aleksandrovič Esenin (1895–1925) poeta russo

da Non torturarmi con l'indifferenza
Russia e altre poesie

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“Io non riesco a vederti così, con le labbra tra i denti e le mani tremanti.”

Niccolò Agliardi (1974) cantautore italiano

da "Somma zero" n. 7
1009 giorni

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“Ben venga la tecnologia, dunque, perché rappresenta certamente il futuro, ma ricordiamo che l'elemento uomo, che parrebbe da essa quasi relegato in secondo piano, rimane il centro, il motore, l'anima di quest'universo che ci sforziamo di governare. L'uomo e l'inquietudine, figlia dei tempi, che l'accompagna.
Perché inquietudine? Guardiamo in particolare al mondo della Magistratura e pensiamo all'aria avvelenata in cui essa si trova troppo spesso ad operare, e ci chiediamo se ciò avvenga per colpe proprie ovvero per gratuiti e interessati attacchi esterni. Ma è vano cercare di sciogliere il dilemma; occorre invece che ci si adoperi con ogni energia per togliere voce a quanti imputano ad alcuni esponenti della magistratura scarsa diligenza o vanità personale o spinte ideologiche che li orienterebbero altrove rispetto a un'interpretazione corretta e serena della norma. Se queste incrostazioni esistono devono essere rimosse perché lo esige la collettività e lo merita la stragrande maggioranza dei magistrati, per i quali la disposizione prevalente è quella della dedizione incondizionata, della volontà tenace di esercitare il proprio ministero in vista del solo bene comune, con spirito di sacrificio e senza clamori: nel silenzio che spesso non paga ma è dignità di servizio e gratificazione di coscienza. Parimenti, non sono più sopportabili quegli attacchi gratuiti, di provenienza varia, ingeneroso esercizio ormai troppo diffuso di quanti applicano la regola secondo cui la miglior difesa consiste nel distruggere l'immagine del "nemico". Il convincimento da taluni nutrito, da altri propagandato, del giudice come di un soggetto onnipotente e sordo ai problemi di coscienza, e teso a chissà quali fini impropri, è fasullo e banale: quanti ci sono vicini per ragioni di lavoro o affettive conoscono l'ansia del dubitare, la paura di non sapere offrire le corrette risposte, di non poter cogliere il frutto che a volta pare proibito e si chiama giustizia.
Non c'è e non ci può essere indifferenza nell'atto del giudicare. Non si avvia un uomo al calvario di un processo penale né lo si condanna con il sorriso sulle labbra, non si respinge un immigrato onesto con una scrollata di spalle, non si toglie un bambino a una madre o a un padre senza subirne un contraccolpo doloroso come un pugno nello stomaco. Stati d'animo con i quali il buon magistrato fa i conti in compagnia delle sole voci di dentro che impietosamente gli ricordano giorno dopo giorno come una decisione sbagliata possa stravolgere una vita e uccidere una speranza.
Rubo ancora un minuto alla vostra pazienza per un'ultima annotazione: entro pochi giorni o settimane un gruppo di magistrati milanesi chiuderà la propria attività, e a loro voglio dire: per quaranta e più anni s'è combattuta, credo, la buona battaglia – mi perdoni San Paolo per la citazione che non vuole essere irriverente – e ho speranza che ora, giunti al termine della corsa, integra si sia conservata in ognuno la fiducia negli ideali per i quali tutti fummo avviati a questo lavoro. A quanti operano e opereranno nel mondo del diritto, magistrati, avvocati, personale amministrativo, ai giovani soprattutto, auguro di raccogliere in abbondanza, forti del loro impegno e con l'aiuto di Dio, i frutti di quanto di buono si va seminando perché questo Paese, che è stato la culla del diritto e che a volte ci dilettiamo noi stessi a bistrattare al di là dei suoi demeriti, mentre dispensiamo ammirazione incondizionata a quasi tutti gli altri popoli del mondo che hanno invece, quasi tutti, tanto da imparare; questo Paese al quale, fuor d'ogni retorica, credete, mi onoro e sono fiero di appartenere, rivendichi e riprenda il suo ruolo di portabandiera nella faticosa ma entusiasmante corsa di civiltà che porta al traguardo della Giustizia.”

