Frasi su lungo
pagina 6

Frank Herbert photo
Frank Herbert photo
Frank Herbert photo

“Per molta gente è difficile capire la vita familiare dell'Harem Reale, ma io cercherò di darvene una visione condensata. Mio padre, ne sono convinta, aveva un solo, vero amico: il Conte Hasimir Fenring, l'eunuco genetico, uno dei più temibili guerrieri dell'impero. Il Conte, un uomo piccolo, brutto e vivace, presentò un giorno a mio padre una nuova schiava concubina, e io fui mandata da mia madre a spiare la cerimonia. Noi tutte spiavamo mio padre, per proteggerci. Certo, una schiava concubina concessa a mio padre in base all'accordo fra il Bene Gesserit e la Gilda non poteva generare un Successore Reale, ma i loro intrighi continuavano instancabili, ossessionanti e sempre uguali. Mia madre, le mie sorelle e io ci eravamo ormai abituate a evitare i più sottili strumenti di morte. Può sembrare orribile a dirsi, ma non sicura che mio padre fosse del tutto estraneo a questi tentativi di morte. Una Famiglia Reale è diversa dalle altre. Dunque, dicevo, c'era questa nuova schiava concubina, snella, graziosa, rossa di capelli come mio padre. Aveva i muscoli di una danzatrice, e certamente la neuroseduzione faceva parte del suo addestramento. Era in piedi, davanti a mio padre, nuda, e lui la guardò a lungo, prima di dichiarare: "È troppo bella. La riserveremo per un dono". Non avete idea della costernazione che questa sua decisione creò nell'Harem Reale. L'astuzia e l'autocontrollo non erano, forse, minacce mortali per noi tutte?”

da «Nella mia casa paterna», della Principessa Irulan: Ed. Nord, p. 245
Dune

Jack London photo
Jack London photo
Rudyard Kipling photo
Rudyard Kipling photo
John Milton photo
Milan Kundera photo
Charles Baudelaire photo
Vladimir Vladimirovič Majakovskij photo
Oscar Wilde photo
Tito Lucrezio Caro photo

“Quel che l'oggetto forma dei nostri pensieri più caro, | O cui prima fu a lungo rivolta la nostra fatica, | O che più veemente destò de lo spirito l'acume, | Ci compare sovente nei sogni. S'illude il legale | Di difender processi e norme comporre di dritto; | Il capitano vede battaglie ed eserciti…”

4. 959 e sgg., traduzione di P. Perrella, Zanichelli, Bologna, 1965
Et quo quisque fere studio devinctus adhaeret, | Aut quibus in rebus multum sumus ante morati | Atque in ea reatione fuit contenta magis mens, | In somnis eadem plerumque videum obire; | Causidici causas agere et componere leges, | Induperatores pugnare ac proelia obire...
De rerum natura, Libro IV
Origine: Citato in Sigmund Freud, L'interpretazione dei sogni, traduzione di Elvio Fachinelli e Herma Trettl, Bollati Boringhieri, 1994.

Charles Bukowski photo
Hans Magnus Enzensberger photo

“Nutrire speranza a breve scadenza è illusione. Una rassegnazione a lungo termine equivarrebbe a un suicidio.”

Hans Magnus Enzensberger (1929) scrittore, poeta e traduttore tedesco

citato in Ester Dinacci, Realtà della Germania

Johann Wolfgang von Goethe photo
Johann Wolfgang von Goethe photo
Heinrich Heine photo
Heinrich Heine photo
Heinrich Heine photo
Friedrich Nietzsche photo
Friedrich Nietzsche photo
Friedrich Nietzsche photo
Friedrich Nietzsche photo
Friedrich Nietzsche photo

“Tutti gli uomini che facciamo aspettare a lungo dell'anticamera del nostro favore vanno in fermentazione o divengono acidi.”

Friedrich Nietzsche (1844–1900) filosofo, poeta, saggista, compositore e filologo tedesco

II, 255; 2011

Friedrich Nietzsche photo
George Orwell photo
George Orwell photo
George Orwell photo
Marcel Proust photo
Marcel Proust photo
Marcel Proust photo
Marcel Proust photo
Marcel Proust photo
Stefan Zweig photo
Samuel Butler photo

“Mettersi nelle mani di Dio è solo un modo più lungo di dire che ci si affida al caso.”

Samuel Butler (1612–1680) scrittore britannico

Dizionario dei luoghi non comuni

Charles Dickens photo
Georges Bataille photo
Isabel Allende photo
Isabel Allende photo
Paul-louis Courier photo
Gustave Flaubert photo
Anatole France photo

“Può darsi che la cosiddetta civiltà consista solo in un lungo sforzo per ingannare gli uomini sul proprio conto […]”

Romain Gary (1914–1980) scrittore francese

Origine: Le radici del cielo, pp. 96, 97

André Gide photo
Laurence Sterne photo

“In questa lunga digressione infatti nella quale mi sono lasciato trascinare accidentalmente, come in tutte le mie digressioni (a eccezione di una sola) c'è un colpo da maestro di abilità digressiva, il cui merito temo sia sempre sfuggito al lettore,--non per mancanza di acume da parte sua,—ma perché si tratta di una perfezione che di rado si cerca, o in verità ci si aspetta, in una digressione;---e precisamente di questa: Che sebbene nelle mie digressioni giochi sempre lealmente, come potete notare,—e mi allontani da quello di cui tratto, di tanto e tanto spesso quanto qualsiasi altro scrittore in Gran Bretagna, purtuttavia è sempre mia cura badare che le cose siano sistemate in modo, da non lasciare fermo in mia assenza il congegno principale. […]
Grazie a questo marchingegno il macchinario della mia opera costituisce una specie a parte; due movimenti contrari vi sono stati indotti, e conciliati, che si riteneva fossero inconciliabili fra loro. In una parola, la mia opera è digressiva, e progressiva,—a un tempo. […]
Le digressioni, inconfutabilmente, sono la luce del sole;——sono la vita, l'anima della lettura;---eliminatele da questo libro, per esempio,--tanto varrebbe che eliminaste con esse il libro stesso;—un freddo eterno inverno regnerebbe in ogni pagina; restituitele allo scrittore;----e si fa avanti baldanzoso come uno sposo;—augura Salute a tutti; riporta la varietà, e impedisce all'appetito di languire.
Tutta l'abilità consiste nel manipolarle e cucinarle a dovere, perché non siano solo a vantaggio del lettore, ma anche dell'autore, la cui difficile situazione, a questo proposito, è davvero da compatire: Se, infatti, incomincia una digressione,---da quel momento, a quanto posso notare, tutta la sua opera se ne sta ferma come un ciocco;—e se procede con l'opera principale,----è bell'e finita la digressione.
——È uno sporco lavoro.—Per il qual motivo, fin dall'inizio di questa, come vedete, ho costruito l'opera principale e le sue parti avventizie con tali intersezioni, e ho così intersecato e attorcigliato i movimenti digressivo e progressivo, una ruota dentro l'altra, che tutto l'ingranaggio ha continuato, in genere, a funzionare;---e per di più, continuerà a funzionare per i prossimi quarant'anni, se piacerà alla fonte della salute di concedermi tanto a lungo la benedizione della vita e del buonumore.”

vol. I, cap. XXII; 1982, p. 69
Vita e opinioni di Tristram Shandy

Jonathan Swift photo
Andrzej Sapkowski photo
Sherwood Anderson photo
Ambrose Bierce photo
Walter Benjamin photo
Ernst Jünger photo
Ernst Jünger photo
Frank Wedekind photo
Phil Brooks photo