Ruggero Pesce (1938) giudice italiano

da Discorso di inaugurazione dell'anno giudiziario 2010 per il distretto della Corte d'Appello di Milano del Presidente Ruggero Pesce http://it.wikisource.org/wiki/Discorso_di_inaugurazione_dell%27anno_2010_per_il_distretto_della_Corte_d%27Appello_di_Milano

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“Vedevo il volto di un uomo esposto alla gogna, spiato in ogni piega del labbro, esposto al ludibrio di milioni di spettatori. Questo tipo di gogna vale un ergastolo.”

Umberto Eco (1932–2016) semiologo, filosofo e scrittore italiano

Origine: Da La bustina di Minerva; citato ne la Repubblica, 8 febbraio 2008.

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“Il nostro amore | acqua di mare | è diventata sale | le nostre labbra inaridite | non hanno più parole.”

Domenico Modugno (1928–1994) cantautore, chitarrista e attore italiano

da Addio... addio..., 1962

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“Due ragazzotti messicani si avvicinano attratti da Tristessa e rimangono in piedi lì vicino a bere e a parlare tutta la notte, hanno entrambi i baffi, uno è molto piccolo e ha la faccia tonda con le guance simili a pere… L'altro è più alto, con dei fogli di giornale infilati sotto la giacca per proteggersi dal freddo… Cruz si allunga in mezzo alla strada e si addormenta avvolta nel suo cappotto, la testa appoggiata al gradino del marciapiede… Un piedipiatti arresta qualcuno all'imbocco del vicolo, noi attorno alla candela e ai pentoloni fumanti guardiamo senza interesse… Improvvisamente Tristessa mi bacia sulle labbra, lievemente, il bacio più lieve, più toccante di questo mondo… Ne sono davvero sorpreso… Mi sono deciso di rimanere con lei e a dormire dove lei dorme, persino se dorme nel bidone dell'immondizia, in una cantina piena di topi… Ma continuo a tremare e non m'aiuta a niente stringermi addosso i vestiti… per un anno ho dormito ogni notte nel mio sacco a pelo e non sono più abituato alla comune aria fredda della terra… A un certo momento cado netto giù dalla cassetta su cui ero seduto con Tristessa, finisco sul marciapiede, ci resto… In altri momenti intrattengo lunghe misteriose conversazioni con i due ragazzotti… Che cavolo stanno cercando di dire e di fare?… Cruz dorme per la strada… Ha i capelli sparsi neri nella pietra… la gente li calpesta… È la fine. L'alba giunge grigia.”

Tristessa

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“Il suo viso, le sue labbra, la sua intelligenza… | M'innamorai dei suoi discorsi non dell'apparenza…!”

Rocco Hunt (1994) rapper italiano

da Tutto resta, n. 7
<nowiki>'</nowiki>A verità

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Questa traduzione è in attesa di revisione. È corretto?
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“Se tu muori e io sopravvivo, non avrò più ragione di vivere, una volta tornato al nostro distretto. Tu sei tutta la mia vita – mi dice. – Non sarei mai più felice. – Faccio per ribattere, ma lui mi mette un dito sulle labbra.”

Per te è diverso. Non sto dicendo che non sarebbe dura. Ma ci sono altre persone che renderebbero la tua vita degna di essere vissuta. (Peeta a Katniss)
La ragazza di fuoco

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“Raggiungendomi con le tue mani ed avvertendo le mie dita, sussurro sulle tue labbra la mia infinita voglia di te.”

Prevale (1983) disc jockey, produttore discografico e conduttore radiofonico italiano

Origine: prevale.net

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“Una voce non può trascinare con sé la lingua e le labbra che le hanno dato le ali.”

Khalil Gibran (1883–1931) poeta, pittore e filosofo libanese

Il Profeta

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“Faccio pugilato, ma poco, perché sembra piuttosto assurdo per un presidente apparire con un occhio nero e con il naso schiacciato o con le labbra tagliate.”