“Sono venuto qui questa sera per sfidare voi… sfidare voi, il WWE Universe, per farvi vedere le cose come le vedo io e per insegnarvi come dire "no". Guardate, questo lo faccio perché le persone che tifano per Jeff Hardy sono solo schiave dei vizi associati al suo [citando il suo segno delle dita] "vivere l'istante". Sono dispiaciuto per voi, lo sono veramente. Voi siete in un vicolo cieco e portate orgogliosamente le vostre prescizioni nelle vostre maniche come fossero medaglie al valore. Cosa vi ha detto il dottore? Prendetene solo una… ogni 4 ore, giusto? Tranne me, non c'è una sola persona in questa arena che non ha abusato di medicine prescritte e droghe ricreative. E lo so, fidatevi di me, che è difficile essere Straight Edge, è difficile vivere come uno Straight Edge. È estremamente difficle essere me, ma quello che mi interessa adesso è che nessuno di voi ha realizzato come sia molto più difficile vivere… come vivete voi. Sono ottimista, nessuno di voi prende in considerazione le conseguenze a lungo termine dell'alcol sul proprio fegato. [cori di disapprovazione dal pubblico] Guardatevi, e voi gioite per questo. Non c'è niente da festeggiare. Bevete perché pensate che sia divertente, giusto? [I cori diventano più forti] Non sarà più divertente quando perderete il controllo e non sarà più… non sarà più divertente. Prima o poi, inizierete a bere per sentirvi normali. E poi ci sono i fumatori. Vedete, non conosco qualcosa di più disgustoso nel vedere un fumatore inquinare i propri polmoni con più di 4000 prodotti chimici stranieri, o nel dover ascoltare un fumatore che si autoconvince di poter smettere quando vuole. È… è difficile smettere, lo so, ci vuole una persona molto forte per smettere, ma anche la persona più forte non avrebbe dovuto mai cominciato a fumare la prima volta. [il pubblico lo fischia e incita il nome di "Hardy"] Non volevo venire qui ed essere un portatore di cattive notizie, ma lasciamo parlare i fatti: ci sono poche possibilità che qualcuno di voi possa togliersi questo peso dalla schiena. Voi non sarete mai in grado di togliervi la sigaretta dalle vostre labbra, o trovare l'autocontrollo per rovesciare la vostra bevanda dal bicchiere, o avere rispetto per voi stessi sputando fuori le pillole dalla vostra bocca. Vedete, questo può iniziare ma non può accadere senza aver imparato come dire no alle tentazioni, e per questo che sono qui stasera. Sono qui per sfidarvi prima che sia troppo tardi. Per favore, imparate a dire no alle tentazioni, imparate a dire no ai vostri vizi, imparate a controllare voi stessi.”

Phil Brooks (1978) wrestler statunitense

Smackdown del 24 luglio 2009

Edward Gibbon photo
Giambattista Vico photo

“Quindi è che la fortuna si dice esser amica de' giovani, perché eleggono la lor sorta della vita sopra quelle arti o professioni che fioriscono nella loro gioventù; ma, il mondo di sua natura d'anni in anni cangiando gusti, si ritruovan poi, vecchi, valorosi di quel sapere che non più piace e 'n conseguenza non frutta più. Imperciocché ad un tratto si fa un gran rivolgimento di cose letterarie in Napoli, che, quando si credevano dovervisi per lunga età ristabilire tutte le lettere migliori del Cinquecento, con la dipartenza del duca viceré vi surse un altro ordine di cose da mandarle tutte in brievissimo tempo in rovina contro ogni aspettazione; che que' valenti letterati, i quali due o tre anni avanti dicevano che le metafisiche dovevano star chiuse ne' chiostri, presero essi a tutta voga a coltivarle, non già sopra i Platoni e i Plotini coi Marsili, onde nel Cinquecento fruttarono tanti gran letterati, ma sopra le Meditazioni di Renato Delle Carte, delle quali è séguito il suo libro Del metodo, in cui egli disappruova gli studi delle lingue, degli oratori, degli storici e de' poeti, e ponendo sù solamente la sua metafisica, fisica e mattematica, riduce la letteratura al sapere degli arabi, i quali in tutte e tre queste parti n'ebbero dottissimi, come gli Averroi in metafisica e tanti famosi astronomi e medici che ne hanno nell'una e nell'altra scienza lasciate anche le voci necessarie a spiegarvisi. Quindi ai quantunque dotti e grandi ingegni, perché si eran prima tutti e lungo tempo occupati in fisiche corpuscolari, in esperienze ed in macchine, dovettero le Meditazioni di Renato sembrar astrusissime, perché potessero ritrar da' sensi le menti per meditarvi; onde l'elogio di gran filosofo era: «Costui intende le Meditazioni di Renato.»”

Giambattista Vico (1668–1744) filosofo, storico e giurista italiano

p. 13

Camillo Boito photo
Camillo Boito photo
John Maynard Keynes photo
John Stuart Mill photo
John Stuart Mill photo
John Stuart Mill photo
Karl Marx photo
Karl Raimund Popper photo
John Locke photo
Voltaire photo

“Non troverete in loro che un popolo ignorante e barbaro, che coniuga da lungo tempo l'avarizia più sordida alla superstizione più odiosa e all'odio più irrefrenabile per i popoli che li tollerano e li arricchiscono.”

Voltaire (1694–1778) filosofo, drammaturgo, storico, scrittore, poeta, aforista, enciclopedista, autore di fiabe, romanziere e s…

Ebrei
Dizionario filosofico

Voltaire photo
Voltaire photo
Francesco Guicciardini photo
Arthur Schopenhauer photo
Ernest Hemingway photo
A. J. Liebling photo

“Se ci provi con abbastanza energia e abbastanza a lungo, puoi sempre riuscire a prenderti a calci nel posteriore.”