Theodore Roosevelt (1858–1919) 26º presidente degli Stati Uniti d'America

Origine: Citato in Marco Pastonesi e Giorgio Terruzzi, Palla lunga e pedalare, Dalai Editore, 1992, p. 83. ISBN 88-8598-826-2

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“Grido, è vero, ma a fior di labbro.”

Gesualdo Bufalino (1920–1996) scrittore

Origine: Il malpensante, Dicembre, p. 139

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“I poeti non ne azzeccano una. "Aveva le labbra come una ciliegia". Piccole, tonde e con il nocciolo? Ah!”

Terry Pratchett (1948–2015) scrittore e glottoteta britannico

Serie del Mondo Disco, 13. Streghe di una notte di mezza estate (1992)

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“La verità siede sulle labbra degli uomini morenti.”

Matthew Arnold (1822–1888) poeta e critico letterario britannico

da Sohrab and Rustum, 656

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“Sempre a quel ver c' ha faccia di menzogna | de' l'uom chiuder le labbra fin ch'el puote, | però che sanza colpa fa vergogna.”

Dante Alighieri (1265–1321) poeta italiano autore della Divina Commedia

XVI, 124-126

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“Sono venuto qui questa sera per sfidare voi… sfidare voi, il WWE Universe, per farvi vedere le cose come le vedo io e per insegnarvi come dire "no". Guardate, questo lo faccio perché le persone che tifano per Jeff Hardy sono solo schiave dei vizi associati al suo [citando il suo segno delle dita] "vivere l'istante". Sono dispiaciuto per voi, lo sono veramente. Voi siete in un vicolo cieco e portate orgogliosamente le vostre prescizioni nelle vostre maniche come fossero medaglie al valore. Cosa vi ha detto il dottore? Prendetene solo una… ogni 4 ore, giusto? Tranne me, non c'è una sola persona in questa arena che non ha abusato di medicine prescritte e droghe ricreative. E lo so, fidatevi di me, che è difficile essere Straight Edge, è difficile vivere come uno Straight Edge. È estremamente difficle essere me, ma quello che mi interessa adesso è che nessuno di voi ha realizzato come sia molto più difficile vivere… come vivete voi. Sono ottimista, nessuno di voi prende in considerazione le conseguenze a lungo termine dell'alcol sul proprio fegato. [cori di disapprovazione dal pubblico] Guardatevi, e voi gioite per questo. Non c'è niente da festeggiare. Bevete perché pensate che sia divertente, giusto? [I cori diventano più forti] Non sarà più divertente quando perderete il controllo e non sarà più… non sarà più divertente. Prima o poi, inizierete a bere per sentirvi normali. E poi ci sono i fumatori. Vedete, non conosco qualcosa di più disgustoso nel vedere un fumatore inquinare i propri polmoni con più di 4000 prodotti chimici stranieri, o nel dover ascoltare un fumatore che si autoconvince di poter smettere quando vuole. È… è difficile smettere, lo so, ci vuole una persona molto forte per smettere, ma anche la persona più forte non avrebbe dovuto mai cominciato a fumare la prima volta. [il pubblico lo fischia e incita il nome di "Hardy"] Non volevo venire qui ed essere un portatore di cattive notizie, ma lasciamo parlare i fatti: ci sono poche possibilità che qualcuno di voi possa togliersi questo peso dalla schiena. Voi non sarete mai in grado di togliervi la sigaretta dalle vostre labbra, o trovare l'autocontrollo per rovesciare la vostra bevanda dal bicchiere, o avere rispetto per voi stessi sputando fuori le pillole dalla vostra bocca. Vedete, questo può iniziare ma non può accadere senza aver imparato come dire no alle tentazioni, e per questo che sono qui stasera. Sono qui per sfidarvi prima che sia troppo tardi. Per favore, imparate a dire no alle tentazioni, imparate a dire no ai vostri vizi, imparate a controllare voi stessi.”

Phil Brooks (1978) wrestler statunitense

Smackdown del 24 luglio 2009