A. J. Liebling (1904–1963) giornalista

da The Press, Ballantine Books, New York 1961

Jeff Bezos photo
Napoleone Bonaparte photo

“Le rivoluzioni le meglio condotte distruggono tutto in un istante e non ricostruiscono se non col lungo avvenire.”

Napoleone Bonaparte (1769–1821) politico e militare francese, fondatore del Primo Impero francese

L'arte di comandare, Aforismi politici

Dmitrij Sergejevič Merežkovskij photo
Dmitrij Sergejevič Merežkovskij photo
Dylan Thomas photo
Simone de Beauvoir photo

“Se vivi abbastanza a lungo, vedrai che ogni vittoria si muta in una sconfitta.”

Simone de Beauvoir (1908–1986) insegnante, scrittrice, saggista, filosofa e femminista francese

Origine: Da Tutti gli uomini sono mortali.

Giovanni Boccaccio photo
Euripide photo
Robert Anson Heinlein photo
Robert Anson Heinlein photo
Robert Anson Heinlein photo

“Vivi ed impara. Altrimenti, non vivrai molto a lungo.”

Robert Anson Heinlein (1907–1988) autore di fantascienza statunitense

Lazarus Long l'Immortale

Robert Anson Heinlein photo
David Ben-Gurion photo

“La terra di Israele fu la culla del popolo ebraico.
Qui fu formata la sua entità spirituale, religiosa e nazionale. Qui esso conquistò l'indipendenza e creò una civiltà di significato nazionale ed universale.
Qui esso scrisse e dette la Bibbia al mondo.
Esiliato dalla Palestina, il popolo giudaico rimase ad essa fedele in tutti i paesi della sua dispersione, non cessando mai di pregare e di sperare per il ritorno e per la restaurazione della propria libertà nazionale.
Spinti da questa storica associazione, gli Ebrei lungo tutti i secoli si sforzarono di tornare alla terra dei loro padri e di recuperare la dignità di Stato.
In decenni recenti sono ritornati in massa.
Essi hanno bonificato il deserto, fatto rivivere la loro lingua, costruito città e villaggi e stabilito una comunità vigorosa ed in continua espansione, con una propria vita economica e culturale.
Cercarono pace, ma erano preparati a difendersi.
Recarono la benedizione del progresso a tutti gli abitanti del paese.
Dopo che numerosi congressi internazionali riconobbero lo storico legame del popolo ebraico con la Palestina e dopo che la persecuzione nazista inghiottì milioni di Ebrei in Europa, risultò ancor più chiara l'urgenza della costituzione di uno stato ebraico capace di risolvere il problema della mancanza di patria per gli Ebrei, aprendo le porte a tutti gli Ebrei ed innalzando il popolo ebraico al livello degli altri popoli nella famiglia delle nazioni.
Il 29 novembre 1947 l'Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha adottato una decisione a favore della fondazione di uno Stato Ebraico indipendente in Palestina ed invitato gli abitanti del paese a prendere le misure richieste da parte loro per attuare il piano. Questo riconoscimento, da parte delle Nazioni Unite, del diritto al popolo ebraico di stabilire un proprio stato indipendente non può essere annullato.”

David Ben-Gurion (1886–1973) politico israeliano

da Proclamazione dell'indipendenza, 1948

Francis Scott Fitzgerald photo
Francis Scott Fitzgerald photo

“Era visibilmente passato attraverso due stadi e stava entrando in un terzo. Dopo l'imbarazzo e la gioia che non ragiona, era divorato dallo stupore per la presenza di lei. Era stato così a lungo pieno di quest'idea, l'aveva sognata in tutto il suo svolgimento e aspettata a denti stretti, per così dire, arrivando a un livello inconcepibile di intensità. Ora, per reazione, si stava scaricando come un orologio dalla molla troppo tesa.”

Variante: Era visibilmente passato attraverso due stadi e stava entrando in un terzo. Dopo l'imbarazzo e la gioia che non ragiona, era divorato dallo stupore per la presenza di lei. Era stato così a lungo pieno di quest'idea, l'aveva sognata in tutto il suo svolgimento e aspettata a denti stretti, per così dire, arrivando a un livello inconcepibile di intensità.
Origine: Il grande Gatsby, p. 98

Ernst Bloch photo
Sergej Aleksandrovič Esenin photo
Thomas Merton photo
Laurence Olivier photo
Margaret Thatcher photo

“Ho pensato a lungo e profondamente alla carica di ministro degli esteri e ho deciso di offrirla a Peter Carrington che – come sono sicuro che sarai d'accordo – farà un lavoro superbo.”

Margaret Thatcher (1925–2013) primo ministro del Regno Unito

da Edward Heath, "Il corso della mia vita" p. 574, Hodder and Stoughton, 1998

Mao Tsé-Tung photo
Joseph Roth photo
Elias Canetti photo

“Così a lungo ci fissiamo su noi stessi che alla fine non conosciamo più i punti cardinali.”

Elias Canetti (1905–1994) scrittore, saggista e aforista bulgaro

La tortura delle mosche

Elias Canetti photo

“Non c'è bisogno che vi ricordi [discorso di Kien ai libri della sua biblioteca] in modo particolareggiato la storia antichissima e superba delle vostre sofferenze. Scelgo soltanto un esempio per mostrarvi in maniera persuasiva quanto vicini siano odio e amore. La storia d'un paese che tutti noi in egual misura veneriamo, di un paese in cui voi avete goduto delle più grandi attenzioni e dell'affetto più grande, di un paese in cui vi si è tributato persino quel culto divino che ben meritate, narra un orribile evento, un crimine di proporzioni mitiche, perpetrato contro di voi da un sovrano diabolico per suggerimento di un consigliere ancor più diabolico. Nell'anno 213 avanti Cristo, per ordine dell'imperatore cinese Shi Hoang-ti − un brutale usurpatore che ebbe l'ardire di attribuire a se stesso il titolo di "Primo, Augusto, Divino" − vennero bruciati tutti i libri esistenti in Cina. Quel delinquente brutale e superstizioso era per parte sua troppo ignorante per valutare esattamente il significato dei libri sulla base dei quali veniva combattuto il suo tirannico dominio. Ma il suo primo ministro Li-Si, un uomo che doveva tutto ai propri libri, e dunque uno spregevole rinnegato, seppe indurlo, con un abile memoriale, a prendere questo inaudito provvedimento. Era considerato delitto capitale persino parlare dei classici della poesia e della storia cinese. La tradizione orale doveva venire estirpata a un tempo con quella scritta. Venne esclusa dalla confisca solo una piccola minoranza di libri; quali, potete facilmente immaginare: le opere di medicina, farmacopea, arte divinatoria, agricoltura e arboticoltura − cioè tutta una marmaglia di libri di puro interesse pratico. «Confesso che il puzzo di bruciato dei roghi di quei giorni giunge ancor oggi alle mie narici. A che giovò il fatto che tre anni più tardi a quel barbaro imperatore toccasse il destino che s'era meritato? Morì, è vero, ma ai libri morti prima di lui ciò non arrecò alcun giovamento. Erano bruciati e tali rimasero. Ma non voglio tacere quale fu, poco dopo la morte dell'imperatore, la fine del rinnegato Li-Si. Il successore al trono, che aveva ben capito la sua natura diabolica, lo destituì dalla carica di primo ministro dell'impero che egli aveva rivestito per più di trent'anni. Fu incatenato, gettato in prigione e condannato a ricevere mille bastonate. Non un colpo gli venne risparmiato. Fu costretto a confessare mediante la tortura i suoi delitti. Oltre all'assassinio di centinaia di migliaia di libri aveva infatti sulla coscienza anche altre atrocità. Il suo tentativo di ritrattare più tardi la propria confessione fallì. Venne segato in due sulla piazza del mercato della città di Hien-Yang, lentamente e nel senso della lunghezza, perché in questo modo il supplizio dura più a lungo; l'ultimo pensiero di questa belva assetata di sangue fu per la caccia. Oltre a ciò non si vergognò di scoppiare in lacrime. Tutta la sua stirpe, dai figli a un pronipote di appena sette giorni, sia donne che uomini, venne sterminata: tuttavia, invece di essere condannati al rogo, come sarebbe stato giusto, ottennero la grazia di venir passati a fil di spada. In Cina, il paese in cui la famiglia, il culto degli antenati, il ricordo delle singole persone sono tenuti così in gran conto, nessuna famiglia a mantenuto viva la memoria del massacratore Li-Si; solo la storia l'ha fatto, proprio quella storia che l'indegna canaglia, più tardi finita come ho detto, aveva voluto distruggere.”

1981, pp. 98-99
Auto da fé